In scienza e coscienza

Un lettore ci scrive:

Carissima Costanza, mosso dalla lettura del tuo ultimo articolo sul blog, da medico vaccinatore e vaccinato ma non più vaccinando, desidero condividere con te il mio pensiero e la mia posizione, sperando di farti piacere e di darti qualche beneficio.
Un fraterno saluto
Roberto

Roberto ha autorizzato la pubblicazione.

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IN SCIENZA E COSCIENZA

di Roberto Festa

In due interventi precedenti, proprio all’inizio della diffusione dei vaccini anti-sars-cov-2 (gennaio 2021), ho esposto il mio punto di vista e ho manifestato le ragioni della mia scelta di allora, sia focalizzandomi sull’aspetto cruciale del materiale biologico di derivazione abortiva,  sia in termini generali  , anche condividendo la dichiarazione che ho PERSONALMENTE utilizzato per la mia vaccinazione, avvenuta tra il 6 e il 27 gennaio, quale PRESUPPOSTO DI LICEITA’ MORALE ALL’USO DI VACCINI.

A distanza di quasi un anno e a fronte della campagna vaccinale che perdura e che attualmente sta chiamando la popolazione a dosi successive di questi vaccini è doveroso porsi la domanda se i criteri per il loro uso lecito siano ancora presenti e rispettati o più banalmente se siano comunque praticabili dalla singola persona che voglia agire in scienza e coscienza.

Innanzitutto occorre rilevare che tutti i vaccini attualmente in uso in Italia contro il covid-19 purtroppo sono in qualche modo “contaminati” con le linee cellulari fetali di derivazione abortiva.
Contaminazione intesa in senso etico e filosofico, non in senso chimico-biologico; in altre parole per la produzione di questi vaccini le industrie hanno utilizzato alcune linee cellulari ottenute da aborti volontari praticati anni or sono. Quindi non ci sono cellule fetali nei vaccini; ma cellule di derivazione fatale sono impiegate per la loro produzione e/o per testarne l’efficacia in vitro dopo la produzione. La “contaminazione” è quindi di tipo morale.

Senza dilungarmi ulteriormente, ma lasciando in fondo i riferimenti bibliografici dottrinali, riporto quindi i tre criteri che consentono un uso lecito, quale extrema ratio, di tali vaccini, così come di qualsiasi altro prodotto che presenti simile “contaminazione”:

1. Grave necessità, ovvero la motivazione di evitare gravi inconvenienti;

2. Assenza di alternativa, intesa naturalmente come vaccini non “contaminati” (cioè moralmente non problematici anche definiti eticamente ineccepibili), ma anche come altre misure che si possono adottare per ottenere lo stesso scopo;

3. Evitare lo scandalo, ovvero il grave dovere di evitare di credere e far credere di approvare anche minimamente la pratica dell’aborto procurato; lo scandalo si definisce infatti come ingannare sè stessi o altri sulla verità delle cose arrivando a scambiare il male con il bene e il bene con il male.

Queste tre condizioni devono essere tutte e tre contemporaneamente presenti per configurare l’eccezione alla regola morale di evitare fermamente l’uso di prodotti “contaminati”.

Per comprendere meglio la sostanza del problema conviene riprendere l’esempio classico che è stato presentato per giustificare l’uso di vaccini “contaminati”, è il caso di un genitore che debba decidere se vaccinare il figlio/a contro la rosolia per evitare che il virus possa arrivare a infettare una donna incinta, magari la figlia stessa in futuro, causando gravi danni organici con malformazioni o morte del nascituro. In un tale caso, che si pone in maniera molto concreta e attuale, la dottrina morale conclude che non è giusto porre un genitore dinanzi a questa gravissima scelta che coinvolge la vita di bambini incoscienti verso i quali si è responsabili (criterio 1), per cui è lecito, in mancanza di alternative (criterio 2), fare uso del vaccino contro la rosolia, a patto di continuare a testimoniare per non dare scandalo (criterio 3) l’assoluta contrarietà all’aborto procurato e alla prassi di utilizzare materiale biologico con tale provenienza. Occorre qui sottolineare che la dottrina morale afferma la liceità, non l’obbligatorietà. In altre parole si può fare, ma non si è obbligati moralmente a farlo.

Si comprende subito che il caso paradigmatico esposto non si attaglia bene all’epidemia da covid-19, la quale malattia è pericolosa quasi esclusivamente per persone adulte/anziane o con determinati fattori di riscio che ordinariamente sono responsabili in proprio della loro persona, motivo per cui ragionevolmente un adulto potrebbe, e in coscienza avvertire di dovere, rifiutare, pur mettendo cristianamente a rischio la proprio vita, un vaccino “contaminato”, se non per lo scrupolo di non favorire in tal modo il dilagare dell’epidemia.

Quanto appena detto ci fa capire che il criterio 1 non è così netto nel caso del covid-19 e fondamentalmente rimanda al criterio 2 sulle alternative per evitare i danni del virus. Alternative che in realtà ci sono e sono rappresentate non tanto da vaccini non “contaminati” che l’industria e lo Stato potrebbero mettere a disposizione, ma soprattutto dalle precauzioni igieniche e dai dispositivi di protezione individuale che ciascuno può e deve attentamente applicare. Inoltre ci sono le cure che sia a livello domiciliare che ospedaliero si possono e si devono somministrare agli ammalati, senza tollerare a tempo indefinito che il problema del rischio di pressione eccessiva sul servizio sanitario diventi una scusa per non potenziare mai quest’ultimo.

Veniamo quindi al criterio 3 che resta certamente quello dirimente, almeno secondo il mio giudizio. Infatti pur ammettendo l’opinabilità e talora la difficoltà oggettiva a valutare con nettezza i primi due criteri, resta il fatto che sia nel rifiutare sia soprattutto nell’accettare di fare ricorso a vaccini “contaminati” ciascuna persona ha il grave dovere di manifestare inequivocabilmente la propria contrarietà assoluta all’aborto procurato e di impegnarsi nella misura delle proprie possibilità affinché il problema etico sia risolto alla radice sviluppando soluzioni che non contemplino affatto l’uso di materiale di provenienza abortiva.

Ebbene è sotto gli occhi di tutti che sia a livello di singoli sia a livello di collettività e di divulgazione mediatica la questione dell’aborto è stata sbrigativamente liquidata, è ritornata immediatamente ad essere tabù o derubricata a fake-news accanto a cose come microchip e alieni.

