Un santo non ancora nato, e i suoi straordinari genitori

di Costanza Miriano

Sei fratellini che giocano insieme, oppure gruppi di due a due, la più grande che imbocca il più piccolo, quattro di loro con le gambe nude e scalzi che giocano nei campi, una giovane mamma che sorride. Sono le foto la parte più struggente di questo libro che racconta una storia straordinaria. Perché raccontano di una vita quotidiana, semplice, ordinaria, vissuta con grande gioia (i bambini nelle foto sono allegri e sorridenti). La storia è quella di una famiglia di cattolici polacchi, gli Ulma, marito, moglie, sette figli (il settimo è nella pancia della mamma), uccisi il 24 marzo 1944 perché i genitori hanno deciso di nascondere degli ebrei per cercare di salvarli dallo sterminio.

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Intervento a “Le Tavole di Assisi”

Questo è il mio testo per il mio intervento di ieri, 9 settembre, a “Le Tavole di Assisi”

di Costanza Miriano

Innanzitutto, siccome prima ancora di dire una parola qui scopro dai giornali di essere “ultra cattolica, anti Lgbtq, e nella destra più a destra della Meloni” scopro subito le mie carte: la politica non mi compete, non la so fare, it’s not my lane, non so come dirlo. Almeno la politica diciamo così partitica… A me interessa contribuire ad affermare la Verità che la Chiesa propone al cuore dell’uomo, perché so che lì è la unica possibilità di felicità piena per gli uomini, tutti, credenti e non. E cerco di farlo in tutti i modi che le circostanze mi propongono. Credo che questo vada fatto non solo nel proprio cuore, con gesti privati, ma anche nel dibattito pubblico. Non dobbiamo avere complessi di inferiorità rispetto al pensiero unico, ai media, né accettare che la questione della fede sia tollerata solo se vissuta privatamente, in un ambito personale. Noi affermiamo apertamente che il tema è rimettere Cristo al centro, riportare la chiesa al centro del villaggio, e forse anche Cristo al centro della Chiesa, se posso permettermi, visto che anche alcuni cattolici e persino alcuni con ruoli importanti ritengono che ci possa essere salvezza anche fuori dalla Chiesa. È vero che anche chi non conosce Cristo può avere in sé tanto di bello e di buono, ma anche se lui non lo conosce, Cristo conosce lui: tutto ciò che è di vero e di buono è suscitato dallo Spirito Santo, come dice Tommaso.

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La Messa al centro del capitolo generale del Monastero WiFi del 14 ottobre

di Costanza Miriano

La celebrazione di una messa è la cosa più grande dell’Universo, altro che le galassie, ma che dico, altro che gli ammassi galattici. Quando siamo a messa assistiamo al riperpetuarsi del sacrificio di Cristo, Dio che muore per me, proprio per me, così come sono. Viene lì e prende su di sé i miei peccati, e mi dice che chi mangia di questo pane, che è il suo corpo, NON MORIRA’. Di fronte a questo, a me importa pochissimo delle galassie ma anche del conto in banca, di un figlio che mi ha risposto male, della ritenzione idrica, ti arrivo a dire. La morte è l’unico vero problema che abbiamo, la morte intesa come accesso al destino eterno, non come la fine di tutto. Per questo sono sempre stupefatta, non tanto del fatto che fuori dalla chiesa non ci sia la gente che sgomita per entrare, quanto della mia incredulità. Del fatto che non faccia colmare tutti i miei desideri da quella risposta: Dio mi ama così tanto da morire per me, per farmi vivere per sempre con lui.

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Voglio solo affermare la Verità che la Chiesa propone al cuore dell’uomo

di Costanza Miriano

Scopro dalla come sempre informatissima Repubblica di essere “ultra cattolica, anti Lgbtq, e nella destra più a destra della Meloni” che scrive in questi termini dei partecipanti al Convegno di Assisi (sabato e domenica prossimi). Ora, io capisco che “la lingua parla dalla pienezza del cuore”, e che quindi chi vede il mondo solo sotto la lente delle baruffe partitiche non possa vedere altro di diverso nelle Tavole di Assisi, ma ci tengo a precisare una cosa. A me interessa aiutare ad affermare la Verità che la Chiesa propone al cuore dell’uomo, perché so che lì è la unica possibilità di felicità piena per gli uomini, tutti, credenti e non. E cerco di farlo in tutti i modi che le circostanze mi propongono.

