di Costanza Miriano
Quello dell’aborto per me è uno dei più grandi misteri dell’epoca moderna. Davvero, lo dico sinceramente e per una volta senza scherzare. E’ un argomento su cui non sono in grado di essere simpatica, quindi vi deluderò. Il fatto è che ho visto troppo dolore tra le donne che conosco, e non posso perdonare una legge tanto bastarda, e la crudeltà di chi l’ha promossa, riuscendo a produrre un gigantesco inganno collettivo.
Non riesco proprio a spiegarmi, infatti, come molte persone intelligenti, spesso migliori di me, possano continuare a chiamare l’aborto un diritto. Le conosco, le stimo, ci parlo, ma quando viene fuori l’argomento – per me un vero chiodo fisso – mi sembrano irragionevoli, accecate dalla propaganda e incapaci di vedere quello che è ovvio. Con la moderazione che mi contraddistingue devo spesso reprimere l’istinto a compiere gesti inconsulti e a gridare “ma che cavolo stai dicendo?”, con tutto il fiato che ho in gola.
Temo che questo non aiuterebbe il dialogo, effettivamente.
E così, dialogo, ma non capisco.
Posso spiegarmi, sì, che una donna lo commetta senza rendersi conto di quello che sta facendo – non mi do nessuna altra spiegazione – ma non capisco come si chiami diritto la possibilità di dare la morte al più debole dei deboli, un bambino nella pancia della mamma. Errore, tragedia, debolezza magari. Ma diritto proprio no. E non c’è neanche bisogno di essere cattolici per capirlo.
E la pillola del giorno dopo, dei cinque giorni dopo, o la RU486 vanno in questa direzione di non comprendere l’enormità in gioco: basta ormai un bicchiere d’acqua per dare la morte comodamente da casa (per la RU è previsto il ricovero, ma con una firma si lascia l’ospedale, si rimane sole a fronteggiare la cosa più enorme della vita dell’uomo, la morte).
Per questo ho letto con avidità “Sì alla vita”, il libro intervista di Renzo Agasso a Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita. Speravo che mi aiutasse a penetrare il mistero di questa insensatezza collettiva.
Il libro svela alcune balle della propaganda radicale negli anni della legge e del referendum: dicevano che 25mila donne morivano ogni anno sotto le mani delle mammane (molte meno di 200, comunque tante ma un’altra cosa); sparavano cifre assurde; fecero abortire le mamme di Seveso, dopo la nube. I feti fatti esaminare poi rivelarono che quei bambini erano tutti sani. 33 morti.
D’altra parte anche la legge americana, la famosa Roe contro Wade, nacque da una bugia, da un falso stupro inventato ad arte.
In realtà tutte le bugie, la propaganda che il libro ricostruisce con passione e una valanga di informazioni puntualissime, non me le spiego in nessun altro modo che con una iniziativa attiva e mirata di Satana. Non c’è altra spiegazione. Perché l’aborto porta solo male, è un gioco a somma negativa in cui tutti perdono, come in tutte le iniziative dell’Ingannatore: perde il bambino, ovviamente, ma anche la mamma che per anni – a volte anche per ottanta anni, ha raccontato una donna al telefono Sos vita – sarà tormentata dal pensiero, anche se rimosso (mentre invece il riconoscimento e il pentimento fanno guarire). Perde anche il medico, che, continuando a uccidere bambini tradisce il suo mandato – guarire – e accumula uno stress insopportabile (qualcuno si è suicidato).
La donna – lo dicono ricerche come al solito non diffuse – sarà soggetta a problemi fisici e psicologici, mentre nessuna di quelle che sceglie di portare avanti la gravidanza si è mai detta pentita, dopo avere visto il suo bambino, nonostante tutte le difficoltà.
Carlo Casini a questa missione ha dedicato la vita intera: aiuti concreti alle donne, battaglia sul piano prima giuridico (era magistrato) poi legislativo, e infine culturale, di opinione, politico. Il libro ripercorre il lavoro fatto su questi tre binari dal Movimento per la vita, fatto di tante persone generose. Quello che il libro non dice – ma io lo so perché lo conosco – è che Carlo Casini ha speso tutto quello che ha avuto, il tempo, le energie, le risorse, per la buona battaglia. Lo so anche se il libro non lo dice, quanta fatica è costata, quante ore, quanto lavoro. Quante iniziative, di tanti tipi.
Le culle per la vita, per dirne una sola. L’idea è stata quella di ripristinare l’antica ruota, cioè la possibilità di abbandonare i neonati subito dopo averli partoriti. La madre proprio non può farsene carico, ma riconoscendo l’intoccabilità della vita, la serve comunque come può, e dà alla luce il bambino, per poi lasciarlo in ospedale.
Qualche giorno fa c’era un articolo su questo, su Repubblica. La giornalista, Maria Novella De Luca, invece che riconoscere la bontà di un’idea che salva vite umane, ha scritto un commento assurdo del tenore “quelle madri sono soprattutto immigrate, e perciò, poveracce, non sanno che qui da noi l’aborto è un diritto”. A parte la difesa della cultura della morte, che su Repubblica non mi stupisce di certo, mi chiedo: nessuno dei capiredattori, vicedirettori, direttore della collega si è accorto che ha scritto una colossale bugia? Non c’è nessuno che verifica le notizie a Repubblica?
Nessuno, evidentemente, vuole ricordare che neanche secondo la 194, che è una legge orribile, l’aborto è consentito come semplice strumento di regolazione delle nascite. E’ permesso solo quando una donna è in grave pericolo. E sottolineo grave pericolo. Lo sottolineo tre volte. E’ vero che al pericolo di salute poi nel testo si sono aggiunti anche i pericoli riguardanti le condizioni economiche, ma ci deve comunque essere un grave pericolo. E non c’è quasi mai. Infatti quelle donne che hanno abbandonato i neonati non sono morte.
Invece nella prassi comune basta un certificato di un medico che non fa il suo dovere, e la donna viene autorizzata. Fuori legge. Contro la legge. Una legge che non è buona ma che non arriva a tanto.
Complimenti cara Costanza..Sei una donna coraggiosa e profonda, condivido pienamente il tuo pensiero! Ti stimo molto anche per questo..Un abbraccio
NO ALL’ABORTO!!! DI SACROSANTO C’è SOLO IL DIRITTO ALLA VITA!!
Io questa del diritto proprio non la concepisco!
E’ stata una delle cose che mi ha più scioccata qui in Italia: la naturalezza con la quale viene definita una “scelta” l’aborto.
Nel mio paese l’aborto è sempre un crimine ma è depenalizzato in due casi (pericolo di morte per la madre e gravidanza causata da uno stupro).
Quello che percepisco è che LA LEGGE FA COSTUME, e di solito se una cosa è LEGALE, viene percepita come MORALMENTE GIUSTA. Quando sono rimasta incinta sono andata dal mio medico della mutua, che era una ginecologa, Lei con nonchalance mi chiede “cosa desidera fare? Lo vuole tenere?”. Io non ci credevo!!!! Ma cos’è questa cosa???? Un articolo in un negozio? “Signora, lo prende o no? Sa, siamo in saldi dovrebbe cogliere l’occasione!”.
Lo so che in Brasile si pratica clandestinamente l’aborto, ma chi lo fa lo fa con la piena consapevolezza di fare qualcosa di sbagliato e di illegale. Le stesse cliniche che lo praticano sono clandestine, insomma, ci pensi tanto, rischi tanto. Si sa di commettere un crimine!!! Diamine, non è un diritto! Recentemente sentivo una radio per ragazzi brasiliana dove salta fuori l’argomento e mi sono accorta di come il sentire generale sia profondamente diverso. Si parlava dell’aborto per quello che è: un abominio, la scelta sbagliata, un crimine (e non era neanche vicinamente una trasmittente cattolica e parlava dell’educazione sessuale dei ragazzi con naturalezza).
L’ultima ricerca di opinione fatta (dicembre 2010) dice che 82% dei brasiliani credono che la legge non deve cambiare, 14% crede che deve essere completamente depenalizzato e 4% non sono sicuri.
Ci sono enormi pressioni al governo che arrivano da organi come l’UNESCO e il Fondo Monetario Internazionale per cambiare la legge, ma per il momento con questa percentuale di persone contrarie, nessun governo tocca l’argomento. Piuttosto lo fanno subdolamente a suon di sentenze e protocolli medici… oppure con l’inganno.
Infatti, l’ultimo inganno è quello di presentare la pillola del giorno dopo come un contraccettivo di emergenza, non chiarire che sia un abortivo. Purtroppo lo stesso paese dove l’aborto è considerato da 82% della popolazione un crimine da non depenalizzare è il posto al mondo dove suddetta pillola è più venduta. Lo stesso paese che ha scritto nella propria costituzione che la vita deve essere protetta dal concepimento, ha distribuito la “pìlula do dia seguinte” gratuitamente dopo il carnevale.
http://noticias.terra.com.br/brasil/noticias/0,,OI2267216-EI8139,00-PE+distribuicao+de+pilula+do+dia+seguinte+causa+polemica.html
E la cosa peggiore è che leggendo in giro sull’argomento, vedo che nessuno la considera abortiva… e le critiche delle diocesi per la distribuzione del farmaco sono legate all’incentivo alla pratica del sesso e non per il fatto di essere un abortivo.
In queste cose capisci l’inganno del serpente.
E’ da un po’ che vi seguo, e vi ringrazio tutti, siete una miniera di diamanti per il mio spirito.
Posto solo ora perchè l’argomento trattato è veramente impegnativo e denota il coraggio di Costanza, che mi colpisce molto, infatti trattare di questo argomento con questa franchezza di solito espone chi lo fa, a ripicche insulti e altro.
Grazie ancora.
grazie Costanza. Ecco un tema su cui non c’è possibilità di negoziazione per quanto mi riguarda. Mi sono trovata diverse volte ad ammutolire di fronte alla notizia di qualche amica o conoscente che aveva abortito. Ho imparato a non giudicare chi ha
abortito ed è stato difficile. Perché la prima reazione è rabbia profonda. Rabbia e tristezza.
Non aggiungo altro, Costanza e Danicor hanno scritto tutto quello che penso anche io.Buona giornata
Anche per me l’aborto è un abominio, ed è sconvolgente che si possa far passare come diritto.
Ho scritto molto contro l’aborto, mi permetto di segnalarvi questi due articoli, uno sull’aborto in generale,
http://donnaemadre.wordpress.com/2008/09/09/ancora-sullaborto/
e l’altro sulla pillola abortiva:
http://donnaemadre.wordpress.com/2011/05/16/morti-silenziose-per-ru486/
Non ho parole per la nausea che mi provoca il sentir parlare di “diritto” e di “civiltà” di fronte a tanto male.
Mi associo a Daniela e a Fefral,
grazie Costanza, per il tuo coraggio, per non scendere a compromessi.
L’inganno peggiore, come dice Daniela, è che il diritto crea la morale, ma questo è terribile!
E la donna, ancora una volta non compresa, resta sempre più sola.
Già che Costanza è ormai diventata la vestale della sottomissione, spenderei una riga per sottolineare come l’uomo, il maschio, sia il grande assente da tutto ciò. O perchè nella fretta dell’atto occasionale, ha già preso e se ne è andato, o perchè in questo circuito si sente (e spesso è) del tutto estromesso. Nel bene e nel male.
Così Giovanni Paolo II nell’Evangelium vitae al n. 99:
“Un pensiero speciale vorrei riservare a voi, donne che avete fatto ricorso all’aborto. La Chiesa sa quanti condizionamenti possono aver influito sulla vostra decisione, e non dubita che in molti casi s’è trattato d’una decisione sofferta, forse drammatica. Probabilmente la ferita nel vostro animo non s’è ancor rimarginata. In realtà, quanto è avvenuto è stato e rimane profondamente ingiusto. Non lasciatevi prendere, però, dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza. Sappiate comprendere, piuttosto, ciò che si è verificato e interpretatelo nella sua verità. Se ancora non l’avete fatto, apritevi con umiltà e fiducia al pentimento: il Padre di ogni misericordia vi aspetta per offrirvi il suo perdono e la sua pace nel sacramento della Riconciliazione. Allo stesso Padre e alla sua misericordia potete affidare con speranza il vostro bambino. Aiutate dal consiglio e dalla vicinanza di persone amiche e competenti, potrete essere con la vostra sofferta testimonianza tra i più eloquenti difensori del diritto di tutti alla vita. Attraverso il vostro impegno per la vita, coronato eventualmente dalla nascita di nuove creature ed esercitato con l’accoglienza e l’attenzione verso chi è più bisognoso di vicinanza, sarete artefici di un nuovo modo di guardare alla vita dell’uomo”
Come GPII stravolge sempre le cose trasformando il male in bene è eccezionale. Da un atto così brutto come l’aborto, e dalla sofferenza da esso causata, attraverso la misericordia di Dio GPII sostiene che le donne che lo hanno praticato possano essere testimoni difensori del diritto alla vita… è straordinario!
Non giudica, non commenta, non mette all’angolo ma pone al centro come una lampada che illumina la stanza.
Perché si fida del pedono e della misericordia di Dio.
Stupendo.
Non a caso è Santo
Grazie Alessandro e grazie a Costanza…la mia ferita non si è rimarginata e non si rimarginerà:sono riuscita dopo anni ,per Grazia del Signore, a confessare il mio delitto:il frate francescano ha incarnato in quel momento l’amore di Dio misericordioso,che non ha schifo neanche di noi donne che abbiamo ucciso i nostri figli e anzi nel mio caso me ne ha donati quattro ancora.
Ricordo ancora la ginecologa con cui parlai a quei tempi:problemi economici,un figlio che arrivava,lontana da Dio anni luce…ti dicono che sei incinta..vai in crisi..che fare? E la dottoressa:”signora,la legge c’è ed è fatta per essere usata.quale è il problema?”…non per scaricare sul medico in questione la scelta,che io alla fine ho preso,ma sicuramente se quel giorno avessi incontrato una persona diversa..ma ..chi lo sa..comunque quel che è vero è che è una grandissima sofferenza,che questa legge non è da civili,ma da assassini..da assassini…grazie Costanza per la tua fermezza,anche io adesso ce l’ho,pur con un grosso fardello.
Prego tutti i giorni per questo figlio rifiutatoe per tutti i figli rifiutati..e pur con difficoltà testimonio tutto ciò sperando che se una donna in dubbio dovesse leggere questo post,possa dire sì alla vita che è un dono che Dio preserva sempre donando ciò che mai avremmo pensato nella nostra limitata testolina!
Grazie di cuore e pregate per me
grazie a te per la forza stupenda della tua testimonianza di dolore che si apre al perdono, alla speranza, alla vita!
Un abbraccio sincero e fraterno!
un abbraccio forte Paola
Coraggio Paola! Cristo ha vinto la morte! Anch’io ho un figlio in Cielo, nato piccolo piccolo alla fine del settimo mese… li rivedremo! E già ora possiamo gustare la “comunione dei Santi” con questi piccoli che ci hanno preceduti! Ti abbraccio e prego per te e la tua famiglia
Dall’ultimo “antidoto” di Rino Cammilleri http://www.rinocammilleri.com
Mi informa l’agenzia Corrispondenza Romana (16 giugno 2001) che Budapest è piena di cartelloni in cui un feto dice: «Potrei pure capire che non sei pronta per me, ma pensaci due volte e fammi adottare, lasciami vivere!». C’è, accanto, il logo Progress della Ue. Cioè, la campagna antiabortista gli ungheresi la stanno facendo anche coi fondi europei. Infatti, sono partiti fulmini e fiamme dalla Commissione, che si sente presa per i fondelli (chi volesse approfondire, CR 1196/02). L’eurodeputata socialista francese Sylvie Guillaume ha tuonato che «utilizzare denaro del programma Progress o di altra fonte Ue per una campagna anti-aborto è un abuso ed è incompatibile con i valori dell’Ue». Infatti, com’è noto, i valori della Ue sono ben altri.
Resta il fatto che nell’Italia scristianizzata di oggi solo voi avete conosciuto questi drammi. Io ho conosciuto almeno 5 donne che hanno abortito e non presentano alcun trauma, anzi!!!!!!!!!!!!!!
Una mia amica è una “vecchia” comunista di quelle con bandiere, slogan e striscioni……Quando la figlia è rimasta incinta ( voluto e tenuto…….) è rimasta sconvolta dalla nuova ecografia tridimensionale e a colori.
Io da buon bastardo dentro che da 15 anni continuavo a difendere la vita fin dal concepimento non mi sono fatto pregare a dirle : “adesso sei ancora sicura che è una vita ma non una persona?”
Risposta : “Ogni donna ha il diritto di fare ciò che vuole”………non sono sicuro della validità della risposta…………
Credo comunque che sia questo il vero motivo delle pilloline del giorno o 5 o 10 giorni dopo…………..nascondere la realtà
Una replica possibile a questa donna potrebbe essere uno schiaffone repentino a manrovescio. Poco cavalleresco, okay, e sarebbe un tantino “d’urto”, come terapia, ma forse la scuoterebbe, e si potrebbe chiederle perché io non avrei “diritto” a schiaffeggiarla, volendo. …Anche considerando che di certo per uno schiaffo non si muore…
sì, anche a me è capitato di parlare con donne che hanno abortito e non sembrano esserne rimaste traumatizzate.
Ma una cosa così cambia, anche se non lo si capisce. Ogni volta che diciamo no alla vita, all’amore, all’ essere per gli altri, ogni scelta di egoismo ci cambia dentro, è una ferita alla nostra umanità. Ci rende peggiori, capaci di fare cose ancora più brutte. Succede ogni volta, per i piccoli e grandi peccati che facciamo.
Io cerco di non giudicare, perchè non so se in certe circostanze io potrei anche arrivare a pensarlo. Non lo so cosa può far fare la paura, o il cuore indurito dall’egoismo, o l’ignoranza, o la solitudine o …. Non lo so cosa sarei capace di fare io, per questo lasciarmi libera di fare quello che voglio anche di uccidere una creatura che porto in grembo è assurdo.
Il grido di questi innocenti salirà al cospetto di Dio. La perfidia di chi insinua nella mente dei propri fratelli con parole di acido miele l’idea dell’infanticidio non rimarrà impunita. La violenza nei confronti dell’essere umano più debole, più bisognoso di cure e amore non può lasciarci indifferenti, questa cosa costituisce una spina nel mio cuore. Dobbiamo scuotere le coscienze dei nostri fratelli che si lasciano assoggettare dal maligno che si cela dietro le riviste, dentro la televisione, dietro a bocche di plastica, dietro espressioni e sguardi falsamente sensibili e amcihevoli.