Purtroppo a tale riguardo l’argomentazione per cui le linee cellulari incriminate derivano da aborti datati e che essendo state “immortalizzate” in laboratorio non è attualmente necessario procurare ulteriori aborti per ottenere quel tipo di materiale biologico, non è risolutiva sul piano morale del criterio dello scandalo, poiché nel mondo di oggi l’aborto procurato è un fenomeno diffusissimo, enorme sia qualitativamente che quantitativamente, tuttora ampiamente sfruttato a scopo commerciale e industriale e anche di ricerca scientifica, nonché largamente tollerato, accettato o addirittura promosso come diritto della donna. Non è in altre parole un fenomeno del passato: anzi!

Ecco quindi che il criterio dello scandalo resta cruciale e in tutta onestà nessuno può affermare seriamente che esso possa essere evitato, anzi anche la recente vicenda del covid-19 lo sta ulteriormente favorendo.

Per tali ragioni, PERSONALMENTE, così come io da medico ricevetti il vaccino anti-sar-cov-2 ben prima che fosse introdotto l’obbligo per gli operatori sanitari, avvertendo in coscienza di rispettare i tre criteri morali per tutelare i miei assistiti più fragili e anziani, a distanza di quasi un anno posso comunicare che, con la stessa libertà e responsabilità in scienza e coscienza, fintanto che non sarà possibile rispettare i criteri necessari e contando sulla disponibilità di rimedi alternativi,
non riceverò ulteriori dosi di vaccino “contaminato”.

Ben ricordando le parole di Paolo VI nel discorso al pontificio consiglio per i laici nel 1974 (poi riprese nella esortazione apostolica Evangelii nuntiandi):

«L’uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni».

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CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE ISTRUZIONE DONUM VITAE SUL RISPETTO DELLA VITA UMANA NASCENTE E LA DIGNITÀ DELLA PROCREAZIONE (1987)
I cadaveri di embrioni o feti umani, volontariamente abortiti o non, devono essere rispettati come le spoglie degli altri esseri umani. In particolare non possono essere oggetto di mutilazioni o autopsie se la loro morte non è stata accertata e senza il consenso dei genitori o della madre. Inoltre va sempre fatta salva l’esigenza morale che non vi sia stata complicità alcuna con l’aborto volontario e che sia evitato il pericolo di scandalo. Anche nel caso di feti morti, come per i cadaveri di persone adulte, ogni pratica commerciale deve essere ritenuta illecita e deve essere proibita.

CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE ISTRUZIONE DIGNITAS PERSONAE SU ALCUNE QUESTIONI DI BIOETICA (2008)
Quando l’illecito è avallato dalle leggi che regolano il sistema sanitario e scientifico, occorre prendere le distanze dagli aspetti iniqui di tale sistema, per non dare l’impressione di una certa tolleranza o accettazione tacita di azioni gravemente ingiuste. Ciò infatti contribuirebbe a aumentare l’indifferenza, se non il favore con cui queste azioni sono viste in alcuni ambienti medici e politici. […] ragioni gravi potrebbero essere moralmente proporzionate per giustificare l’utilizzo del suddetto “materiale biologico”. Così, per esempio, il pericolo per la salute dei bambini può autorizzare i loro genitori a utilizzare un vaccino nella cui preparazione sono state utilizzate linee cellulari di origine illecita, fermo restando il dovere da parte di tutti di manifestare il proprio disaccordo al riguardo e di chiedere che i sistemi sanitari mettano a disposizione altri tipi di vaccini.

Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19, 21.12.2020
https://press.vatican.va/content/salastampa/it/bollettino/pubblico/2020/12/21/0681/01591.html

PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA Riflessioni morali circa i vaccini preparati a partire da cellule provenienti da feti umani abortiti, 5 giugno 2005

Fai clic per accedere a Riflessioni-morali-sui-vaccini-preparati-da-cellule-derivate-da-feti-umani-abortiti-PAV-09-06-2005.pdf

VACCINI ANTI-COVID. NOTA SULLA VALUTAZIONE ETICA | GRUPPO DI BIOETICA CEI20 APRILE 2021

VACCINI ANTI-COVID. NOTA SULLA VALUTAZIONE ETICA | GRUPPO DI BIOETICA CEI


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65 pensieri su “In scienza e coscienza

    1. Emanuele

      Utilizzando gli stessi criteri citati dal Dott. Festa (ovvero quelli della congregazione per la dottrina della fede) io in scienza e coscienza ho appena assunto la terza dose. Anche io sono un medico, ed anche un attivista pro-vita, ma nel caso del vaccino personalmente non vedo illeciti morali ed agisco di conseguenza. Non sono sicuro che il concetto di “contaminazione” morale mi piaccia, evoca qualcosa di farisaico.

      1. Roberto

        E in scienza e coscienza, come si pone davanti ai dati VAERS (cito il sito USA perché di più semplice consultazione) che mostrano un numero di eventi avversi (morti comprese) superiore alla somma di tutti gli eventi avversi causati dai vaccini negli ultimi 30 anni?

        O anche solo davanti ai “miseri” 608 decessi riconosciuti ufficialmente in Italia?

        1. Attenzione, quella dei 608 decessi da vaccino è una mezza bufala. Cioè 608 sono le segnalazioni di decessi pervenute ad AIFA, ma di queste (pag. 12 del rapporto)

          “Il 71,5% (435/608) delle segnalazioni con esito decesso presenta una valutazione del nesso di causalità con l’algoritmo dell’OMS, in base al quale il 59,5% dei casi (259/435) è non correlabile, il 30,6% (133/435) indeterminato e il 6,2% (27/435) inclassificabile per mancanza di informazioni sufficienti. Complessivamente, 16 casi (3,7%) sui 435 valutati sono risultati correlabili (circa 0,2 casi ogni milione di dosi somministrate), di cui 14 già descritti nei Rapporti precedenti. Le rimanenti 2 segnalazioni si riferiscono a 2 pazienti di 76 e 80 anni con condizione di fragilità per pluripatologie, deceduti per COVID-19 dopo aver completato il ciclo vaccinale.”

          https://www.aifa.gov.it/farmacovigilanza-vaccini-covid-19

      2. @Emanuele
        Il concetto di contaminazione sconcerta anche me. Sembra una roba tipo il sangue impuro delle religioni antiche. Non sono sicuro che sia coerente con Mc 7:15 quando Gesù dice

        «non c’è nulla fuori dell’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo».

        1. Roberto Festa

          Grazie della opportunità di chiarimento. Contaminazione è il termine che usa lo stesso magistero, è importante sempre rifarsi alla dottrina di madre Chiesa

          1. Esattamente dove compare il termine “contaminazione” nel Magistero?

            Nel Catechismo non ne ho trovato traccia.
            Compare in tre Encicliche, ma fa riferimento alla Vergine Maria, a quella ambientale, ai riti.

