Salvare il mondo un corso alla volta

di Costanza Miriano

Credo nella buona fede della maggior parte delle persone che si pongono il problema di evitare che vengano uccise delle persone, in generale, e in particolare che vengano uccise donne da uomini che le hanno amate o desiderate in modo patologico. È ovvio, non credo ci sia nessuno che non sia addolorato di fronte a questi fatti, e tutti vorremmo fare qualcosa per evitare che si ripetano.

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Il primo esorcismo contro il maligno è lodare Dio #monasteroWiFi

Lunedì prossimo 4 dicembre vi aspettiamo al Battistero di san Giovanni in Laterano per proseguire il nostro annuale cammino del Monastero WiFi di Roma  di approfondimento dell’eucarestia. Ce ne parlerà il Domenicano padre Salvatore Di Fazio. Come sempre Padre Pierluca Bancale, legionario di Cristo, sarà a disposizione per le confessioni. Alle 20.30 momento conviviale con spuntino nei locali adiacenti al Battistero (dove ci lasciano parcheggiare) poi alle 21 in chiesa catechesi, adorazione e compieta finale.

Qui invece la trascrizione della catechesi sull’eucarestia di Don Roberto Liani, che ci ricorda come il primo esorcismo contro il maligno è lodare Dio (e ci ricorda molte altre cose: leggete!)

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È peccato non patriarcato

di Costanza Miriano

Ho letto un post in cui Assuntina Morresi usa le parole di Ratzinger per accreditare l’esistenza del patriarcato come causa della violenza sulle donne. E a riprova dell’esistenza del patriarcato cita alcune leggi italiane, tipo il vecchio diritto di famiglia e quelle sul matrimonio riparatore, che oggi effettivamente alla nostra sensibilità risultano lontanissime. A me pare però che ci sia una pericolosa confusione fra due piani. Il tema della violenza maschile purtroppo non si risolve con le leggi, come mostra l’esperienza dei paesi del nord Europa dove la famiglia è stata piallata, la parità dei sessi è assoluta, e la violenza è molto più elevata che in Italia, paese – fortunatamente – fanalino di coda in Europa.

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Assalto alla sede di Pro Vita & Famiglia

di Costanza Miriano
ProVita si è limitata a ricordare che le donne vanno protette sempre, fin dal grembo materno. Sappiamo che c’è una legge in Italia che permette di non farlo (a certe condizioni molto spesso aggirate), ma questo giustifica la violenza? Si può usare violenza contro chi la pensa come noi? No, perché se è così tutte le basi del diritto vanno riviste.
Ho condiviso il video delle violenze, e ho avuto 22 like in un’ora, così pochi su Facebook non mi succede neanche se scrivo “che bella giornata”. Evidentemente l’algoritmo ha una posizione precisa sul tema.
Lo condivido anche qui perché non si dimentichi.

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Fuori Rosa – Cinque Passi 2023/24

Cari amici,

con il primo appuntamento di Sabato 25 Novembre, inizia il ciclo 2023-2024 dei Cinque Passi al Mistero (sedicesimo anno!).

Il Passo prenderà spunto da una paura atavica fotografata da una canzone formidabile del grande Enzo Jannacci “Vengo anch’io… no tu no!”. Le nostre riflessioni partiranno dall’esplorare il nostro terrore di essere fatti fuori, di non essere invitati… Questa, nel mondo digitale, è diventata una vera e propria ansia fobica con nome e cognome FOMO (Fear Of Missing Out) paura, cioè, di essere esclusi. Il timore di perdere o di non partecipare ad una esperienza piacevole e gratificante che coinvolge conoscenti o amici.

Come sempre questo inizio così umano sarà uno spunto per parlare di tanto altro e per puntare al Cielo!

