Sesso, bugie e modernità

di Costanza Miriano
Mi pare che la maggior parte dei commenti sulla violenza sessuale – a parte quelli deliranti che prendono la palla al balzo per condannare tutti gli uomini in blocco, violenti fallocrati patriarcali bla bla – non parta dal presupposto vero. E cioè:
l’animo umano è un abisso.
E’ capace di male, anche del male più efferato, tutti, uomini e donne, seppure in modi diversi. Per il maschio la violenza fisica e sessuale è uno dei modi in cui il male si esprime, molto più che per le femmine.

Fino a qualche decennio fa l’esoscheletro della società borghese ci conteneva in qualche modo. Certo, con tanti limiti. A volte c’era ipocrisia, a volte sofferenza nascosta, però si era contenuti.
Il cuore umano però è fatto per la libertà (anche Dio ci vuole liberi) e, appena il benessere diffuso lo ha consentito, abbiamo buttato alle ortiche qualsiasi sorta di scheletro contenitivo, in nome della bugia illuminista della bontà umana, che ha partorito anche mostri come il comunismo (scusate la semplificazione, ma è per capirsi). La liberazione sessuale, in particolare, si nutre di questa balla: fai quello che vuoi e sarai felice. E invece vediamo una grande infelicità diffusa, tanta solitudine affettiva e scarsissima soddisfazione sessuale. Il porno in particolare è un’espressione di questa bugia. Si pensa che si possa guardare come un gioco, senza conseguenze, mentre invece devasta e dà dipendenza: il cuore umano, capace dell’abisso di ogni male, se stimolato ed esposto, e per di più fin da piccolo, a simili suggestioni, diventa capace di tutto. Tolti i freni, tutto è possibile. Dai casi estremi della violenza sessuale, a relazioni tossiche e infelici, e poi alla fine anche alla morte del desiderio, che è proprio l’opposto di quello che sperano i fruitori. E mi dispiace che nessuno (a parte noi oscurantisti medievali cristiani) levi mai una voce contro il porno, neppure tra le persone intelligenti: non serve a nulla l’educazione sessuale nelle scuole, non può assolutamente nulla contro la corazzata del porno, anzi (anche perché a scuola di solito insegnano come si mette il preservativo e quando iniziare la pillola).
La proposta cristiana, come sempre, è la più ragionevole e vera, perché corrisponde al cuore dell’uomo: è una via difficile ma bellissima, e spalanca abissi di bellezza e desiderio che i poveri “liberati sessualmente” neanche si sognano. Solo Cristo salva il cuore dell’uomo e lo rende capace di bene.

47 pensieri su “Sesso, bugie e modernità

  1. Maddalena Maffei

    Cara Costanza
    in certe scuole sono andati oltre. Alle medie arrivano ad insegnare a degli adolescenti sempre più confusi cos’è il gender, omosessualità, fluidità, e così via… Mala tempora currunt! Un cordiale saluto, grazie delle tue newsletter.
    Maddalena Maffei

  2. Pingback: Sesso, bugie e modernità – l'ovvio e l'evidente

  3. Marco Arturo Sternieri

    Il problema che il messaggio del pensiero unico insegna alle persone che non esiste l’affettività ma solo il rapporto fisico, per cui se anche l’altra persona ragiona allo stesso modo quello che veniva definito “atto d’amore” è diventato un comportamento fine a se stesso senza alcun altra implicazione

  4. Mauro

    La verità è semplice…ma fa male ai complicati…grazie Costanza per la semplicità con la quale esprimi la Verità

  5. C’è da aggiungere il mistero dei battezzati che non fanno più figli. Secondo una proiezione, i matrimoni in chiesa in Italia cesseranno nel 2031. Trattandosi di cattolici praticanti, difficile accusare il New Age o il ’68. Tirate voi le somme sulle responsabilità

    1. michele chiaramida

      Ci provo. La chiesa ha da tempo interrotto la catechesi continua e l’approfondimento su affettività e matrimonio.
      L’humanae vitae rimane lì come documento ma non viene più spiegata e non viene più fatta una catechesi esplicita e ricorrente sul pensiero della chiesa riguardo questi temi.
      Con il risultato che il comune sentire dei cattolici si affievolisce e non c’è più quella tensione morale che caratterizzava gli anni del pontificato di San Giovanni Paolo II.
      Oggi i tempi all’origine del giorno e le urgenze (o avvertite come tali) nel mondo ecclesiale cattolico sono legati alla ecologia, al cambiamento climatico e alla redistribuzione della ricchezza.
      Una nuova etica si affaccia all’orizzonte dell’attuale cattolicesimo, così lontana dai
      Famosi ‘principi non negoziabili’ che a volte sembra di aver vissuto in un altra era.
      Lo dico con il cuore grondante di sangue e con le lacrime agli occhi: moriremo ancora cattolici?
      Petrus, ubi es?

