Verranno giorni, e anzi sono già venuti…

di Giacomo Biffi

L’Anticristo era – dice Solovev – “un convinto spiritualista”. Credeva nel bene e perfino in Dio. Era un asceta, uno studioso, un filantropo. Dava “altissime dimostrazioni di moderazione, di disinteresse e di attiva beneficenza”.

Nella sua prima giovinezza si era segnalato come dotto e acuto esegeta: una sua voluminosa opera di critica biblica gli aveva propiziato una laurea ad honorem da partre dell’università di Tubinga.

Ma il libro che gli aveva procurato fama e consenso universali porta il titolo: “La via aperta verso la pace e la prosperità universale”, dove “si uniscono il nobile rispetto per le tradizioni e i simboli antichi con un vasto e audace radicalismo di esigenze e direttive sociali e politiche, una sconfinata libertà di pensiero con la più profonda comprensione di tutto ciò che è mistico, l’assoluto individualismo con un’ardente dedizione al bene comune, il più elevato idealismo in fatto di principi direttivi con la precisione completa e la vitalità delle soluzioni pratiche”.

È vero che alcuni uomini di fede si domandavano perché non vi fosse nominato nemmeno una volta il nome di Cristo; ma altri ribattevano: “Dal momento che il contenuto del libro è permeato dal vero spirito cristiano, dall’amore attivo e dalla benevolenza universale, che volete di più?”. D’altronde egli “non aveva per Cristo un’ostilità di principio”. Anzi ne apprezzava la retta intenzione e l’altissimo insegnamento.

Tre cose di Gesù, però, gli riuscivano inaccettabili.

Prima di tutto le sue preoccupazioni morali. “Il Cristo – affermava – col suo moralismo ha diviso gli uomini secondo il bene e il male, mentre io li unirò coi benefici che sono ugualmente necessari ai buoni e ai cattivi”.

Poi non gli andava “la sua assoluta unicità”. Egli è uno dei tanti; o meglio – diceva – è stato il mio precursore, perché il salvatore perfetto e definitivo sono io, che ho purificato il suo messaggio da ciò che è inaccettabile all’uomo d’oggi.

Infine, e soprattutto, non poteva sopportare il fatto che Cristo sia vivo, tanto che istericamente ripeteva: “Lui non è tra i vivi e non lo sarà mai. Non è risorto, non è risorto, non è risorto. È marcito, è marcito nel sepolcro…”.

Ma dove l’esposizione di Solovev si dimostra particolarmente originale e sorprendente – e merita la più approfondita riflessione – è nell’attribuzione all’Anticristo delle qualifiche di pacifista, di ecologista, di ecumenista. […]

In questa descrizione dell’Anticristo Solovev ha avuto presente qualche bersaglio concreto? È innegabile che alluda soprattutto al “nuovo cristianesimo” di cui in quegli anni si faceva efficace banditore Lev Tolstoj. […]

Nel suo “Vangelo” Tolstoj riduce tutto il cristianesimo alle cinque regole di comportamento che egli desume dal Discorso della Montagna:

1. Non solo non devi uccidere, ma non devi neanche adirarti contro il tuo fratello.

2. Non devi cedere alla sensualità, al punto che non devi desiderare neanche la tua propria moglie.

3. Non devi mai vincolarti con giuramento.

4. Non devi resistere al male, ma devi applicare fino in fondo e in ogni caso il principio della non-violenza.

5. Ama, aiuta, servi il tuo nemico.

Questi precetti, secondo Tolstoj, vengono bensì da Cristo, ma per essere validi non hanno affatto bisogno dell’esistenza attuale del Figlio del Dio vivente. […]

Certo Solovev non identifica materialmente il grande romanziere con la figura dell’Anticristo. Ma ha intuito con straordinaria chiaroveggenza che proprio il tolstojsmo sarebbe diventato lungo il secolo XX il veicolo dello svuotamento sostanziale del messaggio evangelico, sotto la formale esaltazione di un’etica e di un amore per l’umanità che si presentano come “valori” cristiani. […]

Verranno giorni, ci dice Solovev – e anzi sono già venuti, diciamo noi – quando nella cristianità si tenderà a dissolvere il fatto salvifico, che non può essere accolto se non nell’atto difficile, coraggioso, concreto e razionale della fede, in una serie di “valori” facilmente smerciabili sui mercati mondani.

Da questo pericolo – ci avvisa il più grande dei filosofi russi – noi dobbiamo guardarci. Anche se un cristianesimo tolstojano ci rendesse infinitamente più accettabili nei salotti, nelle aggregazioni sociali e politiche, nelle trasmissioni televisive, non possiamo e non dobbiamo rinunciare al cristianesimo di Gesù Cristo, il cristianesimo che ha al suo centro lo scandalo della croce e la realtà sconvolgente della risurrezione del Signore.

Gesù Cristo, il Figlio di Dio crocifisso e risorto, unico salvatore dell’uomo, non è traducibile in una serie di buoni progetti e di buone ispirazioni, omologabili con la mentalità mondana dominante. Gesù Cristo è una “pietra”, come egli ha detto di sé. Su questa “pietra” o si costruisce (affidandosi) o ci si va a inzuccare (contrapponendosi): “Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà” (Mt 21, 44). […]

È stato dunque, quello di Solovev, un magistero profetico e al tempo stesso un magistero largamente inascoltato. Noi però vogliamo riproporlo, nella speranza che la cristianità finalmente si senta interpellata e vi presti un po’ di attenzione.

Giacomo Biffi   –   Pinocchio, Peppone, l’Anticristo e altre divagazioni,

Cantagalli, Siena, 2005

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Grazie a Paolo Pugni è disponibile il video integrale della serata di lunedì 23 gennaio alle scuole FAES di Milano, con Costanza Miriano. Dura 2 ore, quasi il doppio de La Corazzata Potemkin.

Quindi chi volesse vederlo è avvisato e può cliccare QUI.

145 pensieri su “Verranno giorni, e anzi sono già venuti…

    1. e per che cosa? per aver usato la luce di Costanza così da apparire nella sua orbita? Non trascurate mai la potenza della vanità! C’è chi per una comparsata farebbe cose inenarrabili… e io che posso vantare un film in cui per due ore due siedo accanto al Genio Cosmico non lo metto a disposizione con tutti i mezzi?
      E che cosa sono io? Babbo Natale?

