La Chiesa accoglie tutti, ma da sempre

di Costanza Miriano

L’altro giorno sono salita in macchina con mio marito, c’era la radio accesa, e proprio nel momento in cui apro lo sportello sento i titoli di un GR: “una Chiesa sempre più inclusiva, anche i trans potranno essere battezzati e fare da padrini di battesimo”, e poi la notizia viene liquidata in pochi secondi.

Ecco, il documento del Dicastero per la dottrina della fede in risposta a Monsignor Negri innanzitutto contiene delle affermazioni che sono state subito travisate dai media, e di tutto il pronunciamento tutto quello che rimane, nella percezione superficiale e comune, è, sostanzialmente, un bel tana libera tutti, tutto è indifferente. So che non è così, ma bisogna sapere quali sono gli effetti delle cose che si dicono, soprattutto su questi temi delicati su cui il mondo non aspetta altro che una incertezza della Chiesa, per infilarcisi.

Come era prevedibile ovviamente nessuno dei miei colleghi si è preoccupato di fare un ragionamento, di informarsi: avrebbe facilmente scoperto che il battesimo non è mai stato negato a nessuno che lo desiderasse con cuore sincero, con una retta intenzione. Se poi avesse voluto esagerare, avrebbe cercato di scoprire quanti trans hanno realmente richiesto il battesimo da adulti, dopo avere intrapreso un percorso di cambiamento fisico. Ma la colpa non è dei giornalisti. Il problema è che bisogna stare attenti a come vengono comunicate le cose.

Navarro Valls mi raccontava come il suo lavoro fosse non tanto nel comunicare le parole del Papa, ma di aiutarlo a capire come certe affermazioni sarebbero state recepite. Bisogna conoscere il mondo della comunicazione, e le questioni qui sono due: o si vuole fare scientemente confusione sui temi della sessualità e della omosessualità, o forse non si conoscono abbastanza i meccanismi di funzionamento dei media.

La Chiesa accoglie tutti, ma proprio tutti, e chiunque ci si sia avvicinato con cuore sincero lo può confermare. La Chiesa non permette tutto, ma perdona tutto. Il mondo invece permette tutto, ma non perdona nulla.

Nel documento ci sono però diverse affermazioni che andrebbero chiarite con maggiore prudenza. Innanzitutto la Chiesa non può parlare di “riattribuzione del sesso”, perché le persone transessuali possono cambiare i loro genitali, ma il sesso non è solo genitalità, è molto altro. Ogni cellula di una donna è femminile, ogni cellula del corpo di un uomo porta i cromosomi maschili. L’uomo è creato maschio o femmina, e questo riguarda tutto il suo essere, in modo profondissimo e non modificabile. Un conto è dire che le persone transessuali sono parte della Chiesa a pienissimo titolo, e che sono come tutti i battezzati chiamati alla santità. Un conto è affermare che avviene “una riattribuzione di sesso”: questo non è possibile. Io non posso neanche attribuirmi i capelli biondi, me li posso tingere. Le parole sono molto importanti, e il Dicastero per la dottrina della fede dovrebbe essere impeccabile su questo, e non cedere alla estenuante campagna di opinione che il mondo fa con tutti canali possibili. Oppure deve avere il coraggio di uscire allo scoperto, e cambiare il Catechismo.

Tutti sono invitati nella Chiesa, possono essere battezzati, fare da padrino (o madrina) o da testimone alle nozze se la loro condotta cerca di attenersi a quello che la fede ci propone, se non dà scandalo, se ha una vita sessuale ordinata allo stato di vita (quindi in castità), ma la Verità non si cambia. Che poi io tutta questa gente che vuol fare da padrino di battesimo la vorrei vedere.

Allo stesso modo non si può affermare che “due persone omoaffettive possono figurare come genitori di un bambino avuto da utero in affitto”, perché quel bambino dei genitori li ha, c’è una madre e un padre, tutti noi nasciamo da un padre e una madre; quel bambino è stato comprato, e affermare che i compratori possono figurare come genitori significa avallare quella condotta. Se anche si vuol dire qualcosa di accogliente verso il loro desiderio di paternità o maternità, non si può omettere un giudizio su un crimine. Il male è sempre male.

