Siamo donne. Oltre la differenziata c’è di più

di Andreas Hofer

Dopo il successo di Osservazioni di una mamma qualunque, ritorna in libreria un’autrice che non ha bisogno di presentazioni per i lettori di questo blog: la regina Paola Belletti con Siamo donne. Oltre la differenziata c’è di più (ancora nella collana “UOMOVIVO – umorismo, vita di coppia, Dio” di Berica Editrice). Anche questo secondo libro, arricchito dalla brillante prefazione di Annalisa Sereni, non è tanto un saggio quanto un insieme di prose filosofiche, poetiche, narrative, giornalistiche attraverso cui Paola, col suo inconfondibile stile, propone una lettura in chiave femminile di quella ecologia integrale a cui papa Francesco ha consacrato una intera enciclica. Continua a leggere “Siamo donne. Oltre la differenziata c’è di più”

Il principio pazienza – parte 2

franziskus
di Andreas Hofer

Chi non ama la vita, non ha pazienza con essa.
(Romano Guardini)

La fatica per vivere

Si arreca un danno incommensurabile alle nuove generazioni evitando di scomodarle con la verità, nota fin dai tempi antichi, che la vita è anche certamen: lotta, contesa, perciò inscindibile dalle nozioni di sforzo e impegno. La fatica è necessaria, rammenta ancora una volta Ortega y Gasset. Continua a leggere “Il principio pazienza – parte 2”

Il principio pazienza – parte 1

ulisseachille

di Andreas Hofer

Da questo segno li riconoscerete,
dalla rovina e dal buio che portano;
da masse di uomini devoti al Nulla,
diventati schiavi senza un padrone.

(G.K. Chesterton)

Alcuni anni fa una nota soubrette confessò d’aver abortito. Il suo compagno, ricco rampollo di un magnate cinematografico, non aveva accolto con entusiasmo, diciamo così, la notizia della gravidanza. Tanto che il suo primo pensiero era stato: come avrebbero fatto ora, con un neonato in fasce, ad andare in barca? Il piacere balneare finì per avere la meglio sugli obblighi della paternità e così i due, di comune accordo, si decisero per l’aborto. Continua a leggere “Il principio pazienza – parte 1”

La «nuova tirannia» dal volto umano

di Andreas Hofer

L’oppio è ormai la religione dei popoli.
(Ennio Flaiano)

Mentre gli araldi dell’amore multiplo fanno passi da gigante, ci comunica Rodolfo Casadei su “Tempi”, Juan Manuel De Prada, un Chesterton spagnolo dalla penna tagliente e la mente lucida, non ha dubbi di sorta sulla sorte disumana che attende l’homo eroticus avvinghiato dalle spire del poliamore: sotto gli auspici luccicanti di una falsa promessa di liberazione s’avanza una «nuova tirannia» che De Prada, ispirandosi al celebre film dei fratelli Wachowski, battezza «Mátrix progre» («Matrix  progressista»).
Con vigore ed efficacia il Matrix ha ormai imposto una mentalità egemonica che sembra aver omologato gli schieramenti politici sotto l’egida del PC (Politicamente Corretto) e di un pensiero unico edonistico-relativistico. Continua a leggere “La «nuova tirannia» dal volto umano”

Humanae vitae: rigore, tenerezza e coraggio contro la tecnocrazia (II)

di Andreas Hofer

La macchina sociale necessita d’un poco di immoralità come lubrificante.
(Nicolás Gómez Dávila)

L’età dell’amministrazione

Nulla concede Horkheimer ai facili entusiasmi e alle scintillanti promesse della liberalizzazione dei costumi, in cui vede il preludio di una nuova gabbia d’acciaio: «Nell’età amministrata e razionalistica verso cui si dirige la vita sociale, i rapporti personali che non si lasciano determinare in ogni dettaglio dal meccanismo sociale, ma anzi sarebbero in grado di contrastarlo, appariranno non solo pericolosi, ma anche assurdi. A che serve l’amicizia, se ogni momento del tempo libero e della professione, se il fine e i mezzi sono già stati indicati a priori nel modo più funzionale? Continua a leggere “Humanae vitae: rigore, tenerezza e coraggio contro la tecnocrazia (II)”

Ripartire dalla bellezza

di Costanza Miriano

Ecco gli appunti del discorso che ho fatto sabato scorso dal palco dell’Università Regina Apostolorum, dove si è tenuto il convegno per La Marcia per la Vita. A dire la verità non mi ricordo se ho detto poi davvero queste cose, comunque più o meno questo era l’intento.

