Visto l’alto livello dei partecipanti al blog (a proposito sappiamo che uno di VOI sarà il correttore ufficiale degli scritti in latino di Sua Santità Benedetto XVI, non so se mi spiego) oggi il post lo fate voi con i vostri commenti. Lo spunto è questa curiosa notizia qua sotto; l’argomento, ovviamente, il grande bugiardo, l’essere che odia la creazione e tutta l’umanità, che opera con menzogne e false promesse affinché l’uomo rinunci alla sua figliolanza divina e al suo legame con Dio.
fonte: http://www.sanfrancescopatronoditalia.it
E’ lì, da otto secoli, in uno dei cicli pittorici che segnano l’inizio dell’arte figurativa occidentale, ma nessuno se n’era accorto: nella ventesima scena della Vita di San Francesco, attribuita a Giotto, nella Basilica superiore di Assisi, c’è il profilo di un demone, con due corna scure, che emerge dalle nuvole sospese fra la rappresentazione della morte di Francesco, in basso, e quella dell’assunzione della sua anima in cielo.
A scoprirlo è stata la storica Chiara Frugoni, grande specialista francescana, dandone notizia in un articolo nel prossimo numero della rivista San Francesco Patrono d’Italia. “Fino ad oggi – osserva la Frugoni – il primopittore che pensò di trattare le nuvole era ritenuto Andrea Mantegna che nel suo San Sebastiano, del 1460,mostrò sullo sfondo del cielo un cavaliere che emerge da una nuvola. Ora, questo primato non è più tale”.
Sul perché, invece, Giotto abbia dipinto il demone nella nuvola, è ancora un mistero, la Frugoni però ricorda che “nel Medioevo si credeva che anche nel cielo abitassero i demoni che ostacolavano la salita delle anime”
PS riporto qui un articolo della Bussola Quotidiana di Luigi Codemo che ci ha segnalato Gabriele che smentirebbe l’ipotesi che nell’affresco compaia un demone. Ringraziamo Gabriele e aggiungo che personalmente mi affascina di più l’ipotesi del demone e, sinceramente , la spiegazione che si tratterebbe del volto della luna mi convince meno.
“Visto l’alto livello dei partecipanti al blog: partendo così mi sembrava già a volare ad alta quota ma
“(a proposito sappiamo che uno di VOI sarà il correttore ufficiale degli scritti in latino di Sua Santità Benedetto XVI, non so se mi spiego)”: atterraggio improviso e senza paracadute!!!
A parte i:doverosi complimenti per “uno di Voi”, sono proprio un’ANALFABETA.
A questora posso fare solo questo di commento.
Notte!
Infatti errori ortografici a iosa…
Angela!!!!
Siamo in due!!!
Comunque, visto il mio allontanamento forzato, il blog prende quota e livello…
Io sono analfabeta e pure extracomunitaria!!!
Passo di qui per salutarvi e per abbassare un pochino la media!!! Il blog è bello perché è vario!
allontanamento forzato???mi son perso qlcosa?
Extracomunitria? Noooo!!! CITTADINA DEL MONDO????
N.B.: mi sei mancata!
Mica ritengo un’offesa essere extracomunitaria (soprattutto ai giorni d’oggi!!!)
hahahahhaha
@vale, ci sono problemi di salute grossi che incombono sulla mia famiglia… preghiere ben accette.
@Angela, anche voi mi mancate… ma vi seguo di striscio, ridonate pace ai miei giorni di battaglia.
Grazie a tutti voi !
Lo so, lo so! Non penso proprio che tu sia una che si offende per questi termini.
Preghiere assicurate, anzi, inserisco subito te e la ta famiglia tra le richieste che passo a un gruppetto di preghiera online (alcuni monsateri, sacerdoti e una piccola “combriccola di laici”).
🙂
“Ego sum qui intus habitat” ! Con queste parole il Nemico si presenta per bocca della ragazza posseduta nel film “L’esorcismo di Emily Rose”, tratto a quanto pare da una storia vera. Poco importa ora che questa storia sia realmente veridica e che questa frase sia parte delle cronache o invece solamente della sceneggiatura, in ogni caso essa coglie l’essenza fondamentale del Maligno: io sono colui che abita dentro, dice, dentro al cuore dell’uomo; ma sarebbe anche più giusto tradurre: io sono colui che prende casa dentro al cuore dell’uomo, che si insedia in lui. Al cristiano che sente questa frase al cinema non può non venire alla mente Luca 11, 24, dove Gesù spiega la metafisica della possessione: “quando uno spirito immondo esce dall’uomo, si aggira per luoghi aridi in cerca di riposo e, non trovandolo, dice: ritornerò nella mia casa da cui sono uscito”. Egli è perciò colui che insidia l’intimità dell’uomo e insinuandosi in essa tramite la seduzione del peccato fa del nostro foro interiore la propria tana sicura, da cui nessuno riuscirà più a cacciarlo se non Uno più forte di lui. Ebbene sì, udite udite, il demonio esiste e agisce realmente! Non è una figura retorica, non un mito e nemmeno un simbolo, è invece uno spirito dotato di propria volontà, intelligenza e forza, persino di un proprio nome con cui a seconda del rito messo in atto può essere evocato nel mondo oppure esorcizzato. Se non credete a me chiedete a Padre Amorth, che a lottare contro il demonio ha passato la vita intera, e se non volete credere nemmeno alla sua testimonianza allora andategli appresso, raggiungetelo a Roma e accompagnate lui o un qualche altro sacerdote esorcista (purtroppo ne sono rimasti pochi) in uno dei suoi riti: perchè avrete veduto, avrete creduto!
Eppure dal principio della Creazione egli continua a presentarsi sotto spoglie fasulle, il serpente antico è la prosopopea di ogni essere demoniaco o figlio del demonio che cela la propria vera forma sotto pelli soggette a mute periodiche. Entro la grande nube opaca e cangiante delle passioni e delle idee che agitano il cuore e quindi la storia degli uomini si mimetizza l’angelo caduto, il cui ghigno malefico si sovrappone alle pieghe di sfondo di ogni epoca e si apre come ferita sopra a ogni gloria mondana, che per questo motivo infine “transit”. Egli è colui che appare non apparendo, o per meglio dire che traspare attraverso la cortina fumogena di ogni menzogna, per questo il Vangelo ci impone la chiarezza nel nostro parlare, che deve essere solo “sì sì, no no”, mentre invece -ci spiega- tutto il di più viene dal Maligno. La sua progenie è quella che San Paolo chiama “spiriti dell’aria”, per indicare che la nostra atmosfera e il nostro universo non sono semplici vuoti biochimici di essere ma stratificazioni complesse di presenze spirituali, che circondano e per così dire assediano la nostra fisicità tanto quanto la nostra volontà. Se il Padre Nostro termina con un esorcismo, “libera nos a Malo”, che significa dal Maligno e non dal male generico, non è certo perchè Gesù era superstizioso, ma solo perchè ci vedeva meglio.
Anche S. Paolo parla spesso degli “Spiriti dell’aria”, seguendo l’angelologia tradizionale ebraica.
Gli spiriti dell’aria sono quelli che avvelenano “il clima” diremmo noi, cioè quelli che condizionano le relazioni umane. In italiano questa credenza ebraica sopravvive in una miriade di metafore, anche noi parliamo spesso di “clima irrespirabile” o “aria pesante” intendendo un contesto in cui parlarsi è difficilissimo.
Non credo che nel contesto di Giotto fosse questo ciò che lui intendeva rappresentare, credo che l’interpretazione di Chiara Frugoni sia molto più calzante, ma d’altro canto oggi vedo gli spiriti dell’aria davvero scatenati attorno a noi, perfino su questo blog a volte capirsi e spiegarsi è così difficile…
Come difendersi dagli spiriti dell’aria? Come ricostruire relazioni umane sane e positive? Innanzitutto ricordando sempre che non è solo questione di buona volontà: la volontà di dialogo è importante certamente, ma poiché abbiamo di fronte nemici preternaturali le nostre armi non possono essere semplicemente quelle umane. Per citare un adagio (credo di matrice monastica): “prima di parlare pensa, prima di pensare ascolta, prima di ascoltare prega”.
La preghiera cioè deve essere anche all’origine dei nostri rapporti umani e deve accompagnarli sempre, è anche questo il senso del “pregare per i nostri nemici”, pregare cioè perché gli spiriti dell’aria che impediscono la comunicazione e ci rendono nemici siano scacciati.
Don Fabio questa tua elucubrazione mi sembra tanto “esoterica”… dimmi che credi anche tu all’esistenza del diavolo come entità personale e come insegna la Chiesa….
Perbacco! Più che dire che per dialogare non bastano le buone intenzioni, ma occorre la preghiera appunto perché nelle nostre buone intenzioni si insinua un “altro” e che questo altro è di origine preternaturale cosa dovrei dire?
Non ti basta come affermazione dell’esistenza del demonio?
Allora sono costretto a dirti che sono assistente ecclesiastico di una delle più importanti comunità carismatiche italiane, in prima linea nella pratica della preghiera di liberazione e che io stesso, pur non essendo esorcista ho partecipato a parecchi esorcismi.
Il fatto che per la seconda volta (la prima era quella di Halloween) parlando del diavolo sia stato frainteso mi fa sorridere e mi sembra un ottimo esempio del lavoro occulto degli spiriti dell’aria di cui sopra.
C’è il diavolo? Certo che c’è, anzi, come diceva qualcuno è molto piùfacile credere che esista il diavolo piuttosto che credere che esista Dio, anche perché se il diavolo non c’è, il diavolo sono io (in senso collettivo, noi omini, la razza umana).
E’ pericoloso il diavolo? Certo che lo è: come un cane legato alla catena, se gli vai vicino e lo sfrugugli (come si dice a Roma) puoi lasciarci le penne, se resti a debita distanza più che abbaiare non può.
Bisogna aver paura del diavolo? E’ lui che deve aver paura di noi (e ne ha). Come diceva S. Teresa d’Avila (una che è stata addirittura sospettata di essere indemoniata) “Non capisco quelli che dicono “il diavolo! il diavolo!” quando basterebe dire una sola volta “Gesù!” e a scappare tutti i diavoli dell’inferno”.