  1. – DM “il libro costa molto meno di quello che vale” 🙂
    – Pugni “Ovviamente per preparare delle domande da uomo ci ha pensato mia moglie a dare qualche suggerimento” 🙂
    – il Genio Cosmico che durante il ‘de qua agitur’ iniziale si copre gli occhi per non vedere quanti avessero già letto il libro 🙂
    – Genio Cosmico: “Siamo profondamente incompleti” 🙂 ; “quello che veramente colma per sempre e del tutto il cuore è Dio” 🙂 ; “sete di assoluto” 🙂 ; “l’amore non è solo un sentimento, ma anche una decisione, una scelta, una scommessa, un impegno” 🙂 ;
    “Io voglio essere la più amata, non mi importerebbe nulla di essere la più grande” 🙂 ;
    “Leggera come una che si tuffa col cappotto in piscina” 🙂 ;
    – il Genio cosmico che cita Ecce Bombo 🙂
    – Genio Cosmico: “l’idea dell’onore, dell’impegno, della parola data” 🙂 ;
    – Iliade ed Odissea 🙂
    – Genio Cosmico: “non c’è più l’idea dell’ascesi e del sacrificio” 🙂 ; “quello che manca è l’orizzonte dell’eternità” 🙂 ; “la crisi dell’Europa secondo me è principalmente una crisi di fede” 🙂 ; “Fidati! Non pensa davvero a niente” 🙂 ;
    – Spectre e Skull & Bones 🙂
    – 7 lavatrici sbagliate 🙂
    – Genio Cosmico: “avventura unica come se fosse nato solo quel bambino in tutta la storia dell’umanità” 🙂
    – teoria dei cerchi concentrici 🙂
    – Genio Cosmico: “fa sentire che il mondo è un posto ordinato” 🙂 ; “se mi vuoi bene, dimmi di no” 🙂 ;
    – il neon OPEN da mettere sulla porta 🙂
    – Pugni: “Una cucina scintillante è sintomo di una vita sprecata” 🙂
    – Genio Cosmico: “uno ha il coraggio di buttarsi perché sa che c’è un Padre che li ama più di noi e che provvederà comunque a loro in qualche modo” 🙂 ; “come una bomba nelle mani di un bambino” 🙂
    – la teoria del pesce rosso 🙂
    – Genio Cosmico: “io non voglio essere una mamma-amica” 🙂 ; “i figli imparano con gli occhi” 🙂 ; “Invito a tornare alle nostra naturale inclinazione, ma a tornarci liberamente” 🙂
    – Bimbe cosmiche che vogliono seguire i corsi di ricamo e cucito 🙂
    – Torta simulata essendo stata presa a martellate 🙂
    – Genio Cosmico: “L’unico argomento su cui non ho granitiche convinzioni” 🙂 ; “Io non voglio mandare mio figlio all’asilo nido, voglio stare con mio figlio” 🙂 ;
    – Viaggio a Palermo col panino in borsa 🙂
    – Genio Cosmico: “Ogni volta che sono tornata non c’era più la scrivania” 🙂 ; “È da tempo immemorabile che non faccio una cosa sola per volta” 🙂 ; “Io sono contro la parità” 🙂 ; “Non è da chi lava i piatti che si vede chi ama di più” 🙂 ; “Unica regola che si sia contenti e di buon umore in casa” 🙂 ; “Ci hanno rubato uno stipendio” 🙂
    – Signora dal pubblico: “Monotasking! Se ci riescono loro, ce la possiamo fare anche noi!” 🙂
    – Genio cosmico: “Mio marito se apre il frigo ed il burro non è al solito posto non lo vede” 🙂 ; “Il mozzo di una ruota” 🙂 ; “Le rare donne capo che al lavoro non si mascolinizzano sanno valorizzare, tirare fuori il meglio” 🙂 ; “se fossi passato anche alle Poste” 🙂 ; “a volte parlo anche con gli occhi” 🙂 ; “la gioia è il sintomo che abbiamo davvero cominciato a vivere” 🙂 ; “Il nostro Re è Cristo” 🙂 ; “La vita è faticosa comunque, la differenza la fa il sapere dove si sta andando” 🙂 ; “Aver fede è da furbi” 🙂 ; “Sei l’unica sempre sorridente in una palazzina di tre piani” 🙂 ; “Non credo che ci siano tante oasi in giro” 🙂
    – Pugni: “Pubblico più ampio mai visto qui in Monforte, che supera anche la serata col Professor Dulbecco di qualche anno fa” 🙂
    – Genio Cosmico: “Forse possiamo noi credenti aprire una nuova strada” 🙂 ; “Il disegno ultimo è abbattere il Padre-Dio, negare che esiste un Padre che ci ha creato” 🙂 ; “Fare come lo scriba” 🙂 ; “Daria Bignardi si è praticamente liquefatta davanti a me” 🙂 ; “Ho cercato di scriverlo in tono lieve, ma ci ho messo dentro vent’anni di appunti” 🙂 ; “Il lato tecnicamente definito da mio marito scazzafrullone, un nuovo genere letterario” 🙂 ; “Se è un comando inteso come servizio, sono cavoli vostri!” 🙂
    – Gli accidenti e la sostanza aristotelica 🙂
    – Genio Cosmico: “Dobbiamo al ’68 purtroppo se l’autorità è diventata una parolaccia” 🙂
    – le predichelle 🙂

    1. by the way, le oltre 100 copie a disposizione erano già andate esaurite prima dell’inizio della conferenza.
      Si attendono i ringraziamenti ufficiali della casa editrice e di Langone.
      Arriveranno mai?

    2. faccio notare che la folla assiepata ha mugugnato una sola volta: quando parlando dei bamboccioni ho osato insinuare che forse un pochino di responsabilità le mamme ce l’hanno pure….

  2. perfectioconversationis

    In altro orario andrò a godermi il video, dove pare tutti abbiano dato il meglio di sé.
    Intanto, che dire del post?
    Cita un’opera splendida di Solovev: non a caso, nella mia famiglia, siamo tifosi di Dostoevskij come il marito di Costanza lo è della Roma.
    E leggere Toltsoj crea più sospetto che tifare Lazio. Rendo l’idea?

    1. lidiafederica

      No Dani!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
      Io Dostoveskij lo considero profondamente anti-cristiano.
      Prendi Myshkin: algido, che fa il bene sventatamente, senza pensare al vero bene dell’altro. E infatti, la fidanzata lo lascia, Nastassja viene uccisa dal suo migliore amico, e lui alla fine impazzisce. Myshkin è tutto ciò che un cristiano NON dovrebbe mai fare. Concedo che i Karamazov sono diversi, quelli mi piacciono.
      Ma io devo una delle pagine più belle della mita vita spirituale ad Anna Karenina: la conversione di Lenin, la vita sponsale di Kitty e LEvin…è tutto ciò che il cristiano dovrebbe fare, e credere (la Chiesa,…).
      Che ne dici, ne discutiamo un po’ quando hai tempo? 🙂
      E ancora grazie per ieri. Piano piano che io tornerò a stare bene (e, spero, a dormire e mangiare 😉 )

      1. Rispondo dal cellulare, quindi rimando gli approfondimenti letterari… Ma voglio dirti, Lidia cara, che tu DEVI fare il contrario: da oggi ricominci a mangiare e dormire per benino e ti dai un po’ di tempo invece per stare meglio dentro. Ok? Promesso?

        1. lidiafederica

          Promesso che mangio a cena! Quanto al dormire, ci provo. E aspetto con gioia la discussione du Tolstoj (la mia formazione da russista qui gode; mi ricordo le chilometriche discussioni in biblioteca con gli amici, divisi in fazioni pr-Dostevskij (tutti) e pro-Tolstoj (io))
          Grazie 🙂

      2. Alessandro

        d’accordo con perfectioconversationis, qui c’è bisogno di una lidia in piena forma.
        Su, schiaccia un pisolino, cucinati qualcosa di sfizioso, che ti stuzzichi l’appetito, e soprattutto prenditi del tempo tutto tuo per recuperare il gusto di volerti bene (visto che Gesù te ne vuole tantissimo, non vorrai mica contrariarlo? 🙂 )

  3. nonpuoiessereserio

    Nella persona che incarna l’anticristo ho idea che manchi l’Amore con la A maiuscola, ci stiamo abituando ad una società perbenista, corretta, solidale, piena di buoni propositi dove Dio diventa un concetto, un’entità sempre più astratta. Da questo humus nasce o nascerà la guida perfetta per questa massa di umanoidi. Il mio Gesù, il mio Cristo è invece il Figlio di Dio, morto e risorto per salvarci, Via, Verità e Vita.

  4. Erika

    Sono d’accordo con quanto si afferma dal post. Il cristianesimo non può prescindere da Cristo e se Egli non è risorto allora tutto il Suo messaggio ne viene snaturato.
    Però non mi piace questa dicotomia che vede veri cristiani Vs ecologisti, pacifisti ecc.
    Come se preoccuparsi (anche ) dell’ambiente fosse un atteggiamento anticristiano.
    Lasciamo perdere le categorie del politicamente corretto e pensiamo a ciò che è giusto e vero.
    Per quanto riguarda il pacifismo, non mi pare che Dio abbia aggiunto alcuna postilla al comandamento “Non Uccidere”.