Ancora io
sull’aborto credenti e non credenti possono trovare un punto d’accordo. Basta non soffocare la ragione, la quale dice che dall’atto del concepimento ci troviamo dinanzi a un essere umano. Ora, chi ritiene che il diritto alla vita di un essere umano vada sempre rispettato è tenuto, per coerenza, a rispettare il diritto alla vita di quell’essere umano che è il concepito, e quindi è tenuto a riconoscere che non può esistere diritto alcuno di chicchessia (quindi nemmeno della gestante) a sopprimere quest’essere umano.
Il filosofo non credente Norberto Bobbio rilasciò a Giulio Nascimbeni un’intervista per il Corriere della Sera (8 maggio 1981) che mi sembra molto interessante (personalmente non concordo su tutto, ma mi pare che il “laico” Bobbio abbia colto l’ineludibilità del ragionamento che facevo qui sopra, e che non mi sono certo inventato io):
“Sono con Norberto Bobbio nel suo studio di Torino, fra scaffali gremiti e tavoli coperti da giornali e riviste.
«Non parlo volentieri di questo problema dell’aborto» mi dice.
Gli chiedo perché.
«E’ un problema molto difficile, è il classico problema nel quale ci si trova di fronte a un conflitto di diritti e di doveri».
Quali diritti e quali doveri sono in conflitto?
«Innanzitutto il diritto fondamentale del concepito, quel diritto di nascita sul quale, secondo me, non si può transigere. E’ lo stesso diritto in nome del quale sono contrario alla pena di morte. Si può parlare di depenalizzazione dell’aborto, ma non si può essere moralmente indifferenti di fronte all’aborto».
Lei parlava di diritti, non di un solo diritto.
«C’è anche il diritto della donna a non essere sacrificata nella cura dei figli che non vuole. E c’è un terzo diritto: quello della società. Il diritto della società in generale e anche delle società particolari a non essere superpopolate, e quindi a esercitare il controllo delle nascite».
Non le sembra che, così posto, il conflitto fra questi diritti si presenti pressoché insanabile?
«E’ vero, sono diritti incompatibili. E quando ci si trova di fronte a diritti incompatibili, la scelta è sempre dolorosa. Ma bisogna decidere. Ho parlato di tre diritti: il primo, quello del concepito, è fondamentale, gli altri, quello della donna e quello della società, sono derivati. Inoltre, e questo per me è il punto centrale, il diritto della donna e quello della società, che vengono di solito addotti per giustificare l’aborto, possono essere soddisfatti senza ricorrere all’aborto, cioè evitando il concepimento. Una volta avvenuto il concepimento, il diritto del concepito può essere soddisfatto soltanto lasciandolo nascere».
Quali critiche muove alla legge 194 ?
«Al primo articolo è detto che lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile. Secondo me, questo diritto ha ragione d’essere soltanto se si afferma e si accetta il dovere di un rapporto sessuale cosciente e responsabile, cioè tra persone consapevoli delle conseguenze del loro atto e pronte ad assumersi gli obblighi che ne derivano. Rinviare la soluzione a concepimento avvenuto, cioè quando le conseguenze che si potevano evitare non sono state evitate, questo mi pare non andare al fondo del problema. Tanto è vero che, nello stesso primo articolo della 194, è scritto subito dopo che l’interruzione della gravidanza non è mezzo per il controllo delle nascite».
E se, abrogando la legge 194, si tornasse ai “cucchiai d’oro”, alle “mammane”, ai drammi e alle ingiustizie dell’aborto clandestino?
«L’aborto è una triste realtà, non si può negarla. Il fatto che l’aborto sia diffuso, è un argomento debolissimo dal punto di vista giuridico e morale. E mi stupisce che venga addotto con tanta frequenza. Gli uomini sono come sono: ma la morale e il diritto esistono per questo. Il furto d’auto, ad esempio, è diffuso, quasi impunito, ma questo legittima il furto? Si può al massimo sostenere che siccome l’aborto è diffuso e incontrollabile, lo Stato lo tollera e cerca di regolarlo per limitarne la dannosità. Da questo punto di vista, se la legge 194 fosse bene applicata, potrebbe essere accolta come una legge che risolve un problema umanamente e socialmente rilevante».
Esistono azioni moralmente illecite ma che non sono considerate illegittime ?
«Certamente. Cito il rapporto sessuale nelle sue varie forme, il tradimento tra coniugi, la stessa prostituzione. Mi consenta di ricordare il “Saggio sulla libertà” di Stuart Mill. Sono parole scritte centotrenta anni fa, ma attualissime. Il diritto, secondo Stuart Mill, si deve preoccupare delle azioni che recano danno alla società. Il bene dell’individuo, sia esso fisico o morale, non è una giustificazione sufficiente».
Questo può valere anche nel caso dell’aborto ?
«Dice ancora Stuart Mill: su sé stesso, sulla sua mente e sul suo corpo, l’individuo è sovrano. Adesso le femministe dicono: “Il corpo è mio e lo gestisco io”. Sembrerebbe una perfetta applicazione di questo principio. Io, invece, dico che è aberrante farvi rientrare l’aborto. L’individuo è uno, singolo. Nel caso dell’aborto c’è un “altro” nel corpo della donna. Il suicida dispone della sua singola vita. Con l’aborto si dispone di una vita altrui».
Tutta la sua lunga attività, professor Bobbio, i suoi libri, il suo insegnamento sono la testimonianza di uno spirito fermamente laico. Immagina che ci sarà sorpresa nel mondo laico per queste sue dichiarazioni?
«Vorrei chiedere quale sorpresa ci può essere nel fatto che un laico consideri come valido in senso assoluto, come un imperativo categorico, il “non uccidere”. E mi stupisco a mia volta che i laici lascino ai credenti il privilegio e l’onore di affermare che non si deve uccidere».
Non volevo scrivere nulla. Scrivere cosa su un argomento così difficile, e poi da un uomo?
Solo questo.
1) l’inadeguatezza degli esperti. Da una parte e dall’altra (pro e contro) la pretesa di definire cosa è vita cosa è persona cosa è pensiero coscienza eccetra, tutte cose impossibile definirle e che invece la scienza e gli esperti ci hanno la pretesa di potere e che noi ignoranti ci abbiamo la imbecillità di credere che sia proprio così tutto quello che dicono.
2) l’ostinazione della Chiesa, o delle chiese, a essere contro i sistemi di contraccezione cosiddetti artificiali, contraccettivi, condom, diaframma. (o non è così?)
Ok Alvi,non dare un colpo al cerchio e uno alla botte..Tu che faresti?sei uomo-maschio certo e alla fine è un po’ più difficile capire che vuol dire portare una vita in grembo..non so se hai figli,se li vuoi o non li vuoi..ma vedi a 8 settimane di gestazione si sente il battito..e fino a 12 settimane puoi abortire…e poi se una donna incinta è contenta dice:”aspetto un bambino”,se non è contenta dice:”sono incinta”….parole diverse ma la sostanza non cambia…lì nella pancia c’è un esserino con un cuore che batte…non si scappa…e non c’entrano i metodi contraccettivi..un sacco di gente li usa eppure gli aborti ci sono ancora e tanti ti assicuro…la legge rende legittimo c’è poco da fare….ma rende legittimo un dramma..sul serio un dramma!
con affetto
la Chiesa non può che essere contro la contraccezione, per motivi che sarebbe lungo illustrare qui (ma le encicliche Humanae vitae di Paolo VI ed Evangelium vitae di Giovanni Paolo II lo spiegano bene)
Quanto alla contraccezione come “preventiva” dell’aborto procurato, è ormai provato che molti paesi nei quali la propaganda dei metodi contraccettivi è massiccia e il ricorso alla contraccezione è socialmente raccomandato e alla portata di tutti, anche dei più giovani, gli aborti non diminuiscono. Quindi l’equivalenza “più contraccezione”=”meno aborti” è più problematica di quanto si pensi spesso. Il bioeticista prof. Puccetti afferma al riguardo: “In molti paesi si registrano notevolissime fluttuazioni del tasso di abortività in presenza di comportamenti contraccettivi costanti”. Ecco un suo commento:
http://www.scienzaeprofessione.it/public/nuke/modules.php?name=News&file=print&sid=127
In sintesi: “Le cifre fornite confermano quanto poco influisca la diffusione della contraccezione nel ridurre il ricorso all’aborto e quanto invece siano rilevanti altri fattori”
Sulla situazione in Francia (contraccezione crescente e crescente numero di aborti) si può vedere qui:
http://www.scienzaevita.org/rassegne/1ba850fd02abb465525e387eb19361dd.pdf
Alvise, capisco e apprezzo la tua discrezione. Tuttavia credo che il fatto che noialtri non si porti un utero in corpo per tutta la vita non ci estrometta tout court dal dibattito, se non altro perché tutto il nostro corpo in un utero c’è stato per un bel po’ di tempo e perché nessuno ci si trova – almeno per ora – senza la cooperazione di uno di noi.
Discrezione, sì, e pudore; perché nessuno sa veramente cosa siano la vita e la morte. Proprio per questo, però, ritengo un dovere alzare la voce (maschi o femmine che si sia) contro la banalizzazione tecnocratica e giuspositivistica che si fa dell’orizzonte del mistero umano.
L’ostinazione della Chiesa sulla contraccezione, per inciso, è parte di un progetto di educazione della persona a una sessualità matura, responsabile, libera e liberante. Il contrario di quello cui vorrebbero indurre certe “educazioni” sessuali.
Grazie di cuore a Paola. Solo grazie.
Anche io credo che è l’atto del concepimento l’inizio dell’individuo, persona, come vi pare.
Naturalmente la mia opinione è solo la mia opinione, nè più nè meno che un’altra
qualsiasi. Quella di Bobbio è anche quella un’altra quasiasi: laico o non laico è uguale, come punteggio.
Non è che quando Bobbio andava a votare il suo voto valeva più di quegl’altri.
Alvise,
Tu dici: non ci sono certezze.
Io dico: anche all’imputato viene concesso il beneficio del dubbio, finché non c’è prova, è innocente.
Anche se uno la pensa diversamente da me per quanto riguarda l’iniziio della vita, ad oggi non ne ha di certezze, come dici tu giustamente. Allora Vogliamo concedere a questi embrioni il beneficio del dubbio? Di sicuro c’è che sono innocenti e che nel dubbio non si sorpassa… Rischio incontro ravvicinato e frontale con un TIR dopo la curva…
Sono traumatizzato dalla legalizzazione dell’aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell’omicidio. Nei sogni, e nel comportamento quotidiano – cosa comune a tutti gli uomini – io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente. Che la vita sia sacra è ovvio: è un principio forte ancora che ogni principio della democrazia, ed è inutile ripeterlo.
Pier Paolo Pasolini
mi stra-piace!!!!
Io personalmente non ho mai avuto occasione di conoscere donne che hanno fatto ricorso all’aborto. Mi è capitato di incontrare occasionalmente in ospedale una donna che ne faceva ricorso per la terza volta, e al suo capezzale aveva la madre ed il compagno che la assistevano come una normale paziente sottoposta ad un intervento come un altro. Non ci siamo nemmeno rivolte la parola, ma nei suoi occhi c’era come una sorta di soddisfazione obbligata, come a dire “nessuno osi criticarmi perchè la legge è dalla mia parte, e io ho le lacrime dietro l’angolo”. In tutto questo i signori uomini dove sono? si sono rassegnati al fatto che l’utero è delle donne e che loro ne gestiscono il contenuto? evidentemente sì. Ma allora mi viene da pensare che hanno ormai dimenticato cosa vuol dire davvero essere padri (non un semplice donatore di dna e nemmeno un intrattenitore di soffici pargoletti, ma sul ruolo del padre Paul giorni fa ha detto tutto molto meglio di me!). O forse alcuni maschi sono così codardi da avvalersi della nota formula femminista per lavarsene pilatescamente le mani “in fondo io che c’entro?”. Non vorrei essere ripetitiva, ma ancora una volta dico quanto sia sano e nutriente il libro della nostra padrona di casa. E’ la femminilità di cui parla Costanza che ci farà rivedere le cose, che poi è la femminilità della Dottrina della Chiesa, la femminilità di Maria che ci insegna col suo SI’ a riconoscere il vero il bello e il giusto della vita. Più noi ci ri-scopriremo donne, più gli uomini si riscopriranno uomini, uomini veri, padri che hanno qualcosa da lasciare in eredità ai figli, ovvero un giudizio sul reale (sennò a che serve essere al mondo se non per osservarlo e costruirlo?).
La seconda cosa su cui bisogna riflettere e poi anche discutere con buoni argomenti, è la relatività con cui molti, anche cattolici, sostengono blandamente che l’aborto è sbagliato. Si dice “io sono contrario, non lo farei mai, ma come posso impedire ad un’altra persona di fare una scelta?”. A me questo discorso fa venire l’orticaria. Come sempre sembra la soluzione più veloce e più comoda. Che poi è assolutamente ipocrita, perchè se ti capita sei sempre in tempo a dire “in fondo vale anche per me, nessuno osi criticarmi, perchè io non ho giudicato nessuno!”. A me sembra che siamo tutti molto bravi a dire che l’aborto è un abominio, ma alla realtà dei fatti, quando ti trovi davanti la scelta di altre donne, come fai a sostenerle? e qui la legge mostra tutte le sue falle, perchè per quanto pessima, ha dei margini di bontà: prevederebbe il sostegno alle madri e la possibilità di rivolgersi a consultori che ti aiutino a cambiare idea. I consultori invece ti fanno un timbro e ti spediscono al nosocomio più vicino, come una mucca al macello.
Nel 2000 sono stata a Torino a vedere la Sindone. In quell’occasione le donne che avevano abortito potevano chiedere l’indulgenza per il grave peccato commesso, e sono certa che moltissime di loro sono andate davanti all’immagine del Nostro Signore a chiedere pietà per il loro terribile gesto. Un gesto così devastante per ogni fibra, per ogni cellula, che anche la più coriacea delle donne non può non soffrire. Per fortuna Lui ci viene incontro, ci rialza e ci dice “và e non peccare più”.
L’aborto e’ qualcosa di drammatico e da evitare, qualunque opinione si abbia in merito alla 194.
Solo una precisazione, pero’. Secondo il parere dell’OMS, la pillola del giorno dopo – detta appunto contraccezione di emergenza – previene l’ovulazione e non ha effetti documentati sull’endometrio o sui livelli di progesterone quando somministrato dopo l’ovulazione. Non ha alcuna azione una volta che il processo di impianto è iniziato. Cioè la pillola di emergenza funziona come una versione molto potenziata della pillola contraccettiva e non interrompe una gravidanza già stabilita; non può quindi essere considerata una forma di aborto.
Cfr http://archivio.medicinaepersona.org/__C1256C23002924DE.nsf/wAll/IDCW-78NPQ4/$file/levonorgestrel%2004052007.pdf
Non so quale siano le posizioni ufficiali della Chiesa cattolica, nello specifico, ma penso che fra aborto e contraccezione sia necessario un significativo distinguo.
La contraccezione rientra nella sfera delle scelte personali di un individuo. La Chiesa è contraria ma la legge non ci può entrare.
L’aborto riguarda un altro individuo, oltre la donna, e per questo la legge ci può e ci deve entrare. Se non ci fosse un’altra persona in ballo la legge non avrebbe nessuna ragione di esistere.
Quanto alla pillola del giorno dopo, se il rapporto avviene in un giorno fertile, può succedere che il concepimento avvenga e che la pillola del giorno dopo spezzi una vita già cominciata. Certo magari l’ovulo fecondato è ancora nelle tube, ma se non si prendesse la pillola la vita non si interromperebbe più. E’ una vita. Se invece la fecondazione non è avvenuta non c’è un aborto. Ma questo la donna che prende la pillola del giorno dopo non lo può sapere. per questo la Chiesa è contraria, e anche la legge se ne deve occupare. Perchè c’è un altro individuo, più debole, da tutelare. Sulla pillola anticoncezionale infatti la legge non mette bocca.
a conforto di quanto dice Costanza posto quanto affermato dal Comitato Nazionale di Bioetica, che evidenzia “la concreta possibilità, sulla base di presupposti scientifici, che nei contesti in esame la fecondazione si realizzi, con effetti postfertilizzativi dell’assunzione medesima [di levonorgestrel (LNG)], cioè con la possibilità che l’azione della “pillola” impedisca al concepito di svilupparsi (soprattutto: impedisca l’annidamento uterino), portandolo a morte: per questo è corretto affermare che LNG è un abortivo, aborto essendo la soppressione del concepito prima della nascita.
http://www.mpv.org/mpv/allegati/10202/contraccezione_emergenza.pdf
Non sorprende che L’OMS non qualifichi come abortiva l’azione di LNG, infatti l’OMS (senza alcun fodamento scientifico, mi pare: il nuovo individuo umano generandosi all’atto del concepimento, cioè prima dell’annidamento) ritiene che gravidanza ci sia solo dopo l’impianto in utero dell’embrione, e quindi secondo l’OMS se il povero embrione non ce la fa ad annidarsi (magari per l’azione di pillole varie) la donna non può dirsi gravida, e quindi non può determinarsi alcun aborto…
Barbara, aggiungo che il link che hai indicato critica l’OMS, cita le parti essenziali del parere del CNB che ho citato io e arriva alle medesime conclusioni
posso solo portare sinteticamente due testimonianze:
una mia parente è stata drogata e violentata, è rimasta in cinta, ha voluto tenerlo, è nato un bel bimbo di colore, in un paesino…, lei e la sua famiglia l’hanno amato, lei poi ha conosciuto un uomo, l’ha spostao e lui ha riconosciuto il bimbo, hanno avuto altri bimbi e sono una splendida famiglia.
in una missione africana una donna con problemi metali era stata violentata ed era rimasta in cinta, la famiglia dello stupratore voleva costringerla all’aborto per salvare l’onore…, lei, epilettica, violenta, viveva come un’animale, si è rifugiata nella missione, è nato il bimbo, costretta a prendersi cura della creatura la donna è rinsavita (la migliore pet terapy possibile…) e ora è parte attiva e integrante della missione, aiuta le donne in difficoltà…
“Chi dava a voi tanta felicità è per tutto; e non disturba mai la felicità dei suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande” (Promessi Sposi – A. Manzoni) 😀
alèudin, racconti delle gran belle storie..io però ci avrei aggiunto anche un unicorno rosa..per rendere tutto più credibile.
