Capita

di Paolo Pugni

Capita.

Come si dice: nelle migliori famiglie. Alle ragazze perbene, quelle che dici “non succederà mai”. Quelle col faccino pulito, acqua e sapone, il curriculum di catechista, chierichetto, lettrice, educatrice, oratorio estivo, chealtrovuoi. Quelle che vorresti come figlia. O nuora.

E capita ai ragazzi perbene, con gli occhiali e la giacca e spesso anche la cravatta. Con la camicia a posto, mica troppo trendy, magari comperata all’Oviesse (una volta All’Onestà che di cognome faceva basket Milano e Raga ci giocava da Dio), ma stirata, infilata nei pantaloni, e senza una piega. Mica i piercing e il mucchio selvaggio come scalpo. Quelli con tutti 30 e lode, dopo il 100 alla maturità si intende. Non secchioni però, piuttosto responsabili. Quelli che vorresti come figlio. O genero.

Quelli che insomma non l’avresti detto mai. Quelli di famiglie di sana nobiltà: la parrocchia, l’associazione di volontariato duro (handicappati o vecchietti, mica cani e gatti), la scuola cattolica. E da protagonisti impegnati, quelle famiglie che le tengono su le scuole, che le plasmano con il sudore, con le nottate sveglie a ritagliare e scrivere, con le alzatacce per gli Open Day o le gite, o i muri da verniciare o da volantinare e così via. Lo sapete. Capita.

Capita che incontri qualcuno che ti dice: ma lo sai chi partorisce tra tre mesi?  E lì al momento sbianchi. E quel “ma come?” da macchietta ti esce proprio.

E poi sì, diciamolo. Lo pensi. Perché lo pensi. Con un sorriso sghembo, a metà tra ironia e sollievo. A metà tra dolore e gioia, senza sapere a chi tributarle né coglierne l’origine: “è toccato a loro”.

Perché poteva toccare a te.

E hai ben dirti: “no, a me mai”, perché sarà stato lo stesso pensiero che avranno fatto loro, quelli che adesso stanno per diventare nonni.

Capita. Perché il demone meridiano è scatenato, e pompato da tutti gli angoli, te lo soffiano addosso dalle canzoni, dai vestiti, dai giornali, dalla tv, dalla radio. E lui è lì, pronto, a sussurrare, a scaldare, a esalare profumi, a scivolare tra i vestiti.

Capita, perché la passione continua a mordere a tutte le età, perché dentro di noi, ognuno di noi, ruggiscono ardenti PaoloeFrancesca, coi dolci sospiri, disiati risi sì, ma anche libri galeotti che spingono ben oltre, ben altro, ben peggio e gli ormoni, incuranti dei tuoi pensieri, ti scorrono sottopelle graffiando e urlando, a qualunque età, che devi fare ricorso a una volontà arcigna, soccorsa dallo Spirito, per marcare quello scellerato, stretto stretto, come Gentile Maradona nell’82, e renderlo inoffensivo, operazione che non riesce quasi mai alla perfezione, e qualcosa percola, sgocciola, scivola fuori dalla guarnizione, e cade come acido sulla pelle per lasciarti qualche ferita: lo slancio del pensiero che fatichi ad afferrare, lo sguardo che si protende, il mouse che tarda a cliccare.

Capita. E allora partono i pistolotti omiletici ed etici. Sui giovani che non sono più quelli di una volta. Sui genitori permissivi. Sui genitori troppo severi che poi scatenano ribellioni. Sui genitori corretti che però non sai mai come vai a finire. Che alla fine anche se sei stato li ad ascoltare, dapprima curioso, poi attento, poi irritato, ad un certo punto ti viene proprio da dire, ed è un termine tecnico, professionale, da dizionario, non volgare, ma da copione, come una apertura di scacchi 1.e2-e4 c7-c5, classica, scontata, e ti viene, e lo dici: “ma tu non teli fai mai i….. tuoi?” (che sarà anche meccanico, ma qui siamo su un blog di una signora e non si può proprio non si può come su DeRica non si poteva una volta).

Perché alla fine, se siamo qui a dire capita, se siamo qui a vedere quel tondeggiare crescere, se siamo qui a stupirci che sia successo a lei, a lui, è per una sola ragione.

Che alla fine hanno detto sì, hanno accettato la sfida,si sono fatti carico della loro responsabilità. E quell’errore, che adesso ha braccia e testa e gambe e un cuore che già batte, e cresce, quell’errore ha una possibilità, la più grande: vivere.

Perché forse capita a tanti altri, che non sono additati come quelli dell’oratorio, del club, del volontariato, del catechismo, additati con ironia, anzi sarcasmo, che neanche la satira politica sarebbe più tagliente e impietosa –perché come dice quel tale la società permette tutto ma non perdona nulla- e con sguardi che neanche Sarkosy con il Cav.

Capiterà anche ad altri. Perché capita.

E’ che non lo sapremo mai, perché l’errore invece di essere riconosciuto e coccolato, viene soppresso e cancellato prima che salti fuori. E quell’errore non vivrà mai. Schiacciato per che cosa poi non lo sapremo mai.

E allora capiti pure, se vince la vita.

Beh, se non capita è meglio si intende, parola di papà…..

338 pensieri su “Capita

      1. Alessandro

        Questa mitica puintata è “Posizione fetale”, stagione 3 episodio 17

        “Cuddy [a dottoressa] riprende i corticosteroidi, così il bambino riesce ad arrivare ad una dimensione polmonare minima per le analisi e, dopo un consulto con House che nel frattempo era tornato a casa, viene deciso un intervento esplorativo [che è quello nel video].

        Durante l’intervento la mano minuscola del bambino accarezzerà quella di House, lasciandolo immobile, senza parole, per alcuni secondi. Il chirurgo nota tre lesioni ben definite da resecare (ACCP) ma il cuore della paziente si ferma: Cuddy usa per ben due volte il defibrillatore senza risultato; House crede che sia asistolia e sta per recidere il cordone ombelicale, ma Cuddy lo minaccia con la scossa elettrica del defibrillatore ed insiste altre due volte, convinta che sia solo fibrillazione. Alla quarta il cuore riprende il suo battito regolare, dando ragione a Cuddy, ma con un grosso rischio per madre e bambino nel caso si fosse sbagliata.

        Riescono così a salvare sia la madre che il bambino”

        1. Gabriele

          I defibrillatori sono anche registratori di ECG e una fibrillazione si vede benissimo! Anzi, quelli più evoluti, manco partono se il ritmo (alterato) non è condizionato dalla defibrillazione!!!

  1. Ragazzi diciamocelo, nel 2011 se non vuoi ….. non capita!
    Mia nonna, riposi in pace, era un’ultra cattolica del sud, ma diceva sempre: ” Occhio alla penna! Se ce lo lasci ce lo ritrovi !”. Sono fidanzata da quasi 5 anni, e non c’è mai stato nulla da ritrovare!
    Diciamocelo, non è che non ci sono più i ragazzi di una volta, ci sono gli avventati, ma anche quelli ci sono sempre stati, catechismo o no!

    1. Angela

      I ragazzi di una volta, quali? Quando avevo 14 anni nella mia classe tre sono rimaste incinta; l’anno successivo 2. Poi, al di fuori della classe, prima dei miei 18 anni, varie amiche hanno partorito. Si sono sposate tutte, con il permesso speciale dei genitori, in quanto mnorenni. Di loro una sola ha abortito, spinta dai genitori, perché lei apparteneva alla “crema” della mia città e il padre del nascituro era figlio di operai, quindi: STO MATRIMONIO NON S’HA DA FARE! Non so se è un caso, ma, aiutati dalla famiglia, gli altri minorenni-sposi hanno assunto le proprie responsabilità e adesso sono famiglie unite (a parte una coppia). L’amica del “questo matrimonio non s’ha da fare”, dopo aver lasciato il fidanzatino, è rimasta incinta di nuovo e si è sposata (nella mia infinita malignità penso i genitori di lei stavolta erano contenti perché il padre del neonascituro era uno danaroso): ho incontrata questa amica di gioventù ed ora è separata, depressa e senza scopo di vita.
      N.B.: ho 53 anni e nel frattempo ho conosciuto tante ragazze che sono rimaste incinta e alcune, purtroppo hanno abortito.

      1. Angela

        Ma al catechismo il valore del corpo, tempio dello Spirito Santo, non lo insegnano? A pare questo, non generalizziamo! Conosco tantissimi giovani che aspettano il matrimonio per “consumare” e non lo considerano una cosa da medioevo. Sono tantissimi!
        Se invece di insegnare che il sesso è importante ed è importante che sia “libero” (lo stiamo facendo in tutti i modi), insegnassimo che è importante SE VISSUTO CON COSCIENZA, ma soprattutto CON FEDE, per chi ce l’ha…..

        1. infatti non ho detto di non avere fede, ma pensare che solo arrivare puri al matrimonio conti in una coppia agli occhi di Dio, è deprimente, anche per chi la fede ce l’ha!

          1. Angela

            Conosci i 10 comandamenti? Ma proprio tutti? Il termine comandamenti è riduttivo, perché sembrano obblighi dettai da Dio, invece sono guide da seguire nell’amore. Anzi, non da seguire, perché nessuno è perfetto, ma da PROVARE A SEGUIRE.

    2. giuly

      non ho ben capito… gli avventati sarebbero quelli che lo fanno senza precauzioni?
      cosa vuol dire che in 5 anni non c’è mai stato nulla da ritrovare….?

      1. Che oggi se stai attenta un figlio non ti ” capita”. Se ti piace sfarfallare a destra e a manca o se il tuo ragazzo è uno….sprovveduto rimani incinta!E con ” sprovveduto ho voluto essere gentile!

        1. Esatto, non prendere precauzioni è stupido oltre che potenzialmente pericoloso per la salute. Significa che non sono di ghiaccio ma in 5 anni non mi sono mai ritrovata mamma ” per caso “, e un motivo ci sarà.

            1. Più che altro mi preoccupo del futuro, non sono priva d’istinto materno, ma con i tempi che corrono che gli dai da mangiare? Incinta per caso sembra una barzelletta, il fatto che succeda è perchè ci sono ancora quelli che fanno l’amore e poi pensano che basta una preghiera per porre rimedio.

    3. Sara

      Anche mio nonno diceva “occhio alla penna” e ha insegnato sempre il valore della purezza ma quando suo figlio ha messo incinta la ragazza non si è neanche sognato di suggerire l’aborto, anzi!!Le tentazioni sono forti per tutti, avventati o meno!

      1. Puoi essere tentato perchè fare l’amore con il proprio ragazzo è speciale e bello, ma se non vuoi, i modi per non mettere al mondo figli ci sono. Non è necessario abortire per sistemare un’errore di eccessiva passione. Chi oggi dice di essere rimasta incinta per caso non è onesta con se stessa, il ” caso ” in questo caso non c’entra nulla, bisognerebbe aumentare l’informazione!

        1. Sara

          purtroppo spero che tu sappia che nonostante tutta la grande tecnologia del ventunesimo secolo non esiste un metodo contraccettivo che sia sicuro al 100%. Perfino la così osannata pillola non è onnipotente e ci sono casi di donne che pur assumendola correttamente si sono ritrovate col pargolo in grembo!Inoltre, nonostante tutta l’informazione a cui hanno accesso oggi gli adolescenti, gli scenari delle gravidanze indesiderate non sono cambiate. Questo perché bisognerebbe far capire quali sono i reali benefici della castità per la coppia,non incoraggiare il “sesso sicuro” (come se l’unico problema del sesso prematrimoniale fosse evitare la gravidanza).

          1. Direi che una gravidanza è l’evento più felice in un rapporto sessuale non protetto, ci sono tutte le malattie sessualmente trasmesse che attendo all’angolo.
            E se noi non informiamo adeguatamente dando la capacità di scegliere coscientemente siamo solo dei moralisti bacchettoni.

            1. Alessandro

              ma non generalizziamo… ci sono preti e preti. E poi è troppo comodo incolpare i preti; ognuno ha la propria libertà, se dà valore alla castità usi la propria libertà e viva castamente, a dispetto dell’opinione di qualche prete

          1. Io invece mi preoccupo di garantire le condizioni di vita ideale a mio figlio, non di darmi ” alla pazza gioia ” ora, che non sappiamo che futuro dargli.
            Non hai istinto materno se non ci pensi!

            1. Angela

              Come può un genitore garantire le condizioni di vita ideale ad un figlio? Con tutte le buone intenzioni non ci si riesce. Torniamo a qualche commento di post recenti: la vita non è una passeggiata dove tutto fila liscio, anzi, prima o poi qualche sdentata arriva! Forse è meglio dare valori autentici che cose comode e facili? I valori ti aiutano nei momenti di dificoltà. Invece le condizioni di vita ideale sono molto fragili: basta poco a farle saltare.

        2. Sara S

          Te la do io l’informazione più banale e misconosciuta del mondo: l’unico modo per non avere figli, sicuro al 100%, è quello di non avere rapporti! Scusa, non ti conosco, forse non dovrei farla questa domanda, ma proprio è lì che non la trattengo più, come certe tentazioni, appunto: ma non ti senti soffocare a calcolare tutto, a pensare troppo e a pregare poco? Cioè, ad avere in mano tutto tu, della tua vita?! Ma soprattutto: ci riesci sul serio?!!! ma come fai?!!

            1. Conosci anche i figli di chi ha detto di prendere sempre la pillola, ma se l’era dimenticata o non l’ha assunta nel modo corretto? Di certo non lo direbbero a te.

            2. Cara Angela, tu forse non la prendi ma le pillole di ultima generazione hanno pochissimi effetti collaterali, praticamente quasi nulli. Un figlio indesiderato di effetti ne ha parecchi.

          1. Avere il controllo della propria vita non è male, non sono un blocco di ghiaccio, ma in determinate situazioni mettere al mondo un figlio è da matti, ho solo la testa sulle spalle, e penso che benchè innamorata del mio lui, ad un figlio occorre garantire un futuro decente e felice, Amore, una casa e un piatto sempre in tavola. Questo per noi giovani purtroppo non è più una certezza!

            1. Angela

              “Conosci anche i figli di chi ha detto di prendere sempre la pillola, ma se l’era dimenticata o non l’ha assunta nel modo corretto? Di certo non lo direbbero a te”: visto quello che faccio quotidianamente, a me lo direbbero. Fidati!
              Infatti conosco anche questi.
              Il mio commento era per dirti, come ha già detto qualcun’altro in questo post, che il etodo anticoncenzionale perfetto non esiste. Alcuni metodi sono anche nocivi (vedi la spirale, la pillola e il diaframma). Ci sono donne che dopo averli usati per anni, stanno cercando di avere un figlio… che non arriva!

              1. e chiedono preghiere a destra e a manca, quelle che prima “pensavano” invece di pregare…
                com’era quella della cicala e della formica?

          2. non ti senti soffocata, forse mi sento più responsabile del futuro di mio figlio di chi li mette al mondo ” per caso ” e poi passa la vita a rinfacciare al figlio o a se stessa le occasioni perdute.

  2. Così è sempre stato e sempre sarà, la forza cieca della procreazione è sempre
    al lavoro (non il cornutazzo!!!) e infatti siamo 7miliardi, gia stato detto, in saecula saeculorum, amen!!!

  3. Sara

    Bellissimo articolo su un tema che mi sta molto a cuore. Ho 23 anni e potrei essere il soggetto descritto da Paolo (catechista, brava studentessa, famiglia molto cattolica ecc).Da 5 anni sono fidanzata con un ragazzo d’oro, con cui sono partita mettendo bene le cose in chiaro.Ma, molto sinceramente, in diverse occasioni sono stata preda degli ormoni e la verità è che, se ancora oggi io e Marco non abbiamo ceduto alla tentazione del “far come fan tutti”, lo devo solo alla Vergine Maria, che ascolta le mie continue richieste di aiuto.Non credo che neanche il più perfetto dei perfetti possa resistere di fronte a tali tentazioni se non con l’aiuto dello Spirito, perchè di fronte a certe succulenti occasioni (che il diavolo prepara facendosi in 4) il buon senso e i buoni propositi vanno a farsi friggere. Detto questo, pur essendo io la prima che farebbe qualsiasi cosa pur di non provare l’umiliazione di dover sbandierare al pubblico i miei errori, ammiro molto chi decide di non rispondere ai proprio sbagli con uno ancora più grave (anche se potrebbe sembrare l’unica via d’uscita “pulita”).Anche se la nostra indole umana ci induce subito a malignare sull’accaduto (io in primis!), cerchiamo di riconoscere invece il grande animo di queste persone (e le loro cattoliche famiglie che, invece di spingere ad abortire per salvarsi la faccia, incoraggiano i propri figli a fare una scelta coraggiosa e che rende loro onore).

        1. Alessandro

          Bella canzone, su due ai quali resta solo qualche “svogliata carezza” e “un po’ di tenerezza” dopo “l’amore che strappa i capelli”, che viatico per Sara e fidanzato!