Spero con questo di non dover più tornare sull’argomento, detesto dovermi “vantare” (nel senso paolino.Cfr. 2Cor. 12,1)
Scusami per il dubbio avanzato nei tuoi confronti ma oggi come oggi non credo si possa dare per scontato tutto… non di rado, infatti, mi è capitato sentire affermazioni di eminenti sacerdoti riguardo la “figura retorica” al “genere letterario” e quant’altro (tralascio le ironie a basso costo…) riguardo la figura del diavolo, disattendendo così il magistero millenario della Chiesa in proposito… Grazie per la chiarificazione e prega per me!
Purtroppo da alcuni sacerdoti si sentono anche altre cose. Un paio di esempi: i Santi non esistono oppure non esistono gli Angeli.
Chissà come mai la Madonna continua a terminare i Messaggi del 2 del mese che da a Mirjana, invitandoci alla preghiera per i pastori e sacerdoti? Sono anche loro di carne ed ossa e dovremmo sostenerli di più con la preghiera.
Molti nella Chiesa non credono al diavolo e lo considerano una superstizione!
Una mattina.ho sentito dire da un sacerdote della mia citta, durante l’Omelia, che quando nel Vangelo si parla di liberazione dai demoni si parla di guarigioni fisiche: peccato che il Vangelo di quel giorno era tratto dal capitolo 8 di Matteo:
“Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la sua parola e guarì tutti i malati,…” (v. 16).
Se togliamo SCACCIO’ GLI SPIRITI e mettiamo GUARI’ GLI AMMALATI, perché il versetto continua con GUARI’ TUTTI I MALATI ? Non è un ripetitivo inutile?
La cosa che mi da molto fastidio è che questo sacerdote è parroco ed insegnante negli Istituti teologici.
Inoltre: il lavoro del diavolo è convincerti che non esiste, così può agire indisturbato. Diffidare un po’ degli effetti troppo clamorosi perché, ripeto, molte manfestazioni sono problemi psicologici: il diavolo è subdolo e agisce nel nascondimento.
E’ vero che il diavolo agisce nel nascondimento, ma non credo che parlarne ad ogni piè sospinto sia una buona strategia per combatterlo.
La Chiesa nella sua sapienza lo ha sempre fatto in maniera molto misurata. Tra l’altro anche la Bibbia, sebbene lo nomini spesso (soprattutto il NT) ci dà in effetti pochissime informazioni su d esso.
Tra le altre cose va ricordato anche che è un millantatore, esagerare il suo potere fa in effetti il suo gioco.
Purtroppo non pochi di quelli che ne parlano continuamente, non di rado raccontando esperienze personali, esorcismi e quant’altro, contribuiscono involontariamente ad alimentare la sua propaganda.
Soprattutto rischiano di dimenticare la sua azione ordinaria, assai più pericolosa di quella straordinaria (se cedo alla tentazione vado all’inferno, se vengo posseduto non necessariamente).
P.S.
Chapeau e complimenti a “uno di noi” chiunque sia
In base ai miei studi storico artistici posso dire con una certa sicurezza che secondo me non si tratta di un demone ma semplicemente della raffigurazione profetica del nostro Alvise.
Mi ero fatta l’idea che Alvise fosse mooolto più carino!
Questa mi è piaciuta!
qui: http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-giotto-e-il-demoneche-non-c-3572.htm
e qui: http://fidesetforma.blogspot.com/
il fatto viene negato.
… per rispetto alla corretta espressione di tutte le ipotesi.
Il demonio comunque c’è!
C’è s^: ne parla la Parola di Dio, il Catechismo della Chiesa Cattolica, il Magistero della Chiesa, nonché esorcisti che non esisterebbero se non esistesse il puzzone.
Ops! Ma… GESU’ E’ PIU’ FORTE DI LUIIIIII.
Il correttore del latino in Vaticano può essere soltanto Alvise… o no?
@Fk,toglimi una curiosità,sei una donna o un uomo?
Per ora non commento (dovrei lavorare),segnalo solo un libro che mi accompagna da oltre 20 anni ,che ho letto e riletto e che mi sembra un oottimo testo di meditazione mascherato da scritto umoristico ( e voi sapete quanto mi piace l’ironia) si tratta de “Le Lettere di Berlicche” di C.S.Lewis.
Uomo, uomissimo!!! Già il fatto che possa aver dato idea di appartenere all’altro sesso mi riempie di frustrazione… sigh!
tranquillo fk, a me questo dubbio non ha mai sfiorato
Meno male che ci sei tu!!!
Ogni uomo ed ogni donna hanno sempre una componente dell’altro sesso: non ricordo chi l’ha detto, ma ci credo!
Fk, niente frustrazioni, su!
Fk, stai tranquillo, io ogni tanto mi sento molto uomo, non ci vedo nulla di male. Anche il mio ragazzo me lo dice che spesso ho atteggiamenti abbastanza ambivalenti.
L’ “ambivalenza” non è il mio forte!
A me è piaciuto anche “consigli di un diavolo custode” di Cammilleri…fa vedere come per andare all’inferno non sia necessario impegnarsi così tanto…basta comportarsi come fa la maggior parte del mondo!
Dobbiamo essere nel mondo ma non del mondo.
Le grandi scoperte sensazionali sono spesso da prendere con le molle (lezioncina salutare qui http://www.sprezzatura.it/Arte/Arte_UFO.htm).
Non mi meraviglia che ci siano dettagli seminascosti nelle opere d’arte di un tempo. Oggi siamo condizionati a pensare all’artista come a uno scapigliato bohemien in preda al sacro fuoco dell’ispirazione. Invece ai tempi di Giotto (e anche per molti secoli dopo) l’artista era un professionista che lavorava quasi sempre su commissione e i cui committenti avevano quasi sempre idee molto precise su quello che doveva essere rappresentato. Siamo noi oggi, molto spesso, ad aver perso la capacità di leggere certe immagini (a volte peraltro abbastanza astruse…).
Comunque c’è una cosa che mi lascia molto perplessa. Con tutto il rispetto per la Frugon (che ha pur sempre diritto a imperitura gratitudine per aver scritto “Medioevo sul naso”) non vedo come possa aver sostenuto che “Fino ad oggi … il primo pittore che pensò di trattare le nuvole era ritenuto Andrea Mantegna che nel suo San Sebastiano, del 1460…” etc.
Basta andare nella Web Gallery of Art (http://www.wga.hu/) e cercare “cloud” nelle finestre temporali pre-1460: non è che ne manchino.
Forse chi ha fatto l’intervista ha preso fischi per fiaschi. Non vorrei dover pensare che la Frugoni non è la scienza infusa che sembrerebbe. In fondo, anche Omero qualche volta…
Viviana
p.s. una visitina alla Web Gallery of Art fatela in ogni caso: merita.
Concordo!
“Fino ad oggi … il primo pittore che pensò di trattare le nuvole era ritenuto Andrea Mantegna che nel suo San Sebastiano, del 1460…”:
Quando ho studiato (ai miei tempi) STORIA DELL’ARTE, questa non me l’hanno insegnata. Oggi si chiamerebbe BUFALA?
E’ che ogni tanto anche i professori……il mio insegnante di estetica una volta ha detto che nella Divina Commedia Ulisse non è nell’inferno. Meglio non alzarsi e replicare a 2 giorni dall’esame.
La storia dell’arte è talmente vasta che qualcosa sfugge sempre.
Poi bisogna vedere se è stato Giotto a fare quel pezzo o uno degli aiutanti, l’idea di base resta comunque quella del maestro, l’interpretazione è molto soggettiva, specialmente in pittura. Spesso si scoprono pezzi di affresco dei grandi maestri attribuiti agli aiutanti.
Confermo!
Foto e video dell’affresco:
http://www.ilvescovado.it/it/rubriche-16/curiosita-23/assisi-basilica-di-san-francesco-un-demone-negli-4271.aspx
E se invece di un demone rappresentasse la MORTE? In fondo è l’argomento dell’affresco. L’unico che chiamava “Sorella” anche la Morte era San Francesco. Dubito che Giotto la considerasse “Sorella”…
Vado a cercare i miei volumi di Argan e rispolvero qualcosina…
Fai bene, lo usiamo ancora come manuale principale.
Questo conferma che Argan è una cima!
a noi ce la facevano studiare su due diversi volumi, per confrontarli, l’altro e mi sono stupita perchè lo usavo alle superiori è il Cricco.
con tutto il rispetto…. ma Argan fa schifo! come si fa a rifilarlo ancor oggi non lo so proprio…è superato, ideologico, in una parola orrido!
anch’io ho studiato sull’Argan… duemila anni fa. Ma perdonatemi, per me Argan è quello che ha “riconosciuto la mano del maestro” nelle due facce “di Modigliani” ripescate nell’Arno. Personalmente mi trovo in sintonia con Giuly, ma il mio parere non conta niente
odio sparare sulla croce rossa… ma a volte c’è gusto… il primo manuale di Argan credo risalga a più o meno il 1937-38….e non è molto diverso da quello propinato ancora adesso nelle scuole….evidentemente l’odore di muffa ha il suo fascino… e come se non bastasse a completarne l’opera ci si è messo Bonito Oliva…
Per amore di precisione, le sculture taroccate col trapano da 3 ragazzotti, furono ripescate in un canale di Livorno, città natale di Modigliani. Argan ci fece una pessima figura…..sono abbastanza vecchia da ricordarmi la puntata di Portobello in cui i buontemponi dimostrarono come le avevano fatte!
Giuly, sei grande! (chiedo scusa, era Livorno e non l’Arno) Anch’io ho visto la puntata di Portobello, e ho goduto immensamente. All’epoca avevo figlie ragazzine, e non sai quanto ho sperato che conoscessero e sposassero i ragazzi della beffa!
eheheheh! allora hai una terza figliola cara matrigna (e non sono cenerentola manco nella punta dei piedi)
… ero piccola, ma mi sono fatta una bella ghignata vedendo il grande prof dott dei miei stivali prendere la tranvata da quei ragazzetti!
Matrigna, non fare tante moine a Giuly solo perchè vuoi venire a conoscerla quando verrà a pranzo/cena da me… E tu, sorellina mia, non cadere nella trappola della mia mamma, è proprio una matrigna!!!
Genny-gelosa
S. Tommaso d’ Aquino, De malo, q. 16 a. 3 co. (e voglio una traduzione… scriteriata)
Fuit ergo primum peccatum Diaboli in hoc quod ad consequendum supernaturalem beatitudinem, quae in plena Dei visione consistit, non se erexit in Deum, tanquam finalem perfectionem ex eius gratia desiderans cum Angelis sanctis, sed eam consequi voluit per virtutem suae naturae; non tamen sine Deo in naturam operante, sed sine Deo gratiam conferente.
