Sull’importanza della Messa feriale

di Chiara Bertoglio

Non è la prima volta che mi trovo a scrivere su questi argomenti, che mi stanno terribilmente a cuore e sui quali mi sembra che sia necessario, da donna, da laica e da teologa, dire alcune parole.

Sto notando, infatti, in diversi sacerdoti con cui parlo (e dei quali ho peraltro grande stima, come uomini e come preti) un pesante calo di motivazione riguardo alla celebrazione delle S. Messe feriali. Le giustificazioni che vengono addotte sono, per esempio che “la” Messa per antonomasia è quella domenicale, che quelle feriali sarebbero delle “devozioni”, che nei giorni feriali non si può radunare tutta la comunità eccetera.

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Non fate della terra la vostra dimora

di Guido Dell’Orto

Meno male che ci sono i problemi.
Quelli piccoli, quasi più fastidi che problemi, come il figlio che si ammala proprio il giorno che avevi quella serata aspettata da tanto, o la multa che ti frega quei soldi che avevi messo via per la borsa nuova, o l’amico che ti volta le spalle nel momento del bisogno.

Ma anche quelli medi, quelli insomma non proprio da riderci sopra, come scoprire che non hai passato quel concorso per il quale ti sei preparato tre anni, oppure perdere quasi tutti i tuoi risparmi perché quell’investimento che ti avevano proposto era una truffa, o ricevere quella chiamata dalla Questura perché tuo figlio, il tuo Gigi tutto casa-e-scuola, in realtà spaccia cocaina e stavolta si è cacciato seriamente nei guai.

E poi sì, meno male che ci sono anche i problemi quelli devastanti.

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“Rimanete saldi nella fede”, il testamento di Benedetto XVI

29 agosto 2006

Il mio testamento spirituale

Se in quest’ora tarda della mia vita guardo indietro ai decenni che ho percorso, per prima cosa vedo quante ragioni abbia per ringraziare. Ringrazio prima di ogni altro Dio stesso, il dispensatore di ogni buon dono, che mi ha donato la vita e mi ha guidato attraverso vari momenti di confusione; rialzandomi sempre ogni volta che incominciavo a scivolare e donandomi sempre di nuovo la luce del suo volto. Retrospettivamente vedo e capisco che anche i tratti bui e faticosi di questo cammino sono stati per la mia salvezza e che proprio in essi Egli mi ha guidato bene.

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Chi lascia la propria vita la troverà

di Sara Nevoso

Cara Costanza,

che pasticcio.

Quando ci siamo addormentati così profondamente? Perché abbiamo ignorato le sveglie che hanno cominciato a suonare tempo fa’?

In un’epoca storica difficile (forse come tutte o forse un po’ di più), così piena di sfide e di drammatiche realtà, lo scontro è sulla bellezza della vita, sul diritto a nascere, sull’accettare che amore ed esistenza siano indissolubilmente legati tra loro, sulla certezza che, comunque sia, ne valga la pena.

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La preghiera è scoprire che Dio prega in te

Grazie al generoso lavoro delle amiche che registrano e trascrivono, ecco la catechesi del 2 Maggio al  Battistero di S.Giovanni: per un contrattempo don Pierangelo Pedretti, che sarebbe dovuto venire non è riuscito a essere presente, e quindi abbiamo chiamato all’ultimo don Cristiano Antonietti, che però non è esattamente l’ultimo arrivato, essendo tra le altre cose Cerimoniere Pontificio, nonché umbro, che da queste parti – essendo io perugina – è considerata una nota di grande merito. E leggete qui che meravigliosa catechesi sulla preghiera ci ha regalato. Mi porto a casa tante cose e non vorrei rovinarvi la lettura elencandole. Solo, voglio scolpirmi sulla fronte questo, per tutte le volte che ho voglia di lamentarmi e la prima cosa che mi viene da fare è prendere in mano il telefono e sfogarmi con qualche amica: “entra nella tua stanza interna, la stanza delle provviste, e chiudi la porta, perché le provviste non verranno da fuori ma vengono da dentro, dalla stanza segreta, dalla stessa stanza. Che cos’è la preghiera? E’ proprio questo”.