Io voglio credere con tutto il cuore che il senso del pronunciamento fosse quello di far sentire accolte le persone che vivono con sofferenza la propria dimensione affettiva e sessuale, ma non si può cedere così alla mentalità del mondo. Il sesso non può essere riattribuito. L’educazione alla fede si può cercare di dare quando si lavora sulla propria conversione, e questo include anche una vita sessuale ordinata, mentre quella omosessuale non lo è, secondo il CCC. L’utero in affitto è un abominio, il Papa lo ha detto tante volte, e non si può pensare che la buona volontà e il desiderio di educare alla fede, anche ammesso che i conviventi accettino di vivere castamente, possano cancellare l’enorme, enorme ferita che viene inferta al bambino, la violenza di essere strappato al grembo della madre. (Ovviamente sbagliamo migliaia di volte anche noi genitori che cerchiamo di vivere una sessualità non disordinata, noi che non abbiamo comprato un bambino, questo è ovvio, è una condizione necessaria ma non sufficiente a essere genitori, diciamo che è il minimo).

Insomma, è vero che la Chiesa è prima di tutto per i peccatori, e lo siamo tutti, però siccome il peccato fa male prima di tutto a chi lo fa, chi ci ama ci deve aiutare a non farci più male. Questa ansia di apparire accoglienti rischia di fare male a tante persone, di condannarle inchiodandole alla loro ferita. Non vale la pena, per sembrare simpatici in un titolo di GR.

 

46 pensieri su “La Chiesa accoglie tutti, ma da sempre

  1. Purtroppo oggi non è vero che la Chiesa accoglie tutti. Chi aderisce alla fede di sempre senza temerarie contestazioni, viene bullizzato ed escluso perfino da blog sedicenti cattolici (non questo).
    Della vita comunitaria meglio non parlare: anche se sono certo che in questo luogo virtuale tutti diranno di frequentare tanta gente, nella maggioranza dei casi i fedeli (sempre meno e spesso solo anziani) vanno in chiesa soltanto per la Messa e poi si disperdono. La maggioranza di loro non conosce neppure il nome di un solo parrocchiano (a meno che non sia parente).
    Anche una mia amica ortodossa è rimasta impressionata da questo fatto: “Ma perché i cattolici non si parlano?!”

    1. livio de petri

      Ma questi monsignori che scrivono questi documenti così contradditori lo leggono il Vangelo ? Cfr. Il brano di ieri: “e la porta FU CHIUSA, Signore aprici, aprici! …in verità non vi conosco !” Che confusione !

      1. Lorenzo Colonna Preti

        Monsignor Negri si è limitato a porre delle domande alla Congregazione per la Dottrina della Fede in una lettera riservata, e non ha fatto affermazioni. Leggendo le domande, si capisce che i quesiti nascono da reali situazioni pastorali brasiliane e non da pruriti ideologici. La confusione è stata generata (voluta?) dal documento di “risposta della CDF (che in realtà non risponde a tutte le domande, ad esempio alla quarta che è la più “dirompente”), reso pubblico dal Vaticano e non da Monsignor Negri.

    2. Vale

      Okkei,la butto lì.
      E se quella fra ratzinger e Bergoglio fosse stata tutta una recita per far venire fuori tutto il modernismo e l’ultramontanismo che vi è nella chiesa?
      Siccome il sismografo e bussolaquotidiana riportano del copia incolla della firma del papa su documenti prodotti da tucho, ( che è il logico seguito dello sbianchettamento della risposta di ratzinger a Bergoglio, ),viene il sospetto ( anticamera della verità?) Per stanare gli opposti estremismi con un Bergoglio addirittura eroico nel costruire il suo personaggio fin dalla Argentina.?
      Più che machiavellico, direi gesuitico.
      Candidi come colombe e furbi come serpenti.
      D’altronde il cornutazzo, notoriamente non fa i coperchi.
      Insomma una vichiana eterogenesi dei fini,ma voluta.
      una seldoniana e psicostoriografica alla asimov trappola costruita nel tempo e con costanza.
      D’altro canto, non praevalebunt.

      1. admin @CostanzaMBlog

        né machiavellico, né gesuitico assomiglia molto alla parabola della zizzania

        « Il regno dei cieli si può paragonare a un uomo che ha seminato del buon seme nel suo campo. Ma mentre tutti dormivano venne il suo nemico, seminò zizzania in mezzo al grano e se ne andò. Quando poi la messe fiorì e fece frutto, ecco apparve anche la zizzania. Allora i servi andarono dal padrone di casa e gli dissero: Padrone, non hai seminato del buon seme nel tuo campo? Da dove viene dunque la zizzania? Ed egli rispose loro: Un nemico ha fatto questo. E i servi gli dissero: Vuoi dunque che andiamo a raccoglierla? No, rispose, perché non succeda che, cogliendo la zizzania, con essa sradichiate anche il grano. Lasciate che l’una e l’altro crescano insieme fino alla mietitura e al momento della mietitura dirò ai mietitori: Cogliete prima la zizzania e legatela in fastelli per bruciarla; il grano invece riponetelo nel mio granaio. » ( Matteo 13,24-30)

