Thérèse Hargot: la nuova schiavitù della rivoluzione sessuale

hargot
di Andreas Hofer

La cosa incantevole di questa giovane scrittrice, blogger, terapeuta e insegnante, è che le domande che pone sono sempre di più delle risposte che dà. Eppure queste sono molte, spesso spiazzanti, quasi sempre controtendenza: il “segreto”, per così dire, sta forse nella formazione filosofica della Hargot, che non approccia il sesso quale quintessenza e fine della vita umana, bensì come orizzonte privilegiato in cui si manifesta il mistero della persona umana. Continua a leggere “Thérèse Hargot: la nuova schiavitù della rivoluzione sessuale”

Il calcio è di più

Testo del discorso tenuto dall’Arcivescovo di München e Freising Cardinale Joseph Ratzinger, nel corso della trasmissione ‘Verso la domenica’ del 3 giugno 1978 , che l’impagabile Scriteriato ha scovato e tradotto  per noi! Grazie


di Joseph Ratzinger

Chi, in questi giorni di giugno del 1978, desse un’occhiata ai giornali od ai programmi radiofonici e televisivi, si accorgerebbe molto rapidamente del fatto che vi sia un tema dominante: i mondiali di calcio. Nel 1970 vi furono quasi 700 milioni di persone che li guardarono in televisione; questa volta saranno certamente anche più numerosi. Continua a leggere “Il calcio è di più”

Le parole di frate asino

di Costanza Miriano    IL TIMONE gennaio 2012

Qualche giorno fa, lo ammetto, ho mormorato una parolaccia. Con una raffinata operazione di alta ingegneria ergonomica ero riuscita a far cadere, nell’ordine, il citofono sulla fronte, la tazza a terra, il caffè sulla gonna pulita – questo sì che è talento – salutando il figlio maggiore che usciva per andare a scuola. Gli altri tre dormivano. Credevo. Immediatamente da sotto una coperta arriva una vocina: «Mamma, ti ho sentita. Con questa ti sei giocata il buono per il 2012».  Continua a leggere “Le parole di frate asino”

L’uomo del sì

 

di Fabio Bartoli

Quanto mi pesa dover dire di no! Il dramma della mia condizione di parroco è che mentre vorrei essere l’uomo del sì, l’uomo che accoglie sempre, la mia posizione di presidente della comunità, di responsabile dell’ortodossia, di maestro della fede mi costringe invece a correggere ed orientare ed a volte purtroppo a dover vietare e questa è la cosa più pesante. continua a leggere

Di padre in figlio

di Claudia Mancini           LaPorzione.it

Lo scorso 2 febbraio, su laRepubblica.it, è stato pubblicato un articolo dal titolo «Meri, Franci e il semino donato. Storie allegre di “famiglie possibili”».

In questo caso, più che mai, può valere la sintetica – quanto esaustiva – frase: “L’articolo si commenta da sé”.

La notizia – Due mamme omosessuali, madri di quattro figli, hanno fondato la casa editrice Stampatello, per raccontare ai ragazzi e ai loro genitori – «sotto forma di allegre favole» – tutte le «famiglie possibili» in alternativa alla «famiglia tradizionale».

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Grazie Walt

di Jane

L’Huffington Post ieri ha pubblicato una bellissima intervista a Diane Disney Miller, la figlia di Walt Disney. L’intervista è stata rilasciata in occasione dell’uscita della versione restaurata in DVD di “The Lady and the Tramp” (tradotto in Italia con “Lilly e il vagabondo”) e in occasione del 57° anniversario dell’apertura di Disneyland. Continua a leggere “Grazie Walt”

Ancora vivi

di Costanza Miriano

Qualche sera fa guardavo la televisione. Seduta. Sul divano. Insieme a mio marito.

Già tali affermazioni racchiudono diverse notizie notevoli, e infatti credo che ci siano stati diversi lanci di agenzia su questo. L’evento ha del sensazionale, da breaking news della Cnn come minimo, se contate, poi, che non dormivo. E così durante un filmetto western (indovinate chi teneva il telecomando) mi sono imbattuta in una grafica inquietante, con un rullo a scorrimento: “Avete un figlio tra i due e i dieci anni e siete ancora vivi? Telefonate allo 02…” Continua a leggere “Ancora vivi”

(In)seguire le briciole

di Paolo Pugni

Sulle piccole cose verremo giudicati, sugli atti ai margini, sulla periferia della vita, su le briciole che, quasi inavvertite, lasciamo cadere e che dimentichiamo subito, quasi con irrequietezza.

Perché la carità, quella dell’inno paolino, risplende di più quando la consapevolezza è assopita, quando è il pilota automatico ad essere inserito: perché è lì che parla il cuore della sua pienezza, è lì che si vede quanto i profondità è scesa la fede, se è diventata atto agito oltre la razionalità, quasi istinto. continua a leggere

Che Angelo

di LetteraE

Meno male che c’è l’angelo custode a proteggermi così posso sentirmi meno in colpa davanti ai giudizi di parenti, “amiche”, psicologi, esperti vari dell’educazione, pediatri, portinaie che hanno la ricetta giusta per essere perfetti genitori. Dico meno male che c’è l’angelo custode perchè so di non essere sola, so di aver il Capo (come Lo chiama Costanza) in contatto diretto se mi metto ad ascoltarLo. Soprattutto da quando mi ha travolto questa nuova “professione”: essere mamma.