A parte gli scherzi..se queste storie sono vere sono felice per quelle donne e per quei bambini ma non è una ragione per vietare per legge l’aborto
è una balla grossa come una casa! una volta che lo spermatozoo ha iniziato la sua corsa e ha fecondato l’ovulo che si trova nelle tube (cosa che può avvenire entro le 72 ore dal rapporto, e quindi anche nel giro di 2 ore), la pillola fa in modo che la cellula uovo fecondata (quindi concepimento) non si annidi nell’endometrio. Una cosa simile accade con lo IUD. E’ come se una persona bussasse a casa tua in una serata di pioggia battente e tu le dessi una pedata nel sedere! capito come?
mi riferisco alla pillola del giorno dopo citata da Barbara. E nella pagina di Medicina e persona è spigato bene! NON è un contraccettivo! e anche sui contraccettivi c’è parecchio da dire…
ehm non so se il mio commento sia sparito per sbaglio. Potrebbe citare una fonte scientifica alla sua affermazione, signora Giuliana? Grazie
Ok, in effetti, una breve ricerca su internet mi ha fatto notare che ci sono pareri discordanti (come Giuliana nota, anche la seconda parte dell’articolo da me linkato fa riferimento alla cosa – scusatemi ma nella fretta non l’avevo letto tutto! Mea culpa). Ricordavo di avere letto che, nelle ricerche piu’ recenti, si era negato qualunque effetto abortivo della pillola come si sottolinea qui – http://www.popcouncil.org/pdfs/popbriefs/PB11%282%29EC_article_Spanish.pdf
http://www.who.int/mediacentre/factsheets/fs244/en/index.htm
dovete scusarmi ma non riesco a trovarvi nulla in italiano, ahime’.
Registro solo che sembrano esserci discordanze anche nel mondo cattolico e che, alcuni ginecologi anti-abortisti ritengono etica prescrivere la pillola del giorno dopo: http://www.mpv.org/mpv/s2magazine/AllegatiTools/744/041602ab.pdf
“come Giuliana nota, anche la seconda parte dell’articolo da me linkato fa riferimento alla cosa – scusatemi ma nella fretta non l’avevo letto tutto!”
ecco, anch’io scrivendo sopra non leggevo te che scrivevi sotto, ma proprio quello facevo notare sopra
E ha fatto bene a farmelo notare, Alessandro. E’ che e’ lunedi’ e, nonostante quel che si dice sulle donne, non sono molto multi-tasking (ovvero se sono concentrata sul lavoro, le attivita’ extralavorative poi non mi riescono granche’)
“alcuni ginecologi anti-abortisti [cattolici] ritengono etica prescrivere la pillola del giorno dopo”.
Le evidenze scientifiche non escludono (anzi; si veda quello che ha postato Giuliana, ma anche quello che ha postato Barbara e la nota del CNB a cui rimandavo) che l’azione della pillola in questione sia abortiva, quindi i ginecologi che la prescrivono o sono disinformati, o ignorano la posizione della Chiesa a proposito dell’aborto.
Inviterei poi a diffidare dei sedicenti cattolici intervistati da giornali laicisti. Un cattolico deve obbedire agli insegnamenti della Chiesa, non alle opinioni di battezzati cresimati e perfino preti e vescovi se queste opinioni sono incompatibili con la dottrina della Chiesa, ancorché costoro si ritengano autentici interpreti di che significhi essere “cattolico”
Sono pienamente d’accordo con Dani “LA LEGGE FA COSTUME, e di solito se una cosa è LEGALE, viene percepita come MORALMENTE GIUSTA”.
Come cattolici dobbiamo lottare contro questo abominio in ogni modo, soprattutto, aiutando le donne ad affrontare una gravidanza non desiderata o a superare il dramma vissuto nell’uccidere il proprio figlio perchè comunque Dio ti ama nonostante te.
Vi segnalo l’iniziativa che il prete mio amico ha avviato nella sua Parrocchia creando appartamenti per ragazze madri che, con la presenza di una famiglia che le aiuti, possano affrontare la gravidanza e i primi anni dopo la nascita del Bambino (oggi le madri accolte sono 3, il sito non è aggiornato); penso che questo sia uno degli esempi migliori di come scardinare il disegno satanico denunciato da Costanza perchè, come dice Benedetto XVI nella Caritas in Veritate, “la solitudine è la peggiore povertà”.
http://www.santiangelicustodi.com/news.asp?id=106
Recentemente l’opera del mio amico è stata riconosciuta con il premio “Solidarietà per la Vita S. Maria del Monte” che oggni anno, con il patrocinio della Baca locale viene assegnato a chi “aiuta la vita”; sono gocce nel mare ma che GOCCE.
http://www.piacenza24.eu/Attualit%C3%A0/32983-Assegnato+a+Don+Pietro+Cesena+il+premio+%93Solidariet%E0+per+la+vita+S.+Maria+.html
PS: la struttura ove è ospitata l’opera sono le pertinenze del santuario della Madonna del Suffragio (noto anche con chiesa degli appestati) che lo stesso prete ha riportato agli antichi splendori e che era tristemente noto a Piacenza per essere stato in passato luogo ove si celebravano riti satanici; mentre facevano i lavori di ristrutturazione di tutto il complesso il mio amico ha avuto 2 ricoveri per problemi di cuore, evidentemente il demonio era un po’ irritato.
http://www.santiangelicustodi.com/news.asp?id=73
Paola, spero di non avere sparso sale sulla ferita, e se l’ho fatto ti chiedo perdono. Io ce l’ho con quella dottoressa che non ha fatto il suo dovere, non con te che in quel momento non ti rendevi conto. E non ti rendevi conto perché la nostra cultura è così, perché Satana detta legge nel mondo. Le parole postate da Alessandro, dalla Evangelium Vitae, sono la migliore risposta.
non ti preoccupare cara Costanza…col cuore ho dato la mia testimonianza: ora sono sicuramente più umile nel non giudicare e quando mi vengono sensi di colpa(perchè succede..anzi non passa giorno senza che io pensi a quel figlio) penso a quel che mi disse il frate francescano che mi confesso'(tra l’altro quella fu la prima volta dopo circa 10 anni e fu una sensazione meravigliosa):”Satana cercherà di farti sentire in colpa,di farti sentire una cattiva madre:non ascoltarlo perchè il tuo peccato se lo è preso Cristo sulla croce e tu ora sei libera”
Ed è così che mi sento ora ogni volta che mi accosto al sacramento della riconciliazione…e la citazione di Alessandro della Evangelium Vitae mi ha commossa..grazie comunque a tutti voi per il non giudizio..e come diceva la bimba di Costanza:”le porte dei pifferi non prevarranno” perchè l’amore di Cristo è immensamente più grande se lo lasciamo agire.
Grazie ancora
grazie a te, Paola!
grazie della tua testimonianza di vita e di fede. Questo ci fa capiere come è importante giudicare il fatto in sè, non la persona. La persona va sempre abbracciata e compresa nel suo dolore.
Mi pare proprio che il mondo vada alla rovescio, più abbiamo, più conosciamo, più scopriamo e più diventiamo ignoranti. Si perchè con tutta la tecnologia che abbiamo, con tutta la ricchezza che abbiamo, con tutto il sapere che abbiamo non sappiamo far altro che cercare la morte per noi e per gli altri. Oggi abbiamo la terapia antidolore (che nei secoli passati se la sognavano), ma vogliamo l’eutanasia. Oggi abbiamo una casa, del cibo, abbiamo di cui vestire, ma diciamo che non possiamo avere figli. Oggi la medicina ha fatto passi da gigante, ma difronte ad un labbro leporino preferiamo uccidere il bambino ancora nel seno della madre. Siamo tristi, tristi dentro, perchè ci manca la cosa essenziale, ci manca Dio. e senza una visione alta della vita non possiamo che disprezzarla. Rimettiamo il buon Dio al suo posto, cioè al centro, noi spostiamoci un po’ più in basso e se siamo ancora troppo alti inginocchiamoci e tutto ci apparirà nella sua giusta dimensione.
MECCANISMO D’AZIONE Il levonorgestrel può bloccare l’ovulazione e impedire la fecondazione se viene assunto nelle ore o nei giorni che precedono l’ovulazione.
Inoltre, impedisce l’impianto dell’ovulo eventualmente fecondato. E’ tuttavia inefficace se il processo di annidamento della blastocisti ha avuto inizio. Di fatto però il meccanismo dell’azione contraccettiva non è tuttora del tutto chiaro e diversi studi hanno lasciato ancora domande aperte (3). E’ probabile che, come accade per altri sistemi ormonali, siano coinvolti più meccanismi e che questi siano influenzati dal numero delle dosi e dal giorno del ciclo mestruale in cui si assume l’ormone, come ha dimostrato una ricerca del 1989 che ha preso in esame gli effetti sulla funzione ovarica e sulla morfologia dell’endometrio di 0,75 mg di progestinico per quattro volte (in quattro giorni diversi) al posto di due, cioè a dosi doppie rispetto a quelle indicate per l’uso postcoitale, nelle varie fasi del ciclo mestruale (follicolare, periodo periovulatorio e luteinica). Secondo questo studio, eseguito su 72 donne divise in quattro gruppi, l’assunzione di una dose di farmaco nei giorni 2, 4, 6, 8 oppure nei giorni 16, 18, 20 e 22 del ciclo (fase follicolare e luteinica) non ha effetti sull’ovulazione. Invece l’assunzione di una dose nei giorni 9, 11, 13 e 15 oppure 11, 12, 16 e 19 (fase periovulatoria) dà tipi di risposta diversi: un’ovulazione normale, un’inibizione dell’ovulazione e un corpo luteo insufficiente. Sembra quindi esserci una variabilità individuale nell’azione del farmaco.
La somministrazione dell’ormone nella fase follicolare, inoltre, non induce prolungamenti significativi del ciclo mestruale. Gli effetti sull’endometrio sono di minore entità (4).
Oltre alla sua azione progestinica, possiede un effetto androgenico, privo di conseguenze cliniche se viene assunto in modo breve e occasionale ma che può manifestarsi per somministrazioni prolungate.
Altri ricercatori infine spiegano l’effetto mediante una soppressione o un ritardo nel picco dell’ormone luteinizzante (LH) associato a un’azione diretta sullo sperma, ovvero una rapida fuoriuscita di questo dall’utero e la riduzione della motilità degli spermatozoi (5)
la fonte della citazione è alla pagina http://www.occhioclinico.it/occhio/farrec/0011far.html
cmq noto che le fonti informative si rifanno quasi esclusivamente alle pagine dell’OMS o della casa farmaceutica proprietaria del brevetto e titolare dell’immissione in commercio. Ora queste fonti mi paiono piuttosto di parte, o almeno dalla dubbia attendibilità, cioè mirano a sottolineare solo l’aspetto anticoncezionale del prodotto. Una cosa mi sembra chiara, se la pillola agisce anche sull’ovulo fecondato è OVVIAMENTE un abortivo. E per riconoscere questo non mi serve una laurea in medicina o in farmaceutica.
altro interessante sito
http://www.comitatoveritaevita.it/pub/nav_Norlevo__parte_5__Meccanismo_di_azione_e_classificazione.php
Grazie, Giuliana. Leggero’
Paola!!!!
Che coraggio che hai nel raccontarci il tuo dolore. Tu sei una di quelle donne citate e amate da GP II. Lui è là in cielo con il tuo angioletto, ti guardano e ti amano per i progressi che hai fatto nella fede. Il tuo piccolo sa che la sua vita, anche se breve, non è passata in vano: ha contribuito a salvare la tua anima. Un piccolo Cristo che con la sua sofferenza ha redento la propria madre! C’è nel mondo cosa più bella che morrire per salvare chi ami? Paola, la tua conversione ha dato senso alla vita di tuo figlio. Come è grande il Signore quando scrive diritto sulle nostre stortissime righe!
Daniela, mi hai tolto le parole dal cuore, non erano arrivate alla tastiera perché non ho avuto il coraggio di scriverle, pensando al dolore che sicuramente strazia Paola.
Hai ragione, com’è grande il Signore!
Mi scuso con Paola e con altre che eventualmente ci leggono in anonimato se ho infierito, non era sicuramente questo l’obbiettivo…
@ Alessandro, Alberto, Barbara e in generale a TUTTI:
se postate commenti con più link il sistema spesso lo cataloga come spam e quindi rimane sospeso fino a che non l’approvo manualmente. E’ preferibile, nel caso, scrivere più commenti.
Ricevuto. Anche se la tua approvazione manuale (cioè i tuoi battimani) mi fanno comunque piacere 🙂
grazie dave.
Mi permetto di postare un paio di pezzi che scrissi qualche tempo fa sull’argomento. A presto, amici.
http://calabrescia.wordpress.com/2007/05/07/il-mi-articolo-speriamo-su-libero/
http://calabrescia.wordpress.com/2007/11/02/aborto/
Che sistema malandrino! Comunque come dice Alessandro: quando li approvi manualmente, c’è più gusto 🙂
tempo fa sul canale “cielo” versione democratica di sky, vidi una puntata del programma “reparto maternità”, e la puntata in cui incappai si intitolava nello specifico “felice IVG”. Già il titolo metteva angoscia….mi dico, stiamo a vedere! i filmati erano stati fatti al reparto ginecologico dell’ospedale Umberto I di Roma se ricordo bene, quindi in un polo sanitario di dimensioni enormi, per chi conosce la capitale. Ai colloqui per l’IVG c’era una coda impressionante di donne di ogni età, ceto sociale ed etnia. Decine di donne ogni giorno si ricoverano solo in quell’ospedale per abortire, moltiplicate tutti questi numeri per ogni ospedale della città e per ogni città d’Italia….ho i brividi al solo pensiero. Ma la cosa più spaventosa era la dimensione umana del colloquio che precede la pratica. Sermplicemente banale, tipo “perchè lo fai? l’hai già fatto? ci vuoi ripensare? se vuoi ti chiamo uno pscicologo, hai altri figli?…” Le donne in coda erano tutta da sole e da sole naturalmente affrontavano il macello. Un’adolescente di 17 anni è stata cazziata perchè era già la 4° volta che abortiva e non sono riusciti a fare di meglio che dimetterla dopo l’intervento con una bella prescrizione di un anticoncezionale. i medici in tutto questo “jam” umano erano ormai a livello di assuefazione, da una parte si dicevano “che tristezza” ma dall’altra “in fondo che dobbiamo fare, hanno diritto ad abortire” e non si ponevano nel minimo modo il problema di eventuali danni psicologici permanenti a cui le poverette andavano incontro. Alla luce di tutto il programma mi sono chiesta motivo del titolo. Felice per chi? di sicuro in tutto questo Satana si frega le mani!
Quella pubblicità ingannevole fa parte del grande inganno e della grande ipocrisia di questa nostra società impazzita.
Una civiltà che legalizza l’omicidio, perché tale è l’aborto, ha già in sé dei semi di autodistruzione. Il degrado imperante ne è la riprova.
Per questo, civilmente dobbiamo essere impegnati e dare la nostra testimonianza. Grazie Costanza!
E, spiritualmente, anche chi non riesce a portare avanti un impegno civile che promuove la vita, lo fa con la sua vita, la fede e la preghiera.
Perché la Salvezza e la Redenzione sono già nel mondo nella Persona del Signore e, poichè noi siamo Suoi, si serve di noi in ogni modo, sia nel nascondimento (con la preghiera del cuore) che nell’impegno, a ciascuno per quanto è dato nella sua situazione.
Apertura alla vita in tutti i sensi, che sono tantissimi, fondati nell’infinita Bellezza e Bontà che ci ha Creati e ci costituisce ogni giorno, col suo Amore e la sua Misericordia, donandoci la sua Giustizia per quanto riusciamo ad accoglierla perché diventi nostra carne e nostra vita in Lui.
PAULBRATTER: anche io la penso come Pasolini, ma c’è tanti che, l’aborto, non lo
vedono (e forse non lo sentono)come omicidio puro e semplice. Se si depenalizzasse l’omicidio credo che tutti sarebbero contro. Il che vuole dire che l’aborto da tanti è considerato in un altro modo. Perchè sia così io non lo so, forse è stata la propaganda, il Demonio, la politica, l’ideologia, non lo so, ma è così. Questo non vuole dire che sia impedito criticare la legge e provare a fare sì che venga abrogata. Non so cosa altro uno potrebbe fare. Il Papa però, per esempio, mi sembra che se la prenda abbastanza comoda. Come anche a fronte di tanti altri delitti. Perché non lo invitate lui a URLARLE in faccia a tutti, sempre, queste cose che voi dite?
Caro Alvise,
credo che sia considerato in altro modo, cioè non un omicidio, secondo le affermazioni di una scienza ‘cieca’, che ha escluso la metafisica e, nel materiale, non vede la pulsione potente della vita.
Quelle cellule fecondate che, se le si rispetta si chiamo ’embrione’, ma hanno già in sé tutta la potenzialità e le caratteristiche del nascituro, c’è chi le considera un semplice grumo di sangue: nel suo freddo e cieco razionalismo (che è ideologia e non è fare uso della Ragione) non percepisce e non riconosce il miracolo della vita già innescata e pulsante e anche sacra perché ci è donata.
Quando parli con loro non riesci a convincerli, perché sono viziati i termini fondanti del discorso. Inoltre il tutto viene visto in funzione utilitaristica e strumentale. Si è perso anche il senso della gratuità, del dono.
E, purtroppo queste verità bellissime che sono la nostra gioia e la nostra forza non fanno parte del bagaglio culturale e spirituale di troppe donne (e uomini) che sono alle fine vittime del sistema, ferma restando la responsabilità di ognuno nelle scelte che, purtroppo, vengono fatte in nome di una pseudo-libertà, lontana dalla Libertà vera, quella che ci rende liberi di scegliere il Bene che ci è destinato.
non sarei così sicura del fatto che se si depenalizzasse l’omicidio tutti sarebbero contro…. basta mettere un “se” davanti. Mi spiego meglio. Basta dare una giustificazione morale all’omicidio e farne una legge. Per esempio mi è capitato di leggere che in Romania ci si chiede se non sia il caso di condannare a morte i pedofili che abusano di bambini piccoli o che con le loro violenze spingono un minore al suicidio. Sottile come pretesto, no? se poi si parla di violenza sui bambini, chi sarebbe contrario? E poi la deriva sarebbe inevitabile, giù giù finche non si arriverebbe a tollerare l’omicidio del vicino di casa troppo rumoroso. Forse sono paradossale, ma il mio timore è sempre quello del punto di vista che deforma l’oggetto osservato (non volevo dire “relativismo” come sempre). Se non l’hai mai visto ti consiglio il film “Minority report” che parla della prevenzione dei delitti.
