Ad ogni costo


di Jane

Quando ho letto che una donna a 58 anni ha voluto un figlio «ad ogni costo», ho pensato in modo fintamente ingenuo: che meraviglia, una donna rimasta miracolosamente incinta a quell’età, viste le complicazioni che una parto in età avanzata comporta, avrà sacrificato la propria vita affinché il bambino nascesse, ad ogni costo.

Non è andata così. Per carità, la santità non si pretende da nessuno.

«Ad ogni costo», in questo caso, significa che una donna alle soglie dei 60 anni, da sempre impossibilitata ad avere figli ed ostacolata dalla crudele legge 40, si è rivolta ad una clinica di un paese dell’Est, e ha trovato un medico filantropo che ha realizzato il suo sogno di maternità.

Questa signora si è sottoposta alla fecondazione in vitro, è riuscita ad ottenere degli ovuli da un’estranea, li ha fatti combinare con il seme di suo marito (un ancora vigoroso giovanotto di 72 anni), ha agitato (non mescolato) la provetta, si è fatta impiantare il tutto nella pancia, et voilà, due gemelli le son stati serviti. Ovviamente sono stati fatti nascere prematuri, non fosse mai che la mammina ci restasse secca, dopo cotanto sacrificio.

La crudezza è d’obbligo. Quando «ad ogni costo» non ha nulla a che vedere con il vero amore, con il dare la vita ed accettarla per come ci è stata donata, o perché non ci è stata donata, allora ci si può permettere di essere ruvidi, e anche un po’ sdegnati.

Oggi, «ad ogni costo» significa con ogni mezzo (FIVET, compravendita di uteri e di sperma, etc.), in qualunque situazione affettiva (madre single, padre single, coppia omosessuale, etc.), e ad ogni età. Perché ciò che importa è solo ciò che si desidera e la libertà di poter realizzare i propri desideri di felicità, qualunque essi siano, è un diritto sacrosanto.

Chisseneimporta se questi gemelli si contenderanno la dentiera di papà anziché la macchinina, chisseneimporta se festeggeranno i loro diciott’anni da orfani, soffiando sulle candeline del cimitero. L’importante è che i genitori abbiano realizzato il loro desiderio e abbiano ritenuto di aver dato tanto amore a quelle creature. Solo due domande: se volevano dare amore a qualcuno, perché non hanno pensato di adottare un bambino? Qualcuno potrebbe rispondere: perché volevano un figlio loro, perché lei voleva provare l’esperienza del parto, etc. Comprensibile. Peccato che gli ovuli fossero di un’estranea, non della madre, quindi è come se il maritino avesse messo incinta un’altra donna. E questo bambino probabilmente avrà alcuni tratti genetici di una donna che nessuno conosce. Chissà poi se questi genitori amorevoli si sono mai domandati, durante gli anni passati a cercare un benefattore che praticasse la FIV, se fosse giusto dare ad una creatura due nonni anziché due genitori.

D’altronde, tutto si deve potere, tutto si deve volere, tutto si deve poter fare. La morale è ciò che frena il progresso, la religione è ciò che provoca i sensi di colpa. Liberiamoci dell’una e dell’altra e vivremo felici, soddisfatti, liberi e realizzati.

Questi giochetti linguistici persuasivi funzionano sempre, attirano le folle, il manzoniano popolo bue. Certi scienziati promettono l’allungamento della vita, la possibilità di maternità per tutti/e, figli più belli, più intelligenti, più alti, promettono la realizzazione della felicità e una qualità più alta della vita. Ma utilizzare tecniche artificiali per avere dei figli quando si è anziani, non solo è contro natura, è anche contro ragione, contro ogni minimo buon senso, è contro ogni principio di quell’amore tanto sbandierato. Anzi, è proprio una cosa disgustosa.

E invece, le persone che leggono queste notizie, pensano a quanto sia bello il progresso, a quanto siano eccezionali certi medici che permettono alle persone di essere felici. E tutti sono lì, a pendere dalle labbra dei sedicenti medici che tutto promettono e tutto realizzano senza alcuna remora morale e senza prendersi alcuna responsabilità. Anzi, santi subito, intanto che le persone, con l’acquolina alla bocca e gli occhi sgranati, rispondono alle false promesse di felicità con un «sì, ad ogni costo».

239 pensieri su “Ad ogni costo

  1. – Questa ragazza registra tutte le mie sdegnate conversazioni
    con mia madre a tavola davanti al TG
    ( quando mi sono voltata neanche il mio cane aveva i lacrimoni di commozione per la struggente scoppia, neanche dopo il lancio del pollo).

  2. Giuseppe

    Quando si prla di legge 40 credo che sia il caso di aggiungere che essa è la semplice traduzione di una legge tedesca: l’unica ifferenza è che la tedesca è stata votata da un governo di sinistra, quella italiana da un governo di destra.
    I problemi che ogni tanto qualche esimio avvocato italiano scopre beh… deriva proprio dalla traduzione! La legge italiana è un vero e prorio trapianto da un sistema giuridico doantore (quello tedesco) al ricevente italiano: nessuno si è preoccupato dei necessari adattamenti e i contrasti, invero marginali, con il resto dell’ordinamento italiano ogni tanto salano fuori.
    Il problema reale, il classico summum ius summa iniuria, è la diagnsi pre-impainto. In una ottica industriale è ben comprensibile: quale casa automobilistica sarebbe orgogliosa di vendere auto con freni rotti?
    In Germania la regola più invisa in Italia, il divieto di diagnosi pre-impainto, è altrettanto esistente: o meglio era, in quanto nel parlamento è calendarizzata in una seduta autunnale la sua abrogazione: però non ne conosco l’esito, anche se temo che sia scontato.
    In ogni caso, sarebbe opportuno ricordare cosa era il mercato dell’inseminazione pre-legge 40.

  3. DaniCor

    Oh poveri tutti quei bambini non nati “prodotti” e sacrificati per poter far venire al mondo “ad ogni costo” degli altri bambini destinati ad essere l’appagamento di tutti i desideri dei loro genitori…

  4. Adriano

    “E invece, le persone che leggono queste notizie, pensano a quanto sia bello il progresso, a quanto siano eccezionali certi medici che permettono alle persone di essere felici. E tutti sono lì, a pendere dalle labbra dei sedicenti medici che tutto promettono e tutto realizzano senza alcuna remora morale e senza prendersi alcuna responsabilità.”

    Sarà… Ma personalmente ho solo registrato reazioni negative a questa notizia. Nessuno che ha applaudito, nessun ‘bravo!’ e nessuna reazione neanche simile a quella descritta qui sopra… E voi, cosa avete sentito dire, onestamente, nella vostra cerchia di conoscenze?

    1. lidiafederica

      Io ho letto la discussione sul tema della bambina tolta ai genitori perché troppo anziani sul blog -peraltro fatto davvero molto bene, lo consiglio- “la ventisettesima ora” su corriere.it.
      Alcuni commenti erano a favore:ello specifico dicevano che un bambino tanto voluto sarà sicuramente amato più di uno “capitato” e, magari, non voluto. altri commenti sospendevano il giudizio.
      La maggioranza, mi sembra, era a sfavore, comunque.
      nella mia cerchia di conoscenze non ho sentito alcun commento a nessuna delle due vicende.

      1. Adriano

        “La maggioranza, mi sembra, era a sfavore, comunque.”

        Mmm… Quindi non sono l’unico a non vedere tutti questi plausi verso questa notizia di cronaca, così come invece indica il post.

  5. Quelli che con grande rispetto chiamiamo medici, come se fossero i degni discepoli di Ippocrate e di Galeno, sono in verità i sacerdoti della nuova religione dell’Umanità, celebrata sugli altari sterilizzati di una sala operatoria o di un laboratorio. La liturgia la conosciamo, i sermoni anche, l’idolo a cui si offrono sacrifici è sempre quello antico: “eritis sicut Deus” !

  6. Adriano

    A scanso d’equivoci: quando nel mio commento precedente parlavo di “reazione neanche simile a quella descritta qui sopra” mi riferivo al post e non al primo commento di Elisabetta (pubblicato mentre scrivevo il mio e quindi letto da me solo dopo).

    Concordo con Elisabetta sul fatto che non bisogna mai fare di tutta l’erba un fascio, nel giudicare la fecondazione assistita ma neanche con chi sente queste notizie, definite nel post “le persone”, le quali secondo l’autrice sarebbero in massa a favore di queste pratiche, visto che “pensano a quanto sia bello il progresso ecc” e (faccio notare la prima parola, che non lascia scampo) “tutti sono lì, a pendere dalle labbra dei sedicenti medici”.

    Ribadisco: non ho registrato UNA reazione del tipo descritto nel post. E voi?

    1. “Ma la reazione di fastidio leggendo questo post non me la suscitano i contenuti quanto i modi dell’evidentemente giovane e spavalda autrice, ” (Elisabetta)

      L’impeto giovanile a inchiostro e afflato di questo post c’entra niente.
      La chiesa – specie nel suo Magistero – è giovanile assai ed è contemporaneamente ben informata e addirittura rispettosa della vita e assurdamente sempre.
      Niente fecondazione artificiale eterologa. Niente FIVET e fivettini – almeno il cristiano ha da saperlo.

      L’unica cautela che urget non è nella manipolazione di provette ma nel tener a bada quei desideri buoni fertilissimi a concepire scelte e modalità sbagliate.
      E questa non è proprio una mia opinione personalissima.
      Tutto un Magistero ci rinsalda il discernimento obnubilato dalla mentalità del mondo.

      Poi, se proprio uno non lo sapeva:
      http://www.alleanzacattolica.org/temi/bioetica/cdf_donum_vitae.htm

  7. Sarebbe come pretendere di rappresentare il mondo cattolico solo per mezzo della visitazione della grande originale stravagante eccentrica figura di TURRIS che secondo me rimane una grande artista surreale e visionaria nulla a che vedere con la giornalisteria della varie Frullone Gotti Tedeschi fino addirittura della nostra Padrona eccelsa di casa sempre ferme, in definitiva, ai soliti schemi ideativi stilistici modaioli di oggi forse solo con segno cambiato, Ma la forma fa la cosa. Tengo fuori il solo immenso Cyrano rubacuori!!!Quanto a Ratzinger filosofo, .. qui ci vuole Andreas Hofer!!!

    1. @ Alvise
      Joseph Ratzinger palesava un’intellligenza acuta e limpida fuori dall’ordinario ben prima di essere chiamato al soglio pontificio.Ora è qualcosa di più, di diverso: è entrato in una dimensione sapienziale. Quando Benedetto XVI si esprime nella lingua madre risulta di una soavità che rare volte ho ammirato in vita mia. A sentirlo parlare al Reichstag e all’Olympiastadion mi è quasi venuto da piangere. Altro non mi sento degno di dire.