        1. Vale

          Già. Certo che devono aver dormito della grossa per non accorgersi della semina della zizzania.
          Mi ricorda anche un altro episodio,dalle parti del monte degli ulivi…

  2. Cristina Fascetti Fiorini

    Cara Costanza, tu hai perfettamente ragione! Ma ti dirò: ogni tanto penso (e questa è una di quelle volte) che ci sia qualcuno tra i nostri attuali pastori che volutamente rimesta nel paiolo per fare un minestrone più appetibile al mondo, pensando di far bene (forse). La Verità tuttavia ha una sua forza, che la farà sempre emergere. E chi incontra “davvero” Cristo nella Chiesa lo scopre, presto o tardi. Tu però non smettere mai di ricordarlo a noi che ti leggiamo e anche a qualcun altro…

    1. Vittoria

      Sono d,accordo con lei Cristina ma certo si avverte confusione tra il popolo di Dio ed anche nel mio caso sofferenza per la Chiesa dove è evidente la zizzania..
      Ricordiamoci però che”le porte degli inferi non prevarranno su di essa”come dice Gesù nel vangelo e viviamo come una purificazione necessaria quanto accade

  3. Arianna

    Avere un linguaggio ambiguo, dire e non dire, utilizzare termini che aprano ad un doppio pensiero, è qualcosa a cui ci stiamo abituando da un decennio a questa parte. Purtroppo tutto ciò getta confusione nella mente della gente e, non trovando risposte certe, si rischia di allontanarsi sempre più dalla vera dottrina, quella che ci è stata trasmessa dai vangeli e dagli apostoli.
    Questo argomento è volutamente trattato in modo ambiguo e lascia spazio alle interpretazioni delle varie parrocchie e dei sacerdoti che le presiedono. Sappiamo chi è che ama stare nel caos….
    Quando i Mass Media dicono certe cose, dovrebbe esserci una sala stampa del Vaticano che dovrebbe fare dichiarazioni e puntualizzazioni, invece viene tutto fatto passare sotto silenzio! C’è qualcuno che questo caos lo desidera proprio!

  4. angeloedir

    Cara Costanza, hai messo il dito nella piaga.
    Ed io aggiungo: il Vangelo deve essere accettato per intero, e mi spiego meglio con degli esempi.
    Il Papa cita spesso la parabola dei convitati che il re chiama per le nozze del figlio, e e commenta sempre che nella Chiesa devono essere chiamati “Tutti, tutti, tutti …” come nel Vangelo, anche dai crocicchi delle strade.
    Ma la parabola non finisce qui: perché, sorprendentemente, il re caccia fuori uno che non aveva il vestito giusto per la festa di nozze. Ugualmente la Chiesa è aperta a tutti, ma per vivere in essa – che alla fin fine serve a salvare la propria vita, e renderla più flice – i chiamati devono modificare qualcosa di sé, cioè, nella presente fattispecie, escludere gli atti sessuali contro il loro corpo, come lucidamente dice S. Paolo (1 Cor).
    Se il Papa ammette che la benedizione venga impartita a due persone che non intendono mettersi il vestito buono, ma continuano a compiere atti che violano la fisiologia normale, la cosa migliore consiste nel cambiare il punto 1678 del Catechismo della Chiesa Cattolica nei seguenti termini: ‘la benedizione serve a lodare le opere sbagliate degli uomini e la Chiesa incoraggia chi le commette a proseguire tali opere’.
    L’esclusione avviene anche per le vergini stolte senza olio per le lampade, e questo non lo dico io, ma il Vangelo: secondo la logica dell’accoglienza di tutti, tutti, tutti, anche quelle ragazze avrebbero dovuto ricevere un po’ di olio dalle altre compagne, ma niente, il Signore sembra troppo severo, nega l’olio alle stolte.
    E ancora: l’adultera poteva essere accolta da Gesù in tutta la sua umanità peccatrice, facendole intendere così: ‘Io ti capisco, cara, la carne è debole, ma sappi che io ti accoglierò sempre, sono sempre pronto a salvarti, a qualunque condizione; e invece il Cristo è netto nella sua raccomandazione: io ti ho salvato da morte certa, perché tu sei una persona umana, debole come tutti, ma tu non peccare più, perché non ti accada di peggio.
    In sintesi, con carità verso tutti – e in questo caso anche correggendo filialmente il Padre comune, il Papa – occorre vivere, e insegnare a vivere, l’insieme del Vangelo, e non restringere il campo visivo, approvando di fatto le azioni che tutti noi umani istintivamente preferiamo: l’adulterio, la pigrizia, la sessualità disordinata, e non incitando a fare il bene (con la confessione, la formazione, l’affetto, la vicinanza).
    Angelo Di Marzo