Il Papa? secondo me parla molto della difesa della vita dal concepimento. Piuttosto sta a noi laici batterci con più forza sull’argomento senza se e senza ma!
Una domanda indiscreta, nel Paradiso Terrestre ai tempi di Adamo evidentemente il contraccettivo non serviva dato che il mondo doveva popolarsi.
Immagino che il buon Signore in questa prospettiva si sentisse in dovere di procurare un grande piacere infondendo il desiderio di accoppiarsi ai primitivi.
Ora qualcosa dev’essere cambiato. O noi dovremmo mortificarci e frenare le nostre pulsioni per accogliere “responsabilmente” i figli che Dio vorrà donarci, o dovremo fare come facevano i primitivi e copulare incessantemente e crescere come numero, oppure cosa? Qualcosa non mi è chiaro in questa parte del disegno divino. Desiderio, sesso, mortificazione, responsabilità, popolazione. Nel frattempo io aspetto la menopausa di mia moglie.
I tuoi interventi, Luigi, mi piacciono soprattutto perchè contemplano insieme il divino e l’umano! mi sembra di capire che il rpoblema di cui parli sia la “continenza” come diceva san Paolo. E come diceva l’Apostolo, se proprio non riuscite a contenervi, sposatevi! l’aspetto del piacere credo che non sia mai venuto meno in tanti millenni, quanto al fatto della procreazione responsabile, il problema è un po’ più ostico, anche perchè, come mi faceva notare un amico medico, il culmine del desiderio per la donna arriva proprio nel momento di massima fertilità, forza della vita! dicamo che la vita frenetica di oggi e la televisione ormai onnipresente nelle case mortificano un po’ il desiderio. Insomma non so rispondere alla tua arguta domanda, ma mi chiedo e ti chiedo: aspettando la menopausa di tua moglie guardi la tv? detto tra noi, la mortificazione non mi si addice un granchè…
@Paola “non ascoltarlo perchè il tuo peccato se lo è preso Cristo sulla croce e tu ora sei libera”
Grazie di averci riportato queste parole Paola. Qualcuno tempo fa scriveva che si era dovuto liberare dei sensi di colpa instillati dall’educazione cattolica e dalla Chiesa.
Quella cattolica non è, non dovrebbe essere, la religione dei sensi di colpa. Queste parole che hai scritto, a me in questo momento, sono servite molto. Non c’è errore che facciamo, non c’è peccato in cui possiamo cadere, che non possa essere preso in croce da Gesù e perdonato. E il miracolo è che quando questo succede, e succede solo quando noi siamo disposti a che accada, le ferite alla nostra umanità di cui parlavo qualche commento più su non solo guariscono ma ci rendono migliori, più umili, più comprensivi nei confronti di chi sbaglia e nello stesso tempo più fermi nei confronti dell’errore.
Grazie del tuo racconto Paola. Pregherò per te, tu però ricambia 🙂
Un grande abbraccio e buona vita nel Signore a Paola.
Grazie …a te Fefral,Dany,Giuliana,tutti quanti….che Dio vi benedica!
Pace a tutti
Prima del 1978, l’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), in qualsiasi sua forma, era considerata dal codice penale italiano un reato (art. 545 e segg. cod. pen., abrogati nel 1978). In particolare:
causare l’aborto di una donna non consenziente (o consenziente, ma minore di quattordici anni) era punito con la reclusione da sette a dodici anni (art. 545),
causare l’aborto di una donna consenziente era punito con la reclusione da due a cinque anni, comminati sia all’esecutore dell’aborto che alla donna stessa (art. 546),
procurarsi l’aborto era invece punito con la reclusione da uno a quattro anni (art. 547).
istigare all’aborto, o fornire i mezzi per procedere ad esso era punito con la reclusione da sei mesi a due anni (art. 548).
In caso di lesioni o morte della donna le pene erano ovviamente inasprite (art. 549 e 550), ma, nel caso “… alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 545, 546, 547, 548 549 e 550 è stato commesso per salvare l’onore proprio o quello di un prossimo congiunto, le pene ivi stabilite sono diminuite dalla metà ai due terzi.” (art. 551).
OK..devo leggere tra le righe?
se fosse successo prima del 1978(anno in cui avevo 8 anni)….sarei finita in gattabuia..ma chissà…magari invece avrei un figlio in più…
Penso che aver legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza permettendo alle donne il pieno controllo del loro utero sia stato un grande elemento di civiltà, mi rendo conto che qui non la si pensa così.
bè evviva la libertà d’opinione (per la quale certo non dobbiamo ringraziare la Chiesa Cattolica). Una cosa però ve la voglio dire: essere contrari all’aborto e anche alla contraccezione (inclusa quella d’emergenza) non c’entra nulla con la “difesa della vita umana”, la contrarietà alla contraccezione (e la menzogna di chiamare “abortiva” la pillola del giorno dopo contro gran parte della comunità scientifica) rivela solo la volontà di controllare, dominare la vita, le scelte sessuali, i corpi delle persone, nella fattispecie delle donne
caro Paolo1984, ce la insegni lei la libertà, non quella d’opinione che già ha ampiamente esercitato e lungi da me impediglielo, ma la libertà di rispettare la vita, ci spieghi lei qual è la difesa che lei stesso mette in atto ogni giorno per la vita umana.
Io e qualcuno qui della scalcagnata compagnia crediamo fermamente che la libertà è seguire Cristo e la sua Croce, stoltezza per i pagani, e che la Chiesa abbia la pretesa di essere vicaria di Cristo sulla Terra. E ci pregiamo di dire con orgoglio che la verità è una sola, perchè è un Verbo incarnato e non un’opinione.
Ci dica, ci dica, lei come propone che si debba usare del corpo delle donne? cosa c’è di civile nel gestire il proprio utero se non accogliendo “il prodotto del concepimento”, anzichè nel farselo aspirare via come una scomoda scocciatura?
Paolo1984, se non fuoi fare interventi meramente provocatori e completamente inconsistenti, dovresti argomentare le tue pompose affermazioni e magari darti la pena di leggere quello che è stato scritto finora a commento del post
“essere contrari all’aborto e anche alla contraccezione (inclusa quella d’emergenza) non c’entra nulla con la “difesa della vita umana”: PERCHE’? Uno straccio d’argomento (almeno) sarebbe gradito, a suffragio della tua sentenza (che diversamente non può interessare se non chi sia attratto dalla cagnara ideologica)
“la menzogna di chiamare “abortiva” la pillola del giorno dopo contro gran parte della comunità scientifica…”:
se avessi letto quanto alcuni commentatori hanno proposto, vedresti che questa tua affermazione (fondata su cosa?) è campata per aria. Nessuno scienziato in buona fede può escludere che l’azione della pillola in questione possa impedire l’annidamento dell’embrione in utero, cioè risulti a tutti gli effetti abortiva
Per Paolo 1984:
le donne hanno il pieno controllo sul proprio utero se hanno la possibilità di dire “no” e se, davanti a una gravidanza inattesa possono essere protette e aiutate, magari anche con un matrimonio riparatore. Da quando l’uomo può dire “sono cavoli tuoi, abortisci, tanto è legale, io non mi assumo responsabilità perché un figlio non lo voglio” la donna è sola, è caricata di un peso pazzesco, deve decidere da sola se uccidere o salvare la vita a un bambino e sicuramente avere il pieno controllo sul suo utero è l’ultimo dei suoi pensieri.
da quando l’aborto è legale la donna è sola, non è più potente.
e quando l’aborto non era legale la donna era o morta oppure, se aveva i soldi, andava dai “cucchiai d’oro”…una gran bella difesa della vita..
Al contrario di quanto voi credete nessuna donna decide di abortire con leggerezza è sempre una decisione sofferta come può essere sofferta la decisione di tenere il bambino, entrambe queste scelte meritano rispetto
“davanti a una gravidanza inattesa possono essere protette e aiutate, magari anche con un matrimonio riparatore”
l’importante è che i due sposi si amino, ma sposare qualcuno unicamente perchè sei incinta è una cosa che non approvo, poi ognuno faccia come crede
Mi permetto di segnalarvi questi tre articoli,pubblicati,proprio in questi giorni,su un altro blog che seguo:
http://alzalosguardo.blogspot.com/2011/07/scegliere-di-essere-veri-o-farsi.html.
http://alzalosguardo.blogspot.com/2011/07/censura-pregiudizio-vogliono-ancora.html
http://alzalosguardo.blogspot.com/2011/07/il-bambino-e-malato-allora-la-madre.html
Mi scuso ma non so linkare,un abbraccio a Paola,e complimenti a Calabrescia per la sua testimonianza.
Ricordo inoltre che Pasolini, che qualcuno ha evocato, era favorevole alla contraccezione
ricordo anche che il filosofo cattolico Jacques Maritain riteneva assurdo equiparare l’embrione ad un essere umano.
Per conto mio, sulla questione aborto e sacralità della vita la penso come lui:
Che tristezza….sul serio…non rabbia,ma tristezza…spero un giorno tu possa cambiare idea caro Paolo:donare la vita è meraviglioso e faticoso certo..ma tutto ciò che veramente vale richiede fatica,lo hai mai sperimentato?
Ciò che si apprezza di più viene dalla fatica quotidiana:la comodità di dire di no alla vita pensando che questa sia la ricetta della felicità lascia l’amaro in bocca..quando dai qualcosa di te o di tuo sei felice,sinceramente nell’intimo..non lo hai mai sperimentato?
Ora ho 4 figli,non sono ricca,anzi a volte è una lotta tirare a fine mese,ma siamo tutti ben pasciuti e il necessario non ci manca.Certo non si va al cinema nè al ristorante quasi mai..ma questo rende ancora più bello questo momento.
A volte urlo e vorrei essere spaparanzata su un’isola deserta piuttosto che qui a lavare stirare,lavorare..ma è bello e non cambierei per niente al mondo.. quando a sera siamo tutti insieme a tavola è una vera gioia e guai se manca qualcuno..conosco molte famiglie numerose e sai una cosa? non ho mai sentito nessuno dei loro figli dire che non ne vogliono sapere di bambini..tutti puntano alto…questa è la vera gioia ricordalo Paolo,il signor Carlin ti sta ingannando,credimi!
Un abbraccio
paola ha dato la risposta migliore.
Per conto mio sarò più ruvido e spiccio; dico che se il proprio maestro di pensiero è George Carlin (cioè se il proprio maestro di pensiero è il vuoto pneumatico) allora… beh, ognuno si tenga i maestri che preferisce, ma non meravigliarti se cotanto maestro (?) convince solo quelli scarsamente inclini ad argomentare seriamente, a ponderare ecc.
il mio commercialista, cattolico (dice lui), ritiene che è assurdo equiparare l’evasione fiscale al furto. Quindi per i cattolici evadere le tasse non è peccato! Interessante il tuo ragionamento ma dovresti sapere che per i cattolici l’unico riferimento è la Chiesa non gli altri “cattolici”
Quanto alla tua battuta sugli unicorni, noto che nonostante tu apprezzi comici come Groucho Marx e Woody Allen il senso dell’umorismo lo tieni a debita distanza.
Per quanto riguarda la contraccezione è ben altra cosa rispetto “l’omicidio legalizzato”(come lo ha definito Pasolini). A proposito mi sai indicare dove e come Pier Paolo Pasolini ha scritto di contraccezione o avevi in mente Caterina Pasolini?
@adm.che vuol dire il tuo commento è in attesa di moderazione scritto sotto il mio commento pubblicato?
l’admin prima ha scritto che se metti tanti link nel commento si blocca, forse era anche il tuo caso.
La vergogna se mi permette Paolo è che siano solo i cattolici (e nemmeno tutti purtroppo) a difendere la vita. Dovremmo essere tutti a farlo. Il diritto alla vita è il primo, la libertà, la democrazia e tutte le altre belle cose vengono dopo. Prima c’è l’acqua, poi viene l’aranciata, il vino la birra e la coca cola.
bè dovrei dire “era”, dato che è morto da qualche anno
Questo Carlin mette in scena la filosofia del “grande” filosofo Singer, che pone sullo stesso piano animali e persone, per poi ribaltare lo stesso piano: si scandalizza per gli allevamenti intensivi di bovini e di polli e parla di sacralità per la vita degli animali ma ritiene doveroso sopprimere la vita umana quando questa a causa del dolore fisico o psichico non sembra più degna di essere vissuta. Inutile girarci tanto intorno, qui è proprio il serpente malefico che serpeggia, che confonde le acque. Puah! sputo e sdegno!
“grande” filosofo Singer. Scrivi bene Giuliana. Idealmente moltiplico le virgolette…
Carlin è tutt’altro che un ambientalista o animalista fanatico, credimi, mette semplicemente i pro-life e il concetto di “sacralità della vita” davanti alle proprie contraddizioni
chiedo scusa.
riposto nel punto giusto:
“bè dovrei dire “era”, dato che è morto da qualche anno”
Il pieno controllo del proprio utero????inganno,caro Paolo:io se hai letto i post sopra lk’ho avuto”il pieno controllo del mio utero”.Risultato..un DISASTRO! Non siamo bestie,la nostra coscienza urla vendetta e non lo dico con senso di colpa,capiscimi….credo che nessuna donna con una vita in grembo e dico nessuna,anche la più spavalda possa abortire senza ripensamento e con l’assoluta convinzione di avere fatto”la cosa giusta”…ti assicuro che quando sei in sala operatoria con tutte le altre l’impressione è veramente di stare al macello…non si può pensare che ciò sia normale! scusa ma non si può!
io non giudico e non mi permetto di giudicare una donna che ha abortito e si è pentita come non mi permetto di giudicare chi ha abortito e non si è pentita..credo che sia sempre una decisione sofferta e anche chi non si pente deve imparare a convivere con quella scelta.
L’importante per me è che il diritto di scegliere su un aspetto che riguardail proprio corpo sia sempre garantito
ma qui stiamo parlando del corpo degli altri, Paolo: non imbrogliamo le carte – contraccezione e aborto sono nello stesso campo da gioco, ma non violano le medesime regole. Siamo onesti.
Cyrano, come ho detto, abbiamo posizioni inconciliabili (ma a me non dispiace discutere e pure scontrarmi con chi ha idee lontanissime dalle mie), voi pensate che l’embrione, il feto siano “uno di noi” io invece penso che sei davvero, compiutamente “uno di noi” dopo che nasci e ti tagliano il cordone ombelicale. Voi ritenete la legge 194 abominio, io penso che sia una buona legge
ma questa è una presa di posizione, non un argomento. Mi piacerebbe sentire più argomenti e meno citazioni, da chi si dice contrario ai ricorsi alle autorità; più ragioni e meno slogan, da chi si dice per la ragione e contro la fede. Io vedo da me che queste antitesi sono un cumulo di contraddizioni, ma spero che anche tu ti lasci perlomeno scalfire dal dubbio (siamo alfieri del dubbio, noi “fondamentalisti”).
Hai parlato più di forma che di sostanza, e le obiezioni più sostanziali le hai schivate. Venendo alla sostanza di questa sola ultima cosa che hai scritto, vorrei chiedere (poiché sono un alfiere del dubbio) come mai un gesto così estrinseco e “banale” come il taglio del cordone placentare-ombelicale apporterebbe tutte insieme la dignità di persona, di individuo sociale, di soggetto di diritto e tutto il resto… Parafrasando all’inverso uno slogan recentemente in voga, “se prima non, perché adesso?”.
Cara giuliana z. lei mi chiede provocatoriamente: “Ci dica, ci dica, lei come propone che si debba usare del corpo delle donne? “.il proprio corpo un uomo e una donna adulti e consenzienti se lo gestiscono e lo “usano” come meglio credono avendo come unico limite la libertà dell’altro…nessuno può imporre ad una persona adulta e capace di intendere e di volere come usare il suo corpo.
evidentemente partiamo da presupposti diversi: per me la libertà è un bene in sè pertanto metto in conto che qualcuno possa usarla in una manera che non approvo, per lei giuliana z. non è così, per lei esiste solo “la libertà di seguire Cristo” esiste solo la sua idea di libertà…in poche parole lei è una fondamentalista religiosa convinta che l’unico modo per essere liberi sia obbedire a ciò che lei e altri come lei ritengono Verità Assoluta..siamo incompatibili, lei non capisce me io non capisco lei. Pazienza.
Non siamo fondamentalisti, Paolo (se permetti ti do del tu, siamo quasi coetanei).
Credo che la libertà di cui, con varie sfumature, quasi tutti qui dentro parliamo, sia intelligibile anche a chi non conosce Cristo – forse non condivisibile, ma certo comprensibile e apprezzabile. Per esempio, per noi l’unico limite non è la libertà dell’altro: quello semmai è il punto di partenza. Il limite è l’obbligo di rendersi vicendevolmente migliori (in questa prospettiva un gesto di clamorosa avidità come rifiutare congiuntamente la vita a uno che l’ha avuta da noialtri è regressivo a uno stadio “ipoanimale”). La cosa fascinosa della nostra idea di libertà – a mio avviso – è proprio che essa è tanto valorizzata che trova il suo apice nella deliberata autoconsegna all’altro. Stiamo insieme per diventare una cosa sola, non per mantenere saldi gli steccati.
A questo può arrivare non solo chi conosce Cristo (che ci arriva sollevato dalle correnti dello Spirito), ma chiunque conosca il vero amore – quello che ti accoglie come sei e ti fa come vuole l’altro, che ti cambia restituendoti a te stesso – nel quale amore noi riteniamo risplendere un altro riflesso del volto di Cristo.
Puoi non arrivare a Cristo, se ci tieni tanto a quella piccola autonomia che credi essere libertà, ma non puoi negare che la misura del nostro progetto di vita sia intrigante e tutt’altro che dettata da uno stupido fondamentalismo.
l proprio corpo un uomo e una donna adulti e consenzienti se lo gestiscono e lo “usano” come meglio credono avendo come unico limite la libertà dell’altro…
certo il feto non è vita e aspirarlo via è come tagliarsi le unghie vero?
scusa paolo ma credo che tu non sappia ciò di cui stai parlando. Dici : “Penso che aver legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza permettendo alle donne il pieno controllo del loro utero sia stato un grande elemento di civiltà”. Mi spieghi che ci trovi di civile nelle atroci sofferenze che una donna si trova a vivere dopo una cosa del genere? Legalizzare ha fatto solo si’ che l’aborto diventasse una pratica ospedaliera come un’altra. Le affilano come polli in batteria e “risolvono il problema” in 10 minuti. E nessuno si pone il dubbio che magari quella donna sotto i ferri non ha idea di quello che accadrà dopo, del dolore che segue. Di civile c’è solo chi tenta di far capire che ci sono altre strade praticabili, strade che preservano due vite, quella della madre e quella del bambino. Perchè con l’aborto si muore almeno in due.