    1. perfectioconversationis

      @Erica: la dicotomia non nasce da un’interpretazione maliziosa in campo cattolico, mi pare piuttosto che nasca dal carattere spurio di alcune ideologie.
      Amare e rispettare in modo scrupolosi il proprio ambiente è un atteggiamento cristiano, che deriva dall’affidamento del creato da parte di Dio all’uomo. Per il proprio sostentamento, ma non per il proprio capriccio. In questo senso si può leggere la cura per l’ambiente, il rispetto per animali… L’ecologismo come ideologia prima che come pratica, però, non si limita al rispetto: indica nell’uomo una specie di parassita che danneggia la natura, oppure lo mette sullo stesso piano rispetto ad animali e vegetali. A questo punto, ovviamente, il cattolico si impenna.
      Stessa cosa per il pacifismo: tu dici che il comandamento “Non uccidere” non ha postille, com’è allora che i movimenti pacifisti più militanti sono tendenzialmente pro-aborto ed eventualmente pro-eutanasia?
      Direi che il cattolico non ha assolutamente nulla contro chi si impegna fattivamente per la pace, anzi: deve essere suo compito, per quel che può, adoperarsi in prima persona. Ma il pacifismo organizzato è ben altra cosa: è un’ideologia con un sistema di valori non conciliabili con il cristianesimo. E qui veniamo alla vera natura dell’Anticristo, così come della maggior parte degli errori in campo spirituale: solitamente le domande dell’uomo sono sempre buone, sono le risposte che sono troppo spesso sbagliate.
      L’Anticristo è uno che piega il messaggio cristiano, lo addomestica rendendolo deforme: se si limitasse ad ignorarlo, non sarebbe l’Ancticristo, ma un passante qualunque, non potrebbe fare danno, perché non avrebbe fascino né seguaci. La deformazione dei valori cristiani rende il mondo un inferno, ma un inferno così affascinante che ci incamminiamo spontaneamente per raggiungerlo.

      1. nonpuoiessereserio

        Mi verrebbe da dire che tu mi abbia tolto le parole di bocca o letto nel pensiero, in realtà è una pura mia illusione.

    2. detesto citarmi (o forse no? Beh, comunque si usa dire così… 😉 ), ma – fatto salvo tutto quello che Daniela ha detto poco fa, e anzi sottoscrivendolo – ricordo di aver scritto anch’io un intero post in conforto a quello che dici…

      1. nonpuoiessereserio

        Tu ciccio arrivi sempre al nocciolo della questione in modo letterario, poetico e filosofico ma la chiarezza di Daniela è un talento tutto suo.

              1. ut videntes videatis et non videatis,
                et audientes audiatis et non intellegatis…
                😉

                Daniela, non ti scioccare, lascia che dicano (anche perché “ciccio” non dispiace neanche a me! 😀 Ciao Luigi!)

              1. non a caso, però, Charlie non ha occhi che per la bimba dai capelli… Roxy… 😉
                (scusa, Paolo: finezza invoca finezza)

  5. Se uno avesse letto (per bene) Gogol, quei capolavori che sono i racconti di Tolstoj e
    Cechov sarebbe più vicino alla tragica ‘”umanità” e disumanità dell’uomo che di utti i filosofi russi o non russi che fossero!!!
    Quanto a ogni altro discorso, l’ho già detto, (aborto escluso che mi sembra un PROBLEMONE per tutti a meno che ognuno in un attimo non si trasformasse in VOI)
    tutti gli altri discorsi solo chiacchere di moda!!! Ivi incluso l’eutanasia che potremmo invece chiamare diritto di morire a casa “naturalmente”(eventualmente con gli antidolorifici del caso)(ammesso che uno ce l’abbia la casa, e che glieli diano gli antidolorifici, o invece dovesse patire, come anche lo fece Gesù)

  6. angelina

    Bello! Bella scelta.

    “Gesù Cristo è una “pietra”, come egli ha detto di sé. Su questa “pietra” o si costruisce (affidandosi) o ci si va a inzuccare (contrapponendosi): “Chi cadrà su questa pietra sarà sfracellato; e qualora essa cada su qualcuno, lo stritolerà” (Mt 21, 44).”

    L’immagine della pietra è affascinante e pregnante, ed evoca anche la costruzione della Chiesa.

    “È inutile che la storia cerchi di scaraventarsi contro Cristo, di lanciarsi, di accanirsi contro di Lui; è una pietra che non si sfalda, non si muove, è una pietra capace di portare i pesi. Sono ormai passati venti secoli: quanti hanno profetizzato la prossima fine di Cristo! ma Cristo non muore. E a questa pietra, noi pietre vive della Chiesa, dobbiamo essere saldamente ancorati. E una pietra che accetta di rimanere nella parte più occulta giacché la pietra angolare non si colloca sul comignolo, nel piano nobile ma è la pietra nascosta, che sta nel fango, invisibile, ma ferma.”

  7. Erika

    @perfectioconversationis: esattamente quello che volevo dire. Si dà per scontato che un pacifista sia anche un abortista. Spesso è anche vero, ma non sempre.
    Io non posso dire di essere un’ecologista, la mia raccolta differenziata non è impeccabile e mi rifiuto di spendere cifre folli per comprare biscotti fatti di farina biodinamica, ma sono sinceramente pacifista e contraria all’aborto.

    P.S. Ho capito il senso del post, ma ad una prima lettura mi ero sentita accomunare all’Anticristo e mi ero un po’impressionata…
    🙂

      1. vale

        infatti mi ricordava,il post ,qualcosa del signore degli anelli…
        Ci sarà un giorno, in cui il coraggio degli uomini cederà, in cui abbandoneremo gli amici e spezzeremo ogni legame di fratellanza… ma non è questo il giorno! Ci sarà l’ora dei lupi… E degli scudi frantumati quando l’era degli uomini arriverà al crollo, ma non è questo il giorno! Quest’oggi combattiamo! Per tutto ciò che ritenete caro su questa bella terra! V’invito a resistere… Uomini dell’Ovest! (ed anche degli altri punti cardinali…..)

    1. Roberto

      C’è inoltre un elemento ideologico nel pacifismo che nega la legittima difesa, la gestione del’ordine, ovvero disconosce il diritto dovere della comunità a difendere se stessa, la guerra giusta… che sono tutte le postille cristiane al “non uccidere” (come da Sacra Scrittura e Tradizione). Il pacifismo spesso mostra un volto di odio nei confronti della propria stessa civiltà – e non per nulla il pacifismo in senso assoluto era una caratterstica dei manichei/catari, che avevano in odio la vita stessa.

        1. Roberto

          Alvise, è irritante, me ne rendo conto 😀 😀
          Disturbava molto anche me, ma tant’è. La religione Vera, certo-certo ammesso che una ‘roba’ del genere esista, deve offrire una visione completa in grado di congiungere in armonia tutti gli aspetti della realtà. O possiede tale caratteristica, oppure certamente non può essere vera. Da tanto ci vedo una prova. Ricordo comunque che un tempo in tale pretesa vedessi un pestarmi i piedi… funziona un po’ così.

    2. Alessandro

      La Chiesa ripudia la violenza e la guerra d’aggressione, ma non riprova la legittima difesa esercitata con l’uso delle armi (ecco perché il pacifismo – se inteso come implicante il rifiuto totale non solo dell’offesa ma anche di difendersi usando le armi – è incompatibile con la dottrina morale cattolica).
      La LEGITTIMA difesa in armi è giusta, e la giustizia è una condizione indispensabile per l’attuarsi della pace (“Opus iustitiae, pax”). Quindi, stando all’insegnamento della Chiesa, chi depreca la legittima difesa armata in quanto tale non coopera all’instaurarsi della pace.

      Così il Catechismo:

      “2307 Il quinto comandamento proibisce la distruzione volontaria della vita umana. A causa dei mali e delle ingiustizie che ogni guerra provoca, la Chiesa con insistenza esorta tutti a pregare e ad operare perché la bontà divina ci liberi dall’antica schiavitù della guerra.

      2308 Tutti i cittadini e tutti i governanti sono tenuti ad adoperarsi per evitare le guerre.

      « Fintantoché esisterà il pericolo della guerra e non ci sarà un’autorità internazionale competente, munita di forze efficaci, una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento, non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa ». (Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 79)

      2309 Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente:

      — che il danno causato dall’aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo;

      — che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci;

      — che ci siano fondate condizioni di successo;

      — che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione.

      Questi sono gli elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della « guerra giusta ».

      La valutazione di tali condizioni di legittimità morale spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune.

      2310 I pubblici poteri, in questo caso, hanno il diritto e il dovere di imporre ai cittadini gli obblighi necessari alla difesa nazionale.

      Coloro che si dedicano al servizio della patria nella vita militare sono servitori della sicurezza e della libertà dei popoli. Se rettamente adempiono il loro dovere, concorrono veramente al bene comune della nazione e al mantenimento della pace. (Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 79)”

      Così Giovanni Paolo II durante la visita pastorale alla parrocchia romana di santa Dorotea (17 febbraio 1991):

      “Anzi, questo fa la nostra dignità. Quando ci dedichiamo ad una finalità, ad uno scopo, che è maggiore di noi, che è superiore, e che serve agli altri, come adesso possiamo dire questo bene della pace, che può servire al bene dell’umanità.