    2. Valeria Maria Monica

      Ma sono stata l’unica a chiedermi che cosa può aver indotto una ragazza di vent’anni, fidanzata, a uscire da sola con sei o sette ragazzi dei quali, pare, conosceva solo uno, e a lasciarsi offrire da bere fino a ubriacarsi?
      Sia chiaro che non sto dicendo “se l’è andata a cercare” penso però che si sia liberamente andata a cercare un tipo di divertimento potenzialmente pericoloso per la sua incolumità, esattamente come andare in sneakers su un ghiacciaio, o fare il bagno col mare agitato senza saper nuotare.
      Però, mentre il pensiero unico a reti unificate è capacissimo di farti il predicozzo sulle sneakers, nessuno mette in guardia le ragazze contro il rischio di aggressione sessuale, come se non esistesse, anzi, proprio il contrario, si può dire che la serata estiva a base di “musica, drink e sesso occasionale”, prima di trasformarsi in tragedia corrispondesse proprio al top del divertimento estivo che a questa ragazza è stato insegnato a perseguire.
      Io non so se i ventenni di adesso, porno allevati, siano in media più propensi a delinquere rispetto ai ventenni di qualche generazione fa. Di sicuro le ventenni di adesso sono molto più indifese.
      Chi governa il mondo è così che le vuole: denudate da una moda che le involgarisce e le costringe a esporre il proprio corpo agli sguardi di tutti, educate a considerare l’alcool e la promiscuità sessuale come tappe obbligate della loro educazione sentimentale, umiliate agli occhi degli uomini da martellanti e disturbanti pubblicità su assorbenti, tamponi, gel vaginali e deodoranti per ascelle pelose, private di quel minimo di difesa interiore ed esteriore che una volta il buon senso e il pudore garantivano a tutte.
      Si, il padrone di questo mondo odia veramente le donne. Come odia i bambini e odia gli uomini. Ma donne e bambini sono più fragili, e per questo le donne dovrebbero svegliarsi e proteggere se stesse dal mondo secondo Cosmopolitan (una testata a caso, sono tutte uguali): se non vogliono farlo per rigore morale, lo facciano almeno per autotutela, perché il lupo esiste, come è sempre esistito, e Capuccetto Rosso non se ne fa niente della solidarietà ipocrita di chi l’ha mandata in giro per il bosco col suo cestino della merenda facendole credere che i lupi erano estinti.

      1. Lucia Frigerio

        Anche io me lo sono chiesto. Prudenza e senso del pudore dalle più dimenticati…concordo in pieno sulla tua corretta analisi dei tempi di oggi. Bandito Dio dalla nostra vita personale, famigliare, scolastica e sociale, si diventa capaci di qualsiasi cosa, anche nel male, purtroppo! In quanto non essendoci la Fede, anche la ragione viene ottenebrata.

      2. Francesco Paolo Vatti

        Carissima Valeria Maria Monica, Quanto lei scrive è quello cui sto pensando da due giorni quando, tornato dalle vacanze nel paese dei miei avi in Toscana, ho trovato una copia di uno degli Avvenire che continuo a ricevere nonostante abbia disdetto l’abbonamento dove una femminista radicale scrive che la colpa di questi fatti sta nella disparità fra uomo e donna. E’ da allora che penso che il problema, invece, sta nella separazione fra sesso e procreazione che ha portato, nel tempo, a una crescente banalizzazione del sesso che è oggi un oggetto di consumo come gli altri. A questo si unisca il fatto che il mantra continuo è che tutto quello che desidero devo averlo e il gioco è fatto… Altro che colpa del patriarcato: quando i padri sapevano/potevano fare il loro mestiere, il figlio che faceva porcherie di questo tipo veniva castigato duramente…. Anche quanto lei scrive su abbigliamento e alcool mi trova tanto d’accordo che, se non avessi letto il suo commento, l’avrei scritto io…. A leggere l’articolo di Avvenire, invece, pare che ubriacarsi sia una cosa normale e che non debba comportare nessuna conseguenza….