          No, Sara è una colomba, le si addice più questa

          Testo e traduzione

          Pretendente:
          Gh’aivu ‘na bella cùmba ch’à l’é xeûa foea de cà
          gianca cun’à néie ch’à deslengue a cian d’à sâ

          Avevo una bella colomba che è volata fuori casa
          bianca come la neve che si scioglie a pian del sale

          Duv’a l’é duv’a l’é

          dov’è dov’è

          che l’han vursciua vedde cegâ l’àe a stù casâ
          spéita cume l’aigua ch’à derua zû p’ou rià

          che l’hanno vista piegare le ali verso questo casale
          veloce come l’acqua che precipita dal rio

          Nu ghe n’é nu ghe n’é nu ghe n’é

          non ce n’è non ce n’è non ce n’è

          Padre:
          Cau ou mè zuenottu ve porta miga na smangiaxun
          che se cuscì fise puriesci anàvene ‘n gattixun
          Nu ghe n’é nu ghe n’é nu ghe n’é

          Caro il mio giovanotto non vi porta mica qualche prurito
          che se così fosse potreste andarvene in giro per amorazzi
          non ce n’è non ce n’è non ce n’è

          Pretendente:
          Vegnu d’â câ du rattu ch’ou magun ou sliga i pë

          Vengo dalla casa del topo che l’angoscia slega i piedi

          Padre:
          Chi de cumbe d’âtri ne n’é vegnûe nu se n’é posé

          Qui di colombe d’altri non ne son venute non se ne son posate

          Pretendente:
          Vegnu c’ou coeu marottu de ‘na pasciun che nu ghe n’è

          Vengo con il cuore malato di una passione che non ha uguali

          Padre:
          Chi gh’é ‘na cumba gianca ch’â nu l’é â vostra ch’â l’é a me
          Nu ghe n’é âtre nu ghe n’é / nu ghe n’é âtre nu ghe n’é

          Qui c’è una colomba bianca che non è la vostra che è la mia
          Non ce n’è altre non ce n’è / non ce n’è altre non ce n’è

          Coro:
          A l’e xëuâ â l’é xëuâ / a cumba gianca
          de noette â l’é xëuâ / au cian d’â sâ
          A truvian â truvian / â cumba gianca
          de mazu â truvian / au cian d’ou pan.

          E’ volata è volata / la colomba bianca
          di notte è volata / a pian del sale
          La troveranno la troveranno / la colomba bianca
          di maggio la troveranno / al pian del pane

          Pretendente:
          Vui nu vuriesci dàmela sta cumba da maiâ
          gianca cum’â neie ch’à deslengue ‘nt où rià
          Duv’a l’é duv’a l’é / duv’a l’é duv’a l’é

          Voi non vorreste darmela questa colomba da maritare
          bianca come la neve che si scioglie nel rio
          dov’è dov’è dov’è dov’è dov’è

          Padre:
          Mié che sta cumba bella a stà de lungu a barbaciu
          che nu m’à posse vèdde à scricchi ‘nte n’âtru niu
          Nu ghe n’é âtre nu ghe n’é / nu ghe n’é âtre nu ghe n’é

          Guardate che bella colomba è abituata a cantare in allegria
          che io non la debba mai vedere stentare in un altro nido
          non ce n’è non ce n’è / non ce n’è non ce n’è

          Pretendente:
          A tegnio à dindanàse suttà ‘n angiou de melgranâ
          cù a cua ch’ou l’ha d’â sèa â man lingèa d’ou bambaxia
          Duv’a l’é duv’a l’é / duv’a l’é duv’a l’é

          La terrò a dondolarsi sotto una pergola di melograni
          con la cura che ha della seta la mano leggera del bambagiaio
          dov’è dov’è dov’è dov’è dov’è

          Padre:
          Zuenu ch’âei bén parlòu ‘nte sta seian-a de frevâ

          Giovane che avete ben parlato in questa sera di febbraio

          Pretendente:
          A tegnio à dindanàse suttà ‘n angiou de melgranâ

          La terrò a dondolarsi sotto una pergola di melograni

          Padre:
          Saèi che sta cumba à mazu a xeuâ d’â më ‘nt â vostra câ

          Sappiate che questa colomba a maggio volerà dalla mia nella vostra casa

          Pretendente:
          Cu ‘â cua ch’ou l’ha d’â sea â mân lingea d’ou bambaxia
          Nu ghe n’é âtre nu ghe n’é / nu ghe n’é âtre nu ghe n’é

          Con la cura che ha della seta la mano leggera del bambagiaio
          non ce n’è altre non ce n’è / non ce n’è altre non ce n’è

          Coro:
          A l’e xëuâ â l’é xëuâ / a cumba gianca
          de noette â l’é xëuâ / au cian d’â sâ
          A truvian â truvian / â cumba gianca
          de mazu â truvian / au cian d’ou pan.

          E’ volata è volata la colomba bianca
          di notte è volata a pian del sale
          La troveranno la troveranno la colomba bianca
          di maggio la troveranno a pian del pane

          Duv’a l’é duv’a l’é / ch’â ne s’ascunde
          se maia se maia / au cian dou pan
          cum’a l’é cum’a l’é / l’é cum’â neie
          ch’â ven zu deslenguâ / da où rià.

          dov’è dov’è che ci si nasconde
          si sposerà si sposerà a pian del pane
          Com’è com’è è come la neve
          che viene giù sciolta dal rio

          A l’e xëuâ â l’é xëuâ / a cumba gianca
          de mazu â truvian / au cian d’â sâ
          Duv’a l’é duv’a l’é / ch’â ne s’ascunde
          se maia se maia / au cian dou pan

          E’ volata è volata la colomba bianca
          di maggio la troveranno al pian del sale
          dov’è dov’è che ci si nasconde
          si sposerà si sposerà al pian del pane

          Cùmba cumbétta / beccu de séa
          sérva à striggiùn c’ou maiu ‘n giandùn
          Martin ou và à pë / cun’ l’aze deré
          foegu de légne anime in çé.

          Colomba colombina becco di seta
          serva a strofinare per terra col marito a zonzo
          Martino va a piedi con l’asino dietro
          fuoco di legna anime in cielo

        1. Si può benissimo pregare ma sapere quando usare il cervello. Conosco una famiglia di credenti che ha messo al mondo un figlio nato ” per caso “, che adesso gli dice che non lo voleva, ma siccome sono credenti…..

            1. Ma certe parole non creano figli, dunque futuri adulti equilibrati. Non dimenticare che storicamente gli eccessi di fede hanno creato le guerre peggiori, come gli eccessivi idealismi. Anche Hitler era credente.

      1. Alessandro

        perché, pensare e pregare sarebbero in alternativa tra di loro? A me la preghiera aguzza il pensiero…

  4. Maria

    Caro Paolo,
    mi son sempre chiesta come mai la gravidanza, quando non è pianificata, quando i genitori sono giovani ragazzi magari ancora in università, squattrinati, precari, etc, fosse vista come una vergogna, come un ‘ma guarda che stupida, è rimasta incinta’ a lei, e un ‘che cretino, ma il preservativo no?’ a lui. E’ vero, ci sono dei momenti e situazioni in cui un figlio proprio non ci vorrebbe, momenti in cui si fa fatica a pensare a se stessi figuriamoci ad un bambino. Io, anni fa chiesi a mia madre del tutto fuori contesto ‘mamma, e se capitasse a me?’. Mia madre, senza nemmeno pensarci, mi rispose ‘Noi ti aiuteremmo, infondo è un bambino, e tu hai una famiglia. Non saresti sola’. Certo, ha poi iniziato con la spiegazione dei metodi naturali, sulla giusta attesa prima di sperimentare l’amore fisico, etc… Io facevo i primi anni del liceo, e in quel momento sarei dovuta essere sul Rocci a tradurre una qualche versione di greco. Però vabbè, è stato molto meglio parlare con mia madre.
    Un anno fa, nella mia università c’era una ragazza mia coetanea (quindi poco più che ventenne), con una bella panciona. Io volevo avvicinarmi e dirle ‘Ti ammiro perché hai avuto la forza e il coraggio di accogliere quello che hai dentro, e non buttarlo via’. Dirle della mia ammirazione nei suo confronti nell’essere stata disposta ad accettare la creatura nonostante occhiate strane, magari commenti al suo passaggio, pensieri del tipo ‘Oddio, a me non succederebbe mai’. Non l’ho fatto, non mi avvicinai. Alcuni giorni fa l’ho rivista, tornata magra come prima, e di nuovo volevo avvicinarmi per dirle che se aveva bisogno di un aiuto con il bimbo poteva chiedere a ma (preciso, non ci salutiamo nemmeno, so a mala pena il suo nome). Sarà forse perché mi chiamo Maria, e quindi sono incline ad aiutare neo e future mamme? O forse perché, anche se hai poco più di vent’anni, io non ci vedo nulla di vergognoso o brutto o negativo o chi più ne ha più ne metta nel, restando incinta, accettare poi il bambino? Una gravidanza vuol dire vita, mica morte. E’ ovvio poi ci sono tanti fattori, come una relazione stabile, o comunque un ambiente caldo ed amorevole da offrire al neonato, ma queste sono tutte cose che vengo dopo il sì alla vita. Purtroppo, e lo dico con tristezza, oggi c’è il messaggio ‘perché prevenire se tanto poi puoi curare?’. Ossia, perché scomodarsi ad avere rapporti solo quando non puoi rimanere incinta, perché non astenersi quando invece il rischio c’è ma non si vuole una gravidanza, perché non fare altro (tipo un film?) quando si è nel periodo fertile ma ancora tanto instabili per essere genitori? Perché fare tutti ‘sti calcoli se tanto poi c’è l’aborto? Perché ridare la giusta dignità alla vita, al donarsi (fisicamente e non) l’uno all’altra per amore, perché tornare a prendersi le proprio responsabilità, quando tutto oggi può essere usa e getta, superficiale e facile, egoista e solitario?
    E a tal proposito mi viene in mente quel che ha scritto Costanza nel suo libro, in vari tratti nelle varie lettere, e il capitolo ‘Amore Fisico vs Sesso sicuro’ del libro Manifesto della destra divina di Camillo Langone (da comprare e leggere assolutamente!!).
    Detto questo, torno a studiare, io studentessa universitaria poco più che ventenne, che non vede l’ora di diventare mamma.

    1. Sara

      Cara Maria, come condivido i tuoi pensieri (e la voglia di diventare mamma-ma di dover prima finire l’uni!)!

        1. certo perché il senso della vita sta nel finire l’università, magari un master, poi lo stage, un po’ di carriere (non si può certo negare) e poi a quarantanni ricorrere all’inseminazione per avere quel figlio che prima non hai considerato.
          Ovviamente il tutto scopando a volontà, si intende.
          Perché questo è il vero senso della vita.
          Adesso ho capito di aver buttato via la mia: sposato a 24 con una ragazza che ne aveva 22, tre figli prima dei 32 anni, per tacer di altro, e neanche un masterino bocconiano o all’estero.
          Che vita sprecata, a cinquant’anni a preoccuparsi per il futuro dei figli in questa società…

          1. La tua è mancanza di conoscenza. Non tutte le donne sono sterili a 40 anni, Amo il mio ragazzo più della mia anima e si ho anche il master, ma questo solo perchè non volevo arrivare a 50 anni con il rimpianto di non essere quella che volevo. A 26 anni non sono di certo vecchia per avere un figlio, ma una donna realizzata come persona che un giorno non sarà una mamma frustrata. Quanto al fare l’amore prima del matrimonio è una scelta. Conosco tanti miei amici con genitori sposati che si cornificano a vicenda ma restano insieme perchè in fondo….sono sposati.
            Non mi sposerò, ma presto andremo a convivere, perchè un’anello non aggiunge nulla a due persone sicure di quello che provano. Meglio una vita felici insieme delle coppie che da sposate si ammazzano davanti al figlio.

            1. ascolta, ma chi te lo fa fare di definirti cattolica? Fai quel che ti pare, ma almeno non giocare con le parole. Sei credente? In che cosa? Nelle tue sicurezze? Non in Cristo please. Non c’è un premio speciale a definirsi cattolici. Evitare please.
              Potrei definirmi anche io vendoliano, e votare per la Lega, detestare l’omosessualità, credere e raccontare che l’ecologia è una enorme panzana.
              Le parole sono importanti, diceva Moretti. Nulla di quello che racconti è anche lontanamente cattolico.
              Lascia perdere. Contenta tu… ma almeno non giochiamo con le definizioni. Per favore.

            2. E tu non sei in grado di giudicare quanto sono credente o in cosa credo, ma mattere al mondoun figlio ” per caso ” non è una scelta da devoti è divertirsi da incoscienti e tu mi sembri più che altro uno frustrato, magari in pensione puoi recuperare il tempo che non hai dedicato a quello che volevi essere. C’è chi lo fa prima di sentirsi pentito.

          2. Maria

            Caro Paolo, come dirti che condivido in pieno quello che dici? Come dirti che forse sarò l’unica tra tutte le persone che conosco a non pensare alla grande carriera ma piuttosto al matrimonio? Il mio fidanzato ed io in questo non ci troviamo d’accordo. Io mi sposerei subito dopo la laurea (a maggio), vivere insieme, farci strada nel mondo insieme, e chi se ne frega della grande carriere master etc, almeno io al momento non ho di queste priorità. Sarà che ho realizzato, dopo aver letto il libro di Costanza, quale fossero davvero i miei desideri, in cosa avrei trovato il senso del mio vivere. E sembrerà sciocco, ma sento che questo senso per me sia il dare amore, il dare. Amare il mio futuro marito, e stargli accanto e supportarci a vicenda, far fruttare il nostro amore con figli che diventino il prolungamento del nostro amore e nuove vite. Ma se ti facessi parlare con questo mio testardo di fidanzato??!
            Mia madre ha discusso la sua laurea mentre aspettava mia sorella, quarta gravidanza. E’ stata a casa per molto tempo facendo la mamma di quattro figli, quando anche la più piccola è andata a scuola, lei ha iniziato ad insegnare. Ora è soddisfattissima del lavoro che fa, non solo si è realizzata come mamma prima, ma ora lo sta facendo come insegnante usando quella sua esperienza materna per essere una brava professoressa.
            Io mi laureo appunto a maggio, e di buttarmi in stage schiavizzanti, altro studio (e fare la studentessa a vita??)non ci penso proprio. Vorrei sposarmi, seguire il mio lui, e costruire una famiglia insieme. Tutto il resto, al momento mi sembra privo di significato.
            Grazie per le tue parole sempre preziose!

        1. Sara

          Sono toscana. e studio Medicina a Pisa (5 anno e taaaanta voglia di mettere in tasca l’agognato pezzo di carta!!!) 🙂

  5. giuly

    quindi, ricapitolando:
    CAPITA se sei un catechista occhialuto che si lascia andare agli ormoni senza calzare il profilattico.
    NON CAPITA se fai il catechista, ma finita la lezione molli le istruzioni per l’uso della vita cristiana e prendi in mano quelle della pillola estroprogestinica, esci con la morosa, anzi no chè in auto è pericoloso, la inviti a casa, i tuoi sono in salotto che guardano Italia sul 2 (la Bianchetti è rassicurante), tu ti chiudi con lei in cameretta e te la sollazzi ma con la testa sul collo, perchè siamo tutti e due studenti e non possiamo mica mantenere marmocchi.
    Conclusione: se qualcosa va storto e ci scappa la pagnotta nel forno, ti sentirai uno sfigato perchè oggi come oggi l’imprevisto non capita, e tutti ti sfotteranno perchè hai fatto la figura del primo catechista, quello devoto ma incontrollato.

      1. giuly

        oggi ho capito che il cattolico maturo “pensa” e non perde tempo a pregare! (temo che mi manchi qualche neurone…. chissà, magari con la preghiera aumentano!)

  6. “…qualcosa percola, sgocciola, scivola fuori dalla guarnizione, e cade come acido sulla pelle per lasciarti qualche ferita: lo slancio del pensiero che fatichi ad afferrare, lo sguardo che si protende, il mouse che tarda a cliccare.”

    …una meraviglia, tutto il post. Grazie, davvero.

  7. Grazie a voi. Sì, capita perché come dice un mio amico “se i catechisti lo fanno, lo fanno per bene, come si deve, mica col paracadute” anche perchè avere il paracadute allacciato vuol dire premeditazione….. non tentazione.

    Sento spesso nelle orecchie come una minaccia, oltre ai fischi acufenici dovuti all’età che riducono il mio udito (ma moglie e figlie dicono che il mio è solo ascolto selettivo nei loro confronti), quella terribile minaccia: non tutti coloro che diranno Signore Signore….

    Ecco, tra i tanti peccati quello che chiedo di riuscire il più ad evitare è l’incoerenza, perché spesso fa rima con ipocrisia. E il primo che io ingannerei sarei proprio io stesso.

    E’ una lotta continua, in cui vinco e perdo.

    E’ la lotta per poter indegnamente accostare al mio soggetto l’aggettivo cattolico. Perché ci vuole molto coraggio a definirsi così. Il coraggio della coscienza coerente.

    Paolo

    1. dai, Pugni, la premeditazione c’è sempre, non prendiamoci in giro (nel senso di “non prendiamo in giro noi stessi”). Poi se vogliamo nasconderci dietro un dito dicendo che non si è usato il preservativo perchè non c’era premeditazione….

        1. Si lo so che parlavi d’altro. Ma quell’argomentazione del “vuol dire che non era premeditato infatti non usavano il preservativo” l’ho già sentita e mi sembra un po’ stiracchiata

    2. Sara

      sono d’accordo. proprio per questo non credo che ci sia nulla di male nel dire che certe scelte costano fatica, ma alla fine sono quelle che danno più gioia. credo fermamente nella buona battaglia della castità e mi ritengo cattolica proprio perché mi sforzo di vivere tutto ciò che la Chiesa ci insegna. poi però sono anche umana, ergo la mia riflessione di prima.

