Adolescenti Inafferrabili

di Costanza Miriano

Tante volte mi hanno invitato a parlare ai ragazzi, ma io difficilmente mi sono cimentata nella più difficile delle imprese: agganciare questi misteriosi ordigni, questi meravigliosi scrigni di uomini e donne che si stanno aprendo alla vita, infliggere loro le mie parole, la mia presenza. Mi incutono timore, ho paura di scocciarli, non mi sembra di avere il diritto di parlare loro prescindendo da un rapporto personale. A un adolescente puoi parlare solo se lo ami, se gli vuoi bene sinceramente, e se ti metti al suo fianco, con rispetto, non su una pedana a fargli la predica. Gli adolescenti hanno un radar raffinatissimo, se ti metti su un piano di superiorità, di quello che ha le risposte e gliele vuole dare senza neppure ascoltare le domande, se ne accorgono dopo tre secondi che parli, e chiudono le orecchie.

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Nessuna sanatoria per i bambini nati dall’utero in affitto

di Costanza Miriano

Allora, partiamo dal fatto che il solo fatto che si parli di utero in affitto come reato universale, e che le forze politiche al governo si impegnino in questo senso è una cosa grandissima, impensabile se al governo fossero saliti partiti i cui responsabili dei cosiddetti diritti civili hanno fatto ricorso a quella pratica per avere dei bambini. Quindi sono grata di questo, mi sembra un segno grandissimo, anche se ricordo che la pratica (mi rifiuto di chiamarla GPA, come non chiamerò mai l’aborto IvG) è reato nella maggior parte dei paesi del mondo.

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I figli non ti tolgono niente

di Costanza Miriano

Ho letto il libro di Antonella Lattanzi, Cose che non si raccontano (Einaudi), perché mi era capitata sotto gli occhi una recensione di Vanity Fair, che mi aveva fatta saltare sulla sedia. In soldoni diceva che il libro racconta la storia dell’autrice, che abortisce due volte, a 18 e 20 anni, perché vuole avere tempo per la sua carriera di scrittrice, e che poi avvicinandosi ai 40 decide che è il momento di provare ad avere figli; non riesce naturalmente, ed entra nel tunnel della fecondazione artificiale, al momento senza successo.

Soprattutto la cosa che mi aveva fatto saltare sulla sedia, come dicevo, era che la morale che ne traeva il settimanale è la seguente perla di saggezza: la colpa è di chi non le ha detto di congelare gli ovuli quando era il momento.

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Vivere da separati fedeli

N. rimane fedele a sua moglie che l’ha lasciato per un uomo più giovane. Dice che per i loro quattro figli sarebbe fonte di grande confusione vedere anche la nuova compagna del papà, oltre al nuovo compagno della mamma. Lui è rimasto. Al suo posto. A fare da padre. ad accompagnare i figli nelle necessità pratiche ed economiche, ma soprattutto a testimoniare che nella vita si può rimanere fedeli a una parola data, che si può abbracciare seriamente la propria vocazione, qualunque prezzo ci sia da pagare. testimonia con la vita che per Dio vale la pena tutto, nonostante non gli siano mancate le occasioni.
B. oltre a tirare su i figli che ha avuto con suo marito, gli dà una mano anche con i figli che lui ha avuto dall’altra, come da copione più giovane, e ovviamente assente: una donna che porta via alla moglie il padre dei (cinque) figli è difficile che sia una madre molto presente, evidentemente è di quelle che pensano che più di tutto conta che i genitori “siano felici”. 
E’ possibile vivere così. Ma è possibile solo se lasci al Signore il tuo cuore strappato, e lasci che sia lui a riempirlo. e hai bisogno di compagnia in questa impresa eroica: servono fratelli di trincea. Per questo accolgo volentieri la testimonianza di uno di loro, e l’invito a partecipare all’incontro ad agosto

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Profetica, coraggiosa, monumentale e sempre attuale: Humanae Vitae

di Costanza Miriano

Vedo oggi che i giornali si strappano i capelli per la drammatica denatalità italiana: ci stiamo allegramente e baldanzosamente estinguendo ed è abbastanza divertente leggere le ricette che vengono proposte per invertire la tendenza.

Peccato che quei giornali siano gli stessi che da decenni attaccano sistematicamente e ferocemente il luogo dove la vita nasce e può essere custodita fino all’indipendenza, la famiglia, e con quella attaccano una sessualità integrale (cioè non solo genitale) e fondata sulle relazioni profonde e vere, attaccano la responsabilità, l’identità sessuata come caratteristica ricevuta alla nascita e non autodeterminata (non decidi tu di che sesso sei), il maschile in generale, promuovendo una femminilità aggressiva e snaturata; gli stessi che si sforzano con ogni mezzo di convincere le donne a non farsi fregare dalla maternità, a rimandarla più possibile, a pretendere asili nido sempre e comunque, e possibilmente dal terzo mese (quando i neonati prendono solo il latte della mamma), salvo poi raccontare con toni melensi e struggenti l’impegno delle donne che non riescono ad avere figli perché ci pensano tardi, e peccato se nei tentativi vengono uccise tante vite, gli stessi giornali che blaterano di diritto all’aborto messo in pericolo, come se esistesse in Italia una sola donna che dal ’78 a oggi sia stata privata di questo “diritto”, per non contare le ragazzine che grazie a Speranza possono andare in farmacia dopo un rapporto sessuale a prendersi una bomba di veleno e uccidere il loro figlio senza la prescrizione richiesta invece per l’antibiotico, e senza che i genitori neppure sappiano che un loro nipotino sta morendo.