Unde Augustinus in Lib. de libero arbitrio, peccatum Diaboli in hoc ponit quod est sua potestate delectatus; et in IV super Gen. ad Litt., dicit quod si ad se natura angelica converteretur, saepe Angelus amplius delectaretur quam eo cuius participatione beata est, et intumescens superbia caderet.
Et quia habere finalem beatitudinem per virtutem suae naturae, et non ex gratia alicuius superioris, est proprium Deo, manifestum est quod quantum ad hoc appetiit Diabolus Dei aequalitatem. Et quantum ad hoc etiam appetiit Deo non subiici, ut scilicet eius gratia supra suae naturae virtutem non indigeret. Et hoc etiam congruit ei quod supra dictum est, quod Diabolus non peccavit appetendo aliquod malum, sed appetendo aliquod bonum, scilicet finalem beatitudinem, non secundum ordinem debitum, id est non ut consequendam secundum gratiam Dei.
In volgare: il succo di quello che dice Tommaso è: il primo peccato nel Diavolo non sta nel rifiutare che la perfezione da conseguire è la beatitudine soprannaturale (cioè: il vedere Dio), ma nel volerla conseguire NON in forza della grazia (soprannaturale) che Dio conferisce, ma solo con le proprie forze (naturali). E poiché essere beato in forza della sola propria natura senza il soccorso di alcunché di superiore è proprio di Dio, desiderando questa beatitudine che solo a Dio compete il Diavolo desiderò (peccando) di essere uguale a Dio. Quindi il peccato del Diavolo non sta nel desiderare qualcosa di male, ma nel desiderare in modo gravemente disordinato qualcosa di buono.
Sei tu “UNO di Voi” !!!!! T’ho sgamato!
no, Angela, davvero, io il latino non lo ignoro ma non lo padroneggio così bene, tutti gli indizi portano dritti dritti al nostro SCRITERIATO. Hai notato che tace da ieri?
Se non è lui, torno a litigare con Paperina 😀
Scherzavo! Anche perché non intendo aprire la caccia al’UNO di noi.
Paperina? Mi piace! Stiamo andando su toni più simpatici.
Quindi niente litigare ma:
Oggi siete davvero carini, quindi resto. Ho visto il servizio al tg.
Certo che siamo carini! Che pensavi che fossimo tutti matusa rimba?
N.B.: io potrei essere Brambilla?
E che l’altra volta mi avete un pò…..spaventata, sono più sensibile di quanto vorrei, ma temo che eravamo semplicemente partiti ” con il piede sbagliato “.
Posso dire la stessa cosa: mi avevi spaventata! Come vedi nella vita le cose cambiano con il tempo…
Mi dispiace di averti spaventata. Oggi no, puoi stare tranquilla.
Bsaglio o mancano un sacco di persone?
In orario di lavoro mancano tante persone…
Spaventata non è il termine esatto: preoccupata.
io ci sono, ma l’arte non mi interessa e parlare del “cornutazzo” non mi attira.
Intanto sto guardando il nuovo presidente del consiglio che parla al senato
no Alessandro non voglio litigare ma da appassionata di storia dell’arte forse faccio una capatina per guardare da vicino.
praticamente un pelagiano….
E’ naturale che “affascina di più l’ipotesi del demone” ed è questa la ragione
per cui ci piace (a chi piace, ma un po’ piace a tutti )la creduloneria nel demonio con tutti i diavoli e acidiavoli e padri Amorth (sembra un nome preso da un film dell’orrore!).
La demonologia, credo, va a braccetto con la teologia, e la teologia è la scienza del “mistero”.
” La precondizione per per fare della teologia, e per consumarla, è elementare e spontanea. eludere i fatti e le prove” .
conoscevo uno che la pensava come te quando andò nella casa dove stava Padre Pio… l’indomani fuggi a gambe levate… “roba del medioevo” 🙂
Fa un giretto dalle parti di qualche incontro di preghiera carismatica e ne vedrai delle belle! Oppure vai a Medjugorje al momento dell’Apparizione ad uno qualsiasi dei veggenti (o in Italia quando ne viene uno): vedrai se è una creduloneria! Certo che ci vuol comunque un grande e serio discernimento prima di dire che sia opera del puzzone e bugiardo. Le vere possessioni sono rarissime. Ma gli effetti della sua presenza lo sono di meno. Tantissime manifestazioni attribuite al puzzone, però, sono frutto di problemi psicologici, di nostre proiezioni, etc.
Scriteriato:
certamente è lui l’unico con la competenza, sia del latino che del linguaggio chiesastico, e con la pazienza (voglio sperare) necessaria a stare dietro al “vaticanese”.
http://www.avvenire.it/Rubriche/Pagine/Il%20mattutino/LA%20DISPUTA%20TRA%20DIO%20E%20SATANA.aspx?Rubrica=Il%20mattutino
ehi UNODINOI puoi far niente per questo signore…
Che bell’argomento! Si potrebbe parlarne a lungo – chissà se troverò del tempo per farlo. Ma per intanto posso postare un vecchio stralcio d’intervista a Vittorio Messori sul settimanale del Corriere che lessi nel lontano 1996; nonostante fossi allora un impenetrabile agnostico col dente avvelenato che si compiaceva di citazioni come quella di Alvise qua sopra (la precondizione per per fare della teologia, e per consumarla, è elementare e spontanea. Eludere i fatti e le prove… eccetera eccetera) mi colpì così tanto che la ritagliai e la conservai – ancora ce l’ho. E’ che a quei tempi non riuscivo neanche a immaginare che quei boccaloni di cattolici potessero esprimersi in questi termini; perciò leggere che questo tale fosse un cattolico e si sentisse libero di parlare così, mi aveva deliziato (e guarda, si ricollega pure alla citazione di San Tommaso fatta da Alessandro! 🙂 )
D: a chi suggerirebbe, oggi, una visita dall’esorcista?
R: a tutti quelli che promettono il paradiso in terra a colpi di riforme, volemose bbene e lotta alle barriere architettoniche. Filantropi, spiritualisti, segretari generali di organizzazioni umanitarie, leader animalisti, pacifisti ed ecologisti, politici buonisti e riformisti, capi di Stato che cinguettano che la politica è dialogo, politici dediti all’inciucio, anchorman della tv del dolore, dei buoni sentimenti, della solidarietà. Ma anche i “preti coraggio” televisivi o “di strada”, che organizzano le “partite del cuore”, allestiscono siparietti sociali nei varietà della domenica, invitano la gente a comprare il bonsai per la lotta alla spina bifida. Parlo delle categorie, non delle persone, naturalmente. Di tutti i guru del politically correct, categoria satanica per eccellenza.
D: e perché mai?
R: Perché pretende di cancellare il male, il peccato, il dolore, il conflitto, la diversità. Tutte realtà che non si vorrebbero vedere e che vanno esorcizzate. Magari cambiandogli nome. Se non c’è nulla da redimere, se l’uomo – come diceva quel cattivo maestro che era Rousseau – può salvarsi da solo, allora non c’è neppure bisogno di un Redentore. Il Vangelo diventa inutile, Cristo da Salvatore è degradato a lagnoso dispensatore di massime moralistiche. Sì, credo proprio che oggi l’Anticristo si aggiri in blue jeans e chitarra cantando la solidarietà, la tolleranza, le epiche gesta di Greenpeace. […]
E bravo Giotto….pensare che ho visto tutto il ciclo pittorico. C’è da dire che visto il colpo d’occhio dell’insieme i dettagli sfuggono spesso. Sono estasiata………..
@Velenia: hai ragione, Le lettere di Berlicche è un capolavoro!
Musica e silenzio—li detesto mortalmente tutt’e due! Quanto grati dobbiamo sentirci che, da quando Nostro Padre è entrato nell’inferno—quantunque sia trascorso molto più tempo di quanto gli esseri umani possano calcolare, contando in anni di luce—nessun pollice quadrato di spazio infernale, nessun attimo del tempo infernale, sia stato circondato da alcuna di codeste forze abominevoli, ma tutto sia stato occupato dal Rumore—il Rumore, grandioso dinamismo, espressione udibile di tutto quanto è esulante, spietato, virile—il Rumore, che solo ci difende da stupidi rimorsi, da scrupoli disperanti, da desideri irraggiungibili. Noi vogliamo, infine, fare di tutto l’universo un rumore. Abbiamo già fatto grandi passi in quella direzione per ciò che si riferisce alla terra. Le melodie e i silenzi del cielo verranno in fine soverchiati dai gridi.
Ma devo ammettere che finora non siamo ancora rumorosi abbastanza, ne siamo anzi lontani.
Bellissimo “..tutto quanto è esulante, spietato, virile” (virile??!!, se ne potrebbe parlare di questa accezione del vocabolo)
Strabellissimo “scrupoli disperanti, desideri irraggiungibili” e “fare di tutto l’universo un rumore”
Amatissimo Lewis!!! (conosci anche Diario di un dolore?) e Berlicche, un fine conoscitore dell’animo umano; la sua cosmologia la dice lunga, ma non avrà l’ultima parola.
Lui, il diavolo, è colui-che-separa; mentre Dio ha scritto una stupenda melodia nel creato e nei cuori degli uomini, e non permetterà che lui faccia dell’universo un rumore, perché il suo disegno è la perfetta armonia, cioè “ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra”.
@Angelina,grazie della citazione,no non conosco “Diario di un dolore”,ma me lo segno subito,è il libro da cui è stato tratto il film:”Viaggio in Inghilterra?”.
Non conosco il film, ma credo che parli della storia di Lewis con Joy in forma biografica. Diario di un dolore è stato scritto dopo la morte di lei.
Una dichiarazione d’amore, una professione di fede; il più lucido e appassionato elogio del matrimonio che abbia mai letto, la più razionale e totale accettazione di Dio che mi sia capitato di incontrare.
BELLO da non saperti dire…
“Una cosa, comunque, devo al matrimonio. Mai più crederò che la religione sia un prodotto dei nostri appetiti inconsci e insoddisfatti e un surrogato del sesso. I pochi anni che io e H. abbiamo passato insieme sono stati un vero banchetto d’amore; l’amore in tutte le sue modulazioni: solenne e festoso, romantico e realistico, a volte clamoroso come un temporale, a volte dimesso e accogliente come infilarsi le pantofole. Non un angolo del cuore e del corpo è rimasto insoddisfatto. Se Dio fosse un surrogato dell’amore, avremmo dovuto perdere ogni interesse per Lui. Perché sprecare il tempo con i surrogati, quando si ha l’originale? Ma non è così. Sapevamo entrambi che volevamo qualcosa oltre l’altro – qualcosa di affatto diverso, il cui bisogno era affatto diverso. Tanto varrebbe dire che due amanti, ciascuno avendo l’altro, non vorranno mai più leggere, mangiare, o respirare.”