    1. Sara

      Scusa se rispondo solo adesso. Sinceramente non credo che mi si addica per nulla. Non piango né mi rammarico delle mie decisioni, che peraltro ho preso insieme al mio fidanzato all’inizio della nostra storia.

  8. Alessandro

    “Una donna viene lasciata sola, è esposta all’opinione pubblica con «il suo peccato», mentre dietro questo «suo» peccato si cela un uomo come peccatore, colpevole per il «peccato altrui», anzi corresponsabile di esso. Eppure, il suo peccato sfugge all’attenzione, passa sotto silenzio: appare non responsabile per il «peccato altrui»! A volte si fa addirittura accusatore, come nel caso descritto, dimentico del proprio peccato. Quante volte, in modo simile, la donna paga per il proprio peccato (può darsi che sia lei, in certi casi, colpevole per il peccato dell’uomo come «peccato altrui»), ma paga essa sola, e paga da sola! Quante volte essa rimane abbandonata con la sua maternità, quando l’uomo, padre del bambino, non vuole accettarne la responsabilità?
    E accanto alle numerose «madri nubili» delle nostre società, bisogna prendere in considerazione anche tutte quelle che molto spesso, subendo varie pressioni, pure da parte dell’uomo colpevole, «si liberano» del bambino prima della nascita. «Si liberano»: ma a quale prezzo?…

    Il modo di agire di Cristo, il Vangelo delle sue opere e delle sue parole, è una coerente protesta contro ciò che offende la dignità della donna. Perciò le donne che si trovano vicine a Cristo riscoprono se stesse nella verità che egli «insegna» e che egli «fa», anche quando questa è la verità sulla loro «peccaminosità». Da questa verità esse si sentono «liberate», restituite a se stesse: si sentono amate di «amore eterno», di un amore che trova diretta espressione in Cristo stesso. Nel raggio d’azione di Cristo la loro posizione sociale si trasforma. Sentono che Gesù parla con loro di questioni delle quali, a quei tempi, non si discuteva con una donna. L’esempio, in un certo senso più significativo al riguardo, è quello della Samaritana presso il pozzo di Sichem. Gesù – il quale sa che è peccatrice, e di questo le parla – discorre con lei dei più profondi misteri di Dio. Le parla del dono infinito dell’amore di Dio, che è come una «sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna» (Gv 4, 14). Le parla di Dio che è Spirito e della vera adorazione, che il Padre ha diritto di ricevere in spirito e verità (cf. Gv 4, 24). Le rivela, infine, di essere il Messia promesso ad Israele (cf. Gv 4, 26)

    E’ questo un evento senza precedenti: quella donna, e per di più «donna-peccatrice», diventa «discepola» di Cristo; anzi, una volta istruita, annuncia il Cristo agli abitanti di Samaria, così che essi pure lo accolgono con fede (cf. Gv 4, 39-42)”

    (Giovanni Paolo II, Mulieris Dignitatem, 1988)

  9. Alessandro:
    Del distorcimento delle citazioni evangeliche da parte del Papa?
    4,29 4,39 4,42
    La donna più che altro è meravigliata perché Cristo le ha svelato dei suoi cinque mariti e del sesto non marito. non diventa “discepola”. I Samaritani di quella città si convertono , come dicono, non per le parole della donna, ma per avere riconosciuto essi stessi Gesù come Salvatore del mondo.

    1. Alessandro

      Beh, mi sembra esagerato parlare di “distorcimento”.

      La Samaritana che fa? Era andata ad attingere acqua, ma lascia la brocca, va in città e dice alla gente: “Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?”. Una che si comporta così è una discepola? (Nota che il papa mette “discepola” tra virgolette). Sicuramente è una che si prende a cuore quello che le ha detto Gesù, tanto da mollare la brocca, da raccontare agli altri i fatti suoi pur di far sapere loro che Gesù era prodigiosamente al corrente delle sue vicende, e da ipotizzare che costui sia il Messia.
      Se non è proprio una discepola con tutti i requisiti in regola, almeno una “discepola” tra virgolette può ben dirsi che sia, mi pare.

      E poi non è vero che “I Samaritani di quella città si convertono, come dicono, non per le parole della donna”; v. 39: “Molti Samaritani di quella città credettero in lui PER le parole della donna che dichiarava: “Mi ha detto tutto quello che ho fatto” (ciò non toglie, certo, che i vv. 41-2 hanno: “Molti di più credettero per la sua parola e dicevano alla donna: “Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore del mondo”).

        1. Alessandro

          Quando scrivi “OVVIAMENTE!!!” ti piglierei a sberle…
          Se non ti convince quello che ho scritto, dimmi che cosa non ti convince e perché!

            1. Ero assente, abbi pazienza, credo per esempio, per dirne una, che “dicepola” ,forse, sia tra virgolette perché di solito si usa discepolo i discepoli mai la discepola le discepole, anche al Papa poteva suonare strano, e ha usato le virgolette, altrimenti vuole dire che usa discepola tra virgolette, cioè non discepola senza, e quindi…

  10. nonpuoiessereserio

    Boh, non so che dire, la mia appendice molte volte comanda me e io rimango sottomesso, non uso nessun artifizio, godo. I risultati finora sono eccellenti. Le catechiste, le suorine e le secchione sono come tutte le altre.

  11. Sara

    Alla fine di tutta la discussione, quello che mi rammarica molto è di non riuscire a far capire che la castità da’ una marcia in più al rapporto, e non è invece una obsoleta norma che i preti “bacchettoni” continuano a imporre ai fedeli. La castità é una grande virtù ma ancor prima un dono. Quelli che ridono delle coppie che aspettano il matrimonio in realtà non sanno neanche cosa si perdono, ma questo lo può capire solo chi ha fatto esperienza della castità, non come imposizione, ma come vera e unica modalità dell’amore tra fidanzati. Quindi mi dispiace deludere chi crede che io e il mio fidanzato siamo due frustrati che combattono contro i mulini a vento. Il nostro premio l’avremo quando potremmo darci liberamente, senza se e senza ma, la nostra prima notte di nozze. E con questo, auguro una buona notte a tutti!

    1. Sara, ne abbiamo già parlato, qui da noi (non so se tu seguissi già il blog): è sempre molto difficile condividere serenamente certi argomenti e certe difficoltà, ma se anche trovi qualcuno che ti pare fraintendere (in buona o cattiva fede), non mancano i compagni di strada.
      Abbiamo il tempo, dalla nostra: la vita dirà se saremo stati dei frustrati o no, ma se non lo siamo adesso (checché ne pensino quelli che preferiscono prenderci in giro piuttosto che sul serio) perché dovremmo esserlo tra quarant’anni?
      Beh, abbiamo il tempo dalla nostra, sì, ma ora sarà comunque il caso di andare a nanna. Buonanotte anche a te.

      1. perché tutto è sesso, quindi proviamo prima… e se poi non va lo sforzo di stare insieme? e allora proviamo la convivenza… ma sì, l’amore non è mica la costruzione della vita insieme, è solo passione ed emozione….

        1. dovresti leggere sopra, e sono strafelice di essere Amata anche senza essere sposata e di avere la laurea e il master che in tante rimpiangono per non aver saputo cercare i tempi giusti.
          Non ci sposeremo ma tra noi, prima della convivenza ci sono stati anche 8 anni di amicizia, e 5 di Amore. Non è colpa mia se la mia vita è perfetta sotto ogni punto di vista.
          Conosco coppie che hanno aspettato e si sono ritrovate a vivere con un’estraneo.

  12. Ho imparato molto. Ad esempio la definizione di avventato: colui che invece di affidarsi alla scienza e al mondo, si ostina ancora a fidarsi della Provvidenza e di un ometto che finì male, addirittura crocifisso, una valanga di tempo fa. Ma dove vive l’avventato?!!!

  13. Erika

    Se avessi una figlia vorrei insegnarle ad avere rispetto di se’. Ad aspettare la persona giusta,in grado, “se capita”, di restarle accanto ad accogliere una nuova vita. Detto questo, non voglio scandalizzare nessuno, ma non le augurerei di restare vergine fino a 25 anni e oltre.

    1. Sara

      Il tuo commento mi lascia un po’ perplessa…ho 23 anni e sono vergine (e probabilmente lo rimarrò per ancora qualche anno)…credi che dovrei rivolgermi a qualche bravo psicanalista?

      “Joy is not a substitute for sex; sex is very often a substitute for joy.”
      – C.S. Lewis

      1. no Sara, non ti serve uno psicanalista 🙂 ce ne fossero tante come te! Ti auguro che gli anni non siano tanti. Ma non fate imprudenze, il matrimonio deve essere sempre oggetto di una scelta consapevole e matura.

    2. giuly

      no, io non mi scandalizzo, Erika…. in effetti la continenza è difficlie. Io credo che ci si debba, per quanto oggi molte cose non lo permettano, sposarsi giovani. I fidanzamenti decennali non giovano. Ora so che partiranno un sacco di considerazioni sull’attesa giusta per pensare bene a compiere il fatidico passo al SI’, il lavoro, la casa….ecc ecc ecc. Giustissimo. Ma siamo concreti: la carne è debole, e il matrimonio è l’unico luogo in cui il sesso è sacro e benedetto. Non aggiungo altro.

      1. Erika

        Esatto. Non critico chi aspetta il matrimonio, e’ una scelta. E’una scelta anche rimanere casti per tutta la vita.Ma se maturiamo sessualmente intorno ai 13 anni ci sara’ un motivo. Restare vergini fino a 27-28 anni non potra’ mai essere la regola. Allora, se si e’ credenti, meglio sposarsi presto: anche per me fidanzamenti troppo lunghi non sempre giovano a una coppia.

  14. Sara

    Se qualcuno ha un’oretta libera, consiglio la visione di “Romance without regret” (Amore senza rimorsi)…sarei curiosa di sapere cosa ne pensate, a me è piaciuto davvero molto!

    Link al video sottotitolato (parte 1-è diviso in 6 parti che trovate linkate su youtube):

  15. Alessandro

    “Abbiate soprattutto grande rispetto per l’istituzione del Sacramento del Matrimonio. Non potrà aversi vera felicità nei focolari se, al tempo stesso, non ci sarà fedeltà tra i coniugi.
    Il matrimonio è un’istituzione di diritto naturale, che è stata elevata da Cristo alla dignità di Sacramento; è un grande dono che Dio ha fatto all’umanità. Rispettatelo, veneratelo.

    Al tempo stesso, Dio vi chiama a rispettarvi gli uni gli altri anche nell’innamoramento e nel fidanzamento, poiché la vita coniugale, che per disposizione divina è riservata alle coppie sposate, sarà fonte di felicità e di pace solo nella misura in cui saprete fare della castità, dentro e fuori del matrimonio, un baluardo delle vostre speranze future. Ripeto qui a tutti voi che “l’eros vuole sollevarci […] verso il Divino, condurci al di là di noi stessi, ma proprio per questo richiede un cammino di ascesa, di rinunce, di purificazioni e di guarigioni” (Lettera Enciclica Deus caritas est [25/12/2005], n. 5). In poche parole, richiede uno spirito di sacrificio e di rinuncia per un bene maggiore, che è precisamente l’amore di Dio su tutte le cose.

    Cercate di resistere con fortezza alle insidie del male esistente in molti ambienti, che vi spinge ad una vita dissoluta, paradossalmente vuota, facendovi smarrire il dono prezioso della vostra libertà e della vostra vera felicità. Il vero amore “cercherà sempre di più la felicità dell’altro, si preoccuperà sempre di più di lui, si donerà e desidererà “esserci per” l’altro” (Ibid., n. 7) e, perciò, sarà sempre più fedele, indissolubile e fecondo.

    Contate per questo sull’aiuto di Gesù Cristo che, con la sua grazia, renderà questo possibile (cfr Mt 19, 26). La vita di fede e di preghiera vi condurrà per le vie dell’intimità con Dio e della comprensione della grandezza dei piani che Lui ha per ogni persona”

    (Benedetto XVI, Discorso ai giovani, Stadio municipale di Pacaembu, São Paulo, 10 maggio 2007)

      1. Alessandro

        A parte che il primo “distorcimento” (quello sulla Samaritana “discepola”) hai stabilito tu che lo sia, e ti ho già mostrato che non lo è (liberissimo ovviamente tu di non essere convinto dalle mie considerazioni, così come io di esserlo).
        Qui invece il papa sta dicendo che è difficile vivere la castità, ma che occorre aver fiducia perché Gesù Cristo “con la sua grazia, rende tutto possibile”. E Mt 19, 26 dice appunto: “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile”.
        TUTTO è possibile a Dio: non solo, quindi, che un ricco “entri nel regno dei cieli” (19, 24), ma anche che si viva pienamente la castità. Con il soccorso di Dio, può realizzarsi ciò che Dio desidera ma che a viste umane sembra impossibile (questo significa il v. 26), ivi incluso quindi l’esercizio compiuto della castità. Quindi la citazione da parte di BXVI non mi pare né distorcente né inopportuna

    1. Alessandro

      eh, ma tu sei ambrosiano… io invece devo attendere ancora un po’. Comunque, buon Avvento a tutti gli ambrosiani!!

  16. Alessandro

    Admin, abbiamo or ora superato i 20000 commenti nella vita del blog (o mi sbaglio?) Un bel traguardo, mi pare!

          1. Comunque nel contesto non è “ivi inclusa la castità”
            si sta parlando d’altro, lettralmente però vuol dire che a dio tutto è possibile ergo anche etc. e quindi hai ragione….

            1. Alessandro

              “quindi hai ragione”: sono commosso, mi riconosci che ho ragione 🙂

              Grande Alvise! (per giunta, andando a caccia dei “distorcimenti” mostri di essere l’unico a leggersi le mie citazioni papali… te ne devo dare atto 🙂 )

            2. Alessandro

              no, “scriteriato”, io lo so che tu quello che esce dalla penna di un Papa lo leggi eccome…

              mettiamola così: Alvise è il più zelante nel dare la caccia a incongrue citazioni evangeliche contenute nei testi papali; ma lo zelo non è ripagato da successo 🙂

    1. non so perché non ti risponda, comunque te lo dico io: mancano ancora poco meno di 500 commenti… in settimana ce la facciamo senz’altro, ma complimentoni a tutti! 🙂
      Alvise merita una menzione d’onore!

  17. Capita, è capitato, capiterà.
    Non è facile dire come reagiremmo come genitori, ma credo che sia nostro compito additare la castità pre-matrimoniale come vero modello di amore, pur sapendo che a volte la passione ha il sopravvento. In tal caso, si spera che possa bastare una buona confessione, ma se serve ci si può organizzare con una buona culla…

        1. dipende da te, io non mi pento mai di quello che faccio per amore, rifarei tutto, perchè quello che le persone che mi amano apprezzano di me oggi, non sono solo i pregi, ma anche i difetti e le scelte giuste o sbagliate che ho fatto.

          1. questo è merito loro, non dei tuoi difetti, ma è vero che è bello trovare qualcuno che ci ama coi nostri difetti e con le cazzate che facciamo. Dio ci ama proprio così.
            Proprio per questo il desiderio di ricambiare questo amore dovrebbe stimolarci a essere migliori. Migliorare non per essere amati, che già lo siamo. Ma per riuscire ad accogliere degnamente il dono di cui beneficiamo.

      1. Alessandro

        Quante persone si sono pentite di aver fatto l’amore con la persona che amavano! sapessi quante!
        Sai perché? Perché quell’amore lì era zoppicante, era ancora afflitto da dosi ingenti di egoismo, anche se ce n’è voluto un po’ ad accorgersene, e anche se quando facevano l’amore gli amanti avrebbero imprecato sprezzantemente contro chi avesse ardito ipotizzare che una menomazione insidiosa, una minacciosa carenza fiaccasse, mutilasse il loro entusiasta appassionatissimo amarsi…

          1. Alessandro

            no, la soluzione sarebbe accantonare la routine e domandarsi se sei veramente ma veramente veramente felice di fare l’amore. La risposta potrebbe, forse, essere sorprendente

  18. @ babyduckling: non so se sei credente, ed eventualmente in chi o cosa credi, mi permetto di dirti che i tuoi argomenti oltre a una certa ingoranza (Hitler credente? Ma in cosa?) denotano una superbia tipica dell’età: hai 26 anni, il master, il fidanzato, non ti neghi nessuna soddisfazione… Ma sei certa che succeda , tutto può succedere, ma non ho che un giorno non arrivi la malattia, il lutto, la fatica, anche per chi si sentiva al sicuro? Non credi che gli unici veri rimpianti sono quelli che potremo avere di fronte a Dio? Non certo avere o non avere la laurea…
    Ma, più di tutto, davvero tu vuoi essere amata così? Se sei brava, se ci possiamo permettere una casa, se siamo cmpatibili a letto, se programmiamo un figlio come un mutuo…?
    Io voglio essere amata follemente, non perchè sono giovane o bella o colta o sessualmente compatibile… Voglio essere amata molto oltre queste cose, perchè sono io e basta. E voglio amare nello stesso modo, voglio davvero essere una sola cosa con il mio amato: ora, questo tipo di amore, per noi cattolici si sposa meglio con la castità prematrimoniale, puó talora convivere con alcuni scivoloni prematrimoniali, non certo però con la rivendicazione come diritto o prudenza del suo contrario.
    (mi scuso degli errori, ma scrivo dal telefono)

    1. Alessandro

      @ babyduckling, se fossi in te presterei grande attenzione a questo che ti scrive perfectionversationis, a mio sommesso avviso ha centrato il punto e il tono. Sì. Gliene sarei pure grata

      1. Il Cielo non ti punisce se la tua vita è perfetta e se volevi fare la professoressa e ci sei riuscita, oppure se hai accanto qualcuno che TI AMA senza vincoli temporali. Non programmo tutto, ma come figlia sono grata ai miei genitori per aver aspettato ed avermi dato una famiglia in grado di amarmi e seguirmi. Spesso i figli nati ” per caso ” non hanno lo stesso privilegio.
        Non mi hanno ” programmata, sono nata quando loro si sentivano pronti come persone ad essere genitori. Dato che è una grossa responsabilità esserlo, non credo che Dio si offende se cerchiamo di essere migliori noi stessi.