  5. algageminiani

    Gesù è venuto non per i sani, ma per i peccatori. Per convertire tutti coloro che lo vogliono seguire. Per salvarci dal male. E se i primi saranno gli ultimi, allora occorre aver fiducia in questo percorso di conversione. Ovviamente, se non cambia nulla, resta il peccato.

  6. Lucia Frigerio

    La Chiesa è sicuramente accogliente verso tutti, da sempre. Come è altrettanto sicuro che ne può far parte solo chi ama Cristo e la sua Legge, e cerca di metterla in pratica pur con i suoi limiti, debolezze e peccati, non certo chi è contro di Lui, e pretende, mettendosi al posto di Dio, di cambiare il Suo insegnamento. La maggior parte dei giornalisti cerca di tirare l’acqua al proprio mulino, quello del mondo. Ma mi chiedo: come mai con San Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI tutto questo non avveniva? C’è purtroppo ora un’ambiguita’ ed una confusione creati proprio da chi dovrebbe indicarci la Via e confermarci nella Fede. Consiglio a tutti di leggere la lettera pastorale di un uomo di Dio, il Vescovo Strickland, autentico pastore della Chiesa Cattolica, che ad agosto ha voluto riaffermare le Verità della Fede e del Vangelo, minacciate dal Sinodo che si sarebbe aperto ad ottobre. Nella sua meravigliosa lettera, trapela un amore infinito verso Cristo e la Sua Chiesa, Santa, Cattolica ed Apostolica. Sabato scorso è stato rimosso dal suo incarico. A voi trarre le debite conclusioni.
    Che Dio, il Suo amatissimo Figlio, la Vergine Maria e i nostri carissimi Apostoli ci proteggano nella battaglia.

    1. Francesco

      Cara Costanza, ti ammiro perché riesci a rimanere sempre molto riflessiva, pacata e gentile anche quando affronti questioni complesse e divisive come questa.
      A me sembra che l’opzione corretta sia la prima cioè che “si vuole fare scientemente confusione sui temi della sessualità” e non solo…
      perché, nel corso degli ultimi anni, noto che Bergoglio, con quello che dice e realizza, sta costruendo una sua chiesa all’interno della Chiesa Cattolica escludendo, nei fatti, ogni possibilità di confronto.
      Speriamo (e perseguiamo) il bene!
      Grazie per il tuo lavoro!

  7. Paola Mazzucchelli

    grazie,
    esattamente quello che penso.
    Paola.
    P. S. I blog cattolici non sono la Chiesa

    1. Lucia Frigerio

      Carissima Paola, forse non ho allora ben compreso ciò che Costanza intendesse dire: mi sembra denunciasse il modo in cui i giornali radio interpretano (anche se secondo me ormai le affermazioni del successore di Pietro e del prefetto della Ddf sono più che chiare, non possono essere travisate) le dichiarazioni del papa. Sicuramente certi blog, giornali e TV cattolici non sono la Chiesa, come anche non è Chiesa, oso affermare, chi vuole le benedizioni omossessuali o anche il Battesimo di transessuale non pentiti o che gli omoaffettivi praticanti possano essere padrini. Ci sono invece altri siti, come la Nuova Bussola Quotidiana, Aldo Maria Valli, Stilum Curiae, il Timone, Sabino Paciolla, che fanno un ottimo e coraggiosissimo servizio alla Verità del Vangelo. Che Dio li benedica, protegge e accompagni, sempre!

  8. Maria Ivanna Marzocchi

    Purtroppo ho pagato sulla mia pelle le conseguenze di una Chiesa che vuole essere inclusiva, ma esclude e bullizza chi crede nella Parola di Gesù e non nelle eresie che ci vogliono fare passare per stendere tappeto su cui inginocchiarsi al mondo.

