Va bene tutto?

di John Henry Newman

Il liberalismo in campo religioso è la dottrina secondo cui non c’è alcuna verità positiva nella religione, ma un credo vale quanto un altro, e questa è una convinzione che ogni giorno acquista più credito e forza.

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Retablo – Tavola seconda: Il bello

di Daniela Bovolenta     Perfectio Conversationis

Ho pensato a lungo alle critiche di alcuni utenti di questo blog, persone che stimo e che han detto più volte che c’è troppo pessimismo, troppo attacco al mondo, troppo cattolicesimo barricadiero in alcuni post. È vero. Io stessa ho questa tendenza e la prima parte del mio Retablo sembra la descrizione di un incubo alla Orwell, senza speranza né gioia. Continua a leggere “Retablo – Tavola seconda: Il bello”

Retablo – Tavola prima: Il vero

di Daniela Bovolenta     Perfectio Conversationis

Il mondo è in frantumi, lo diceva già una trentina di anni fa Solgenitsin, e non aveva ancora visto il peggio.

Il sociologo Giuseppe De Rita, nel 44° Rapporto annuale del Censis (2010), parla di “società coriandolare”, ancor più disgregata rispetto a quella “liquida”, descritta da un altro sociologo, Zygmunt Bauman.

Come siamo finiti in coriandoli? Continua a leggere “Retablo – Tavola prima: Il vero”

L’importante è vincere

di Raffaella Frullone

Non so voi, ma io in genere voglio vincere. Non importa il prezzo da pagare, il mio obiettivo è arrivare sul podio, prendere il premio e possibilmente anche gli applausi. Non importa nemmeno il tipo di competizione, la materia, lo sport, se gioco voglio vincere. Altrimenti non gioco.

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A testa bassa

di Paolo Pugni

Ci vuole coraggio. No dico, ce ne vuole proprio tanto. Venire qui e iniziare a prendere a testate tutti, che solo uno come Materazzi potrebbe. E io lo ammiro questo coraggio, perché non ce l’ho, credo. Perché ci vuole freddezza, e forte autostima. Una convinzione incrollabile di essere nel giusto. E quel nobile senso di vittimismo che sviluppa non una ira calda e luminosa, rossa, come BriobluLaRossa direbbe la Cortellessi, anche confusa e inconcludente. No. Piuttosto una rabbia calma e lucida, appunto quella blu invece leggermente frizzante, anche fredda e tagliente. Continua a leggere “A testa bassa”

Almeno vestisse Prada

di Raffaella Frullone

Almeno vestisse Prada, il diavolo, capirei come mai a volte mi ha completamente in pugno. Almeno si palesasse con un paio di Loubotin, si spiegherebbe la poca fatica che fa a farmi cascare così puntualmente e in modo così prevedibile nei tranelli che mi mette ogni giorno sulla strada.

Invece no, niente Prada, niente borse di Louis Vouitton, il nemico non ha nemmeno bisogno di arrivare alle grandi questioni di principio per farmi capitolare, gli basta un look decisamente più easy, uno stile casual e soprattutto l’accessorio chiave, il suo marchio di garanzia: conoscere perfettamente il suo pollo, ovvero la sottoscritta. Continua a leggere “Almeno vestisse Prada”

Verranno giorni, e anzi sono già venuti…

di Giacomo Biffi

L’Anticristo era – dice Solovev – “un convinto spiritualista”. Credeva nel bene e perfino in Dio. Era un asceta, uno studioso, un filantropo. Dava “altissime dimostrazioni di moderazione, di disinteresse e di attiva beneficenza”.

Nella sua prima giovinezza si era segnalato come dotto e acuto esegeta: una sua voluminosa opera di critica biblica gli aveva propiziato una laurea ad honorem da partre dell’università di Tubinga. continua a leggere

Il banco vince sempre

Qualche giorno fa  ho chiesto a Roberto se poteva scriverci un post  sui temi della libertà, della libertà finalizzata al male, e sulla  dittatura del relativismo così da ampliare e decontestualizzare le idee così ben espresse in un suo commento. Eccolo qua.

di Roberto Brega

La scorsa settimana si è parlato, e non per la prima volta certo, di aborto, e di quella forma particolarmente ipocrita e ripugnante di aborto che passa sotto il nome di “aborto terapeutico”. Ma c’è stato anche un post molto bello di Daniela Bovolenta – Perfectio Conversationis che ha affrontato in modo sintetico ed efficace il nodo fondamentale di come la forma di una società possa dar forma alle anime. Credere diversamente – cioè credere che la società non possa formare e/o deformare le anime – è una favola dell’ideologia individualista, ed è una favola che può essere creduta solo da chi non crede al peccato originale.

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Maschio, femmina e Lego

di Costanza Miriano

A casa nostra, per carità, di sacro c’è solo Dio.