Scusate l’OT
Sentivo che fischiavano le orecchie, stamattina! Grazie innanzitutto per la segnalazione dell’articolo de La Bussola.
Anch’io penso che l’ipotesi del demonio raffigurato lì sia affascinante. E poi la Frugoni sicuramente non è sprovveduta. Ma al di là della suggestione, non mi pare l’ipotesi regga sia da un punto di vista iconografico (non ci sono corna e i demoni li disegnavano diversamente) sia da un punto di vista del contenuto rappresentato.
Certamente rimane da approfondire l’identificazione della “fonte” che sottostà al volto dipinto. Quel periodo è travagliato e forse non è la Vita (una delle due) del Celano. Su questo in effetti c’è ancora da studiare. Ma una fonte francescana è sempre più plausibile di qualche credenza più o meno popolare fatta di nubi e demonio. Insomma, bisogna tornarci sopra… (qualche informazione supplementare l’ho messa qui http://delvisibile.wordpress.com/)
In ogni caso, siccome la cosa interessante qui è la questione del demonio in mezzo a noi, e siccome Costanza Miriano lo ha giustamente ricordato come il grande bugiardo, segnalo un dipinto bello quanto affascinante di Rosso Fiorentino dove tra la folla sotto la croce di Cristo c’è il demonio (qui non ci sono dubbi) rappresentato come una scimmia, come “simia dei”, come il grande mentitore che scimmiotta Dio. Se il demonio è libero di scorazzare ha comunque già il cappio al collo, o almeno così lo rappresentavano chi lo sapeva rappresentare, perché “gli è rimasto poco tempo” (Ap 12,12).
http://delvisibile.wordpress.com/2008/11/12/il-re-e-la-scimmia/
Ciao,
Luigi
il problema ,per noialtri, è che il tempo, per Dio,per quanto breve,è lunghissimo quaggiù….
A me quel demone piace, se si fa caso a tutto l’impianto della scena ci si rende conto della divisione spaziale ascensionale tra il mondo umano e quello divino. Siamo stati abituati a concepire “l’alto” come il luogo del bene ma quel demone, ammesso che sia il solo e che non ce ne siano altri camuffati altrove, ci spiega che il male e’ ovunque e che, quindi, lo stesso vale per il bene.
Il male ovunque poi era un concetto molto sentito in quel periodo storico. E l’arte doveva insegnare a chi non poteva leggere, quindi era permeata dal loro modo di pensare.
A Siena, piazza Tolomei, chiesa di San Cristoforo, pala d’altare laterale cinquecentesca con san Benedetto che tiene un diavolo al guinzaglio.
E ho appena scoperto (quante cose ci sono da scoprire) tre espliciti diavoli giotteschi raffigurati ad Assisi Basilica inferiore, nell’allegoria della Castità: Immunditia dalla testa di cinghiale, Ardor dal capo fiammeggiante e Amor (quello pagano) dai piedi d’uccello e cinto di cuori (cfr la famosa Web Gallery of Art).
E ora devo proprio mettermi a fare le carte (cioè mappe).
Viviana
…@Emidiana,hai fatto bene a puntualizzare,per un attimo ho pensato fossi una cartomante.
Tutt’al più una cartomane http://wp.me/P1nfEC-9D 🙂
Il mio ragazzo non lo vedeva il demone nella nuvola, era scettico.
Giuliana! “con tutto il rispetto…. ma Argan fa schifo! come si fa a rifilarlo ancor oggi non lo so proprio…è superato, ideologico, in una parola orrido!”
Argan mi piaceva tanto, anche perché gli altri libri te li raccomando! Poi, ho messo la stroia dell’arte nel cassetto e approfondito altre cose, ma ero convinta (a quei tempi) che fosse il migliore. Mi sono persa qualche cosa?
Ragazze, non vi preoccupate per il manuale. Noi storia dell’arte la studiamo su l’Argan e su altri volumi. La mia professoressa, voleva che ne avessimo una visione il più ampia possibile, che li confrontassimo insomma. Personalmente trovo che l’Argan sia un buon manuale, non mi dispiace. Il Cricco è molto più facile da leggere, specialmente nella versione mayor. Poi si trova sempre qualche data che non torna, ma avendo fatto la tesi in storia dell’arte antica sono abituata a trovare delle discrepanze tra un volume e l’altro. Diciamo che con la medioevale capita di meno.
“Ragazze”? Mi piace! Smack!
Grazie! Abbiate un poco di pazienza con me, non me la cavo bene a scrivere con questo coso, me lo regalarono per la tesi ma mi ci accapiglio spesso e volentieri. Mio fratello se la ride…..lui lo usava prima di imparare a leggere. Quando gli dico che recentemente non avevamo neanche la play mi guarda come se fossi nata un secolo addietro…..magari, così potevo scrivervi una bella lettera.
Io ex-ragazza,ma anche diversamente giovane va bene!
non vi preoccupate i miei fratelli mi guardano come se fossi Matusalemme. Ma credo che un giorno la smetteranno.
Ah, no! A me il ragazza va bene! Sono già ex in tante cose (atea, anticlericale, femminista sfegatata, egoista, vendicativa…): per il diversamente magra ci sto ma questa me la tengo e ci tengo!
Ne hai fatte di cose!
Mi perdo i tasti, scusate.
Io al liceo avevo l’Adorno come manuale, poi all’università ho avuto il De Vecchi e l’Argan. Mi sono resa conto che Argan ha influenzato pesantemente tutta la storia dell’arte degli ultimi 40 anni, scalzando grandi esperti come Longhi e Zeri. Certo, anche quelli avevano dei limiti, ma l’approccio psico-sociologico che ha preso piede da Auser e Argan ha avuto un impatto quasi devastante, specialmente sulla critica che per decenni ha trascurato l’importanza della precisa datazione delle opere, le attribuzioni, la storicità….
Mi piacciono molto invece Zeri, Sgarbi, Paolucci, Calvesi, Bona Castellotti, e altri ottimi storici dell’arte di questi anni. Secondo me ci si deve attenere il più possibile alla datazione, al contesto culturale, alla teologia, alla filosofia dell’epoca in cui le opere sono state realizzate, nonchè alla stilistica ed all’iconografia. Le interpretazioni che tirano fuori un particolare dal tutto per costruirci su una intera teoria mi sembrano molto fuorvianti. Nel caso specifico di Giotto credo che in primo luogo bisogna conoscere esattamente il tema iconografico che i francescani gli hanno fornito per tessere l’impianto di tutto il ciclo della Basilica, e qui è ovviamente la biografia del Santo (se non mi sbaglio le prime fonti sono le vite del Celano, ma anche le opere stesse di San Francesco); poi bisogna conoscere la spiritualità francescana che permea l’opera (ogni ordine religioso ha un suo carisma particolare nell’approcciare il divino e il magistero ecclesiastico); importante sarebbe capire se le singole scene sono state tutte dipinte dal maestro o anche dagli allievi, e qui ci vuole l’occhio esperto che coglie le differenze tra una mano e l’altra (i restauratori sono bravissimi a riconoscere queste differenze, forse più bravi dei critici); infine sarebbe ottima cosa avere i documenti che attestano chiaramente cosa il committente chiede, se l’artista ha una certa libertà di manovra nel trattare il tema o è strettamente vincolato ad un programma.
Un demone nella nuvola? l’ipotesi è suggestiva…. però se conosco un po’ Giotto, credo che in tutta la sua pittura gli elementi naturali sono sempre partecipi degli eventi soprannaturali, il creato partecipa della divinità, la esalta, la loda. E quindi il fatto che una nuvola “guardi” con fattezze umane l’ascensione dello spirito di SanFrancesco non mi suggerisce altro se non che Giotto ha voluto dirci che perfino le nuvole manifestano stupore e partecipano del mistero. Noi dal basso, da lontano non cogliamo questo dettaglio. Ma al pittore questo non interessava affatto. Il dettaglio invisibile dal basso è importante perchè lassù, sempre secondo il mio modesto parere, non è altro che la lode stessa dell’artista all’evento. Noi non lo cogliamo, ma Dio sì.
Precisazione: io di arte medievale non sono assolutamente esperta, rispetto la lettura della dott.ssa Frugoni che è forse la più preparata tra i conoscitori della storia di san Francesco, ma non è una storica dell’arte. Se devo essere onesta, tra il demone e la mezza luna, io propendo per la seconda lettura. Vedere poi dei riferimenti esoterici in quella nuvola, bè per me è del tutto fuori luogo. Se non altro perchè non regge dal punto di vista storico una interpretazione così. L’allegoria è molto più probabile.
L’arte medioevale è molto affascinante, un periodo tutt’altro che buio sotto molti punti di vista. Spesso elementi esoterici e profani si mischiavano con quelli cristiani. Non tenevano molto conto del principio di non contraddizione. Per farti un’esempio, nel rosone di molte chiese c’è la dea fortuna. Il cristianesimo era permeato da elementi pagani non del tutto eliminati. Anche l’Albero della viita, la ruota, il teschio ai piedi della Croce, il labirinto, sono elementi di derivazione più antica.
infatti, l’arte cristiana ri-assume elementi pagani e li trasfigura, rivestendoli di nuovi significati. Volevo solo dire che una cosa è la Allegoria, il simbolo, un’altra è l’immagine esoterica. Simboli esoterici o rimandanti a livelli secondi o terzi si incominciano a trovare dal Rinascimento in poi, quando è ormai iniziata una progressiva scristianizzazione, laicizzazione del linguaggio artistico, che non è più la Biblia Pauperum, ma si distacca dal popolo per rivolgersi ad un circoscritto gruppo di fruitori. Per esempio nel Tempio Malatestiano di Rimini, ma anche nelle Stanze Vaticane di Raffaello, o nella chiesa della Steccata a Parma affrescata da Parmigianino.
Ok, mo’ basta, sennò vi stufate….
No, tranquilla, se si tratta di arte non mi stanco mai!
Noo!
Avevo ragione: mi sono persa qualche cosa. Grazie per il quadro molto lucido che hai fatto.