    1. Vittoria

      Pure io cara Ivana ho pagato in tempi passati sulla mia pelle essere fedele a Gesù alla Chiesa.Ho rinunciato giovane donna(38anni)dopo un divorzio doloroso a vivere una convivenza ed una vita felice con un uomo che amavo perché le doppie misure non mi sono mai piaciute e se non potevo fare la comunione sceglievo di troncare qualsiasi legame perché la Comunione eucaristica era per me allora ed adesso unione vera con chi ci ama più di tt.Non è stato facile ma anche adesso che di anni ne ho 74non arretrei di un centimetro ma creda mi suscitano un senso di squallore certi pronunciamenti della Chiesa prima a servire istinti,debolezze,mancanza di forza ….Chi fa certe scelte non va demonizzato come è capitato a me come non fossi un essere umano…
      e gli altri si anche se fanno doppio gioco .. ..

  9. Vale

    Tendo a propendere per la voluta ambiguità sia dei termini che delle citazioni( parziali,fuori contesto,ecc.).
    D’altronde non credo che da tucho besame mucho ci sia altro da aspettarsi.
    Ma l’importante, eh!, è avviare percorsi. ( magari per un burrone.ma sempre percorso è.)

    1. Franco

      La confusione è voluta, ma da chi ??? Intendo chiedere, all’interno della Chiesa, da chi è voluta?

      1. Vale

        Si legga Luisella scrosati su la bussolaquotidiana in data 13 novembre e si fa una idea.
        O le pare che tucho besuqueiro agisca senza benestare superiore?

  10. L’ “inclusione” che tende a nascondere il male, il peccato, è di per sé un inganno demoniaco.

    L’accusa dei peccati, deve essere tema della cura pastorale della Chiesa a livello comunitario, perché ognuno possa specchiarsi nella Verità e con una coscienza illuminata e disposta ad accettare la correzione, volgersi al bene, attingere al perdono dei peccati tramite il Sacramento della Riconciliazione e iniziale la “buona battaglia”.
    Questo a livello personale, pur ascoltando una verità affermata in modo “impersonale”.

    Non di meno l’accusa del peccato a livello personale è altrettanto doverosa e necessaria (Ez 3, 17-21; 33, 7-9). Fatta dal confessore, dalla guida spirituale, ma anche da un fratello o sorella (correzione fraterna complicata se è intrisa del giudizio sulla persona), sempre con sentimenti di carità (Gal 6,1) perché spinti dal desiderio del bene per l’Altro.

    Si tende a dimenticare (grave se a dimenticarlo è chi in primis dovrebbe ricordarlo al mondo) che il peccato genera la morte (Rm 6, 23), ci rende schiavi (Gv 8, 34) e rattrista lo Spirito Santo – in sostanza lo allontana – anche con peccati che riteniamo di minor conto (Ef 4, 17-32) (Gal 5, 16-26) (rileggersi Romani 8 sull’azione dello Spirito).

    La tendenza oggi a leggere il Vangelo “del buon pastore” come colui che cerca e riporta all’ovile la “pecora perduta” dal solo punto di vista della “accoglienza”, induce in errore, perché nulla nella Scrittura va estrapolato dal contesto e la Parola di Cristo non mette mai in discussione o è “alternativa” alla Scrittura che Lo ha “preceduto” e che Egli ben conosceva (così si rilegga Ez 34, 11-22).
    Peraltro quando Cristo afferma di “offrire la propria vita per le pecore” di cosa parla?
    Ha forse dato la Sua vita e versato il Suo preziosissimo sangue, per un’opera di mera “accoglienza” o perché (tutti) fossimo liberati dal peccato, che può escluderci dalla Vita eterna?

    Quindi chi è in piedi veda di non cadere, se cade si rialzi con l’aiuto della Grazia e si prenda cura di chi a sua volta è caduto (nell’errore, nell’inganno, nel peccato) per stare davanti a Dio non ritti come il Fariseo, ma come stava il Pubblicano.
    Essere in conversione (termine che ha un preciso significato e presuppone un agire), non farà dimenticare le opere di misericordia corporale (come può essere l’accoglienza), ma neppure tralasciare quelle di misericordia spirituale, tra cui troviamo: insegnare agli ignoranti (qual è la vera sapienza per l’Uomo?) e ammonire i peccatori.
    Perché possiamo anche collaborare a che un uomo o donna abbiano salva la vita, mai dimenticando che «…chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.» (Mc 8, 35)

    «Qual vantaggio infatti avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero, e poi perderà la propria anima? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio della propria anima?» (Mt 16, 26)