          1. Un mio amico aveva genitori che si ammazzavano ogni giorno e lui non sorrideva mai. La madre gli faceva pesare in ogni modo il fatto che, essendo ultra cristiani non usavano metodi contraccettivi dopo il matrimonio, quindi lui era nato quando loro non volevano altri figli .
            Tra l’altro non mi risulta che i ragazzi che non volevano figli facciano le capriole dalla gioia quando ” succede ” .
            Tu magari sei come il mio un padre che ama e vuole i suoi figli, ma per i figli che non hanno questo tipo di amore ti assicuro che non sono così grati ai loro creatori biologici della situazione.

            1. Gioia, ma quello erano cristiani come te: per definizione, non per spirito! Che peccato vivere in un mondo così oscuro. Hai tutte le ragioni del mondo, se i cristiani che hai conosciuto sono questi, capisco perfettamente perché li ritieni tutti ipocriti.
              Hai proprio ragione. E sono sincero non ironico eh!

            2. Purtroppo la maggior parte delle persone passa tanto tempo in chiesa a far vedere quanto sono bravi e fanno cose orrende fuori. Scusa per lo sfogo sincero, ma a parole sembrano tutti pieni di buoni propositi.

          2. Come te,che ti permetti di giudicare in cosa credono gli altri: immagino che tu sia un fulgidissimo esempio di quello che predichi! Non accusare gli altri di presunzioni quando tu lo 6 per primo, io parlo dopo averli visti i figli nati ” per caso”, e potrei farti tantissimi altri esempi.
            Essere Cristiani non significa affidarsi alla divina provvidenza e come va va.

            1. “25 Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? 26 Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27 E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un’ora sola alla sua vita? 28 E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29 Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30 Ora se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani verrà gettata nel forno, non farà assai più per voi, gente di poca fede? 31 Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32 Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33 Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34 Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.” Matteo, 6, 25-34

    2. ma Lui mi conosce da quando avevo 14 anni e mi AMA PERCHE’ SONO IO E BASTA. Dio non proibisce di certo di realizzarsi come persone prima che come genitori.
      La malattia la conosco per esperienza personale, sono Cattolica, ma credo che nella vita non puoi credere che basti pregare per sistemare le cose. Conosco la malattia per esperienza personale e posso dirti che anche avere un carattere forte ti guarisce, pregare ti aiuta.
      Dio non può essere se sei credente il Padre pronto a punirti. Non ” tiene il muso a chi non aspetta il matrimonio”, credo che sia più impegnato, o almeno spero, a preoccuparsi delle coppie che pur essendo sposate e con prole si ammazzano dalla mattina alla sera.

      1. Dio non tiene il muso a nessuno. Sei tu che metti il muso alla persona a cui vuoi donarti facendo l’amore con lui “a metà” (cioè senza un legame definitivo e con il preservativo).
        Comunque sono d’accordo con te: non sei pronta per un figlio, non farlo

        1. non mi sembra neanche giusto fare decine di figli senza volerlo perchè la contraccezione è peccato.I figli che nascono senza sentirsi desiderati non verranno a ringraziarti. Prova a rinfacciare ad un figlio di averlo messo al mondo ” per caso ” e senti che ti risponde. Prova a chiedere ad un figlio cosa ne pensa di due immaturi che si ammazzano dalla mattina alla sera pur essendo sposati.
          Un giorno sarò una splendida madre perchè sono matura e consapevole come persona. Il mio ragazzo non si sente amato a metà perchè non mettiamo al mondo un figlio ora. Ci sono anche coppie che non possono averlo e questo non toglie nulla al loro amore.
          Dopo aver avuto me i miei genitori hanno adottato i miei due fratelli e li ho aiutati a crescerli, ti assicuro che sanno di essere amati e di avere una famiglia solida alle spalle. Avere lo stesso sangue non significa essere una famiglia. Ci sono persone che hanno un legame di sangue e non si amano affatto. Una promessa in chiesa non significa che mamma e papà non si lasceranno. Mamma e papà che si amano e che sono due adulti consapevoli sono un tesoro raro.

          1. piccola, guarda che non ero ironica: non fare figli adesso, prendi tutte le precauzioni per non farne (evita la spirale però che può essere abortiva). Sarebbe meglio che tu non facessi proprio sesso, ma non perchè è l’unico metodo di contraccezione sicuro, solo perchè è più bello, davvero più bello, riservarlo per “dopo”: per quando sarai pronta ad amare pienamente, senza sconti, senza riserve. Fidati, il sesso aperto alla vita all’interno di un legame indissolubile è un’altra cosa.
            Condivido che per fare un figlio bisogna essere maturi. Ma maturi intendo qualcosa di diverso dall’avere la laurea, il master e il lavoro figo (tanto piccola quando farai un figlio il lavoro figo te lo fottono comunque, qualunque età tu abbia). Per fare un figlio bisogna essere pronti al sacrificio, a rinunciare a tutto, bisogna aver imparato a dare la vita.
            Non si deve aver fretta a fare un figlio, so che molti amici cattolici storceranno il naso adesso, ma ti prego, aspetta, non farne. Aspetta tutto il tempo che serve.
            In bocca al lupo, baby!

            1. Grazie Fefral, anche la mia era una risposta sincera, infatti al momento non ne farò, stò aspettando di essere ” pronta ” per il figlio o la figlia che verrà e non dipende dalla laurea o dal lavoro, ma da quando sentirò che è il momento giusto, quindi non perchè ” capita “, ma PER AMORE.

          2. Sara S

            Guarda, mi sento così offesa dalle tue parole, dal tuo “per caso” così ripetuto come fosse lebbra!!! Il mio terzo è arrivato “per caso”, no, non era programmato, va bene? ed è arrivato in un momento pazzesco. Ho pianto per un giorno, ho avuto il cuore pesante per una settimana, comprensibile, vero? certo, ma ti giuro, io te lo giuro che quel mio rifiuto iniziale non me lo perdonerò mai, e sto davvero male a ripensarci (ora io non so davvero cosa possano provare le donne che abortiscono, fatte le debite proporzioni!). Guardo questo bambino così meraviglioso, questo “caso” , questo “accidente”, ed esulto perchè il “per caso” è mille volte più bello e gustoso dei nostri programmi! Oh, piccolino, se tu non ci fossi stato, se tu non ci fossi ora!!! La tua non è responsabilità, ciccia, è calcolo e arroganza. Il tuo è lo sguardo che mi sono sentita addosso per mesi, quando andavo in giro per strada con la pancia e altre due bimbi: disprezzo, scandalo, compatimento. Perchè, come dici tu, non siamo “stati attenti”, nè responsabili. Perchè ce la siamo “spassata”-uso i tuoi termini-, senza pensare alle conseguenze. Non parliamo di cosa mi ha fatto intendere la ginecologa. Quanto mi fate incazzare, voi tutti con le vostre manie di perfezione e vite squallide dove tutto è calcolato, al suo posto, un museo di soprammobili, pieni di polvere e imbalsamati come le mummie!!! Quando avrai un figlio, sarà opera tua, vero? sarà la tua perfetta creazione, il tuo prodotto, voluto quando, come l’hai voluto, l’hai preteso tu. Se non ti mando a quel paese è solo perchè anch’io ho vissuto sulla mia pelle il limite di chi si sente spiazzato e dubita e ha paura, e si sente tutto tremante perchè la sua vita così cattolica e intensa chiedeva improvvisamente di più, chiedeva tutto. Quindi non ti parla una che è a posto. Detto questo, dovresti avere il coraggio di guardare in faccia mio figlio e, di fronte a tanta bellezza, ripetere le cazzate madornali che dici. Prova a dirgli: tu sei stato per caso, non per amore! E poi scusa, ma tu veramente credi che i tuoi ti abbiano voluta e QUINDI sei arrivata? e QUINDI sei stata amata?! Ma per piacere!!! Non funzionano così le cose, grazie a Dio! Ma dove cavolo vivi?!!!

            1. mia madre per avermi è rimasta 6 mesi a letto. Non tutti i genitori che ho conosciuto amavano i figli arrivati per caso e si, te lo ribadisco, sono figlia unica da quasi 30 anni e ai miei genitori non è nato un figlio ” per caso”, che già fa ridere, ne hanno adottati altri 2! E non perchè mia madre sia sterile ma per scelta consapevole. Se voi più maturi insegnate a noi giovani che certi figli nascono ” per caso” tanto vale credere ancora nella cicogna, non siete un bell’esempio. A questo puntoè una fortuna che ci siano anche quelli come me, se facessimo tutti le cose per caso le future generazioni non camperebbero troppo serene. Quello che hai scritto dillo a tuo figlio quando sarà grande e guarda se sarà felice di sentirlo: ” Scusa bello di mamma, ma non ti volevo e ho pianto come una fontana …. ma mamma ti ama tanto”. L’ultima parte gli farà enormemente piacere, la prima e parlo da figlia, non credo proprio!

            2. E scusami, ma sò di essere stata voluta e amata da subito. Mia madre piangeva perchè rischiava di perdermi! I miei non si disperavano perchè sono ” nata in un momento pazzesco “, tanto a casa mia, per altri motivi non sembrava mai quello buono. Ma si, mia madre si è fatta un sacco di iniezioni per darmi alla luce e si mi ha ” programmata ” due anni dopo il matrimonio, così come i miei hanno capito di avre ancora tanto amore da dare da adottare i miei 2 angeli. Come vedi le famiglie con genitori come i miei non sono così male.
              Se decidessimo domani di avere un figlio pur non essendo sposati lo faremmo per Amore. Lui mi ha chiesto cosa farei se non potessimo averne e io gli ho risposto che se adotti un bambino e lo ami come tuo è TUO FIGLIO, sotto tutti i punti di vista, anzi del cuore.

    3. Essere felici non viola nessuna legge del Creatore. La Bibbia non insegna di certo che mettere al mondo un figlio, cercando di dargli una certa tranquillità vada contro il Cristianesimo.
      Rispondete sinceramente, preferireste una vita lunga e felice insieme ad una persona che amate più di voi stessi o un bel matrimonio lungo e infelice ( ma non ci lasciamo perchè è un peccato )?

      1. Gioia ma che testi leggi? La Bibbia secondo don Gallo? Mai sentito parlare di castità, adulterio e cose affini? Di Provvidenza? Di lasciarsi andare? Di non pensare al domani?
        Eh mi sa che ti hanno confuso i libri… capisco molte cose….
        Preferisco e ho da oltre 16 anni un matrimonio con una persona che amo e che ho rispettato e che mi ha aiutato a superare le crisi che insieme abbiamo vinto.
        Questo non è programmare il futuro attraverso la convivenza, questo è altro.
        Poi ripeto, convinta tu…. a chi ti vuole bene non resta che pregare e augurarti ogni felicità, in questa e l’altra vita… che sono tue e non degli altri.

        1. Se pensi che i problemi li risolva la provvidenza fa un pò tu, ma mi pare di aver capito che conti anche su tua moglie. Arrivare casti al matrimonuio o sposarsi non è garanzia di felicità, non credo che tu ameresti di meno tua moglie se non foste sposati. Leggi qualche altro libro anche tu allora, perchè se passi la vita a preoccuparti del peccato non dovresti neanche respirare, ma per fortuna esiste anche il libero arbitrio.

          1. ma che ne sai della mia vita, del senso del peccato, e di come viviamo in famiglia?
            Non è un po’ troppa presunzione pensare che quello che fai è giusto per definizione e gli altri sono scemi perché fanno scelte diverse?

            1. ma tu non hai risposto: La ameresti di meno se non fossi sposato o se lei fosse di un’altra religione? Critichi tanto gli altri ma non mi hai dato una risposta onesta.

            2. Non la amerei affatto, me la sarei cercata diversa. Piccola del frustrato pensionato me l’hai dato tu.
              E chi mi sembra stia affermando che ha ragione per definizione anche nel definirsi cattolica sei tu.
              Mi sembra un po’ eccessivo venire a fare l’omelia e la lezione in casa Miriano, non ti pare?
              Nulla di ciò che hai scritto e cattolico, non sono io a dare patenti, sei tu a chiamarti fuori. Oltre a dare epiteti e titoli agli altri.
              Non sai nulla della vita degli altri e giudichi non ciò che scrivono, ma ciò che tu pensi.
              Vai avanti così’, ma non venire a insultare gli altri per favore.

            3. Il fatto che non l’ameresti la dice più lunga di quanto pensi. Se il mio ragazzo mi dicesse che Non mi amasse non fossimo sposati ci starei male da morire. Non faccio nessuna omelia, hai detto tutto tu dicendo di no.

      2. Sara S

        1. grazie dell’informazione, non sapevo mica che la cicogna non esiste. C’è sempre da imparare nella vita
        2. vorrei proprio sapere cosa sai e quanto sai di come funziona il ciclo di una donna ecc.ecc, ora ti farai una gran risata ma penso di saperne un po’ più di te…
        ooops scusa è vero che c’hai il master:)
        3.La prossima volta il figlio “non programmato” lo abortisco, va bene? così i benpensanti come te non saranno costretti a inorridire davanti a una tale sfacciataggine: tenere un bambino che , siccome non era stato previsto, non sarà mai amato.
        4. Per me, il “per caso” ha un nome ben chiaro ed è Dio, la Provvidenza, colui che ci ha creati e , pensa che roba, continua a crearci in ogni istante. Non ha nulla a che vedere col fatalismo. Io ci sono e faccio la mia parte (=responsabilità), ma la mia parte non è il tutto, e non esclude la volontà del vero padrone di noi stessi (= calcolo).
        5. Mi piacerebbe capire cosa significa per te la parola Amore. Purtroppo da quello che scrivi sembra che significhi ciò che corrisponde alla tua misura , ai tuoi tempi e visione delle cose. Sarai anche una gran donna, con lauree master un uomo che ti ama e saldi principi cattolici, ma posso dubitare che persino la misura di una gran donna sia sempre un pò più piccina di quella del Signore e della realtà intera?

        1. Non ho mai detto che abortirei, e non lo chiederei a te. Non sono fredda fino a questo punto. Dico solo che quando dite per caso, non puoi neppure attribuire a Dio il fatto che non lo hai evitato. Perchè avresti dovuto d’altronde. No, non ci vuole la laurea o il master per sapere che il caso non esiste e dato che sai come funziona il tuo corpo sai anche cosa non fare, dato che non sei una bambina sai come funziona il ciclo. Noi donne siamo più consapevoli quindi il caso, Dio, la divina provvidenza o come li chiami tu c’entra poco, o meglio, solo in parte. Non abortirei mai un figlio mio e del mio ragazzo ma non parlerei del caso. Lo chiedo anche a te: cosa diresti se tua figlia ti dicesse ” mamma sono incinta, ma per caso?” Credente o no, forse non la prenderesti con calma. Se rimanessi incinta credimi io e il mio ragazzo sapremmo perchè e terremmo il bambino perchè lo amiamo. Ma mia nonna anima santa e stracredente, perdonami la volgarità , diceva anche che se ce lo lasci ce lo ritrovi, e se lo diceva lei a 60 anni con tre figli e sei aborti spontanei, chi sono io per contestare, tu al 4 figlio sai benissimo che rimanere incinta, tranne che in un caso noto non è opera dello spirito santo.

        2. Non è da benpensante è che se rimanessi incinta saprei perfettamente come funziona e Amare non significa ficcare la testa sotto terra come gli struzzi. Se fai un figlio e poi ti imbarazzi di quello che pensa la gente non sei coerente. Io sarei così felice che dell’altrui pensiero non me ne fregherebbe nulla. Sarebbe una vita speciale solo mia e del mio compagno. Se ti senti imbarazzata dalle occhiate altrui il problema è tuo non loro. Io alzerei la testa e camminerei orgogliosa. Ma io in fondo dell’amore, come hai detto tu che ne sò?

          1. Sara S

            Io non ero imbarazzata, ed ero fiera di questo bambino e lo dicevo, e a volte rispondevo a tono. Ma non posso nascondere che attorno c’è un’atmosfera di ostilità pazzesca, per cui a volte mi sentivo giudicata come la musulmana di turno che va in giro con le frotte di bambini e la pancia ma senza velo. Non siamo atomi, ciò che ci circonda ci tocca e ci smuove, non può esserci indifferente, soprattutto su cose così preziose e delicate. Pensa che ho trovato pure una vecchietta sconosciuta che mi ha detto:” Mi raccomando la pillola, la prossima volta!”, senza parlare di tutti, vecchi compresi, quelli da cui ci si aspetterebbe un certo tipo di saggezza, che mi dicevano:” ah, ma come farai, con tre, e poi di questi tempi, e i soldi, e il lavoro, e il mondo d’oggi così cattivo” ecc. Davvero uno deve essere armato per resistere di fronte a tale cinismo e amarezza. Non è facile, e noi abbiamo avuto fin da subito il sostegno delle nostre famiglie! Questo mi fa comprendere meglio la situazione delle ragazze che sono invitate ad abortire. Non parliamo poi degli ospedali e dei medici! Sembra quasi che un bambino sia una jattura tremenda, che sia un peso per tutti, anzi, a volte sembra che danneggi gli altri, anche se poi te lo smazzi te! La verità è che la gente si sente giudicata da quella pancia. Mi dispiace, ma i discorsi che fai tu sono su questa linea. Puliti, coerenti, cristallini. Ma la tua visione della vita e dell’amore così borghese, dove tutto ha il suo posto- e il posto lo assegni tu-, esclude ogni imprevisto. Ti prendi ciò che vuoi, ma con le precauzioni. Fai, ma fino a un certo punto. E chi fa, prendendosi TUTTO il carico, chi fa con REALE RESPONSABILITA’ perchè non è che si ciuccia la mollica e la crosta la butta via, ecco, chi è così non potrà mai rientrare nei tuoi schemi.Che sono tanti, fitti, implacabili. E, ovviamente, rifulgono di buon senso e maturità.