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Non è il soffitto di cristallo

di Costanza Miriano

Titola così Dagospia, concludendo però la notizia con una domanda sbagliata, o almeno con una illazione del tutto arbitraria. Perché una donna che lascia il lavoro all’apice della carriera dovrebbe farlo perché “non regge la pressione”? Come spiega la Wojcicki, che è stata ai vertici di Google ed è dal 2014 a Youtube, quindi all’apice che più apice non si può al mondo, semplicemente vuole “iniziare un nuovo capitolo incentrato sulla mia famiglia, sulla salute e sui progetti personali che mi appassionano”. Cioè non sta rinunciando, dimessa e stremata, non si sta arrendendo con la coda fra le gambe. Si sta andando a prendere la parte migliore della vita.

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Quella proposta pazza e irragionevole per il mondo

di Costanza Miriano

Mi chiedo da un po’ che senso abbiano le spallate che la Pontificia Accademia per la Vita sta dando sul tema della contraccezione a Humanæ Vitæ con il volume Etica teologica della vita, pubblicato dall’Accademia ma contestato da diversi suoi membri. Recentemente con delle affermazioni pubbliche Monsignor Paglia ha adombrato la possibilità di un nuovo documento che potrebbe attenuare il divieto della Chiesa sulla contraccezione artificiale. Mi chiedo che senso abbia tutto ciò, dicevo, dal momento che la questione è purtroppo ampiamente superata nella prassi della stragrande maggioranza dei cattolici, con l’avallo di un gran numero di pastori.

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Chi lascia la propria vita la troverà

di Sara Nevoso

Cara Costanza,

che pasticcio.

Quando ci siamo addormentati così profondamente? Perché abbiamo ignorato le sveglie che hanno cominciato a suonare tempo fa’?

In un’epoca storica difficile (forse come tutte o forse un po’ di più), così piena di sfide e di drammatiche realtà, lo scontro è sulla bellezza della vita, sul diritto a nascere, sull’accettare che amore ed esistenza siano indissolubilmente legati tra loro, sulla certezza che, comunque sia, ne valga la pena.

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Il ritorno del padre al Padre

di Costanza Miriano

Se gli uomini potessero scegliere ogni cosa da soli, per prima cosa vorrei il ritorno del padre”, dice nell’Odissea Telemaco, parlando del padre Ulisse.

In questa epoca senza padri, è questa la vera emergenza, e dunque anche senza figli, la mia cara amica Monica Marini, anima e braccia e cuore del nostro Monastero wi-fi, è stata fortunata, ha avuto un padre speciale, Giorgio Marini. Anche lui è stato fortunato, perché ha avuto una figlia speciale, che con la mamma e i fratelli lo ha coccolato e accudito e seguito fino all’ultimo giorno. Che è stato sabato 9 ottobre.

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L’epidemia di disforia di genere tra i ragazzi – trailer di un’inchiesta –

La disforia di genere era rarissima fino a una decina di anni fa ma poi nei paesi occidentali c’è stato un aumento esponenziale (in UK ci sono state 77 diagnosi nel 2009 e 2590 nel 2018, negli USA in pochi anni si è passati da una prevalenza dello 0,002% tra le ragazze al 2%. ), quasi esclusivamente tra adolescenti e con una percentuale di ragazze che si aggira sul 75%.

Questo aumento non ha nulla di fisiologico ma è dovuto a un “contagio sociale” ovvero a un lavaggio di cervello perpetuato da insegnanti, attivisti, influencer, attori, cantanti, scrittori, genitori, operatori sanitari etc etc.

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La salute non dipende solo dal numero di contagiati da questo virus

Le mani d’un malato e di un’infermiera – Reuters

di Davide Checchi

Sono un medico specializzando in Malattie Infettive, lavoro con il Covid da più di un anno.
Ho sentito la necessità e il dovere di scrivere, per l’esperienza maturata quest’anno, in relazione alle gravi decisioni che si sono prese in queste ore in merito alla gestione della pandemia.

Decisioni che potevano essere anche comprensibili a marzo/aprile dell’anno scorso, quando ancora non conoscevamo il virus, non sapevamo come trattare l’infezione grave (basta solo pensare ai cortisonici) né avevamo un sistema sanitario già “collaudato” alla risalita dei contagi, non conoscevamo bene la modalità di trasmissione dell’infezione né si era organizzati per limitarla nelle strutture sanitarie o più in generale nella popolazione, a partire dalle mascherine che mancavano. Misure che però, allo stato attuale, appaiono non solo inadeguate, ma anche più dannose della malattia stessa. Anche perché la salute non dipende solo (come a volte si ha l’impressione leggendo i giornali) dal numero di contagiati da questo virus!