      Per venire al post: un plauso a LGT per queste sue considerazioni. In questi casi la crudezza è perfino doverosa. Certo ci vuole del coraggio, ma nel suo caso non manca di certo.
      Aggiungo che il ricorso alla tecnica come Deus ex machina è un tipico sintomo di mentalità borghese fino al midollo. L’affidamento delle conseguenze delle nostre azioni alla tecnica è l’esatto rovesciamento del concetto di responsabilià (res-sponsare, da sponsus, ovvero tenere alle cose con lo stesso amore per una sposa). Se essere responsabili comporta la disponibilità a pagare in prima persona e ad assumere su di sé, per amore, le conseguenze dei propri atti, la deresponsabilizzazione porta alla pretesa di agire senza “ricadute”.
      Non vuoi avere figli fino a cinquant’anni? Accomodati, c’è Lady Fivet! Vuoi accostarti a ogni fanciulla che ti sia venuta “a tiro” nel giro di due metri? Accomodati, c’è il Signor Condom! (qui si scherza, ma qualche anno fa fu pubblicato un cartoon i cui protagonisti si chiamavano Captain Condom e Lady Latex, in lotta contro dei “cattivoni” portatori di malattie infettive). Sei incinta ma non vuoi far “soffrire” il pargoletto condannandolo a un’esistenza grama e triste? Nessun problema, c’è Miss IVG!
      Ora, possiamo chiamare come vogliamo la tecnicizazione delle nostre azioni ma di certo non ha nulla a che vedere con l’amore. Sicuramente ha molto, davvero molto a che fare con i sacrifici umani.
      La ricerca di una felicità senza fatica e senza responsabilità conduce a quella che il solito immenso Thibon chiama “prudenza nel male”: «Esiste un’ultima forma di falsa prudenza – la più perniciosa di tutte – la prudenza nel male. Questa forma esprime bene l’essenza del fariseismo, che non è altro che l’arte di peccare senza rischi» (Gustave Thibon, La scala di Giacobbe, AVE, Roma 1947, pp. 118-119).
      Si vuole il pecccato ma non le sue conseguenze. Ultima, estrema meschinità.

      1. paulbratter

        Vuoi accostarti a ogni fanciulla che ti sia venuta “a tiro” nel giro di due metri? Accomodati, c’è il Signor Condom!

        URCA Andreas, complimenti!!!
        (scusate è stato più forte di me…. 😉 )

        1. @ paul

          Quando si dice avere un ampio raggio d’azione… 😉
          Mio malgrado però devo subito soffocare sul nascere certe illusioni precisando che non si tratta di un messaggio autopromozionale! 😀

        2. “URCA Andreas, complimenti!!!” (Paul)

          E bravo Andreas – due metri, apperò. Spinaci e plasmon di lusso a casa tua.

          – Imparentato con Tiramolla?
          (battutine scemolinesemoline a parte – le mie – quoto tutto il tuo commento, Andreas, in toto, oh yes).

          1. @ Daniela

            Dovrei controllare ma non mi risultano parentele con Tiramolla o Reed Richards. Piuttosto temo ci sia di mezzo la solita radioattività oppure qualche spinacio geneticamente modificato! 😀

            Scherzi a parte, anche io quoto tutto quel che hai scritto.

            1. “Dovrei controllare ma non mi risultano parentele con Tiramolla” (si parlava del gioiello lungamente descritto di famiglia Hofer)

              – Oh no! No, no, non controllare! Lasciami sognare, fratello!

    2. “….della grande originale stravagante eccentrica figura di TURRIS che secondo me rimane una grande artista surreale e visionaria” (e altri bla bla bla di Alvisuccio mio)

      MA TE SEI MATTO, ‘lviseee, ma manco al circo mi prendono, però capisco benissimo la pietà che muove i tuoi apprezzamenti alla mia personcina animaletta. Oh, se lo hapisco.
      Io comunque sono una assai allenata all’essere chiamata “artista”, e per qualsiasi cosa, e questo lo devo al mi babbo, puntualmente, incessantemente, e per ogni + piccola cosa che mi pareva d’aver fatto per benino, io lo chiamavo, me lo guardavo, gli scrutavo l’imminente pensato certo sguardo d’approvazione, attendevo/attendevo/attendevo, poi quella sua solita frase, ma davvero:

      – Ah, si, si si si: TU SI CHE SEI UN’ARTISTA, figlia mia –

      nel nanosecondo antecedente al seguito di lì a venire il mio sorriso si gonfiava più delle doti appena scoperte di Andreas, fino a quando papà stretto e veloce aggiungeva fissando il mio lavoro –

      …ALTRO CHE IL PORCO.

      Però mio padre sorrideva meravigliosamente, alla fine, mentre m’abbracciava.

      (Sono un’artista esattamente in questo senso, Alvisuccio. Ogni tanto siamo meravigliosamente d’accordo, e la cosa mi snebbia la mente come meditare sui superpoteri mai fall aci di Andreas.)

  8. La fecondazione artificiale eterologa lede i diritti del figlio, lo priva della relazione filiale con le sue origini parentali e può ostacolare la maturazione della sua identità personale. Essa costituisce inoltre un’offesa alla vocazione comune degli sposi che sono chiamati alla paternità e maternità: priva oggettivamente la fecondità coniugale della sua unità e della sua integrità; opera e manifesta una rottura fra parentalità genetica, parentalità gestazionale e responsabilità educativa. Tale alterazione delle relazioni personali all’interno della famiglia si ripercuote nella società civile: ciò che minaccia l’unità e la stabilità della famiglia è sorgente di dissensi, di disordine e di ingiustizie in tutta la vita sociale.

    Così è!!!

  9. giuliana z.

    Premesso che la Chiesa approva com unico metodo di procreazione assistita l’aiutino agli spermatozoi citato nella puntata di giugno, premesso che Danielaturris ha un suo stile come ciascuno di noi e dice cose assolutamente ortodosse, dico che LGT ha anche lei un suo stile, tagliato con l’accetta che può piacere o meno, ma nella sostanza c’ha ragione.
    Poi sono d’accordo con Elisabetta che bisogna fare dei distinguo tra i aspiranti genitori con età da nonni e aspiranti genitori con età adeguata e cuore desiderioso di donare amore in maniera ragionevole.
    Ho già detto in passato che non reputo la paternità/maternità legate al generare fisicamente un figlio. Anzi, la buona parte delle persone che per me sono state come genitori non solo con me non avevano vincoli di sangue, ma non avevano neppure figli loro.
    Tuttavia capisco chi desidera generare dei figli propri. Mi auguro solo che il loro desiderio non diventi un pensiero talmente dominante da far perdere di vista ciò che più conta, ovvero il bene del bambino che è sempre l’elemento debole tra tutti i contendenti in questa battaglia, genitori, medici, legislatori….. Il figlio non chiede di venire al mondo, ma quando c’è chiede di essere amato non come un prodotto più o meno rispondente alle esigenze di chi lo ha voluto, ma come essere umano unico ed irripetibile, degno di amore così come viene alla luce, che abbia gli occhi castani piuttosto che verdi, che sia “abile” o “disabile” (per cosa poi?).
    Quanto ai genitori-nonni ho la vaga impressione che ancora di più per i sacrifici di mezzi e di pazienza e di tempo reputino ancora più “prezioso” quel figlio. Pensiamo alle lacrime dei signori veneti a cui il tribunale ha tolto la bimba. Certo, le loro lacrime hanno commosso tutti. Ma mi chiedo se rivendicano il bene della figlia o piuttosto la fatica spesa per averla..

    1. paulbratter

      sono d’accordo con Giuliana,
      voglio solo aggiungere sul caso dei genitori veneti che sospetto che ci sia altro che non sappiamo, certo se le cose stanno come sono state riportate dai giornali posso solo dire che di due cose storte non ne viene una dritta.

      1. “posso solo dire che di due cose storte non ne viene una dritta”

        Già: quella è una cosetta che riesce bene solo al Capo. Parecchio poco consultato, mi pare, nella fattispecie eterologuccia.

        1. nonpuoiessereserio

          Ecco uno stralcio Giuliana, quelle poche volte che vanno difesi i veneti, li difenderò sempre anche se sono un popolo pieno di difetti.

          Nel decidere l’adottabilita’ della bambina i giudici di Torino si sono avvalsi anche di una consulenza tecnica secondo la quale “il dato della differenza di eta’ per i genitori non assume alcuna rilevanza, essendo secondario rispetto all’appagamento del bisogno narcisistico di avere un bambino”. In sostanza – secondo il Tribunale, presieduto da Donata Clerici – i genitori “non si sono mai posti domande in merito al fatto” che la figlia “si ritrovera’ orfana in giovane eta’ e prima ancora sara’ costretta a curare i genitori anziani, che potrebbero avere patologie piu’ o meno invalidanti, proprio nel momento in cui, giovane adulta, avra’ bisogno del sostegno dei suoi genitori”.

          La coppia – Gabriella e Luigi De Ambrosis, lei bibliotecaria, lui impiegato ed ex sindaco di un piccolo paese del Monferrato…

    1. nonpuoiessereserio

      Alvise, ma tu che sei un gran copulatore o un gran aspirante tale, sei attento allo stile e quale stile adotti tu?
      Quello che scrive Laura è frutto di una giusta sete di ribellione rispetto all’ennesimo oltraggio alla bellezza della vita e al suo naturale svolgimento. Ovviamente sono d’accordo con Laura nell’essenza della questione, poi a giudicare gli attori medici e sapienti, poveri genitori vittime frustrate illuse ci penserà qualcun altro.

      1. Un’ aberrazione, siamo d’accordo, ma, uso una parola che mi fa venire la diarrea solo a pensare di usarla, “strumentalizzata”, un caso aberrante per, altra parolaccia, “esorcizzare” tutti gli altri casi.

          1. vale

            forse i gesuiti lo riferivano ad altro….
            cmq era per per prendere in giro,non so quanto,visto il discreto “carniere” ke si fece monsieur de talleyrand perigord principe di benevento vescovo d’autun,alias il prete zoppo, alias -napoleone dixit-della m…in calze( o guanto )di seta( dipende dalle fonti).
            ma era per sottolineare la luciferina levità delle battute poste con nonchalance da lacorsianumerosei….
            vale

            1. A suo modo fu un gran professionista, al servizio prima di Luigi XVI, poi della Rivoluzione francese, poi di Napoleone Bonaparte, poi della Restaurazione con Luigi XVIII.

    2. “Danielaturris ha un suo stile come ciascuno di noi e dice cose assolutamente ortodosse” (Giuly mon napolitan amour)

      Se proprio uno stile potessi scegliermelo, io quello della Laura me lo tatuerei sulla lingua, astenendomi a vita da starnuti e palloncini col ciuingam, per tema che mi voli via

      (e in tutta sincerità certe volte mi sento proprio “clonata”, nel leggerla… proprio proprio nello stile con cui si esprime, trovo che la sua però sia la versione luminosa della mia opaca di un dire fieramente ortodosso che ci accomuna, perchè a me pare che il suo dire sia schiettamente ripulito dalle scorie spesso troppo aspre del mio. Babè, mo torniamo a parlare di cosucce rilevanti: il prox complimento a me, Alvisuccio mio amatissimo – e lo sai – e ti metto in punizione a letto senza bibbia per una settimana)

        1. Mannaggia la pupazza.
          Le mail di alert dei nuovi commenti mi arrivano tutte in bianco, vuote e vuote. Ma com’è?
          E non posso neanche mangiarci su una fefrallosa frolla.
          Questa è colpa di Andreas che ha mandato in tilt pure i pali della comunicazione. – Sii sobrio, ragazzo. Arròtolati o avremo un black out mondiale.