  11. Silvia

    Contro la confusione:“Sia il vostro parlare sì sì, no no, il di più viene dal maligno” (Mt 5,37)

  12. Luca Giacomo Persico

    Buongiorno Costanza

    Non mi sorprende il fatto che le indicazioni che arrivano dal Vaticano siano confuse (o “mal comunicate” per usare un eufemismo): tutto questo serve ad aprire sempre più la finestra di Overton che Bergoglio ha già ben spalancata nella sua mente.
    Il suo progetto di distruggere la fede Cattolica procede a gonfie vele nel modo migliore: creare grande turbamento nella Chiesa è la sua missione e la prova prevista anche dal CCC per gli ultimi tempi, che “scuoterà la fede di molti credenti” (675 CCC)
    Il cooperatore dell’iniquità lavora alacremente, restiamo saldi nel Catechismo e attendiamo il legittimo successore di Benedetto che “confermi i suoi fratelli nella fede”

  13. Andrea Pauri

    Chiedo scusa, ma sinceramente non ho capito cosa avrebbe dovuto scrivere il Dicastero. Se l’affermazione “riattribuzione del sesso” non va bene, dall’articolo non si comprende cosa avrebbero dovuto scrivere nell’articolo. Le critiche vanno benissimo, ma se fossero costruttive sarebbe ancora meglio.

    Grazie.

    1. Vale

      Lo dice bene,a modo suo,langone su il foglio. Preghiera ( è il nome della rubrica) dell’11 novembre.
      Sodoma in presbiterio
      È tutto un si ma,qualora,forse,cc.
      Come ricordava qualcuno, il tuo parlare sia si si,no no.
      Il più viene dal maligno.

  14. Giuseppe Valentini

    “enorme ferita che viene inferta al bambino, la violenza di essere strappato al grembo della madre” (utero in affitto). La stessa cosa, però, avviene quando una donna partorisce in incognito e abbandona il neonato che, successivamente, verrà dato in adozione. Anche in questo caso un bambino viene provato dei genitori naturali. Allora, non si possono usare due misure diverse per due pesi diversi.

  15. PAOLO PESARIN

    Gesu Cristo all’adultera che doveva essere lapidata ha risposto : “neanche io ti condanno, VA E NON PECCARE PIU'”. Ma oggi con le nuove pseudo direttive è come se avesse risposto :”neanche io ti condanno, ci vediamo dopo in paese e continua pure a vivere la tua vita e peccare senza convertirti “… . Come se la Chiesa ci prendesse gusto nel perdonare sì il peccatore ma nel non considerare importante (anzi, di giustificarlo!) anche il proposito di non conversione del peccatore. Tristissimo…

  16. Giuseppe

    Mi viene in mente il dialogo bellissimo di Gesù con l’adultera. Dopo averla difesa dalla giustizia sommaria degli uomini, le dice “neanche io ti condanno” ma subito dopo “Và, e d’ora in poi non peccare più”. Questa è la Chiesa di Cristo. Separare la prima frase dalla seconda, significa rendere vana la Croce e la Resurrezione.
    Questo stesso procedimento è avvenuto alla GMG quest’estate, alla quale io ero presente. Si è abusato della storica frase pronunciata da S. G.P. II (ero presente anche lì) “non abbiate paura, di aprire le porte a Cristo”. La seconda parte della frase è stata sempre omessa. E senza quella seconda parte, possiamo star certi che le paure restano!
    Coraggio, manteniamo ferma la professione della nostra Fede e della nostra Speranza. La Chiesa è di Cristo e Lui conosce la traiettoria che dovrà fare attraverso i secoli.