Giulianaaaaaaaaaaaaaaaa, anche a me non attira il sesso tantrico, non hai la domanda di riserva?
Giuliana, io mi vedo già davanti a San Pietro che mi dice “E qui?” , “Sì ma qua?” e io darò calcetti ai sassi come fanno i bambini aspettando che mi dica: “Ok però la prossima volta” . Tanto a me il bel voto non mi interessa, mi basta essere promosso, una volta che sarò dentro alla festa è festa per tutti.
essere contro la contraccezione, caro Alessandro, non ha nulla a che fare con la difesa della vita perchè quando si usa un preservativo o la pillola non c’è nessun feto qui di nessuna “vita nascente”.
mi auguro comunque che quando parlate di “diritto alla vita” teniate presente anche il diritto della madre di non portare avanti una gravidanza quando ciò potrebbe pregiudicare la sua salute..sì lo so che ci sono donne malate di tumore che hanno scelto di ritardare le cure per mettere al mondo il figlio (e dopo sono morte) ma non potete imporre quella scelta (legittima) a tutte
ecco cosa scriveva un filosofo cattolico come Jacques Maritain: «Ammettere che il feto umano, dall’istante della sua concezione, riceva l’anima intellettiva quando la materia non è ancora in nulla disposta a questo riguardo, è ai miei occhi un’assurdità filosofica. È tanto assurdo quanto chiamare bebè un ovulo fecondato. Significa misconoscere completamente il movimento evolutivo, che viene in realtà considerato un semplice movimento di aumento o di crescita». ora direte che anche Maritain era un “serpente malefico”‘?
a me Jacques Maritain non rappresenta proprio niente!
no, non era un serpente malefico, ma la ragione principale per cui si è contro l’aborto non è la certezza dell’infusione immediata dell’anima (potevi citare anche Tommaso, ancora più autorevole di Jacques), bensì il legittimo dubbio che forse non conosciamo fino in fondo ciò cui certamente porremmo termine.
Una prospettiva tuzioristica, quella cattolica: supportiamo con qualche puntello scientifico ciò che il buonsenso basta a comprendere chiaramente; diversamente si può sempre travestire da “scienza” e da “diritto” (in realtà parliamo solo di vile “tecnica”) la più totale vacuità di contenuti antropici. Smentisci questo, se puoi.
@ Alvise
prima di Cristo non era reato uccidere uno schiavo. Oggi grazie a Gesù Cristo che ci ha insegnato che davanti a Dio siamo tutti uguali , ammazzare chiunque viene considerato un omicidio
@ Paolo
faccio parte della religione X che mi vieta gli atti YZTK , in particolare
Io sono il Signore Dio tuo: Non avrai altro Dio fuori di me.
Non nominare il nome di Dio invano.
Ricordati di santificare le feste.
Onora il padre e la madre.
Non uccidere.
Non commettere atti impuri.
Non rubare.
Non dire falsa testimonianza.
Non desiderare la donna d’altri.
Non desiderare la roba d’altri.
Se vuoi fare il c….. che vuoi col tuo corpo e con la tua mente chiamati ANARCHICO, segui i tuoi guru preferiti, principalmente i radicali….. e non dare dei fondamentalisti a chi le regole umane le rispetta.
Caro Maxwell, chi crede che le “regole umane” corrispondano sempre e comunque ai dettami della sua religione o peggio ancora alle parole di un sovrano assoluto che si dichiara infallibile ..bè non sarà un fondamentalista ma ci somiglia
Da qui non posso vedere video,e francamente stavolta mi pere di capire che non è una gran perdita.
Io avevo 13 anni,l’età che ha ora figlio-grande,quando durante una discussione in classe (3 media),in cui ero rimasta sola a difendere posizioni pro-life(gli altri avevano finito per seguire la prof.di lettere,tra l’ altro moglie di un massone) mi fu posta la fatidica domanda:-Ma allora tu che faresti se aspettassi un bambino malato?-Io risposi:-Lo terrei e lo curerei-.
Ne avevo 31 quando è nato il primo figlio ed era un momento particolarmente felice della mia vita,sposati da 2 anni dopo un lungo fidanzamento io e mio marito avevamo grandi sogni di carriera,tanti amici e quel figlio era così voluto che conoscevamo persino il giorno e l’ora del concepimento.Un parto da manuale(un ora e tre quarti tra travaglio e parto) e un bambino bellissimo tra le braccia,tanto bello che venivano a vederlo dalle altre stanze del reparto.Piccolino,con tantissimi capelli,gli occhi da cerbiatto,le orecchie piccole,la boccuccia piccola,le dita affusolate.Chi avrebbe potuto mai pensare che questa bellezza fosse il segno di una malattia genetica rara?Poi,una settimana dopo,la scoperta di una piccola malformazione cardiaca, e un mese dopo la prima di tante infezioni polmonari,segno di un’immunodeficenza primaria che fa parte del quadro sindromico. Epoi,negli anni altri sintomi,la difficoltà nell’ imparare a camminare e poi a parlare(un altro dei sintomi è l’insufficenza velare che in alcuni casi può essere anche labio palatoschisi,labbro leporino).Anni di viggi della speranza,in giro per l’Italia,alla ricerca di una diagnosi,all’età di tre anni una piastrinopenia grave lo stava portando via.Intanto nascevano gli altri figli e altri v viaggi eancora quella diagnosi che non arrivava.Poi finalmente,qui in Sicili,in un posro che si chiama Oasi M.S. e lo è veramente,la verità:una malattia talmente rara che non ha un nome,solo una sigla,e l’inizio di un lavoro.Tempo fa ,girovagando per il web,mi imbatto in un sito di donne alle prese con la fecondazione assistita che chiedono consiglio ad una genetista (o presunta tale),una aspetta una bambina che ha la stessa nalattia di mio figlio e ha deciso di abortire,consiglio della genetista,fai bene è una sindrome pesante,guardo la data,è un post del2007,la bambina è già fra gli angioletti e non c’è nulla che io possa fare.Mi nasce una rabbia distruttiva,mio figlio è pesante?Mio figlio che è un campione di scacchi,l’anno scorso è stato addirittura alle nazionali U16,mio figlio che ama nuotare,parlare di film,studiare la storia,mio figlio che,l’altro giorno quando gli raccontavo che ero triste perchè il marito di una mia amica a 49 anni è morto,mi ha abbracciato e mi ha detto_Mamma,queste cose fanno parte della vita,ma per un cristiano sno l’ occasione per pregare,per mettersi in relazione con Dio-.Mio figlio che ha lottato e lotta come un leone contro le sue difficoltà,è pesante,non meritava di nascere’.Mia suocera è pesante,ma se la ammazzazssi mi darebbero trent’anni,invece qualcuno mi chiede-Non lo sapevi prima?Allora non hai scelto?-Mi trattengo dall’ usare il mio linguaggio da scaricatore e rispondo:-A parte che la FISH,l’esame genetico apposito è disponibile in Italia solo da una decina d’anni,ma io ho scelto eccome,ho scelto a 13 anni-Chiaramente nessuno capisce,ma minchia,non me ne iporta niente che capiscano se hanno già il cuore chiuso,se pensano di sapere chi abbia diritto a vivere e chi no.Questa è la mentalità eugenista che c’è oggi in Italia,questo ciò in cui Hitler ha vinto.
mettere al mondo o no un bambino sapendo che sarà gravemente malato non è mai una decisione facile nè leggera, ogni decisione su vicende tanto delicate merita rispetto quindi eviterei di tirare in ballo Hitler
Tanti auguri a te e a tuo figlio..
eh, no, Paolino, troppo facile così… il buon vecchio Adolf c’entra eccome, e se rifletti un attimo non puoi negarlo. Cos’è? Un testimonial scomodo? Capisco…
Quest’altra corbelleria del “rispetto”, poi, è la melassa anonima in cui il politicamente corretto tuffa tutte le cose indistintamente: da quelle abominevoli a quelle eroiche… come faccio a dire che mi convince? Come faccio a dire che non mi sbellico dalle risate? E che non sono risate amare?
Ci sono scelte che sono esemplari, e meritano qualcos’altro che ciò che meritano le scelte “rispettabili”.
Ci sono scelte che sono esemplari, e meritano qualcos’altro che ciò che meritano le scelte “rispettabili”
Cyrano sei grande!
vedi a che punto siamo ridotti, Paul: che dobbiamo dirci “grandi” a vicenda se vediamo delle mere ovvietà… 😉
quali sono le scelte esemplari? Quella della donna incinta e malata di tumore che non si cura per poter far nascere il bambino, lo mette al mondo e poi muore? Se quella è una scelta non solo rispettabile e legittima ma addirittura “esemplare” significa che la ritenete un esempio da seguire, che tutte le donne nella stessa situazione dovrebbero seguire..ma allora state affermando che la vita terrena della madre è “sacrificabile” quindi meno meritevole di essere preservata..e la difesa della vita umana che fine fa?
ame sembra che la “sacralità della vita” sia un enorme scusa..quello che non piace agli antiabortisti è che le persone possano decidere sul proprio corpo…che siano liberi anche di prendere decisioni sofferte e che potrebbero rimpiangere…ma anche il rischio del rimpianto è un rischio che si deve correre se vogliamo poter scegliere.
Molto romantico. Melodrammatico, perfino. Di argomenti (solidi), ancora, neanche l’ombra.
Pare che il “rischio” di un rimpianto (certo o quasi certo) sia accettabile, in un’esistenza che voglia dirsi umana, mentre il “rischio” della morte (certa o quasi certa) non lo sia. Curioso che tutti i viventi siano destinati alla morte per natura, e che non si possa dire lo stesso, invece, del “destino al rimpianto”. Ma tralasciando questo sofisma (diciamo che lo lascio alla tua riflessione, se vuoi), vorrei richiamarti al cuore della res: a che titolo si può dire “proprio corpo” un qualcosa che a nessun titolo rientra tra gli organi dell’organismo umano (tanto maschile quanto femminile)?
Ti sto rispondendo solo per mostrarti che non ci mancano dialettica e idee, che non siamo né ignoranti né oscurantisti né retrogradi (come si fa a pensare che a me interessi qualcosa dell’autodeterminazione di chicchessia! Come se sindacassi sul colore che uno si dà ai capelli!); in definitiva, però, pur tenendo fermo il nostro “diritto” (stavolta sì) a dire la nostra e a ragionare, forse in presenza di donne che hanno visto queste cose da vicino dovremmo sederci e prendere appunti.
Ma quale “proprio corpo”, in un aborto si prendono decisioni su un corpo altrui; potrai dire che non è una vita ma non puoi negare che è un corpo formato interamente: a 11 settimane il ginecologo di mia moglie, quando ha avuto il sospetto di una translucenza nucale inspessita (sintomo della sindrome di down), è riuscito a vedere che era una femmina.
Mi sembra abbastanza irragionevole voler sostenere un “diritto all’aborto” adducendo come motivazione un’eccezione quale quella di una donna malata di tumore.
PS: il sospetto di traslucenza nucale inspessita si rivelò poi sbagliato ma ho ben presente come il dottore, ancora prima di capire cosa stava succedendo, ci aveva già dato il nominativo di un collega per la villocentesi (a 11 settimane non si può ancora fare l’amiocentesi) e questo, lo scoprimmo dopo, perchè aveva fatto obiezione di coscienza ma questa sua posizione non poteva in alcun modo renderla palese alla paziente (il medico non è cattolico).
“che titolo si può dire “proprio corpo” un qualcosa che a nessun titolo rientra tra gli organi dell’organismo umano (tanto maschile quanto femminile)?”
non è un organo, ma si trova dentro il corpo di una persona, per me è sufficiente per dire che quella persona può scegliere nel rispetto della legge vigente. quella legge che è abominio per voi
“A proposito mi sai indicare dove e come Pier Paolo Pasolini ha scritto di contraccezione o avevi in mente Caterina Pasolini?” Paul Bratter
no, parlo proprio di Pier Paolo Pasolini: “C’è da lottare, prima di tutto contro la ‘falsa tolleranza’ del nuovo potere totalitario dei consumi, distinguendosene con tutta l’indignazione del caso; e poi c’è da imporre alla retroguardia, ancora clerico-fascista, tutta una serie di liberalizzazioni ‘reali’ riguardanti appunto il coito (e dunque i suoi effetti): anticoncezionali, pillole, tecniche amatorie diverse, una moderna moralità dell’onore sessuale, ecc.
Basterebbe che tutto ciò fosse democraticamente diffuso dalla stampa e soprattutto dalla televisione, e il problema dell’aborto verrebbe in sostanza vanificato”
estratto dell’articolo che Pier Paolo Pasolini scrisse per il Corriere della Sera pubblicato il 19 gennaio 1975, lo puoi rintracciare anche nell’antologia Scritti corsari edita da Garzanti che raccoglie tutti gli articoli di Pasolini per il Corriere
stesso articolo continuo io:
Quella storia che il nuovo potere vuole finita per sempre. E’ questa stessa massa (pronta al ricatto, al pestaggio, al linciaggio delle minoranze) che, per decisione del potere, sta ormai passando sopra la vecchia convenzione clerico-fascista ed è disposta ad accettare la legalizzazione dell’aborto e quindi l’abolizione di ogni ostacolo nel rapporto della coppia consacrata.
ho forse negato che Pasolini fosse contrario all’aborto? No, non l’ho fatto, tu hai messo in dubbio che avesse parlato a favore della contraccezione e mi hai chiesto dei riscontri te li ho dati. Discorso chiuso
sei tu che hai strumentalmente messo sullo stesso piano contraccezione e aborto. Io non ho messo in dubbio nulla sapevo benissimo che Pasolini ne aveva parlato, incidentalmente, nello stesso articolo completamente dedicato alla condanna dell’aborto (lo stesso articolo che avevo già citato)
Discorso chiuso ORA!
X Paul Bratter
se sapevi già che Pasolini aveva parlato della contraccezione perchè mi hai chiesto indicazioni?
per evidenziare la malafede di aver estrapolato il discorso contraccezione dallo stesso articolo dove il tema centrale era aborto=omicidio.
Velenia e Paola grazie per le vostre testimonianze. Le vostre parole valgono più delle nostre in quanto sono frutto di vita vissuta.
i like it
“…se lo gestiscono e lo “usano” come meglio credono avendo come unico limite la libertà dell’altro.” Ma il concepito è anche lui “altro” e il rispetto della sua libertà, come dice Norberto Bobbio, equivale sempre e comunque al lasciarlo nascere. A parte il fatto che questa definizione dei limiti della libertà come fosse una bolla prossemica inpenetrabile è bolsa e superata dai fatti. Nasce tutto da un equivoco, da un ribaltamento della relazione tra libertà e verità. La verità vi farà liberi è il grande spauracchio di tutti i relativismi. E infatti qualcuno cerca di assolutizzare la libertà in modo che non sia vincolata a niente, se non ad un vago concetto di “altro”, che per il fatto di esistere diviene in sè lo scassamaroni che non mi permettere di estendere il limite della mia libertà. Occorre un concetto di libertà un po’ più serio di quello di Voltaire e della sua conventicola anticristiana. Forse che la libertà non è un bene che si può compenetrare in quella altrui? Forse che la pienezza della libertà non è proprio ciò che si realizza nella cooperazione al bene? Una libertà che trova attorno a sè solo complici non è libertà, ma associazione a delinquere. E nel caso dell’aborto lascia in giro i suoi frutti, ovvero: un morto e un ferito, ogni volta.
“Voltaire e della sua conventicola anticristiana” ma dica pure antireligionirivelate dato che Voltaire non era tenero nemmeno con l’ebraismo e con l’islam (vedi la sua opera teatrale Maometto o il fanatismo) e dato che era deista non amava troppo neanche gli atei.poi chiaro che essendo nato in Europa era col cristianesimo che se la doveva vedere di più.
Comunque lei dice che il concepito è l’altro, io dico che l’altro è il nato
la pensiamo diversamente
@Paolo1984:
Io penso che dal concepimento c’è vita, vita che quindi va rispettata prima di tutto.
Tu pensi che non c’è vita e quindi abortire è ne più ne meno che strizzare un brufolo.
x Paul bratter
no, al concepimento la vita c’è, ma non c’è la persona.
… e non è raccapricciante che le definizioni più profonde della natura umana siano lasciate all’ambito del “la pensiamo diversamente”?
Se la realtà è la stessa l’unica cosa che si può valutare di due opinioni diverse è la distanza dalla verità.
Nell’affermazione che il concepito sia un “altro” da sè (anche dalla stessa madre) io trovo che ci sia un notevole indice di correttezza e porto a suffragio della mia osservazione le nausee che tutte le madri provano quando l’organismo si rende conto di questa alterità.
Il parto non aggiunge niente all’alterità, al massimo aggiunge qualche caratteristiche di autonomia ad un essere che comunque è già altro da sempre.
Paolo ti consiglio, prima di parlare, di fare un giro tra donne che hanno fatto quella che tu chiami “scelta”. Chiedi a loro, non fermarti a Pasolini o chiunque altro ti sembri “autorevole”. Chiedi a loro come l’hanno vissuta. Quella di cui parli non è affatto una scelta. Una scelta prevede la conoscenza di cio’ a cui stai per dire si o no. E le donne che lo hanno fatto non sapevano cio’ a cui sarebbero andate incontro. Non conoscevano i postumi, il trauma, il dolore. Chi lo ha raccontato loro? Nessuno può dirti che cosa ci sarà dopo. Non puoi averne neanche lontanamente idea. Quindi, per favore, lascia perdere le citazioni. Non è bene.