      3. Rosa

        Ai tempi dell’università una che conoscevo molto superficialmente mi invita ad una festa.
        Sono single blablabla… Mi passa a prendere lei.
        All’ingresso chiedono di consegnare lo smartphone. OVVIAMENTE MI RIFIUTO
        La tizia che mi aveva invitato insiste, io insisto, finisce li.
        Chiedo un taxi.
        Mentre aspetto un del servizio d’ordine mi accompagna fuori e mi sta sempre vicino, imbarazzatissimo.
        Arriva un uber guidato da una donna.
        Il tizio del servizio d’ordine mi apre la porta e mi bisbiglia: le è la prima!
        Ovviamente qualche tempo dopo ci fu una che si lamentò per uno stupro.

      4. Luigi

        “Ma donne e bambini sono più fragili, e per questo le donne dovrebbero svegliarsi e proteggere se stesse dal mondo secondo Cosmopolitan”

        Come ebbe ad osservare Silvana de Mari, la capacità femminile di presidiare il territorio è residuale.

        Per questo ha valore senza tempo l’apologo del film “American sniper” su pecore, lupi e cani da pastore. Ma ora i lupi sono diventati buoni, le pecore sono uguali ai lupi – quindi possono difendersi da sole – mentre i cani da pastore sono rimasti i soli cattivi della narrazione (come si usa chiamare adesso la menzogna).

    3. Tenuto conto che il “cattolico praticante” italiano è quello che si è sperticato nell’elogio di Michela Murgia e l’unica timida voce contraria è stata quella di UN vescovo che si è limitato a dire pochissimo, è del tutto ovvio che da noi “cattolico praticante” non significa nulla a livello di fede.

  6. Valentina

    Eh sì, la male si annida proprio in quel grande baratro che si crede essere la “libertà”, il fare quello che ti piace, come valore assoluto.
    Dobbiamo però cominciare sin dall’inizio, da quando chiediamo spesso compulsivamwnte ai nostri figli: “Cosa vuoi fare” ? Cosa ti piace?
    Come se la scelta dovesse essere orientata a quello che si vuole con l’istinto. Perché non domandiamo ai nostri figli? Cosa è il tuo bene? Cosa scegli per il tuo bene?
    Orientare i giovani è fuori moda, lasciarli nell’abisso del “fai da te” è il trend più in voga e pericoloso.

  7. Lucia Frigerio

    “SOLO CRISTO SALVA IL CUORE DELL’UOMO E LO RENDE CAPACE DI BENE”. Questa la reale verità nella Verità. Grazie Costanza, grande come sempre!

  8. Anna Maria Spotti

    Ma papa Francesco, che fa’. Non è Lui che favorisce la benedizione delle coppie omosessuali, che dà la comunione ai divorziati risposati, che dice: chi sono io per giudicare!
    Pare. Che lui voglia istituire un nuovo cristianesimo non basandosi sul Vangelo, ma piuttosto istituendone uno “secondo Bergoglio”.
    Cosa possiamo aspettarci per i ns. Figli che a scuola imparano schifezze arcobaleno!?
    Cosa ne pensi Costanza?

    1. Gioele

      Se non riconosci Papa Francesco come il capo della chiesa cattolica, fai prima a non definirti cattolica

  9. Arianna Azara

    Carissima signora Miriano, lei si chiede come mai il suo post è stato cancellato. Semplice: dice la Verità! Inoltre tocca un campo molto caro ai social. Caro perché dona followers e soldi: il caro amato (dai ricconi che fanno soldi e dai meno ricchi che si sollazzano) settore del porno. Anche io nel mio piccolo faccio spesso presente nelle chat scolastiche dei genitori che occorre vigilare sulle chat dei figli, dove girano contenuti aberranti (persino in quinta elementare). Spesso vengo derisa o silenziata. Quindi, se nel piccolo accade questo, figuriamoci nel suo campo pubblico. Coraggio, continui sempre a dire la Verità, perché farà anche male, ma prima o poi viene ascoltata

  10. Prov

    Per certi versi l’uomo ha una caratteristica di natura quasi divina: può scegliere. Dico quasi perché Dio, in effetti, non pare debba scegliere: Egli è, per cui tutto quello che fa discende dal fatto che E’, a prescindere da qualsiasi scelta che stesse – ma non ci sta – è ontologicamente un bene. Anzi, “il” bene assoluto.
    Noi, invece, scegliamo tra il bene e il male. E il primo, per quanto lo si cerchi, non è mai un bene perfetto. Il secondo, invece, potrebbe anche arrivare a male perfetto.
    Ma no… ci arrivano davvero in pochi al male perfetto e forse non ci arriva nessuno perché siamo stati salvati. Piuttosto di un bene prossimo alla perfezione qualcuno ci ha dato testimonianza.