      Giusta pace, certamente! NOI NON SIAMO PACIFISTI, non vogliamo la pace ad ogni costo. Una pace giusta. Pace e giustizia. La pace è sempre opera della giustizia. “Opus iustitiae, pax”. Ma d’altra parte è anche frutto della carità, dell’amore. Non si arriva alla pace se non attraverso l’amore.”

  8. Quello che mi fa quasi paura, che mi dà davvero un sesno di vuoto, io che solo un predicatore del vuoto assoluto totale, è la ssoluta mancanza nelle interviste e, mi viene da dire, nella vita, come viene raccontata, di Costanza Miriano, di qualcos’altro che non sia essere sposata e sottoposta, a parte la maratona sulla quale potremmo aprire un capitolo su cosa voglia significare questa corsa in giro di gente con le maglette e le scarpette e le tutine (scappare forse da sé)( ma naturalmente uno risponderebbe che invece è proprio lì nella corsa che lui /o lei trova il modo più efficace di parlare con se stesso etc.) Nessuno che chiede mai,(mi sembra9 ma te cosa vorresti fare (di serio)che progetti hai (consistenti) che studi fai che letture approfondisci eri laureata in letterature a ntiche non le studi più, vorresti andare via col marito coi figlioli levarti via da questo mpaese di merda, vorresti portare i figlioli via da dove sono sempre stati, ti viene dei dubbi mortali, il tuo understatement è vero o è per non dire altre cose, o le cose per te sono solo queste che vai ripetendo in giro sempre alo stesso modo e con gli stessi risolini e improvvisi sussulti di serietà, è questa la vita per te per te o hai altri progetti?

    1. nonpuoiessereserio

      Se tu Alvise invece di startene sotto terra salissi in superficie invece di cercare di tirarci giù? Cosa cerchi tu veramente? Che progetti hai? Sei disposto a farti amare, ad aprire il tuo cuore all’Amore?

        1. 61Angeloextralarge

          Alvise, te la dedico di cuore:

          “Non posso credere che l’alba spunti per fatalità
          che il sole splenda per diletto
          e che gli spicchi della luna nella notte
          siano dettagli di uno spazio senza logica.
          Come posso pensare che l’uomo nasca per caso
          cresca nel chiarore della giovinezza
          e tramonti beffato dal destino?
          Perché poi la luce sovrana
          domata dal tempo
          diviene schiava dell’oscurità?
          E il tempo che tutto principia
          avrà mai fine?
          Non riesco a comprendere
          sono solo un uomo.
          Ma so che tutto riconduce a Te,
          mio Dio”.

          (Carmelo Gaudiano, Solo un uomo, da Cerca la tua Verità)

  9. Velenia

    “Ditemi strani uomini abbandonati dalla maggioranza dei vostri fratelli o capi che cosa avete di più caro nel Cristianesimo?
    Allora si alzò in piedi lo starets Giovanni e disse con dolcezza:-Grande sovrano,tutto ciò che abbiamo di più caro nel Cristianesimo è Cristo e tutto ciò che viene da Lui,perchè in Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Divinità”
    Grande Solovev,grazie di questo post.

  10. Alessandro

    Quanto all’ambiente, all’ECOLOGIA, non ho tempo adesso di citare ciò che vorrei, ma mi pare che basti a far chiarezza l’enciclica “Caritas in veritate” di Benedetto XVI.

    “La natura è espressione di un disegno di amore e di verità. Essa ci precede e ci è donata da Dio come ambiente di vita. Ci parla del Creatore (cfr Rm 1, 20) e del suo amore per l’umanità. È destinata ad essere « ricapitolata » in Cristo alla fine dei tempi (cfr Ef 1, 9-10; Col 1, 19-20). Anch’essa, quindi, è una « vocazione » . La natura è a nostra disposizione non come « un mucchio di rifiuti sparsi a caso », bensì come un dono del Creatore che ne ha disegnato gli ordinamenti intrinseci, affinché l’uomo ne tragga gli orientamenti doverosi per “custodirla e coltivarla” (Gn 2,15).

    Ma bisogna anche sottolineare che è contrario al vero sviluppo considerare la natura più importante della stessa persona umana. Questa posizione induce ad atteggiamenti neopagani o di nuovo panteismo: dalla sola natura, intesa in senso puramente naturalistico, non può derivare la salvezza per l’uomo.

    Peraltro, bisogna anche rifiutare la posizione contraria, che mira alla sua completa tecnicizzazione, perché l’ambiente naturale non è solo materia di cui disporre a nostro piacimento, ma opera mirabile del Creatore, recante in sé una “grammatica” che indica finalità e criteri per un utilizzo sapiente, non strumentale e arbitrario.

    Oggi molti danni allo sviluppo provengono proprio da queste concezioni distorte.

    […] Dobbiamo però avvertire come dovere gravissimo quello di consegnare la terra alle nuove generazioni in uno stato tale che anch’esse possano degnamente abitarla e ulteriormente coltivarla. Ciò implica l’impegno di decidere insieme, « dopo aver ponderato responsabilmente la strada da percorrere, con l’obiettivo di rafforzare quell’alleanza tra essere umano e ambiente che deve essere specchio dell’amore creatore di Dio, dal quale proveniamo e verso il quale siamo in cammino » [120].

    È auspicabile che la comunità internazionale e i singoli governi sappiano contrastare in maniera efficace le modalità d’utilizzo dell’ambiente che risultino ad esso dannose. È altresì doveroso che vengano intrapresi, da parte delle autorità competenti, tutti gli sforzi necessari affinché i costi economici e sociali derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni siano riconosciuti in maniera trasparente e siano pienamente supportati da coloro che ne usufruiscono e non da altre popolazioni o dalle generazioni future: la protezione dell’ambiente, delle risorse e del clima richiede che tutti i responsabili internazionali agiscano congiuntamente e dimostrino prontezza ad operare in buona fede, nel rispetto della legge e della solidarietà nei confronti delle regioni più deboli del pianeta.

    […] È necessario un effettivo cambiamento di mentalità che ci induca ad adottare nuovi stili di vita, “nei quali la ricerca del vero, del bello e del buono e la comunione con gli altri uomini per una crescita comune siano gli elementi che determinano le scelte dei consumi, dei risparmi e degli investimenti”.

    Ogni lesione della solidarietà e dell’amicizia civica provoca danni ambientali, così come il degrado ambientale, a sua volta, provoca insoddisfazione nelle relazioni sociali. La natura, specialmente nella nostra epoca, è talmente integrata nelle dinamiche sociali e culturali da non costituire quasi più una variabile indipendente. La desertificazione e l’impoverimento produttivo di alcune aree agricole sono anche frutto dell’impoverimento delle popolazioni che le abitano e della loro arretratezza. Incentivando lo sviluppo economico e culturale di quelle popolazioni, si tutela anche la natura. Inoltre, quante risorse naturali sono devastate dalle guerre! La pace dei popoli e tra i popoli permetterebbe anche una maggiore salvaguardia della natura. L’accaparramento delle risorse, specialmente dell’acqua, può provocare gravi conflitti tra le popolazioni coinvolte. Un pacifico accordo sull’uso delle risorse può salvaguardare la natura e, contemporaneamente, il benessere delle società interessate.

    La Chiesa ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico. E facendolo deve difendere non solo la terra, l’acqua e l’aria come doni della creazione appartenenti a tutti. Deve proteggere soprattutto l’uomo contro la distruzione di se stesso. È necessario che ci sia qualcosa come un’ecologia dell’uomo, intesa in senso giusto. Il degrado della natura è infatti strettamente connesso alla cultura che modella la convivenza umana: quando l’« ECOLOGIA UMANA » (“Centesimus annus, 38) è rispettata dentro la società, anche l’ECOLOGIA AMBIENTALE ne trae beneficio. Come le virtù umane sono tra loro comunicanti, tanto che l’indebolimento di una espone a rischio anche le altre, così il sistema ecologico si regge sul rispetto di un progetto che riguarda sia la sana convivenza in società sia il buon rapporto con la natura. […]

    Se non si rispetta il diritto alla vita e alla morte naturale, se si rende artificiale il concepimento, la gestazione e la nascita dell’uomo, se si sacrificano embrioni umani alla ricerca, la coscienza comune finisce per perdere il concetto di ECOLOGIA UMANA e, con esso, quello di ECOLOGIA AMBIENTALE.
    È una contraddizione chiedere alle nuove generazioni il rispetto dell’ambiente naturale, quando l’educazione e le leggi non le aiutano a rispettare se stesse. Il libro della natura è uno e indivisibile, sul versante dell’ambiente come sul versante della vita, della sessualità, del matrimonio, della famiglia, delle relazioni sociali, in una parola dello sviluppo umano integrale. I doveri che abbiamo verso l’ambiente si collegano con i doveri che abbiamo verso la persona considerata in se stessa e in relazione con gli altri. Non si possono esigere gli uni e conculcare gli altri. Questa è una grave antinomia della mentalità e della prassi odierna, che avvilisce la persona, sconvolge l’ambiente e danneggia la società.”