Ps: dici che è “uno di noi” solo dal taglio del cordone in poi. Ma lo sai che quella cosa con braccia, gambe, cuore e cervello che sta nella pancia di una donna si calma al suono della voce della mamma? Sai che quando nasce riconosce le musiche che udiva quando ancora non era “uno di noi”? Direi che anche prima del taglio del cordone si possa parlare di essere umano…
Federica, tutti noi prima di fare qualcosa che non abbiamo mai fatto prima non conosciamo tutte le conseguenze anche se ce le hanno raccontate, non possiamo essere certi di come ci sentiremo “dopo”, non possiamo sapere se ci pentiremo delle scelte fatte ma il prezzo della libertà è anche questo
Le persone divorziate quando si sono sposate probabilmente erano innamoratissime convinte che sarebbero state insieme per sempre..nessuno prevede il futuro ma non è una ragione per non fare scelte difficile e anche dolorose. Che poi la scelta dell’aborto sia meglio evitarla convengo con lei, ma l’ultima decisione deve spettare alla donna perchè il corpo è il suo.
Paolo ti parlo da donna. Se altre che ne sanno più di te ti dicono che è la cosa più stupida che si possa fare, che porterà solo un immenso dolore perchè incaponirsi così? Capisci che significa arrogarsi il diritto di sentirsi Dio e decidere della vita o della morte di un altro? Chiamalo feto, chiamalo bimbo, chiamalo coso… chiamalo come ti pare. Resta il fatti che è li. E se lo uccidi con lui uccidi te stessa. Te lo strappano via e con lui muori tu. C’è chi riesce a riprendersi ( e di certo non grazie a chi diceva “fallo pure, per legge puoi”) ma c’è anche chi purtroppo non si riprenderà mai. L’aborto dovrebbe essere a difesa della libertà della donna.Ma che libertà ti danno quando ti consentono di dare la morte a te e al tuo bambino? Che libertà ha la donna quando è atterrita dal dolore che lei stessa si è procurata? Resti sola, drammaticamente sola. che tornino allora quelli che dicevano che era giusto, che era scelta libera. Che aiutini loro chi è dilaniato per sempre.
Cyrano, una cosa sul “testimonial” Adolf: quando la legge italiana obbligherà o comunque incoraggerà i genitori a consegnare i propri bambini disabili in strutture statali, spacciate per “case di cura” in cui però il tasso di mortalità è altissimo, quando verrò a sapere che in queste strutture si pratica lo sterminio sistematico di persone disabili, e quando dico persone parlo di chi è già uscito dal corpo di una donna,, allora sarò pronto a manifestare il mio dissenso, a gridare tutto il mio orrore per quest’abominio…ma niente del genere sta succedendo in Italia quindi non mi parlare di nazismo.
questa è la testimonianza di una persona sopravvissuta all’aborto (ops scusa posso usare lo stesso la parola persona?)
http://www.youtube.com/watch?v=ZFGRiVGRFXQ
Così dissero, all’epoca: «Ah, se solo avessimo saputo…».
Io ho terminato.
Bratter, ma che c’entra? Chiunque nasce cioè chiunque esce vivo dall’utero va protetto, se fino al 2002 negli USA ammazzavano chi sopravviveva all’aborto facevano una cosa orrenda e io non ho problemi a dire che per una volta Bush ha fatto una cosa giusta.
E nessuno, non io almeno, dice che “dovremmo” abortire i feti affetti da disabilità, dico che la scelta va lasciata ai genitori e in particolare a chi ha il feto dentro di sè, “dovere” presuppone un obbligo e nessuno può essere per legge obbligato ad abortire, neanche negli USA mi pare sia obbligatorio, non confondere le carte con cose che non c’entrano nulla.
Aspetta che questa non l’ho capita: allora ok all’aborto, però se quello è così testardo da riuscire a sopravvivere allora mi fermo.
Per la serie: bandiera bianca contro cotanto avversario…
A me sembra un’assurdità.
federica per me e anche per gente più autorevole di me è assurdità pensare che un ovulo fecondato sia già una persona.
Punti di vista
ma almeno hai sentito cosa dice il “feto che parla”?
Si Federica mi fermo anch’io contro questa ideologia di morte sono disarmato…
PS il paragone con Hitler non ci sta solo perchè i bambini mai nati non hanno un giorno della memoria.
Invece ce l’hanno, Paul: 28 dicembre. Quindi, se ce l’hanno…
bene, ci si ferma perchè una voce autorevole ha detto che…
Signore, voi che avete vissuto sulla vostra pelle non siete sufficientemente autorevoli a quanto pare. E poi fatevi vedere da uno bravo: quella non era una persona, quindi perchè vi date tanta pena?
ma chi sarebbe ‘sta voce autorevole?
Nomi, cognomi. Vogliamo confrontarci con queste voci autorevoli, con i loro argomenti. Voglio entrare in un corpo a corpo dialettico con loro. Ma finora queste “voci autorevoli” sono state solo evocate astrattamente, senza dettagliare il riferimento. E invece no, io voglio misurarmi con loro. Non mi basta l’ “ipse dixit” (poi dicono che i cattolici sono solo capaci di appellarsi al principio di autorità… a me pare che quanto a indulgere alla riverenza per le “auctoritates” o presunte tali i cosiddetti laici sopravanzino di parecchio i cattolici…)
qui l’unica voce autorevole che ho visto porta il nome di Paola. Che chiedesse a lei perchè occorre dire no all’aborto.
PAOLA: Quando ho citato il alcuni articoli del vecchio articolo del codice penale era solo per far vedere che anche allora l’aborto non era considerato allo stessso modo che l’omicidio, come si capisce dalla assai minore severità delle pene. Non era un discorso rivolto a te come per dirti “hai visto, ti è andata bene” no assolutamente, come ti è potuto venire in mente?
p.s. con questo non voglio fare nessuna affermazione particolare solo introdurre un aspetto al quale magari non si era pensato. Il che, naturalmente, non cambia lo stato della questione. Io non tiro colpi né la cerchio né alla botte io non tiro colpi a nulla e a nessuno in particolare. Pigliatevela con i politici, con i medici, con gli infermieri, con la gente cattiva, con il mondo crudele e infame, coi materialisti, cogli ecologisti, gli edonisti, i fascisti, i comunisti, chi vi pare a voi, a me non mi riesce di avere, in questo caso, come in tanti altri un’idea assoluta costante.SE una donna mi chiedesse a me di aiutarla a abortire, perché è quello che LEI VUOLE fare credo che l’aiuterei
…e poi, dopo, cercherei di farle pensare l’aborto non come un terribile dramma immane con la colpa addosso, ma aiutarla invece a sdrammatizzare e a continuare la sua vita il più serenamnete possibile, come tutti che si fa quello che si pole e non si pole fare altro. Come anche mi sembra avete fatto voi con Paola.
@alvi’ se mai dovessi un giorno venire da te a chiederti un simile aiuto TI PREGO non aiutarmi e prendimi a sberle. Grazie
Non mi pare che nessuno abbia cercato di sdrammatizzare quello che ha fatto Paola. Dare un senso al dramma è una cosa diversa. E quello lo sta facendo benissimo lei da sola con l’aiuto di Dio. Noi possiamo solo tacere e imparaee
Torno adesso a guardare il blog e vedo che la discussione con Paolo1984 è andata avanti, anche se mi sembra che Paolo si sia fermato al “secondo me” e trascuri di portare argomenti che possano parlare a tutti
Invoca l’autorità (per i cattolici) di J. Maritain e S. Tommaso. Ha già risposto opportunamente Cyrano. Non mi metto qui a far l’analisi di tutti i testi di Tommaso al riguardo. MI è più comodo rinviare a quanto dice in sintesi G. Samek Lodovici:
http://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-come-rispondere-a-certe-domande-fatue–2055.htm
“È vero che san Tommaso riteneva che l’aborto fosse omicidio solo dopo il 40o giorno di sviluppo, ma non era infallibile (tutti i santi, come san Pietro, possono sbagliarsi) e comunque gli abortisti quando lo invocano (e ovviamente lo invocano a proprio favore solo su questo tema…) sembrano proprio sottomettersi all’ipse dixit.
A parte ciò, Tommaso affermava questa tesi perché per lui il corpo sta all’anima come la materia sta alla forma e la materia può ricevere la forma solo quando è ricettiva, «ben disposta» (come un suolo può ricevere il seme solo se, per esempio, non è di cemento). Ora, Tommaso non disponeva delle nostre conoscenze di biologia dello sviluppo, dunque non poteva sapere che fin dal concepimento il nuovo corpo umano è ben disposto (cfr. Dna etc.) a ricevere la forma.
In ogni caso, pur non considerando omicidio l’aborto fin dal concepimento, egli lo CONDANNAVA DURAMENTE (cfr, per esempio, il Commento alle Sentenze, l. 4, d. 31, q. 2, a. 3)”
Paolo1984 dice anche (senza però argomentare minimamente l’affermazione): prima del taglio del cordone ombelicale c’è vita umana, non individuo umano.
L’embriologia è giunta tuttavia a mostrare 1) che dal concepimento siamo di fronte a un nuovo individuo umano 2) che è impossibile che ci sia vita umana che non sia (ancora) vita di un individuo umano
Un’ottima dimostrazione di 1 e 2 si trova qui:
http://www.disf.org/Voci/56.asp
Quanto a 2, riporto l’obiezione più ricorrente (sebbene non citata da Paolo) a sostegno della possibilità che ci sia vita umana senza che ci sia un individuo umano, e la opportuna replica (che mostra come non accada mai che una vita umana non sia vita di un individuo umano):
“Tra le eventualità dello sviluppo embrionale umano, il fenomeno della GEMELLANZA MONOZIGOTICA è il più controverso, sia sotto il profilo della spiegazione scientifica del processo ontogenetico (cfr. Serra, 1993, pp. 89-93) che dal punto di vista dell’interpretazione meta-biologica del fenomeno. Esso costituisce per alcuni filosofi e teologi un’OBIEZIONE APPARENTEMENTE INSORMONTABILE all’individualità dell’embrione fino allo stadio di sviluppo in cui l’evento può ancora verificarsi, che viene fatto coincidere con la seconda settimana di vita. Secondo alcuni, lo zigote o l’embrione precoce non può essere ontologicamente un individuo umano perché «ha la capacità di diventare due individui umani» (cfr. N.M. Ford, When did I begin? , Cambridge 1988, p. XVI): l’assenza di individualità escluderebbe l’applicabilità della nozione boeziana di persona, che presuppone una individua substantia .
L’obiezione si fonda sull’asserto, di ordine filosofico, secondo cui l’individuazione di un vivente si dà solo in assenza della possibilità biologica di dividersi in due o più altri viventi. Nei confronti di questa posizione va innanzitutto rilevata un’APPLICAZIONE SEMPLICISTICA della logica matematica nei confronti di un ente biologico che non è definibile puntualmente e sincronicamente, bensì fisicamente (massa organica) e diacronicamente (ciclo vitale), ed anche nei confronti di un processo biologico complesso che non è riducibile ad una operazione algebrica, ma deve essere compreso secondo la modalità attraverso la quale realmente avviene. L’obiezione inoltre si basa sulla confusione tra unità aritmetica e unità metafisica, la cui distinzione veniva già posta convincentemente da Tommaso d’Aquino (cfr. Summa Theologiae , I, q. 11, a . 1, ad 2um ) e più recentemente ripresa da Henri Bergson (cfr. L’évolution créatrice , in Oeuvres , Paris 19844 , pp. 505-506).
Qualunque sia il processo che porta alla formazione dei gemelli monozigoti, NON SI TRATTA comunque della divisione di un organismo in due organismi identici, tale che il primo NON sussista più e AL SUO POSTO ne esistano due, discontinui e indistinguibili per rapporto al primo. AL CONTRARIO, la separazione di un blastomero o di una massa cellulare da un embrione per dare origine ad un secondo embrione LASCIA L’EMBRIONE ORIGINARIO- fosse ora anche composto da un solo blastomero – NELLA PROPRIA IDENTITA’ fisica e spazio-temporale, anche se non nell’integrità morfologica cui lo sviluppo unitario lo aveva condotto. E si creano contemporaneamente le condizioni per la formazione di un nuovo embrione individuale, che inizi la propria esistenza biologica con il costituirsi di un secondo “piano di sviluppo”.”
Leggo adesso, di Paolo1984: “federica per me e anche per gente più autorevole di me è assurdità pensare che un ovulo fecondato sia già una persona. Punti di vista”.
No, niente punti di vista. Se la tua posizione è solo “un punto di vista”, allora a me non interessa (io posso avere un punto di vista diverso e tenermi quello). La tua posizione (e la mia posizione) diventa interessante se supera lo status di “punto di vista”, e ciò può accadere soltanto se la posizione è solidamente argomentata.
Ho indicato l’intervento di un autorevole biologo e bioeticista (Roberto Colombo) che argomenta (ottimamente, a mio modesto avviso) a favore dell’essere persona dell’embrione. Se non vuoi confinarti nel tuo “punto di vista”, confuta quello che dice, misurandoti con i suoi argomenti, o riportando interventi di chi ritieni all’altezza di misurarsi con i suoi argomenti.
“Venendo alla sostanza di questa sola ultima cosa che hai scritto, vorrei chiedere (poiché sono un alfiere del dubbio) come mai un gesto così estrinseco e “banale” come il taglio del cordone placentare-ombelicale apporterebbe tutte insieme la dignità di persona, di individuo sociale, di soggetto di diritto e tutto il resto… Parafrasando all’inverso uno slogan recentemente in voga, “se prima non, perché adesso?” Cyrano
e’ un po’ come chiedere perchè la maggiore età è fissata a 18 anni anzichè a 16 a 15 o a 32 o a 50 comunque questa è la mia risposta : perchè prima eri dentro il corpo di una persona e adesso sei fuori, e il taglio del cordone recide anche l’ultimo legame con l’utero.
e come e in che modo la recisione del cordone ombelicale renderebbe persona umana quello che prima non lo era? Mancano totalmente le giustificazioni di quello che dici
Spero che tu accudisca ogni cosa che lasci uscire dal tuo corpo con la stessa cura con cui difendi le tue inqualificabili esternazioni. Se fossi io l’admin sarei sul punto di bannarti: puzzi di troll…
e in che modo il compimento del diciottesimo anno di età rende una persona “maggiorenne”..non c’è alcuna base scientifica in base a cui un diciottenne può votare e prendere la patente e un diciassettenne no.eppure funziona così….quindi?
non aggiungo altro a quello che scrive Cyrano. Su questa base è impossibile discutere seriamente
FEFRAL: sdrammatizzare non per dire banalizzare sottovalutare non prendere sul serio, ma cercare di far uscire dalla tristezza, rasserenare, riportare il sereno, come devo dire?
Come farebbe chiunque altro.
“Invece ce l’hanno, Paul: 28 dicembre.”
evidentemente con molto molto poca pompa magna, alla faccia della lobby cattolica…
@ Paolo
ma ti rendi conto che stai spammando come un dodicenne?
ti rendi conto che sei entrato in casa d’altri con le scarpe piene di fango, che stai strappando le tende e saccheggiando la dispensa?
ti rendi conto che non hai portato una sola prova scientifica ma le parole di un pederasta?
ti rendi conto che sei nato da un solo ovulo ed uno spermatozoo? e che quel processo non si è MAI MAI MAI FERMATO e che MAI SI FERMERA’ FINO ALLA MORTE? E che non è MAI giusto ne morale fermarlo?
ti sei accorto che sei entrato in un sito ( principalmente) di cattolici SENZA LA NECESSARIA UMILTA’ DEL DIBATTITO ma solo per giocare a chi ce l’ha più duro?
“Signore, voi che avete vissuto sulla vostra pelle non siete sufficientemente autorevoli a quanto pare. E poi fatevi vedere da uno bravo: quella non era una persona, quindi perchè vi date tanta pena?” federica
federica, se una donna che ha abortito si pente questa cosa attiene alla sua coscienza, al suo vissuto personale che non è “universalizzabile” perchè ci sono pure donne che hanno abortito, convivono ogni giorno con la loro decisione, se la portano dentro e non si disperano e pure loro meritano rispetto (sì lei vorrebbe che piangessero che si disperassero che cadessero in depressione e che ne uscissero grazie alla conversione a Cristo, ma così non è).
Certamente bisogna che prima di prendere qualsiasi decisione, una donna sia consapevole che qualunque cosa scelga (aborto, tenere il bimbo o darlo in adozione9 non si torna più indietro, va aiutata a decidere da chi le vuol bene (incluso il padre del bambino se non è scappato) ma l’ultima decisione spetta a lei e certo non la si aiuta dicendo “l’aborto è omicidio”
Paolo per cortesia! Vacci piano con le cretinate! Io non voglio proprio niente, non desidero la disperazione di nessuno. Se fossi un tantino più perspicace capiresti.
Sai che la pratica in questione è aperta anche a ragazzine di appena 18 anni che a riguardo non sanno un tubo? Che consapevolezza vuoi che abbiano? E se pure non fossero adolescenti la situazione non cambia. Ti ripeto che una scelta è tale quando hai davvero gli strumenti per decidere, quando conosci cio’ a cui stai per dire si o no. Non lo sai fino a che non lo provi e allora è troppo tardi per tornare indietro. Certo, sicuramente ci saranno donne che non provano dolore per cio’ che hanno fatto (come ci sono omicidi che stanno con l’anima in pace) ma ti assicuro che la maggioranza di loro vive una vita segnata. E non parlarmi di aiuto! Dove siete voi altri quando una donna è piegata in due dalla solitudine e dalla disperazione? Dimmi dove cacchio state, voi che legittimate la sofferenza autoindotta. “E’ legale, è prova di civilta’ e libertà”. Ma che civiltà c’è in questo? Ma di che cavolo parli? Chi le ama dice loro di non farlo, lo dice per la loro salvezza, che conosca Dio o no. Chi invece ragiona per slogan e citazioni si ferma sulla soglia della porta dicendo: “fai tu, tanto puoi scegliere” e poi se ne va. Non si pone il problema dei cocci che restano.
E piantala con questo “lei” che ho un anno meno di te (se quella accanto al nome è la tua data di nascita).
Ma voi chi? Scusa tanto, ma io sono solo uno e stai parlando con me non con i “voi”. non ho mai messo incinta una ragazza, mi piace pensare che se mai dovesse succedere saprei starle vicino e aiutarla qualunque cosa deciderà di fare, penso, ho la presunzione di conoscermi abbastanza bene da sapere che non fuggirei e di sicuro non le imporrei mai nulla contro la sua volontà
Comunque diamo alle donne, alle adolescenti gli strumenti per decidere: facciamo educazione sessuale, diffondiamo l’informazione sulla contraccezione (inclusa la pillola del giorno dopo), sulla maternità e paternità responsabile..certamente “l’aborto è omicidio” non è informazione, informiamole che l’aborto è una scelta ma non “la” scelta e si può evitare, c’è la contraccezione, c’è la possibilità di dare il bimbo in adozione,
e sopratutto rispettiamo le decisioni delle donne sul loro corpo pure quando non ci piacciono.senza criminalizzarle.
che tu non scappi a gambe levate, spiacente dirtelo, non fa di te un eroe. Non ci sono oscar per questo gesto di sconfinata bontà.