    L’animo umano è un abisso. Verissimo! Ed è talmente grande da poter contenere Dio – custodendolo nel cuore dove Lui ama prendere dimora, se glielo consentiamo – e talmente profondo e oscuro da contenere l’inferno.

    Quindi inutile meravigliarsi: sono possibili grandissime santità e grandissime iniquità. Posto poi, di nuovo, che le secondo – per quanto grandi – sono superate dalla misericordia di Dio. Il ché non è poco. Anzi, è tutto!

    La pornografia?

    Dirà una cosa contro corrente, qui dentro, pur certamente senza parlarne bene.

    La pornografia – la parte che viene mostrata (perché le vite reali dei protagonisti sono un’altra storia) – al netto della narrazione ha un “pregio”: è reale, è didascalica.

    Già, reale! Tutta la pornografia soft-core (così si chiama), come anche tutta la fantasia maliziosa di qualsiasi altra narrazione, dalla pubblicità ai film, da i libri all’arte, dai giochi a cartoni animati, invece, è perversione malvagia. E’ corruzione dell’animo che tende (e ci riesce ampiamente) a creare i presupposti per comportamenti che dannano l’anima e il corpo. Tutto ciò è mistificazione e inganno: è l’opera diretta e più pericolosa del nemico di sempre, il quale ce la mostra come una cosa naturale e universale, desiderabile e innocente, cosa buona e giusta per tutti, uomini, donne e qualsiasi altro genere si voglia considerare (dagli esseri umani agli animali alla realtà virtuale).

    La pornografia, invece, “poverina”, è solo performance ginnica, quasi priva della malizia malvagia con la quale messaggi subliminali e meno corrompono l’anima. Alla pornografia manca – quasi del tutto, anzi proprio del tutto – la fantasia.

    Con la fantasia e le illusioni, con la mistificazione e l’inganno si corrompono i popoli e li si portano al macello. Figuriamoci i singoli o le categorie.

    Naturalmente sono tutte e due farina dello stesso sacco. Dico solo che da un mortale serpente a sonali mortale (la pornografia) è più facile scampare che da un veleno somministrato a piccole dosi tutto il giorno (il resto) e che provoca mutazioni genetiche e tumori devastanti.

    Dico un’altra cosa politicamente scorretta (in questo contesto): il sesso è bellissimo. Eh sì, lo è. Come anche la guerra e molto altro che sappiamo e so benissimo essere assolutamente pestifero e dannato, contro la volontà del Signore.

    Ma siamo non onesti ma razionali: se non fosse così quanti cadrebbero nel tranello? Quanti pesci abboccherebbero all’amo se al posto del vermetto che si agita e che ai loro occhi pare assai succulento e gustoso ci fosse una vecchia scarpa?

    Questo lo dico perché, per favore, non si pensi di risolvere il tutto dicendo: “Oh, io non capisco proprio come facciano a piacere cose così orrende”… ecc.

    Siamo tutti deboli. E se qualcuno è più forte è solo per grazia di Dio. E tra le grazie che ha ricevuto è di non aver avuto modo di incontrare la tentazione giusta per lui/lei.

    Grazia Costanza per come parli di certi argomenti. Mi piace: è un modo onesto e pragmatico. I cristiani devo essere anche così: devono conoscere se stessi e il male che c’è in loro. E mai cessare di guardare il Bene e sperare nella salvezza.