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Le sante sorelle

di Raffaella Frullone   La Bussola Quotidiana

Nel 2011 è stata la Lalaloopsy, lolita con i bottoni al posto degli occhi, la minigonna e le ballerine ai piedi, la bambola più venduta. Anche se dal 1957 l’indiscussa regina dei desideri e dei giochi delle bambine è lei, la Barbie, 50 primavere alle spalle, occhi da cerbiatta, fisico mozzafiato, (oltre che del tutto inumano) 99-45-83, targa Mattel. Nel 2001 sono arrivate le Bratz, decisamente più grintose e ammiccanti, truccatissime e dall’alto del tacco 12, distribuite in Italia dalla Gig. Al povero Cicciobello non resta che rimanere solo triste sugli scaffali dei negozi, o al più nei cestoni dei giochi dimenticati, perché alle bambine piace sempre meno giocare alla “mamma” e sempre di più alla lolita, alla donne che vorrebbero diventare “da grande”. continua a leggere continua a leggere

Delirio d’onnipotenza

di Raffaella Frullone
Quando mi prende mi parte l’embolo. E siccome mi prende con una
frequenza pari a 5-6 volte al minuto, mi sto convincendo che sia
preoccupante. Solo che è più forte di me, chiamatela natura, istinto,
non lo so, ma credo che la mia patologia sia ormai in stato avanzato e
soprattutto irreversibile.

Il grande vuoto

di Costanza Miriano

Conosco molte meravigliose teorie sul fatto che la lettura deve essere un piacere, e come ogni piacere deve essere libero e scelto. Le conosco ma mi guardo bene dall’applicarle. Io personalmente con i miei figli adotto piuttosto subdole forme di persuasione occulta, e posso anche arrivare a vigliacche minacce terroristiche (“se non provi a leggere due capitoli, alla xbox stanotte potrebbe anche capitare un incidente, per dire…”), convinta come sono che il piacere della lettura non è immediato come quello che viene dai videogiochi, ma alla fine attraente lo stesso o di più anche per un ragazzino. continua a leggere

Senza domande

di Paolo Pugni

Lo scrittore è un po’ profeta, nel senso che aiuta a discernere che cosa capiti, scruta nelle profondità della scrittura, non quella sacra, ma quella quotidiana, che si compone per le strade, nelle case, sui giornali. Nella vita.

Ora capisco che già definirmi scrittore è peccato che grida di presunzione, ma posso vantare l’attenuante di un po’ di chilometri di carta, vera e virtuale, imbrattata per arrogarmi questo ruolo di scrutatore dell’umanità, dalla quale emergere non con esiti della votazione sul bene e il male, ma con una consapevolezza più ricca e cruda e perciò da condividere, per portarne peso e dono. continua a leggere

Tutta la vita in uno squarcio

di Paolo Pugni

La nostra comunità pastorale gioca con un inedito 4-1-3-1-1 nel senso che abbiamo

4 parrocchie

1 parroco

3 coadiutori

1 sacerdote ospite

1 diacono

E siamo in un quartiere molto popoloso a nord ovest di Milano, tra la montagnetta e Molino Dorino, in una terra che evoca scenari da mulino bianco appunto e che comunque vive serena e verde, grazie ad un numero impressionante di parchi e giardini decisamente inusuale per la nostra metropoli.

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Etere o non etere

di Raffaella Frullone

Tra qualche settimana, giorno più secondo me, giorno meno spererebbe sua madre, nascerà Giulia. Giulia al momento giace, o meglio scalcia, nel grembo di quella che per 5 anni è stata la mia compagna di banco al liceo e della quale non rivelo il nome poiché, da quando ha scoperto di aspettare un bambino, abbiamo convenuto che fosse il caso di ricostruire una reputazione dignitosa perduta, e che certi episodi che la, o meglio ci, vedono protagonista è bene non siano in alcun modo ricollegabili al suo nome.  continua a leggere

Me tapina!

di Raffaella Frullone

Insieme al freddo e alla nebbia, l’inverno porta con sé una serie di patologie a dir poco fastidiose: raffreddore, tosse, sinusite, influenza, dolori articolari, mal di gola, bronchite, mal di testa. Spesso, come al supermercato, c’è una sorta di offerta speciale, paghi due prendi tre, perché la tosse non può certo viaggiare senza mal di gola, e l’influenza non può stare senza i dolori articolari. continua a leggere

Pensare a voce alta

di Paolo Pugni

Faccio una cosa da donne: ragiono a voce alta. Anzi per iscritto. E faccio una cosa da uomo, anzi da paolo pugni: provoco. Non perché mi diverta particolarmente a suscitare risse. Tutt’altro. Né per copiare il clima da talk show. Piuttosto perché oggi temo che solo una scossa forte ci permetta di uscire da quella apatia indotta, per osmosi, che ha sfarinato lo stupore annacquandolo nel “l’abbiamo già visto” o nel “tutto è lecito”. E’ lo stupore che salverà il mondo, e noi, uno per uno. continua a leggere

Capita

di Paolo Pugni

Capita.

Come si dice: nelle migliori famiglie. Alle ragazze perbene, quelle che dici “non succederà mai”. Quelle col faccino pulito, acqua e sapone, il curriculum di catechista, chierichetto, lettrice, educatrice, oratorio estivo, chealtrovuoi. Quelle che vorresti come figlia. O nuora. continua a leggere