  10. Elisabetta, chi ti ha detto che la fivet è ammessa e accolta dalla chiesa?
    Ho visto che sotto già hanno provveduto a riportare la posizione del magistero. Ma mi piacerebbe sapere da chi hai sentito che la chiesa ammetterebbe la fecondazione in vitro

  11. Erika

    Io purtroppo non sono sicura che potrò avere figli.
    Però, a di là di quello che dice la Chiesa, se viene fuori che è proprio impossibile, credo che penserei all’adozione o anche all’affido temporaneo, di sicuro se dovessi partorire dei bambini, sarebbero bambini col corredo genetico mio e di mio marito, altrimenti davvero non ne capisco il senso.
    Sono certa che il desiderio di essere genitori nasca sempre da un impulso che non ha molto a che fare con l’amore: come si può amare qualcuno che ancora non esiste?L’amore arriva dopo.
    Ma voler partorire un figlio a 58 anni denota solo un patetico, parossistico egocentrismo.
    Il mondo è pieno di ragazzini che avrebbero bisogno di aiuto e di amore e un’età più consona a poter considerare dei sessantenni figure “genitoriali”.

  12. Maxwell

    LGT COMPLIMENTI! MI PIACE!

    ……….Chisseneimporta se questi gemelli si contenderanno la dentiera di papà anziché la macchinina,………..stai superando persino il genio cosmico!!!!

    ………..chisseneimporta se festeggeranno i loro diciott’anni da orfani, soffiando sulle candeline del cimitero…………..E’ triste , ma è la nuda e cruda VERITA’.

    la stoffa c’è sempre stata, ora stai imparando anche a tagliarla bene. ( Vuole essere un complimento……se mi è uscito male, comprendi che sono un maschio non laureato)

    Mi sento di ( ri ) postare la prima parte di ciò che scrissi in questo blog il 3 Agosto di quest’anno, giorno del mio 40° compleanno, e successivamente di aggiungere un’appendice.

    @ Fefral & Cyrano

    Sinceramente non mi sento diverso dai 35……..psicologicamente ( ma è una cosa personale ) nelle ultime settimane mi è scattato il limite massimo della paternità. Ho cresciuto un ragazzo dai 4 anni fino all’anno scorso, quando la schifosa della ex, al compimento dei suoi 17 anni 11 mesi e 29 giorni me l’ha messo contro, con quei ricatti morali che solo una donna str…..( …….aordinaria?……..) gelosa e cattiva sa fare. Ho dedicato la vita al lavoro e ogni singola stilla di energia per il ragazzo e la bambina. Doposcuola, ripetizioni, sport x tutti e 2 x 2 volte a settimana più le partite. Una domenica che ero già separato la bambina voleva la mamma ad accompagnarla alla partita, mi arriva un SMS ” cos’è questa storia? diritti e doveri, non solo diritti.” Benissimo , io ho piacere di stare con mia figlia……
    Resta il fatto che, senza giudizi umani sulle persone , mi fanno RIDERE gli Al Bano e i Briatore, padri oltre i 50. Probabilmente pensano che i soldi per i babysitter possano essere un buon surrogato del padre. Io ho giocato a calcio, basket,pallavolo con loro. Sono stato in piscina, mi sono buttato dal trampolino di 3 metri, ho scalato gli scogli al mare, ho fatto il dirigente sportivo delle società, casa mia è stata un porto di mare per tutti i loro amici e amiche.
    Pensare oggi ( non a 50) di ricominciare…….mi vengono i brividi. Non per i figli, ma per me. Magari mi verrebbe lo schiribizzo di chiamare un povero bambino…………FALCO!!!!!!!!!!!!! ( lasciando stare Elkann che lo chiama OCEANO o mrs 8° re di Roma con Chanel………..x piacere Admin non bannarmi!!!!!!!)
    O magari se mi mettessero sotto sequestro lo yacht potrei chiedere al giudice il dissequestro dicendo che mio figlio non sta bene ( non scherzo , è successo davvero con la Gregoraci!!!!!!!)

    APPENDICE
    Quest’estate sono poi andato a Gardaland con mia figlia ed una sua amica.
    Ho Fatto TUTTE le giostre, anche le più BASTARDE!! resta il fatto che ho visto 1 padre di circa 50 anni e 3 padri coetanei. Tutti gli altri non salivano o erano sulle panchine dei giochi per i più piccoli. Ho camminato in quel parco enorme e sono riuscito a stare al passo dei trentenni…..e delle tredicenni, dei ventenni no, è impossibile. MA CHE FATICA.

    Cari …………..Falco Briatore e Yasmine ( n.2001) e AlBano jr ( n. 2002) Carrisi……
    Cari figli di Montezemolo (62 anni),Barbareschi (54), Lamberto Sposini (58) , Michele Placido (64) Walter Zenga e Gianfranco Fini (57) etc etc…..
    i vostri padri sono più in gamba ,più ricchi , più svegli e moooolto migliori del sottoscritto……
    ma voi non avrete mai la gioia di giocare a calcio con loro o ad andare sul “raptor”…..NON AVRETE MAI UN PADRE MA UN NONNO.

  13. vale

    @ anfreas hofer
    icché c’entra la borghesia???
    A torto si è voluto fare della borghesia una classe. La borghesia è semplicemente la parte soddisfatta del popolo. Il borghese è l’uomo seduto. Una sedia non è una casta.

    Victor Hugo, I miserabili, 1862
    vale

  14. Francesca Miriano

    Di tutti i commenti ascolto quello di Erika e lo rispetto moltissimo perchè rappresenta quello di una cattolica che forse non riesce ad avere figli e ne soffre.
    Da parte mia dico solo che augurerei a chiunque di assaporare e continuare a godere della gioia più grande che mi sia toccata nella vita. Anche con degli aiutini. Su mamme e babbi -nonni ho qualche perplessità ma il giudizio non è il mio forte. il resto…..bullshit.

        1. Abbiamo trasmesso: “Le passioni segrete di HAL”, ovvero “Anche i microprocessori hanno un cuore: Erika, investi sul silicio, nessun miocardio dura tanto!”

  15. Velenia

    Mah,la giurista che dorme in me si chiede perchè la l. 194 è sacra e intoccabile,e la l.40,come la prima confermata pure da un referendum popolare,è carta straccia ed è meritorio aggirarla?
    Sui genitori nonni ho poco da dire mi basta quello che ho visto al mio paesello 14 anni fa nacque una bimba da madre quarantenne (e fin qui tutto normale) e padre quasi ottantenne,frutto della fivet o forse no,chissà in un paese le chiacchere non sono sempre controllabili,Quello che è certo è che il papà( che aveva già 2 figli abbondantemente adulti dal primo matrimonio) nel giro di due anni era più che andato con una forma di demenza senile,è morto prima del 4 compleanno della bambina.
    Certo mi si può dire che io ho avuto una sfacciata fortuna procreativa e dovrei star zitta,qualcuno me lo dirà certamente.Quello che mi turba è il”ad ogni costo”.Di chi erano quegli ovuli comprati a caro prezzo sul mercato dell’ Est?Di una studentessa che non aveva soldi per finire gli studi? Di un’operaia che non riusciva ad arrivare a fine mese?Come mai questo non turba le anime belle e gli opinion leaders?Eppure è una forma di sfruttamento del più povero,sapete il bombardamento di ormoni che si subisce per produrre ovuli per la Fivet?Mi si

  16. paulbratter
    26 settembre 2011 a 13:27 #
    guardati intorno: da un pezzo la borghesia non più quella di Victor Hugo…
    —–
    Ed i Vescovi come Myriel od i poliziotti come Javert?

    1. Coraggio, qualche gigante potrebbe “anch’ora” darsi… il fatto è che si dovrebbero notare, in mezzo a tanti nanerottoli…

  17. Velenia

    Mi si dirà che non posso giudicare il desiderio di maternità.Ma essere madri è più che partorire,”l’allevare fa l’amore”si dice dalle mie parti,a 58 anni secondo le leggi italiane si può ancora adottare,non un neonato,perchè la differenza massima d’età consentita fra adottante e adottato è di 45 anni,ma sicuramente un adolescente.Lo hanno fatto 2 miei cugini(per inciso lui èateo e veterocomunista ma di fronte alla prospettiva di lasciare embrioni in un congelatore ha detto inorridito-Ma che,chiddi fussuru puru fugghi mei,no lasciamo perdere-).Ma chi vorrebbe un adolescente brufoloso e pieno di problemi per casa?meglio un neonato tanto bellino(ti voglio poi ad alzarti la notte e a cambiare pannolini pieni di roba marroncina maleodorante).
    Come si faceva quando non c’erano le tecniche?Si tiravano su i figli degli altri,e se non era l’adozione,si prendeva in casa il figlio della sorella ,della cognata,della cugina che aveva tante bocche da sfamare e non ce la faceva.Anche mia madre è cresciuta così,praticamente con tre mamme,quella naturale e le due zie che l’hanno cresciuta dai 13 anni in poi.Io ho avuto due nonne in più e questo è stato una ricchezza per tutti.E per chiarire,ricchezza di affetti,di esperienze,di amore gratuito.Scusate ma io l'”qad ogni costo non riesco prprio a capirlo.

  18. vale

    @ paulbratter und hofer(ach so)
    ..gli è ke sono un po’ tardo, ma,nonostante del noce ,che stimo ed apprezzo,così come stimavo ed apprezzavo,che so,quando gli ho parlato quelle poche volte capendo solo una % di quel che diceva,cornelio fabro,la borghesia non ho ancora capito che è.
    parmi ke ognuno abbia la sua idea di borghesia…
    vale

        1. “peut etre( non trovo il circonflesso….)”

          – va bene uguale.

          MMMmhhh, il toscano Vale che parla francese – ma che visibilio è? Mi si rizzano i neuroni solo a pensarlo.
          Ma sai anche cucinare robetta per stirpe celiaca?
          E te lo metti il grembiulino quando cucini?
          E ti piace la pizza?
          E della fame nel mondo cosa ne pensi?
          Ora che ci siamo conosciuti possiamo passare convolare a

          – ah, aspè. Ecco, si, dunque, certo, mi pare ovvio: qui c’è Alvise che chiede anche se paghi le tasse.
          Come dici? Diamo a Cesarino quel che è di Cesarin..
          Mi fo un pisolino e torno, eh.

          (Alvise. si, grazie, ma no, faccio da sola, tranquillo, si,grassie, eh, lasciami la pantofolina ai piedi del letto, si si, là va bene, ma perchè poi ‘sta fissazione delle tasse pe’ credere anche te in Dio, e ho capito, si, lasciami il bicchiere d’acqua, si, grazie, e non lo so perchè bevo tanto, ma secondo te Vale che tipo è, si, sei un amore, no, il cagnolino magari un po’ più poggiato sul piede destro, ecco, si così è perfetto, no no, mi piace il calduccio sul piedino quando m’addormento, ma te sei sempre così gentile, Alvì, sei ‘na favoletta, magari, e me la leggi lentamente? oh, che bello, ma poi a capirla quella là che vi siete divorziati, te sei proprio dolce, si, lo so, e c’hai ragione pure te, ma tanto, poi, dico, l’hai sentito il papa l’altro ieri in Germania, no? sono molto più vicini a Dio gli INQUIETI sedicenti non credenti che gli abitudinari cattolici che manco le pagano ‘ste tasse, o forse si, ma tutto senza amore, ma che c’hai messo nella camomilla Alvì? No, perchè

          – ronf.

