Carriera Alias e tutela dei minori

Se un ragazzo vive una sofferenza, di qualsiasi genere, va affiancato con delicatezza e rispetto, ma sempre ricordando che è un ragazzo, e che probabilmente con quella sofferenza sta chiedendo una paternità e una maternità che non ha ricevuto, forse non come il suo cuore desiderava. La sofferenza di un ragazzo non è uguale a quella di un uomo. Abbiamo un compito educativo, davanti a un ragazzo che soffre, e se bisogna rispettarlo, senza dubbio, si ha anche il dovere di indicare la verità, più che con un adulto. Insomma, non ci si può limitare a stare accanto con delicatezza. Educare ha a che fare con “ducere”, guidare. Oggi sempre più ragazzi esprimono il loro disagio facendo fatica con la propria identità sessuale. La risposta però non può essere quella di assecondare questo disagio, significa dare diritto di cittadinanza a quella percezione di sé. Come spiegano i giuristi del Centro Studi Livatino, la carriera “alias” adottata da un centinaio di scuole in Italia è una procedura non prevista dalla legge né autorizzata dalle autorità competenti. Ma soprattutto al di là della legge chiediamoci: aiuta davvero una ragazza che si sente ragazzo il fatto di essere chiamata con un altro nome da maschio? Non rimarrà forse il suo dolore? Il tentativo di cambiare la realtà – siamo maschi o femmine – con la burocrazia è destinato a fallire, ma soprattutto è troppo poco. È piuttosto un modo di lavarsi le mani: pensi di essere un maschio anche se sei femmina? Ti accontento, fai come vuoi. Non credo che si risponda così a una sofferenza, troppo facile. L’articolo del Centro studi.

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Il solo sguardo dal quale dobbiamo dipendere

di Costanza Miriano

Non posso smettere di preoccuparmi per le ragazzine della ginnastica che hanno denunciato abusi e pressioni psicologiche fortissime, perché fossero magre in modo innaturale, avessero orrore di un corpo normale; prese in giro, insultate, esposte al ludibrio delle altre se avevano mezzo chilo sopra le ossa; definite maialina, ippopotamo perché osavano mangiare una pennetta in più dopo otto ore di allenamento (i miei figli scuoiano il cinghiale dopo otto ore seduti). Tesorine, vorrei abbracciarle strette!

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Chi lascia la propria vita la troverà

di Sara Nevoso

Cara Costanza,

che pasticcio.

Quando ci siamo addormentati così profondamente? Perché abbiamo ignorato le sveglie che hanno cominciato a suonare tempo fa’?

In un’epoca storica difficile (forse come tutte o forse un po’ di più), così piena di sfide e di drammatiche realtà, lo scontro è sulla bellezza della vita, sul diritto a nascere, sull’accettare che amore ed esistenza siano indissolubilmente legati tra loro, sulla certezza che, comunque sia, ne valga la pena.

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Il segreto dell’educazione è non avere il problema dell’educazione

QUI lo streaming

di Costanza Miriano

Quando Franco ha suonato a casa mia, come fa ogni tanto (troppo poco, comunque, nonostante non mi dia mai il lungo preavviso che mi servirebbe a mettere a posto, rendermi presentabile, e allestire una cena di sedici portate come vorrei), per mettersi a raccontare di un’immagine che aveva visto e di un libro che ne stava nascendo, pensavo avesse scritto di pittura. Nota: Per fortuna l’entusiasmo per quell’affresco di cui voleva raccontarmi e un bicchiere di Macallan lo hanno completamente distratto dal disordine e dal mio trucco sfatto (non è vero, è un maschio e comunque non avrebbe notato nulla).

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Il ritorno del padre al Padre

di Costanza Miriano

Se gli uomini potessero scegliere ogni cosa da soli, per prima cosa vorrei il ritorno del padre”, dice nell’Odissea Telemaco, parlando del padre Ulisse.

