Che Bella!

di Costanza Miriano

Mio marito sostiene che una persona che abbia nella sua vita acquisito un accettabile livello di dignità e riserbo dopo una certa età non festeggia più il compleanno come alle medie, col pranzo buono cucinato dalla mamma e i panini per gli amichetti e i regali e le candeline. Io devo essere totalmente priva di dignità e riserbo, perché se fosse per me festeggerei come alle medie, col divano spostato per ballare e le calze fine e le zie che telefonano. continua a leggere

Sottomissione di ritorno

di Costanza Miriano

Ho un problema.  Cioè, a dire la verità, adesso che ci penso, ne ho svariati.  Di vario ordine e grado. Dai più futili – il naso con la gobba – a quelli già un po’ più preoccupanti – tipo l’incapacità di rispettare gli appuntamenti (ci sarà pure qualcos’altro che posso fare nel frattempo, mi dico ogni volta) o di rispondere ai quesiti dei miei figli (Gesù come faceva di cognome?) o di mantenere un’espressione seria in certi frangenti (“Tommaso, vai a fare i compiti!” “Ho perso trentamila uomini, e nessuno sembra volerne sapere”) fino ai problemi più seri. Non drammatici, grazie a Dio, ma seri, tipo l’avere cambiato scuola a mio figlio, e l’attendere per questo settembre con un impercettibile, costante, minuscolo groppo in gola, laggiù in fondo (“avrò fatto bene?” si chiede dentro di me quel rammollito cuore di mamma che, pur di evitare al rampollo un qualsiasi disagio si farebbe staccare un braccio. Per fortuna c’è mio marito).

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