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Chi era Marcello Candia?

di Marta Arena

In occasione del quarantesimo anniversario della morte del Venerabile Marcello Candia (1916-1983) – la cui causa di beatificazione è in corso – don Samuele Pinna, sacerdote ambrosiano, ha da poco dato alle stampe il volume Marcello Candia. Imprenditore per conto di Dio (Àncora, Milano 2023, 160 pagine), con la Prefazione del cardinal Angelo Scola, a cura di Federica Favero, impreziosito da alcuni testi di Giorgio Torelli – giornalista e amico del dottor Candia – e da testimonianze di chi lo ha conosciuto.

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Promemoria del quinto Capitolo generale del Monastero Wi-Fi del 14 ottobre 2023

di Costanza Miriano

Dicono che a volte si dovevano deviare i percorsi pensati per Giovanni Paolo II per evitare che passasse davanti a un tabernacolo, sennò si rischiava che ci si fermasse troppo a lungo davanti, facendo saltare tutti i programmi; san Francesco quando pensava al sacrificio di Cristo cominciava a piangere e non si riusciva più a fermarlo; santa Chiara con un’ostia consacrata in mano fermò un’invasione; Teresina diceva che se la gente sapesse davvero cosa succede a una messa ci sarebbe la ressa davanti alle chiese… Potremmo continuare con l’elenco di tutti i santi, canonizzati e non: la vita di chi crede davvero nell’eucaristia, nella presenza reale di Cristo, cambia completamente. Ecco, io non sono fra quelli. Io sono fra quelli che vanno a messa tutti i giorni, e ancora ogni volta chiedo la grazia di innamorarmi di Cristo, e di capire davvero la grazia che mi è fatta. Per fortuna la grazia lavora da sola, anche senza la mia partecipazione, però quello che possiamo fare è cercare con ogni mezzo di mettere il nostro cuore nella disposizione giusta.

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Corso di preparazione al Sacramento del Matrimonio 2024 con padre Maurizio Botta

Carissimi amici,

è con gioia che vi annuncio l’inizio del prossimo corso di preparazione al Sacramento del Matrimonio 2023.

Il corso sarà composto da 9 incontri non è riservato solo ai fidanzati che hanno già deciso di sposarsi, ma anche a fidanzati che desiderano fare un discernimento come coppia per decidere se sposarsi o anche a giovani (sotto i 30) che desiderano comprendere meglio il senso di sposarsi in Chiesa.

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Benedire il male è una contraddizione

di Costanza Miriano

In una delle prime interviste rilasciate dopo la sua nomina a Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede Victor Manuel Fernàndez ha subito fatto una dichiarazione sulla questione della benedizione delle coppie omosessuali, sulla quale la Congregazione con Ladaria aveva dato parere negativo, un parere confermato dal Papa stesso (anche se c’è stata una scia polemica, qualcuno ha detto che al Papa la cosa era sfuggita; secondo queste persone peraltro la nomina di Fernàndez andrebbe appunto nella direzione opposta, di correggere quel pronunciamento).

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Sull’importanza della Messa feriale

di Chiara Bertoglio

Non è la prima volta che mi trovo a scrivere su questi argomenti, che mi stanno terribilmente a cuore e sui quali mi sembra che sia necessario, da donna, da laica e da teologa, dire alcune parole.

Sto notando, infatti, in diversi sacerdoti con cui parlo (e dei quali ho peraltro grande stima, come uomini e come preti) un pesante calo di motivazione riguardo alla celebrazione delle S. Messe feriali. Le giustificazioni che vengono addotte sono, per esempio che “la” Messa per antonomasia è quella domenicale, che quelle feriali sarebbero delle “devozioni”, che nei giorni feriali non si può radunare tutta la comunità eccetera.

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Catechesi sull’EUCARESTIA di don Ricardo Reyes #MonasteroWiFi Roma

Ecco la Catechesi sull’EUCARESTIA di don Ricardo Reyes, del 5 giugno 2023.