In questa epoca senza padri, è questa la vera emergenza, e dunque anche senza figli, la mia cara amica Monica Marini, anima e braccia e cuore del nostro Monastero wi-fi, è stata fortunata, ha avuto un padre speciale, Giorgio Marini. Anche lui è stato fortunato, perché ha avuto una figlia speciale, che con la mamma e i fratelli lo ha coccolato e accudito e seguito fino all’ultimo giorno. Che è stato sabato 9 ottobre.

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La bellezza di essere insegnante

di padre Maurizio Botta

Qualche anno fa un caro amico, Luca Teofili, diventato preside dell’Istituto paritario Gianelli mi propose di diventare insegnante di religione per le scuole medie (i miei colleghi e i genitori mi perdoneranno se le chiamo ancora come le chiamavamo noi da piccoli!).

La proposta in quei giorni mi richiese settimane di tempo per rispondere, visto il numero esagerato di impegni, ma alla fine, ponendo mille condizioni e specificazioni, accettai.

Lui andò via l’anno dopo, ma io sono ancora qui a insegnare e Luca non sa quante volte l’ho ringraziato in questi ultimi cinque anni per il dono che mi ha fatto.

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L’epidemia di disforia di genere tra i ragazzi – trailer di un’inchiesta –

La disforia di genere era rarissima fino a una decina di anni fa ma poi nei paesi occidentali c’è stato un aumento esponenziale (in UK ci sono state 77 diagnosi nel 2009 e 2590 nel 2018, negli USA in pochi anni si è passati da una prevalenza dello 0,002% tra le ragazze al 2%. ), quasi esclusivamente tra adolescenti e con una percentuale di ragazze che si aggira sul 75%.

Questo aumento non ha nulla di fisiologico ma è dovuto a un “contagio sociale” ovvero a un lavaggio di cervello perpetuato da insegnanti, attivisti, influencer, attori, cantanti, scrittori, genitori, operatori sanitari etc etc.

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Mi hanno rubato la festa della mamma

Riceviamo da una lettrice del blog

Mi chiamo Martina, ho 31 anni , sono mamma di 2 bambini e vivo in Austria. Da quando sono diventata mamma ho scelto di dedicarmi alla famiglia e di mettere da parte la carriera, nonostante i miei studi, per occuparmi principalmente dei miei figli, ho scelto di esserci e di godermeli fin quando lo vorranno.

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Parlare di aborto ai liceali ma farlo veramente

di Costanza Miriano

Per stare ai fatti, al Liceo Giulio Cesare di Roma alcuni studenti hanno proposto di organizzare, tra i corsi per la settimana dello studente, uno di “informazioni sull’interruzione di gravidanza”, scegliendo come relatrice una dottoressa impegnata nella lotta contro l’obiezione di coscienza. La Preside ha invitato a riformulare questa e altre due proposte. Apriti cielo, non sia mai detto! Titoloni di Repubblica e di tutti gli altri giornali, scudi levati, le penne del femminismo, sempre pronte a correre in soccorso del vincitore, sguainate, accuse di censura.

Questi più o meno i fatti.

Allora. Cerchiamo di ragionare con onestà intellettuale prima di arrivare a giudicare la preside, prontamente linciata mediaticamente.

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Donne, figli e lavoro

di Costanza Miriano

Qualche giorno fa è uscita una ricerca dell’Unione europea cooperative, che diceva che il 36% dei genitori che si licenziano lo fanno perché non possono seguire i figli. L’analisi proseguiva dicendo che “oltre 49mila papà e mamme nel 2018 hanno deciso di dare le dimissioni per l’assenza di parenti di supporto (27%), per i costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter (7%) o per il mancato accoglimento dei figli al nido (2%)”.

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L’artigianato educativo

di Costanza Miriano

Quando ho letto la traccia degli argomenti previsti per l’incontro di Milano mi sono detta che sarebbe stato proprio interessante da ascoltare: usi di internet, alleanza tra genitori, come vivere la spiritualità in famiglia, e soprattutto adolescenza oggi. Magari mi spiegano questi oggetti misteriosi – soprattutto quelli femminili – che mi girano per casa. Poi ho realizzato che a parlare sarò io, e questo è il problema.