            Grazie.

      1. Cinzia F.

        La situazione è molto cambiata, ma sia la Chiesa che la cosiddetta Scienza continuano a fare pressione per far accettare anche ai più irriducibili questo trattamento, imposto in modo ricattatorio e subdolo, previa firma di un consenso informato che davvero si fa fatica a chiamare ancora così . Ciò che mi rattrista di più è che sono arrivati anche ai bambini, vittime innocenti di questo delirio universale.
        La speranza è che sempre più persone riflettano sull’ assurdità di questa situazione e che si risvegli la loro coscienza.

  1. Francesca

    La ringrazio dottore per l’estrema chiarezza con cui ha descritto il suo percorso ma anche per aver dato a me elementi base che ancora avevo confusi. La ringrazio anche per il coraggio perché in questo periodo di grande divisione, manifestare una decisione di questo tipo, seppur scientificamente ragionata, può essere quasi rischioso. Se il lavoro me lo consentirà attenderò l’arrivo del nuovo vaccino per la terza dose.

  2. Margherita

    Grazie per questo interessantissimo articolo. Anch’io sono vaccinata, per senso di responsabilità e anche per non rinunciare agli affetti familiari. Ma sento vivo il desiderio e il bisogno di rivolgermi a biologi e medici e studiosi perché indirizzino e sviluppino le loro ricerche non utilizzando quello che mi ripugna chiamare materiale embrionale abortito volontariamente. Si parla oggi di grandi sviluppi della scienza, di successi impensabili solo alcune decine di anni fa… Dio ci aiuterebbe e ci aiuterà illuminando la nostra intelligenza se decideremo di rispettare la vita sempre, dal primo all’ultimo momento. Io prego che Dio ci aiuti e ci perdoni.

    1. Roberto Festa

      Grazie a lei! Tenga presente ad esempio che la pandemia stessa è stata usata come pretesto per agevolare l’aborto con la pillola, magari a casa, magari spedita per posta

  3. Roberto

    La mia questione morale è un’altra: ho il diritto, in quanto cattolico, di assumere un trattamento sperimentale, che ha già causato decine di migliaia di morti in tutto il mondo, e centinaia di migliaia di problemi fisici seri, per sottostare agli ordini di poteri politici che agiscono in aperta violazione con le leggi di Dio? Ho diritto, essendo in scienza e coscienza persuaso della scarsa pericolosità del virus per la mia fascia d’età, e della scarsa efficacia del trattamento, di mettere in pericolo la mia vita, e con essa la sussistenza della mia famiglia per sottostare a tali obblighi chiaramente illegittimi?

    1. Luigi

      Il problema materiale è che, se non da un lato, la sussistenza è comunque messa in pericolo dall’altro; senza alcuna assunzione di responsabilità da chi obbliga (de facto) al trattamento.

      Detto altrimenti, la mia questione morale è precedente ogni e possibile discussione su eticità, sicurezza ed efficacia dei trattamenti (comunque chiaramente illustrate nell’articolo, anche se manca – salvo mia distrazione – l’aspetto dell’eventuale redifinizione del nostro patrimonio genico).

      Ovvero: ma se sono così sicuri, necessari ed efficaci perché nessuno – dalla case produttrici, ai governi, fino agli inoculatori materiali – può esserne chiamato a risponderne?
      Detto terra terra: se io non vedo il contratto di acquisto – e non me lo leggo bene bene – ma neanche prendo in considerazione la sottoscrizione di un abbonamento telefonico o di un’assicurazione, figuriamoci se nessuno ne rispondesse legalmente.
      Qui, invece, adesione cieca e fideistica.

      E infine, il problema originario e definitivo (almeno per me): un cattolico non deve mai, mai accettare altro dio all’infuori di quello Uno e Trino.
      E dei preparati genici sperimentali, fin da subito, si è parlato come divinità invincibili, in ogni aspetto e ambito, tanto che chi non ha fede in essi è un miscredente di questa nuovissima fede (ghettizzato, umiliato e discriminato).
      “Il vaccino ci renderà liberi”… a parte che non mi sembra vero, Qualcuno disse che è la verità a renderci tali.

      Personalmente, non mi serve altro.

      1. Francesco Paolo Vatti

        Secondo me, dovremmo decidere se vaccinarci o no, senza prendere i vaccini per una divinità, ma neanche per il Demonio, che è altra cosa. Dovremmo, cioè, cercare quali argomenti scientifici ci convincano nell’una o nell’altra direzione. Questo, ovviamente, per quanto riguarda la loro efficacia, non per quanto riguarda il problema degli aborti, che è altra questione.

        1. Luigi

          Non si brucia il granello d’incenso all’imperatore, che ovviamente non è una divinità.
          Altri però lo considerano tale, in tutta evidenza, e pretendono l’omaggio.
          Primo articolo del contratto, al quale io ho fornito consenso informato: “Non avrai altro Dio all’infuori di me”.

          Questo intendevo.

    2. Roberto

      Scusi, le decine di migliaia di morti sarebbero quelli causati dal vaccino? Da quali fonti vengono questi numeri? A me non risulta sinceramente

    3. Roberto Festa

      Ciao, Roberto, intanto mi scuso perché in un commento precedente avevo fatto confusione a causa della nostra omonimia. Infatti è proprio la questione dell’obbligo in pratica per tutti che pone serissimi problemi di coscienza, mentre appare chiaro a quasi tutti che con la scienza non c’entri nulla.

  4. Giorgio Bruno

    Bravo Roberto e grazie per la tua esposizione.
    Grazie a Costanza per aver pubblicato la cosa.
    Ora preghiamo che la „Befana“ ci porti il dono dei doni – Gesù Re e Signore dell’universo – e con lui una via di ritorno, che come suggerito ai saggi Re Magi, non passi per la corte del feroce Erode.
    Così da evitare le feroci fauci abortiste coperte dalla nebbia dell‘antico serpente.

  5. Rita

    Grazie Roberto per aver condiviso con noi la tua esperienza e la tua conoscenza in campo medico, e’ stato davvero molto interessante leggere il tuo articolo

  6. Pietro

    Ho letto tutto con interesse. Tutti gli interventi , tranne quello di Luigi, sono riflessioni di uomini
    Mi permetto umilmente di chiedere a Gesù:”è lecito o non è lecito uccidere un bambino in grembo a sua madre per fare ‘una opera di bene’? …. il vangelo con le parole di Gesù dà la risposta.