Il 3 luglio sarà l’ultimo lunedì del Monastero Wi-Fi Roma prima della pausa estiva. L’ appuntamento alle 20.30 per un Rosario con adorazione e a seguire uno spuntino (questa volta l’ordine è invertito, prima si prega poi si mangia, e non ci sarà nessuna catechesi). Come sempre, appuntamento al Battistero di San Giovanni in Laterano (si entra da dietro, dove si può anche parcheggiare, alla Lateranense). Per l’ultima catechesi dell’anno, abbiamo pensato di cominciare a prepararci al grande capitolo generale del prossimo ottobre, il cui tema sarà l’eucaristia.

Grazie a tutti quelli che sono riusciti a venire quest’anno, e anche a coloro che avrebbero voluto.

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Nessuna sanatoria per i bambini nati dall’utero in affitto

di Costanza Miriano

Allora, partiamo dal fatto che il solo fatto che si parli di utero in affitto come reato universale, e che le forze politiche al governo si impegnino in questo senso è una cosa grandissima, impensabile se al governo fossero saliti partiti i cui responsabili dei cosiddetti diritti civili hanno fatto ricorso a quella pratica per avere dei bambini. Quindi sono grata di questo, mi sembra un segno grandissimo, anche se ricordo che la pratica (mi rifiuto di chiamarla GPA, come non chiamerò mai l’aborto IvG) è reato nella maggior parte dei paesi del mondo.

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Catechesi sull’ ACCIDIA – MonasteroWiFi Roma

Ecco lacatechesi sull’Accidia di don Gino Tedoldi.

Come ogni lunedì , appuntamento alle 20.30 per uno spuntino, e dalle 21 catechesi sull’Eucarestia con don Ricardo Reyes, a seguire adorazione e compieta al Battistero di San Giovanni in Laterano (si entra da dietro, dove si può anche parcheggiare, alla Lateranense).

 

8 maggio 2023, Battistero di S.Giovanni in Laterano

Catechesi sull’ ACCIDIA di don Gino Tedoldi

Se qualcuno si aspetta un accademico, io non sono un accademico: sono vecchio come il cucco e sono intimidito: forse avrò la faccia di bronzo, ma sono intimidito questa sera ad essere qua.

Sono stato parroco di periferia per trent’anni e adesso sono scaduto anche come parroco.

Parlando della pigrizia, dell’accidia: pigrizia o accedia, i maestri dello spirito non fanno tanta distinzione tra pigrizia, accidia, accedia, che vorrebbe dire una melanconia dell’anima, una tristezza che ti prende, che ti scoraggia, che ti toglie vigore; quello che crea quel peccato che Dante dice nella Divina Commedia “per poco vigore”.

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5º Capitolo Generale del Monastero Wi-Fi, 14 ottobre 2023

di Costanza Miriano

Se la gente sapesse, ma dico sapere veramente, che cosa succede davvero alla messa, ci sarebbe la ressa fuori dalle chiese. Non ricordo se lo dicesse padre Pio o santa Teresina, in ogni caso lo dico anche io. E lo penso spesso quando arrivo trafelata, sempre in ritardo (tranne la domenica, ma solo perché vado con mio marito, il quale mi fa arrivare puntuale a suon di esortazioni non tutte ripetibili qui), alla messa quotidiana. Insomma, tra la gente che non sa, ci sono anche io. Se ci credessi davvero non me ne perderei un secondo, come mi disse una volta padre Emidio (“quando devi andare dal notaio per comprare la casa arrivi puntuale? Pensi che quello che succede alla messa sia da meno?”).

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Giovani che crescono con il fango

Tanti amici mi stanno dicendo che i giovani e giovanissimi romagnoli si sono messi a lavorare in ogni modo possibile per dare una mano, e hanno fatto davvero la differenza. E col sorriso in faccia, anche.
Nella tragedia, enorme, che non voglio sminuire, penso che sia una grazia per dei giovani potersi occupare di qualcosa di serio, farsi carico, deviare il corso – è proprio il caso di dirlo – delle cose, in meglio. Staccati dai telefoni, immersi nel mondo reale, realissimo, a volte immersi letteralmente fino al collo, sicuramente molti di loro in questi giorni stanno diventando uomini e donne adulti.
Perché la tragedia dei giovani, oggi, non è tanto che nessuno si occupi di loro, ma che nessuno chieda loro di occuparsi di qualcosa.
I giovani non vanno distratti e intrattenuti: devono avere la possibilità di mettersi alla prova, senza di noi che sbarriamo il passo o mettiamo il telo di sicurezza.
C.M.