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Le domande grandi dei bambini. 1° Convegno Nazionale

di Costanza Miriano

Guardavo questa locandina, pensando che vorrei tanto andare, e mi è caduto l’occhio sul contributo spese (20 euro), e ho pensato che una cosa così di euro ne vale milioni, anzi non ha prezzo, davvero. Trovare degli alleati nell’educazione dei nostri figli, uomini intelligenti che si mettano al servizio dell’educazione, è veramente l’emergenza numero uno della nostra civiltà. Non ce ne sono molti, in giro. Padre Maurizio Botta e don Andrea Lonardo sono due di loro: uomini che pregano e vogliono bene, che leggono e studiano e ragionano, e poi traducono il frutto del loro lavoro per creare un metodo di catechesi nuovo ma antico, cioè dire la verità ai ragazzi, prendendo sul serio, molto sul serio le loro domande.

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Nati per amare

di Costanza Miriano

Vuoi venire a parlare di amore ai giovani?

No. Ovviamente non voglio, perché i giovani sono l’uditorio più complicato e più difficile da convincere, e io mi spavento sempre un sacco quando devo mettermi davanti a loro. E poi mi fanno sentire vecchia di età, ma non abbastanza da diventare autorevole. Ma siccome me lo chiedi tu, e per giunta con quella faccia piena di entusiasmo, come faccio a dirti di no? Quindi tecnicamente la risposta è: no, non voglio, ma sì, vengo.

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Il figlio può essere un barbaro

di Antoine de Saint Exupéry

Il figlio può essere un barbaro.
Senza l’opera di trasmissione dei significati della vita, da una generazione all’altra, le nuove generazioni saranno solo dei barbari accampati nel nostro territorio.
Non capiranno, non conserveranno e non trasmetteranno più niente di quello che ha alimentato la vita dei loro avi.

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Benedetta fatica

Costanza Miriano vince la Grifonissima 1987

di Costanza Miriano

Qualche tempo fa, in una gelida mattina invernale, a Perugia, ho incontrato un gruppo di ragazzini delle medie. Correvano in un bosco – come me, peraltro -, incuranti della pioggia, del freddo, degli schizzi di fango. Da madre ho avuto un sussulto, poi mi sono ricordata che per tutta l’adolescenza, e a dire il vero per tutta la vita, l’ho fatto anche io: prendere freddo, bagnarmi, sudare, correre tra radici e rami sporgenti; le mie ginocchia piene di cicatrici lo testimoniano, ma insomma sono sopravvissuta.

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Non abbiamo molto, ma sappiamo di essere dalla parte della Verità

di Costanza Miriano

Non sono riuscita a leggere per intero le nuove Linee Guida Tecniche internazionali all’educazione sessuale approvate dall’Unesco. Non perché siano in inglese – è quell’inglese piatto e con pretesa di scientificità che non è difficile da capire neppure per me – ma perché mi fanno venire il mal di pancia. A cominciare dal titolo: “un approccio basato sulle prove”.

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Una scuola inclusiva ma non mediocre

di Costanza Miriano  per la Verità

L’isteria collettiva del politicamente correttissimo ormai fa sì che se una preside, Clara Rech del liceo classico Visconti di Roma per fare nomi e cognomi, scrive su un documento di autovalutazione un dato oggettivo – “non ci sono alunni stranieri né disabili” – scatta la damnatio su Repubblica, il ministro Fedeli minaccia provvedimenti perché la scuola deve essere inclusiva e multitutto.

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Confronti

di Costanza Miriano

“Dai, bambine, su, i confronti non si fanno…” – parto con la solita solfa dalla cucina mentre ascolto i discorsi delle mie figlie. Non ci credo neanche io mentre lo dico, ascolto la mia voce e sento che suona falsa. Lo so benissimo che i confronti si fanno eccome, soprattutto da bambini, anzi, più esattamente, soprattutto da bambine. Ma è mio dovere procedere alla predichella di ufficio, essendo la mamma.

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