  7. Roberto

    Sono assolutamente d’accordo con quanto scritto da Luigi: ha espresso alla perfezione il motivo per cui da subito ho sentito il dovere di collocarmi “contro” questi pseudovaccini. E poi, come il mio omonimo conferma: più eventi avversi di tutti gli altri vaccini degli ultimi 30 anni messi assieme? Non ho competenze mediche ma non mi sorprende: quando c’è una pressione sociale e politica così violenta, non si guarda per il sottile pur di ottenere una soluzione, e anche quando poi alla luce dei fatti la soluzione non risolve, non è possibile ammetterlo. Si crea la frattura di una vera e propria dissonanza cognitiva, sia nei decisori che in coloro che fideisticamente hanno creduto a tali decisori.

    Ho scoperto la questione della ricerca fatta utilizzando linee cellulari ottenute da aborti solo successivamente, quando comunque la mia idea era già formata.

    A questo proposito, Costanza, devo dire che l’esempio che hai fatto qualche post fa, quello della legittima difesa cioè, non è proprio calzante. E’ sempre lecito neutralizzare con l’uso di una forza proporzionata un ingiusto aggressore.
    Ma come insegna la Chiesa, con le parole di San Giovanni Paolo II, il nascituro non è mai un ingiusto aggressore.

    Un esempio più calzante può essere quello relativo a una madre che durante la gravidanza usa di una cura che porta lesione e finanche la morte al nascituro per potersi salvare la vita: lo scopo non è abortire ma curarsi e perciò la dottrina morale afferma la liceità ma NON l’obbligatorietà di tale scelta, esattamente come spiegato sopra.

    I parametri sono sostanzialmente gli stessi, infatti: grave necessità (il problema di salute della madre deve essere vitale), assenza di alternativa (cure che non provochino danni al nascituro), evitare lo scandalo.

    Ma anche quando c’è la liceità, cosa che francamente nel caso degli pseudovaccini Covid è sempre più arduo sostenere in quanto giorno dopo giorno se ne scopre la scarsa efficacia; anche quando c’è la liceità… la Chiesa santifica Santa Gianna Beretta Molla e non chi pur, lecitamente sceglie, senza che alcuno possa giudicarla, la propria sopravvivenza.
    Ci sarebbe, nel caso Covid, anche l’effetto sul prossimo, ma mi pare che i contagi odierni parlino da sé, perciò la questione dell’utilizzo dello pseudovaccino resta una scelta da valutare per se stessi ai fini di “ridurre i sintomi”, ammesso poi e non concesso che i sintomi non siano ridotti banalmente perché il virus mutando si è depotenziato per i fatti suoi.

    Qua c’è una serie di articoli interessanti sull’argomento, in inglese per la gran parte

    https://pellegrininellaverita.com/2021/10/13/the-hill-to-die-on/

    1. Luigi

      Grazie per aver letto quanto avevo scritto.
      Posso confermare che delle linee cellulari contaminate ho anch’io saputo solo successivamente.
      Il dubbio – e se c’è un dubbio, in realtà non ce ne sono più – sorse quando vidi in mondovisione l’arrivo delle prime dosi del siero “onnipotente”, in una parodia oscena della Natività che ci era stato appena impedito di celebrare.

      Aggiungo che condivido l’ultimo commento di Beppe.
      Varcato il Rubicone, personalmente non ho nessuna intenzione di tornare alla normalità precedente, fatta di aborto, eutanasia, genderismo, divorzio, sostituzione etnica, politically correct… guarda caso tutte belle cose propinateci dagli stessi che inculcano la fede nel dio vaccino.

      1. Roberto

        Ma infatti Luigi: la nostra “normalità” fatta di aborto, eutanasia, “cancel culture” – a cosa poteva portare, se non a tutto questo? Stiamo ora raccogliendo quello che abbiamo seminato da decenni. Non credo che sia un caso che i popoli più flagellati, non tanto dal virus quanto dalle decisioni sempre più isteriche e irrazionali dei decisori politici, siano quello italiano e francese. Proporzionato alla misura del nostro tradimento davanti a Dio in quanto popolo.

        Per dirla con le parole di Geremia:

        “Ora tu riferirai a questo popolo: Così dice il Signore Dio di Israele: ogni boccale va riempito di vino. Se essi ti diranno: forse non sappiamo che ogni boccale va riempito di vino?, tu risponderai loro: così parla il Signore: ecco, io renderò tutti ubriachi gli abitanti di questo paese, i re che siedono sul trono di Davide, i sacerdoti, i profeti e tutti gli abitanti di Gerusalemme. Poi fracasserò, gli uni contro gli altri, i padri e i figli insieme – dice il Signore – ; non avrò pietà, non li risparmierò né userò misericordia nel distruggerli.”

        O anche: “Così mi disse il Signore, Dio di Israele: ‘Prendi dalla mia mano questa coppa di vino della mia ira e falla bere a tutte le nazioni alle quali ti invio, perché ne bevano, ne restino inebriate ed escano di senno dinanzi alla spada che manderò in mezzo a loro.'”

        La rivolta contro Dio spalanca le porte alla superstizione irrazionale, il XX secolo è stato il vertice dell’ubriacatura “scientista” dalla quale certo non ci siamo liberati, una cosa che a un’occhiata superficiale può sembrare scienza ma non la è ed è utilizzato come un alibi per giustificare qualsiasi peccato, violenza e ribellione a Dio. Per questo mi sa che ne vedremo ancora delle belle: più i nuovi provvedimenti, quali che saranno, non porteranno (ovviamente) i risultati sperati, più il livello di ubriachezza salirà a nuovi limiti di follia e irrazionalità. Avremo bisogno di restare molto saldi.

        1. Roberto di Francia

          Sottoscrivo dalla prima all’ultima parola. Detto da uno che in Francia ci vive.

      2. Carla Galastri

        Grazie a tutti per questo momento chiarificatore e condiviso, che mi alleggerisce il peso delle decisioni prese o da prendere. Anche io mi sono vaccinata con mille dubbi e perplessità, chiedendo perdono a Dio dal primo giorno e a tutt’oggi. Tra pochi giorni farò la 3a dose, perché ho più di 50 anni e senza non potrei più neanche andare ad un ritiro spirituale, qualora la struttura richiedesse il green pass.
        Stante la ormai evidente dittatura sanitaria, sono entrata nell’obbedienza, affidando la mia vita e la mia salute nelle mani sapienti del Padre. Ma sono d’accordo con te Costanza, che si può e si deve chiedere, pacificamente, l’ottenimento di vaccini e terapie alternativi, confidando nel Signore. Come fece Davide contro Golia, Giuditta contro Oloferne, Ester, Susanna e gli Israeliti davanti al Mar Rosso.
        Come scritto da alcuni di voi, occorre vigilare, stare lucidi e saldi, e testimoniare.
        Preghiamo gli uni per gli altri per non dividerci…..