        3. Sara S

          Questo bambino è stato molto educativo, per me. Ha significato, appunto, che è il Signore che dà, toglie, si rende presente, domina insomma, coi suoi tempi e modi così lontani dai nostri. Ha significato nella carne della gravidanza, del parto, del dolore del mio non saper amare, – nella carne, non nei discorsi!- che amare è accogliere la volontà del Signore. Ne parlo a te così perchè ti definisci cattolica, ma faccio uno sforzo perchè in realtà sembra che parliamo due linguaggi diversi. Comunque. Come dice più sotto Perfectioconversationis, non programmato non significa non voluto. Certo, c’è un cammino da fare perchè questa volontà si perfezioni, perchè anche nel sentimento emerga quello che è giù chiaro nel giudizio: piccolo mio, tu ci sei e solo per questo fatto io ti voglio bene. Amare è accogliere ciò che c’è. Anche se non piace o se non fa tornare i conti. Per poi scoprire che, per Grazia, arriva addirittura a piacerti, e puoi constatare con sorpresa che quei conti non quadravano solo per una tua miopia. Che invece era così che doveva andare, proprio per il tuo bene.
          Ora ti chiarisco un concetto che a me fa molta pena chiarire, ma lo faccio per non lasciare nessun adito a fraintendimenti ed equivoci. Io e mio marito conosciamo molto bene i tempi di fertilità e i modi per riconoscerli. Con una certa fatica stiamo “alle regole”. Cosa educativa del nostro amore e anche della nostra fede. Cosa drammatica, inoltre, che ci fa sorgere molte domande di chiarimento, ci fa sbattere contro i nostri limiti, quindi non facile. Ma non ci tiriamo indietro dalla lotta, e non cerchiamo scorciatoie. Non penso che tu sappia minimamente il sacrificio che deriva da una scelta del genere, e anche l’enorme vantaggio. Il fidanzamento condotto in un certo modo ha gli stessi presupposti, ma è solo una palestra, mica finisce la lotta, col matrimonio, anzi. Quello che era il fidanzato che vedevi fuori casa (magari casa dei tuoi), ora è il marito con cui dormi tutte le sante notti nello stesso letto di casa vostra. Bene, puoi dare credito a chi ti dice che un sacrificio così vale la pena? Riesci a non liquidarlo come un atto di bigottismo fatto perchè siamo quel tipo di cattolici papisti che non sanno pensare con la loro testa? Al contrario di quei cattolici moderni belli sgamati e in gamba che usano le loro precauzioni? Che non si faranno mai fregare da niente e da nessuno? Bene, io ti dico che quindi io e mio marito non siamo due cretini che fanno come i conigli.O che guardano di tanto in tanto sotto i cavoli. Sappiamo molto bene quello che capita , e siamo prudenti , se occorre, astenendoci se vogliamo evitare una gravidanza. Dentro questa responsabilità, carica di sacrificio e di bella condivisione, sappiamo anche che però c’è la mano di un Altro che guida le nostre vite e quelle dei nostri figli. Non ci sono calcoli, nè preservativi che reggono, anche perchè i preservativi – oltre che una cosa molto squallida- si possono rompere, molto, ma molto banalmente…

          1. Allora hai almeno messo che un pò di decisione c’era. Non sono contraria a che la gente si sposi, se i miei si lasciassero il colpo verrebbe a me. Ma sono felice di capire che a parte credere in Dio al Caso non ci credete fino in fondo neanche voi dato che conoscete le conseguenze delle vostre azioni, e non stò dicendo che un figlio non sia una cosa bellissima è che non mi farebbe piacere sentirmi raccontare le favola che non si sà ciò che si fa. Non la racconterei a mio figlio, perchè se guardiamo a voi genitori come modello non ci piace sentirci presi per i fondelli.
            Durante una scena d’amore in una serie per famiglie mio fratello mi ha chiesto: ” che fanno ?”.
            Prima l’imbarazzo, poi con molto tatto gli ho spiegato la cosa, anche perchè per lui era una maniera per mettermi alla prova, mi guardava come per dirmi di non raccontargli storie. Spesso è questo quello che da figli vi chiediamo

            1. Poi che esistano metodi più sicuri del preservativo è un’altra storia ancora.
              Te l’ho detto, non sono una benpensante, sono una che sceglie con il cuore ma facendolo lavorare con la testa, perchè………. senti al Caso fortuito non ci credo manco morta! La malattia viene a caso, un figlio in qualche modo, salvo rarissimi casi è una scelta che due persone fanno consapevolmente. Durante il periodo di interruzione della pillola siamo stati attenti, e il figlio non è arrivato, di comune accordo.
              Se fosse arrivato lo avrei amato, perchè unione con la persona che amo. Il fatto che non ci sia, vuol dire semplicemente che vogliamo dargli una bella famiglia e aspettiamo. Perchè hai pinto? Tuo figlio una famiglia matura per amarlo l’aveva già. Capisco che è un colpo emotivamente, ma non avresti dovuto essere felice. Anni fa mia madre ebbe un ritardo, primo segno della menopausa,ma lei immaginava altro. Sai chi è stata la prima a dirgli di tenerlo? Io, perchè in una famiglia piena d’Amore mi piace pensare che più del caso conta l’affetto che eravamo pronti a dargli. Lei non piangeva, era spaventata perchè aveva superato i 50 e si preoccupava del fatto di poter vivere abbastanza da vederlo crescere nel caso ci fosse stato. Questo non è essere freddi, è essere responsabili per i figli, per quelli che ci sono e per quelli che nasceranno. Non ha mai parlato di caso e sarebbe stato nostro fratello o nostra sorella.

            2. Sara S

              vedi che c’era bisogno di chiarire ciò che ritenevo già chiaro?!?!? qui dentro tra quelli con cui hai dibattuto, penso che non ci sia nessuno che abbia rapporti senza sapere ciò che ne consegue!!! Ma c’è una bella differenza tra l’indossare un preservativo, ingoiare una pillola o astenersi quando si è potenzialmente fertili. Sai, il danno degli anticoncezionali secondo me è l’illusione. Innanzitutto ti illudono che usandoli è IMPOSSIBILE al 100% rimanere incinta; e, in conseguenza di questo, soprattutto ti illudono che la vita la gestisci tu, che tutto è in mano tua, che il padrone di te stesso sei tu e nessun altro. Tragica, amarissima illusione. Madre Teresa diceva che siamo matite nelle mani di Dio. Verissimo, collaboriamo al Suo disegno, senza il nostro sì neppure Lui potrebbe far nulla. Ma il guaio vero è quando noi matitine ci mettiamo in testa di poter fare un bellissimo disegno da soli, senza nessuna mano che ci guidi…

            3. Allora in quasi 30 anni mia madre ha avuto fortuna?
              Dio ci usa come matite, ma noi non siamo estranei al disegno che viene fuori te lo assicuro, ci ha lasciato il libero arbitrio per questo non è un dittatore per questo, perchè ci lascia liberi e scusami ma in 5 anni non essere rimasta incinta forse significa che è possibile scegliere.
              c’è chi sceglie di non farne affatto e trova la maniera, e non mi riferisco all’aborto. Dio disegna, ma le nostre scelte ogni giorno deviano leggermente la mano. Sappiamo che di alcune cose e non mi riferisco ai figli, non è Dio a decidere, ci consiglia, ci lascia fare e poi ci resta vicino, qualunque sia il risultato, come fanno i genitori che amano i figli.

      3. Andreas Hofer

        La risposta è molto semplice in realtà. Mai la fede cristiana ha promesso la felicità su questa terra (il che non implica che non vi possano essere momenti di autentica gioia o che occorra essere tristi, anzi). L’”ideologia della felicità” è un prodotto borghese, non certo cristiano. Amare una persona non consiste nel mettere insieme due felicità, ma nell’unione di due destini.

      1. dalle intenzioni, e dal senso. L’anello ha senso quando è icona di qualche cosa di più.
        E l’amore non è andare a letto insieme, come diceva uno splendido Henry Fonda in Appuntamento sotto al letto….
        Ma questo è solo un post, non un corso sull’amore umano.
        Per quello basta leggere Amore e responsabilità di Karol Wojtyla o Etica semplice per la famiglia di Franca Malagò.

          1. fantastico, quindi conosci etica semplice per la famiglia?
            Sono felice. L’ha scritto mia moglie.
            E hai letto Amore e responsabilità?
            Stupefacente, perché ciò che stai sostenendo è l’esatto contrario.
            Un caso veramente fortunato.

            1. Leggere i libri non significa concordare con chi l’ha scritto, ma questo tu lo dovresti sapere. Le persone con un minimo di cultura leggono anche le opinioni altrui ma non vuol dire che concordino. Spero che questo tu lo insegni ai tuoi figli, oppure scegli quello che devono leggere? Mi dispiace un caso ” veramente fortunato ” come il tuo.

  19. matrigna di cenerentola

    un ricordo di 40 anni fa: il mio amico dell’università O. che diceva: “in Veneto le ragazze si sposano incinte, perché le coppie di fidanzati sono tutte molto cattoliche e quindi non usano gli anticoncezionali”. A parte la battuta, che era in parte vera, c’era una situazione che oggi non c’è più: molte coppie non rispettavano al castità prematrimoniale, pur essendo cattoliche, ma, appunto, quelli delle coppie erano rapporti “prematrimoniali”, non era normale il concetto di rapporto occasionale che sembra dominare la società attuale. A me sembra che il problema di oggi non sia quello dibattuto a lungo in una parte dei commenti (lo, so, sono una benaltrista anch’io) ma lo scollamento del sesso dal rapporto sentimentale finalizzato a una relazione stabile. Preoccupante non è come una coppia adulta (di età, non di cattolicesimo “adulto”) gestisce la propria storia, ciascuno avrà modi diversi, ma che i ragazzini siano abituati a pensare che hanno il “diritto” (o in qualche caso il “dovere”) di esercitare una sessualità cosiddetta “spontanea” che se questo non fosse un blog super-controllato io, vecchia signora, definirei sessualità “a c.d.c.” con tutte le lettere. Questo mi sembra impedisca ai ragazzi di crescere fino a poter avere storie mature che portano a un vero progetto di vita. Un altro dei modi barbari in cui cercavo di educare i miei figli era la massima “più tardi si comincia con certe attività, più a lungo se ne gode”, credo che questa abbia avuto più potere deterrente delle equazioni differenziali.
    Quanto al post, concordo pienamente, “capita” alle brave persone, che si assumono le responsabilità, agli altri, se capita, non si saprà mai.

          1. matrigna di cenerentola

            perché, mia opinione, non è brava persona chi si libera del problema che gli è “capitato” per sbaglio. Quindi solo alle brave persone capita e gli altri lo sanno, è una tautologia

      1. matrigna di cenerentola

        chiedo venia, non sto parlando con le mie figlie… alle quali dicevo che prima di cimentarsi sulle equazioni differenziali bisogna imparare a fare le quattro operazioni e le equazioni lineari di primo grado ecc… (devo averlo scritto tempo fa, ma Genoveffa ha commentato che lei le equazioni differenziali non le ha mai sapute fare, facendomi venire atroci dubbi)

      2. Alessandro

        a paragone del cimento con le equazione differenziali l’impegno della castità mi si presenta come una salubre amena passeggiata 🙂

  20. Roberto

    O per la miseria XD
    Senti, paperella: l’importante è che tu ti tolga dalla testa (l’eventuale) idea di essere cattolica; stabilito questo, fa’ della tua vita un po’ quello che ti pare: solo non venire qua a pretendere che ti si dica che fai bene o che hai ragione. Se poi, durante la tua ricerca della felicità, troverai anche il tempo per cercare la tua conversione, molto meglio per te.

      1. Ci sono scienziati enormemente credenti, ma questo non significa che le due cose sono in contrasto. La mente può aiutare, agire sempre d’impulso, sperando che il cielo rimetta a posto i nostri casini non è essere Cristiani e questo lo diceva anche il prete della parrocchia!

      1. Roberto

        Mi pare che tu stia trollando come una dodicenne, ma farò finta che non sia così. Mi spieghi cosa c’entrerebbero gli “scienziati credenti”? Anzi, non spiegarmelo, che tanto non m’interessa. Ho scritto da qualche parte che per essere cattolica devi agire d’impulso, addirittura “sempre d’impulso” senza pensare? No, quindi non mettermi in bocca parole non mie. Un cattolico deve al contrario imparare con la grazia di Dio a dominare le proprie passioni. Tu non sei cattolica per la semplice ragione che credi di poterti mettere sotto i piedi l’insegnamento Magisteriale della Chiesa Docente (Cattolica, ovvio). Che cos’altro tu sia o ti piaccia immaginare di essere, non mi riguarda.

        1. Guarda che ti stavo semplicemente facendo rilevare che le 2 cose non si escludono a vicenda, ragione e fede, la Magisteriale della Chiesa ha sbagliato tante di quelle volte che io non me la sentirei di dire a qualcuno che si deve ” convertire ” come fai tu, solo perché ho una visuale più ampia del concetto di fede.

          1. A noi ” moderni ” ad esempio insegnano che essere Cristiani non significa essere ciechi e non vedere che oggi è un pò ” difficile fare un figlio per caso”. Sei sempre cosciente del fatto che non hai fatto nulla per evitarlo.

            1. Alessandro tu e Roberto si che dovreste riandare a scuola dalle elementari. A nessun bambino si insegna che la Bibbia è esattamente come te la racconta il tuo caro Magistero della Chiesa. Le vostre insegnanti saranno profondamente addolorate credo. Ma anche a catechismo certe stupidagini le evitavano alla grande, si limitavano a non dire alcune cose che poi ti insegnava la docente di storia: voto per voi 2, ma perchè mi sento buona.

          2. Roberto

            La Magisteriale, non so cosa sia. Il Magistero della Chiesa non può errare, né mai potrà, nelle questioni di Fede e di morale: quel che hai appena detto perciò è un’eresia; la tua visione della fede non è “più ampia” della mia ma, appunto, ereticale. Inoltre, rifiutare volontariamente l’obbedienza al Magistero, ordinario o straordinario che sia, è per un cattolico un peccato mortale di disobbedienza. La tua risposta mi fa comprendere che hai le idee molto, molto confuse su quello di cui stai parlando: per il tuo vero bene, ti invito a prendere in mano un Catechismo, andarti a leggere cosa si intende per “peccato mortale” e quali sono le conseguenze di tale peccato. Buononotte.

            1. Alessandro

              La Magisteriale è la circolare del Magistero diramata ogni anno dal Vaticano per notificare gli aggiornamenti magisteriali. L’anno prossimo si vocifera che “sdoganeranno” il condom 😀

            2. E tu che le hai molto ma molto ristrette se pensi che degli esseri umani non possano sbagliare: una volta non era infallibile solo Dio?
              E tu se la Chiesa ti dicesse di buttarti giù da un burrone lo faresti per non incorrere nel ” peccato mortale di disobbedienza” ? Ma lo sai che è storicamente dimostrato che le sacre scritture sono state ampiampiamente ” ritoccate”? Lo sai che ci mancano i pezzi? La tua è una visione medioevale della Chiesa che addolora: stai attento che appena metti un piedino fuori da quello che il Magistero della chiesa dice…il diavolo è pronto con il forcone! Te lo meriteresti già per aver detto che sono infallibili! ( potere della coerenza!)
              Spero almeno che tu abbia 204 anni così le tue affermazioni sono scusabili.

            3. Alessandro

              Come minimo, altrimenti le fanno rifare la gavetta partendo dalle elementari. Purtroppo, va prendendo notoriamente piede il malvezzo che le Magisteriali non frequentino le Magistrali, con grave disdoro per il Magistero: non ci sono più le Magisteriali di una volta!!!

            4. Alessandro

              Io rispondevo a “scriteriato”.

              Di già che ci sono: presto assenso dell’intelletto e della volontà al Magistero della Chiesa e ho tra i trenta e i quarant’anni.
              Son da ricovero? Minimo da psicanalista?

            5. Roberto

              Ale, ma lo sai che l’unica cosa che mi inquieta di questa conversazione è il dubbio che la paperella ci sia andata per davvero, a catechismo? 😀 Una prospettiva da brividi!!
              Comunque ne approfitto per una correzione volante: la disobbedienza volontaria al Magistero ordinario è peccato mortale di temerarietà, per essere precisi 😉

            6. e Roberto le sue belle poesie le sà perchè le ha imparate a memoria senza sforzarsi di pensare! Due, anche per chi impara la lezioncina a memoria senza ripeterla con parole sue. Te lo hanno fatto bene il lavaggio del cervello ragazzo!