  17. marco magisi

    La parola del Signore è sempre un po’ scandalosa. La più scandalosa per molti però è la parabola dell’operaio dell’ultima ora di lavoro e quella del figliol prodigo. Chi di noi infatti , leggendole, non si è schierato con la sua logica, a favore degli operai che avevano lavorato tutti i giorni o del fratello che era rimasto sempre col padre ? La bontà di Dio è scandalosa , noi cerchiamo anzi….pretendiamo giustizia ! Quindi è normale che questi che addirittura si sono ribellati al proprio DNA possano in qualche modo avere un ruolo nella Chiesa (battezzati, testimoni , padrini etc) siano un scandalo per molti. Sicuramente l’omosessualità è un grande mistero , e lo dice pure la Chiesa nel catechismo. Un mistero “fastidioso” perché dall’esperienza personale diretta di molti cattolici emerge che persone omosessuali o transessuali non sembrano apparentemente far nulla di male contro nessuno se non (al limite) contro loro stessi. Ora un ladro o un assassino o un bugiardo fanno danni agli altri. Ma risulta sempre più incomprensibile (dopo 2000 anni) che chi non compie questi gesti debba essere considerato indegno per definizione. Ma resta per alcuni uno “scandalo”. Eppure abbiamo visto mafiosi , divorziati , ladri conosciuti , etc etc , accettati come battezzati, testimoni , padrini …anzi…per decenni il padrino ideale in certe realtà era proprio il capo mafioso (e nessuno aveva resistenze teologiche). San Paolo dice : “Non v’ingannate: né i fornicatori, né gli idolatri, né gli adulteri, né i sodomiti, né i ladri, né gli avari, né gli ubriaconi, né gli oltraggiatori, né i rapinatori erediteranno il regno di Dio.” La lista di quelli che non erediteranno è lunga, ma lo scandalo è sugli effemminati e sodomiti. Da notare come la Bibbia “nuova Diodati” traduca il termine “sodomiti” con “omosessuali” (concetto che non esisteva neppure ai tempi di Gesù) per restituire la sensazione che Dio punisca anche la sola natura omosessuale, mentre sappiamo benissimo che Dio condanni le azioni fisiche, e non la sola omosessualità (che è, lo dice la Chiesa, un mistero di cui evidentemente non si ha colpa).

    1. È un errore affermare e credere che esista un qualsiasi tipo di peccato che possa considerarsi unicamente “personale” e che perciò possa cagionare del male solo a chi lo commette.

      La Chiesa è un corpo mistico e ogni componente ne è un parte costituente per piccola che la si possa considerare.

      Restando nella metafora del corpo, se anche una singola cellula si ammala il corpo ne avrà un patimento.
      Una cellula malata può divenire cancerogena e ne può contagiare altre.

      Fuori di metafora la Lumen Gentium afferma:
      “Quelli che si accostano al sacramento della penitenza, ricevono dalla misericordia di Dio il perdono delle offese fatte a Lui; allo stesso tempo si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita col peccato…”.

      1. Marco magisi

        .Gentile Bariom. Lei sa bene che nei 2000 anni di storia i componenti della Chiesa stessa hanno più volte macchiato questo corpo mistico. Per esempio nelle decine di conflitti che hanno prodotto decine di milioni di morti nei secoli non di rado la Chiesa è stata approvante, quando non originante, per ragioni purtroppo molto terrene. E anche quando si è apertamente schierata contro, vedi prima guerra mondiale, non mi risulta che siano partite le scomuniche verso politici cattolici e generali cattolici coinvolti nei conflitti. Questa è la storia con cui bisogna fare i conti e saper discernere, e poi guardare avanti. Peraltro il CVII nasce proprio dalla esigenza di vedere con occhi rinnovati i fatti di sempre alla luce del Vangelo. Ora questo provvedimento di questo papato coinvolge un numero veramente basso di persone che verranno trovate “degne” dai parroci per (per esempio) essere padrini, senza essere di scandalo. La Chiesa non può praticare l’ingiustizia , respingendo costoro mentre accenta giornalmente padrini e madrine eterosessuali peccatrici (conviventi , fidanzati che non praticano l’astinenza, etc etc) di cui tanti conoscono la storia ma si fa spesso finta di non sapere. Se anche ci fosse un solo omosessuale o un solo transessuale degno, questi deve essere accettato. Siamo in una situazione simile ad Amoris e Laetitia, che coinvolge (dopo l’adeguata selezione) un numero basso di casi. Se una parte del popolo di Dio ancora si scandalizza è perchè sta praticando un atteggiamento scandaloso diverso e molto più grave, e cioè la perdita di fede nella figura del Papa e quello stesso relativismo di cui accusa gli altri, giudicando in base alle proprie convinzioni personali dei casi particolari che risultano essere particolarmente fastidiosi per pregiudizi consolidati. Questo atteggiamento è teso alla condanna sia degli atti che delle persone, sulla base di proprie valutazioni personali consolidata in anni e secoli in cui le valutazioni sono state, per ragioni anche storiche, spesso generalizzate. E’ giunto il momento, caso per caso, di praticare in modo sempre più mirato la giustizia, a fronte di nuove conoscenze e nuove realtà che non esistevano. Anche se questo scandalizza qualcuno. D’altra parte la parabola del fariseo e pubblicano ci è di monito ed aiuto. Buona Giornata .