Molto distanziati, diversi gradini sotto ma sempre in posizione ampiamente sopraelevata sulle cose ordinarie ci sono diversi pilastri della nostra esistenza. Uno è l’aesseRoma, come dicono i tifosi patologici di cui ho almeno due esemplari tra le mura domestiche. Un altro è la mensola delle creme cosmetiche. Uno è senz’altro la Lego. continua a leggere

Il medico salva, non uccide

Non può esistere un diritto a morire, perché la morte non è un valore. La vita, invece, è un valore che tutti non possono che riconoscere come primario e indisponibile. Perché il valore della vita è condizione necessaria per tutti gli altri valori.
Ho proposto a Costanza di pubblicare questo articolo di Marco Travaglio su una delle questioni di dibattito di questi giorni: il suicidio, e, in particolare, quello medicalmente assistito, scelto da Lucio Magri per porre fine alla sua vita. Putroppo, l’enfasi del dibattito mediatico, l’accavallarsi delle tante opinioni espresse in merito alla drammatica notizia, ha creato, come spesso succede, una gran confusione e un contorsionismo di argomentazioni. Ciò ha portato alla solita distinzione e contrapposizione tra laici e cattolici, tra chi è per la vita e chi per la libertà, come se le due cose fossero in contrapposizione tra loro. Ebbene, questo articolo di Travaglio, a mio parere, si discosta dalla confusione. E’ limpido, chiaro, razionale, argomentato e onesto. 

Laura Gotti Tedeschi

 

di Marco Travaglio      Il Fatto Quotidiano

Io non voglio parlare di Lucio Magri, che non ho conosciuto e non mi sognerei mai di giudicare: non so come mi comporterei se cadessi nella cupa depressione in cui l’avevano precipitato la vecchiaia, il fallimento politico e la morte della moglie. continua a leggere

L’eretico

di Cyrano

Allora, che effetto vi fa?

Il titolo, intendo. È che avrei bisogno di capire che corde pizzichi oggidì una parola del genere per esercitare il fascino che evidentemente esercita. Me lo chiedevo pochi giorni fa in una libreria del centro continua a leggere

Che Bella!

di Costanza Miriano

Mio marito sostiene che una persona che abbia nella sua vita acquisito un accettabile livello di dignità e riserbo dopo una certa età non festeggia più il compleanno come alle medie, col pranzo buono cucinato dalla mamma e i panini per gli amichetti e i regali e le candeline. Io devo essere totalmente priva di dignità e riserbo, perché se fosse per me festeggerei come alle medie, col divano spostato per ballare e le calze fine e le zie che telefonano. continua a leggere

Il rimario della novità

di Costanza Miriano

Domenica scorsa in prima pagina Repubblica annunciava la recensione della settimana: Michela Murgia ci spiega gli uomini. Porca Svizzera, stavolta compro, apro e vado a vedere, magari ci rivela come funzionano, fosse la volta buona che trovo dove sta il misterioso tasto che attiva la funzione b459 (coordina-raccolta-quote-regalo-festicciola-compagna-asilo). Prima che frughiate sotto le ascelle dei vostri mariti ve lo dico: il tasto non esiste (e meno male). continua a leggere

Di Narciso, di Eco e d’altre sciocchezze

di Cyrano

Bisogna meditare lungamente sulla triste sorte di Eco…

Fermi un istante, però: non ce l’ho col povero Umberto – ha ricevuto nei giorni scorsi i colpi che gli spettavano, e a quelli non mi va d’aggiungere un inutile sfregio. Nell’associazione di idee avrà giocato qualcosa l’omonimia, ma m’era tornata in mente, invece, la disavventura della sventurata spasimante del bel Narciso, e se Umberto ha qualcosa in comune con lei è solo il fatto che ormai il suo nome si spande in lungo e in largo “senza sostanza” continua a leggere

Ad ogni costo


di Jane

Quando ho letto che una donna a 58 anni ha voluto un figlio «ad ogni costo», ho pensato in modo fintamente ingenuo: che meraviglia, una donna rimasta miracolosamente incinta a quell’età, viste le complicazioni che una parto in età avanzata comporta, avrà sacrificato la propria vita affinché il bambino nascesse, ad ogni costo.

Non è andata così. Per carità, la santità non si pretende da nessuno. continua a leggere

Dominio di sé

di Raffaella Frullone

Al giorno d’oggi va per la maggiore essere spontanei, senza filtri, essere liberi di dire e fare qualunque cosa e quindi vengono sdoganati, o meglio considerati un diritto, tutti quegli atteggiamenti o stili di vita che si costruiscono sull’istinto naturale di ogni uomo, o donna.

Ed ecco che veniamo bombardati da consigli del tipo «Be’, è naturale che dopo un po’ l’amore finisca, allora bisogna separarsi con serenità»; «Se non senti l’istinto materno pensaci prima di tenere il figlio, deve essere una cosa spontanea»; «Non hai fatto niente di male, davvero, una notte di passione con uno sconosciuto è solo un bel momento, se ti è venuto spontaneo»; continua a leggere

Il Comitato

Costanza ha ricevuto questa mail dal Comitato delle Mantidi Religiose. Teme che per lei non ci siano più possibilità di recuperare i gravi deficit. L’unica speranza per lei è riposta nel fondato sospetto che l’autrice dello scritto possa essere la sua amica Giuliana Zimucci.

Gentile Signora,
il Comitato delle Mantidi Religiose ha l’onore di invitarLa a partecipare al
nuovo corso di formazione dal tema “Come rimanere sullo schermo senza
farsi togliere la parola”. Il corso è a titolo completamente gratuito. Ma
solo per Lei, cara Signora Miriano! è stata scelta come vincitrice dal nostro
Comitato dopo una selezione a cui hanno partecipato migliaia di donne.
Capito? una incredibile fortuna? no. continua a leggere