            7. Alessandro

              Ma suvvia, Roberto, con ‘sti peccati mortali… ma chi li chiama più così? 🙂

              Piuttosto che ripetizione da Enzo Bianchi o Vito Mancuso preferisco anch’io il ricovero… 🙂

            8. Alessandro

              Viva il mandare a memoria, viva la ripetizione mnemonica!. Più catechismo a memoria, più preghiere = cattolici meno smemorati

        2. Cioè, babyduckling, famme capì: se Roberto ha l’idea X (prescindendo dal merito) è perché gli hanno fatto il lavaggio del cervello, mentre se tu hai l’idea Y (sempre prescindendo dal merito) è perché hai letto/studiato la Bibbia/il Catechismo e ti sei formata autonomamente, laicamente e liberamente un’idea matura e responsabile?

          1. diciamo che non dò mai per sconato quello che mi dice una fonte sola. Credere che esistano essere umani infallibili è allarmante: sbaglia anche il papa: ma poi ritratta, vedi la storia sull’uso del preservativo.
            Credere che quello che ti dicono sia vero solo per non scomodarsi a creare un proprio pensiero è facile, comodo, ma quando credi in cose tra loro in contraddizzione, forse qualche dubbio ti viene? La Chiesa si è contraddetta tante di quelle volte che non è credibile, e non mi riferisco alla Chiesa come istituzione ma alla chiesa come insieme di individui fallibili. Ripete bene le lezioni, ma se le studiasse oltre a ripetere si renderebbe conto che le Sacre Scritture che si diverte a citare hanno dei punti nei quali il copia-incolla è chiarissimo. Forse faceva così anche i compiti a casa. Per dirti l’esempio più noto: mai sentito di Lilith? Forse sarà il caso che la Bibbia se la rilegge dalla Genesi, facendosi prima un’idea nel contesto della quale è stata scritta, che era molto diverso da quello nel quale è stata revisionata. D’altronde gente così è capace di dirti che chi non crede nella Bibbia finirà all’inferno perchè se la nostra è la religione perfetta quelle degli altri sono cavolate.
            Non hanno mai pensato di guardare la cosa da un punto di vista globale?
            Scusami, loro conoscono solo la loro di religione, che come tutti sanno non c’entra nulla con la storia, con la filosofia, con il territorio, con l’arte e un sacco di altre cose!
            Attaccarsi a quelle 4 cose che sanno richiede una dose ammirevole di coraggio e non la definirei fede, è più andare in giro con il paraocchi che scegliere ciò in cui credere dopo aver usato anche il cervello.
            Le persone mature non si attaccano alle quattro nozioncine che gli dai, cercano di capirle. Ora vado a dormire. Per oggi fine della lezione che avrebbero dovuto imparare tempo fa.

      1. Alessandro

        allora è semplice: se hai il mal d’amore e togli il male, rimane l’amore, quello vero.
        Questa è matematica basilare, mica equazioni differenziali…

  21. Francesca Miriano

    @babyd : dici cose molto belle dei tuoi genitori. Anche noi abbiamo aspettato di essere pronti per avere figli perchè volevanmo poter dare loro il massimo di cui siamo capaci. E non intendo dire casa,soldi e simili ma equilibrio, rodaggio superato, capire che insieme si funzionava e si valicavano le montagne …insomma se poteva fa’. E’ bello sentirsi capiti da genitori. Finisco qui perchè devo andare a lavorare e non potrei ribattere :condivido le tue opinioni sul sesso prematrimoniale. Ma per me il matrimonio è un contratto civile altro da un’unione. Ovviamente nel rispetto di altre opinioni.

          1. Dal vocabolario dell’Accademia della Crusca:
            APPULCRARE
            abbellíre, dare ornamento. Lat. exornare.
            Dan. Inf. c. 7. Quale ella sia, parole non ci appulcro.
            Buti: cioè non ci abbellísco parole.

            1. Alessandro

              Vocabolario Treccani

              appulcrare v. tr. [der. del lat. pulc(h)er -cra -crum «bello»], letter. ant. – Abbellire, aggiungere per abbellimento: “Qual ella sia, parole non ci appulcro” (Dante).
              Quest’ultima frase è talora citata con intenzione scherz. o iron.: questi sono i fatti, cari miei, e parole non ci appulcro.

              Oppure “questi sono i fatti, e verbo non (ci) appulcro”, cioè: “non aggiungo parola”, “non oso aggiungere parola, non ardisco dire una parola in più”.

              Quindi, usando “appulcrare” in senso scherz. o iron come da es., “veramente nessuno ha ancora appulcrato verbo” significa “nessuno ha finora aggiunto una sola parola [a quanto detto da Francesca Miriano]”, ossia “nessuno ha finora obiettato alcunché [a quanto detto da FM] “, “nessuno ha osato aggiungere parola alcuna [a quelle dette da FM]”

              Ecco spiegato il mio “distorcimento” lessicale 🙂

            1. Alessandro

              no, mi sa che stavolta ho un po’ ecceduto quanto a licenze lessicali, mi avvedo pure io che la locuzione “appulcrare verbo”, usata nel senso “incriminato”, è un tantino… esorbitante, esuberante

              e pertanto a monito permanente m’infliggo un:

              SUTOR, NE ULTRA CREPIDAM

              che al latinista “scriteriato” dovrebbe garbare! 🙂

    1. I miei sono fantastici, continuate così anche voi ragazzi, i vostri figli saranno orgogliosi di due genitori che hanno costruito una famiglia solida e piena d’AMORE senza affidarsi al caso; è il tipo di genitore che vorrei essere! Due genitori che si amano, anche si amano al di là del matrimonio rendono i figli felici.

  22. perfectioconversationis

    1. Mi scuso per l’italiano del messaggio precedente: anche se sembra scritto da un’ubriaca, giuro che oggi ho festeggiato solo con due dita di Passito.

    2. Sono combattuta se rispondere o meno a babyduckling: da un lato sarei portata a pensare che chiunque entra in dialogo deve essere preso sul serio, dall’altro il tono e il contenuto di alcuni suoi messaggi mi fanno temere una provocazione più che una vera intenzione di dialogo.

    3. Tuttavia, poiché è meglio presumere la buona della cattiva fede:

    babyduckling, ti definisci cattolica (neppure cristiana, proprio cattolica), pensando che alcune tue idee non configgano con questa definizione: io sarei portata a dirti che un conflitto c’è, ma più ancora ti direi che se sei cattolica, sai che la salvezza viene dalla croce. Gesù, che è Dio, non viene a fare i suoi comodi, ma a morire in croce, non ci salva portandoci tutti in un mondo perfetto, ma morendo per noi e al nostro posto: “non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici…”. Nessuno di noi si è meritato questo Sacrificio. Né saggi, né laureati, né belli e neppure i più sportivi o affascinanti tra noi. Proprio perché è un dono non meritato, ci insegna il vero significato dell’amore.
    “Donare la propria vita”: non capisco perché tu contrapponi quello che definisci un vero amore (che è attento, previdente, non prende impegni, non si dona fino in fondo) a un falso amore in cui si sta insieme massacrandosi (fisicamente o psicologicamente). E l’amore che si dona senza calcolo, senza tenere nulla da parte, quello che serve per donare la propria vita al proprio coniuge, o ai figli, o al prossimo? Non lo prendi in considerazione? E la vita che è più ghiande di noi e si prende sempre la sua parte, sia quando dona più di quel che sappiamo meritare, sia quando sembra prendersi anche ciò che ci sembra indispensabile…
    Sembra che tu voglia dire che si può provare amore puro solo senza essere sposati, senza aprirsi ai piani di Qualcuno più grande e più saggio di noi… ma non sai quel che perdi, davvero, spiace per te.
    Vedi, la mia quinta figlia non è stata “programmata”, anzi, quando ho scoperto di essere incinta ho avuto paura: avevo già quattro figli, il più piccolo aveva poco più di un anno… Tuttavia, come tua madre, io ho dovuto rimanere a letto per tutta la gravidanza, perché rischiavo un aborto spontaneo: mi sarebbe bastata una passeggiata, per eliminare questa figli che arrivava in un momento così difficile. Invece, non programmata non significa non voluta: sono rimasta a riposo, per nove mesi senza poter fare una passeggiata con i miei figli, senza poterli accompagnare a scuola, senza neppure poterli sgridare a dovere… quando la piccola è nata è stata chiamata Benedetta, per vari motivi, ma soprattutto perché sapesse che, per quanto quinta e non programmata, è stata per noi una vera benedizione. E ancora lo è. Tu parli in modo ipotetico di figli che non hai, io ti parlo in modo concreto dei figli che ho: la differenza non è fatta da un buon “programma” a monte, ma dall’amore e dalla generosità con cui si affrontano le situazioni.
    Magari non si pensa alla tua età, ma ci sono figli malati, figli difficili, figli fuori da ogni “programmabilità”: come pensi di affrontare queste situazioni, se non hai neppure la generosità di prendere un impegno definitivo con una persona che ami così tanto?

    1. Per molte persone sposarsi non è un’impegno definitivo, amare qualcuno per tutta la vita si. Io non me la sentirei troppo di criticare chi non si sposa e rimane insieme per amore. Tu come la mia tua figlia la hai amata da subito, non hai versato fiumi di lacrime perché non la volevi ma non deve essere stato facile.L’amore che si dona senza calcolo è quello dei miei per i miei fratelli e mio per il mio ragazzo e i miei fratelli. Anche un credente sa che la divina provvidenza da sola non basta, anche tu sai perchè sei rimasta incita, non puoi dirmi che non pensavi che comportandoti in un certo modo e non prendendo precauzioni non sapevi che saresti rimasta incinta. Non sarà stata programmata ma ne eravate consapevoli, non siete due bambini. Qui sembra che ci sia, in questo blog, chi pensa che i figli si facciano per caso, mentre io sono, anche se solo biologicamente figlia unica da quasi 30 anni, e non credo che i miei siano due alieni o due peccatori perchè evidentemente anno usato precauzioni ( e c’è chi dice che non funzionano!) Ringrazio ogni giorno i miei per avermi ” programmata ” e voluta così tanto. Tra l’altro senza arrivare alla malattia sò che noi figli vi diamo da fare in tanti modi ( noi 3 abbiamo 3 caratteri diversi), ma questo non significa che non apprezziamo il fatto di avere genitori che oltre alla fede contano anche sul proprio carattere e sull’amore reciproco per crescere. Non siamo la famiglia del mulino bianco, ma parlo da figlia, è bello avere due genitori sui quali contare e che si amano.
      Un figlio è un’impegno concreto con la persona che amiamo, sposati o meno. Amare è già un’ impegno concreto e sapersi organizzare la vita non è mai stato tremendo. Immagina se tua figlia un giorno ti dicesse ” Mamma, sono incinta, per caso”. Tu come minimo, fede o no, ti inquieteresti alquanto, quindi per favore, non insegnamo agli altri che ” capita “, non è questo che diresti come madre a una figlia alla quale hai insegnato il rispetto per se stessa, e far l’amore con il proprio ragazzo non è sbagliato, raccontare bugie a se stessa si, e mettere al mondo un figlio per essersi fatti guidare dagli ormoni non mi pare che ti farebbe fare un’applauso a tua figlia. Sii sincera, nessuna madre lo vorrebbe per la figlia.

  23. admin impediscimi di commentare ancora, sta emergendo il lato Gollum del quale mi vergogno notevolmente, ma son fumino…. e vanitoso….
    e l’Armani sta soffrendo con Siena e mi stanno proprio uscendo i fumi dalle orecchie…
    basta…. spengo… meglio così… buonanotte a tutti e grazie

    1. ma allora è vero che l’effetto talk show, rissa alla sgarbi fa bene all’audience: oltre 2000 visite e 228 commenti.
      e poi come fa uno a non ubriacarsi… chiederò di triplicare il fee che ricevo ora per i miei post a questo punto… grazie Giuseppe!

  24. admin

    Complimenti Paolo il tuo post ha frantumato tutti i record di commenti!
    ecco la classifica:

    Capita 265
    Ad ogni costo 239
    La grande bugia 239
    Capitani coraggiosi 236
    Nero Fo 232

    1. grazie Admin, la metà li ho scritti io… che cosa non si fa per l’audience… spero non scopriate mai che babyduckling in realtà sono sempre io sotto mentite spoglie, un po’ come Stanislao Mulinski…..
      Un saluto a tutti

  25. babyduckling
    14 novembre 2011 a 00:12 #
    diciamo che non dò mai per scontato quello che mi dice una fonte sola.
    –>e chi ti dice che Roberto invece lo faccia?

    Credere che esistano essere umani infallibili è allarmante: sbaglia anche il papa: ma poi ritratta, vedi la storia sull’uso del preservativo.
    –> in generale, il Papa è infallibile solo quanto invoca espressamente l’infallibilità ex cathedra; nello specifico, peraltro, quello che disse è abbastanza inattaccabile, dato che lo dicono anche le stesse multinazionali produttrici

    Credere che quello che ti dicono sia vero solo per non scomodarsi a creare un proprio pensiero è facile, comodo, ma quando credi in cose tra loro in contraddizzione, forse qualche dubbio ti viene?
    –> a) di nuovo, che ne sai che Roberto abbia fatto così? Leggi nel pensiero?
    b) Una col master (anche se non hai risposto alla mia precisa domanda su questo master) non ha mai sentito l’espressione ‘credo quia absurdum est’?
    c) peraltro io CREDO fermamente che contraddizione voglia una z sola

    La Chiesa si è contraddetta tante di quelle volte che non è credibile, e non mi riferisco alla Chiesa come istituzione ma alla chiesa come insieme di individui fallibili. Ripete bene le lezioni, ma se le studiasse oltre a ripetere si renderebbe conto che le Sacre Scritture che si diverte a citare hanno dei punti nei quali il copia-incolla è chiarissimo. Forse faceva così anche i compiti a casa. Per dirti l’esempio più noto: mai sentito di Lilith? Forse sarà il caso che la Bibbia se la rilegge dalla Genesi, facendosi prima un’idea nel contesto della quale è stata scritta, che era molto diverso da quello nel quale è stata revisionata. D’altronde gente così è capace di dirti che chi non crede nella Bibbia finirà all’inferno perchè se la nostra è la religione perfetta quelle degli altri sono cavolate.
    –> qui si liquidano vari secoli di esegesi biblica e la divino afflante spiritu di Pio XII in due parole: cosa vuol dire aver studiato!

    Non hanno mai pensato di guardare la cosa da un punto di vista globale?
    –> e di nuovo, tu che ne sai di quello che abbiano pensato?

    Scusami, loro conoscono solo la loro di religione, che come tutti sanno non c’entra nulla con la storia, con la filosofia, con il territorio, con l’arte e un sacco di altre cose!
    –> Fin qui sono OPINIONI, condivisibili o meno ma OPINIONI. Questa invece è una fesseria grossa coma l’empire state building: dire che la religione non c’entri nulla con la storia, la filosofia, il territorio e l’arte è una scemenza totale, in Italia ma in tutto il mondo (in India coi Buddhisti e gli Indù, in Giappone con gli scintoisti, in Israele con gli Ebrei, nel mondo arabo coi Musulmani)

    Attaccarsi a quelle 4 cose che sanno richiede una dose ammirevole di coraggio e non la definirei fede, è più andare in giro con il paraocchi che scegliere ciò in cui credere dopo aver usato anche il cervello.
    Le persone mature non si attaccano alle quattro nozioncine che gli dai, cercano di capirle.
    –> e queste sono di nuovo OPINIONI, con lo stesso valore epistemologico di quelle di Roberto

    Ora vado a dormire. Per oggi fine della lezione che avrebbero dovuto imparare tempo fa.
    –> Ah, ma vedi la Provvidenza ti ha messo sulla loro strada in tempo affinché tu possa snebbiare quelle loro menti ottenebrate. 🙂

    1. infatti ero sarcastica, ma a catechismo non lo insegnano vero?
      Lo so anche’io che la religione centra con la storia e se basta invocare l’infallibilità………..stiamo proprio messi bene!
      La Provvidenza se mai c’è se la ride dei loro compitini ben fatti.

      1. Per non parlare del no all’uso di cellule staminali embrionali. Dicono ” non si può sacrificare una vita per il bene di tante “. Scusate ma Cristo che ha fatto?

        1. fanciulla, lascia stare l’etica… decisamente non è il tuo campo: se sacrificare la vita propria o quella altrui per te è lo stesso…

            1. proprio perché la vita umana è un valore assoluto non può relativizzarsi da sé, bambina. Basta la logica più elementare (quella che le tue maestre non t’hanno spiegato, impegnate com’erano a sfumare il concetto di magistero) a capire che uccidere per salvare è una contraddizione in principio, proprio perché nessuno dei beni messi ipoteticamente in baratto può essere detto minore dell’altro.