  11. nonpuoiessereserio

    @Alvise
    Non sei una bestia e non lo siamo neppure noi, lo sai bene che anche in te c’è una componente più bella che cerchi autolesionisticamente di sopprimere.
    Forse Alvise qualcosa del tuo passato, qualche spira ti spinge a trattenerti lì sotto? Forse la tua coscienza è talmente limpida da farti sentire così indegno di cedere all’Amore?
    A volte invidio la tua umiltà, io che sono peggio di te, più bestia di te non sono capace di sentirmi indegno come fai tu.
    Cristo è colui che ti prende tra le sue braccia come un bambino e la Madonna colei che avrà cura di te se tu solo lo volessi.

  12. Sto guardando il video!! Ma che meraviglia!! Io ti amo ma Contance!!!!!
    Miiiiii…che figa la mia amichetta……………

    Che beeeeellloo!!!!
    – Ma … ma l’ho già detto CHE MERAVIGLIA ???????????????

    MMMHHH!!!!!!

    Zitti, mo, devo senti’. Voilà

      1. Ohi, Vale carissimo! Ti leggo GIUSTAPPUNTO mentre mi echeggia dentro e dappertutto questa frase di Constance – video centellinato nell’ascolto attentissimo, a mo’ di Bibbia, ohhh yeeees – appena appena da lei così dolcissimamente proferita in quel suo candore da occhiali da sole ad avercela di fronte tanto m’illumina d’immenso 😀 ( eddai, lo posso dire, non le faccio leccatine da troppo e sono in astinenza, abbiate pietà) … e dunque lei sta dicendo nel video or ora/audite audite:

        “Con gli uomini non si arriva con le parole”
        ipse femminissima dixit.

        E sissignore che dallo psicologo sarebbe un filino più complicato raggiungere il paziente a gesti ma…trattandosi di Alvisù mio – io non ho ancora avuto modo e tempo di godermi un solo post e relativi commenti da qualche mese ahimè – , ecco, con Alvisù mio c’è poco da psicologizzare, almeno io mai e poi mai me lo prenderei in “cura” psicologica. Il ragassuolo è bell’ e equilibrato. Ecco la diagnosi, vit vit e gratìs gratìs 😀

        Non è lui che farei parlare, per intenderci.
        E manco pe’ gnente che io parlerei a lui.
        In tutta deontologicissima professionalità psicologizzantissimamente parlando io parlerei di, di lui. A Dio.

        Stop.
        A farla breve brevissima:
        prego perchè si apra alla meraviglia del credere.
        Poche parole.
        Grani, magari. Molti. Intensi. Costanti. Snocciolati a torsoli aurei di Ave.
        E queste braccia in cui sempre vorrei stringerlo.

        E’ il mio Alvisuccio, e diamine. Mica mollichette canine di pane.

        ^.^

        (Wè: un abbraccissimo a tutti! Quanto è strabellissimissimo reincontrarvi! )

        Candy principessa nella torre (francese) 😛

        1. vale

          vabbé, allora mi farei psichizzare io. et honni soit qui mal y pense…(ma magari ci prende…)

          1. perfectioconversationis

            Maxwell, dov’eri finito? Come stai?
            Garda che diventiamo tutti gelosi se appari solo per omaggiare (doverosamente) la Principessa.

            1. A 40 anni compiuti sto imparando un altro mestiere…… Seguo sempre tutti,ma è un momento in cui mi è difficile concentrarmi su encicliche o dialoghi filosofici o entrare quando entri tu , Alvise, Cyrano etc etc…….
              Io ho modestissimi studi da geometra, se non sto sul pezzo bello concentrato mi perdo…..

  13. Erika

    @Roberto: io non ho mai detto che non esista un principio di legittima difesa, che si applica sia al singolo, che alla comunità(tra l’altro studio le arti marziali da anni 😉
    ).
    Ma, nel caso delle comunità, vale a dire della guerra, non ne conosco nemmeno una che si sia consumata in condizioni di oggettiva inevitabilità.
    Persino nel caso della II guerra mondiale, quando la politica nazista esigeva una risposta forte e ferma, credo che questa risposata avrebbe dovuto essere più tempestiva e meno militare.
    E’ profondamente ingiusto sostenere che chi, come me, sostiene l’idea che la guerra sia sempre una sconfitta, venga accusato di avere in odio la propria civiltà, soprattutto quando questa critica viene mossa da chi, quella civiltà (ma non è certo questo il caso!), dimostra di conoscerla tanto poco.

  14. Velenia

    @ Erika,probabilmente,ma mi potrei sbagliare,non ti conosco,tu non sei una “pacifista” nel senso qui evocato dagli altri commentatori,ma una “pacifica”,cioè una di coloro che erediteranno la Terra (lo stesso non può dirsi di me,purtroppo) e quello che spesso racconti del tuo matrimonio me lo conferma.La pulizia dei 3 kg di sarde a sorpresa per me rimane mitica,io avrei salato il marito,ma lasciamo perdere….
    Riguardo alla II guerra mondiale anch’io penso che Hitler andasse fermato prima,ma non sono una storica e non posso valutare le ragioni per cui non fu fatto,dubito, tuttavia ,che lo scopo potesse essere raggiunto con le armi della diplomazia.Rimane il dubbio…

    1. Il 20 luglio 1944 la Resistenza antinazista tedesca tentò di uccidere il Führer: l’attentato fallì, e scatenò una spaventosa repressione con oltre settemila esecuzioni capitali. Qualcuno ci provò.

      1. si dovrebbe anche dire che il garante internazionale di una di quelle operazioni si chiamava Pio, e vestiva di bianco.
        Quando ebbe poi a dire: «…Nulla è stato lasciato intentato per evitare la guerra…» intendeva davvero “nulla”.

        o, se non avete tutto questo tempo,

        1. Alessandro

          a conferma che il Romano Pontefice non è un pacifista. Proprio come diceva – lo segnalavo sopra – Giovanni Paolo II nel 1991.

  15. Erika

    Cara Velenia, non esageriamo, le sarde erano solo 1 Kg!!
    E’ vero, si fraintende spesso tra pacifici e pacifisti, come se per credere fortemente nella pace fosse necessario fumare cannabis e indossare solo enormi maglioni peruviani…
    😉

    1. Velenia

      Ah Ah,però i maglioni peruviani sono carini,anch’io ne ho avuto un paio,la cannabis no,però sono nicotina-dipendente e questo mi taglia già fuori dal politicamente corretto!