Scusami Angela, non volevo sembrare saccente, diciamo che ho fatto l’Accademia di belle arti ed è una specie di ” deformazione professionale “. Giuro che oggi non voglio farvi arrabbiare.
Solita ‘mbranata!
Il commento sopra è la mia risposta ai due commenti ultimi di Giuliana.
Non ti preoccupare sto litigando con la tastiera.
Per non parlare del terrore che avevano di Dio, da una parte il Padre, dall’altra il giudice implacabile.
E per loro le due versioni erano l’unica faccia della stessa medaglia.
Scusami devo precisare che per loro implacabile significava che ” Dio ti manda la peste se non ti comporti bene “.
Mah,sarà ma il Cristo giudice c’è anche nella Sistina e il Requiem di Mozart dice: Rex tremendae maiestatis qui salvando nos salva gratis.
Chiedo scusa per gli eventuali errori di latino,spero che uno di noi mi perdoni,attualmente sto praticamente rifacendo il IV ginnasio e quindi sono come una quattordicenne alle prime armi.
Non preoccuparti per il latino io lodetestavo.
Da perfetta ignorante quale sono,ma il volto ritratto nella nuvola non potrebbe essere un autoritratto di Giotto,come per Michelangelo nella Sistina?
Qullo è un’altro bel giochetto. Diciamo che non possiamo esserne certi valentina. Ogni pittore dipingeva con i canoni della sua epoca, quindi diciamo che è difficile dire quanto l’autoritratto somigli all’originale. L’autoritratto è tra l’altro una cosa estremamente intima per un pittore: un conto è ritrarre gli altri ( e riuscire ad essere imparziale ) un’altro è ritrarre sè stesso, è più inquietante che guardarsi allo specchio!
Lu’unica cosa oggettiva è una bella foto, ma gli manca il fascino perverso dell’autoritratto.
@babyducling, scusa ma mi chiamo Velenia non Valentina,acida come sono al massimo potrei essere Violentina
Scusa. Valenia non è molto comune, che origini ha?
Scusami Velenia. Sono di nuovo nei pasticci con questo coso!
Tra l’altro mia madre ha pensato bene di darmi una brutta notizia prima del pranzo:
Non sono molto lucida, ho un pochino di angoscia. Un genitore ha picchiato il figlio per un brutto voto e ora il bimbo è in coma e io ho la nausea.
Non ti preoccupare tu non sei acida, se mi chiamano Michela e non Micaela io neanche mi giro. Così mi chiamano MIky e sistemano la cosa.
mi dispiace, ma credo proporio di no. Credo che Giotto si sarebbe potuto ritrarre tra i vivi in carne ed ossa tra i tanti volti che affollanno i suoi dipinti (e se non mi sbaglio qualche storico dell’arte l’ha pure identificato, almeno ipoteticamente!).
Ok,ragazze (voi si che lo siete) mi avete convinto,non è Giotto,ora metto su il Requiem di Mozart e torno a lavorare
e non farei neppure un paragone con Michelangelo, che, con tutto il rispetto per Giotto, credo avesse una sensibilità religiosa completamente diversa, vuoi per formazione, vuoi per contesto storico…. Anche se tra i due c’è di sicuro una sorta di continuità in termini figurativi: senza il precedente giottesco Michelangelo non sarebbe stato lo stesso!
ho letto Adorno Cricco e Argan e forse qualco’altro. Datazione e attribuzione sono una brutta storia. Poi ogni tanto salta fuori una scoperta che sposta le date. Senza mettere in conto anche le eccezioni, gli aiutanti e qualche ” licenza poetica ” che possono essersi presi. La questione della molteplicità dei manuali ( che durante gli esami era una fatica immensa ), ci serve per formarci un’opinione critica della faccenda, per collegarli tra di loro il più possibile. E’ vero comunque che un vero restauratore dovrebbe avere una conoscenza adeguata, quanto meno prima di ” metterci le mani sopra “. Di restauri ” pazzeschi ” e non nel senso buono del termine se ne vedono tanti.
La committenza poi influenza parecchio, anche se molti grandi pittori hanno trovato la maniera di ” inserire elementi” propri, e molti di questi vengono fuori in dettagli minuscoli. Gli artisti ci tengono ad una certa forma di autonomia, insomma, facevano quanto richiesto….. e un pò di più.
Per quanto riguarda la mano dell’artista, il nostro professore di pittura ci faceva notare che non dipingevamo mai 2 volte il soggetto nella stessa maniera, ma con varianti infinite anche quando non volute.
io ormai classifico Argan come un pezzo della storia della critica. Ma proporlo come manuale è un’assurdità, specialmente alle superiori. Non è LA storia dell’arte, ma un metodo critico e come tale va preso, con tutti i suoi limiti.
Come Santa Caterina da Bologna combatteva contro il diavolo
“Negli scritti, Caterina ci lascia alcune note essenziali di questo misterioso combattimento, da cui esce vittoriosa con la grazia di Dio. Lo fa per istruire le sue consorelle e coloro che intendono incamminarsi nella via della perfezione: vuole mettere in guardia dalle tentazioni del demonio, che si nasconde spesso sotto sembianze ingannatrici, per poi insinuare dubbi di fede, incertezze vocazionali, sensualità.
Nel trattato autobiografico e didascalico, Le sette armi spirituali, Caterina offre, al riguardo, insegnamenti di grande saggezza e di profondo discernimento. Parla in terza persona nel riportare le grazie straordinarie che il Signore le dona e in prima persona nel confessare i propri peccati. Dal suo scritto traspare la purezza della sua fede in Dio, la profonda umiltà, la semplicità di cuore, l’ardore missionario, la passione per la salvezza delle anime.
Individua sette armi nella lotta contro il male, contro il diavolo:
1. avere cura e sollecitudine nell’operare sempre il bene; 2. credere che da soli non potremo mai fare qualcosa di veramente buono; 3. confidare in Dio e, per amore suo, non temere mai la battaglia contro il male, sia nel mondo, sia in noi stessi; 4. meditare spesso gli eventi e le parole della vita di Gesù, soprattutto la sua passione e morte; 5. ricordarsi che dobbiamo morire; 6. avere fissa nella mente la memoria dei beni del Paradiso; 7. avere familiarità con la Santa Scrittura, portandola sempre nel cuore perché orienti tutti i pensieri e tutte le azioni.
Un bel programma di vita spirituale, anche oggi, per ognuno di noi!”
(Benedetto XVI, Udienza generale, 29 dicembre 2010)
grazie, davvero interessante questa “lista ” di santa Caterina! E’ un antidoto di umiltà contro la vanità del demonio: credere nella propria nullità,confidare in Dio, il memento mori…; ma chi è umile non è uno zerbino timoroso, anzi, è un lavoratore e un combattente: operare il bene, non temere la battaglia contro il male, farsi orientare dalla Sacra Scrittura, meditare la vita di Gesù. Ed è un vincente: ricordarsi dei beni del Paradiso!
Invece chi segue il demonio non solo ha già perso in partenza, ma conduce una vita veramente difficile e amara. Come riuscire a credersi chissà chi, a confidare solo in se stessi ? Come reggere alle complicazioni della bugia, e all’inconsistenza della vanità?
E’ decisamente più conveniente stare dall’altra parte! 🙂
O scriteriato, o Cyrano, o Alessandro….dalla triade non si scappa!!!
Io, alvise, OVVIAMENTE; sarei mooolto mooolto più qualificato, non certo per bravura mia, ma perchè ho studiato il latino sotto la sferza dei preti dall’età di zero anni, in pratica, fino a che fui costretto a arruolarmi di leva, se non volevo lasciarci le penne tra i vocabolari.
Ma potrebbe a un ateo (ammettendo possibile, o non fosse un deista, come minimo) venire affidata la revisione di testi teologico-catechetici?
a Fefral. Già dicono che monti è un massone.
Paperina, non m’attorcigliare i commenti. 🙂
Ma come può essere massone Monti se va a Messa?
http://video.repubblica.it/dossier/crisi-italia-2011/monti-e-signora-escono-dalla-messa/80653/79043
Aleeeee!
ma tu mi vuoi attorcigliare i commenti o le budella????
ma se è un filmato così innocente…. il gruppo Repubblica, strenuo sostenitore del governo Monti, allega la prova provata che il neopresidente è cattolico praticante, così il cattolico italiano non si allarma…
lo dico con le manine giunte, come i pargoli alla prima comunione… Monti è stato benedetto anche da FC:
http://www.famigliacristiana.it/informazione/news_2/articolo/passi_131111191708.aspx
Nel sito della mia diocesi c’è un articolo-testimonianza di un sacerdote che ha studiato dai Gesuiti con Mario Monti.
casomai un cattolico adulto o democratico.praticamente un moroteo,un epigono della scuola di Bologna( dice nulla Alberigo,Dossetti e compagnia, assieme all’ex imam di Milano Martini….)
ecco dove ha preso la notizia Alvise che il Vaticano è lo sponsor di Monti…
comunque l’articolo di FC è di una banalità deprimente…
“Niente elicotteri né veline, niente trucco né cerone… forse finisce un’epoca… L’epoca delle residenze Certose, della passeggiata con bagno di folla in via dei Coronari, delle bandane, degli elicotteri che decollano da Arcore, delle decisioni prese in villa, delle barzellette sporche, delle corna al G-8, dei cucù alla Merkel, delle pacche da venditore sulle spalle (“Mister Obama!!!”), dei ritocchini agli zigomi, della calza sulla telecamera, dei Tarantini e delle D’Addario, delel [sic!] nipoti di Mubarak, delle veline, delle letterine e delle parlamentine, dei bunga-bunga e di tutto il resto”
C’è modo e modo di criticare Berlusconi. Questo è da giornalismo di dozzina. Roba del genere non dovrebbe stare su un settimanale come FC, lo squalifica
se è per quello di sedicenti cattolici che vanno a commemorare , ogni anno, Enrico Mattei( sì,quello dell’Eni) che si fece seppellire, anzi ,riporre nel sarcofago appartenuto- a Chiaravalle-Milano- all’eretica Guglielmina la boema( c’era e c’è praticamenten il gotha della finanza italiana,forse anche qlcuno del nuovo governo….) ce ne son tanti. per loro è solo un rito sociale….
no, questo proprio no.
A essere sepolto a Chiaravalle è Raffaele Mattioli della Comit!
hai ragione. la vis polemica mi ha fatto strafalcionare….