              (sul serio: regola la tua intimità come ti pare meglio, ma non venire a millantare competenze che evidentemente non hai, o in men che non si dica farai giustamente la fine del corvo che vuole farsi passare per pavone)

              «Lascia stare, amico: bevi un caffè»

            2. matrigna di cenerentola

              a tutt’oggi un modo di distinguere le cellule staminali ‘adulte’ da quelle embrionali è che queste ultime, se impiantate in un tessuto, sviluppano attività tumorale. Nessuno ha mai trovato la maniera finora, non dico di curare alcunché, ma di ‘controllarle’. Ovviamente, ci sono grossi interessi economici dietro la ricerca sulle staminali embrionali, e chi ha avuto un cospicuo finanziamento per lavorarci tende a continuare fino a che il finanziamento c’è. Pero’ la maggior parte dei ricercatori ‘liberi’ è passata a lavorare sulle cosiddette ‘staminali adulte’ (esempio quelle del cordone ombellicare) che non hanno questi problemi, e per le quali ci sono già un enorme numero di protocolli operativi per le cure più disparate. Ma chi è che impedisce alla scienza di salvare le vite? In questo caso specifico solo chi, ideologicamente o per soldi, vuole intignare a lavorare su una strada che sembra fallita in partenza. E questo discorso prescinde da qualunque problema etico collegato, non perché non sia importante. Nel nostro mondo di comunicazione, le informazioni che in genere si recepiscono sono quelle che uno vuole ascoltare, è in questo contesto che vedrei questo commento sul ‘salvare le vite’.

        2. ero tentata di non commentare più ma questa è la cazzata più colossale che io abbia mai sentito!!!! guarda io non so dove tu abbia appreso i rudimenti della fede cristiana, ma di sicuro c’è qualcosa che non va!

  26. Baby, continuo qua sotto altrimenti il commento si perde nella discussione.
    Quando sarai “pronta” ti renderai conto che non potrai mai sapere se è il momento giusto.
    Il tuo ragazzo, dicevi, non si sente amato a metà perchè fate l’amore col preservativo (o con la pillola che però, figlia mia, checchè ci sia scritto sulle istruzioni interferisce con il tuo equilibrio ormonale, io non la userei davvero, sai: tutte le mie amiche che hanno usato la pillola per anni quando hanno smesso hanno perso un sacco di tempo per fare un figlio. Coincidenze? Forse. Ma quando io ho scelto di aprirmi alla possibilità di una gravidanza in 6 mesi ho concepito. Non sono un medico, ma mi sembra abbastanza plausibile che quando metti mano al tuo organismo qualche interferenza con il suo normale funzionamento può esserci). Certo che non si sente amato a metà: ti ama a metà anche lui. Almeno su questo siete pari. E’ vero che per le donne è un pochino diverso, la sessualità comunque, come ogni cosa che viviamo, è un attimino più totalizzante, quindi rischiamo di bruciarci un po’ di più, ma facciamo finta che siamo pari, così il discorso è più semplice.
    Il fatto è che stai incasinando due discorsi diversi. Diversi e complementari.
    Uno: perchè aspettare il matrimonio per avere rapporti e averne solo non protetti?
    Due: quando fare un figlio?
    Ti stai incartando su questi due aspetti, urlando (metaforicamente) con chi cerca di dirti il contrario, con il fare messianico di chi ha scoperto finalmente la verità e vuole portarla a quei poveri sfigati che da tutta la vita cercano di vivere la castità (prima del matrimonio, non facendo sesso, dopo il matrimonio facendo sesso senza metodi di contraccezione).
    Ma, sorvolando sul fatto che hai offeso qualcuno, che non consideri l’ipotesi che chi interloquisce con te abbia fatto una scelta consapevole, magari più consapevole della tua, di vivere la sessualità in un certo modo (è vero, qualcuno è andato un po’ sopra le righe anche nei tuoi confronti, quindi direi che si è pari anche qua), a me sembra che si stia perdendo un attimo il punto importante.
    Cosa significa amare? Cosa intendi quando dici che ami il tuo ragazzo e che il tuo ragazzo ti ama? Che amore vuoi dare a un figlio?
    Da quello che leggo di te ho l’impressione che tu non abbia ancora scoperto la bellezza del dono di sè. Che l’espressione “dare la vita” per te abbia un significato un po’ condizionato.
    Perciò ti dicevo di aspettare. Un figlio non arriva per caso, su questo sono d’accordo con te, ma sempre per scelta. Anche quando non te l’aspetti. Ma non puoi programmarlo. Puoi solo aprirti alla possibilità di averlo.
    Anche il mio terzo figlio, come per Sara, non è stato cercato. E la gravidanza è arrivata in un momento assurdo. E ho pianto di paura quando ho fatto il test di gravidanza. E a mio figlio lo racconterò quando sarà il momento. Perchè la paura non mi ha impedito di desiderarlo con tutta me stessa. Di amarlo come le prime due. Di amare, grazie a lui ancora di più le altre due e mio marito.
    Non sei pronta ad avere un figlio adesso, e non lo sarai fino a che non saprai che non lo sarai mai. E’ un peccato sprecare il sesso come fai tu. Ma so che non potrò mai convincerti, quando te ne renderai conto non potrai più farci molto.
    Buona giornata

    1. Il mio ragazzo non mi ama a metà, ma è abbastanza intelligente da sapere che i figli non ” capitano “. Darebbe la vita per me, e vuole che quando decideremo, perché si può, nostro figlio abbia il meglio. La pillola non sfasa, è una leggenda, appena l’ho sospesa è ritornato il ciclo normale di 28 giorni. Non impedisce la procreazione dopo la sospensione, le tue amiche avevano problemi loro, perché il mio ginecologo non è dello stesso avviso e il mio dottore mi segue passo passo. Sembrerà brutto ma oggi puoi decidere di non avere un figlio, ed è una grande libertà per noi donne decidere quando ci sentiamo davvero pronte. Se così non fosse penseremmo ancora che nascono ” per caso ” ma ti posso assicurare che tante donne che conoscono la pensano come me.

      1. anche io la pensavo come te qualche tempo fa, quindi non ho bisogno delle tue assicurazioni per credere che altre donne pensano lo stesso.
        In bocca al lupo per la tua vita, ti auguro ogni bene. E soprattutto auguro al tuo figlio davvero “il meglio”.

  27. Angela

    Per babyduckling: ti ringrazio perché, monopolizzando l’attenzione sui tuoi comenti, hai tirato fuori il “meglio” del nostro essere cristiani! Per risponderti abbiamo sfoderato quanto di più vero c’è nel nostro credere in Cristo.
    Con il senno del poi, rileggendomi i 269 commenti di questo post, non ho potuto fare a meno di pensare che:
    1. esisti veramente? Questa domanda è stata rivolta anche al carisimo Alvise…
    2. se esisti veramente, sei sicura di essere una persona “vera”?
    3. sei sicura che invece di convincere noi alle tue idee, non stai cercando di convincere te stessa?

    1. Io sono convintissima delle mie idee. Mi addolora pensare che nel 2011 la gente dice ancora che i figli nascono ” per caso ” quando sappiamo tutte che se non lo vuoi non lo fai. Spero che non tutti mettano al mondo figli dicendo di non sapere come ( andiamo se continuate così che messaggio date ai vostri figli? ). O vogliamo raccontarci favole?
      Spero che a parte tutti questi Bravi Cristiani ( state facendo voi a gara per sembrare tali ) arrivi in questa discussione qualcun’altro con un parere un poco più oggettivo e aperto. Qui siete passati tutti dall’argomento principale del Blog alle dissertazioni religiose.

      1. meno spocchia, signorina.
        L’argomento principale del blog è precisamente il panorama delle possibilità sinfoniche di un umanesimo cristiano, quindi chi ti ha risposto lo ha fatto su temi pertinenti alla pagina che ci ospita: non sottoscrivo (tutte) le forme usate, perché spesso mi sembrano essere subentrati motivi d’insofferenza e di stizza, che vorrei restassero fuori (quelli sì) dalle nostre argomentazioni. Non sono intervenuto anche perché non volevo contribuire allo spontaneo tentativo di sembrare tutti “bravi cristiani” (come dici tu): non credo di essere molto più vecchio o più giovane di te, e quindi so per esperienza diretta (e fresca) che tante cose non le possiamo/vogliamo/(dobbiamo?) capire finché non ci rompiamo i denti sopra di esse. Le virtù sono la via della vera felicità degli uomini, sì, e questo lo testimoniano le tante vite riuscite (che chiamiamo brevemente “vite di santi”) nel solco della cristianità (e non solo): le virtù, però, hanno un’ineliminabile dimensione ascetica, intrinsecamente faticosa, e può capitare che chi ne parla con l’intento dichiarato di farne l’apologia covi dentro di sé un inconfessato astio verso chi ha preferito sottrarsi al carico, piuttosto che portarlo per vedere se, come e quanto veramente giovi.
        Detto questo, vorrei solo richiamarti a lasciar stare il Magistero: che il Magistero sia storico e (in un certo senso) perfettibile è patrimonio dello stesso Magistero, della Tradizione cristiana e della stessa Scrittura. Vale a dire: nel custodire la Parola di Dio, dopo averla ascoltata religiosamente, la Chiesa non ha (ancora) capito tutto… ma forse più di te sì. Ti è già stato richiamato il senso e il limite del dogma dell’infallibilità pontificia, e se tu non l’avessi tirata fuori tanto a vanvera si sarebbe davvero potuto pensare che parli a ragion veduta. Non importa: valuta la tua condotta sulla base di ciò che ritieni opportuno (io non disprezzerei, in merito, i consigli di donne veramente adulte, veramente mogli e veramente madri…), ma non pretendere di contropontificare un contromagistero che – quello sì – sarebbe “oggettivo e aperto”.
        Ti prego di non rispondermi dicendo che hai solo espresso la tua opinione, e che non hai preteso certo di essere infallibile, e simili altre amenità…

      2. vale

        guarda,qui che si spacci per buoni cristiani ce ne son pochini o nessuno.magari non dicono di esere cattolici e poi si fanno la relogione fai da te. che i pareri oggettivi e aperti siano i benvenuti- se per oggettivi ed aperti si sostengon bischerate- mi sembrerebbe eccessivo anche in un altro blog di soli troll, figurati in questo.
        ve ne son diversi di atei o diversamente credenti, in questo blog, che pure con titoli ed altro se la tirano molto meno di saccenti che pretendono di andare a dire ad altri come è la religione cristianache : non essendo una democrazia, non prevede adattamenti fai da te alle disposizioni conciliari e papali, che quand’anche non riguardino dogmi,sono da tenere finchè non mutano. e la convivenza senza matrimonio è considerata peccato.
        che ti piaccia o meno.

      3. elisonda

        Sei l’unica che ha utilizzato il termine “per caso”…
        Un figlio non programmato non é frutto del caso, ma viende da Dio (come anche quelli voluti)
        é una grande inganno pensare che noi uomini abbiamo potere sulla vita

    2. Spero che non tutti i genitori facciano i figli ” come capita ” non è bello per i figli sentire queste cose. Non vorrei dover pensare che a volte mamma e papà fanno come gli adolescenti alle prime armi: non sanno tenersi su i pantaloni, per dirlo metaforicamente ed in maniera gentile.

      1. baby stai pisciando fuori dal vaso. Non ho mai pensato che i miei genitori fossero due adolescenti che non sapevano tenersi su i pantaloni. Sono la prima di quattro figli, nessuno dei quattro pensa quello che dici dei nostri genitori. Io ne ho tre. Con mio marito abbiamo scelto di non usare metodi di contraccezione ma di vivere nel matrimonio una sessualità completa, aperta alla vita, facendo uso di metodi naturali di controllo delle nascite. E’ stata una scelta ponderata e consapevole. Penso che più di te siamo in grado di tener su i pantaloni evitando di copulare nei giorni fertili, e questo lungi dal farci sentire frustrati e depressi ci ha uniti molto più di quanto sarebbe stato se avessimo scelto di usare contraccettivi. Può succedere che i metodi naturali non funzionano? Può succedere che in qualche momento si decide di “rischiare” ma in quel caso si è pronti ad accettare le conseguenze di quel rischio. Mai “per caso” sempre “per scelta”. Anche se, come ho raccontato, mi sono fottuta di paura al terzo test di gravidanza positivo. Ma per dirla tutta ero fottuta di paura anche al primo.
        Ci vogliono più palle e più amore per vivere un rapporto di coppia in questo modo. Ma è davvero molto molto più appagante. Non è per tutti, e io stessa spero di riuscire ad amare sempre in questo modo, senza sconti, senza egoismi. E’ più bello, e, inter nos, si gode anche molto di più. Fidati, so di cosa parlo. Ti auguro di sperimentarlo.
        Io ci credo che tu sei convinta delle tue idee, tu sei sicura di essere in grado di ascoltare i punti di vista altrui?

        1. Ma voi avete fatto una scelta il caso non c’entra. Cosa diresti alla figlia di cui sopra. Tutti contro la pillola, ma ti assicuro che nulla leva all’Amoree per l’altro o al rapporto di coppia.
          Sono scelte, appunto. Dal mio punto di vista rischiare di rimanere incinta non ci mette nessun brivido in più se non lo scegli.

  28. @Sara “quel mio rifiuto iniziale non me lo perdonerò mai, e sto davvero male a ripensarci”
    Carissima Sara, non starci male e perdonati. Perchè se ci pensi proprio quel tuo rifiuto iniziale è oggi la garanzia che tu quel figlio l’hai amato per se stesso e non per te. Che l’hai accettato per quello che è: un dono di cui non ti approprierai mai, ma a cui hai donato davvero la vita, nel senso più profondo.
    Non permettere al senso di colpa di inquinare l’amore che gli hai dimostrato, prima permettendo a Dio di stravolgere i tuoi piani, poi abbracciando e facendo tuoi i programmi che Lui ha previsto per te e i tuoi cari.
    Perchè libertà e scelta sono proprio questo.
    Non è nato “per caso” tuo figlio. Ma perchè tu consapevolmente ti sei aperta all’imprevisto. Sarebbe nato per caso se si fosse rotto il preservativo. Ma quella è una faccenda diversa.

    1. Sara S

      grazie, è verissimo quello che mi dici.”Che l’hai accettato per quello che è: un dono di cui non ti approprierai mai, ma a cui hai donato davvero la vita, nel senso più profondo.” L’amore è proprio questo : una decisione, nonostante i sentimenti non siano sempre allineati all’inizio, con questa decisione. La decisione di accogliere qualcos’altro da sè (o dalle proprie misure, e vale per molte altre cose ma con un figlio è così evidente!). La ferita di cui parlo è già stata perdonata, e anch’io la vivo come la grande occasione che il Signore ha voluto per educarmi. Però è una ferita, non è come se non ci fosse stata. Ma certo è inutile porre l’attenzione sulla ferita, piuttosto che sulla Grazia che mi è stata donata anche dentro al mio limite. Lo so che non è nato “per caso” ma perchè ci siamo aperti all’imprevisto. E’ un termine infelice “per caso”, forse poco chiaro, con cui io voglio indicare non mancanza di responsabilità, ma la volontà di non tenere tutto sotto controllo, di affidarsi, insomma. Di tenere aperto uno spiraglio perchè il Signore possa operare, e noi collaborare con Lui. Sono davvero molto irritata dalla superficialità e dall’arroganza con cui sono state fatte molte affermazioni in merito alla fede, sessualità coniugale, ai figli ecc. , cose che per me sono sangue e lacrime (di gioia e dolore), non argomenti da talk show per signorine emancipate. Non lo accetto da una che si considera cattolica, ma questo è stato detto già, e molto meglio di quanto possa farlo io ora… troppo arrabbiata. (scusa admin!)

      1. non siamo forse stati redenti grazie alle ferite di Cristo? Amala quella ferita, e lascia perdere l’arroganza di chi non sa di cosa parla.

  29. Ho lanciato una provocazione ma nessuno l’ha colta. Cosa direste voi ad una figlia che dice ” Mamma sono incinta per caso ” o a un figlio che dice ” mamma ho messo incinta la mia ragazza per caso”. Come minimo pensereste che sono *********!

      1. perfectioconversationis

        “io direi loro che sono due coglioni”, poi che quel figlio c’è, che per altro è anche mio nipote, che non si può far finta che non esista… quindi chiederei loro di prendere a posteriori delle responsabilità che hanno cercato di scampare a priori.
        Onestamente non credo che nessuno possa essere felice, anche solo umanamente soddisfatto di sé, se è passato sul cadavere del proprio figlio, mentre si può certamente trovare il modo per sopperire alle difficoltà materiali.
        Per quanto riguarda babyduckling, nonostante l’età potrebbe far sperare in un maggior uso di ragione, ritengo che si trovi nella situazione tecnica di un’invincibile ignoranza: se questo non depone a favore di chi l’ha catechizzata, probabilmente alleggerisce il peso morale di alcune sue affermazioni.
        A proposito, c’è un termine più adatto di “cattolico” per definire il tuo modo di vedere, ed è “credente a modo mio”, non sei né la prima né l’ultima, solo che solitamente si è coscienti della discrepanza di alcune definizioni con alcuni contenuti, nel tuo caso usi termini a caso e un po’ dispiace…

            1. La vita è di tua figlia e il cielo che chiamate in causa ci lascia la facoltà di scelta.
              Usare anche il cervello non è antireligioso, invincibile ignoranza è seguire ciecamente quello che gli altri vogliono senza usare la propria testa per valutare. Si può anche credere, ma davanti ad evidenti concetti in contraddizione con la vita reale puoi anche pensare con la tua testa, e spesso non è facile bilanciarsi tra le due cose.
              Seguire quello che gli altri pensano sia giusto lo è molto di più.

            2. nessuno spinge la figlia ad abortire, ma non è vero che le difficoltà materiali si superano sempre. Tu sei entusiasta di essere nonna, ma non per tutte è così, e dovresti chiederle se lei si sente pronta ad essere madre. Da adulta non potrebbe rinfacciarsi di aver perso qualcosa delle sua crescita come persona. Non è detto che un figlio nato in simili condizioni sia felice tra l’altro.