    1. Valeria Maria Monica

      Gentile signor Prov, il suo commento mi ha lasciato sconcertata e anche rattristata per la compresenza di affermazioni di fede sincera insieme a idee distorte su quello che è il vero insegnamento di Gesù trasmessoci dalla Chiesa.
      Prima di tutto la sua convinzione che esista una pronografia “buona”, idea che lei si trova a condividere con il signor Rocco Siffredi, e che mi ricorda la parallela affermazione che esistono droghe leggere che non fanno alcun danno.
      Inoltre trovo stupefacente la sua convinzione di essere una voce fuori dal coro, di dire “in questo contesto”, qualcosa di “politicamente scorretto” quando afferma che “il sesso è bellissimo”, come se la Chiesa insegnasse qualcosa di diverso. No, siamo tutti d’accordo con lei, è ovvio che il sesso è bellissimo, essendo stato creato da Dio per suggellare l’unione materiale e spirituale delle esistenze di un uomo e di una donna e chiamarli a essere suoi collaboratori nel chiamare alla vita nuovi figli di Dio. È ovvio che sia bellissimo, e crediamo anche che il modo migliore per goderne davvero pienamente sia di affidarsi, per così dire, alle “istruzioni per l’uso” del produttore.
      È fuorviante e bruttissima la sua immagine del sesso come grasso vermetto posto sull’esca da un Dio dispettoso per renderci le cose più difficili.
      Nessuno è così forte da non aver bisogno della Grazia di Dio per vivere secondo il Vangelo, anche nella dimensione della propria sessualità, ciascuno secondo il suo stato di vita.
      Ma è anche vero che nessuno è così debole da poterne fare un alibi per arrendersi a un esercizio disordinato della propria sessualità, perché Dio non fa certo mancare il suo aiuto a chi combatte in sé la inclinazione al peccato. Che è, e rimane, BRUTTISSIMO, nonostante quello che il mondo vuole insegnarci: la nostra felicità NON si costruisce sull’adulterio, sulla sfrenatezza, sulle dipendenze di nesun tipo. Questo è l’obiettivo a cui tutti guardiamo, e ciascuno ha avuto in sorte le sue prove e tutta la Grazia che gli serve, è inutile fare confronti.

      1. Alda

        Ricordavo bene….sto Prov scrisse scempiaggini nel post sul prefetto per la dottrina della fede….e continua con le sue imPROVvide e squallide elucubrazioni mentali….
        Una spruzzatina di DDT non sarebbe male(suggerimento all’admin)…

        1. Prov

          Grazie a tutte e due di aver letto quello che ho scritto.
          Non mi aspettavo molta comprensione. Ma è normale: suggerire un po’ di razionalità quando imperano convinzioni preconcette e fideistiche a è operazione inutile o almeno pericolosa. Specialmente quando la probabilità d’incontrare persone convinte d’essere migliori e senza peccato è grande.
          Per la cronaca, giusto per quella, e per amore della verità, non ho mai detto che la pornografia è cosa buona. Ho pure detto che viene dalla stessa origine malefica e malvagia di tutte le altre tentazioni.
          Ho solo detto che lei, almeno, è vera e didascalica per contrapporla a tutto il resto – che pare non scandalizzare più nessuno, a riprova che il danno ormai è stato fatto -. Il resto, condito in ogni istante e ovunque è ben più pericoloso della pornografia perché opera e s’insinua con l’inganno sottile ed è capace di avvelenare e uccidere l’anima giorno per giorno, tutti i giorni.
          Ho pure lasciato intendere che il vizio di giudicare il prossimo senza sapere nulla di più di lui (per quanto, anche se ne sapesse, giudicare le persone è cosa assai riprovevole, come ben dovrebbero sapere… i farisei) non porta alla comprensione della realtà. Figurarsi della Verità.
          Mi dispiace, non avete capito. Proprio nulla nulla. E mi avete attribuito parole, pensieri e concetti che non ho espresso. Anzi, a ben guardare, sarebbe logico domandarsi perché il pensiero vostro sia gratuitamente andato a parare in quelle torbide direzioni.
          E poi, che pena, la maleducazioneve l’intolleranza, cara signora Ada.

          1. Valeria Maria Monica

            Signor Prov, al netto del tono subdolamente offensivo di questa sua risposta, è proprio sul piano della razionalità che lei non sta accettando il confronto.
            Dice che la abbiamo fraintesa, ma si guarda bene dal mettere a fuoco il senso del suo precedente intervento.
            Ma guardi, a questo punto… anche no.
            Visto il suo modo di argomentare non credo possa uscire niente di buono dal proseguire nel dibattito.
            Personalmente la chiudo qui.

          2. Valeria Maria Monica

            Signor Prov, al netto del contenuto subdolamente offensivo del suo intervento, è proprio sul piano della razionalità che lei non sta accettando il dialogo.
            Lamenta di essere stato frainteso, ma si guarda bene dal mettere meglio a fuoco il senso complessivo del suo precedente intervento: che non può essere una somma di singole osservazioni slegate, ma doveva pur avere un focus, un ragionamento principale che l’ha spinta a intervenire nei commenti, per condividerlo e per confrontarsi con gli altri lettori del blog.
            Comunque, guardi, a questo punto…anche no.
            Visto il suo modo di interagire, non credo possa uscire nulla di buono dal continuare il dibattito, e per quanto mi riguarda la chiudo qui.