Ps Tenetevi pronti per il prossimo incontro, lunedì 4 luglio: stiamo preparando una sorpresa, forse…

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La dimensione epica della preghiera: il combattimento

MONASTERO Wi-Fi ROMA, 4 aprile 2022
Catechesi sulla Preghiera

di don Paolo Prosperi

Vi saluto e sono molto grato e onorato di questo invito che mi ha fatto Costanza che ho conosciuto da poco. Ci siamo conosciuti dopo la S.Messa alla Navicella, un paio di mesi fa e subito ho avuto un’ottima impressione. Nel dialogo con lei ho sentito un grande entusiasmo per la fede, per il Signore e, anche quando si è estranei, la cosa bella è che quando si ama il Signore ci si trova subito insieme. Per questo mi sento un po’ a casa mia, anche se la maggior parte di voi non vi conosco.
Cercherò di stare nei tempi anche se la brevitas non è la mia più grande virtù.

Il tema che mi è stato assegnato si inserisce in un percorso che voi state facendo.
Non ho potuto seguire i vostri precedenti incontri quindi spero di non ripetere cose che avete già sentito, in tal caso perdonatemi. Comunque repetita iuvant.
Stare davanti a Cristo non fa mai male, non è mai ripetitivo. Bene.

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La nostra formazione alla preghiera è per Grazia

Trascrizione catechesi 3 gennaio 2022 all’incontro mensile del Monastero WiFi di Roma.

Vi ricordo che lunedì 7 alle 20:30 ci sarà l’incontro di febbraio al Battistero di San Giovanni in Laterano con don Giuseppe Falabella.

di Madre Elena Francesca

La preghiera del tempo della Chiesa è la nostra preghiera di oggi. Di noi che abbiamo ricevuto il dono del battesimo, credo di tutti noi che siamo qua o che vogliamo riceverlo se qualcuno ci fosse di non battezzato.
Quindi siamo popolo di Dio che cammina nella storia con un capo che è Cristo Signore.
La nostra storia di Chiesa di oggi però è stata preparata da millenni di cammino ed è bello che questo forse lo avete un pochino ascoltato negli incontri precedenti. Questo penso ci da molta forza. Ci da molta fiducia sapere che siamo stati preceduti da un fiume di preghiera e che ci immettiamo in questo fiume di preghiera che nasce millenni fa.

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In scienza e coscienza

Un lettore ci scrive:

Carissima Costanza, mosso dalla lettura del tuo ultimo articolo sul blog, da medico vaccinatore e vaccinato ma non più vaccinando, desidero condividere con te il mio pensiero e la mia posizione, sperando di farti piacere e di darti qualche beneficio.
Un fraterno saluto
Roberto

Roberto ha autorizzato la pubblicazione.

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IN SCIENZA E COSCIENZA

di Roberto Festa

In due interventi precedenti, proprio all’inizio della diffusione dei vaccini anti-sars-cov-2 (gennaio 2021), ho esposto il mio punto di vista e ho manifestato le ragioni della mia scelta di allora, sia focalizzandomi sull’aspetto cruciale del materiale biologico di derivazione abortiva,  sia in termini generali  , anche condividendo la dichiarazione che ho PERSONALMENTE utilizzato per la mia vaccinazione, avvenuta tra il 6 e il 27 gennaio, quale PRESUPPOSTO DI LICEITA’ MORALE ALL’USO DI VACCINI.

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II INCONTRO sulla PREGHIERA #monastero WiFi

Trascrizione della catechesi di don Pierangelo Pedretti sella preghiera del 6 dicembre 2021 presso il Battistero di S.Giovanni in Laterano

Stasera continuiamo gli incontri sulla preghiera. Siamo al secondo incontro e faccio un brevissimo riassunto per chi venisse per la prima volta.

Questo anno, con il monastero Wi-Fi, lo dedicheremo alla preghiera e useremo come strumento unico il Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) che, particolarmente in questa parte, è fatto benissimo. Io non invento nulla, cerco solo di digerirlo prima e di trasferirlo in un modo più accessibile.

La volta precedente abbiamo iniziato, seguendo appunto le tracce del CCC, parlando della preghiera e vi vorrei lasciare con questa suggestione della volta precedente: il nostro Dio non è una filosofia, non è un’idea, non è un training autogeno, non è qualcosa di razionale da comprendere ma è un’esperienza.