L’aborto è omicidio. Di due persone. Chiedi in giro, chiedi a chi c’è passato. Difendi le loro vite (dei bambini e delle donne) . Non trincerarti dietro il politicamente corretto. E’ una madornale boiata quella che stai dicendo. Ma come puoi non capire? Si soffre, troppo, davvero. Non ne viene fuori nulla di buono, mai. Perchè lasciare che si facciano del male? Non è questione di dire “per alcune è così ma la maggior parte la vive diversamente”. E’ un dramma sempre. Ti ripeto, chiedi a chi ha vissuto. Guardale davvero, nel profondo. Poi torna qui e pontifica pure.
“la contraccezione, inclusa la pillola del giorno dopo”
allora, intendiamoci almeno su questo: la discussione funziona se chi discute ha almeno la buona educazione di ascoltare quello che ti dice l’interlocutore, e di spiegare perché non è d”accordo con lui nel caso che non lo sia. Ti è stato mostrato in tutte le salse che spesso la pillola del giorno dopo è un abortivo, non un contraccettivo.
Quindi, prima di includere la pillola del giorno dopo nel novero dei contraccettivi, spiega perché le considerazioni portate per mostrare che è un abortivo non sono stringenti. Vuoi per una volta portare uno straccio (ALMENO UNO! Chiedo troppo?) di argomento che sia uno? Altrimenti mi sembra di parlare con un muro. E sinceramente la cosa non mi interessa. Anzi, comincia a stufarmi
“che tu non scappi a gambe levate, spiacente dirtelo, non fa di te un eroe. Non ci sono oscar per questo gesto di sconfinata bontà”
e chi li vuole?
“difendere due vite” bella frase..mi si accusa di ragionare per slogan, ma non sono l’unico evidentemente
Ma se la gravidanza mettesse a rischio la vita della mia compagna…quale vita devo difendere?no perchè in quel caso, dipendesse da me, io sarei tentato di difendere la vita di lei e non del feto. Penso che lascerò decidere chi una vita l’ha dentro di sè e le starò vicino anche se non dovessi essere d’accordo.
Paolo i miei non sono slogan. Sto urlando con tutta la forza che ho perchè tu riesca a capire che non sono parole frutto di un’educazione bigotta come forse ti piace pensare. Non è fondamentalismo cattolico il mio. E’ altro.
Guarda oltre il tuo naso. C’è un mondo che non vedi, di gente che decide senza sapere realmente cosa sta facendo, un mondo di persone che forse vorrebbero solo una mano, la parola di qualcuno che parla col cuore e non per partito preso. Conosci il loro dolore, assaporalo, poi parla.
non vale barare per occultare l’incapacità di andare oltre lo slogan. Il caso di cui si occupa Federica è quello in cui la gravidanza non mette a repentaglio la vita della gestante. La stragrande maggioranza degli aborti praticati in Italia con i crismi di legge riguarda donne la cui sopravvivenza non è affatto messa a repentaglio dalla gravidanza.
FEFRAAAAAAAAAAL!!!!!!!
dimmi
Alvì, allora secondo me hai scritto una stronzata. Se tu pensi che l’aborto sia un omicidio (ho capito che lo pensi, o sbaglio) e poi una donna ti chiede aiuto per abortire tu l’aiuti perchè lei vuole. Poi cerchi di rasserenarla. Quindi se io vengo da te e ti chiedo aiuto perchè voglio uccidere il mio capo, io voglio farlo…. non sai quanto voglio alvì…. mi dai una mano?
Ma certo che te do una mano, volentieri!!!!
E se poi c’ho i sensi di colpa? E se mi sbattono in galera?
alessandro, se fossi biologo discuterei volentieri con Roberto Colombo, avendo conoscenze scientifiche di molto inferiori alle sue posso solo dire che ci sono altri biologi, scienziati, altri medici (penso al ginecologo Carlo Flamigni per fare un nome) che dicono cose molto diverse e non credo siano meno autorevoli di Colombo..alla fine tanto i cattolici quanto i laicisti possono trovarsi gli scienziati che più si confanno al loro pensiero..del resto nella scienza le verità assolute non esistono e questo ha i suoi vantaggi dato che sia me sia lei possiamo trovare almeno una fonte scientifica che ci da’ ragione
quest’idea secondo cui la scienza consente di dire tutto e il contrario di tutto la lascio valutare agli scienziati (e a qualsiasi persona di buon senso), che sarebbero così ridotti a lettori dei fondi di caffè, aruspici, oroscopisti (a Carlo Flamigni piacerebbe questa svalutazione della sua professionalità?).
Come al solito sfuggi, non entri nel merito, non argomenti. Che dice Flamigni? In che cosa si distingue da Colombo? In che cosa argomenta meglio di Colombo? Io ho riferito tesi dettagliate (e prima di riferirle le ho pure studiate): se vuoi uscire dallo slogan (che mi pare essere il tuo modo preferito di esprimerti) e dare un minimo spessore ai tuoi interventi è necessario che cominci finalmente a elaborare argomenti precisi e sottoponibili a controllo razionale. Altrimenti – te lo ripeto – fai solo cagnara ideologica. Ma francamente a me quella non interessa
Paolo, ne il più coglione dei scienziati ne il più scienziato dei coglioni possono negare che la vita inizia con la fecondazione. Che tu interrompa la vita in un punto o in un altro non cambia nulla.
nemmeno io ho negato che l’embrione sia una forma di vita
sì, ma tu sostieni che non sia un individuo umano. Purtroppo non sembri in grado di portare uno straccio di argomento a sostegno della tua tesi
FEFRAL: no, io non credo che l’aborto sia un “omicidio”, non sono d’accordo, mi correggo, con Pasolini sul termine “omicidio”, sono d’accordo sulla straziante drammaticità dell’aborto ( da sdrammatizzare).
Credo che la vita inizi collla fecondazione ma non credo che sia uguale e omicidio, Come del resto anche prima con la vecchia legge non era considerato omicidio. Non sono logico? Non sono logico. Non lo sento come un delitto di una persona che ho davanti vivente. Anche se è già una vita in potenza. Stupido sottilizzare due mesi tre mesi etc.
Le “ragioni” di Pasolini su cui sono d’accordo sono altre, e completo la citazione di PAULBRATTER: “Oggi la libertà sessuale della maggioranza è in realtà una convenzione, un obbligo, un dovere sociale, un’ansia sociale, una caratteristica irrinunciabile della qualità di vita del consumatore. Insomma, la falsa liberalizzazione del benessere ha creato una situazione altrettanto e forse più insana che quella dei tempi della povertà. Infatti, primo risultato di una libertà sessuale “regalata” dal potere è una vera e propria generale nevrosi. La facilità ha creato l’ossessione; perché è una facilità “indotta” e imposta, derivante dal fatto che la tolleranza del potere riguarda unicamente l’esigenza sessuale espressa dal conformismo della maggioranza. Protegge unicamente la coppia (non solo, naturalmente, matrimoniale): e la coppia ha finito dunque col diventare una condizione parossistica, anziché diventare segno di libertà e felicità (com’era nelle speranze democratiche).
Secondo: tutto ciò che sessualmente è “diverso” è invece ignorato e respinto. Con una violenza pari solo a quella nazista dei lager (nessuno ricorda mai, naturalmente, che i sessualmente diversi son finiti là dentro). E’ vero; a parole, il nuovo potere estende la sua falsa tolleranza anche alle minoranze. Non è magari da escludersi che, prima o poi, alla televisione se ne parli pubblicamente. Del resto le “élites” sono molto più tolleranti verso le minoranze sessuali che un tempo, e certo sinceramente (anche perché ciò gratifica le loro coscienze). In compenso l’enorme maggioranza (la massa: cinquanta milioni di italiani) è divenuta di una intolleranza così rozza, violenta e infame, come non è ceto mai successo nella storia italiana. Si è avuto in questi anni, antropologicamente, un enorme fenomeno di abiura: il popolo italiano, insieme alla povertà, non vuole neanche più ricordare la sua “reale” tolleranza: esso, cioè, non vuole più ricordare i due fenomeni che hanno meglio caratterizzato l’intera sua storia.
ok alvì, hai chiarito quello che pensi. Non sei logico? no, non lo sei.
Rimane comunque valido quello che ti ho scritto: se dovessi mai chiederti di aiutarmi a fare una cazzata ti prego, non aiutarmi. Piuttosto offrimi un bicchiere di vino
Cara Velenia, da quando mi hai sceitto in un commento, tantitanti post fa (ero ancora nella camera col letto 6, ora sono nel letto 13, ormai misuro il tempo che passa in base al letto di corsia in cui dormo) che anche tu avevi esperienza di ospedali per tuo figlio mi sono chiesta per quale motivo, certamente mossa da curiosità ma anche dal pensiero che ti capisce fino in fondo solo chi purtroppo ha vissuto una situazione simile alla tua.
E da allora, ogni tanto, quando la sera prego con Filippo,infilo dentro al nostro “Gesù proteggi…” che lui riempie di amichetti, infermiere e parenti, anche i vostri nomi (o nick).
Ti abbraccio forte, grazie delle tue parole, soprattutto della descrizione di tuo figlio, che deve essere un ragazzino speciale nonostante le difficoltà che ha passato/passa.
Lo dico perché in questi giorni Filippo sta dando il peggio di sè, ha una crisi di rabbia appresso all’altra e scaglia oggetti, urla, risponde male, e ha solo 5 anni!!! La lunga ospedalizzazione, i farmaci, la noia, la sensazione di non essere un bambino come gli altr, le limitazioni che ha non aiutano. Ma la tua descrizione mi fa capire che c’è speranza, e che una volta superato tutto questo potremo ricostruire quello che la malattia ha tentato di rompere.
genoveffa, per me c’è sempre un ricordo per voi, ti ringrazio di cuore per le tue preghiere! Un abbraccione
sorellastra ieri sentivo una canzone e mi siete tornati in mente te e Filippo… provo a lasciartela qui (non so bene come si fa). Prescindi dal veggie pride ma è l’unica versione decente su youtube.
Federica, mannaggia, dall’iPad non mi fa vedere il video, mi mandi l’indirizzo o iln ome che lo cerco direttamente su youtube?
Grazie Alessandro!
“Ho ancora la forza”, Ligabue e Guccini.
Un abbraccio grande a tutti e due! 🙂
L’embrione di Paolo sei tu, unico e irripetibile, quello e solo quello poteva diventare te.
RABOSO del PIAVE!!!!!
Porca Svizzera, sono indietro di oltre cento commenti. Non ho letto niente e devo andare a giocare alle bambole. Più tardi provo a recuperare.
@Costanza: a parte le testimonianze di Paola e Velenia non ti sei persa molto, a meno che non ti interessino le tesi sgangherate e perfettamente ognuniste conformiste di Paolo1984
Alessandro,mi pare che tu sappia usare Google quindi la posizione di Flamigni sul Norlevo, posizione non solo sua dentro la comunità scientifica, puoi trovarla da solo, divertiti a distruggerla, io non ti aiuterò
la posizione di Flamigni è già stata confutata abbondantemente nei link indicati dai commentatori, che magari avresti dovuto darti la pena di leggere e approfondire (per andare oltre lo slogan e la cagnara ideologica). Visto che non leggi niente di quello che ti viene suggerito di leggere, ti risegnalo la nota nientemeno che del Consiglio Nazionale di Bioetica (ho già segnalato il link parecchi commenti sopra, ma comunque penso che anche tu sappia usare google), nella quale si dice chiaramente che non si può in alcun modo sostenere che le risultanze della letteratura scientifica escludano che Norlevo possa esercitare un’azione abortiva.
Adesso però mi sono stancato di discutere con chi non legge niente e non argomenta in alcun modo. Se ti va, prosegui da solo
mi correggo, la nota è del Comitato (non Consiglio) Nazionale di Bioetica. Il contenuto comunque è quello che ho sintetizzato
Sono appena tornato da Medjugorje, leggendo i commenti di Paolo1984 comprendo meglio cosa intende la Regina dellaPace quando dice che dobbiamo pregare molto per coloro che non hanno ancora conosciuto Suo figlio.
Pregherò per questo.
Dopo una giornata di intensi commenti siete andati tutti a nanna presto? Sì Roberto54, argomentare va bene ma mi sa che la preghiera e la testimonianza fanno di più.
quoto Luigi…
Federica, cos’è il tuo disegnino? Nell’icona
il disegnino credo che sia la riedizione della famosa foto (gli operai di New York anni 30 che pranzano sospesi sulla trave) con gli omini lego.
Eh già Paul, grazie, devo procurarmi un paio di occhiali
esatto paul! Una rivisitazione moderna della famosa foto di Ebbets, fatta con gli omini Lego. 😉
@paolo1984 ci ho impiegato una vita a leggere tutto, e sono anche riuscita a trovare una cosa che condivido tra tutto lo spam che ha seminato paolo in questa pagina:
““davanti a una gravidanza inattesa possono essere protette e aiutate, magari anche con un matrimonio riparatore”
l’importante è che i due sposi si amino, ma sposare qualcuno unicamente perchè sei incinta è una cosa che non approvo, poi ognuno faccia come crede”
Su tutto il resto non commento. Ho delle idee molto definite sull’aborto, è un omicidio contro chi non può difendersi. Discutere con chi viene a tirar fuori la solita storia del corpo della donna e se lo gestisce mi sembra così riduttivo! Non siamo i proprietari della vita, ne siamo i custodi. Noi madri in un modo speciale.
Mi sono commossa leggendo la testimonianza di Paola. Ho pensato a lei tutta la giornata. Conosco diverse donne che hanno abortito. A volte te lo dicono come se si fossero dovute togliere un dente. Quando le sento io provo un dolore alla bocca dello stomaco perchè so che potrei essere come loro, so che sarei in grado di farlo anche io. E nello stesso tempo so che si tratta di uccidere una vita.
Mi fa paura che esiste una legge che mi aiuterebbe a farlo se per un motivo qualunque dovessi pensarlo. Tutto qua. Non ho voglia di scrivere altro. Buonanotte
Notte Fefral e non pensare al tuo capo.
notte luigi… il capo? l’avevo già rimosso 🙂
Rimossooo? Spero solo dalla tua mente.
Guidooooo! Illecito sportivo quei bastardi. Forse avreste vinto un paio di scudetti anche voi.
ma chi i moralizzatori, quelli che cantavano : “vinciamo senza rubare”?
Peccato che il sangue non mi ribolli più ma sapevo che finiva così. Le nuvole si stanno diradando. La contea è più bella oggi.
Infatti, mi stavo chiedendo da un po’ se il mondo stava andando alla rovescia, se io sono del tutto imbecille o se quelle telefonatine “uscite” con incomprensibile ritardo non fossero la prova provata di un palese illecito…
Costanza, ti ringrazio per il tuo post: bellissimo e lo condivido pienamente! E grazie anche a tutti quanti (tranne uno…) per i commenti, le testimonianze e i duelli!!!
Quante cose assurde si fanno per paura della morte e della sofferenza… quando, invece, abbracci la tua croce appoggiato a Gesù Cristo fai esperienza di quello che dice San Paolo “Tutto posso in colui che mi da la forza” e questo ce l’hanno testimoniato molte persone del blog anche oggi… Ancora grazie!
A Roma esiste “La Quercia Millenaria”, un’associazione che sostiene la vita, fin dal concepimento, e assiste la coppia e soprattutto il bimbo nei casi di malattie fetali: quante testimonianze di amore incondizionato nell’accompagnare questi bimbi ad entrare nella Vita Eterna!
Letto tutto! Che bravi i nostri paladini della vita!
Un abbraccio alle mamme coraggiose, Genoveffa e Velenia, e un abbraccio a Paola, che con umiltà ci ha regalato la sua testimonianza. Grazie a tutti!
Costanza! Leggi un pò qui cosa ho trovato sull’ultimo numero della rivista online de “La Quercia Millenaria”… si parla anche di te e del tuo libro!!!!
http://www.laquerciamillenaria.org/caring_4lug11.pdf
Mamma mia !!! Finisco ora di leggervi!!!!
Grandissima la Santa battaglia di oggi!!!
Io non vedo l’ora di conoscervi tutti, che bella gente che c’è qui nel salotto della Costy!
Notte!
ah ah grazie Admin, un paio di esse le avevo tralasciate (una per decoro e l’altra per finta).
Leggete qui che meraviglia:
http://wellthiness.wordpress.com/2011/06/23/samuel-armas-la-mano-della-speranza-la-mano-della-vita/
bella storia, grazie
anche il ruvido burbero dissacrante Dr House della nota serie TV rimane sconvolto quando la mano di un feto stringe la sua…
Leggete questo libro sulla contraccezione: “pillole che uccidono” di V.Baldini e G.M. Carbone
Tutto sta nella domanda: “E’ un embrione un essere umano?” Tecnicamente no. Non ha coscienza, non è scientificamente un essere umano né essere vivente, è poco più che un ammasso di cellule. E’ molto più un “essere vivente” un moscerino, anche se nell’uccidere questo non ci si fa problemi.
Ok, quest’ultima è ovviamente una provocazione… perchè qui scatta sempre il discorso “non lo è ma diventerà presto un essere umano”, tuttavia è un discorso senza senso perché allora anche lo spermatozoo potrebbe essere un essere umano… dobbiamo quindi forse abrogare l’uso del preservativo?
Io sono pro aborto, o meglio, la scelta deve esserci. Anche perché è facile parlare e fare questi discorsi ma nei casi di stupro o di situazioni umane estremamente disagiate, ha senso lasciare in vita il bambino? La scelta deve sempre esserci.
ciao, passa a trovarmi 😉 http://angoloeconomico.wordpress.com/
anche tu parli senza portare uno straccio di argomento, e per di più mostri di non aver letto niente dei commenti qui sopra.
Per conto mio ho già risposto:
http://costanzamiriano.wordpress.com/2011/07/04/la-grande-bugia/#comment-8074
Concordo in tutto.
Vorrei aggiungere una cosa, di carattere squisitamente cristiano:
Esiste una testimonianza stupenda riguardante l’aborto e il divorzio nella storia di Gloria Polo.