Humanae Vitae: vite vissute

di Costanza Miriano

“Ho cominciato a prendere la pillola a quindici anni, come tutte le mie amiche. Senza pormi il problema. Quando mi sono sposata e i figli non sono arrivati subito, mi sono chiesta tante volte se il bombardamento ormonale abbia influenzato la mia fertilità”.

“Ho preso la pillola tanti anni, prima e dopo il matrimonio. Tutte le mie amiche lo facevano. Poi quando gli effetti collaterali hanno cominciato a farsi sentire, ho messo la spirale. Poi la spirale mi è penetrata nell’intestino, e mi sono dovuta operare. A quel punto ho chiuso le tube”.

“Abbiamo cominciato a vivere il fidanzamento come si vive nel mondo, cioè senza neanche porci il problema della sessualità. Poi abbiamo scoperto la bellezza di vivere una sessualità ordinata, casti fino al matrimonio e casti anche dopo, perché castità è stare nel disegno di Dio, con una sessualità aperta alla vita”.

Altro che convegno di teologi, altro che polemiche ecclesiali: al Congresso organizzato dalla cattedra di Bioetica di Jérome Lejeune (con tanti partners) su Humanae Vitae del 19 e 20 maggio ha parlato la carne, la vita delle persone.

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L’attualità di Humanae vitae, enciclica coraggiosa e profetica. L’intervento del cardinale Ladaria

Discorso al Congresso internazionale, dal titolo “Il mio corpo mi appartiene”.

Humanae vitae: l’audacia di un’enciclica sulla sessualità e la procreazione umana.

 Luis F. Card. LADARIA

Desidero salutare cordialmente la Presidente della Fondazione in Spagna, dott.ssa Mónica López Barahona, e ringraziarla per l’invito a partecipare a questo Congresso internazionale sull’Humanae Vitae organizzato dalla Cattedra Internazionale di Bioetica Jérôme Lejeune. Saluto inoltre tutti i partecipanti e auguro loro un piacevole soggiorno a Roma.

L’enciclica Humanae vitae ha affrontato i temi della sessualità, dell’amore e della vita, che sono intimamente interconnessi. Si tratta di questioni che riguardano tutti gli esseri umani in ogni epoca. Per questo motivo, il suo messaggio rimane rilevante e attuale anche oggi. Papa Benedetto XVI lo ha espresso con queste parole: “Ciò che era vero ieri rimane vero oggi. La verità espressa nell’Humanae Vitae non cambia; anzi, proprio alla luce delle nuove scoperte scientifiche, la sua dottrina diventa più attuale e ci spinge a riflettere sul suo valore intrinseco”. Lo stesso Papa Francesco ci ha invitato, nella sua Esortazione post-sinodale Amoris Laetitiae, a “riscoprire il messaggio dell’enciclica Humanae vitae di Paolo VI”, come una dottrina che non solo ha un valore intrinseco per la Chiesa, ma anche per la Chiesa. come una dottrina che non solo dobbiamo conservare, ma che ci viene proposta per essere vissuta. Una norma che trascende l’ambito dell’amore coniugale e che è un riferimento per vivere la verità del linguaggio dell’amore in ogni relazione interpersonale.

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La profezia di Humanae Vitae

di Costanza Miriano

Avrei voluto dare un attacco scioccante a questo pezzo, scrivendo che i preti non considerano più la contraccezione un peccato, e se la menzioni in confessionale, fanno spallucce. Poi però ieri un’amica mi ha scritto che addirittura è stato il suo parroco a suggerirle di prendere la pillola, e mi è caduta la penna, insomma la mano sul computer.

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E di nuovo verrà nella Gloria

di Costanza Miriano

Parlare di ultimi tempi, di giudizio divino, di vita ultraterrena non è chic: se lo fai fuori, nel mondo, sei considerato un mentecatto, ma anche se lo fai dentro la Chiesa, tendenzialmente non fai una gran figura. Sei un po’ uno dalla fede semplice, popolare. Poi c’è chi non si cura di tutto questo, e ha il coraggio di affrontare le domande ultime, le più importanti, quelle che alla fine prima o poi ci riguarderanno tutti. Tipo Cristiano Ceresani, che nella vita oltre al marito e al padre fa anche il Consigliere parlamentare della Camera dei Deputati, e ha ricoperto diversi incarichi dirigenziali nel Governo. Non proprio uno sprovveduto, dunque.

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