è che stavo leggendo un libro su Mattioli e contemporaneamente rileggevo uno di Blondet( con tutti i forse che gli si possono attaccare, ai suoi scritti, su Mattioli ed il circolo comit,adelphi e via cantando)
sai quando ti si incrociano i pensieri???
ESATTO!
PS io adoro Blondet.
(rispondo qui perché sotto non si riesce)
immagino che con quelle letture si affastellino i pensieri! 😉
non lo chiedere a me Alessandro, ma a chi ha messo in giro questa cosa. Una volta poi le società segrete erano tali, se uno ne conosce i membri che società segreta è?
certo, che potrebbe essergli affidata, purché “sotto la sferza” dei preti 🙂
@babyduckling,ma dove è successa questa cosa del bambino?Dacci notizie per favore,
Velenia non è il nome di battesimo,è il soprannome con cui mi chiamano tutti.
ah,dimenticavo, e per dire cosa pensano della religione basta leggersi l’articolo di Gnocchi sul Foglio di oggi in merito al funerale di suo babbo…
da far cadere le braccia.
me lo raccontava mia madre, quindi il racconto non è stato troppo preciso. Credo che la questione sia finita sul tg.
Matrigna del mio cuore! Grazie per avermi ricordato la figuraccia di Argan! Sto invecchiando troppo in fretta!Con tutte le risate che ho fatto a quei tempi…
@ giuly
ah beh se è stato sdoganato da famiglia cristiana(volutamente minuscolo)….
siamo certi che è una bufala!!!!(Monti,dico…)
libro su Mattei. mi sa che ho bevuto una grappa di troppo dopo pranzo….
Allora in conclusione,,1)chi è sepolto nella tomba dell’eretica?2) E che fine ha fatto l’ eretica?3)Senza entrare nello specifico di Monti,e ai cattolici che è proibito andare alle riunioni massoniche( c’è ancora la scomunica?)ma non mi risulta che ai massoni sia vietato andare a messa.
Ai massoni non è vietato andare a messa, è vero. Alludi?
sinceramente non lo ricordo. Ma se devono tenere segreta la cosa non credono se ne facciano un problema….intendo dire a presentarsi a messa. Forse darebbero più nell’occhio non facendolo, ma io proprio non lo so.
mattioli.a messa ci può andare chiunque. non si può comunicare se non confessato e, aggiungo, pentito.la scomunica c’è sempre-latae sententiae-solo per il fatto di essere massoni( se lo è,Monti,dico).la grappa sta finendo i suoi effetti. ma non era niente male…
Mmm,mozzarella di bufala!
Fabio Bartoli 17 novembre 2011 a 16:06
Concordo in pieno! Parlarne in un post come questo ci sta e i paletti vanno messi e messi bene, come fai tu. Parlarne troppo no perché gli si da un’importanza che non ha: è il principe diquesto mondo ma è stato già sconfitto dal Risorto, giusto?
Mi è piaciuto e sto cercando di divulgare quanto ha detto un sacerdote durante l’Omelia domenicale, anni fa: “Noi non siamo stati creati per combattere il demonio ma per amare Dio”.
“se cedo alla tentazione vado all’inferno”: intendevo questo quando ho detto che agisce nel nascondimento. La tentazione, al contrario degli effetti rumorosi ed ecclatanti, è sempre allettante e non fa paura.
Direi: noi siamo stati creati per amare Dio e il modo migliore per dimostrarlo in questa nostra vita da “viatori” (come si diceva un tempo) è quello di combattere il demonio.
mi piace!
sì ma resto dell’avviso che il modo migliore per combatterlo è ignorarlo e cercare Dio in ogni cosa che facciamo
Smack!
Esattamente! E con Lui anche noi siamo vincitori.
Per sette volte nel libro dell’Apocalisse viene menzionato il vincitore, o’ nikon, ed è sempre il cristiano più che Cristo e -attezione!- non il supercristiano inossidabile e inattaccabile al male, ma il semplice cristiano serio.
Permettimi di citarti una frase del bel commento di A. von Speyr all’Apocalisse:
«Il vincitore è colui che combatte seriamente. Ogni battaglia combattuta per il Signore viene da Lui già valutata come una vittoria. E se uno combatte con umiltà non cadrà, infatti in tal caso anche le piccole e momentanee sconfitte vengono utilizzate dal Signore per rinvigorirlo. Il combattimento sincero per il cristiano è già una vittoria, il Signore accoglie nel suo amore il nostro tentativo di amare.»
Mi piace!
Come Satana tentò Gesù. E non la spuntò
“Delle tre tentazioni cui Satana sottopone Gesù, la prima prende origine dalla fame, cioè dal bisogno materiale: “Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane”. Ma Gesù risponde con la Sacra Scrittura: “Non di solo pane vivrà l’uomo” (Lc 4,3-4; cfr Dt 8,3).
Poi, il diavolo mostra a Gesù tutti i regni della terra e dice: tutto sarà tuo se, prostrandoti, mi adorerai. È l’inganno del potere, e Gesù smaschera questo tentativo e lo respinge: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto” (cfr Lc 4,5-8; Dt 6,13). Non adorazione del potere, ma solo di Dio, della verità e dell’amore.
Infine, il Tentatore propone a Gesù di compiere un miracolo spettacolare: gettarsi dalle alte mura del Tempio e farsi salvare dagli angeli, così che tutti avrebbero creduto in Lui. Ma Gesù risponde che Dio non va mai messo alla prova (cfr Dt 6,16). Non possiamo “fare un esperimento” nel quale Dio deve rispondere e mostrarsi Dio: dobbiamo credere in Lui! Non dobbiamo fare di Dio “materiale” del “nostro esperimento”! Riferendosi sempre alla Sacra Scrittura, Gesù antepone ai criteri umani l’unico criterio autentico: l’obbedienza, la conformità con la volontà di Dio, che è il fondamento del nostro essere.
Anche questo è un insegnamento fondamentale per noi: se portiamo nella mente e nel cuore la Parola di Dio, se questa entra nella nostra vita, se abbiamo fiducia in Dio, possiamo respingere ogni genere di inganno del Tentatore. Inoltre, da tutto il racconto emerge chiaramente l’immagine di Cristo come nuovo Adamo, Figlio di Dio umile e obbediente al Padre, a differenza di Adamo ed Eva, che nel giardino dell’Eden avevano ceduto alle seduzioni dello spirito del male, di essere immortali senza Dio.”
(Benedetto XVI, Angelus, 21 febbraio 2010)
mi spieghi come fai ad avere sempre a portata di mano un discorso del Papa, per ogni occasione? li sai a memoria? c’hai in testa un motore di ricerca? 🙂
Sì, c’ho un motore di ricerca, ma NON in testa 🙂
e comunque il più sconvolgente discorso papale dell’era moderna sul Demonio è a mio parere quello di Paolo VI del 15 novembre 1972, all’Udienza generale:
http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/audiences/1972/documents/hf_p-vi_aud_19721115_it.html
“Quali sono oggi i bisogni maggiori della Chiesa?
Non vi stupisca come semplicista, o addirittura come superstiziosa e irreale la nostra risposta: uno dei bisogni maggiori è la difesa da quel male, che chiamiamo il Demonio.”
“Sarebbe questo sul Demonio e sull’influsso, ch’egli può esercitare sulle singole persone, come su comunità, su intere società, o su avvenimenti, un capitolo molto importante della dottrina cattolica da ristudiare, mentre oggi poco lo è. Si pensa da alcuni di trovare negli studi psicanalitici e psichiatrici o in esperienze spiritiche, oggi purtroppo tanto diffuse in alcuni Paesi, un sufficiente compenso. Si teme di ricadere in vecchie teorie manichee, o in paurose divagazioni fantastiche e superstiziose. Oggi si preferisce mostrarsi forti e spregiudicati, atteggiarsi a positivisti, salvo poi prestar fede a tante gratuite ubbie magiche o popolari, o peggio aprire la propria anima – la propria anima battezzata, visitata tante volte dalla presenza eucaristica e abitata dallo Spirito Santo! – alle esperienze licenziose dei sensi, a quelle deleterie degli stupefacenti, come pure alle seduzioni ideologiche degli errori di moda, fessure queste attraverso le quali il Maligno può facilmente penetrare ed alterare l’umana mentalità. Non è detto che ogni peccato sia direttamente dovuto ad azione diabolica (Cfr. S. TH. 1, 104, 3); ma è pur vero che chi non vigila con certo rigore morale sopra se stesso (Cfr. Matth. 12, 45; Eph. 6, 11) si espone all’influsso del mysterium iniquitatis, a cui San Paolo si riferisce (2 Thess. 2 , 3-12), e che rende problematica l’alternativa della nostra salvezza.”
“Potremmo dire: tutto ciò che ci difende dal peccato ci ripara per ciò stesso dall’invisibile nemico. La grazia è la difesa decisiva. L’innocenza assume un aspetto di fortezza. E poi ciascuno ricorda quanto la pedagogia apostolica abbia simboleggiato nell’armatura d’un soldato le virtù che possono rendere invulnerabile il cristiano (Cfr. Rom. 13, 1 2 ; Eph. 6, 11, 14, 17; 1 Thess. 5; 8). Il cristiano dev’essere militante; dev’essere vigilante e forte (1 Petr. 5, 8); e deve talvolta ricorrere a qualche esercizio ascetico speciale per allontanare certe incursioni diaboliche; Gesù lo insegna indicando il rimedio «nella preghiera e nel digiuno» (Marc. 9, 29). E l’Apostolo suggerisce la linea maestra da tenere: «Non lasciarti vincere dal male, ma vinci nel bene il male» (Rom. 12, 21; Matth. 13, 29).”
PER NON PARLARE dell’omelia del 29 giugno 1972, quando Paolo VI disse che sembra che “da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio. Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza”.
Complimenti Alessandro, Giuly ha scritto quello che pensavo anch’io. Hai sempre la citazione giusta, mi piace.
A proposito di motore di ricerca, ho trovato in rete questa intervista: che ne pensi?
http://alzalosguardo.blogspot.com/2008/01/satana-teme-benedetto-xvi.html
penso che Mons. Gemma sia bene informato
siamo partiti dal diavolo e siamo arrivati ai banchieri…
perché,spesso non si assomigliano? spero ad eccezione di Gotti Tedeschi….
più che somiglianti direi sovrapposti
ecco, sarà per formazione accademica, ma questo argomento mi acchiappa molto… in almeno 3 corsi di arte moderna all’università si è toccato l’argomento massoneria e i modi più o meno raffinati in cui si infila in ogni ramo del sapere e del potere….