      1. Erika

        Ah, sei una compagna di sventura tabagista?
        Ormai siamo i paria della società, peggio di chi butta la plastica nel bidone del vetro e di chi non capisce perché darsi tanto da fare per quegli stupidi panda che non vogliono saperne di accoppiarsi…
        😉

        1. vale

          ed io me ke fumo solo toscani,riserva,millennium,presidente e mori,son tagliato fuori?
          (era per la rima…)

  16. Una amica mi ha segnalato che su FB gira la seguente pagina:
    http://www.facebook.com/profile.php?id=100003333358551#!/pages/Chi-indossa-le-pellicce-ha-lobbligo-morale-di-guardare/167597363293049

    ora, senza entrare nel merito pelliccia sì / pelliccia no (discussione palesemente inutile), mi preme farvi notare l’assurdità degli argomenti che i creatori e sostenitori di questa pagina hanno contro le malcapitate signore che amano vestire il lussuoso cappottino. Vengono paragonate nientepopodimeno che ai nazisti! mi viene spontaneo pensare che allora si riterrà opportuno paragonare le bestioline allevate ai poveri cristi internati nei lager…
    Ma tant’è. Siamo ormai diventati tanto buoni e teneri che ci commuoviamo per gli animali e chiamiamo “donnacce” le signore impellicciate. C’è il pacifismo del tizio che manifesta contro le invasioni Usa in Iraq ma che gongola vedendo le immagini del cattivissimo Gheddafi ucciso dai ribelli, o che magari medita di notte di tagliare le gomme al vicino di casa che ha la cattiva abitudine di depositare la monnezza sul pianerottolo comune.
    Perfectioc. più sopra ha detto chiaramente “La deformazione dei valori cristiani rende il mondo un inferno, ma un inferno così affascinante che ci incamminiamo spontaneamente per raggiungerlo”.
    I valori vengono messi uno in fila all’altro, senza una priorità, e ciascuno si appropria di quello che gli piace maggiormente e lo porta all’estremo. Amo gli animali=divento animalista. Amo la pace=pacifista. Amo la natura=ambientalista….
    Il problema è che si dimentica l’uomo, lo si relega con le sue domande fondamentali nell’ultimo cantoncino dei “valori”, come se fosse un disturbatore della quiete cosmica, e gli si consente di esistere solo a patto che si ridimensioni nelle sue esigenze. A questo ci vuole ridurre l’Anticristo, a omuncoli che si scandalizzano per una pelliccia ma che non hanno carità vera nel cuore.

    1. vale

      è i politicamente corretto alla Naomi Klein,(l’autrice di “no logo”uno dei cult del politicamente corretto) che disse di levare l’etichetta ai jeans di armani per non far vedere ke anche lei….

    2. Guarda Giuliana, hai così ragione che quei finti animalisti, che in realtà poi sono sostanzialmente contro gli uomini, probabilmente indossano cinture e scarpe di cuoio, mangiano uova e salumi, e cose analoghe.
      Il corto circuito è tale che oggi essendo la giornata della memoria, si leggono su FB messaggi di odio talmente carico da far capire che…. non hanno capito nulla.
      Senza mai nulla togliere in sdegno e condanna contro i carnefici -le loro azioni gridano vendetta al cospetto di Dio- non mi sembra che seminando odio e violenza (non solo verbale temo) si raccolga amore…

  17. Erika

    Resto anch’io stupita di quanta incoerenza e quanta stupidità ci sia in giro…
    Non entrano nel merito delle pellicce,(che a me comunque non piacciono, danno un’aria molto volgare, n’est pas?), altre cose non le metterei sullo stesso piano.
    Il rapporto tra uomo e ambiente, ad esempio, non può essere relegato a intrattenimento di sciùre e fricchettoni. E’ una cosa importante e SI, io sono assolutamente convinta che l’uomo debba ridimensionarsi nelle sue esigenze, non foss’altro che per evitare l’estinzione (temo molto le guerre che deriveranno dall’accaparramento delle risorse sempre più scarse).
    Allo stesso modo che dichiara di perseguire la pace e poi invoca morte e sciagura sui poveri soldati che si trovano a combatterle non ha le idee molto chiare.
    Insomma, essere contro il politicamente corretto mi va bene, purché non sconfini contro essere il corretto tout court.

    1. vale

      veramente i dinosuri si sono estinti anke senza l’uomo…..
      anche questa mania dell’utilizzo forsennato( peraltro non accompagnato da dati non confutabili in merito) delle risorse naturali.
      est modus in rebus. un conto è l’utilizzo ragionevole anche se crescente. un conto è dire(ma in base a che?) che si sia arrivati al limite….sul ridimensionamento si può essere d’accordo. ma non per una quaestio ideologica. ma perché ciò che è essenziale alla vita è poco. il resto è sovrappiù( che poi uno voglia stare sempre meglio,va da sé,come l’indio che ad una conferenza sul clima tenuta in brasile rispose ad una delle “pasionarie”ecologico-pacifiste,dato che indosava una pelle di leopardoo quel che era) che se si triva faccia a faccia con una bestia feroce affamata nella foresta,l’ammazza.punto.e che l’acqua corrente calda e fredda nella sua capanna la voleva anche lui……

  18. 61Angeloextralarge

    Fuori tema ma fresco fresco di oggi!

    “Cari figli! Anche oggi vi invito con gioia ad aprire i vostri cuori e ad ascoltare la mia chiamata. Io desidero avvicinarvi di nuovo al mio cuore Immacolato dove troverete rifugio e pace. Apritevi alla preghiera affinché essa diventi gioia per voi. Attraverso la preghiera l’Altissimo vi darà l’abbondanza di grazia e voi diventerete le mie mani tese in questo mondo inquieto che anela alla pace. Figlioli, testimoniate la fede con le vostre vite e pregate affinché di giorno in giorno la fede cresca nei vostri cuori. Io sono con voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.

      1. 61Angeloextralarge

        Chi ha mai detto che sono “rivelazioni”? Sono “messaggi”. Tra l’altro, cosa dovrebbe rivelare di nuovo? Nulla! Tutto quello che c’era da dire lo ha già detto Gesù, quindi lo trovi nel Vangelo… lo avevano annunciato i profeti, quindi lo trovi nell’Antico Testamento… Lo dice la Chiesa, quindi lo trovi nei Documenti, nelle Lettere, etc. Maria, da brava “mamma”, ci ricorda quanto è già stato detto! Sai, noi figli, abbiamo bisogno di una mamma che ci sta un po’ vicina, altrimenti siamo di “memoria corta”. Maria non contraddice mai la Parola di Dio, tantomeno contraddice la Chiesa.

  19. Erika

    @vale, mi pare che diciamo la stessa cosa. D’altronde non occorre essere scienziati per capire che immettere tonnellate di veleno nell’aria e nell’acqua alla lunga non faccia tanto bene, e che alcune risorse del pianeta, come il petrolio, che hanno lunghissimi tempi di formazione, prima o poi finiscono se i tempi di consumo sono, al contrario, brevissimi. E poi non mi pare che il consumismo sfrenato ci abbia fatto tanto bene, anzi. Io per prima rabbrividisco se penso alla quantità di oggetti inutili che posseggo.

    1. vale

      appunto.il vecchio buon senso comune.(affine alla legge naturale?)tutto,o quasi,utile. ma con giudizio.il consumismo sfrenato è come tutte le cose o desiderii senza moderazione. chissà perché mi viene in mente tutti coloro che parlano della “rerum novarum” senza citare il seguito: “cupiditas”. ovvero il desiderio smodato di cose nuove(o novità). dove il “male” non è la cosa nuova in sé. ma il desiderio smodato….

  20. Francesca

    Dostojevskij scripsit :Se Dio non c’e’ tutto e’ permesso”…Ho letto tutti i romanzi (compreso “i fratelli karamazov”) e tutto vi ho trovato tranne che non sia profondamente cristiano

  21. perfectioconversationis

    Vorrei attirare l’attenzione anche su un altro aspetto del pensiero dell’Anticristo, o più semplicemente pseudo-cristiano, un modo di pensare molto diffuso e pervasivo anche in ambiente cattolico: l’idea della purezza estrema. La quale, in sé, è un’idea gnostica. Ci sono persone, anche molto benintenzionate, le quali non possono accettare che il mondo abbia un aspetto materiale: che devo essere onesto, ma non mi si può chiedere di lavorare senza guadagno, che la politica è un lavoro che corre il rischio di corrompere, ma non si può rinunciare a lavorare per il bene comune in condizioni reali e non ideali, ecc…
    Queste persone sono così concentrate su un’impossibile purezza che vorrebbero trovare negli uomini, su un’ideale umano che prescinde dal peccato originale, che finiscono per trattare tutto il mondo con disgusto, credono di amare solo la vita dello spirito, in realtà detestano l’uomo concreto a favore di quello mentale.

    1. nonpuoiessereserio

      Molto interessante questo punto e soprattutto consolante. Mi vengono in mente le testimonianze di certi carcerati, mi viene in mente San Pietro con le sue debolezze, oppure le vite di persone semplici che magari leggono “Chi” però hanno un cuore grande, mi vengo in mente io che sono uno sfigato.

