di Costanza Miriano
Scopro dalla come sempre informatissima Repubblica di essere “ultra cattolica, anti Lgbtq, e nella destra più a destra della Meloni” che scrive in questi termini dei partecipanti al Convegno di Assisi (sabato e domenica prossimi). Ora, io capisco che “la lingua parla dalla pienezza del cuore”, e che quindi chi vede il mondo solo sotto la lente delle baruffe partitiche non possa vedere altro di diverso nelle Tavole di Assisi, ma ci tengo a precisare una cosa. A me interessa aiutare ad affermare la Verità che la Chiesa propone al cuore dell’uomo, perché so che lì è la unica possibilità di felicità piena per gli uomini, tutti, credenti e non. E cerco di farlo in tutti i modi che le circostanze mi propongono.
Quando, molti mesi fa, Simone Pillon mi ha chiesto di parlare di “primato dell’essere rispetto all’avere, e del fare rispetto all’apparire”, e di moderare delle tavole sul rispetto della vita, sul matrimonio e sulla natalità, non ci ho visto niente di politico, ma un luogo di confronto interessante con persone di sensibilità più o meno vicine alla mia, questo sì, possiamo dirlo, ma con posizioni anche molto, molto diverse tra di loro.
Quando ero al tg mi capitava di andare ai convegni, e quasi mai mi veniva chiesto un pezzo sul convegno, ma il cosiddetto pezzo “a margine”. Cioè, di quello che veniva detto non importava quasi mai niente a nessuno, mentre dei retroscena, delle ripercussioni, delle letture politiche sì. Sarebbe bello se una volta tanto qualche collega venisse per ascoltare e raccontare quello che viene detto, e se ci si confrontasse proprio su quello, nel merito, senza mettere etichette. Mi sono dimessa dal Comitato del Family day il giorno dopo, perché la MIA parte era conclusa, io volevo solo far presente nel dibattito pubblico cosa la Chiesa – il Catechismo, non le gerarche che fanno politica – ha da annunciare all’uomo. Non perché la politica sia una cosa sporca, ma perché non mi appartiene, non mi interessa e non ne ho le capacità.
Tra i partecipanti ad Assisi ci sono persone che hanno fatto o vogliono fare politica attiva in liste diverse, chi vuole fondare un partito (non Pillon), chi come me e altri propone l’antropologia cristiana senza minimamente pensare a come tradurla in misure concretamente possibili (lasciando la patata bollente ad altri, ai quali ogni tanto penso con stima, perché so che non è facile tradurre in misure possibili mediando tra mille pressioni contrarie).
Però penso che sia necessaria anche la mia parte, quella che facciamo io e tantissime altre persone di buona volontà, perché, come cercherò di dire sabato, ogni crisi e ogni problema contemporaneo sono, alla radice, profondamente, derivanti da una crisi di fede, e dalla espulsione del preternaturale dal discorso contemporaneo.
Che Dio ti benedica per il tuo coraggio, la tua fedelta’ e la tua “ Costanza”. Grazie
Sei un’ispirazione per ogni cristiano
Ci sono cose interessantissime e l’ho saputo solo ora. Spero facciano dirette perlomeno registrazioni su yt.
Comunque Costanza è proprio una tecnica quella di creare un nemico, cercare gruppi che hanno cose da dire diverse dal linguaggio mediatico, classificarli ovviamente in maniera negativa, inscatolarli per bene etichettarli con aggettivi repellente.
Così è la fine…. fine del discorso, fine del confrontarsi, fine dell’ascolto dell’altro.
Così è. Peccato per tutti quelli che si perdono un’occasione come questa.
Chissà che partito (o extra-ultra-taleban-oltransista-xfobo-gruppo) avrebbero affibbiato oggigiorno a Nostro Signore Gesù Cristo!? 😬
Sarebbe stato classificato come il peggiore estremista in circolazione
Avanti così Costanza! Condivido in pieno il tuo pensiero, ossia che chiunque abbia a cuore la Verità del Vangelo, proprio perché la ama profondamente essendo per ognuno la Vita stessa, debba in tutti i modi difenderla da qualsiasi attacco che sta subendo(il Sinodo mi spaventa tantissimo per i suoi possibili e ormai molto probabili effetti nefasti in tal senso), e debba anche proclamarla dai tetti. Che San Paolo e gli Apostoli tutti ci donino il coraggio necessario ad essere autentici seguaci di nostro Signore Gesù Cristo.
Preternaturale sono d’accordo, ma che non per forza deve essere Cristianesimo.
In Bhutan la quasi totalità della popolazione vive secondo la legge naturale pur essendo 100% buddhisti.