        1. Anche prendendo per buono tutto quanto lei scrive (ipoteticamente), non cambia di una virgola quanto ho riportato, né sinceramente tutto quanto da lei scritto serve a confutarlo.

          A poco vale anche portare sfilza di esempi negativi, come se questo elevasse moralmente ciò che elevato non è e non può essere o giacché c’è chi uccide, allora passi se ti gonfio di botte.

          Certamente ci sono omosessuali degni tra coloro che vivono in castità la loro condizione, così come devono farlo tutti coloro, che ancora non sono uniti dal Sacramento del Matrimonio e combattono per la loro fedeltà a Cristo.

          Il resto è una costruzione molto po domo sua visione delle cose.

          La saluto.

          I

    2. Ago86

      Un commento logorroico che si riduce a “se non fa male a nessuno non è un problema”. Da nessuna parte nel Vangelo si sostiene la teoria morale del “vivi e lascia vivere”, perché è una grande idiozia. E Cristo ha portato la Verità e la santità – che è una realtà che rende santi le persone, non una norma di condotta – non parole vuote o sistemi morali.

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      1. @falmpur, in che senso “in che percentuale (le suore) potranno mai davvero essere incluse nella Chiesa?”
        Sono già e DAVVERO incluse nella Chiesa (come lo sono tutti coloro che nella Chiesa si riconoscono e vi partecipano in qualsiasi forma e grado).

        Per di più hanno un preziosissimo compito di assistenza e di preghiera – ma a molti la preghiera giornaliera e l’adorazione assidua sembra “aria fritta”, di testimonianza e di opera missionaria. Molte sono le suore assunte agli “onori degli altari”, come usa dire e conosco personalmente, mia carissima amica, suora, teologa, realmente innamorata di Cristo, che viene chiamata ripetutamente a condurre esercizi spirituali a religiosi, Vescovi e anche Cardinali… ergo.

        Questa sorella, che molto ha scritto sulle Donne nella Scrittura e certamente si spende perché anche la voce femminile sia sempre più ascoltata, mai si è sognata di voler essere “prete” o poi Vescovo o simili.

    1. Ago86

      Il cattolicesimo è l’unica religione in cui le religiose sono molto più numerose dei religiosi.

  19. “Il cattolicesimo è l’unica religione in cui le religiose sono molto più numerose dei religiosi.”

    Lo considero un fatto positivo. Generalmente si comportano meglio col prossimo e seguono maggiomente la morale cristiana

    1. Chiedo scusa per il fraintendimento, il mio commento era rivolto a flampur. Devo aver usato il “rispondi” sbagliato.

      Quanto ho esposto è il modo più diretto e fattuale di mostrare due cose:
      – l’essenza del cristianesimo non è far parte della gerarchia ma santificarsi, e in questo le donne sono tutt’altro che “svantaggiate”;
      – chi muove certe critiche riduce la dignità femminile a una questione dipendente dall’accesso al potere.
      In tal modo si mostra anche che seguire certe idee vuol dire avere abbandonato la fede, poiché non si usa più Cristo come criterio per la realtà ma si sta applicando un criterio per “vivere il cristianesimo” (o qualunque altra scusa si voglia usare).

      Tutto ciò è estremamente evidente nell’ultima intervista della Murgia: “perdono la Chiesa per certe cose ma non per altre” e “la Bibbia si può scomporre e ricomporre in molti modi, a favore o contro le donne” – non si poteva essere più palesemente anticristiani, chissà poi perché c’è chi è corso a santificarla…

      Non trovate curioso che gli eredi intellettuali di chi riteneva la religione “l’oppio dei popolo” (i marxisti) o un “sistema di oppressione” (i nichilisti) si siano ritrovati ad accusare la Chiesa di non imporre nero su bianco che anche le donne possono entrare in questo “sistema oppressivo”? E’ curioso perché questi prima liquidavano la gerarchia perché era solo un’invenzione oppressiva, mentre ora vedono in essa un “diritto” della donna. Hanno cambiato miscredenza riguardo la Chiesa, ma in quanti se ne sono accorti? Ma in fondo hanno mantenuto il dogma laico ABC (All But Christianity), per cui non ci sono problemi.

      1. In realtà non hanno cambiato politica, ora vogliono distruggere la Chiesa dall’interno. Anche col sacerdozio femminile, tra i cui effetti ci sarebbe la cancellazione della successione apostolica: le ordinazioni e relativi Sacramenti non sarebbero più validi, come trai protestanti. Sarebbe la cancellazione della Chiesa

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