  8. Francesca

    Vorrei aggiungere anche un dettaglio non da poco: la sperimentazione sugli effetti del vaccino a lungo termine, di fatto non è ancora terminata e la data prevista dovrebbe essere 2023….allora mi chiedo, come si può sollecitare con così tanta insistenza la vaccinazione sui bambini 5-11 e il loro fisico ancora in accrescimento senza avere un solo dato a disposizione? Io ho una figlia di appena 12 e sono molto combattuta….se fosse possibile mi piacerebbe un vostro parere…

    1. Roberto Festa

      Vaccinare in massa i bambini contro il covid19 è una aberrazione deontologica, non andrebbe fatto tranne in casi selezionati

  9. Beppe

    dall’intervento circostanziato di Roberto ricavo due conclusioni :
    a) le cellule, per quel poco che sono servite, potevano derivare anche da un aborto spontaneo, non è che le dovevano ricavare proprio da un aborto provocato.
    b) le staminali non sono un passaggio obbligato allo sviluppo di un vaccino, ma piuttosto una consuetudine procedurale che si è “imposta” negli ultimi anni a causa di una moda derivata dal fatto che, a suo tempo, vennero propagandate come la panacea di tutti i mali.
    Quindi non si pone la questione che si debba accettare l’aborto provocato come uno strumento indispensabile al progresso farmacologico.
    .
    Inoltre la questione morale sollevata da Roberto, e da altri, è un problema che è figlio di altre due questioni morali che l’hanno generato.
    La prima è ovviamente l’aborto : è su questo punto che si deve andare a picchiare, considerando anche il fatto che siamo un paese con una natalità azzerata.
    La seconda è la turbo-globalizzazione che ci fa importare una quantità di dissesti economici (aziende che chiudono perché non ce la fanno ad essere competitive con i “migliori del mondo”), ma anche sanitari: covid, xylella, specie aliene invasive e … compagnia cantante.
    .
    A questo punto non ci sono altre alternative.
    O si ritorna a fare le persone serie mettendo mano alle questioni morali di cui sopra, oppure … a risentirci alla prossima crisi.

  10. Roberto

    a) falso. Le cellule devono essere prelevate da bambini vivi, che sono dissezionati senza anestesia per evitare di compromettere la “purezza” dei tessuti (se qualche anima bella si scandalizza per questo linguaggio farisaico, se la prenda con la letteratura scientifica sull’argomento). Gli interventi di Ubaldo Zocchi sui post precedenti a quest’ultimo sono chiarificatori.

    Oppure, se ne ha il tempo e il coraggio, legga il report della giornalista Monica Seeley, qui tradotto

    https://www.renovatio21.com/vaccini-e-ricerca-su-tessuti-fetali-viaggio-in-un-mondo-oscuro/

  11. Francesco Paolo Vatti

    Molto interessante e, certo, pone degli ulteriori problemi che pensavo di aver schivato non avendo fatto Astra Zeneca né Jannsen. Rimane un problema: curiosamente, questa faccenda è venuta fuori per i vaccini contro il Coronavirus, ma tocca allo stesso modo molti degli (se non tutti) altri vaccini comuni. Come si risolve?

    1. Roberto B

      A maggiore ragione, l’utilizzo di tali prodotti non è lecito. Diciamo che il problema neppure si porrebbe, nel caso di malattie non mortali, mentre per quelle che compromettono l’integrità e la sopravvivenza valgono le osservazioni di cui sopra. Come dicevo, è una questione di cui non ero neppure consapevole, e che è venuta alla luce del sole nel momento in cui la pressione su tutti noi per estorcere il consenso a farsi sottoporre a questo trattamento medico è divenuto insostenibile. Come sempre, con ogni problema diviso, fino a oggi era stato spazzato sotto il tappeto da coloro che erano informati sul soggetto, così che “noi” non ne sapessimo nulla. Ora che sappiamo però non possiamo più far finta di non sapere…

      1. Roberto

        Credo di aver digitato la mail sbagliata(?) almeno dall’icona che vedo apparire. Ho usato una lettera in più nel nome per distinguermi perché ci sono un sacco di Roberto, ma mi sa che ho creato invece più confusione, scusate!

      1. Francesco Paolo Vatti

        Molto difficile, però! Ho scoperto che le cose stavano così l’anno scorso, dopo che i miei figli l’avevano già avuto da più di 10 anni…. Ma molti di questi oggi sono obbligatori e diventa molto complicato evitarli….
        Penso, però, che sarebbe giusto che noi credenti facessimo una campagna per ottenerne che non abbiano quelle cellule, non vedo che si possa fare molto altro. O trovare qualche azienda farmaceutica disposta a produrre qualcosa di questo tipo per noi….

  12. Marco Zappa

    Le linee cellulari in oggetto sono ormai utilizzate anche per il controllo analitico di farmaci che non sono vaccini e addirittura dei correttori di sapidità per molte bibite in commercio. Questo è significativo del menefreghismo generale nei confronti del problema aborto. Non penso che sia significativa un’opposizione a questo livello costituita dalla rinuncia al vaccino di gruppi quantitativamente molto minoritari. Anzi penso che sia dannosa alla causa nel momento attuale, in cui si può sviluppare in poche settimane un blocco delle strutture sanitarie a causa del contagio generalizzato da Omicron. Il che concretamente vuole dire lasciar morire di fame d’aria quelli che finiscono in ospedale perché non hai più respiratori o che se chiami per qualsiasi altra cosa seria la guardia medica non ti può neppure rispondere. Penso che la battaglia contro l’aborto ha principalmente e concretamente al presente altre occasioni e contesti per essere rafforzata, e , in questo contesto, si può e si deve culturalmente incidere su quel menefreghismo morale di cui sopra. Questo senza nulla togliere al valore delle osservazioni precedenti di Costanza sul rischio che un’adesione acritica ai vaccini di fatto tradisca le stesse raccomandazioni etiche della CDF, rischio che è molto concreto e per il quale è necessario che si tenga vivo il problema morale. Ma nel modo in cui ho appena detto.