          1. vale

            x daniela
            x i celiachi: non sono razzista(bella questa,vero?) le tasse, me tocca….il grembiulino neppure sotto tortura…
            ma da quelle parti un tempo non c’era, se non ricordo male ,anke giggino ‘o zuzzuso( o roba del genere,dalle parti di vico equense) con la pizza al metro????

            xlidiafederica
            sul Papa che cerca un modus vivendi coi musulmani,temo ke sia più politica.per non incancrenire i rapporti con una religione ke ha -sostanzialmente- in ostaggio i pochi cristiani restati in molti paesi del mondo islamico…
            vale

    1. vale
      26 settembre 2011 a 14:04 #
      forse i gesuiti lo riferivano ad altro….
      ——
      E’ proprio dei Gesuiti, nientemeno che del IV generale, Gennaro Acquaviva, che lo usa nel suo ‘Industriae ad curandos animae morbos’, Firenze, 1600

      1. vale

        poi,se non erro ,quello dei gesuiti era …fortiter in re.
        quello riferito a talleyrand :non fortiter in re..(riferendosi,evidentemente,al suo difetto fisico.ciò non gl’impedì di sfarfalleggiare….)
        vale

    2. @ vale

      È vero quel dice paulbratter. Lo spirito borghese materialmente è mutato.
      Le virtù richieste dalla prima fase del capitalismo sono quelle dell’ascetismo, della parsimonia e della moderazione (il famoso “spirito calvinista”). Per cui le virtù promosse dalla borghesia sono quelle legate allo spirito di sacrificio. È la fase che sempre Del Noce chiama dell’«alleanza cristiano-borghese» (che ha in Croce il “pontifex maximus” a suggello di questa “alleanza”).
      Nella fase successiva, imperniata sull’incremento dei consumi, queste virtù “non servono più”. I desideri non vanno più contenuti, lo scatenamento degli istituni sessuali va anzi fomentato per garantire il funzionamento della macchina sociale. Ed ecco la borghesia dissoluta dello svakking, l’attacco alla morale dei comandamenti, ecc. Si capisce anche perché questa metamorfosi renda difficile l'”identificazione” del borghese, ma Ellul è illuminante al riguardo.
      «Mentre il capitalismo primitivo, fondato sull’ascesi razionalizzata dei vizi spirituali,non poteva permettere lo scatenamento degli istinti sessuali , il nuovo capitalismo, largamente spersonalizzato, può permetterlo; o addirittura, nella sua più recente versione, può raccomandarlo, inteso com’è a liberarsi dalla famiglia e dal risparmio, entrambi potenti remore ai consumi» (Rodolfo Quadrelli, Il Paese umiliato, Rusconi, Milano 1973, p.30).

  19. Maxwell: devi smetterla di parlare come fai della tua ex-moglie!!!
    Noi non conosciamo nè te nè lei e non sappiamo nulla di come sono andate le cose tra voi. Solo voi lo potete sapere. Non è giusto sfogare qui il tuo giramento di palle senza che lei possa dire nulla.

    1. vale

      però la definizione è,quantomeno, “frizzante”…
      ah, l’arte del conversare. chi non ha vissuto nel ‘700 non può capire….
      vale

  20. Andreas Hofer: lo so che a te ti piacciono (anche) le spose, ma responsabilità vuole dire che uno è chiamato a “rispondere” di qualcosa.
    Poi te scrivi: “A sentirlo parlare al Reichstag e all’Olympiastadion mi è quasi venuto da piangere.” ma questo non significa nulla, è una tua reazione personale e basta.

    1. @ Alvise

      Guarda la nota 44: http://books.google.it/books?id=FnzxmEeboRQC&pg=PA30&lpg=PA30&dq=etimologia+spondere+sponsus&source=bl&ots=TISniHd6Uo&sig=W0WqX_qgv_ChK19VhW57LZkgqfA&hl=it&ei=WHmATvu1L4Sq-gak7JGSDQ&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCAQ6AEwAA#v=onepage&q=etimologia%20spondere%20sponsus&f=false

      Sennò c’è un’altra ipotesi. Res-sponsare, dove “sponsare” sta per “Sponsalia contrahere”: http://ducange.enc.sorbonne.fr/SPONSARE

      Chiaro che è una mia reazione personale. Ora sono un po’ di fretta: di Joseph Ratzinger come teologo posso solo dire d’averlo sempre trovato straordinario.

      1. Hofer: il tutto deriva da re-spondere, rispondere di, farsi garanti di, sia nel fidanzamento che nel matrimonio che in tutto, essere chiamati a rispondere, garantire, etc. non all’incontrario, sponsus prima e la radice dopo, la radice prima e poi le altre cose, lascia stare le sposine col tuo membro ciclopico!!!

        1. @ Alvì

          http://66.71.182.1/dizionario-latino.php?parola=spondeo
          Sia come sia, senza addentrarci troppo nei meandri dell’etimologia latina, questa suggerisce l’esistenza di un legame tra le cose di cui dobbiamo aver cura e l’amore, lo sposalizio, il giuramento, il voto. Che è tutto il contrario della riduzione del nostro prossimo (e chi è più prossimo di un figlio?) a oggetto, strumento, ecc.
          Le sposine possono stare tranquille, mi terrò bene alla larga! 😀

  21. vale

    bello ed interessante. però i borghesi medievali,quelli delle corporazioni solidali, quelli che finanziarono le cattedrali, quelli che non praticavano -percké la chiesa di allora riusciva ancora ad imporre la scomunica, l’usura( il sistema creditizio era più simile a quello delle attuali-almeno sulla carta,eh,intendiamoci, banche islamiche) ( ed a Milano anke la piccola o minuta borghesia: chiunque fosse un “libero imprenditore di sè stesso” puttane incluse,finanziarono il duomo) era spirito”capitalista”.ma non fine a sè stesso.il denaro era sempre e comunque un mezzo. non un fine.
    vale
    la “borghesia calvinista o protestante” è un’altra cosa…

    1. vale

      eppeppero,chiedo venia a tutti. mi è scappato un politicamente corretto “solidale”. giuro ke non lo faccio più…
      vale

  22. lidiafederica

    Personalmente considero il fatto di volere un “figlio a tutti i costi” sbagliato, e concordo le opinioni dell’autrice, ma il tono aggressivo dell’articolo mi lascia davvero perplessa.

    La mia perplessità – e incerti casi indignazione- è rafforzata da quanto leggo in alcuni commenti ad altri post. Sono dell’idea che quando si parla di persone non si può mai usare un tono acido, violento, saccente, provocatorio e aggressivo, come ahimé vedo in alcuni commenti.
    Alcuni di essi in teoria volevano difendere la visione cattolica della vita mentre in pratica esprimevano una cultura, almeno verbale, profondamente intollerante, violenta e chiusa.
    Ovviamente tolleranza non è dire bene al male e vero al falso, e la Verità va difesa sempre, ma il punto di partenza è il rispetto reciproco (ovviamente, tranne in caso di evidenti storture, tipo difendere la pedofilia).
    Forse dovremmo prendere tutti esempio dal Papa: il modo in cui nel suo ultimo viaggio pastorale in Germania ha riaffermato la Verità cattolica senza mai offendere altre tradizioni religiose e culturali (musulmana, “verde”) è davvero meraviglioso. La carità nella verità, ma anche la verità nella carità (anche la seconda parte è importante).

    Io capisco perfettamente la frustrazione che viene nel leggere cosa scrivono persone come, ad esempio, Odifreddi, e quella che viene dal vedere come la società odierna, pur affamata di felicità, la cerchi in modi sbagliati (come la coppia di cui sopra: mi pare si debba far capire loro che il desiderio di avere figli è una cosa sana, giusta e buona, e che in quei casi in cui non è possibile appagarlo naturalmente si dovrebbero cercare vie che consentano a questo desiderio di espandersi,senza egoismi e senza frustrazioni: come, ad esempio, prendersi cura di bambini in case-famiglia, etc. L’adozione non è sempre praticabile, purtroppo ); capisco anche la voglia di esprimere la gioia – anche se in molti commenti più che gioia sembra ” oh ragazzi, IO ho la verità, ergo non provate manco a dire che non sia così” – di sapere che si conosce la verità – anche se non sempre opinioni personali su “cosa è cattolico” siano esattamente la verità…-, ma ritengo che proprio perché noi cattolici possiamo dire di conoscere la verità (non su tutto lo scibile umano, ma solo sulle questioni di fede e su molte questioni antropologiche) abbiamo il dovere di non scadere mai in toni agressivi, sarcastici e saccenti, e, soprattutto, ricordare che spesso le opnioni personali e la verità sono due cose molto distanti.

    Ovviamente posso sbagliare, il mio è solo uno sfogo: i temi delle discussioni sono belli, ma certi toni sono – a parer mio- davvero insopportabili.
    Grazie della disponibilità a leggermi! 🙂

    1. FRATE LEONE

      Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi. 2 Ma all’alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava. 3 Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, 4 gli dicono: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5 Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?». 6 Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. 7 E siccome insistevano nell’interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei». 8 E chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9 Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi.
      Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo. 10 Alzatosi allora Gesù le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11 Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».
      GV 8,1-11

    2. Che bello, Lidiafederica… altro che “disponibilità”: quando trovo qualcuno che anticipa così compiutamente i temi e i termini di un post che sto componendo mi convinco che il Blog può veramente trar giovamento dal sentirsi dire certe cose! Grazie!

    1. paulbratter

      guarda che sempre su quel sito qualche giorno fa è apparso un articolo che non linko perchè vi voglio bene (e per non dargli soddisfazione) ma che a me ha fatto sbellicare. vi riporto qualche frase:

      “Ancora oggi in Italia, la sessualità delle donne non solo viene ignorata, ma viene pure negata, subendo degli attacchi pesantissimi. In questi giorni il dibattito è assai acceso. Discutevo con un sessuologo che da anni sta conducendo una battaglia molto importante per fare in modo che venga riconosciuti i genitali esterni delle donne e che la/nostra loro sessualità non debba essere limitata alla riproduzione ma anche al piacere fisico.
      […]Vincenzo Puppo racconta , che oltre ad una cultura maschilista dura a morire, dietro la divulgazione dell’inesistente orgasmo vaginale opererebbe un intero business. Si tratta di interessi economici che dimostrano ancora una volta come il corpo delle donne fosse mercificato da grandi lobby.”

      PS a proposito sempre su quel sito diverse volte in passato ho provato a intervenire per “porre delle domande” (come dice il nostro Adriano) e mai, neanche una volta i miei commenti sono stati approvati. Questo perché è il blog di Costanza ad essere accusato di Pensiero Unico…

      1. giuliana z.

        ahahahah! mi viene in mente quella puntata di Sex and the City in cui Charlotte cerca di trovare i suoi genitali esterni esaminandosi con uno specchio, e sforzando troppo la vista alla disperata ricerca…. cade faccia a terra!

        1. Noi donne siamo genitalmente prolungate dal di dentro.
          Il mistero troppo prezioso del nostro grembo non conosce lunghezze finite.
          Ogni parto infatti io lo vedo come un infinito sogno di Dio.

          1. giuliana z.

            ti giuro Dany che la tua vena poetica-teologica mi commuove e mi fa notare brutalmente quanto io sia prosaica. Quando aspettavo i miei bambini mi stupivo di come arrivata al 9 mese il mio utero fosse talmente dilatato da schiacciarmi lo stomaco.