Non “per forza” il Cristianesimo, ma perché soltanto Cristo ha redento la natura umana, che è “naturalmente” debole, se non cattiva.
Penso che si debba ricordare,per l’ennesima volta, che legge naturale,c il cristianesimo,indica una ben precisa idea di legge.
E col buddismo non ha nulla a che fare.
Giusta la tua posizione.
Ma proporre “[…], conservatore e identitario” è già una dichiarazione politica e di campo.
Solo l'”identitario” mi fa retrocedere immediatamente (magari sbagliando).
Avrei preferito “Nove tavole per rilanciare il pensiero cristiano”
Sono d’accordo. Non credo che ci sia da aggiungere nulla a “cristiano”. In questo aggettivo c’è tutto.
Ciao Costanza, sarei venuta molto volentieri ma non riesco, purtroppo! Mi stupirei se i giornali, o i programmi televisivi parlassero …se non bene, promuovendole come fanno per i loro accoliti, almeno correttamente, delle persone fuori dal loro coro …ma penso questo non sia un disvalore per te, visto la loro qualità ( a parte le dovute eccezioni che voglio credere ci siano!) Quindi, ti direi: lasciali parlare, al vento!
Quando ti ho incontrata, tempo fa, ti ho parlato di Marco Guzzi
Lui non fa politica esplicita, ( filosofo e poeta) ma nel suo lavoro di liberazione interiore e trasformazione del mondo, è implicita la necessità di
essere nel mondo che organizziamo per viverci, in modo piú libero dai meccanismi egoici di potere…e quindi basati su menzogna, ignoranza e distorsione…in ogni sfera personale e collettiva! Senza una vera conversione interiore, non è possibile alcun vero cambiamento
Progetto, del resto, inaugurato xx secoli fa circa, da quell’ Uomo chiamato Yeshua, e ancora molto lontano dall’ essere incarnato, tra noi umani. E quindi nel nostro mondo. Buon appetito alla tavola di Francesco. Pace e Bene. Brunella
Si, le persone di buona volontà… Ma chi sono costoro?
Sono persone miti, animate da principi puri e alti, non contaminati da interessi di parte o ideologici o puramente egoistici.
Il collante tra di loro lo si scopre quasi per caso, quando incontrandosi ne parlano, ed è il comune e sano obiettivo, la comune Fede, il sentire fraterno e condiviso.
I loro antagonisti e spietati detrattori, anzi cacciatori, sono uniti da un potente legante, dall’interesse, dal denaro, dall’arrivismo, dall’arroganza. Dai vizi capitali. E così come all’inferno, pur odiandosi l’un l’altro i demoni stanno controvoglia nsieme, anche loro, non meno diavoli, per assecondare le proprie voglie e giustificare le proprie miserie avanzano e imperversano nel mondo insieme. Ladri e assassini trovano sempre un accordo, almeno fino al momento in cui i loro interessi divergeranno.
Ma state tranquilli, non sarà tanto presto perché prima dovranno ottenere il potere, che bramano più di ogni cosa. Allora si, si faranno guerravtra loro, ma solo allora.
Quando si tratta di ottenere il potere, o meglio gestirlo per il bene di tutti, coloro che sono animati da buona volontà, che non hanno particolari ambizioni mondane, o che se le hanno hanno ricevuto il dono di saper discernere fra una cosa e l’altra e sanno attendere, costoro resistono. Animati spesso da una fede non urlata e nemmeno palesata fino al momento opportuno, resistono e si sacrificano in silenzio.
Resistono, ma procedono separati, e la loro azione, secondo la regola del mondo, perde forza e spesso svanisce.
La loro onestà intellettuale e spirituale, e la capacità di resistere, non di meno, sono il tratto di nobiltà che derivano dall’essere figli di Dio.
Purtroppo il peccato ci rende tutti deboli e quasi subito emergono situazioni nelle quali si oerde l’unità. In altre parole gli uomini di buona volontà sono quasi sempre affetti dal procedere in ordine sparso e da un pur sano individualismo che comunque li rende vulnerabili agli attacchi delle schiere ben più compatte e determinate dei malvagi.
E’ sempre stato così. In prospettiva più ampia dal sacrificio di costoro, però, nascono i santi che cambiano il mondo. I primi cristiani non erano organizzati in legioni ma il sangue dei martiri ha fecondato la terra.
Più prosaicamente e modestamente, sapendo tutto ciò, sarebbe però conveniente e altamente auspicabile che l’azione di coloro che sono animati da buona volontà fosse più chiara, più univoca e meno contraddittoria, più costante, più pressante, più consapevole, più comunitaria.