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Educare sì, ma alla grandezza

di Costanza Miriano
Secondo me chi propone corsi scolastici di educazione all’affettività come risposta e rimedio all’uccisione di donne e ragazze, non conosce tanto bene i ragazzi. Le prediche “sui valori” che ricevono a scuola li lasciano totalmente indifferenti, quando non infastiditi, e desiderosi di avere reazioni opposte e contrarie a causa del bisogno adolescenziale di ribellione I ragazzi andrebbero appassionati alla bellezza, alla grandezza. Serve molto più a questo scopo uno stupendo prof di inglese che spiega Milton accalorandosi come a un derby (ce l’ho), una prof di italiano (ce l’ho) che porta i ragazzi con timore e tremore nella selva oscura di Dante. Così insegnano che il cuore umano è un mistero, e insieme, invitandoli alla fatica dello studio, educano, perché l’educazione è appunto accogliere il prezzo delle cose, accettare il limite.

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Adolescenti Inafferrabili

di Costanza Miriano

Tante volte mi hanno invitato a parlare ai ragazzi, ma io difficilmente mi sono cimentata nella più difficile delle imprese: agganciare questi misteriosi ordigni, questi meravigliosi scrigni di uomini e donne che si stanno aprendo alla vita, infliggere loro le mie parole, la mia presenza. Mi incutono timore, ho paura di scocciarli, non mi sembra di avere il diritto di parlare loro prescindendo da un rapporto personale. A un adolescente puoi parlare solo se lo ami, se gli vuoi bene sinceramente, e se ti metti al suo fianco, con rispetto, non su una pedana a fargli la predica. Gli adolescenti hanno un radar raffinatissimo, se ti metti su un piano di superiorità, di quello che ha le risposte e gliele vuole dare senza neppure ascoltare le domande, se ne accorgono dopo tre secondi che parli, e chiudono le orecchie.

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La Chiesa accoglie tutti, ma da sempre

di Costanza Miriano

L’altro giorno sono salita in macchina con mio marito, c’era la radio accesa, e proprio nel momento in cui apro lo sportello sento i titoli di un GR: “una Chiesa sempre più inclusiva, anche i trans potranno essere battezzati e fare da padrini di battesimo”, e poi la notizia viene liquidata in pochi secondi.

Ecco, il documento del Dicastero per la dottrina della fede in risposta a Monsignor Negri innanzitutto contiene delle affermazioni che sono state subito travisate dai media, e di tutto il pronunciamento tutto quello che rimane, nella percezione superficiale e comune, è, sostanzialmente, un bel tana libera tutti, tutto è indifferente. So che non è così, ma bisogna sapere quali sono gli effetti delle cose che si dicono, soprattutto su questi temi delicati su cui il mondo non aspetta altro che una incertezza della Chiesa, per infilarcisi.

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Monastero WiFi – Ritiro per sacerdoti

di Costanza Miriano

Siamo tanto grati ai sacerdoti, perché solo grazie a loro noi abbiamo l’accesso a Dio. Diceva padre Emidio: l’homo viator nella vita fa un sacco di fatiche; c’è il caldo, le vesciche, la stanchezza, le oasi sono poche, ma finché hai la messa, cosa hai da temere?

Non ringrazieremo mai abbastanza i sacerdoti per questo, e per tutto il resto che fanno: darci i sacramenti, accogliere e formare i nostri figli, ascoltarci, consigliarci, ascoltarci (lo ripeto una seconda volta perché essendo loro degli uomini la trovo una cosa ancora più mirabile: un uomo che ascolta è una prova dell’esistenza di Dio), rispondere a ogni sorta di necessità, lasciarsi tritare da noi (chi più, chi meno, chi con dei confini, chi senza riserve, ma tutti almeno un po’).

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Sacerdoti secondo il cuore di Cristo

di Costanza Miriano

Diversi sacerdoti che hanno incrociato in qualche modo il monastero wi-fi, hanno manifestato il desiderio di incontrarsi fra di loro, di condividere momenti di preghiera e di amicizia, di meditare insieme. Alcuni sono coloro che si sono resi disponibili per accompagnare in qualche modo le realtà locali di preghiera che stanno nascendo in molte città italiane. Altri, semplicemente, cercano un momento di riposo dalle (tantissime) fatiche che la vita sacerdotale richiede. Siccome, come si sa, abbiamo dei problemi con la parola no, con Monica e le altre abbiamo ovviamente detto sì a questa richiesta che ci è arrivata, e abbiamo a nostra volta chiesto aiuto ai Legionari di Cristo, che hanno nel loro carisma proprio l’organizzazione di esercizi spirituali per sacerdoti (a differenza nostra, che ovviamente non abbiamo idea di come si faccia).

