Monastero WiFi – Ritiro per sacerdoti

di Costanza Miriano

Siamo tanto grati ai sacerdoti, perché solo grazie a loro noi abbiamo l’accesso a Dio. Diceva padre Emidio: l’homo viator nella vita fa un sacco di fatiche; c’è il caldo, le vesciche, la stanchezza, le oasi sono poche, ma finché hai la messa, cosa hai da temere?

Non ringrazieremo mai abbastanza i sacerdoti per questo, e per tutto il resto che fanno: darci i sacramenti, accogliere e formare i nostri figli, ascoltarci, consigliarci, ascoltarci (lo ripeto una seconda volta perché essendo loro degli uomini la trovo una cosa ancora più mirabile: un uomo che ascolta è una prova dell’esistenza di Dio), rispondere a ogni sorta di necessità, lasciarsi tritare da noi (chi più, chi meno, chi con dei confini, chi senza riserve, ma tutti almeno un po’).

Per la gratitudine infinita che abbiamo, per il desiderio di far sentire loro la nostra vicinanza in questo momento particolare (c’è mai stato un momento non particolare nella storia della Chiesa, sempre impegnata nella battaglia con creature non di questo mondo?) abbiamo detto sì a una richiesta che ci è venuta da alcuni sacerdoti, e vogliamo invitare tutti i presbiteri che lo desiderano e che possono, a partecipare a qualche giorno di meditazione preghiera in comune. Abbiamo chiesto aiuto, per l’organizzazione, ai Legionari di Cristo, che seguiranno la gestione delle giornate (noi laici non siamo invitati!).

Gli esercizi si svolgeranno dal 15 al 19 gennaio a Roma, in zona Gianicolo, e abbiamo chiesto ad alcuni dei sacerdoti che hanno predicato al Monastero wifi di lanciare degli spunti di riflessione, su argomenti che possano aiutarli nello svolgimento del ministero sacerdotale. Poi, oltre ai momenti di preghiera, ci saranno spazi per mettere in comune idee ed esperienze, magari anche difficoltà, per far nascere, speriamo, delle amicizie che siano un aiuto nello svolgimento della missione.

I temi: è necessario investire sulla vita spirituale, dedicare tempo ed energie, investire su ciò che aiuta i sacerdoti nel ministero; la cura della liturgia e dei tempi di preghiera; come predicare agli uomini di oggi; la vita comunitaria e l’amicizia fra sacerdoti come aiuto a tenere lo sguardo su Cristo; lasciarsi “tritare” ma senza diventare solo animatori e assistenti sociali; amare la Chiesa, conoscere la dottrina e saperla proporre; amare la Chiesa immaculata ex maculatis, valorizzando il bene, con esempi concreti di esperienze positive; conclusioni e direzioni per riprendere il cammino.

Alla rinfusa, possiamo annunciare che saranno presenti don Luca Civardi, don Francesco Buono, padre Maurizio Botta, don Alessio Geretti, don Pierangelo Pedretti, don Massimo Vacchetti e altri, mentre don Fabio Rosini deve valutare la ripresa e tutti gli altri impegni (però al momento non ha detto no).

Per le informazioni e i costi trovare i riferimenti sulla locandina, mentre a questo link potete già iscrivervi. https://form.upra.org/servizionline/form/RitiroSacerdotisecondoilCuorediCristo/formperma/Qw2omCNs8LkXMbWF417t6iAr2UUDBUSfhmi_i1Bj4RI

In privato possiamo mandare anche la scaletta (provvisoria) delle catechesi nei vari giorni, in modo che si possa partecipare anche solo parzialmente, benché crediamo che sarebbe forse meglio seguire tutto (mi dicono che è previsto nel regolamento (si dice così? Tipo calcio?) della vita sacerdotale avere una settimana di esercizi ogni anno. L’ultima sera pensavamo di venire noi organizzatrici del monastero a portarvi un saluto e magari qualche parola di condivisione su cosa – da laici, uso il maschile perché verranno anche i mariti, se non altro a difendervi dalla nostra chiacchiera – ci aspettiamo dai sacerdoti, per dirci come ci possiamo aiutare reciprocamente, ma soprattutto per ringraziarvi.