      2. Adriano

        “diverse volte in passato ho provato a intervenire per “porre delle domande” (come dice il nostro Adriano) e mai, neanche una volta i miei commenti sono stati approvati. ”

        Anche se fossero stati approvati, probabilmente non avresti comunque ottenuto così risposte… Fidati, ho esperienza e me ne intendo! 😉

    2. giuliana z.

      di certo l’autrice di quel post è più brava di me, perchè ha davvero le lame affilate della mantide, mentre la mia era solo finzione. Se fossi il suo uomo starei bene attento a non farmi staccare la testa dal collo!

      1. @Paul: ti lamenti che non ti hanno approvato i commenti? Sei stato fortunato che non hai ricevuto una denuncia per stalking!

        @Giuliana: la realtà -purtroppo- supera sempre la fantasia, perchè ne è il prodotto, spogliato però dalle buone intenzioni…

  23. Alberto Conti

    “D’altronde, tutto si deve potere, tutto si deve volere, tutto si deve poter fare.”

    Penso che Laura abbia centrato appieno la questione: ma quale accetta!

    Ci scandalizziamo per i palloni cuciti dai bambini asiatici (la nonna di mia moglie era nei campi già a 5 anni ed era in Italia) ma dei danni causati alle ragazze “donatrici” di ovuli ne parla solo la Bussola e pochi altri; non vale nenache più la pessima regola de “la mia libertà finisce dove inizia la tua”.

    Sul fatto dell’età dei genitori penso che se la Magistratura italiana, che non mi sembra stia portando avanti una lotta al relativismo, arrivi a rendere adottabile una bambina perchè ha riconosciuto che “il dato della differenza di età per i genitori non assume alcuna rilevanza, essendo secondario rispetto all’appagamento del BISOGNO NARCISISTICO di avere un bambino”, penso che non servano ulteriori commenti.

    1. paulbratter

      “meglio agnostici alla ricerca di Dio che fedeli di routine, cristiani per battesimo ma non per convinzione”

      che ne pensi Alvise?

        1. “(idee) nascoste sotto i cappelli”

          – La “p” di troppo e farsi sgamare così di essere senza capelli, che arguzia, Alvisuccio mio. Ma tranquillo: io è la barba che non sopporto nell’homo – la eventuale calvizie, come l’eventuale kilo di troppo (lo so, nun ce l’hai, sissignorecheloso), il naso troppo lungo (e mi fermerei qui circa le lunghezze) sono stati per me sempre potenziali centimetri di pelle in + da baciare, quando ho amato.
          E’ a Dio che piace il di meno.
          (Meno idee nostranestrane, e Dio sul divano della nostra testa è decisamente a Suo agio per incarnarci dentro l’impossibile intramontabile fattasi piccina possibile Idea dei secoli. Dal grembo Omologo mai omologatosi della Fanciulla di Nazareth.
          Lo vedi che anche gli uomini partoriscono quando dentro fanno spazio all’Immenso che viene?

          …’puntamentino Galante mo, a dopo (vi porto a Messa con me sempre; attualmente Luigiotto sempre in pol(ipo)-posiscion )

            1. Ah io son brava solo al playback. L’arpa vera è dalle Sue Labbra, della Soavissima, proprio. Io e tutta la gente di casa tua là vi piazzo ogni giorno. Vi ci consacro proprio, e uno per uno incastonati per benino dentro il Cuore.

              Funziona, lo so.
              Ma di mio c’è poca roba.
              Lo sai.

              (vengo ben + che ripagata solo al sentirmi chiamare “dolce Candy”… – sospiro nostalgico di un’identità – mai bionda però – perennemente inseguita…)

            2. @Scri….@Luigio’…
              mamma mia…
              e chi c’arriva al letto mo?

              ….

              Versione liquida danielacea urge di un cucchiaino dopo il video candyano trasmesso e commento luigiano annesso – quello che diamine vi pare ma abbiate la paterna fratellacea compiacenza di prendermi in braccio e portarmi a letto. Io le ginocchia non me le sento più quando sento Candy…e Lovely Sarah e…
              babè, tanto manco nessuno mi crede.

              (E cmq mo è colpa vostra: non ho mai giocato alla playstation ma sono una drogata di cartoni anni ’80 e se solo mi si dà un piccinissimo input…io ci fo le notti….e fra poco è pure …il mio compleaaaanno! Il mio primo con voi!!!
              …Vi voglio tanto tanto bene…)

  24. Francesca Miriano

    Mi scuso per l’intemperanza verbale ma era un moto dell’animo e poi sono sensibilissima alle lapidarie osservazioni di Scriteriato a cui mi sottometto prona. ( non è una sfottitura a scanso di equivoci : se c’hai ragione c’hai ragione).
    Su Erika pardon per il rincoglionimento ma la mia lettura bloggica non è sempre assidua. A maggior ragione vorrei sentire l’opinione di una cattolica donna che non riesce ad avere figli ( sottolineo donna) e ha circa 35-40 anni.
    @Paul : non so cosa pensi Alvisino nostro ma a me è piaciuta molto questa affermazione e pure che abbia parlato di Lutero in un certo modo. A volte ho l’impressione che qualcuno sia più realista del re. Fermo restando che per me resta herr Ratzinger passibile di critiche e possibile fonte di contrapposizioni non buone per uno stato laico come pretenderei che fosse quello in cui vivo.

    1. Fk

      Francesca il Papa può anche essere passibile di critiche… E’ inaccettabile il modo di offendere il Papa, così, gratuitamente. Avevo postato ieri le parole di Eco… quello che è inaccettabile non è il suo pensiero (ammesso che ne abbia uno); del resto OGNUNO può pensarla come vuole! E’ inaccettabile il modo di offendere il Papa, così, gratuitamente: “nemmeno uno studente della scuola dell’obbligo le formulerebbe come lui”… questo è decisamente inaccettabile!!! Perché non possiamo esigere il rispetto per il Santo Padre?
      E’ paradossale: oggi se qualcuno prova a dire qualcosa sugli omosessuali subito si grida allo scandalo, all’arretratezza culturale, e c’è anche il caso che si passino dei guai (un mio amico ha fatto notare a due uomini che pomiciavano davanti a tutti che non era proprio decoroso quello spettacolo… è stato denunciato per omofobia con tanto di sequel sui giornali…); il Papa invece no! E’ un ottimo tiro al bersaglio… anzi è doveroso metterlo alla berlina e ridicolizzarlo ad ogni piè sospinto, ci mancherebbe! Io, personalmente, sono mortificato per come viene trattato questo grande Pontefice… ripeto: i modi sono inaccettabili!!! Poi il dissenso ci può pure stare!

    2. Ele86

      IO la conosco. Sono marito e moglie non frequentano questo blog ma conosco benissimo il loro vissuto e pensiero.
      Provono ad avere figli da 6 anni e per un difetto delle ovaie non riescono. Hanno provato r riprovato ben sapendo cosa diceva lascienza si sono affidati nella preghiera a Dio con tutte le loro forze, hanno fatto ogni tipo di affidamento e novena esistente. Pregato in ogni luogo in cui si dice “se chiedi un figlio alla madonna qui, te lo da di sicuro”…adesso hanno capito che evidentmente un figlio di sangue non potranno averlo. Un anno fa hanno iniziato le pratiche per l’adozione e sono in attesa dell’arrivo del piccolo. L’ultima volta che l’ho vista mi ha detto ” evidentemente dio per me ha pensato a un’altra strada, si vede che è più bella.”

      Un sacerdote questa estate parlando di sofferenza mi ha invitato a vedere il dolore in questa maniera a me nuova.
      Prova davanti a una sofferenza a dire: “e se fosse una grazia?”
      Lo so è una frase che fa arrabbiare eppure nasconde un segreto che sto imparando ad assaporare….

  25. Francesca Miriano

    Alvise ha parlato ma io al lavoro non vedo le parti dei commenti con filmati e inserti vari ( il Grande Fratello ospedaliero me le censura). Che hai detto ?Su Jack Nicholson mi è sfuggito il nesso.Ti riferivi al Nido del Cuculo?

    1. Il mio preferito di lui è “Cinque pezzi facili”grandissimo anche il cuculo!!!
      Ma su queste cose lo specialista è paulbratter….
      Per quanto riguarda il Papa e Lutero non mi rallegro che ci si debba rallegrare che abbia parlato di Lutero, essendo Lutero è il protestantesimo realtà troppo importanti nella storia del cristianesimo per non parlarne e placidamente prenderne atto e accettarle.
      Credo anche a una questione di opportunismo politico, di cercare di tenersi boni tutti, cosa del resto molto praticata.

  26. Ele86
    26 settembre 2011 a 21:23 #
    Un sacerdote questa estate parlando di sofferenza mi ha invitato a vedere il dolore in questa maniera a me nuova.
    Prova davanti a una sofferenza a dire: “e se fosse una grazia?”
    Lo so è una frase che fa arrabbiare eppure nasconde un segreto che sto imparando ad assaporare….
    ———–

    (cit.)

    Devo proporvi ancora una considerazione: dobbiamo lottare senza cedimenti per operare il bene, proprio perché sappiamo che è difficile che noi uomini ci decidiamo seriamente a esercitare la giustizia, e perché siamo lontani da una convivenza umana ispirata dall’amore e non dall’odio o dall’indifferenza. Non ignoriamo neppure che, quand’anche si riuscisse a ottenere una ragionevole distribuzione dei beni e un’armonica organizzazione della società, non sparirebbe il dolore della malattia, dell’incomprensione e della solitudine, dell’esperienza dei propri limiti, della morte delle persone care.

    Davanti a queste amarezze, solamente il cristiano possiede una risposta autentica, una risposta definitiva, ed è questa: Cristo crocifisso, Dio che soffre e muore, Dio che dona il suo Cuore aperto da una lancia come pegno d’amore per tutti. Nostro Signore detesta le ingiustizie, e condanna chi le commette; ma rispetta la libertà di ogni individuo e permette, pertanto, che ve ne siano. Dio nostro Signore non causa il dolore delle creature, ma lo tollera perché, dal peccato originale in poi, il dolore è parte della condizione umana. Tuttavia, il suo Cuore, pieno d’Amore per gli uomini, lo ha portato a prendere su di sé, con la Croce, tutte le pene umane: la nostra sofferenza, la nostra tristezza, la nostra angoscia, la fame e la sete di giustizia.

    L’insegnamento cristiano sul dolore non propone un programma di facili consolazioni. È, in primo luogo, una dottrina di accettazione della sofferenza, la quale di fatto è inseparabile dalla vita di ogni uomo. Non vi nascondo — e lo dico con gioia, perché ho sempre predicato, e cercato di vivere, che dove c’è la Croce, c’è Cristo, c’è l’Amore — che il dolore si è affacciato frequentemente nella mia vita, e più di una volta ho avuto voglia di piangere. Altre volte ho sentito acuirsi la pena di fronte all’ingiustizia e al male. E ho assaporato l’amarezza dell’impotenza quando — nonostante i miei desideri e i miei sforzi — non riuscivo a migliorare situazioni inique.

    Quando parlo del dolore, non ne parlo soltanto in teoria. E non mi limito a raccogliere le esperienze altrui quando insisto che, se talvolta di fronte alla realtà della sofferenza sentite la vostra anima vacillare, il rimedio è guardare Cristo. La scena del Calvario proclama a tutti che le tribolazioni vanno santificate vivendo uniti alla Croce.