Specie quando, come oggi, i tempi sono davvero apocalittici.
Invece è tutt’altro che così.
Prendeteta come una personale riflessione ‘a margine’ delle parole di Costanza (come veniva chiesto a lei da inviata del TG)…
Ma dì la verità, che non te ne importa assolutamente nulla di quello che Repubblica pensa di te. 😂
Non è la prima volta che fai imbestialire i benpensanti… sei recidiva
:)) Dici a me?
Non parlo alcun dialetto ma credo che a Roma si direbbe (più o meno): “Aho, ma che stai a di’? “
No signor Prov, non parlavo a lei, mi rivolgevo a Costanza Miriano che è stata “attenzionata” da repubblica con grossolane imprecisioni
Come sempre, grazie Costanza per quello che fai e per come lo fai.
Non è affatto facile, ma abbiamo estremo bisogno di persone come te.
Il Monasterino wifi Verona ti tiene pregata (ci prendiamo la parte migliore e non ce la faremo togliere da nessuno).
Ti abbraccio a nome di tutti i veronesi.
Cristina
Grande Costanza! Mi piacerebbe seguire tutte le nove tavole. Potrebbe essere organizzata la registrazione?Grazie per la tua fedeltà e la tua testimonianza!
Benissimo. Solo una cosa però: qui si parla di cattolicesimo, non cristianesimo. Qui si parla di antropologia cattolica, non cristiana. È espresso sempre molto precisamente, si parla di Chiesa (che per un cattolico è una sola) ma questa antropologia non si può dire cristiana ma solo cattolica.
Mi scusi ma è il contrario.
È cristiana. Nel tempo si è dovuto specificare cattolica e apostolica e romana a causa degli scismi e tentativi di imitazione.
Ma Gesù non ha “fondato” il “cattolicesimo”. Ma il Cristianesimo.
Il preternaturale (da non confondere con soprannaturale) non manca per nulla. Ufficialmente vegato da una società che si vuole serenamente atea, rientra dalla finestra: i richiami al magico, all’esoterico per non dire di peggio non si contano, dall’inaugurazione delle Olimpiadi alla musica moderna (che si spera venga del tutto espulsa dalle chiese).
La crisi di fede è dovuta, in gran parte, alla rinuncia della Chiesa a dare profondo significato all’esperienza quotidiana: sembra quasi che voglia conformarsi alla banalità e a un livello di vita più superficiale possibile
Più che atea,diciamo pure che richiama al satanico.
Come per la inaugurazione del tunnel del s.gottardo nel 2016.
E chissà quante “manifestazioni”non sono state riportate come tali.
Sì, ma la gente è convinta di vibere in una società atea orientata alla soddisfazione di bisogni materiali
derivanti da una crisi di fede…
Nell’era della parresia?
Mi sa che questa posizione puzza di indietrismo e anche di clericalismo.
E puzza anche di rigidezza.
Brava Costanza, hai espresso bene quello che un cristiano sperimenta sulla Verità che ci viene da Cristo, anche attraverso la Chiesa. Non scoraggiamoci e continuiamo a proclamarla, anche se in questo mondo sembra una battaglia impossibile e inutile. Ma non lo è. Proprio la prima lettura della liturgia di domani c’è lo ricorda come nostra missione. Pace a te. Bruno
Dio la benedica, Signora Miriano, per tutto quello che pensa, che crede e che fa! Se avessi almeno 20 anni di meno, farei di tutto per collaborare con lei sotto la sua guida e i suoi consigli. Invece ho 81 anni, sono malandata in salute e piena di problemi personali e familiari che impegnano tutte le mie attività quotidiane Prego il Signore perché si serva di lei per illuminare tanti cattolici tali solo di nome..
Per chi crede, anche solo vagamente ma profondamente, che da qualche parte si nasconda l’anima di un mondo trans-occidentale, progressista e intrinsecamente solidale pronto a contagiare di libertà tutto il pianeta, è fuor di dubbio che un convegno come questo con un titolo dagli echi importanti e un sottotitolo ambizioso, provochi almeno un’alzata di scudi.
Al cuor non si comanda – e a un cuore che soffre, ancora meno.
Si capisce che Costanza vorrebbe urlare a chi non crede: «Non sai cosa ti perdi, figlio mio!»
Con tutte l’amore di Cristo e per Cristo, possiamo provare a diradare le nebbie dell’ignoranza nei riguardi della vera felicità con una sobria testimonianza, ma di fronte alla zavorra di dolore che opprime il mondo, la nostra prima speranza sia quella di esprimere il massimo di perdono e misericordia. Ci aspetta un grande lavoro di umiltà e di fede nei piani della Provvidenza.