Non ho alcuna autorità per essere qui, se non credo, perché sono una moglie, una mamma di quattro bambini, e ho scritto un libro con cui ho cercato di sedurre le donne per conquistarle alla causa del matrimonio e della dedizione alla famiglia, e per farlo ho cercato un linguaggio nuovo. Per esempio divertendomi ad accentuare un po’ la mia frivolezza, che nella realtà non è per me così fondamentale. Credo infatti che, per riconquistare le donne che si sono perse, la partita dobbiamo giocarla prima di tutto sulla bellezza; è per questo che la cosa che mi ha fatto diventare tanto simpatica Gianna Beretta Molla è che lei sfogliava Vogue anche poco tempo prima di morire, per questo mi sono innamorata di lei. Continua a leggere “Ripartire dalla bellezza”

Il banco vince sempre

Qualche giorno fa  ho chiesto a Roberto se poteva scriverci un post  sui temi della libertà, della libertà finalizzata al male, e sulla  dittatura del relativismo così da ampliare e decontestualizzare le idee così ben espresse in un suo commento. Eccolo qua.

di Roberto Brega

La scorsa settimana si è parlato, e non per la prima volta certo, di aborto, e di quella forma particolarmente ipocrita e ripugnante di aborto che passa sotto il nome di “aborto terapeutico”. Ma c’è stato anche un post molto bello di Daniela Bovolenta – Perfectio Conversationis che ha affrontato in modo sintetico ed efficace il nodo fondamentale di come la forma di una società possa dar forma alle anime. Credere diversamente – cioè credere che la società non possa formare e/o deformare le anime – è una favola dell’ideologia individualista, ed è una favola che può essere creduta solo da chi non crede al peccato originale.

Continua a leggere “Il banco vince sempre”

Questa bambina nascerà

Riproponiamo la testimonianza di Isabella, 19 anni, studentessa di Infermieristica, pubblicata il 26 novembre su LA BUSSOLA QUOTIDIANA. Isabella coraggiosamente ha deciso di raccontare la sua storia.

di Isabella, 19 anni, Perugia
 

Mi sembra ieri. Il giorno in cui ho scoperto di essere incinta. Il primo test, l’ansia crescente, il secondo test, positivo. Lo fissavo: positivo positivo. La sensazione di smarrimento totale mi pervade in un istante, il terrore si impadronisce di me e io impietrita, incapace di reagire. continua a leggere

Correre contro il diavolo

La scorsa settimana abbiamo pubblicato il post Un demone nella nuvola. Ne è nata una bella discussione sul diavolo, il male, l’inferno con tanti interessantissimi commenti; uno in particolare ci è sembrato significativo ed essendo un po’ lungo e arrivato a tarda sera abbiamo pensato di riproporlo oggi come post. 

di Roberto Brega

A che serve credere nel diavolo? A cos’è che serve credere in Satana?  Ma se noi siamo buoni (suvvia, per quanto lo possiamo noi poveri disgraziati), se ci impegnamo a non fare il male e a essere persone decenti e cosivvia, ed essere il meno infelici possibili ciascuno con la sua credenza o senza; ma perché sforzarsi di credere in una cosa così da film dell’orrore? Non si può fare il bene e basta? O anche credere in qualche Dio, che ciascuno c’ha il suo, via senza essere sempre i soliti fanatici, che poi tutti amano odiano lavorano dormono giocano copulano e via così? Perché volersi opprimere in codesta maniera? continua a leggere

Capita

di Paolo Pugni

Capita.