    Le nostre afflizioni, infatti, vissute cristianamente, si trasformano in riparazione e in suffragio, in partecipazione al destino e alla vita di Gesù che, volontariamente, per amore degli uomini, ha sperimentato tutta la gamma del dolore, ha conosciuto ogni sofferenza. Nacque, visse, morì in povertà; fu combattuto, insultato, diffamato, calunniato e condannato ingiustamente; conobbe il tradimento e l’abbandono dei discepoli; assaporò la solitudine e le amarezze del supplizio e della morte. Ora lo stesso Cristo continua a soffrire nelle sue membra, nell’umanità tutta che popola la terra, e della quale egli è il Capo, il Primogenito, il Redentore.

    Il dolore fa parte dei piani di Dio: la realtà è questa, benché ci costi capirla. Anche per Gesù, come uomo, fu costoso

        1. Velenia

          L’ avevo intuito!Mi piace! Allora posso commissionarti una preghierina a Sant’Escrivà per domani,per figlio-grande?

  27. mentre ascolto hotel california (grazie alvì) penso a tante coppie che conosco che non sono riuscite ad avere figli, e a quanto per loro questo sia una sofferenza,
    Il punto è sempre lo stesso: scoprire che l’amore è dono e non possesso. E questo è particolarmente vero nell’amore dei genitori per i propri figli. I figli non sono un diritto. I figli non sono nostri.
    E mentre lo scrivo io stessa faccio fatica a dirmelo. Perchè ho mio figlio, il più piccolo (il maschio!) che mi si è addormentato in braccio e quello che penso mentre lo accarezzo e lo bacio è solo “questo qui l’ho fatto io, è mio, è mio figlio”, mio!
    Ma non è così. E dovrò lasciarlo andare, e un po’ per volta già sta succedendo, perchè loro, i nostri figli, sono altro da noi. E l’unico diritto che abbiamo nei loro confronti è quello di amarli. Ma amarli non vuol dire averli.
    Conosco tante coppie che hanno adottato, trovo questa maternità un modo splendido di donare la vita. Conosco coppie che hanno provato tecniche di fecondazione assistita (di tutti i tipi tranne l’eterologa). Ho assistito alle loro speranze, spesso disattese, allo stress, all’accanimento nel provarci e riprovarci, all’invidia nei miei confronti che ho fatto tre figli senza neppure cercarmeli, invidia che mi ha sempre suscitato tenerezza, e anche un po’ di disagio. Conosco donne che hanno smesso di provarci e appena ci hanno rinunciato si sono ritrovate incinte, senza aiuti medici.
    Cosa si può dire di fronte al mistero della vita?
    Io non dico nulla. Prendo il piccolo ometto che mi dorme sulla spalla e lo porto a letto. E prego che ogni donna riesca a scoprire che essere madre è qualcosa che va aldilà della maternità fisica. Io l’ho capito (un po’) passando per tre gravidanze. Ma la donna può essere madre anche senza partorire.

      1. Tu m’ fai murì, Lui’.

        Fefrallosa mia versione mamma –> mai visto tanto brillio, Fefral, come nel tuo parlare di essere mamma….

        – Fai il tuo dovere.
        – Cioè?
        – BRILLA.

        Dolce notte, miei speciali compagni di brillìo.

  28. FEFRAL: Sì, hai ragione, era Alice a cui pensavo, “sotto i cappelli…”
    Spero avrai capito che anche il calcio di rigore di Nino era per te e più in generale si riferiva all’eduxazione (vera!) dei figli.

  29. E’ quello che pensano da tanto tempo i cristiani sciolti:
    I laici e in non credenti dovrebbero santificare Papa Ratzinger che si è spinto laddove nessun altro Papa ave­va mai osato. Ieri nella sua Germania ha detto che sono più vicini a Dio i non credenti inquieti che i cristiani di routine e d’apparato. È una rivoluzio­ne anticlericale, compiuta da un cu­stode e alfiere della Tradizione. Prefe­rire le menti libere e tormentate ai de­voti passivi e succubi dell’istituzione significa sconfessare millenni di cat­tolicesimo e mettere in dubbio il ruo­lo della Chiesa. Certo, l’intenzione del Papa è inversa, vuol avvicinare i non credenti. Ma le sue parole signifi­cano che predilige le intelligenze af­flitte dai dubbi al popolo dei semplici devoti, per fede ereditata; qui si tradi­sce l’intellettuale rispetto al pastore.

    Significa preferire la ricerca al mira­colo, la sfida del pensiero all’ubbi­dienza. Tra la Verità e la Chiesa, Rat­zinger sceglie la verità: il filosofo pre­vale sul Papa. Qui c’è la sua grandez­za intellettuale ma anche il conflitto con la Chiesa. Nel mio piccolo la pen­so come lui, ma lui forse non dovreb­be pensarla così… Da tempo Ratzinger si tormenta sulla soglia, solleva il velo sui preti pedofili, si confronta con islamici e ortodossi, varca la chiesa di Lutero, si spinge in partibus infidelium, con amore di Cristo ma nella verità. Ca­pisce che non è più tempo di arroc­carsi a difendere la fede residua, ca­pisce che deve affacciarsi sull’abis­so, scrutare nel nulla. Per fortuna i suoi messaggi che spiazzano non vengono intesi né dai devoti inge­nui né dagli intellettuali come Eco…

    1. vale

      temo che tu equivochi.
      non posso io essere l’esegeta del pensiero di Ben.XVI ma la chiesa-che è composta di uomini e donne in carne ed ossa-non la chiesa teorica di perfetti, ha quindi in se molteplici anime e modi di esprimere la fede e la ricerca di Dio.
      La chiesa è sempre per et-et ,ci sta la messa nelle missioni africane coi canti del luogo e liturgie-diciamo così-esotiche, e ci sta quella di S.PIO V,-in mezzo le schitarrate delle messe medie italiane.
      non prediligerà mai le intelligenze afflitte ai semplici devoti, ma ai sepolcri imbiancati.che vanno a messa come andrebbero al club.per vedere e farsi vedere. o per abitudine.son cose diverse dalla semplice fede popolare( e ti fo’ notare che ,per esempio, le apparizioni mariane avvengono spessissimo-e nei casi più eclatanti-proprio a “semplici”…mica a Maritain
      vale

        1. vale

          kibeho(rwanda), Cairo (egitto), Anguera(brasile),Guadalupe(messico),Ucraina,
          Il secondo millennio è segnato da sempre più documentate apparizioni e da un loro crescendo impressionante, soprattutto a partire dal XIX secolo. Secondo dati forniti dal Billet in diverse ricerche, dall’inizio del XX secolo fino al 1990, si sono avute 527 tra apparizioni ed altri eventi prodigiosi mariani, in 70 nazioni. Due autori tedeschi, in un loro poderoso volume, elencano cronologicamente, dalle origini del Cristianesimo ad oggi, oltre un migliaio tra apparizioni e interventi straordinari della Vergine.
          ma che c’entra questo -ed anche il post seguente,con lla questione su chi preferisce Ratzinger?
          io le apparizioni mariane le ho citate solo per dire che -nella chiesa-c’è una predilezione per i “semplici”…tutto lì
          vale

        2. Hajvòja… al corso di Mariologia ci avevano passato delle schede piene di (presunte, aggiungo per te) apparizioni che si vorrebbe essere avvenute in tutti i Continenti… ora non chiedermi di ricordarmele a memoria, ma ce n’è a bizzeffe, tranquillo: è che la Madonna ha questo curioso sghiribizzo di preoccuparsi dell’evangelizzazione degli uomini…

          (Ah, vedo solo ora che Vale ne ha citata qualcuna… grazie Vale)

    2. A me sembra che dica un’altra cosa:

      «Questo, però, non significa affatto che tutti coloro che vivono nella Chiesa e lavorano per essa siano da valutare come lontani da Gesù e dal Regno di Dio. Assolutamente no! No, piuttosto è questo il momento per dire una parola di profonda gratitudine ai tanti collaboratori impiegati e volontari, senza i quali la vita nelle parrocchie e nell’intera Chiesa sarebbe impensabile. La Chiesa in Germania ha molte istituzioni sociali e caritative, nelle quali l’amore per il prossimo viene esercitato in una forma anche socialmente efficace e fino ai confini della terra. A tutti coloro che si impegnano nella Caritas tedesca o in altre organizzazioni, oppure che mettono generosamente a disposizione il loro tempo e le loro forze per incarichi di volontariato nella Chiesa, vorrei esprimere, in questo momento, la mia gratitudine e il mio apprezzamento. Tale servizio richiede innanzitutto una competenza oggettiva e professionale. Ma nello spirito dell’insegnamento di Gesù ci vuole di più: il cuore aperto, che si lascia toccare dall’amore di Cristo, e così dà al prossimo, che ha bisogno di noi, più che un servizio tecnico: l’amore, in cui all’altro si rende visibile il Dio che ama, Cristo. Allora interroghiamoci, anche a partire dal Vangelo di oggi: come è il mio rapporto personale con Dio, nella preghiera, nella partecipazione alla Messa domenicale, nell’approfondimento della fede mediante la meditazione della Sacra Scrittura e lo studio del Catechismo della Chiesa Cattolica? Cari amici, il rinnovamento della Chiesa, in ultima analisi, può realizzarsi soltanto attraverso la disponibilità alla conversione e attraverso una fede rinnovata».

      In ogni caso, Alvi’, non so, forse hai letto “Introduzione al Cristianesimo”… in caso contrario, confrontati con quel testo, e vedrai che qui stai proiettando un po’ di te nell’ombra di questo collaboratore della Verità.

    3. Poi magari la mia non sarà neanche un’ opinione illuminante, ma io al giornalismo di Marcello Veneziani – da cui è tratto lo stralcio di Alvisù cui qui replico – preferisco i socci verdi che mi impallinano le pupille quando leggo Socci.
      Tipo quando dice, a proposito di Ratzi barbapapà:
      “Questo è un Papa rivoluzionario e la sua è una grande rivoluzione evangelica”,
      e più giù quando quando di lui cita:
      “Infine: “Non si tratta qui di trovare una nuova tattica per rilanciare la Chiesa. Si tratta piuttosto di deporre tutto ciò che è soltanto tattica e di cercare la piena sincerità”.”

      Io ho amato Giovanni Paolo II per gli stessi motivi per cui venne tanto amato e così inevitabilmente senza chissà quali capriole riflessive da un pianeta intero – il suo carisma era evidente dall’esterno – : era il grande comunicatore.
      Oggi il carisma è cambiato perchè il papa coi suoi diversi talenti è cambiato, perchè le esigenze del popolo di Dio sono cambiate. Alla Sapienza mica sfuggono rimedi diversi per impellenze diverse dettate da tempi e rogne diverse: (selon moi) il carisma di questo papa, forse che si forse che no, non è la comunicazione spigliata saettante rapidissima sino all’ultimo degli aborigeni; il suo proprio carisma mi pare piuttosto quello di saper rendere accessibile il Verbo di Dio a chi oggi ha bisogno soprattutto della “ragione della fede”.
      Se penso Ratzinger io penso un vecchio professore di periferia – linguaggio semplice, essenziale, da corso serale – ai più malandati pensatori stanchi del quartiere, o ai più malandati pensatori tronfi irti sui podi delle ognunistiche poliedricissime verità dal quartiere del relativismo.
      Un carisma capace di spiegare il “perchè” della fede, e proprio razionalmente, niente bacchette magiche, niente voli pindarici, e tutto senza minimamnte ledere l’attimo della sospensione della parola ai piedi del soprannuturale cui si arriva per grazia entrandoci con ratio, e solo se mossi da libertà.
      Siamo nell’era dei pensanti mutanti. Era necessario – oggi – un papa che ti accompagnasse i pensieri, prima di tutto: i pensieri. Perchè il relativismo del nostro tempo è nei pensieri che ti accoccola il tarlo ben vestito del chiamare “bene” il male, e “male” il bene.