        2. Valeria Maria Monica

          Alda, la cosa tragica è che il confuso intervento del signor Prov echeggia esattamente lo stile e i contenuti del magistero attuale della chiesa: questa idea di fondo che i “giusti” sono duri di cuore e giudicanti, perché il peccato è ciò che ci fa fare esperienza personale della misericordia di Dio, e quindi il peccato paradossalmente avvicina a Dio più della virtù.
          Come si vede, di queste tre frasi la prima a volte è vera e a volte è falsa, la seconda è vera, la terza è una eresia blasfema, che però apparentemente deriva dalla precedente come una conseguenza logica.
          Non troveremo mai una esplicita argomentazione di questa eresia nei documenti e nei discorsi, ma costituiscono il filo conduttore di ogni singolo gesto, atteggiamento e parola di colui che dovrebbe confermarci nella fede.
          Il tutto confezionato in un tale disturbante disordine argomentativo da disorientare e sfiancare l’interlocutore, e prenderlo per sfinimento.
          Fino alla apoteosi di distruzione e confusione di ciò che uscirà dal sinodo, e senza che nessuno ci abbia messo la firma: “vox populi”.
          Il delitto perfetto.

          1. Prov

            Mha! Per istinto fuggo dalla polemica non appena si presenta perché a noi poveri mortali quella con la quale abbiamo a che fare non è certo ispirata da alti sentimenti (come capitava ai santi quando argomentavano contro le eresie, ad esempio) ma molto più prosaicamente e’ un misero linguaggio che mi asterrò dal definire oltre, per evitare di continuare ad essere frainteso.

            Si… Rimango basito ma certo non sorpreso. Dovrei essere io l’offeso (rileggetevi!) e invece scopro siete voi… Mi consola la consapevolezza che conoscendosi di persona queste incomprensioni, quasi sempre (ma non sempre) si risolvono nel giro di pochissimo.

            Insisto, avete sollevato un polverone sugli equivoci che avete voluto intendere per forza (preconcetti, perbenismo, supponenza, superficialità o che altro?) andando ben oltre le mie parole. Mi pare già di vedere il bagliore delle fiamme del rogo al quale sono stato condannato quale eretico e confuso peccatore, perverso e pervertitore di anime innocenti.

            Mi scuso in ogni caso con Costanza, per la parte delle scuse che mi competono (forse l’ingenuità di credere di essere in luogo sereno e protetto dove tutti condividono la medesima fede e ne quale, per la verità, non si dibatte ma semplicemente si aggiungono note alla riflessione generale e particolare di ognuno). E mi scuso anche – io posso farlo, chiedere scusa – per la prosa forse non proprio felice visto che i concetti sono stai così malamente interpretati.

            1. Francesco Paolo Vatti

              Sig Prov, mi provo a vedere se capisco meglio il suo pensiero, anche se devo dirle che deve aver saltato qualche pezzo, per cui non risulta esattamente chiaro. Sostanzialmente, se capisco bene, lei dice che la pornografia è male, ma in maniera così evidente che, se si vuole, è relativamente facile (si fa per dire, Nota personale) fuggirla. Mentre ci sono narrazioni che, pur sembrando cose innocenti, in realtà seminano concetti che nel tempo si radicano e cambiano in peggio la mentalità e contro queste narrazioni è molto difficile, quasi impossibile, la fuga (mio padre diceva qualcosa di questo secondo tipo sul libro “Il nome della rosa”). E’ così?

          1. Prov

            Così, per curiosità, visto il gergo criptico che usi, che significherebbe l’odore che ti pare di sentire?

  11. Luciano

    Come le bestie, più delle bestie, infinitamente peggio delle bestie… così ricondivido a modo mio le parole di Costanza sull’abisso dell’animo umano nella sua capacità di agire il male.
    Credo che la violenza sulle donne, tanto quanto la pornografia come vizio o abitudine, attecchisca su un rapporto asfittico con la propria polarità (maschile in questo caso), su cui si innestano visioni e comportamenti che hanno in comune lo stesso atteggiamento: il libero (compulsivo) consumo, sfruttamento, esproprio delle “risorse” femminili…
    Solo Cristo salva… Grazie Costanza.

