Nessuna sanatoria per i bambini nati dall’utero in affitto

di Costanza Miriano

Allora, partiamo dal fatto che il solo fatto che si parli di utero in affitto come reato universale, e che le forze politiche al governo si impegnino in questo senso è una cosa grandissima, impensabile se al governo fossero saliti partiti i cui responsabili dei cosiddetti diritti civili hanno fatto ricorso a quella pratica per avere dei bambini. Quindi sono grata di questo, mi sembra un segno grandissimo, anche se ricordo che la pratica (mi rifiuto di chiamarla GPA, come non chiamerò mai l’aborto IvG) è reato nella maggior parte dei paesi del mondo.

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I figli non ti tolgono niente

di Costanza Miriano

Ho letto il libro di Antonella Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi), perché mi era capitata sotto gli occhi una recensione di Vanity Fair, che mi aveva fatta saltare sulla sedia. In soldoni diceva che il libro racconta la storia dell’autrice, che abortisce due volte, a 18 e 20 anni, perché vuole avere tempo per la sua carriera di scrittrice, e che poi avvicinandosi ai 40 decide che è il momento di provare ad avere figli; non riesce naturalmente, ed entra nel tunnel della fecondazione artificiale, al momento senza successo.

Soprattutto la cosa che mi aveva fatto saltare sulla sedia, come dicevo, era che la morale che ne traeva il settimanale è la seguente perla di saggezza: la colpa è di chi non le ha detto di congelare gli ovuli quando era il momento.

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Vivere da separati fedeli

N. rimane fedele a sua moglie che l’ha lasciato per un uomo più giovane. Dice che per i loro quattro figli sarebbe fonte di grande confusione vedere anche la nuova compagna del papà, oltre al nuovo compagno della mamma. Lui è rimasto. Al suo posto. A fare da padre. ad accompagnare i figli nelle necessità pratiche ed economiche, ma soprattutto a testimoniare che nella vita si può rimanere fedeli a una parola data, che si può abbracciare seriamente la propria vocazione, qualunque prezzo ci sia da pagare. testimonia con la vita che per Dio vale la pena tutto, nonostante non gli siano mancate le occasioni.
B. oltre a tirare su i figli che ha avuto con suo marito, gli dà una mano anche con i figli che lui ha avuto dall’altra, come da copione più giovane, e ovviamente assente: una donna che porta via alla moglie il padre dei (cinque) figli è difficile che sia una madre molto presente, evidentemente è di quelle che pensano che più di tutto conta che i genitori “siano felici”. 
E’ possibile vivere così. Ma è possibile solo se lasci al Signore il tuo cuore strappato, e lasci che sia lui a riempirlo. e hai bisogno di compagnia in questa impresa eroica: servono fratelli di trincea. Per questo accolgo volentieri la testimonianza di uno di loro, e l’invito a partecipare all’incontro ad agosto

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Il solo sguardo dal quale dobbiamo dipendere

di Costanza Miriano

Non posso smettere di preoccuparmi per le ragazzine della ginnastica che hanno denunciato abusi e pressioni psicologiche fortissime, perché fossero magre in modo innaturale, avessero orrore di un corpo normale; prese in giro, insultate, esposte al ludibrio delle altre se avevano mezzo chilo sopra le ossa; definite maialina, ippopotamo perché osavano mangiare una pennetta in più dopo otto ore di allenamento (i miei figli scuoiano il cinghiale dopo otto ore seduti). Tesorine, vorrei abbracciarle strette!

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Chi lascia la propria vita la troverà

di Sara Nevoso

Cara Costanza,

che pasticcio.

Quando ci siamo addormentati così profondamente? Perché abbiamo ignorato le sveglie che hanno cominciato a suonare tempo fa’?

In un’epoca storica difficile (forse come tutte o forse un po’ di più), così piena di sfide e di drammatiche realtà, lo scontro è sulla bellezza della vita, sul diritto a nascere, sull’accettare che amore ed esistenza siano indissolubilmente legati tra loro, sulla certezza che, comunque sia, ne valga la pena.