    1. elenamiri

      Mi ripeto, la battaglia contro queste linee cellulari va avanti da anni, anche in Germania ad esempio, ma è censurata… in Giappone i vaccini contro epatite A e rosolia sono prodotti senza uso di linee cell fetali… Inoltre, oggi, ci sono istituti di ricerca che utilizzano altri metodi, eticamente ineccepibili e molto più vantaggiosi che andrebbero sostenuti e diffusi. Si legga https://www.jp2mri.org/why-aborted-tissue-is-unreliable

  13. Roberto

    C’è gente che si (s)batte da decenni (soprattutto in USA ma anche in Italia), per fare prendere coscienza di questo problema che riguarda praticamente tutti i vaccini in circolazione. Gente che si prende del “complottista antivax” da ben prima che il termine diventasse mainstream.

    Che il dibattito sui trattamenti genici abbia riportato questo argomento alla “ribalta” (per lo
    e meno tra i cattolici), per me è un segno che qualcosa di buono sta già germinando dall’orrore sociale, sanitario e umano nel quale stiamo scivolando. Se molti cattolici preferiscono girare la testa dall’altra parte, aiutati in questo da membri della gerarchia che pensano che il loro ruolo sia quello di addormentare le coscienze, anziché scuoterle, altri stanno aprendo gli occhi.

    Lei ha ragione, questo è un problema “sistemico” dei vaccini (il “santino” inventore del vaccino antipolio si servi’ dei feti vivi estratti dalle madri rinchiuse in strutture per donne “deboli di mente”, soprattutto di colore, negli anni ruggenti dell’eugenismo USA). Come si risolve?

    Con una revisione in profondità dell’effettiva necessità di TUTTI i vaccini spacciati come “necessari”. Revisione che deve essere fatta da scienziati indipendenti, e non al soldo di industrie che da decenni accumulano miliardi grazie a questo business.

    E con una presa di posizione radicale della Chiesa, dei cattolici e di tutti i cristiani degni di questo nome per fermare questa mostruosità. Stia tranquillo che davanti alla prospettiva di perdere 1,2 miliardi di utenti, qualcosa si trova.

    Poco realistico, ne convengo. Ma i cattolici dovrebbero essere abituati a battaglie con possibilità di successo nulle, per lo meno dal punto di vista umano. Non sarà certo chi ci offre ospitalità sul suo blog a smentirmi su questo punto.

    Bisogna che il cattolico ingaggi battaglia, perché Dio doni la vittoria.

  14. Donatella Baruffaldi

    Ho letto con molta attenzione i diversi commenti. Mi trovo d’accordo nei contenuti: da sempre contro il divorzio( nonostante un matrimonio difficilissimo con un bipolare narcisista! Che finalmente si sta curando!) e contro l’aborto. Fin dall’inizio delle vaccinazioni mi sono posta il problema morale della composizione degli stessi. Dubbi, consigli con il mio confessore…l miei dubbi si sono fermati sulle porte delle sale di rianimazione, sui visi stravolti di fatica e dolore degli operatori sanitari, sui camion pieni di bare, sulle famiglie distrutte dal dolore per la morte in solitudine dei loro famigliari e tutto quanto già sapete.
    Pur con il cuore in gola, ho deciso di vaccinarmi. Per non provare il senso di colpa.nei loro confronti. Chiedo perdono a Dio.

  15. Beppe

    Roberto,
    la sai qual’è il mio problema?
    E’ che non capisco un’accidente di quello che dici.
    E’ possibile che i “tecnici” debbano sempre parlare il linguaggio della Pizia e della Sibilla Cumana?
    Qui c’è un abortito spontaneamente, e qua un abortito volontariamente.
    Mi vuoi spiegare in parole chiare, dal punto di vista dei tessuti biologici, che differenza passa tra l’uno e l’altro?
    Lo sappiamo già che i biologi atei (cioè i cretini) nei loro laboratori si divertono a giocare al “piccolo dio” in scatola di montaggio … questo è un fatto talmente ovvio, dati i tempi cretini in cui viviamo, che mi stupirei se qualcuno mi venisse a dire che non è vero.
    Quello che si deve osservare è che le “scorciatoie morali” non sono la via al successo.
    Punto.
    Semmai sono solo un modo per degenerare moralmente e basta.
    Oltre che a perdere tempo e soldi dietro a ricerche, impostate su analisi costi/benefici del cavolo, che non hanno mai portano a nessun risultato concreto : quanti miliardi di volte è accaduto nel passato?
    Un giovane che oggi intraprenda gli studi biologici, deve solo prendere nota di questo fatto, ovvio ed evidente, comportandosi di conseguenza ed evitando per il futuro di ricommettere gli stessi errori marchiani dei suoi “illustri” antenati.

    1. Roberto di Francia

      Immagino che si riferisca a me (commento delle 9:51).

      Quello che lei non sembra voler capire è che, come ripetuto più e più volte da me e da altri, è che il feto deve essere VIVO per poterne prelevare i tessuti.

      Un feto abortito spontaneamente è per definizione privo di vita. Il processo di degenerazione dei tessuti è quindi iniziato già da tempo quando viene espulso. Risultato: “inutilizzabile” dal punto di vista dei tessuti (processi necrotici avanzati).

      Quindi i tessuti devono essere prelevati da un feto IN VITA che viene estratto, vivisezionato senza nessuna forma di anestesia, e ucciso nel processo.

      Ancora non vede la differenza?

        1. Roberto di Francia

          Per cominciare, degli aborti all’origine di tale linea. Dice che non è così grave la vivisezione di un feto è successa 50 anni fa?

          E stiamo anche parlando di migliaia di altri aborti praticati allo scopo di ottenere tessuti fetali che continuano ad avvenire. La rimando all’inchiesta di Monica Seeley linkata più sopra.

          1. Sì che è grave, ma è un evento passato ormai irrimediabile. Evitare di usare la linea cellulare HEK 293 purtroppo non farebbe tornare in vita quella bambina.

            Viceversa, usare quella linea cellulare non implica nessun ulteriore omicidio, perché la linea si riproduce autonomamente. Gli aborti praticati altrove (per esempio nei centri di Planned Parenthood) sono praticati per cose diverse.

    2. Francesco Paolo Vatti

      Per quello che ne capisco (ma sono un chimico, non un biologo né un medico), il feto abortito spontaneamente è già morto, mentre quello abortito volontariamente no. Credo sia questa la differenza.