    1. Maria

      No, no, le bestie non sono squilibrate. Si saziano e si fermano. Quando si parla di esseri umani bisogna dire dèmoni. È Satana che entra in noi a compiere il male.
      “E Satana entrò in lui”, dice il Vangelo di Giuda.
      Chissà se i parroci hanno messo serietà nel battezzarli sti bambini, e poi i padrini, e poi i genitori.. Dicono che le famiglie non sono tanto raccomandabili.
      Tutta la società, però, è atea e materialista e se tu non vedi il pericolo non ti metti sul chi va là e non dici tutte le mattine “liberaci dal male!”. Non è bigottismo, è necessità.

  12. nike

    La proposta cristiana sulla sessualità non è corretta solo su un punto: che il sesso debba essere sempre a scopo procreativo. Per il resto resta un modello valido.

    1. Solo che non è scritto da nessuna parte che il sesso debba essere SEMPRE (o solo) a scopo procreativo.

      L’Atto coniugale ha due finalità:
      UNITIVO e PROCREATIVO, laddove per il primo si intende la sintesi, l’atto tangibile, intimo, unitivo appunto, che sigilla e anche sostiene i coniugi nell’essere “una carne sola”.
      Al contempo questo Atto, deve – questo si – sempre essere aperto alla possibilità che Dio concede alla coppia di essere partecipi e strumenti della nascita di una nuova creatura.

      Precludere a priori che questo possa avvenire (al di là dei mezzi con una precisa volontà di negazione) non è cosa lecita, né buona.

      Ma come detto, una cosa è avere una apertura mentale, fisica e spirituale che lascia a Dio la possibilità di generare una vita (fuori della realtà è anche pensare o credere che a ogni Atto coniugale corrisponda una gravidanza), altra è affermare o credere che il medesimo debba essere sempre (o solo) a scopo procreativo – scopo peraltro non di rado smentito dai fatti, anche quando umanamente ci si volesse “mettere d’impegno”.

      1. nike

        Teoricamente quanto scrivi sta in piedi. Praticamente conosco coppie che hanno 10 figli (gli ultimi 7 non cercati, parole della mamma) e coppie che per rispettare il precetto ne hanno 5 e ora vivono frustrazioni continue perché sono senza aiuti e devono praticamente rinunciare a tutto. Se una coppia è fertile arriva presto a fare 6-7 figli, e se la cosa è lasciata al “volere di Dio”, la si vive male. La famiglia e i figli sono invece un impegno e la pianificazione delle nascite dovrebbe essere lecita (per fortuna in pratica lo è per la maggior parte delle coppie), com’era già lecita ai tempi di mia nonna, che negli anni 40 si è fermata, parole sue, a 3 figli senza sentirsi in colpa anzi vivendo la sua fede fino all’ultimo.

        1. “7 non cercati”, appunto, non è che i figli “si cercano”, i figli si accolgono.
          “Si cercano” può essere collegato se vuoi al desiderio di averne.

          Ad ogni modo se entriamo nei singoli casi non ne usciamo.
          Io potrei portarti testimonianze esattamente di segno opposto.

          La linea generale è quella che ho descritto, in modo molto sintetico. Certo non è scusami, quella che hai sostenuto. Per il resto, data la serietà delle implicazioni per ciascuna famiglia, sarebbe bene affidarsi ad una guida spirituale di provata fede (intendo anche fedeltà agli insegnamenti della chiesa) ed esperienza e vedere se applicare un discernimento che non divenga però mentalità contraccettiva.

          In ultimo anche “rinunciare a tutto” cosa significherebbe (immagino cosa significhi) alla luce del Vangelo?

          «Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. » (Matteo 6, 25-33)

          Ma riduciamo questa Parola, molto spesso a “favoletta” (io non mi chiamo fuori) testimoniando al Mondo che non è vera.
          Oggi proprio per la non-rinuncia non tanto a “tutto”, ma a tante banali cose e per la paura del futuro – che non è del cristiano – figli non se ne fanno più e questo è un fatto.