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Scoprendo Lejeune

di Costanza Miriano

Prima di leggere la biografia di Jerome Lejeune pensavo che quest’uomo di cui è avviata la causa di beatificazione fosse “solo” un medico, difensore della vita, un buon cattolico, un signore sorridente e con la faccia buona: e già sarebbe molto, ho scoperto che è stato molto di più.

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TUTTI I VIDEO del 5° Capitolo Generale del Monastero WiFi

In questo post troverete tutti i video “spacchettati” e pubblicati su YOUTUBE delle catechesi del  5° Capitolo Generale del Monastero WiFi  di  Roma alla  Basilica di San Pietro il 14 ottobre 2023 Continua a leggere “TUTTI I VIDEO del 5° Capitolo Generale del Monastero WiFi”

5° CAPITOLO GENERALE MONASTERO WI-FI #monasteroWiFi

 

La diretta delle catechesi del 5° CAPITOLO GENERALE MONASTERO WI-FI è disponibile  sul CANALE YOUTUBE e su questi link

DIRETTA  del MATTINO

DIRETTA  del POMERIGGIO 

e sul sito ufficiale del Monastero WiFi

Home Monastero Def

Ci sarà anche la diretta FACEBOOK e sulla pagina de La Compagnia dell’Agnello

 

secondo gli orari del programma qui sotto (come si può vedere dalla correzione a penna non sarà presente per motivi di salute don Fabio Rosini, sostiutito da  Antonio Grappone)

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Informazioni pratiche per il Monastero Wi-Fi del 14 ottobre

Il grande giorno del capitolo generale si avvicina, e vogliamo ricordare alcune veloci informazioni pratiche:

una volta iscritti, si è iscritti. NON ARRIVA NESSUNA MAIL al vostro indirizzo. Dovete venire qui, https://www.monasterowi-fi.it/5-capitolo-generale-monastero-wifi/

scaricare il materiale, stamparlo e compilarlo. Il foglietto con su scritto il vostro nome e il simbolo del monastero wifi vi permetterà di non fare la fila con le decine di migliaia di turisti, ma di entrare dal varco oranti, il passaggio che tutti i giorni dell’anno è riservato a chi va in Basilica per pregare. Vi consigliamo di plastificarlo, cioè di metterlo in un portabadge al collo, in modo da poter anche uscire e rientrare passando sempre dallo stesso varco oranti.

Sempre per velocizzare i controlli, in caso di bagagli cercate di compattarli tutti in un’unica borsa o zaino, e anche se siete un gruppo trovate il modo di riunire i vostri zainetti in una sacca, in modo da passare tutto in una volta sotto il metal detector.

Come molti sanno, purtroppo don Fabio Rosini è stato operato lunedì, sta bene ma non ce la fa a essere presente e verrà sostituito da don Antonio Grappone.

Infine, per chi rimane a Roma anche la mattina dopo, a sant’Onofrio, la chiesa vicino al Bambino Gesù, don Massimo Vacchetti (anche lui infortunato e impossibilitato a guidare l’adorazione, nonché impegnato in un matrimonio a Bologna al mattino) celebrerà la messa alle 10 per tutti i monaci e le monache wifi.

Per qualsiasi altro chiarimento, scriveteci. Ci vediamo sabato!