      1. Beppe

        Francesco,
        ma tu credi veramente che il tessuto cellulare si deteriori a velocità supersonica come sostiene R?
        Che gli aborti spontanei, che si verificano anche a causa di incidenti e … per una quantità di altre ragioni, non sono abbastanza “freschi di giornata”?
        E anche quando è vivo, se non lo strappi fuori in 3 secondi … allora non hai ottenuto quello che volevi ottenere?
        Ma, che razza di esposizione di argomentazioni farlocche è mai questa?
        R. vuole forse insinuare che non c’è progresso se non si accettano certi passaggi idioti e del tutto campati in aria?
        Se R. dicesse : a fronte di una enorme quantità di abortiti volontariamente, i biologi atei non stanno lì ad aspettare che arrivi il caso dell’aborto spontaneo “fresco di giornata” … allora sarei io il primo ad affermare che mi stupirei se lo facessero.
        Ma no!
        Una spiegazione semplice, non è accettabile.
        Mi viene a raccontare una storia talmente contorta e campata per aria, che sta in piedi perfettamente solo se si parte dal presupposto che a far vaccate i biologi atei non fanno fatica e pure godono nel fare quelle vaccate perché per loro la biologia moderna si è ridotta solo una vaccata che tra l’altro produce risultati marginali.
        Certo non si fa fatica a spararle grosse : cioè ad insinuare (o a illudersi) che la biologia moderna se non ricorre alle vaccate allora non fa passi avanti.
        Ma quando mai?
        Oppure a spararle ancora più grosse : dando contro a papi, vescovi, preti di campagna e fedeli addormentati … una marmaglia di gente priva di capacità tecniche e logiche che … che DEVE CAPIRE CHE QUALCUNO HA CAPITO tutto quello che loro non hanno capito.
        Cosa c’è da capire?

        1. Roberto di Francia

          Intanto moderi i termini.

          Io baso le mie affermazioni su fonti scientifiche, ben riassunte da un’inchiesta giornalistica seria con decine di riferimenti in letteratura, quella di Monica Seeley che ho già citato. Nella quale è chiaramente detto che i tessuti cominciano a degenerare nei 5 minuti che seguono la morte. E mi pare che il dottore all’origine di questo post non abbia mai contraddetto questa affermazione.

          Per suo agio rimetto i link qui:

          https://www.renovatio21.com/vaccini-e-ricerca-su-tessuti-fetali-viaggio-in-un-mondo-oscuro/

          https://www.renovatio21.com/vaccini-e-ricerca-su-tessuti-fetali-il-viaggio-nel-mondo-oscuro-continua/

          L’inchiesta originale è apparsa sul National Catholic Registry.
          Ha preso il tempo di leggerla oppure preferisce basare i suoi insulti su quello che lei “pensa” che succeda nella realtà?

          In caso affermativo, mi citi una sola fonte scientifica che afferma che i tessuti utilizzati possono essere prelevati dal cadavere di un feto abortito spontaneamente.

  16. Prov

    Grazie Roberto, Dr Roberto, per averci offerto il tuo logico ragionamento.

    Ogni ragionamento etico comporta una logica stringente alla quale è davvero difficile, se non impossibile, sfuggire.

    Chi vuole ne esce agevolmente grazie alla cortina fumogena delle parole vane, meglio se contraddittorie, e della discriminazione con cui gli ipocriti hanno ingannato gli altri e convinto pure loro stessi. La comunicazione, in tal senso, a tutti i livelli in questi due anni (ma perché, prima non era così?) è stata funzionale e asservita al potere (qualunque esso sia) e di certo non ha servito la Verità.

    Chi non vuole e si lascia interrogare dalla coscienza e dall’intelligenza, e quindi, in altre parole, dalla Fede e dalla Ragione, conclude, come hai fatto tu, che se certe condizioni c’erano prima ora non ci sono più.

    Oggi, in compenso, è troppo tardi per qualsiasi scelta, a meno che non sia testimoniata con il sacrificio personale, estremo.

    E sottolineo “estremo”: per lei la radiazione dall’ordine dei medici, con tutto quello che comporta. Nel mio caso, la perdita immediata dell’unico mezzo di sostentamento per me stesso e per la mia famiglia.

    Al tutto aggiungiamo la discriminazione feroce (e sottolineo “feroce”) e la morte sociale. Che fa molto male perché volendosi considerare assai sacrificabile la considerazione e l’accettazione “gentilmente” riconosciuta dagli adoratori dei falsi dei (la “scienza”, ad esempio) e dai loro ministri, c’è da tenere in debito conto quella – crescente – proveniente dal popolo di Dio (che ha smarrito la Fede, o peggio, crede di averne così tanta da essere così vicino a Dio da poter giudicare il prossimo al posto Suo). E non dico altro…

    Allo stato attuale non c’è soluzione. Non per la pandemia (termine assai abusato e ormai ideologizzato che andrebbe usato con grande prudenza) ma per l’esistenza stessa delle nostre vite. “Loro” lo sapevano bene fin dal principio. Meraviglia come ovunque (e sottolineo “ovunque”) si sia caduti così ingenuamente nel tranello.

    Il compromesso, noi lo sappiamo, è un peccato. C’è poco da fare.

    Umanamente non c’è soluzione. Non c’è. Oppure c’è e consiste nel resistere. Accettando l’idea di morire nel farlo. Marebbe troppo bello! No… si tratterà semplicemente di perdere tutto e morire, solo poi e solo molto dopo aver sofferto, di stenti.

    In attesa della catarsi finale. Che verrà… Eccome se verrà!

    1. Roberto Festa

      NON AVREI SAPUTO DIRE IN MODO MIGLIORE CIO’ CHE HO LETTO IN QUESTO COMMENTO: GRAZIE!

    2. Luigi

      “Accettando l’idea di morire nel farlo. Marebbe troppo bello! No… si tratterà semplicemente di perdere tutto e morire, solo poi e solo molto dopo aver sofferto, di stenti.”

      Personalmente, non ne sono sicuro. Che ci consentiranno di spegnerci lentamente, intendo.
      Non è mai successo, nella Storia, che il potere permettesse di caricare, come una molla, l’odio nei confronti di una minoranza senza poi liberarla, quando ritenuto opportuno.
      Evito esempi, tanti se ne possono fare. Ma sempre è scorso il sangue dei discriminati.

      Ci sono mucchi di ex compatrioti che, con tre dosi di “vaccino” in corpo, sono ancora terrorizzati dai non inoculati.
      Con 20.000 sanitari in quarantena per contagio – nonostante anche loro siano in terza dose – e senza dimenticare altre decine di migliaia sospesi, i problemi negli ospedali sono sempre colpa dei non inoculati.

      Non è più scienza, è fede.
      E gli infedeli hanno sempre fatto una fine violenta, in tutte le epoche.