Da noi non è mai capitata. Peccato perché recentemente hanno aperto una marea di corsi inutili.
Un corso del genere invece l’avrei seguito volentieri.
Cecilia Gatto Trocchi si è “suicidata”?
Però anche “il cornutazzo” non è che sia tanto cedevole alle richieste di dimostrazioni e di aiuti sovrannaturali. Sapeste quante volte l’ho invocato io, nel mio piccolo, come Faust,
almeno per vederlo e per parlarci, oltre che a vendergli, eventualmente, quello straccetto di anima che mi ritrovo. Risultato? Zero!
alvì, sei troppo buono tu, non gli piaci
Tutto sarò meno che buono!!!
E’ che nessuno ti ascolta mai, né angeli, nè diavoli, NESSUNOOOO!!!!!
e tu ti ascolti?
Noi si, siamo qui. Non sarò il diavolo ma non sono troppo buona neanche io.
E se invece tu fossi stato protetto? 😉 dopotutto hai un angelo custode anche tu
Stavo per scriverlo anch’io ma poi ho letto il tuo commento. Ma dov’è che confessi? E quando?
in parrocchia a qualsiasi ora di qualsiasi giorno
@Alvise è inutile che fai tanto il tokone,tu ci precederai nel Regno dei Cieli,e non fare gli scongiuri,non vuol dire che morirai prima ma che ci arriverai prima.
cos’è un tokone?
Facciamo un patto? Chi prima ci arriva si da da fare per tirare su gli altri?
Questa è bellissima!!!!!!
La sua migliore astuzia consiste nel far credere che non esiste! (Concilio di Trento)
Alvise non giocarci troppo, con diavoletti e diavoloni, manco per scherzo
Mia madre ha detto che le persone buone raggiungono prima il cielo e quelle cattive restano qui. Come a dire che chi resta convive con una massa di………. scusate non posso dirlo.
Resto dell’opinione che la metafora più calzante per definire il cristiano, specialmente oggi, sia quella del soldato. Chi può negare che la vita sia una guerra? la coscrizione è obbligatoria. Anche quando vorresti rintanarti nel tuo cantuccio, nella tua Contea, prima o poi arriva qualche evento che ti costringe a indossare l’armatura e intraprendere la buona battaglia. E non per salvare il corpo, ma l’anima. Il corpo val bene sacrificarlo contro un nemico siffatto, l’eternamente invidioso dell’amore di Dio per noi. Quindi sì: siamo creati per amare e cercare Dio, ma siccome tra Lui e noi c’è sempre quello sporco cornuto che cerca di mettersi in mezzo, la lotta diventa inevitabile. Il pacifismo è un lusso che non possiamo permetterci.
mi dai l’assist. Ieri il Papa all’Udienza generale, commentando il Salmo 110, ha detto:
“Si aprono così i versetti finali del Salmo con la visione del sovrano trionfante che, appoggiato dal Signore, avendo ricevuto da Lui potere e gloria (cfr v. 2), si oppone ai nemici sbaragliando gli avversari e giudicando le nazioni. La scena è dipinta con tinte forti, a significare la drammaticità del combattimento e la pienezza della vittoria regale. Il sovrano, protetto dal Signore, abbatte ogni ostacolo e procede sicuro verso la vittoria.
Ci dice: sì, nel mondo c’è tanto male, c’è una battaglia permanente tra il bene e il male, e sembra che il male sia più forte. No, più forte è il Signore, il nostro vero re e sacerdote Cristo, perché combatte con tutta la forza di Dio e, nonostante tutte le cose che ci fanno dubitare sull’esito positivo della storia, vince Cristo e vince il bene, vince l’amore e non l’odio.”
Mi piace!
E non dimentichiamoci che la battaglia va combattuta anche per difendere coloro che non sono avvertiti del pericolo e non vogliono vederlo. Infatti si sa che i Raminghi non sono amati, perché chi ha come obiettivo solo quello di viver tranquillo, non ama chi con la sua presenza si fa memento dell’esistenza di un pericolo. Spesso anzi costoro diffidano di coloro che vigilano, più di quanto diffidano della fonte stessa del pericolo [ma in fondo non è così cattivo, siete voi che esagerate, sicuramente c’è un modo per mettersi d’accordo, c’è sicuramente del buono anche in lui…]
sì, è una battaglia alla quale Cristo chiama e alla quale non ci si può sottrarre senza rinunciare a Cristo.
“Per questo Dio ha mandato il suo Figlio nel mondo: per liberare gli uomini dal dominio di Satana, “origine e causa di ogni peccato”. Lo ha mandato nella nostra carne mortale perché diventasse vittima di espiazione, morendo per noi sulla croce.
Contro questo piano di salvezza definitivo e universale, il Diavolo si è opposto con tutte le forze, come dimostra in particolare il Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto, che viene proclamato ogni anno nella Prima Domenica della Quaresima. Infatti, entrare in questo Tempo liturgico significa ogni volta SCHIERARSI con Cristo contro il peccato, affrontare – sia come singoli, sia come Chiesa – il COMBATTIMENTO spirituale contro lo spirito del male (Mercoledì delle Ceneri, Orazione Colletta).”
(Benedetto XVI, Angelus, 13 marzo 2011)
Grazie Roberto ed Alessandro!
i vostri commenti mi piacciono moltissimo.
Devo ammettere che in questi ultimi mesi la conoscenza con molte persone qui mi ha rafforzato nella fiducia che Dio avrà l’ultima parola anche su ogni più brutta possibilità della storia.
Grande Giluiana!
Giuliana forever. Ho letto molti commenti ben scritti oggi, ho veramente degli amici in gamba, gente che scrive cose sensate pur avendo studiato molto.
cose sensate PUR avendo studiato molto… MI PIACE!
anche a me! 🙂
Aiutati che Dio t’aiuta!!!
Ragazzi, Buona notte a tutti, mi infilo il pigiama e vado a ninna con le galline, ieri il mal di testa non mi ha fatto chiudere occhio. Il dottore dice che è l’anemia ma io non ne sono più così convinta l’anemia la curo il dolore è ancora qui. Sogni d’oro a tutti!
Buonanotte anche a te!
Galline? Uova?
Va beh, non c’entra ma ve la devo raccontare.
Stasera, davanti al supermercato sotto casa mia ho notato due ragazzi (16/17 anni al massimo). Si stavano salutando e uno aveva fretta perchè era quasi ora di chiusura. L’altro gli ha chiesto: Cosa devi comperare?”… Risposta: “Due uova sode per mia madre!”
Admin, abbi pietà di me!
– Voi non sapete quali siano le numerose macchinazioni e arti del diavolo; egli ci invidia da quando ha saputo che noi abbiamo cercato di riconoscere la nostra vergogna e abbiamo anche cercato il modo di sfuggire a quelle opere che ci rendono suoi complici. I demoni poi sanno che il Creatore ci ha concesso il suo perdono.
– Figli, desidero che sappiate che io prego incessantemente, giorno e notte, Dio per voi affinché egli apra gli occhi del vostro cuore perché vediate i molti mali occulti che i demoni giorno dopo giorno seminano in noi in questo nostro tempo.
– Per causa loro noi diventiamo duri di cuore, a vicenda ci disprezziamo, nutriamo amarezza gli uni per gli altri, ci scambiamo parole dure, siamo sempre afflitti, accusiamo sempre gli altri e mai noi stessi.
– I demoni ci spingono a compiere opere superiori alle nostre possibilità e poi ci impediscono quelle che potremmo fare e che ci sarebbero di vantaggio. Perciò ci fanno ridere quando dovremmo piangere e ci fanno piangere quando dovremmo ridere
– Siccome siamo stati creati liberi, i demoni continuamente ci cercano. Ecco perché sta scritto: «L’angelo del Signore si accampa attorno a quelli che lo temono e li salva» (Sal 33,8).
– Chi comprende il suo disonore, cerca subito la grazia alla quale è chiamato, chi comprende la sua condizione mortale, comprende pure la vita eterna. Figli miei, vi «parlo come a persone intelligenti» (1Cor 10,15). S. Antonio Abate, Quarta lettera
Ho letto anch’io tanti bellissimi commenti. Ne ero certo, è bastata una piccola notizia, poco più di una curiosità, per far partire tante belle riflessioni e questo conferma che la forza del blog siete voi (credo che stavolta il VOI vada più che bene 🙂 )
Grazie
HAL
Ok, concludo con una spapiellata e un ‘buonanotte’ a tutti. 🙂
Bene: e con tutto ciò, a che serve credere nel diavolo? A cos’è che serve credere in Satana? Come ci chiederebbe, peraltro giustamente sotto un certo aspetto, il buon Alvise: ma se noi siamo buoni (suvvia, per quanto lo possiamo noi poveri disgraziati), se ci impegnamo a non fare il male e a essere persone decenti e cosivvia, ed essere il meno infelici possibili ciascuno con la sua credenza o senza; ma perché sforzarsi di credere in una cosa così da film dell’orrore? Non si può fare il bene e basta? O anche credere in qualche Dio, che ciascuno c’ha il suo, via senza essere sempre i soliti fanatici, che poi tutti amano odiano lavorano dormono giocano copulano e via così? Perché volersi opprimere in codesta maniera?
A cosa serve credere nel diavolo? Tanto che chi non ci crede non può, in nessun modo e maniera, definirsi cattolico, perché credere in Satana e i suoi angeli è dogma: richiede adesione completa dell’intelletto e della volontà. Chiedere a cosa serve è importante, perché qualcosa che non serve a nulla non si usa, ciò che non si usa si dimentica; e ci si dimentica di quello in cui non si crede. Se io vivo la mia vita allo stesso modo, a prescindere che creda oppure no in una “credenza” apparentemente così assurda… ebbene, finirò per smettere di crederci: è inevitabile. Noi siamo esseri umani, per quanto siano grandi i voli pindarici ai quali possiamo abbandonarci, se qualcosa non ci serve la lasciamo cadere nell’oblio e ricoprire di polvere.
La stessa cosa, l’uomo d’oggi la fa con Dio.
Un primo abbozzo di risposta, io lo trovo in una delle più misteriose affermazioni di Gesù che ci hanno lasciato gli evangelisti, che pare accennare a questa ricorrente domanda che Alvise ci pone spesso: “allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l’altro lasciato. Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l’altra lasciata.” Facevano le stesse cose, vivevano le stesse vite, non facevano nulla “d’illecito”, di peccaminoso. Eppure…
Eppure, ecco, questo mi ha sempre colpito: secondo il Concilio di Trento, la maggior astuzia di Satana non consiste nell’indurre l’uomo a non credere in Dio. La sua maggiore astuzia, consiste nel non far credere in lui, nell’antico serpente, il più antico, irriducibile Nemico di noi esseri umani.