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Ripartire con coraggio e fede

Testo dell’intervento che l’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi, vescovo di Trieste e Presidente onorario dell’Osservatorio Cardinale Van Thuân ha tenuto a Bologna il 18 settembre scorso in occasione dell’OP Meeting dei Padri Domenicani

di Mons. Giampaolo Crepaldi

Vorrei iniziare questo mio breve intervento prendendo spunto dalle parole del titolo che ci è stato indicato: “Ripartire con coraggio e fede”. Nella situazione che tutti abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, la parola “ripartire” è stata utilizzata da molte parti e in vari sensi. Spesso è diventata una parola magica e abusata nello stesso tempo, con la quale nascondere almeno una parte di realtà, in modo che la “ripartenza” avvenga in un senso utile a chi la proclama. Di appelli alla ripartenza ne abbiamo sentiti molti e non sempre in essi ci siamo riconosciuti perché strumentali. In questa mia conversazione non intendo il termine “ripartire” nei significati che oggi vanno per la maggiore e che sono – come torno a dire – tendenziosi e interessati. Come dobbiamo intendere, allora, questo termine?

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Tenete l’antica strada e fate vita nuova

di Luca Del Pozzo

Ci sono libri che si leggono per svago, altri per interesse culturale o per lavoro, altri ancora perchè fanno bene all’anima. E perchè ciò che raccontano è tanto vero e bello da trascendere l’esperienza personale di chi li scrive per assumere un significato universale. Questo è il caso di Tornare al centro. “Tenete l’antica strada e fate vita nuova”, ultima fatica letteraria di Rosanna Brichetti Messori (Ares edizioni). Il titolo non inganni: quel “tornare al centro” non ha nulla a che vedere con qualvoglia discorso attorno ad un “centro” di tipo politico. Esso indica piuttosto di fronte alla crisi in atto nel cattolicesimo la “cura”, ciò che davvero conta per la vita dell’Autrice in primis e, partendo dalla sua esperienza, per questo tempo travagliato che la Chiesa (e non solo) sta attraversando.

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La bellezza di essere insegnante

di padre Maurizio Botta

Qualche anno fa un caro amico, Luca Teofili, diventato preside dell’Istituto paritario Gianelli mi propose di diventare insegnante di religione per le scuole medie (i miei colleghi e i genitori mi perdoneranno se le chiamo ancora come le chiamavamo noi da piccoli!).

La proposta in quei giorni mi richiese settimane di tempo per rispondere, visto il numero esagerato di impegni, ma alla fine, ponendo mille condizioni e specificazioni, accettai.

Lui andò via l’anno dopo, ma io sono ancora qui a insegnare e Luca non sa quante volte l’ho ringraziato in questi ultimi cinque anni per il dono che mi ha fatto.

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“Mute” e “unmute”. Sul DdL Zan

Vogliamo segnare questo post di Chiara Bertoglio musicista, musicologa e teologa sul ddl Zan (forse non sarà all’altezza di Fedez ma ci accontentiamo…)

di Chiara Bertoglio

Premetto che non mi è facile scrivere questo post: so che potrà essere molto frainteso, e che le mie intenzioni potranno essere giudicate male; così come so che potrei alienarmi l’amicizia di persone cui voglio bene, e di cui mi dispiace perdere l’affetto e la stima. Ma amicus Plato, magis amica veritas: con fatica ritengo sia giusto pronunciarmi su una legge che rischia di portare a molti mali, che forse oggi non sono immediatamente visibili a tutti. Non sono omofoba: ho molti amici che vivono relazioni omosessuali, voglio loro bene, li stimo e nutro sincero affetto per loro, anche se non condivido tutte le loro scelte. Ancor meno nutro “odio” per alcuno: semplicemente, ritengo che sia giusto esprimersi in questo momento delicato per proteggere le persone più deboli. Continua a leggere ““Mute” e “unmute”. Sul DdL Zan”

Mi hanno rubato la festa della mamma

Riceviamo da una lettrice del blog

Mi chiamo Martina, ho 31 anni , sono mamma di 2 bambini e vivo in Austria. Da quando sono diventata mamma ho scelto di dedicarmi alla famiglia e di mettere da parte la carriera, nonostante i miei studi, per occuparmi principalmente dei miei figli, ho scelto di esserci e di godermeli fin quando lo vorranno.