Se qualcuno del blog non l’avesse ancora letta, mi permetto di raccomandarla, e di postare il link al file che la contiene http://www.gloriapolo.com/gloriapolo_italiano.doc
Guarda Alessandro, ho letto la tua “argomentazione”, ma questa si fonda sul presupposto che (ti cito): “l’individuazione di un vivente si dà solo in assenza della possibilità biologica di dividersi in due o più altri viventi”. Presupposto che tu poi smonti arrivando a dire che anche se si può dividere è vivente. Fatto sta però che questo asserto non è scientifico, ma è filosofico, come dici tu stesso.
SCIENTIFICAMENTE parlando un embrione, che stia o meno per dividersi in due, non è un essere umano. Non ha un apparato cognitivo né altro apparato di sorta (respiratorio, riproduttivo, etc…), quindi non può dirsi essere senziente né umano. E’ forse un essere vivente, ma come lo è un batterio. Solo dopo una certa settimana il feto diventa tale e allora siamo d’accordo nel bloccare la possibilità all’aborto. Se tu poi prendessi per vera la tua argomentazione allora dovresti convenire che come l’embrione è un essere umano lo è anche uno spermatozoo. Quindi, mi ripeto, blocchiamo l’uso degli anticoncezionali?
Inoltre ribadisco che lasciandoci queste argomentazioni scientifico-filosofiche alle spalle rimane il fatto che ci scontriamo con una realtà che, con tutto il rispetto, di queste argomentazioni se ne sbatte le palle. Una ragazzina stuprata o una madre che metterebbe al mondo un figlio senza futuro non può valutare l’aborto? O, perché no, una ragazza benestante che commette un errore di gioventù, anche lei non merita una seconda chanche?
Mi rendo conto che qui si passa dall’aborto a una questione più generica riguardante il diritto alla vita. Ma infatti l’assunto di questo post si basa su una concezione della vita molto cattolica. Una concezione di estrema sacralità, che vede la vita come da mantenere ad ogni costo e condizione. Non è detto però che questo assunto debba per forza essere condiviso.
Io ad esempio non la penso così, e penso che una vita se indegna di essere vissuta possa essere fermata con dignità (in questo senso sono pro eutanasia oltre che abortista).
Infine ribadisco ancora una volta che un conto è dichiararsi pro vita dal proprio comodo divano indossando scarpe prodotte da una bambina senza futuro in Vietnam, un conto è essere quella bambina rimasta incinta.
perché non lasciare anche una “prima chance”, allora, a chi di sicuro non può aver commesso errori di nessun tipo?
(PS: il bagaglio cromosomico di uno spermatozoo non è quello di un uomo, quello di un embrione sì. Quanto ai batteri… fa’ tu, se ti pare un raffronto accettabile)
peraltro aggiungo che se si vuole davvero avere una concezione della vita così religiosa ed estrema si deve per forza essere contrari anche agli anticoncezionali oltre che all’aborto, all’eutanasia e quant’altro possa tangere non solo la vita ma qualsiasi cosa possa diventare vita. Infatti la Chiesa, che ha questa visione, si dichiara contro tutto ciò e predica il sesso al solo fine della riproduzione.
Sinceramente trovo ridicolo un attaccamento tale alla vita vista la realtà in cui viviamo, gli incredibili abusi di cui tutta la popolazione mondiale è vittima ogni giorno e la nostra condizione avvantaggiata e troppo comoda.
@cyrano: comodo tirare in ballo la scienza col bagaglio cromosomico quando fa comodo, ma quando questa diventa scomoda perché afferma che scientificamente l’embrione non è essere umano allora ben tornata filosofia! Ripeto che la Chiesa non riconosce né aborto né anticoncezionali.
Per quanto riguarda la “prima chanche”, stiamo proprio discutendo di questo: lasciare una “chanche” a qualcosa che non è vita non ha senso, per me. E anche fosse vita, e se questa vita fosse indegna? Varrebbe la pena lasciare una prima chanche così di mer/da, rovinando magari ANCHE la vita della seconda persona? Negheresti un aborto a una ragazzina stuprata guardandola in faccia? Scendi da quel piedistallo.
“Essere umano” non è un concetto scientifico, “bagaglio cromosomico” sì. Ho soltanto rilevato le tue incongruenze (le più grossolane dell’ultimo commento: non faccio lo psichiatra, io). Che non sia vita una “cosa” che se lasciata in pace diventa “autonomamente” un feto umano senza mutare patrimonio genetico dice l’acutezza del tuo giudizio. La ragazzina la metto sul piedistallo nel momento in cui le insegno quanto vale la vita, sua e degli altri, e le insegno a venerare con tremore la potenza che si annida tra le sue cosce.
Se il mondo fosse così meschino come dici tu, invece, che problemi dovrei farmi a negarle qualunque cosa? 😉 Che pattumiera di contraddizioni aberranti hai scaricato da quella tastiera… (meglio che non scendo dal mio “piedistallo”, o mi sporco i piedi nei tuoi liquami).
scusa ma tu che ci fai qui? no, non intendo su questo blog, ma su questa terra, con tutte le tue certezze dovresti essere in cima al mondo!
“Sinceramente trovo ridicolo un attaccamento tale alla vita vista la realtà in cui viviamo, gli incredibili abusi di cui tutta la popolazione mondiale è vittima ogni giorno e la nostra condizione avvantaggiata e troppo comoda.”
Questo sì che un pensiero profondo. quanti anni ci hai messo a elaborarlo???
Eh, Paul, cosa vuoi saperne tu, che fino all’altro ieri ancora non avevi letto una pagina di Pasolini! 😀
@R
“l’assunto di questo post si basa su una concezione della vita molto cattolica”
no non solo l’assunto di questo post ma l’assunto di tutti i post. E’ così siamo cattolici e, guarda un po’, anche piuttosto orgogliosi di esserlo. Quindi per il rispetto alla titolare del blog, gli autori, e la stragrande maggioranza degli utenti e visti le tue argomentazioni basate solo su pregiudizi, luoghi comuni e banalità, la tua partecipazione alla discussione termina qui.
Salutaci Augias.
Admin e tutti. Posso permettermi un consiglio? Quando arrivano troll nel blog la strategia migliore è ignorarli. Rispondere non porta da nessuna parte. Bannarli neppure: ritornano con altri nick. Il loro divertimento è inquinare le discussioni, interrompere il dialogo, riempiendo il blog di commenti privi di argomentazioni che peró hanno lo scopo di alterare l’equilibrio della discussione e provocare all’ira gli altri che scrivono.
Ignorandoli i loro interventi non otterranno il loro scopo e si stancheranno.
Io suggerirei di limitare la moderazione ai commenti offensivi e volgari. Per gli altri funziona meglio il famoso “non ti curar di lor…”
avresti ragione, ma è facilissimo cadere nelle provocazione e rispondere, ne basta uno che non vuole sentirsi preso in giro e si innesca la rissa. Il clima che si respira in questo blog, grazie a tutti voi, credo sia unico ed è giusto preservarlo.
Bannarli secondo me funziona, e non è così facile tornare con un altro nick.
“la Chiesa, che ha questa visione, si dichiara contro tutto ciò e predica il sesso al solo fine della riproduzione.”
anche i troll offrono ogni tanto uno spunto interessante. In “r” non sono riuscita a trovare nulla che condivido, ma un’affermazione che merita una risposta (risposta non a lui ovviamente che tanto non gliene frega niente, ma agli altri amici) l’ho trovata.
Non è vero che la chiesa predica il sesso al solo fine della riproduzione. Questa visione (purtroppo condivisa da molti cattolici) è riduttiva e non è cattolica. Il sesso nel matrimonio e senza l’uso di metodi contraccettivi non ha scopo solo riproduttivo, ma prima di tutto unitivo tra moglie e marito. La riproduzione (se avviene) è conseguenza della donazione reciproca della totalità di sè al coniuge, e l’accoglimento del dono della totalità dell’altro.
Altrimenti davvero sarebbe una contraddizione il fatto che la chiesa parli di controllo delle nascite attraverso i metodi naturali. Non è una concessione che ci si fa per permetterci di copulare senza figliare.
Per questo il sesso solo nel matrimonio: perchè una donazione totale di sè non ha senso se manca l’impegno di fedeltà per tutta la vita.
Per questo l’apertura alla vita: perchè nell’atto sessuale accogliamo l’altro in tutta la sua dimensione, anche nella capacità di generare la vita, e non prendiamo dell’altro solo la parte che ci fa comodo.
Per questo metodi naturali (che non sono contraccettivi): perchè nei momenti non fertili la donna rimane donna tutta intera, anche se non può riprodursi, e quindi avere rapporti sessuali in quei giorni rimane un dono totale di sè.
Se la chiesa pensasse che il sesso è solo funzionale alla riproduzione i cattolici ferventi e coerenti dovrebbero copulare solo due giorni al mese.
Scusate l’intromissione.
Come credo sia chiaro, soprattutto per chi avesse letto i miei articoli contro l’aborto, sono d’accordo con tutte le vostre – e mie – convinzioni.
Aggiungo che sono persino stanca di sentire le stesse – per me vuote – argomentazioni portate avanti da chi invece all’aborto è favorevole.
Ciò premesso, mi permetto di ritenere ingiusto definire troll Paolo1984 e R, che semplicemente difendono, e mi pare con educazione, le loro convinzioni.
Mi direte che, per chi la pensa come noi, sentire parlare di uccidere un bambino quasi con la stessa leggerezza con cui si schiaccia un brufolo sia raccapricciante, e profondamente doloroso.
Sono d’accordo col titolo di questo post (oltre che con gli argomenti ovviamente): è un inganno il fatto che ci facciano credere che abbiamo diritto a perpretrare un simile abominio.
Mi va il sangue alla testa quando sento parlare di “donna padrona del suo corpo” quando almeno su questo, e cioè sul fatto che il bambino sia oggettivamente UN ALTRO CORPO, dovremmo essere d’accordo.
Mi dispiace però il tono canzonatorio e aggressivo con cui sono stati trattati Paolo1984 e R, e mi pare davvero ingiusta e inadeguata la definizione di troll (i troll, credetemi, sono ben altro!) e mi pare ingiusto bannarli.
Perdonate la schiettezza, ma il tacere per paura di rendermi impopolare è un comportamento che non mi appartiene.
riporto da wikipedia a proposito di troll
http://it.wikipedia.org/wiki/Troll_(Internet)
Comportamento tipo: Di norma l’obiettivo di un troll è far perdere la pazienza agli altri utenti, spingendoli a insultare e aggredire a loro volta (generando una flame war). Una tecnica comune del troll consiste nel prendere posizione in modo plateale, superficiale e arrogante su una questione vissuta come sensibile e già lungamente dibattuta degli altri membri della comunità (per esempio una religion war). In altri casi, il troll interviene in modo apparentemente insensato o volutamente ingenuo, con lo scopo di irridere quegli utenti che, non capendone gli obiettivi, si sforzano di rispondere a tono ingenerando ulteriore discussione e senza giungere ad alcuna conclusione concreta.
Il cross posting, ovvero la pubblicazione di messaggi identici in più sezioni diverse, è un sistema utilizzato dal troll per infastidire più gruppi contemporaneamente.
Ci sono diverse tipologie di troll, e, magari involontariamente i due citati hanno comunque assunto dei comportamenti “sospetti”
Sul fatto di bannarli la penso come te, anche perchè mi sono trovata in altri luoghi virtuali in cui alcuni soggetti, entrati come troll, si sono poi integrati nella “comunità virtuale” che si era creata, passando dalla provocazione al dialogo. Non è facile certo, perchè quello che scrive admin è vero: ” facilissimo cadere nelle provocazione e rispondere, ne basta uno che non vuole sentirsi preso in giro e si innesca la rissa”
Però magari ci potremmo provare….
cara diemme, io credo che la prima cosa che va salvaguardata in questo blog è il clima sereno che si è creato e che ha permesso, ad esempio, in questa sezione il racconto sincero e toccante di Paola e Velenia. Ha permesso a Sorellastragenoveffa di trasmetterci la sua sofferenza, a Danicor di raccontarci la sua vita avventurosa e l’incontro con Dio. Tutto questo a mio avviso non succederebbe se dessimo spazio a tutte le discussioni becere e provocazioni come quelle di “R” e paolo1984. A proposito di quest’ultimo, egli è assiduo frequentatore di un blog sulla parità di genere con il quale condivide la visione della vita, blog che, mi hanno raccontato (paulbratter), non fa entrare neanche in discussione voci dissonanti. Oltretutto personalmente mi sono rotto le… scatole di chi continua a discutere senza argomentazioni e continua a ripetere “voi cattolici…voi cattolici”. Si NOI CATTOLICI, e allora????
Spero che con questo si chiuda questo discorso perchè, come ho avuto già modo di dire, il blog è un luogo democratico soprattutto per la possibilità di frequentarlo o meno, o di frequentarne altri. Io di mio ci metto la libertà di decidere chi ha un comportamento (comportamento non contenuti) adeguato alla discussione e chi no.
Il clima sereno non va secondo me ottenuto sacrificando le voci contrarie, ma rispettandole ed esigendo da loro il rispetto del blog ospitante.
Capisco che quando si passa al “voi cattolici” il dialogo diventi irritante e si impoverisca però, per esempio, io mi ritengo arricchita dalle risposte che voi avete dato a queste persone, dagli argomenti che avete usato per demolire le loro tesi, argomentazioni che non avrebbero visto la luce se non ci fosse stato un contraddittorio.
Anch’io, per la mia posizione antiabortista, sono stata spesso definita “schiava della Chiesa” (e non sono neanche cristiana!), e questo è un atteggiamento sterile e riduttivo ma allora, quando si arriva a questo, basta ignorare i provocatori e la polemica cade da sé.
Da parte mia ringrazio Paolo1984 e R per aver condiviso il loro punto di vista, i loro stati d’animo, e avermi permesso di riflettere sulle ragioni di chi si trova sul fronte opposto al mio. Sono rimasta della mia idea, convinta, se possibile, ancora più di prima, ma è stata un’occasione per ascoltare l’altro.
Per il resto, è pieno diritto dell’amministratore selezionare gli interlocutori del proprio blog, ci mancherebbe; io ho voluto solo esprimere una mia opinione da “esterna”.
grazie diemme ma il clima sereno già c’è, non lo devo creare lo hanno già creato i nostri fantastici commentatori, lo devo semmai preservare.
Mi permetto di intromettermi, premettendo che sono d’accordo con quanto dite nel post e con le vostre idee. Tuttavia non trovo corretto né etichettare come troll persone che difendono la propria opinione, anche se contraria alla nostra, né chiudere le porte a una discussione bannandoli. Purtroppo così rischiate davvero di passare per bigotti.
Le diversità d’opinione e idee vanno rispettate, ricordiamoci che è alla base del Cattolicesimo questo concetto. Anche se possono sembrare estremamente negative dovrebbero sempre essere rispettate. I troll sono ben altro, se permettete…
Con affetto,
Silvio P
Ho già risposto, Silvio P. ma lo ripeto per l’ultima volta:
questo è un luogo NOSTRO chiunque si presenti con idee differenti ma con argomentazioni e rispetto è il benvenuto (tipo Barbra Favi per fare un esempio degli ultimi giorni), gli altri no.
quanto al passare per bigotto non mi interessa più di tanto se a pensarlo sono i vari paolo1984 (che già lo pensano per pregiudizio).
Leggo adesso la replica di R e tutto il resto
Concordo con l’Admin.
Debbo una replica (l’ultima, non intendo proseguire il duello) alla sicumera di R. Replica pacata, tutta basata su argomenti.
1) Sorvolo su questa affermazione: “SCIENTIFICAMENTE parlando un embrione, che stia o meno per dividersi in due, non è un essere umano”. Ho/abbiamo indicato tanti e tali accurati contributi scientifici che mostrano l’opposto da rendere superfluo dedicarsi ancora a mostrare infondata l’affermazione di R: basta leggersi/rileggersi (magari attentamente) tutti i contributi segnalati, il più completo dei quali (a mio sommesso avviso) è quello segnalato qui:
http://costanzamiriano.wordpress.com/2011/07/05/elogio-dell%E2%80%99estintore/#comment-8262
2) “Guarda Alessandro, ho letto la tua “argomentazione”, ma questa si fonda sul presupposto che (ti cito): “l’individuazione di un vivente si dà solo in assenza della possibilità biologica di dividersi in due o più altri viventi”. Presupposto che tu poi smonti arrivando a dire che anche se si può dividere è vivente”
No R, ti sbagli. Rileggi l’argomentazione con pazienza, e ti accorgerai che essa NON si fonda sul presupposto che “l’individuazione di un vivente si dà solo in assenza della possibilità biologica di dividersi in due o più altri viventi”, anzi CONTESTA ESPLICITAMENTE questo presupposto.
Leggere per credere: “L’obiezione si fonda sull’asserto, di ordine filosofico, secondo cui l’individuazione di un vivente si dà solo in assenza della possibilità biologica di dividersi in due o più altri viventi. NEI CONFRONTI DI QUESTA POSIZIONE va innanzitutto rilevata un’APPLICAZIONE SEMPLICISTICA della logica matematica […]”
Non vedi che l’argomentazione sta CRITICANDO il presupposto “l’individuazione di un vivente si dà solo in assenza della possibilità biologica di dividersi in due o più altri viventi”, NON lo sta ACCOGLIENDO, NON SI FONDA su di esso?
Tant’è che l’argomentazione prosegue così: “L’obiezione [secondo cui “l’individuazione di un vivente si dà solo in assenza della possibilità biologica di dividersi in due o più altri viventi”] inoltre si basa sulla CONFUSIONE tra unità aritmetica e unità metafisica, la cui distinzione veniva già posta convincentemente da Tommaso d’Aquino (cfr. Summa Theologiae , I, q. 11, a . 1, ad 2um ) e più recentemente ripresa da Henri Bergson (cfr. L’évolution créatrice , in Oeuvres , Paris 19844 , pp. 505-506)”.
Vedi che quello che tu chiami il presupposto su cui si fonda l’argomentazione è invece ESPLICITAMENTE RIFIUTATO dall’argomentazione stessa, che lo considera inficiato da una “CONFUSIONE”?
Ti consiglio di leggere con più attenzione la prossima volta
Dice admin: Io di mio ci metto la libertà di decidere chi ha un comportamento (comportamento non contenuti) adeguato alla discussione e chi no.
Condivido pienamente!