    2. Non ti preoccupare, queste persone che dici te, nella vita REALE vivono la vita REALE, è uno gnosticismo di maniera il loro, una specie
      di anoressia senza ripercussioni sul peso fisico!!!!

  22. PAX:
    “Papa Pio XII, plaudendo alla conclusione della guerra in Spagna, dirà nel radiomessaggio alla nazione il 16 aprile 1939, poi riportato su tutti i giornali, che “ora risplende nuovamente la grande tradizione cattolica”, “baluardo inespugnabile della fede”.

    1. vale

      beh,colgo l’ironia-o sarcasmo- della citazione. ma se ti vai a leggere,per esempio, Pio Moa-che a dispetto del nome, era un repubblicano-e la sua storia della guerra civile in Spagna, forse cambi idea sul fatto che la sconfitta dei “republicones” sia stato-nella disgrazia di una guerra civile e delle innumerevoli morti-un bene.
      andarsi a guardare,anche, i morti fatti dai repubblicani(sedicenti) prima dell’alzamiento.( e del perchè una parte degli Spagnoli si alzò in armi contro una tirannia giacobina che non aveva nulla da invidiare alle stragi di Pol Pot in Cambogia)…

  23. Alessandro

    Ancora il card. Giacomo Biffi su Solovev

    “Solovev ha capito come nessun altro il secolo ventesimo, ma il secolo ventesimo non ha capito lui.
    Non è che gli siano mancati i riconoscimenti. La qualifica di massimo filosofo russo non gli viene di solito contestata. Von Balthasar ritiene il suo pensiero “la più universale creazione speculativa dell’epoca moderna” (Gloria III, p. 263) e arriva perfino a collocarlo sullo stesso piano di Tommaso d’Aquino.
    Ma è innegabile che il secolo ventesimo, nel suo complesso, non gli ha prestato alcuna attenzione e anzi si è puntigliosamente mosso in senso opposto a quello da lui indicato.

    Sono lontanissimi dalla visione solovievana della realtà gli atteggiamenti mentali oggi prevalenti, anche in molti cristiani ecclesialmente impegnati e acculturati. Tra gli altri, tanto per esemplificare:

    – l’individualismo egoistico, che sta sempre più segnando di sé l’evoluzione del nostro costume e delle nostre leggi;
    – il soggettivismo morale, che induce a ritenere che sia lecito e perfino lodevole assumere in campo legislativo e politico posizioni differenziate dalla norma di comportamento alla quale personalmente ci si attiene;
    – il pacifismo e la non-violenza, di matrice tolstoiana, confusi con gli ideali evangelici di pace e di fraternità, così che poi si finisce coll‘arrendersi alla prepotenza e si lasciano senza difesa i deboli e gli onesti;
    – l’estrinsecismo teologico che, per timore di essere tacciato di integrismo, dimentica l’unità del piano di Dio, rinuncia a irradiare la verità divina in tutti i campi, abdica a ogni impegno di coerenza cristiana.

    In special modo il secolo ventesimo – nei suoi percorsi e nei suoi esiti sociali, politici, culturali – ha contraddetto clamorosamente la grande costruzione morale di Solovev.

    Egli aveva individuato i postulati etici fondamentali in una triplice primordiale esperienza, nativamente presente in ogni uomo: vale a dire nel pudore, nella pietà verso gli altri, nel sentimento religioso.
    Ebbene, il Novecento – dopo una rivoluzione sessuale egoistica e senza saggezza – è approdato a traguardi di permissivismo, di ostentata volgarità e di pubblica spudoratezza, che sembra non aver paragoni adeguati nella vicenda umana.

    E’ stato poi il secolo più oppressivo e più insanguinato della storia, privo di rispetto per la vita umana e privo di misericordia. Non possiamo certo dimenticare l’orrore dello sterminio degli ebrei, che non sarà mai esecrato abbastanza. Ma sarà bene ricordare che non è stato il solo: nessuno ricorda il genocidio degli Armeni a cavallo della prima guerra mondiale; nessuno commemora le decine e decine di milioni uccisi sotto il regime sovietico; nessuno si avventura a fare il conto delle vittime sacrificate inutilmente nelle varie parti del mondo all’utopia comunista.

    Quanto al sentimento religioso, durante il secolo ventesimo in oriente è stato per la prima volta proposto e imposto su una vasta parte di umanità l’ateismo di stato, mentre nell’occidente secolarizzato si è diffuso un ateismo edonistico e libertario, fino ad arrivare all’idea grottesca della “morte di Dio”.

    In conclusione, Solovev è stato indubbiamente un profeta e un maestro; ma un maestro, per così dire, inattuale. Ed è questa, paradossalmente la ragione della sua grandezza e della sua preziosità per il nostro tempo.

    Appassionato difensore dell’uomo e allergico a ogni filantropia; apostolo infaticabile della PACE e avversario del PACIFISMO; propugnatore dell’unità tra i cristiani e critico di ogni IRENISMO; innamorato della natura e lontanissimo dalle odierne INFATUAZIONI ECOLOGICHE: in una parola, amico della verità e nemico dell’ideologia.
    Proprio di guide come lui abbiamo oggi un estremo bisogno.”

    (dall’Intervento del card. Giacomo Biffi al Convegno “«La passione per l’unità»: Vladimir Solo’vev (1853-1900)” – 4 marzo 2000)

  24. 61Angeloextralarge

    Video visto tutto!!!!! Complimenti a iosa a Costanza, Paolo e Claudia! Tranquilli! Avete le spalle robuste anche per accogliere i complmenti e non lievitare nell’orgoglio. Che dire ancora? Ah, sì! Che avete dimostrato che la classe non è acqua!

  25. “Ma è innegabile che il secolo ventesimo, nel suo complesso, non gli ha prestato alcuna attenzione e anzi si è puntigliosamente mosso in senso opposto a quello da lui indicato.”
    Messa così sembra che da una parte ci fosse Solovev e dall’altra il secolo XX che ce l’ha messa tutta per per mettere in atto quello che le sue idee prasagivano di disumano che stava procedendo (che poi è stata la nostra storia).
    (Ah se avessimo ascoltato Solovev!) (ah se avessimo ascoltato Cristo!) (ah se ora ascoltassimo Voi e seguissimo i commi della dottrina!) (basterebbe seguire i commi, tutto qua!)

    1. a proposito, Alvise, vorrei un tuo parere… Avrai (forse) visto “Al di là del bene e del male” di Liliana Cavani. A mio avviso un bruttissimo film, che prende il misterioso triangolo di un genio e due persone intelligentine (perché la Salomé e Rée non gli stanno certo alla pari) e lo immiserisce nel triangolino morboso tra il vecchio porco (lui meno intelligente del vero), la bella studentessa (lei più bella della vera) e il buon omosessuale represso…
      Ebbene, ricorderai che quando alla fine lui è già pazzo e lei nei primi giorni del nuovo secolo va a trovarlo (è la famosa scena del cavallo), lei lo abbraccia, lo calma e gli dice: «Friz, è il Novecento! È il nostro secolo!»
      Beh… la Salomé forse non poteva immaginare cosa sarebbe stato, il “loro” secolo, ma la Cavani sì! A questo punto, e proprio perché non si tratta di “seguire i commi”, tutta quella smaccata patina agiografica è proprio di cattivo gusto.
      Che ne pensi?

      1. Penso che il film è orrendo!!!
        Che altro devo pensare?
        Provo anche a pensare (considerato che siamo all’inizio, ma ormai già da un po’, di un altro secolo, come vola il tempo, se esiste)cosa
        pensavano gli altri (le genti)dell’inizio dell’altro secolo. Forse c’era più entusiasmo? Forse allora il “progresso” non avendo ancora del tutto rivelato il suo lato oscuro (benchè quasi sempre i pensatori e anche non pensatori normali abbiano rimpianto le età passate) era visto con più ottimismo dava più energia voglia di fare di andare etc. o forse no, come ora, come sempre, e io rimpiango Orazio che con un pezzo di cacio e un bicchiere di vino (o anche due) andava a letto presto nel silenzio della campagna senza luci….