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Un appello dai nostri fratelli cattolici di Germania, Austria e Svizzera

Carissima Costanza e Carissimi amici del Monastero Wi-Fi, 
diffondete questo nostro appello…

È molto difficile per noi cattolici residenti in Austria vivere la nostra fede, ma non a causa dell’ateismo o di altri credi religiosi…é la chiesa “pseudo-cattolica” che ci perseguita. Non credo che possiate rendervi conto del problema della “nuova chiesa” che in Germania, Austria e Svizzera sta crescendo in seno alla Chiesa Cattolica. Non é solo un problema dottrinale o morale: é un gravissimo problema umano. Sono 17 anni che mio marito ed io (insieme ad un altro paio di famiglie) tentiamo di sopravvivere, anche chiedendo aiuto ai vertici della Chiesa Cattolica (fino al Papa). Tutto invano. Ormai, anche i sacerdoti che proclamavano la Parola di Cristo si stanno “convertendo” a ciò che loro stessi chiamano (con orgoglio, ahimé) la “chiesa di mezzo”, di cui fanno parte movimenti come Maria 2.0, Maria Magdalena, Iniziativa Parrocchiale (fieramente disobbedienti a Roma), Gioventù Cattolica, Movimento femminile cattolico…tutto ben pubblicizzato dalle Diocesi e sostenuto finanziariamnte dalla simoniaca tassa del Kirchenbeitrag (paghi e puoi ricevere i Sacramenti, non paghi, sei scomunicato e sbattezzato). 

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La salute non dipende solo dal numero di contagiati da questo virus

Le mani d’un malato e di un’infermiera – Reuters

di Davide Checchi

Sono un medico specializzando in Malattie Infettive, lavoro con il Covid da più di un anno.
Ho sentito la necessità e il dovere di scrivere, per l’esperienza maturata quest’anno, in relazione alle gravi decisioni che si sono prese in queste ore in merito alla gestione della pandemia.

Decisioni che potevano essere anche comprensibili a marzo/aprile dell’anno scorso, quando ancora non conoscevamo il virus, non sapevamo come trattare l’infezione grave (basta solo pensare ai cortisonici) né avevamo un sistema sanitario già “collaudato” alla risalita dei contagi, non conoscevamo bene la modalità di trasmissione dell’infezione né si era organizzati per limitarla nelle strutture sanitarie o più in generale nella popolazione, a partire dalle mascherine che mancavano. Misure che però, allo stato attuale, appaiono non solo inadeguate, ma anche più dannose della malattia stessa. Anche perché la salute non dipende solo (come a volte si ha l’impressione leggendo i giornali) dal numero di contagiati da questo virus!

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Sposati e sii sottomessa, dieci anni dopo

di Raffaella Frullone per IL TIMONE

 

Dieci anni fa usciva Sposati e sii sottomessa di Costanza Miriano. Non ha molto senso ricordare i compleanni dei libri a meno che per qualche ragione abbiano segnato qualcosa di importante. Quando è uscito, quel «sottomessa» suonava scandaloso. Subito hanno iniziato a piovere nei confronti dell’autrice accuse di essere «integralista», «fondamentalista», «retrograda», «bigotta». Quando ho trovato il suo testo in una libreria nella sezione «cultura islamica» pensavo di aver visto tutto, invece poco dopo in Spagna le proteste sono arrivate a invocare la censura, e nel nostro Paese c’è chi l’ha accusata (e tutt’ora la accusa) di «istigazione alla violenza». D’altra parte sappiamo che anche san Paolo, da cui ha attinto per il titolo, non era uno che andasse per la maggiore ai suoi tempi. La vita cristiana è da subito apparsa come qualcosa di dirompente, irrealizzabile per le categorie del mondo, e duemila anni dopo lo è ancor di più.

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I santi mai nati

foto VaticanNews

di Marco Negri

I santi li ho visti con i miei occhi perché li avevo in casa fino a qualche tempo fa: i miei genitori e mia nonna. La certezza l’ho avuta nell’ultimo anno in cui ho avuto la fortuna di avere fino a 99 anni mia mamma. Ho già avuto modo di raccontare di lei nel tuo blog, ne “La torta di mele “. Chiarissimamente mi ha fatto vedere tra tante distrazioni e un mare di superficialità chi è Dio e chi siamo noi per Lui. L’ho capito anche se non ne ha mai parlato, senza quella modalità, cioè, con la quale spesso si manipola la realtà. Sono santi proprio perché non sapevano di esserlo e si sono fatti condurre nella loro vita, perdutamente innamorati dalle cose che era giusto fare, anche se costose, dolorose, dimenticandosi anche di riposare. Santi perché nella lotta perenne tra bene e il male in questa vita, loro non hanno mai avuto dubbi da che parte stare.

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