      Insomma: stiamo messi male. Dobbiamo ricominciare dai pensieri.
      Un papa semplice, vecchio proprio, si, la sua puzzetta di eroica santità non evapora copiosa come mille metri intorno e inside al supereroe – è per olfatti sottili – mi pare non abbia la dentiera e i suoi capelli sono da far invidia a Berlusconi, e mentre tutta questa sua nient’affatto celata vecchiaia giammai poteva subodorargli nientepopodimenoche una chiamata papale (chiese a Giovanni Paolo II di potersi ritirare a “vita solitaria e terminare i suoi giorni” quando era abbastanza già inopinatamente vecchio 10 anni prima della morte di Karol), Ratzi lucido e diretto è come quel corridore su cui nessuno scommetteva e che sferza tutta la corsa della buona battaglia con passo serenissimo, andatura sicura quasi a sembrar lenta, della sicurezza di chi correndo non deve vincere niente perchè ha già vinto Cristo – “questo combattimento non è il tuo” (è un papa che legge addirittura la bibbia) – , lui lo sa bene che a noi spetta solo seguire, andare dietro Qualcuno, e lo fa per primo, perchè la battaglia è bell’ e che vinta, Ratzi mentre corre dorme sonni tranquilli, lo diceva pure al giornalista: certo che dormo sereno, mica sono io quello che manda avanti la baracca, sorride nell’aereo al giornalista basito cui gli si schianta un mondo, dentro, quello concreto della libertà del riposo fiducioso operante e indefesso ma totalmente abbandonato nelle mani di Colui che è Signore della Storia, checchè se ne dica e chiunque lo dica.
      Un papa così, insomma.
      Era, guarda un po’, esattamente quello che al pianeta delle non scimmie serviva.
      Forse che si che Dio lo sapeva.

      1. A me Veneziani mi fa….come diceva Sielent, la grande Silent ora scomparsa per sempre nel suo umile tanga….
        Mille Veneziani per una Turris e sarrebbe ancora nullaaaaa!!!!!

  30. Supponiamo che una cinquantina, come direbbe Montalbano, che avesse provato e riprovato più volte con più persone qualsiasi a restare incinta senza riuscire partisse per un viaggio nonsisaddove e tornase in attesa di un figlio.
    1) o si è giaciuta nel lontano Tirolo con Andreas Hofer
    2)o un miracolo, come a volte si legge nei testi sacri
    3 o, nel caso il sospetto di pratiche proibite in Italia,, potrebbe venire sottoposta per legge
    agli esami del caso?

    1. Velenia

      @Alvise,la l.40 non prevede sanzioni per chi la viola.
      Ma chi è Andreas Hofer Herr FeKondatoren Altoatesinen?

      1. mi riferivo al problema dell’affidamento….
        se questa donna fosse troppo anziana, secondo i giudici, le leverebbero il figlio, potrebbero farlo, e se padre fosse Hofer, ma la mamma non lo sapesse che fosse h
        Hofer in quanto avendo avuto rapporti con altri Scutzen?

        1. Velenia

          @Alvise, non ti seguo!Non mi risulta che in Alto Adige sia in vigore un diverso diritto di famiglia,nè che ci si riproduca in modo diverso.

  31. FRATE LEONE

    La predica è efficace, ha una sua eloquenza, quando parlano le opere. Purtroppo siamo ricchi di parole e vuoti di opere, e così siamo maledetti dal Signore, perché Egli maledisse il fico in cui non trovò frutti, ma solo foglie. (S. ANTONIO DA PADOVA)

    Il Papa è nel pieno della Fede e della Tradizione. Parla a tutti, ma soprattutto ai cristiani tiepidi, che vanno a messa la domenica, ma la cui vita è staccata dalla testimonianza.
    Il Papa cerca di scuotere sulla base del Vangelo di domenica :”Prostitute e peccatori vi passeranno avanti…”. Se il cristianesimo non si vede, cioè se non si tratta di persone che non si adeguano alla mentalità di questo mondo e lo fanno non per aderire ad una norma ma per esperienza diretta che il mondo e le sue concupiscenze non danno la felicità, quella vera , qual è la differenza tra essere cristiani e non esserlo ?
    Questo dice l’Apocalisse 3,14-20 :
    “All’angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi:
    Così parla l’Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: 15 Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! 16 Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. 17 Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. 18 Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. 19 Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. 20 Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me.”
    E l’episodio del giovane ricco, che credeva di essere nel giusto perché secondo lui metteva in pratica i 10 comandamenti ? ? Vangelo di Marco 10,17-31
    “Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?». 18 Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19 Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre».
    20 Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». 21 Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va’, vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». 22 Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto, poiché aveva molti beni.
    23 Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». 24 I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; ma Gesù riprese: «Figlioli, com’è difficile entrare nel regno di Dio! 25 È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio». 26 Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra loro: «E chi mai si può salvare?». 27 Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché tutto è possibile presso Dio».
    28 Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito». 29 Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c’è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, 30 che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. 31 E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi».
    Senza ubbidienza non c’è conversione. Cristo per primo ha ubbidito alla volontà del Padre, che lo ha mandato al patibolo, certo che il Padre fa le cose bene. Ed il Padre lo ha risuscitato e donato a noi come Spirito vivificante che trasforma la vita di chi si lascia invadere. Il cristianesimo non è una filosofia o una teologia o una dottrina.
    E’ l’incontro con la persona del Risorto, che ci dona la possibilità della vittoria sulla morte, cosa impossibile all’uomo. Questo, solo questo fa la differenza.
    Amare perdonando è divino. Il cristiano è colui il quale accetta che ciò avvenga nella sua vita, e così facendo diventa umile, creatura, vive delle cose semplici, sempre ringrazia.
    E se pecca si rialza, sapendo che se c’è un’opera che si vede, quella è di Dio, ed è la misericordia.

    1. Oh, si! Così è.
      (Ad identificare Dio col padrone: nè dio nè padroni, absolutly, certo che si, Alvisù mio, ma di vero cuore!
      Io sono una donna L – I – B – E – R – A.
      Datemi un dio che rispetta la mia libertà dimostrandomi concretamente/contemporaneamente che m’è pure padre e solo allora io crederò.)
      Siamo d’accordo, cuore mio.

        1. (che dolcezza…Luigi…che dolcezza, Cyrano…GRAZIE…
          ma ora come fo a dirvelo che non è oggi il mio compleanno ma che come scrivevo ieri è “quasi” il mio compleanno…?
          Ma possiamo fare finta che sia oggi così mi acchiappo tutte le CIOCCIOLE lo stesso? Facciamo così: non lo dico il giorno del mio compleanno- e nemmeno del mio onomastico, 5 giorni esatti prima del mio onomastico 😀 non lo dico 😀 – , così quando vi va, da qui a un mese mi fate gli auguri e tutte le dolcezze e le carinerie solite vostre che Dio solo sa quanto mi sollazzano il cuoricino … 🙂 Allora tutti zitti: abbiamo un mese di tempo per farmi gli auguri. Immagino valga per tutti, che ogni giorno è ben più che il nostro compleanno, giacchè ogni giorno potrebbe essere il felice nostro dies natalis ( se solo ci penso..mmmhhh……che meraviglia…me Lo sfinisco di baci, e poi vediamo chi dei due è più forte ad abbracciare…[DIOCOMESONOSUPERBAECHISSENEFREGAAA 🙂 )

  32. Daniela Yeshua
    27 settembre 2011 a 10:49 #
    (che dolcezza…Luigi…che dolcezza, Cyrano…GRAZIE…
    ma ora come fo a dirvelo che non è oggi il mio compleanno

    —-

    1. Mammasanta, Scri….troppo gagliardo…sei un tesoro…

      Wè, errata corridge : compleanno, il mio, 5 giorni esatti DOPO (e non “prima” come avevo sbagliato a digitare col super dito poc’anzi) il mio onomastico.
      Babè, insomma….io sarei nata nientepopodimenoche sotto la stella della Teresa – la grande, D’Avila- che poi è lo stesso giorno di nascita, ma sulla Terra, di Teresa, la piccola francesina di Lisieux…
      Una gran botta di grazia, ‘nsomma.
      Il che significa: Daniela, se non ti converti allora vor di’ che si propit’ scema.

      😀

      Auguri dunque a ciascuno di voi!
      Ecco il mio regalo/augurio di non compleanno per ciascuno! –> (per voi a seguire la mia personal parodia del mantello fatato di Dio su ciascuna delle nostre spalle quando siamo sulle croce, percepiamo fasullamente di essere stati abbandonati da Dio, mentre invece è solo rimandato l’attimo in cui guarderemo la tela della nostra vita dall’alto, e tutti quei fili sgarrupati che parevano senza senso di quanto ci accade… erano assolutamente “sotto controllo” divino, solo che “inivisibilmente”. TUTTO E’ GRAZIA. Capì? Perchè non moriamo, se non per risorgere e ancora e ancora e ancora, fino al Cielo, il Cielo!: noi abbiamo “il mantello fatato” di Dio perchè TUTTO concorre al bene di coloro che amano Dio.
      (E mo vediamo che si deve cucinà oggi… a stasera!)

      1. guido

        Daniela tanti auguri!!!
        a te non dirà niente ma a me fa piacere anche che oggi compia 35 anni il mio Capitano.

        1. (E dopo un piccolo giro di googlacee ricerche scopro che il ragassuolo qui mi si scompiscia di lacrimoni per il compleanno di….Tottiiiiiiiii…

          NUN CIA’ POZZ MAI FA’…( = E NON CE LA POSSO MAI FARE…)

          ma ti voglio bene lo stesso, Gui’…(seguo il calcio come il maiale l’intonso)

          ( ‘na flebo pur moi….Costanza santa subito – ci sono tutti gli estremi – )

          Si, si, si……..
          tanti auguri, Totti….
          (vocina flebile/ pallozze liquide fino alle caviglie/ Maronna mia aiutac’ tu…

          😀

      2. Laura C.

        Ma sei nata il 15 ottobre, come mia figlia (due lustri!)!!! Beh, allora non me lo posso scordare!!!

  33. danielatuttamattachecercavamaritoehatrovatounsaccodispasimantinelblog…
    buon non compleanno anche da me! Pensa che bello, festeggiamo insieme per ben 363 giorni l’anno!

    1. “un sacco di spasimanti”???
      Miiiiii, mi sono distratta da morire.
      Uno, uno soltanto mica l’ho intravisto 🙁
      Nemmanco il figlio di Gabriele Brustenghi s’è mai visto nè sentito (ma Gabriele, dico, Gabriele gliel’avrà mostrato il mio video autobiografia?)
      Dura la vita da principesse, ehhhh si sisisisi.
      (Forse ho dimenticato di provarci con qualcuno? Mumble mumble…ci rifletterò.)