I posti non sono infiniti come a San Pietro, perché bisogna ovviamente fornire camera e pasti, quindi, se potete e volete, iscrivetevi presto. Per quanto riguarda i costi, per chi dovesse avere problemi pensiamo di contribuire noi con le casse del Monastero ancora non completamente svuotate (ci sembra un buon modo per aiutare i poveri: aiutare quelli che li aiutano!), quindi nessuno, assolutamente nessun sacerdote deve negarsi la possibilità di venire per un problema economico, noi vi sosterremo!

 

7 pensieri su “Monastero WiFi – Ritiro per sacerdoti

  1. Lucia

    Carissima Costanza, come ho detto già in altre occasioni, questa è un’iniziativa meravigliosa. E ancora una volta ringrazio tutti i santi sacerdoti secondo il cuore di Cristo, che ci sostengono e ci aiutano a rimanere saldi nella Fede. Dici che sempre il tempo è stato difficile per la Chiesa, ma ora secondo me è particolarmente insidioso, in quanto la persecuzione non viene più solo dall’esterno, ma anche, incredibilmente e dolorosamente, dall’interno. Difficilissima ora la missione dei nostri alter Christus: la vicenda del cardinale Strickland, autentico e coraggiosissimo pastore della Chiesa Cattolica ora rimosso solo per aver ribadito ed indicato alle anime a lui affidate la Verità del Vangelo e del Magistero di sempre, in mezzo a tanta apostasia, menzogna e stravolgimento della Sacra Scrittura, credo proprio che sia l’emblema di come oggi sia ancora più difficile testimoniare la Fede. Come per i primi cristiani. Lui, martire dei nostri tempi, come la piccola Indi. Non mancheranno di certo le mie, come sono certa, le preghiere di tutti i monaci e le monache del Monastero Wifi, per sempre grate e riconoscenti a Cristo di donarci ancora e nonostante tutto sacerdoti santi e santificatori.

  2. Rosa

    Posso dare un suggerimento? Rivalutare il ruolo della PENITENZA! Sempre più spesso mi capita che dopo la Confessione e l’Assoluzione… saluti e baci! Se alla confessione non fa seguito una penitenza… una che si confessa a fare?

    1. Vale la pena ricordare che:
      “La confessione è valida perché la penitenza non è ad validitatem del sacramento, ma ad integritatem.”

      Anche se da quel che leggo qui sarebbe obbligo del sacerdote impartirla:
      https://www.amicidomenicani.it/il-sacerdote-mi-ha-ascoltato-mi-ha-dato-i-consigli-regolare-assoluzione-atto-di-dolore-ma-senza-penitenza/#:~:text=Risposta%20del%20sacerdote

      Ciò detto, dire “Se alla confessione non fa seguito una penitenza… una che si confessa a fare?”, pone qualche dubbio sulla vera comprensione di questo Sacramento, visto che non ci si confessa per avere una penitenza, ma per avere il perdono dei peccati (e se c’è la sincera accusa, il pentimento e il proposito quello c’è sempre), per ristabilire una comunione con Dio e i Fratelli che rinnova la possibilità che lo Spirito Santo agisca in e per mezzo di noi.

      Nel profondo è un incontro personale, salvifico e vivificante con l’Amore e la Misericordia di Dio e con Suo Figlio Gesù Cristo… penitenza o non penitenza.

      1. Rosa

        Grazie per il link. Molto interessante.
        Per il resto, non sono masochista. Credo di esser stata molto sintetica, ho parlato da avvocato per cui per me la giustizia è ripativa. Se son si ripara non ha senso parlare di giustizia. Ecco al Penitenza serve a quello.

        1. Riparativa quando potendo si ripara concretamente al male fatto.

          Può essere fuorviante applicare il concetto di “giustizia” al Sacramento della Riconciliazione e per assioma alla Misericordia di Dio, senza la quale saremmo tutti inevitabilmente condannati e ben altro che qualche preghiera come penitenza potrebbe riparare al male commesso.

          Ma forse il problema è che non ci rendiamo conto del male che i nostri peccati arrecano a noi e a chi ci sta intorno.

          Ciò non toglie che come detto (e avrai letto), la “penitenza” dovrebbe sempre essere impartita.

          1. Rosa

            Appunto. La penitenza dovrebbe… ma NON è! O becchi un sacerdote pre-conciliare… o nada de nada. Ovviamente sto parlando della mia esperienza e del poco che sento in giro, ma per il poco che so è così.

            1. Mah… Io ne “becco” di post-conciliari e me la danno eccome.

              Mai generalizzare partendo da esperienze personali o parziali.

              Al limite, credo si possa anche chiederla e chiedere motivo del perché no.

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