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Quando eravamo femmine

mirianoQUANDOcover ridotta

di Costanza Miriano

Ho avuto una grossa difficoltà nello scrivere Quando eravamo femmine. Cioè una in più oltre a quelle solite – la casa gelata di notte, i colpi di sonno tra l’una e le due, la fame atavica verso le tre, la difficoltà nell’approvvigionamento notturno di beni atti a fornire le condizioni minime alla scrittura, quali il chococaviar Venchi, il salame e la Coca light. La difficoltà aggiuntiva di questo libro è stata che io avrei voluto raccontare tutta la sorellanza che ho scoperto da quando le persone che conosco e incontro sono aumentate di circa mille volte rispetto ai tempi in cui avevo un numero di amici normali (i tempi in cui nella mia rubrica i nomi erano salvati come Elisabetta, Luca, Giovanni e non Crisitinagenovamammadicinque o Ericareliquiamilano o Federicachiesanuova). Avrei voluto raccontare parte della bellezza conosciuta praticamente in tutta Italia, da Catania a Rovereto (o Pinerolo? È più a nord?), ma era troppa, troppa roba, e troppo pochi i neuroni rimasti liberi dopo le giornate trascorse a lavorare, a star dietro ai figli, a fare tutte le cose che noi mamme sappiamo bene e che tutte facciamo, mettendoci insieme però anche un’esagerazione di mail messaggi telefonate. E così tante sere sono finite in un nulla di fatto, a contemplare lo schermo – rigorosamente bianco – e poi a dormire sfinita con lo sterno sul tavolo e lo spigolo del tavolo in fronte. Continua a leggere “Quando eravamo femmine”

L’epidemia di disforia di genere tra i ragazzi – trailer di un’inchiesta –

La disforia di genere era rarissima fino a una decina di anni fa ma poi nei paesi occidentali c’è stato un aumento esponenziale (in UK ci sono state 77 diagnosi nel 2009 e 2590 nel 2018, negli USA in pochi anni si è passati da una prevalenza dello 0,002% tra le ragazze al 2%. ), quasi esclusivamente tra adolescenti e con una percentuale di ragazze che si aggira sul 75%.

Questo aumento non ha nulla di fisiologico ma è dovuto a un “contagio sociale” ovvero a un lavaggio di cervello perpetuato da insegnanti, attivisti, influencer, attori, cantanti, scrittori, genitori, operatori sanitari etc etc.

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Parlare di aborto ai liceali ma farlo veramente

di Costanza Miriano

Per stare ai fatti, al Liceo Giulio Cesare di Roma alcuni studenti hanno proposto di organizzare, tra i corsi per la settimana dello studente, uno di “informazioni sull’interruzione di gravidanza”, scegliendo come relatrice una dottoressa impegnata nella lotta contro l’obiezione di coscienza. La Preside ha invitato a riformulare questa e altre due proposte. Apriti cielo, non sia mai detto! Titoloni di Repubblica e di tutti gli altri giornali, scudi levati, le penne del femminismo, sempre pronte a correre in soccorso del vincitore, sguainate, accuse di censura.

Questi più o meno i fatti.

Allora. Cerchiamo di ragionare con onestà intellettuale prima di arrivare a giudicare la preside, prontamente linciata mediaticamente.

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L’aborto e la memoria

di Costanza Miriano

42 milioni e 400mila bambini in UN ANNO sono stati uccisi con un bisturi nel grembo della loro mamma, e non sappiamo quanti ne sono stati espulsi con i veleni delle pillole. Succede nel 2020. Uno dei primi atti ufficiali di Biden, osannato all’unisono da tutta la stampa mondiale e da tutti ma proprio tutti quelli che contano, è stato finanziare le cliniche abortiste con fondi pubblici. Insomma, nel sentire comune l’aborto è indubitabilmente considerato una conquista, istericamente difeso senza condizioni, addirittura fino alla nascita del bambino.

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In Italia le famiglie sono lasciate troppo sole

di Costanza Miriano
La Commissione Affari Sociali  della Camera dei Deputati, mi ha invitata a un’audizione sul ddl del ministro Bonetti, il cosiddetto family Act.
Ecco cosa ho cercato di dire (in sette minuti…).

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Voglio essere sessista

di Costanza Miriano

Ho letto e riletto, ma l’unica cosa che dovrebbe fare una legge del codice penale, cioè definire un reato, non c’è. Non sono una giurista, ma a me questa legge pare davvero scritta da analfabeti giuridici, perché cerca di imporre un atteggiamento culturale attraverso strumenti penali.