      (Auguri anche a te, fefrallosa mia! )

      1. masetuttituttigliuominisposatienondelblogsisciolgonodifronteatecomegelatiadagosto! suvviaturrispenelopeoradevicominciareasmettereditesseredigiornoesfilaredinotte
        èarrivatoilmomentodifarelatuascelta

  34. Oggi alle tre la nostra Laura si laurea. Oltre a ringraziarla per avere trovato il tempo di scrivere il post anche in questi giorni concitati, le faccio, anche da parte di tutti i lettori, i migliori auguri. A dire il vero non l’ho trovata particolarmente preoccupata: la impensieriva più la messa in piega di stamane dal parrucchiere che la discussione della tesi. Se non si era capito dai post, Laura è un tipo tosto!

    1. Anch’io mi sono da pochissimo laureato, per cui auguro a Laura di provare la stessa soddisfazione che ho provato io dopo un sapiente e intenso corso di studi, da come scrive è già una degna dottoressa!

  35. Erika

    In bocca al lupo Laura!
    🙂

    P.s. Colgo l’occasione per 2 ringraziamenti: uno all’Admin per l’apprezzamento che mi ha rivolto ieri, l’altro (che dubito avrò occasione di fargli di persona…) a Papa Ratzinger che con le sue parole a Friburgo mi ha profondamente toccato.

    1. giuliana z.

      l’umiltà, la sensibilità e l’atteggiamento con cui ti presenti sempre in questa piazzola virtuale ti fa apprezzare molto non solo da Hal, ma credo anche da tutti noi che ci professiamo credenti in Cristo. Per quanto mi riguarda ti ho già “adottato” nel mio cuore! ti abbraccio, cara Erika

    1. vale

      chapeau a Laura e auguruguruguru a daniela x il 15 ottobre…
      ki è ke porta da bere pour les deux fleurs?
      vale

  36. Minerva

    il post di Laura (a proposito…auguroni anche da parte mia!!!) mi tocca da vicino e in profondità, e mi offre l’occasione per bussare a questo blog, che seguo ormai da tempo, condividendo con voi la mia piccola esperienza…
    mi sono sposata a 41 anni (tre anni fa), quindi pressochè fuori tempo massimo per una gravidanza naturale; in più, essendo stata operata due volte per endometriosi, le mie probabilità di concepire erano praticamente infinitesimali, così, io e mio marito, dopo un anno di ingenui tentativi, abbiamo tentato la PMI.
    Sorvolo sugli effetti collaterali che la stimolazione ovarica mi ha causato (dolorose emicranie quotidiane, ma anche notevole aumento di peso e -ho scoperto da poco- scompensi alla tiroide), per sottolineare soprattutto la intensissima ansia che mi ha suscitato questa esperienza, di cui percepivo fortemente la INNATURALITA’.
    Sarà stato lo stato d’animo, sarà stato che effettivamente non c’erano le condizioni perchè il mio organismo, ancorchè stimolato, reagisse (anni dopo, il mio ginecologo di fiducia, interpellato a riguardo, mi dirà “signora, con la sua situazione, non l’avrei fatta neanche tentare…”) fatto sta che dopo dieci giorni di stimolazione non si è generato neanche un ovocita.
    E’ a questo punto che il direttore del centro cala l’asso nella manica: tentare la fecondazione eterologa in Russia, dove “le donatrici dispongono di ovuli di ottima qualità” (!!!!!), al modico prezzo di qualche migliaia di euro (viaggio e permanenza in Russia esclusi, naturalmente) e dietro adeguata mia preparazione (leggi: ulteriore bombardamento ormonale per essere sicuri di fare attecchire l’embrione). Io e mio marito, sposi cristiani che si sforzano di vivere con coerenza decente il loro matrimonio, ci siamo guardati in faccia e abbiamo congedato l’interlocutore con un diplomatico “grazie, ci penseremo su”…naturalmente costui sta ancora aspettando la nostra risposta.
    Abbiamo aspettato di compiere i tre anni minimi di matrimonio previsti dalla legge per presentare domanda di adozione, ma arrivati al dunque, fra tanti altri dubbi, ci siamo chiesti se la nostra età (45 anni io, 52 lui, e ciò ammesso che ci affidassero oggi un bambino da crescere) non potesse essere un ostacolo…
    Morale: mio marito si è fatto una ragione del nostro non aver figli, io…un po’ meno. Sono fiduciosa che in questa situazione il Signore vuol comunque il nostro bene, e che Lui sa sicuramente in che cosa consiste questo bene (io ancora non l’ho ben capito), tuttavia sono ancora alla ricerca del modo con cui superare un senso di inutilità che a volte mi prende… (ne approfitto per ringraziare Daniela per il suo link sul battesimo dei bimbi non nati…che grande consolazione è stato per me scoprire questa possibilità!)
    Comunque, di fronte alle notizie di cronaca, mi dico “…un figlio ad ogni costo?!? …A questo costo, no grazie”

    P.S. perdonatemi se mi sono così tanto dilungata!!!

    1. FRATE LEONE

      HAI PROVATO AL POLICLINICO GEMELLI DI ROMA ?

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      ——————————————————————————–
      Policlinico “A.Gemelli”
      Largo Agostino Gemelli,8
      00168 Roma

      1. Minerva

        grazie dei contatti, caro frate Leone, li terremo presenti, anche se l’orologio biologico avanza e (a dire delle analisi) la menopausa si è già presentata…

        1. FRATE LEONE

          Scusa non l’avevi accennato… comunque l’ISI (Istituto sterilità ed infertilità) è comunque buono….

    2. Laura C.

      Sei inserita nella mia lista preghiere! Che Dio ti possa consolare profondamente e ti doni la comunione con tuo marito… Un abbraccio

    3. mi inserisco in punta di piedi e con un abbraccio. Scoprirai che sei già madre anche senza avere figli tuoi. La maternità è un modo di amare, non uno stato fisico. Grazie

  37. Francesca Miriano

    P. Villaggio-‘Fantozzi’:’ OGGI, ALLE 9,30, LA SANTA VERGINE E’ APPARSA NELL’AULA DI FISICA 2 DELLA FACOLTA’ DI INGEGNERIA PESANTE DI PISA, DI FRONTE A 230 STUDENTI UNIVERSITARI. IL FISICO DOTT. MANZARONI TURRI, DOCENTE INCARICATO E NOTO ATEO E’ SVENUTO SUL COLPO !

  38. matrigna di cenerentola

    Leggo ora della seduta di laurea che potrebbe gia’ essere cominciata… In bocca al lupo, LAURA, e subito dopo complimenti!

  39. Ma siete davvero sinceramente entusiasmati per la laurea di Laura?
    Io, sinceramente, una persona che non conosco nemeno, se non atraverso pezzi giornalistici che hanno la sola caratteristica di apparire sul blog (l’unico) che frequento e
    che con me non ha mai scambiato un commento e anzi un certo Grozino mi ha offeso
    per qualcosa di storto che le era stato detto (trattando male, Grozino, me e qualcun altro)
    sinceramente non mi sento di provare nessun esntusiasmo per quesat laurea che d’altra parte non so nemmeno che laurea sia se mi minteressi l’argomento della laurea eccetra.
    Quindi esprimo tutta la mia impassibilità nei confronti di questo evento che mi sembra, da molti, non so perché, se non per mera formalità, esageratamente plaudito.

    1. matrigna di cenerentola

      MAH, visto che questa persona (che non conosco) ha scritto una pagina di pensieri su un argomento che sembra aver interessato i lettori (>200 commenti) e si sta(va) sottoponendo a un esame in genere ritenuto importante, farle degli auguri sembra cortesia. Questo asetticamente, poi qualcuno si potra’ entusiasmare, altri no, ma la cortesia resta un modo onesto di confrontarsi.

      1. Non la sopporto, per i motivi che ho detto e inoltre perchè mi sembra ipocrita il fatto che in un blog dove si inneggia alle donne al loro posto, qualechesia, poi siano tutte, alla fine, guardacaso, le titolari, come dice scriteriato, che scriteriato non è,
        che non dice tutte, lui, anzi nessuna, lui diceva solo per dire, ma io lo voglio dire, donne in corriere o in corriera etc.

  40. Un altro laureato:”Finchè la luce della santità non viene a turbare questo mondo gli uomini sotto il giogo del Maligno sono anche ben disposti a stringere concordati politici con le religioni, persino con la religione cristiana, e a tollerarne la presenza pubblica, ma non appena un raggio divino tocca il microcosmo invisibile del peccato tutti gli acari spirituali vanno nel panico e nel tentativo disperato di salvarsi spingono i loro ospitanti alla persecuzione contro i santi di Dio, dopodichè li precipitano nell’abisso del delirio scomposto, come quei demoni che scacciati da Gesù dentro a un branco di porci li condussero tutti a gettarsi a precipizio nel mare e a perire nell’acqua (cfr. Mt 8, 32).”

    1. Fefral

      Alvi’ abbi pazienza, so’ giornate pesanti!
      Domani peró verso le 17 se alzi la testa mi vedi passare

  41. DaniCor

    Ciao blog!
    Finisco di leggervi solo ora, come sempre mi avete fatto ridere e piangere, mi avete commosso e anche fatto arrabbiare, mi avete sciacquato il cervello e anche fatto ragionare su cose altissime. Mi piace il sottile filo invisibile dell’arazzo mirianico che pian piano si intreccia in quel modo apparentemente sregolato (perché noi lo guardiamo dal dietro!)
    C’è DanielinhamisticatuttamattadiDio che ho sempre identificata con la scultura di Bernini “L’estasi di Santa Teresina” ed oggi scopro che è nata proprio sotto la stella di questa grande mistica!
    Sempre Danielinha l’altro giorno ci dice che possiamo fare il battesimo dei bambini non nati e la cosa commuove Minerva! Anche a casa mia abbiamo amato la scoperta, perché è da quest’estate che il mio pargoletto ha il cruccio dei bambini non nati perché non sono stati battezzati e lui si preoccupa, abbiamo dovuto spiegare del limbo, del battesibo di volontà, del battesimo di sangue ed ecco la notizia che ci dà Danielinha! In fatti domenica abbiamo iniziato la pratica, cercheremo di ripeterlo ogni domenica!
    Poi c’è MammaFefral che porta l’ometto addormentato a letto al suon di Hotel California di Alvisù e mentre lo fa prega per le mamme che non riescono ad avere figli suoi. E che poi passerà volando sopra la testa di Alvì, che questa volta non farà il falò cuoriforme ma avrà il suo cuore in fiamme come sempre.
    Poi c’è il Papa che parla a tutti ed ha ognuno e in particolare a cuor di Erika che, a sua volta, ha fatto sciogliere il cuore del micro chip…
    E poi c’è il mio piccolo Alessandro che prega per Filippo, il piccolo grande disegnatore di animali fantastici, che prega per Richi che prega per suo nonno che ci ha appena lasciato (e che, secondo mio figlio che mi aveva descritto proprio stasera questa piccola catena, se è già in cielo il nonno di Richi prega per noi)…
    E chi sa quante altri intrecci che non so scaturiscono da questo luogo virtuale?
    Grazie a Costanza and Co per questa piazza!
    Auguri Laura, sei proprio brava!

  42. Mario G.

    Anche se non riesco a leggere tutti i commenti è piacevole (anzi utile) leggere almeno gli articoli. E questo tutto grazie al bel libro di Costanza…

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