  17. http://www.libertaepersona.org/wordpress/2022/01/etica-e-vaccini-facciamo-chiarezza/

    Le cellule oggi a disposizione non derivano da nessun aborto, ma è la replicazione innumerevoli volte della stessa cellula standardizzata. Ancora: la cellula renale sulla quale si studiano i farmaci oggi non deriva da nessun aborto, bensì da altre cellule renali ed è divisa dall’aborto iniziale da un enorme numero di generazioni.

    Ora, su queste cellule sono stati prodotti i vaccini per poliomielite, morbillo, parotite, rosolia, varicella, herpes zoster, adenovirus, rabbia, epatite A e, più recentemente, covid-19. Per le prime 9 condizioni cliniche elencate, si stima che fino al 2017 i vaccini abbiano direttamente salvato circa 10 milioni di bambini [5]. A questo numero, va certamente aggiunto un enorme numero di aborti (spontanei e volontari) evitati dovuti all’infezione della donna gravida da parte di questi agenti infettivi.

    1. Antonio Spinola

      la cellula renale sulla quale si studiano i farmaci oggi … è divisa dall’aborto iniziale da un enorme numero di generazioni.
      E allora? Anche le nostre cellule attuali sono divise da quelle fetali da “un enorme numero di generazioni”, ma restano “nostre”, esattamente come quelle cellure renali sono e restano strettamente “sue” di quella bimba abortita.

      1. È già spiegato nell’articolo:

        «Nessuna di queste cellule è un embrione, ma cellule già differenziate. La differenza è cruciale. La figura 1 aiuta la comprensione di questo passaggio. L’embrione è vita umana. La Chiesa Cattolica, la Bioetica, la Scienza e il buonsenso insegnano che nel momento in cui lo spermatozoo feconda l’ovulo, nasce la vita umana, motivo per cui l’aborto volontario assume una gravissima responsabilità morale. Il fibroblasta, la cellula renale no. L’embrione è persona umana in atto (cioè, lo è già adesso) e bambino, adulto e anziano in potenza (cioè, può diventare un anziano, ma in atto, non lo è). Dall’embrione scaturiscono le cellule differenziate per tutti gli altri organi (polmone, rene, cuore, etc). Il fibroblasta, la cellula renale, che sono già cellule differenziate, non sono persona umana: possono riprodurre solo se stessi. Ne risulta che causare la morte dell’embrione ha un gravissimo impatto etico, quella del fibroblasta e della cellula renale no perché né il fibroblasta, né la cellula renale possono dare origine ad un essere umano.»

  18. Beppe

    Voglio mettere in guardia i lettori di questo blog a proposito di alcune questioni fondamentali sull’aborto e sulle “persone informate sui fatti”.
    .
    Innanzitutto : quando si procuravano aborti per raschiamento, vedendo quelle immagini, anche la maggioranza delle atee diceva che non avrebbe mai voluto abortire.
    Ora che, attraverso l’uso della pillola, l’aborto è diventato “pulito” anche la maggioranza delle cristiane lo considera come una “mestruazione ritardata”.
    Nel momento in cui si sostituiscano le orrende metodologie vivisezioniste (propagandate da R.) con altre per nulla “fotogeniche”, svanirebbero la stragrande maggioranza delle obiezioni sull’uso dei feti abortiti : vogliamo arrivare a questo punto?
    Le argomentazioni di R. sono un boomerang pericolosissimo.
    .
    Non possiamo legare la lotta all’aborto semplicemente alla considerazione che sia una cosa “sporca a vedersi”.
    Si è contro l’aborto perché si pensa all’infanzia, alla maternità, alla femminilità, e si crede che l’essere umano non sia un semplice agglomerato di cellule, ma infinitamente di più.
    Si è contro l’aborto perché è sbagliato trattare la donna come un utero semovente e il nascituro come un agglomerato biologico.
    E’ questo il punto sul quale si deve andare a picchiare : non mi interessa sapere se la guerra è fatta in maniera “pulita” o “sporca”, è una guerra e basta.
    .
    Vi sono anche altre 3 obiezioni contro l’argomentare di R.
    .
    La prima è che “10 morti sono una tragedia, 10 milioni di morti sono una statistica”.
    La gente si abitua all’orrore.
    Caro R. tu continui a rimestare nel pentolone … e così finisci con l’ottenere l’effetto diametralmente opposto a quello che auspichi.
    Cioè la gente diventa sempre più indifferente : è questo l’obiettivo strategico che vuoi conseguire?
    .
    La seconda è che abbiamo visto molta gente fare la lotta contro la pedofilia, la violenza alle donne e altro … andando a cercare i siti pedofili, di pornografia violenta … e altro, al fine di “dimostrare che il male esiste e non deve essere ignorato”.
    Qualcuno avrà già capito dove voglio andare a parare …
    Quello che voglio dire è che ad un certo punto non riesci più a capire se queste persone, apparentemente motivate da nobili intenzioni, non siano in realtà morbosamente attratte dal male.
    Da visioni tremende, che neanche Dante si era immaginato.
    E continuano a sbattertele in faccia ripetendo : guarda se hai il coraggio!
    E io stancamente rispondo : già visto, roba vecchia.
    .
    La terza obiezione riguarda i limiti alla ricerca.
    Secondo una leggenda metropolitana una ricerca priva di limiti (le vivisezioni di R.) è una ricerca più fertile di una ricerca con limiti di carattere morale.
    Come è già stato detto, se non porre limiti alla ricerca significasse fare più ricerche ottenendo più risultati … allora quei paesi che non pongono limiti alla ricerca sarebbero la “Mecca della Scienza”.
    – Tutti i biologi andrebbero a lavorare in Corea del Nord, per vincere il Premio Nobel –
    Così non è : perché?
    Perché la ricerca la fai con l’immaginazione : una persona che si ficca in testa che per ottenere risultati devi seguire metodi immorali (altrimenti non vai da nessuna parte), è una persona priva di immaginazione, perché non riesce ad immaginare metodi alternativi a quelli immorali già in uso.
    E secondo voi una persona priva di immaginazione è in grado di produrre risultati nella ricerca?
    E’ questo che mi fa dubitare delle “metodologie diaboliche” sulle quali si è inceppato R.
    Per tutta la mia vita, sia all’università che sul posto di lavoro, ho dovuto sopportare gente priva di immaginazione che credeva che non ponendosi limiti, facendo così a casaccio delle “ricerche su tutte le cretinate che gli passavano per la testa” sarebbe riuscita ad arrivare al successo : non hanno mai cavato un ragno dal buco.
    Quindi, paradossale ma vero, porre dei limiti alla ricerca giova alla ricerca, perché obbliga la gente ad usare la testa e cercare vie alternative a quelle già in uso; e questo è proprio il senso stesso della ricerca!

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