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La torta di mele

di Marco Negri

Sembra strano ma credo di aver intuito chi è Dio e che cosa desidera da noi da un segno irrilevante all’apparenza, a cui di di solito non diamo peso e che addirittura sovente passa inosservato. L’immagine tutta intera di Dio su questa terra è una cosa impossibile da decifrare perché la nostra percezione non è attrezzata per la perfezione e si brucerebbe all’istante al suo cospetto. Non siamo capaci di conoscerci, figuriamoci se riusciamo anche minimamente a definire con le categorie usuali il senso delle cose che risiede solo in Dio; ne saremmo folgorati, stecchiti come un pollo bruciacchiato nel forno! Bisogna avere una grande Fede per permettere al mistero di avvicinarci.

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Donne, figli e lavoro

di Costanza Miriano

Qualche giorno fa è uscita una ricerca dell’Unione europea cooperative, che diceva che il 36% dei genitori che si licenziano lo fanno perché non possono seguire i figli. L’analisi proseguiva dicendo che “oltre 49mila papà e mamme nel 2018 hanno deciso di dare le dimissioni per l’assenza di parenti di supporto (27%), per i costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter (7%) o per il mancato accoglimento dei figli al nido (2%)”.

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Quello che le donne vorrebbero dire

di Costanza Miriano

Volgarità, violenza, visibilità sarebbero dunque per Lilli Gruber le tre v maschili, che “devono essere sostituite da empatia, diplomazia, pazienza”, dice la collega in un’intervista a Io donna. Ovviamente l’affermazione è basata sull’assunto – affermato con certezza – che i maschi sono tutti cattivi, e vanno rieducati, usa proprio questa parola, affinché diventino più femminili. Bene, non so quali uomini frequenti Lilli Gruber, io però incontro moltissime donne ogni settimana, e posso dire che non parla a nome loro. Si ripete il problema evidente, e che pare confermato da molti dati comprese le ultime tornate elettorali, che chi tiene le redini dell’informazione e dell’industria delle idee, del potere, ha perso ogni contatto con la realtà.

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L’ignoranza di chi cita a sproposito “Sposati e sii sottomessa”

di Costanza Miriano

Siccome continuano a tirare in ballo la parola sottomissione, senza prendersi la briga non dico di leggere il mio libro, per carità (che? Vuoi leggere un libro prima di criticarlo?), ma neppure il passo biblico da cui è tratta la citazione, dimostrando ignoranza crassa e incapacità di ragionamento a livello da seconda media diciamo – è più o meno quando capisci l’importanza del contesto nell’approcciarti al testo – occorre fare qualche precisazione, che poi arrivano i primi Cirinnà e D’Urso di passaggio e mi citano a proposito della sottomissione completamente fuori luogo.

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La famiglia non è di destra

di Costanza Miriano

Venerdì sera tornando a casa da una festa con l’unico marito di cui dispongo attualmente (e di cui abbia mai disposto), abbiamo scoperto di essere fascisti. Su un muro nel quartiere del Pigneto infatti mi sono imbattuta nella scritta Monogamy is the new fascism.

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L’otto per la vita

di Costanza Miriano

Buona festa della donna alle mie ormai migliaia di amiche e conoscenti che se ne fregano della festa della donna, che non hanno rivendicazioni da fare, che sono felici di avere avuto la incredibile fortuna di poter essere al servizio della vita – sia che i figli non arrivino, sia che ne arrivino otto, nove, undici o dodici: quello che conta è la disponibilità – che amano farsi i fatti degli altri, prendersi cura, farsi carico, che vogliono essere alleate dei loro uomini, imparare a tradurre il loro linguaggio, stare dalla loro parte, aiutarli a essere migliori, mentre loro le proteggono.

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Eppure il cuore continua a cercare

di Giacomo Bertoni

È inutile continuare a fissare lo smartphone: il led della notifica non si accende. Anche l’orecchio continua a filtrare i rumori del traffico, ma non ci sono suonerie vivaci che segnalano l’arrivo di un suo messaggio. Una storia d’amore non è mai finita davvero fino a quando entrambe le persone coinvolte non hanno superato la fase più dura: l’accettazione, la comprensione della fine. E quante storie d’amore finiscono ogni giorno. Alcune si chiudono con una grande guerra, altre si spengono nel silenzio, altre ancora vengono soffocate dai rancori. Alcune poi sono nate nell’ombra, e nell’ombra sono destinate a morire. Ma in quei momenti finali, in quell’attesa di un messaggio che non arriva mai, di un ritorno che non sembra proprio all’orizzonte, la solitudine avvolge come una gelata invernale.

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