Come mai? L’ottima risposta di Giuliana mi sembra inquadri il problema. Eppure resta da chiedersi perché Dio lasci operare un simile avversario, che non è temibile quanto vorrebbe far credere, eppure se non fosse trattenuto potrebbe farci fuori tutti. Come mai? Si potrebbe legittimamente chiedersi, perché se Dio è onnipotente, non trionfa e basta?
Per aiutarmi estrarrò qualche citazione da un volumetto di rivelazioni a Santa Brigida (edizioni San Paolo). Santa Brigida è una di quelle combattenti che a me piacciono parecchio. Considero poi che Giovanni Paolo II l’ha scelta come compatrona d’Europa e che questa ristampa di rivelazioni (le rivelazioni private non obbligano il cattolico, ci tengo comunque a ricordarlo) sono accompagnate dalla prefazione del Cardinal Camillo Ruini. Pur non obbligando, la fedeltà all’ortodossia di tali testi è fuor di dubbio. Ovviamente, bisogna adattare un po’ l’orecchio a un linguaggio arcaico.
E’ impressionante come certe considerazioni si adattino molto bene anche a oggi, tra l’altro, nonostante Santa Brigida sia vissuta tra il 1302/3 e il 1373.
Ecco qua:
[…]Il mio corpo purissimo poi io ho voluto crocifisso e lacerato dalla punta dei piedi fino al capo, per i peccati di tutti. E questo stesso corpo ogni giorno è immolato ora sull’altare, affinché tanto più mi amasse l’uomo e più spesso ricordasse i miei benefici.
Ma adesso io sono del tutto dimenticato e trascurato e disprezzato e come un re scacciato dal suo regno. Al suo posto è stato eletto e onorato un pessimo ladrone. E io volli nell’uomo il mio regno, per doverne essere Re e Signore di diritto, perché io l’ho creato e redento.
Ma ora egli ha infranto e profanato la fede a me promessa nel battesimo, ha violato e disprezzato le mie leggi, da me a lui proposte. Ama la propria volontà e aborre dall’ascoltare me. Più ancora, a me preferisce quel pessimo ladrone che è il diavolo e a lui si è affidato. E davvero egli è un ladrone perché se ne prende l’anima, da me redenta con il sangue mio, suggerendogli il male e promettendogli il falso. Né la rapisce, come se fosse più forte di me, mentre io sono così potente da tutto poter con una sola parola, e così giusto da non fare la minima ingiustizia, neanche fossi pregato da tutti i Santi. Ma siccome l’uomo, dotato di libero arbitrio, liberamente acconsente al diavolo, disprezzando i miei comandamenti, così è giusto che l’uomo provi la tirannia del diavolo.
Perché lo stesso diavolo, da me creato buono, ma caduto per sua cattiva volontà, è come mio servo per vendicare il male. Sebbene così disprezzato, Io sono tuttavia così misericordioso, che perdono, a quelli che si umiliano, tutto quel che hanno fatto e li libererò dall’iniquo ladrone. Quelli poi che si ostineranno a disprezzarmi, li tratterò con giustizia, sicché sperimentandola diranno: Guai a noi, che abbiamo provato l’ira di Dio! […]
Noi siamo qui di passaggio, ma siamo fatti per l’eterno. La nostra unica speranza sta nel Verbo di Dio, l’unica parola uscita dalla Sua bocca, Nostro Signore Gesù Cristo. Tuttavia, molti esseri umani si ribellano a questo concetto e si ribellano ancor di più all’idea di dover essere salvati e sottomettersi a una Volontà che li supera. In questo, ricalcano quel peccato diabolico illustrato da San Tommaso d’Aquino di cui scriveva stamattina Alessandro. In questa brama di libertà disordinata, vengono lasciati in balìa dell’iniquo ladrone. Ehi, e possono trascorrere una vita molto piacevole e rilassante, intendiamoci bene. Il diavolo si nasconde bene sotto le apparenze di un buon padrone, che ti fa percorrere una strada comoda e ampia, che ti fa vivere una vita piena di bei giocattoli, come l’omino grassottello che conosce la strada che conduce Pinocchio al Paese dei Balocchi… Solo alcuni vengono scelti per operare il male in un modo virulento e si fanno davvero “figli delle tenebre”: penso a chi ha lottato per introdurre la legge che consente quel crimine orribile che è l’aborto, per dirne una. Ma per la maggior parte, è certo che gli basti e avanzi il torpore dello spirito, dell’intelletto e della volontà: quanto basta e avanza per aggiudicarsi le anime.
Poiché il senso di questa battaglia è sovrannaturale, per combatterla bisogna acquisire un “respiro” sovrannaturale. E’ questa la ragione per la quale non basta “essere buoni”. Essere buoni potrebbe bastare, se l’orizzonte della nostra vita fosse chiusa solo in questa e poi finisse. Questa non è altro che la filantropia massonica, che scambia la pace col torpore insonnolito di chi viene rapinato e ucciso dai ladri in piena notte nella propria casa… e pretende che tutti dormano.
Se l’orizzonte della vita prosegue oltre il muro della morte, quel che conta è essere redenti. Questo vale sia per noi che per gli altri. Ecco allora a cosa mi serve sapere che il Satana esiste:
– mi serve per le mie battaglie interiori, per vigilare su di me, per vincere (o provarci!) i peccati e i difetti ai quali può appigliarsi per farmi cadere;
– mi serve per le mie intenzioni verso il prossimo. Poiché ogni nostra opera, anche la più quotidiana, può essere offerta al Signore in cambio di misericordia per la conversione dei peccatori. Noi sappiamo infatti che la misericordia del Signore è superiore alla Sua giustizia. Ecco allora il modo più semplice per ottenere misericordia: consegnarci il più possibile al Suo servizio, offrire intenzioni, qualche sacrificio, impegno e attenzione nello svolgere i doveri del nostro stato nel miglior modo possibile, sperando che il Signore se ne compiaccia e usi tutto questo per moltiplicare le grazie verso i peccatori. Dei tre pastorelli di Fatima, quella che io sento più vicina è Giacinta. Dopo aver avuto la visione dell’inferno e della quantità innumerevole di anime che ci finivano dentro, la bambina non stava lì a fare tanti ragionamenti complicati su chi si salva e chi no: semplicemente faceva l’impossibile per procurarsi di salvare più anime possibile, per quel che poteva.
– mi serve per indossare elmo, scudo, corazza e spada e così essere pronto, in caso di bisogno, a far polemica e oppormi al male anche con la testimonianza, se e quando serve, senza essere impicciato da un malinteso rispetto umano, opponendomi con tutta la fortezza che posso, a chi sparge errori, confusioni, e vuole chiamare il male ‘bene’ e viceversa, facendosi più o meno consciamente, più o meno volontariamente, strumento nelle mani del padre della menzogna. Amare il prossimo significa anche, o persino soprattutto, impedirgli di forgiare la catena con la quale “l’iniquo ladrone” incatena la sua anima assieme a tante altre.
Correre per battere il diavolo.
Quando quel vecchiaccio tremendo di mio nonno morì, ero tornato in grazia del Signore (quantomeno si spera!) da una settimana. Nei mesi precedenti, mentre riemergevo alla superficie, dall’abisso della mia tiepidezza, e la salute di quel bestemmiatore indurito e cattivo in parallelo se ne andava via, provai a volte proprio questa sensazione: di correre per battere il diavolo, mentre sentivo il pungolo di tutto il tempo che avevo lasciato scivolare via inutilmente invece di usarlo per me, per lui e per altri. Fu una corsa che non sarei mai e poi mai riuscito a sostenere se per un attimo mi fossi permesso di non credere nel diavolo, o mi fossi lasciato cullare con quell’idea apparentemente così “coccolosa”, ma in realtà assai pericolosa, di non essere nelle condizioni di poter giudicare la salute dell’anima altrui. Alla fine di quella corsa, potei Comunicarmi, e recitare al suo cappezzale la coroncina della Divina Misericordia esattamente il giorno prima che morisse – e vederlo almeno farsi un segno della Croce e invocare un paio di volte il nome di Gesù e Maria.
Una piccola cosa che non mi permette certo di sapere dove mio nonno stia adesso, ma abbastanza da poter avere almeno una (non più di una) speranza che il Signore si sia chinato per usarmi come un indegno strumento della Sua misericordia.
In ogni caso, quel giorno seppi quel che mi ero perso e scoprii quel che mi sarebbe piaciuto fare: “correre per battere il diavolo”. Rubare da sotto il naso “all’iniquo ladrone” il maggior numero possibile di anime. Dargli battaglia senza quartiere in ogni modo e farlo ammattire – cioè, più di quanto già non sia.
Primo modo per farlo, consegnarsi a Nostro Signore mani e piedi. Il resto, a venire. Essere una piccola grinzetta del tallone che la Nostra Regina del Cielo usa per schiacciare la testa del serpente.
Ecco, per quanto mi concerne, a questo mi serve. Questo, alcuni dicono, il privilegio che San Michele e gli altri Angeli Santi chiesero all’Onnipotente subito dopo che tutti gli Angeli “viatori” scelsero per Dio o contro Dio: dare battaglia nel Suo nome.
Per quanto mi concerne, a questo mi serve. E’ così che mi piace. Come in quella prima battaglia della ragione e della volontà, gli Angeli Santi si conquistarono i meriti della loro Santità, adesso è il nostro turno di aggiudicarci i nostri. Questo è il nostro tempo di grazia – e non c’è giorno per quanto quotidiano e banale che non possa essere usato in tal senso. Basta saperlo e averne l’intenzione.
molto bello, molto davvero, grazie
Roberto, tu hai costruito la casa sulla roccia.
L’ho letto solo ora e ti ringrazio di cuore. Veramente bello!
accidenti, Roberto! mi sono resa conto che mi dimentico troppo spesso del demonio, della sua reale esistenza. Basterebbe averne un po’ più di coscienza per capire cosa non va nella nostra vita. E pregare, per me e per quelli che incontro.
Grazie.
Roberto, grazie davvero!
vedi che ,nonostante la grappa, avevo sentito puzza di bruciato( o di cornutazzo……)
Prego e grazie a voi per l’attenzione. 🙂