  30. angelina

    Ma dove sono Sara (12 novembre 2011 a 14:55) e Maria (12 novembre 2011 a 15:20)? Tra l’altro, il video linkato da Sara è davvero interessante, strano che non sia stato commentato.
    Due ragazze deliziose, appassionate, giudiziose, sembra (sempre che non siano “inventate”!)
    Se siete vere….complimenti a voi, sapete bene quanto siete speciali, e quanto è speciale il dono del vostro amore, il fare progetti insieme all’amato, vivere con tenace concretezza il sogno di Dio.
    È il mistero dinanzi a cui noi ci troviamo, è un dato di fatto: la grandezza di Dio tutto fa, noi rispondiamo a lui e aderiamo, con la nostra volontà e capacità di giudizio, al suo disegno, che ci si rivela vivendo giorno per giorno. Se guardiamo con onestà a noi stessi affiora spontanea la domanda: Che cosa ho che non abbia ricevuto? (1 Cor 4, 7) La mia formazione, la mia cultura, le mie capacità, la mia vita da chi le ho ricevute se non da Dio? È un dono gratuito del Signore, un talento da investire con generosità, da donare. E anche una pietra d’inciampo, si spera, per i coetanei.
    Ragazze, perchè vi siete eclissate? (Sul perchè, in effetti, ci sono molte ottime ragioni, a cominciare dalla giornata di sole…) Mi piacerebbe leggere un vostro commento alla baby anatroccola.
    Auguri, per lo studio e per tutto.

  31. Prova a fare un figlio e poi a raccontarti che puoi studiare come se nulla fosse. Non scrive tutto Dio altrimenti tu non sceglieresti nulla. Non tutto quello che accade è opera sua, noi collaboriamo in larga misura. Non c’è un piano prestabilito per tutto anche se pensarlo fa comodo, così se sbagli non è colpa tua. Se tuo figlio ha una madre ” per caso ” puoi sempre dirgli che è andata come doveva andare, ma sotto sotto sai perché è nato! Non te lo impone nessuno, sei tu che scegli.

    Come diceva il mio parroco i figli non sono i nostri in questo senso.

  32. angelina

    RAINER MARIA RILKE – Avvertimento

    Non cercare di comprendere la vita!
    E allora ti sarà tutta una festa….

    Lascia che ogni giorno incontro a te

    prorompa inopinato
    siccome il bimbo, correndo nel vento,

    lascia ogni brezza regalargli fiori.
    Non si china a raccoglierli dal suolo.
    Li discioglie pian piano dai capelli,

    ov’eran prigionieri.
    E nuovamente, poi, tende le mani
    ai giorni in boccio che saran domani.

  33. Sara

    Ciao Angelina, ti ringrazio per il gentile commento al video che avevo linkato. Non mi sono eclissata e sì, esisto davvero (solo che la mattina vado all’università) 😀 Mi fa piacere che il video ti sia piaciuto e il motivo per cui non ho più scritto è che la conversazione si è incentrata tutta su babyduckling e la sua definizione di cattolico. Non le rispondo perché come non si può descrivere a un sordo la bellezza di una sinfonia di Beethoven così non puoi capire la bellezza della castità finchè non la provi. Io e il mio fidanzato abbiamo sudato sangue in questi 5 anni perché la carne é debole e non nascondo la mia difficoltà nel dover aspettare. Ma la gioia di continuare a stare insieme e di aver acquisito una tale intimità dopo 5 anni senza mai aver fatto sesso è impagabile. Impagabile! E questo vorrei urlarlo a tutte le ragazze del nostro tempo, così frustrate e impegnate a leggere i consigli su come trovare il principe azzurro su Vanity Fair o Elle (che peraltro, com’era già stato ricordato, hanno dei servizi di moda niente male). Io oggi posso dire che il mio fidanzato mi ama VERAMENTE perché, nonostante quando ci siamo messi insieme non fosse cattolico (nel vero senso del termine), ha rispettato la mia decisione e ha voluto capire le mie ragioni (che poi sono quelle che ci insegna la Madre Chiesa), tanto che si è convertito e qualche mese fa abbiamo iniziato un cammino di formazione per fidanzati con un frate francescano. Questo secondo me è il VERO AMORE, cioè accettare una persona senza se e senza ma (e, detto brutalmente, siccome “non gliela do”, sono sicura che sta con me per i giusti motivi-lo stesso poi vale per me nei suoi confronti). Ecco, questa è la mia esperienza di vita, questo è ciò che mi rende felice. E non lo cambierei per nessun altro consiglio al mondo, neanche se me lo dispensa una col master 😛

    1. infatti è più bella una sinfonia di Beethoven che aspettare il matrimonio ragazze.
      Ma è una questione di punti di vista. Il VERO AMORE non è tale solo se si aspetta il matrimonio. Anche lui è molto diverso da me e la gente per strada ci guarda, voi non sapete quanto, ma a noi non importa quello che pensano gli altri, perchè siamo convinti di quello che sentiamo noi e ” per caso non capita nulla”.
      Ps ho apprezzato però molto la poesia di Rainer Maria Rilke!

      1. Alessandro

        Manco per idea. Ultimo io.

        “Persona Humana”, Congregazione per la Dottrina della Fede, 1975:

        “«Questa è la volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dalla impudicizia, che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo con santità e rispetto non come oggetto di passioni e libidine, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno offenda e inganni in questa materia il proprio fratello… Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste norme non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito» (1 Ts 4,3-8; cf. Col 3,5-7; 1 Tm 1,10). «Quanto alla fornicazione e a ogni specie di impurità o cupidigia, neppure se ne parli tra voi, come si addice a santi… Perché, sappiatelo bene, nessun fornicatore, o impuro, o avaro – che è roba da idolatri – avrà parte al regno di Cristo e di Dio. Nessuno vi inganni con vani ragionamenti: per queste cose infatti piomba l’ira di Dio sopra coloro che gli resistono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce» (Ef 5,3-8; cf. 4,18-19).

        L’apostolo, inoltre, precisa la ragione propriamente cristiana di praticare la castità, quando condanna il peccato di fornicazione non soltanto nella misura in cui quest’azione fa torto al prossimo o all’ordine sociale, ma perché il fornicatore offende Cristo, che lo ha riscattato con il suo sangue e di cui egli è membro, e lo Spirito santo, di cui egli è tempio: «Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo?… Qualsiasi peccato l’uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà all’impudicizia, pecca contro il proprio corpo. O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo» (1 Cor 6,15.18-19).

        Quanto più i fedeli comprenderanno il valore della castità e la sua necessaria funzione nella loro vita di uomini e di donne, quanto più avvertiranno, per una sorta d’istinto spirituale, ciò che questa virtù esige e suggerisce, tanto meglio essi sapranno anche accettare e compiere, docili all’insegnamento della Chiesa, ciò che la retta coscienza detterà loro nei casi concreti.

        12. L’apostolo san Paolo descrive in termini drammatici il doloroso conflitto, nell’interno dell’uomo schiavo del peccato, tra la «legge della sua mente» e la «legge della carne nelle sue membra», che lo tiene prigioniero (cf. Rm 7,23). Ma l’uomo può ottenere d’esser liberato dal suo «corpo di morte» mediante la grazia di Gesù Cristo (cf. Rm 7,24-25). Di questa grazia godono gli uomini che essa stessa ha reso giusti, coloro che la legge dello Spirito, che dà la vita in Cristo, ha liberato dalla legge del peccato e dalla morte (Rm 8,2). Perciò, l’apostolo li scongiura: «Non regni più dunque il peccato nel vostro corpo mortale, sì da sottomettervi ai suoi desideri» (Rm 6,12).

        Questa liberazione, pur rendendo idonei a servire Dio in novità di vita, non sopprime la concupiscenza che proviene del peccato originale, né gli incitamenti al male di un «mondo che giace sotto il potere del maligno» (1 Gv 5,19). Perciò l’Apostolo incoraggia i fedeli a superare le tentazioni con la forza di Dio (cf.1 Cor 10,13) «e a resistere alle insidie del diavolo» (Ef 6,11) mediante la fede, la preghiera vigilante (cf. Ef 6,16.18) e una austerità di vita che riduce il corpo a servizio dello Spirito (cf. 1 Cor 9,27).

        Vivere la vita cristiana sulle orme di Cristo richiede che ciascuno «rinneghi se stesso e prenda la sua croce ogni giorno» (Lc 9,23), se sorretto dalla speranza della ricompensa: «Se moriamo con lui, vivremo anche con lui; se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo» (2 Tm 2,11-12).

        Nella linea di questi insistenti inviti, i fedeli anche nel nostro tempo, anzi oggi più che mai, devono adottare i mezzi, che sono stati sempre raccomandati dalla chiesa per vivere una vita casta: la disciplina dei sensi e dello spirito, la vigilanza e la prudenza nell’evitare le occasioni di peccato, la custodia del pudore, la moderazione nei divertimenti, le sane occupazioni, il frequente ricorso alla preghiera e ai sacramenti della penitenza e dell’eucaristia. I giovani, soprattutto, devono preoccuparsi sviluppare la loro pietà verso l’immacolata Madre di Dio e proporsi, come esempio da imitare, la vita dei santi e degli altri fedeli, specialmente dei giovani, che si sono distinti nella pratica della castità.

        Occorre, in particolare, che tutti abbiano un’alta idea della virtù della castità, della sua bellezza e del suo rifulgente splendore. Essa onora l’essere umano e lo rende capace di un amore vero, disinteressato, generoso e rispettoso degli altri”

        1. Angela

          “Occorre, in particolare, che tutti abbiano un’alta idea della virtù della castità, della sua bellezza e del suo rifulgente splendore”: giustissimo!
          Consiglio di leggere, ma soprattutto di FAR LEGGERE AI GIOVANI (figli, nipoti, etc.) alcuni libri molto attuali che ci sono in giro.
          Ad esempio questi molto brevi ma fatti bene:
          1. Padre Andrea Gasparino “LETTERA AI GIOVANI SULLA SESSUALITA’
          2. Padre Amedeo Cencini “IL FASCINO SEMPRE NUOVO DELLA VERGINITA’, dal silenzio “impuro” al coraggio giovane

          Spero che non sia pubblicità da tagliare… Admin, sono ignorante in materia!

            1. Angela

              Già fatto! Ma mi hai preso proprio per ignorante? Guarda che non giudico mai, né scelgo niente, senza averci pensato bene e “studiato” le cose. Niente partito preso… E poi alla mia età parlo soprattutto per esperienza personale. Alla tua età ragionavo ESATTAMENTE COME TE: occhio che crescendo molte cose cambiano!

          1. Angela

            Mi sembra che qui se c’è qualcuno che sa la pappetta a memoria sei proprio tu, che in una marea di commenti hai detto sempre la stessa cosa. E’ il metodo usato per il lavaggio del cervello, o dell’auto-lavaggio.
            Sai? La cosa bella è che se qualcuno che non la pensa come me mi dice anche una sola assurdità, prima di sparargli addosso mi domando: “E se avesse ragione?”. Con te non posso farlo: ho vissuto quello che vivi tu e sinceramente mi ha lasciato un sapore di malinconia in bocca.

            1. Angela

              n.b.: prima che me lo dici…
              Non sono una pensionata frustrata ma una donna di mezza età, felice di essere al mondo perché mi sento amata da Dio! Significa che le croci non mancano, né i problemi, né i progetti che non riesco a portare avanti. Significa che accolgo tutto nella serenità di fondo perché credo che “tutto concorre al bene per coloro che amano Dio”. Significa che quando arrivano le gioie piccole o grandi (e arrivano!!!!) me le godo ancora di più.

            2. peccato per la tua malinconia, perché ci sono tante persone che come me pensano che il caso non esista e vivono alla grande. Essere padroni della propria vita e responsabili delle proprie scelte fa un’immenso piacere.

            3. matrigna di cenerentola

              E che meraviglia pensare di ESSERE PADRONI DELLA PROPRIA VITA! Forse anche io a vent’anni pensavo cosi’, e magari l’ho pensato fino a che non ho avuto i primi piccoli problemi coi miei figli. Ma confesso che il colpo di grazia a questa illusione me l’ha dato solo la malattia piombata all’improvviso sulla nostra famiglia in tre modi concomitanti, diversi, e uno piu’ angoscioso dell’altro -e chi conosce un po’ Genoveffa conosce una parte di questi problemi. Eppure accettare di non poter fare niente da soli, e doversi affidare completamente -o schiattare- da’ una luce e una prospettiva cosi’ stupenda e migliore dell’autosufficienza!
              La spocchia e’ involontaria, quando si e’ giovani, ovviamente non augurerei a nessuno di passare per le forche caudine per capirlo. Penso ci siano altri modi, per le persone intelligenti e sensibili. Il suggerimento di Alessandro di pregare e meditare a lungo mi sembra sia un buon tentativo, se pregare significa abituarsi a riconoscere di essere nulla e di non poter fare nulla da soli.
              E’ mia impressione o questo post si e’ incartato? le cose che si ripetono sono molto simili, come discorsi fra sordi, forse e’ meglio passare al nuovo.

          2. Alessandro

            babyduckling,
            modera un po’ i toni, accantona la spocchia, fatti attraversare ogni tanto dal sospetto di avere torto.
            Se vuoi un mio consiglio sintetico (e conclusivo), ti suggerisco di pregare e meditare a lungo (ma proprio a lungo, e intensamente) sulla grandezza dell’amore di Dio e su che cosa ne scaturisce per il rapporto d’amore con il tuo fidanzato.
            Pregaci sopra, meditaci sopra, confessati, comunicati, pratica l’adorazione eucaristica… sono convinto che farai scoperte sorprendenti di cui non ti pentirai

            1. Idem, come sopra. Io potrei suggerirti di contare un po meno sulle preghiere e di più sulle tue capacità e su quelle di chi ti ama e ti sta accanto tutti i giorni. A mio parere pregare aiuta ma non risolve. Le maniche rimboccate, quelle si risolvono.

  34. Angela

    “peccato per la tua malinconia”: malinconia in senso di consapevolezza di aver fatto una cosa della quale oggi mi dispiaccio. Ma, come ho già scritto in questo blog, se non avessi il mio vissuto adesso non sarei “Angela”.
    Pregherò, anzi sto già pregando per te.
    N.B.: a parte questa frase, continui a ripetere le stesse cose e stai dando gli stessi consigli, tra l’altro a persone che hanno un bagaglio di vita molto più ampio del tuo e che, oltre a pregare si rimboccano le mani ogni giorno, soprattutto all’interno di una famiglia dove ci sono figli da crescere.

  35. Angela, secondo me per avere un bagaglio di vita molto ampio l’età anagrafica non conta, conta come l’hai vissuta. Ti assicuro che ne ho viste abbastanza da avere almeno una sessantina di anni. Non giudicate dall’età, avevo capito il senso della tua malinconia. Noi giovani non siamo stupidi, spesso ci rimbocchiamo le maniche più di quanto pensate. Il mio migliore amico sà che sono sempre preoccupata per chi amo, li aiuto, che non sono madre, ma non ci vuole una madre per crescere due persone, spesso basta essere la sorella e te li trovi a raccontarti cose che ai genitori non dicono, ma ci vorrebbe molto più di un post per raccontarti quanto sono ” vecchia ” in questo senso. Buona notte a te, scusami per il ritardo ma oggi non c’ero. Sono uscita a prendermi cura di una parte molto importante della mia vita.

    1. Angela

      Hai ragione, infatti il mio bagaglio di vita non è dato assolutamente dall’età, quindi (in ordine cronologico):
      – a 14 anni già lavoravo e studiavo;
      – sono cresciuta in una famiglia con seri problemi;
      – ribelle come pochi altri ne ho combinate di cotte e di crude fino a 30 anni;
      – i miei primi voti sono stato per il referendum sul divorzio e sull’aborto, approvati, ovviamente;
      – l’unico uomo che avrei voluto sposare mi ha cornificata a 6 mesi dal matrimonio (con un’amica);
      – ho sempre rimboccato le maniche per avere un tenore di vita particolare;
      – quando sono stata convinta di avere raggiunto tutto mi sono resa conto di non avere niente;
      – ho cercato e incontrato il Signore a 33 anni;
      – ho gradualmente lasciato tutte le cose che mi davano materialità;
      – ho vissuto 5 anni in una comunità di preghiera che evangelizzava i giovani;
      – dal quando avevo 34 anni ho iniziato a fare lunghe esperienze di volontariato tra tossici, barboni, mense dei poveri, handicappati…
      – tuttora partecipo ad evangelizzazione in strada (evangelizzo anche on-line), servizio ai giovani e altro;


      Tutto questo non per dirti quello che ho fatto e sto facendo, perché è il Signore che ha fatto, fa e farà tutto: non io che sono un semplce carciofo, ma per dirti quante e quali situazioni mi hanno “formata” per essere quello che sono oggi.
      Ringrazio Dio ogni giorno per tutti i giorni della mia vita e per quelli che ancora mi darà.

      1. Sara S

        ma che efficace l’immagine del carciofo!!! tutto chiuso, spinoso, coriaceo… e però dentro tenero e buonissimo:)
        che dici, bisogna lasciarsi spogliare un pò dalle nostre convinzioni per avere il meglio di noi stessi? grazie, sei una poetessa:)!

        1. Angela

          La spogliazione dura tutta la vita, perché spesso ci riprendiamo senza accorgercene qualcosa di quello che abbiamo precedentemente buttato. Poetessa per un carciofo?

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