          1. nike

            Il brano che hai riportato è uno dei miei preferiti, ma siamo siamo fatti di carne e tra la teoria e la pratica molte volte c’è un oceano. Non tutti possono avere le possibilità dei neocat che hanno una comunità attorno che aiuta (e spesso fanno a gara a chi ha la famiglia più numerosa…); inoltre va bene rinunciare al superfluo, ma l’essere persone non può esaurirsi per tutti nell’essere genitori. Per alcuni puo’ essere così ed è giusto che se ne facciano anche 15 figli, se così i coniugi si realizzano. Per chi sente di avere altri talenti da far fruttare, il discorso è diverso e nessuno dovrebbe essere colpevolizzato per mettere uno stop all’apertura alla vita. Scrivo questo perché a me certi “santi” hanno tolto la “patente di cattolicità” e giudicato in malo modo perché ho “solo” 2 figli e penso, a 45 anni, a prendere la seconda laurea e porto la famiglia in ferie all’estero. Devo dire che mi sono sentito ferito.

            1. Non so nulla del tuo vissuto, ma è chiaro che quando le analisi partono da una “ferita” non brillano mai di lucidità (constatazione non una accusa), ma di nuovo non c’è ferita che il Nostro Medico non possa guarire, se guariti vogliamo essere.

              Quanto a supposte “gare” o “patenti di santità”, lasciamole a chi eventualmente vi si applica.

              L’abisso “tra il dire e il fare”, tra la nostra natura decaduta e la santità è ben nota, ma sappiamo anche che più siamo consci della prima e più desideriamo la seconda, più lasciamo spazio allo spirito Santo di agire, sapendo che NULLA è impossibile a Dio.

              Diversamente torniamo alla nota barzelletta sul porgere l’altra guancia: “Si, si, va bene… ma io di guance ne ho soltanto due!” (et simili) 😉

      2. Francesco Paolo Vatti

        Vivere la sessualità così è l’unico modo per evitare episodi come quello di cui stiamo parlando….

  13. “Ma sono stata l’unica a chiedermi che cosa può aver indotto una ragazza di vent’anni, fidanzata, a uscire da sola con sei o sette ragazzi dei quali, pare, conosceva solo uno, e a lasciarsi offrire da bere fino a ubriacarsi?”

    Me lo sono chiesto anch’io. Oggi pare del tutto logico e salutare che si faccia una cosa del genere, come se il divertimento fosse questo e non altro (e c’è chi ha parlato del “diritto di ubriacarsi”); ma al di là della dimensione morale: si può avere una tale dabbenaggine? Uscire con 7 ragazzi che non si conosce e bere fino ad ubriacarsi è di una stupidità che va ben oltre la soglia del ridicolo. Come quelle ragazzine (e sto parlando di 13-14enni) che si fanno i selfie nude “tanto siamo tra donne” e poi vanno a finire anche in rete, o di 12enni (maschi e femmine) che finiscono in coma etilico da vodka (storia narratami da un’insegnante). Ma un po’ d’intelligenza, di realismo (la virtù cristiana della prudenza) o di comune buon senso sono qualità così difficili da tenere in testa? Non venitemi a dire che “è l’età”, perché una a 20 anni deve accorgersi di star facendo un’idiozia totale, non fosse altro che a quell’età si va all’Università.

    Se ve lo steste chiedendo non sto colpevolizzando la vittima né assolvendo gli aggressori.

    1. D’altronde in una società che non fa nulla per fermare (limitare, vietare sarebbe pretendere troppo!) un fenomeno come Only Fans che si basa sul sesso a pagamento – virtual/digitale fin che vi pare – e, spiace dirlo, i “creators” sono per lo più femmine e i destinatari ovviamente per lo più maschi, di cosa ci dovremmo meravigliare??

      Si, certo il limite per entrambi è di 18 anni (come se poi tutto diventasse lecito), ma è ridicolmente facile aggirarlo come anche emulare il sistema fuori dal sistema (basta un webcam e una ricaricabile).

      Ma cosa spinge chi si vende? La lussuria chi ne “usufruisce”, ma è il denaro che spinge chi crea l’offerta – comprese ovviamente le “agenzie” che sostengono i “creators” (libera impresa, quasi strat-up direi…).
      Vuoi mettere in giovanissima età guadagnare 2/3 sino a 5/7.000 euro al mese, dalla stanza di camera tua qualche ora alla settimana?

      Alternativa? Studiare? Andare a lavorare? Ma quando mai!

      E se a forza di bruciarti il cervello davanti ad un monitor, te la puoi cavare con qualche “shottino”, qualche amico ormai depravato che ti da “forza” per passare ai fatti meno virtuali…

      Ogni peccato, ogni depravazione è una spirale verso il fondo e quando sei nel vortice generalmente solo toccato fondo e a volte oltre, ti fermi (se ti fermi).

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