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Parlare di aborto ai liceali ma farlo veramente

di Costanza Miriano

Per stare ai fatti, al Liceo Giulio Cesare di Roma alcuni studenti hanno proposto di organizzare, tra i corsi per la settimana dello studente, uno di “informazioni sull’interruzione di gravidanza”, scegliendo come relatrice una dottoressa impegnata nella lotta contro l’obiezione di coscienza. La Preside ha invitato a riformulare questa e altre due proposte. Apriti cielo, non sia mai detto! Titoloni di Repubblica e di tutti gli altri giornali, scudi levati, le penne del femminismo, sempre pronte a correre in soccorso del vincitore, sguainate, accuse di censura.

Questi più o meno i fatti.

Allora. Cerchiamo di ragionare con onestà intellettuale prima di arrivare a giudicare la preside, prontamente linciata mediaticamente.

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Appello dei genitori per il ritorno a scuola

Raccogliamo firme a questa lettera da indirizzare alle autorità. Chi desidera aderire metta il suo nome tra i commenti. Può firmare anche chi non ha figli a scuola ma condivide le istanze della lettera.

Siamo un gruppo di genitori di ragazzi delle scuole superiori, e ci permettiamo di dire che non ci sentiamo solo genitori dei nostri figli, ma anche dei loro compagni, soprattutto di quelli che stanno facendo più fatica in questo momento così duro. Sono loro, i giovani delle superiori, insieme agli universitari e a quelli che vorrebbero affacciarsi al mondo del lavoro, che stanno pagando il prezzo di gran lunga più salato di questa epidemia. Loro, gli unici ragazzi di tutto il mondo chiusi in casa da marzo, i ragazzi italiani dai 14 anni, che si vedono abbandonati e traditi, privati quasi completamente della possibilità di stare insieme, privati di una possibilità normale di studio. La scuola educa, non fornisce solo nozioni: forma al rispetto e allo scambio con figure educative diverse.

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In Italia le famiglie sono lasciate troppo sole

di Costanza Miriano
La Commissione Affari Sociali  della Camera dei Deputati, mi ha invitata a un’audizione sul ddl del ministro Bonetti, il cosiddetto family Act.
Ecco cosa ho cercato di dire (in sette minuti…).

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Perché i test prenatali (gratuiti o meno, non cambia molto) promessi da Bonaccini sono disumani

Elena, una lettrice ci manda questa lettera.

Dorme la notte da quando è nata e la mattina, quando apre gli occhietti e ti vede, ti regala un sorriso talmente solare da illuderti di essere bella nonostante l’impronta del cuscino sulla guancia e i capelli sparpagliati in ordine sparso sulla testa. Mangia di tutto (minestroni di verdura compresi) e con gusto; non ha mai sofferto di colichette e fa la cacca nel gabinetto da quando ha un mese di vita (non è una esagerazione! È proprio vero).

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L’obbedienza alla realtà è la cosa che ci salva

di Costanza Miriano

Lunedì 20 gennaio era il blue monday, festività fondamentale della liturgia occidentale del nulla, che ricorda come, passata la spinta propulsiva delle vacanze, svanito l’effetto delle feste natalizie, non rimarrebbe che lo squallido grigiore feriale, nel quale si dovrà tenere duro fino alla prossima pausa. La cosa, secondo gli studi, precipiterebbe una grande quantità di gente in una sorta di tristezza, quando non di depressione.

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La torta di mele

di Marco Negri

Sembra strano ma credo di aver intuito chi è Dio e che cosa desidera da noi da un segno irrilevante all’apparenza, a cui di di solito non diamo peso e che addirittura sovente passa inosservato. L’immagine tutta intera di Dio su questa terra è una cosa impossibile da decifrare perché la nostra percezione non è attrezzata per la perfezione e si brucerebbe all’istante al suo cospetto. Non siamo capaci di conoscerci, figuriamoci se riusciamo anche minimamente a definire con le categorie usuali il senso delle cose che risiede solo in Dio; ne saremmo folgorati, stecchiti come un pollo bruciacchiato nel forno! Bisogna avere una grande Fede per permettere al mistero di avvicinarci.

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Donne, figli e lavoro

di Costanza Miriano

Qualche giorno fa è uscita una ricerca dell’Unione europea cooperative, che diceva che il 36% dei genitori che si licenziano lo fanno perché non possono seguire i figli. L’analisi proseguiva dicendo che “oltre 49mila papà e mamme nel 2018 hanno deciso di dare le dimissioni per l’assenza di parenti di supporto (27%), per i costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter (7%) o per il mancato accoglimento dei figli al nido (2%)”.

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