Come si dice: nelle migliori famiglie. Alle ragazze perbene, quelle che dici “non succederà mai”. Quelle col faccino pulito, acqua e sapone, il curriculum di catechista, chierichetto, lettrice, educatrice, oratorio estivo, chealtrovuoi. Quelle che vorresti come figlia. O nuora. continua a leggere

2 euro anche noi

di Raffaella Frullone

Ieri mattina ho fatto una cosa per me veramente inconsueta: prendere la metropolitana. Lo so, migliaia di milanesi e pendolari di varia provenienza compiono quest’eroica attività tutti i giorni almeno due volte al giorno ( ragione per cui a loro va la mia più profonda stima e ammirazione), ma per me l’evento è talmente eccezionale che mi sono preparata tipo gita:  tacco sotto gli 8 cm, borsa con la tracolla, monetine in tasca da estrarre per il biglietto. continua a leggere

Gentile Giuliano Ferrara

Per chiudere questa serie di post dedicate al doloroso tema dell’aborto vi proponiamo questo articolo della nostra amica Claudia Mancini pubblicato ieri su La Porzione.it

di Claudia Mancini

Sabato scorso, mi sono sentita catapultata nel «Cortile dei gentili», quando ho letto sul Foglio l’articolo di Giuliano Ferrara dal titolo«La Chiesa, l’amore e l’aborto». Chiesa – amore – aborto: stesso significante (“parola”) ma diverso significato, per un credente nella chiesa apostolica-romana o un laico non credente. continua a leggere

Che Bella!

di Costanza Miriano

Mio marito sostiene che una persona che abbia nella sua vita acquisito un accettabile livello di dignità e riserbo dopo una certa età non festeggia più il compleanno come alle medie, col pranzo buono cucinato dalla mamma e i panini per gli amichetti e i regali e le candeline. Io devo essere totalmente priva di dignità e riserbo, perché se fosse per me festeggerei come alle medie, col divano spostato per ballare e le calze fine e le zie che telefonano. continua a leggere

Il dogma di morte

Il tema dell’aborto proposto ieri da Laura, com’era prevedibile, ha provocato molte reazioni e commenti. Per continuare a parlarne abbiamo pensato di ripartire dal commento di ieri di Cyrano che vi riproponiamo come post.

 

Perdonatemi ma, se ho capito qualcosa di cos’è un dogma, direi che dogmi sono l’incarnazione del Verbo, la divina maternità, l’Unitrinità di Dio, la risurrezione della carne, l’Immacolata concezione e cose simili…
Ora non voglio mettermi a discutere sull’essenza del dogma (e anche lì ci sarebbe molto da dire), ma vorrei che qualcuno mi spiegasse un’altra cosa: perché si tira così spesso in ballo una parola tanto difficile e ambigua, specie nel confronto coi “laici” (tra l’altro, laico sono io, gli atei e gli agnostici usino le loro parole!)? continua a leggere

Stupidity Fair

di Jane

Credo che sia doveroso imparare a leggere un po’ di tutto. Non tanto perché bisogna esercitarsi a non esaurire le proprie opinioni nei propri pregiudizi (esercizio purtroppo inutile per gran parte dell’umanità), quanto perché leggere tanto aiuta ad affinare il proprio linguaggio, nel caso delle opere di letteratura, e ci permette di aumentare il numero di parole del nostro vocabolario. Soprattutto, leggere anche libri/riviste/quotidiani che non rispecchiano il nostro pensiero è importante per accrescere il nostro spirito critico. Aggiungo anche che bosogna sfogliare un po’ di tutto perché, come dice Melanie Griffith ne “Una donna in carriera”, «non puoi mai sapere da dove venga una grande idea». continua a leggere

L’impari opportunità

 

by Cyrano

Ci sono momenti in cui uno si rende conto che è bello essere nati uomini: sono quelli in cui, ad esempio, esce utile tirare in ballo in una conversazione la spiegazione di cos’è un fusibile e di quello a cui serve. Ci sono poi altri momenti in cui uno capisce che è proprio una gran fortuna essere nati uomini, e che diversamente ci si sarebbe persi grandi agevolazioni continua a leggere

La grande bugia

di Costanza Miriano

Quello dell’aborto per me è uno dei più grandi misteri dell’epoca moderna. Davvero, lo dico sinceramente e per una volta senza scherzare. E’ un argomento su cui non sono in grado di essere simpatica, quindi vi deluderò. Il fatto è che ho visto troppo dolore tra le donne che conosco, e non posso perdonare una legge tanto bastarda, e la crudeltà di chi l’ha promossa, riuscendo a produrre un gigantesco inganno collettivo. continua a leggere