14 ottobre 2023 QUINTO CAPITOLO MONASTERO WiFi – aggiornamenti

di Costanza Miriano

Non so se sia teologicamente corretto, ma a me sembra che tra pregare e andare a messa ci sia la stessa differenza che c’è tra parlare al telefono con tuo marito e abbracciarlo e unirti a lui. Si può parlare con Dio, ma l’unione che ci permette la messa è il momento più alto, intimo, carnale. E ogni volta che provo a pensarci, capisco che la mia comprensione arriva solo fino a un certo punto. Spero che si sposti in avanti piano piano, ogni volta di più, ma non ne sono certissima. A volte indietreggia nella consapevolezza (quei giorni in cui la mente veleggia spensierata verso liste della spesa, persone da chiamare, lavori da consegnare), altre volte ho come dei lampi di verità.

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Un santo non ancora nato, e i suoi straordinari genitori

di Costanza Miriano

Sei fratellini che giocano insieme, oppure gruppi di due a due, la più grande che imbocca il più piccolo, quattro di loro con le gambe nude e scalzi che giocano nei campi, una giovane mamma che sorride. Sono le foto la parte più struggente di questo libro che racconta una storia straordinaria. Perché raccontano di una vita quotidiana, semplice, ordinaria, vissuta con grande gioia (i bambini nelle foto sono allegri e sorridenti). La storia è quella di una famiglia di cattolici polacchi, gli Ulma, marito, moglie, sette figli (il settimo è nella pancia della mamma), uccisi il 24 marzo 1944 perché i genitori hanno deciso di nascondere degli ebrei per cercare di salvarli dallo sterminio.

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Intervento a “Le Tavole di Assisi”

Questo è il mio testo per il mio intervento di ieri, 9 settembre, a “Le Tavole di Assisi”

di Costanza Miriano

Innanzitutto, siccome prima ancora di dire una parola qui scopro dai giornali di essere “ultra cattolica, anti Lgbtq, e nella destra più a destra della Meloni” scopro subito le mie carte: la politica non mi compete, non la so fare, it’s not my lane, non so come dirlo. Almeno la politica diciamo così partitica… A me interessa contribuire ad affermare la Verità che la Chiesa propone al cuore dell’uomo, perché so che lì è la unica possibilità di felicità piena per gli uomini, tutti, credenti e non. E cerco di farlo in tutti i modi che le circostanze mi propongono. Credo che questo vada fatto non solo nel proprio cuore, con gesti privati, ma anche nel dibattito pubblico. Non dobbiamo avere complessi di inferiorità rispetto al pensiero unico, ai media, né accettare che la questione della fede sia tollerata solo se vissuta privatamente, in un ambito personale. Noi affermiamo apertamente che il tema è rimettere Cristo al centro, riportare la chiesa al centro del villaggio, e forse anche Cristo al centro della Chiesa, se posso permettermi, visto che anche alcuni cattolici e persino alcuni con ruoli importanti ritengono che ci possa essere salvezza anche fuori dalla Chiesa. È vero che anche chi non conosce Cristo può avere in sé tanto di bello e di buono, ma anche se lui non lo conosce, Cristo conosce lui: tutto ciò che è di vero e di buono è suscitato dallo Spirito Santo, come dice Tommaso.

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La Messa al centro del capitolo generale del Monastero WiFi del 14 ottobre

di Costanza Miriano

La celebrazione di una messa è la cosa più grande dell’Universo, altro che le galassie, ma che dico, altro che gli ammassi galattici. Quando siamo a messa assistiamo al riperpetuarsi del sacrificio di Cristo, Dio che muore per me, proprio per me, così come sono. Viene lì e prende su di sé i miei peccati, e mi dice che chi mangia di questo pane, che è il suo corpo, NON MORIRA’. Di fronte a questo, a me importa pochissimo delle galassie ma anche del conto in banca, di un figlio che mi ha risposto male, della ritenzione idrica, ti arrivo a dire. La morte è l’unico vero problema che abbiamo, la morte intesa come accesso al destino eterno, non come la fine di tutto. Per questo sono sempre stupefatta, non tanto del fatto che fuori dalla chiesa non ci sia la gente che sgomita per entrare, quanto della mia incredulità. Del fatto che non faccia colmare tutti i miei desideri da quella risposta: Dio mi ama così tanto da morire per me, per farmi vivere per sempre con lui.

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