          1. Te vai benissimo, e Fefral, e anche metterei al lavoro Turris, e Vale, e Maxwell, e angela, e angelina, e erika, e ancora Alexander, il buon Lisander post-padano, e tutti gli altri, che scrivessero che dicessero, che contraddicessero, specialmente…

            1. 61Angeloextralarge

              Caspiterina, Alviseee! A te vanno proprio bene tutti? Tutti nel calderone? Lasciamo fare a chi s fare, perlomeno per quel che mi riguarda: so’ gnurant cum ‘na capra!

            2. angelina

              Ma grazie! Alvise! Nominata da Alvise…!!! Davvero, ho provato un attimo di tenerezza.

  26. Francesca

    A proposito dell’inizio del secolo scorso… provate a leggere un po’ di Chesterton…dire che e’ illuminante e’ poco.

    1. 61Angeloextralarge

      Anche ieri ha galleggiato poco rispetto alle settimane scorse. Certo che lei, come tutti gli altri, vivacizza il post, non trovi? L’importante e non scadere nella maleducazione o peggio ancora nelle volgarità. RISPETTO!!! Anche se A GUERA E’ GUERA..

  27. Roberto

    @Erika: niet-niet-niet. Ti ricordi quando l’altro giorno parlavo di giochi di prestigio? La tua risposta è una conferma indiretta di quanto tali “giochi di prestigio” siano efficaci.
    Teniamo intanto distinti pace e pacifismo, come è stato detto sopra da altri. Il pacifismo è ideologico. Il trucco per riconoscere le ideologie è il seguente: l’-ismo finale. Quando vedi un -ismo, tiragli il collo. Tra pace e pacifismo, rispetto del Creato ed ecologismo, ce ne corre parecchio, come spiegava Daniela sopra. L’-ismo, la visione ideologica, è sempre figlia, nipote o pronipote dell’illuminismo, e come tale è avversa e inconciliabile alla nostra Fede, perché pretende di mettere un’idea al posto di Dio – fabbrica idoli.
    Per ‘pacifismo’ si intende un rifiuto assoluto a qualsiasi azione di violenza, a prescindere dall’ingiustizia che va prevenuta o riparata per mezzo dell’azione o delle azioni violente che si rivelano essere, purtroppo, necessarie.
    Perciò prescinde dall’essere o meno fricchettoni, contrari o meno all’aborto. Vuol dire avere una posizione previa.
    Affermare ‘la guerra è sempre una sconfitta’ non stabilisce un’identità pacifista.
    Ma ormai è passata l’idea che essere contrari alla guerra (e vorrei vedere!) significhi automaticamente essere ‘pacifisti’. Così però ci si lascia automaticamente reclutare in un determinato “campo”. Infatti il tuo ragionamento è stato: Roberto dice che il pacifismo ha in odio la propria civiltà → io ritengo che la guerra sia sempre una sconfitta → quindi sono pacifista (errato) → Roberto mi ha detto che ho in odio la mia stessa civiltà.
    Il gioco di prestigio a cui mi riferisco è l’uso del linguaggio. A questo punto, la critica che ho sviluppato contro l’ideologia pacifista non può essere più compresa e viene invece fraintesa – e infatti.
    La stessa cosa è accaduta l’altro giorno quando parlavo di ‘Stato’. Tu hai riletto la parola come ‘aggregato di cittadini che stanno insieme ecc.’, gli hai dato un significato neutro, e naturalmente inteso in questi termini hai provato disagio e resistenza a tutto il mio ragionamento. Mentre io intendo il vocabolo ‘Stato’ in tutt’altro modo. E anche qua, difatti, ci troviamo di fronte a una ‘confusione del linguaggio’, sempre di stampo illuminista, che si può riassumere nella frase fatta “lo Stato siamo noi”. Il che è opinabile: lo Stato, come ormai lo conosciamo in Europa, è un apparato burocratico modellato su ideali Rivoluzionari: lungi dall’essere il migliore o l’unico modello di potere attraverso il quale una Nazione, una Patria, può essere governata e unificata politicamente.
    Questo è un problema che a volte mi capita di definire la “maledizione di Babele”. Per questo ritengo che i cattolici abbiano un disperato bisogno di fare battaglia culturale. L’illuminismo ha vinto questa battaglia, che si gioca per l’appunto in primo luogo nell’imporre un linguaggio, così che l’interlocutore abbia quasi delle reazioni, non vorrei dire pavloviane che mi pare brutto 😀 , ma tanto per capirci, quando posto di fronte a certe affermazioni. Certamente sono quelle reazioni di disagio, disturbo, che possono trasformarsi facilmente in rabbia ideologica (mi pare difatti che una volta tu abbia accennato a tue amicizie e conoscenze che hanno reazioni simili quando si confrontano con posizioni della Chiesa) e che ritengo abbiano qui, in parte almeno, la loro origine.

  28. Ma, per esempio,, quando Mussolini entrò in guerra, se ci fosse stato un movimento pacifista, o per la pace, o contro la guerra, in quel caso(ma potrebbe anche essere in altri casi) che cosa ci sarebbe stato di male e di anti-cattolico?

    1. Francesca

      Nulla di male, ma non si possono fare paragoni tra periodi totalmente diversi. Oggi essere pacifista e’ una facciata di convenienza perche’ se non dici che lo sei ti sputano ion un occhio. Si chiama POLITICAMENTE CORRETTO. Salvo poi essere PACIFINTI quando si tratta di bombardare Gheddafi.

      1. io non sono neé pacifista né null’altro, ma come si fa a capire quando ci si deve opporre a una guerra, chi lo capisce, come, quante persone, quali organizzazioni, chi lo dice agli altri, come si diffonde l’idea di non fare la guerra?
        Noi per esempio, per non bombardare Gheddafi, che abbiamo fatto? Nulla! Ma bisognava farlo o no? E per L’irak?
        E per l’Afganisthan? E contro i Palestinesi? Forse te volevi solo dire che è facile chiaccherare per fare bella figura, ma poi le cose vanno come c’è chi le fa andare?Allora, per non essere tra quelli che vogliono sempre fare bella figura non dire o non fare mai nulla o citare solo i codicilli della dottrina cattolica, che fa molto anticonformista, ormai, direi, a questo punto?

        1. JoeTurner

          tu hai citato la seconda guerra mondiale io ti cito la prima: in Italia nel 1914 c’era chi era contrario e favorevole alla guerra ma si chiamavano Interventisti e Non Interventisti (non pacifisti!), ognuno con le proprie ragioni e mettevano in campo le loro ragioni non generici appelli alla pace e ipocrisie varie: ecco allora che mi viene naturale andare a cercare ogni falla, ogni incoerenza di queste anime belle con le bandiere arcobaleno che sventolano solo contro le guerre che qualcuno gli dice essere ingiuste e che durante i massacri libici (ma non si chiamano massacri si chiamano “primavere”), esponeva tricolori.

    2. Roberto

      Ma nulla di male: anche il fasc-ismo, il nazional-ismo, hanno una matrice ideologica. Un’ideologia spinge in una direzione, proponendosi inizialmente come una panacea di tutti i mali, fino a creare guasti e diventare così sbilanciata da scatenare una reazione uguale-e-contraria, che sarà però sempre ideologica. Arriva il D’Annunzio di turno, e via a farsi accoppare per la gloria (ma meglio ancora, a mandarci altri mentre sorseggiando il vino al caldo in salotto si filosofeggia su quanto sia nobile morire al fronte). Le guerre scatenano un orrore quale non se n’era mai visto, e alla giusta pretesa che essa sia un’ultima ratio si sostituisce l’idea di rifiutarla a prescindere dalla minaccia che purtroppo può profilarsi all’orizzonte della storia. E così via.
      Il mondo e il cattolico difficilmente riescono ad andare d’accordo, perché il cattolico, se è tale, non aderisce mai alla “moda del momento”, quale che sia, ma aderisce a una visione della realtà che nel suo nucleo non cambia mai e, una volta per un aspetto e una volta per l’altro, non è omologa a quanto il mondo vuole.

  29. Francesca

    Secondo me bisogna farsi guidare dal buon senso. Ci sono guerre che indubbiamente bisogna fare. Se gli americani non fossero intervenuti in Europa nel 1944 a quest’ora cosa saremmo? Se Vienna fosse stata invasa dai Turchi a quest’ora saremmo tutti musulmani? Se I Greci non avessero combattuto contro i Persiani di Dario, Serse e compagnia bella a quest’ora cosa sarebbe l’Occidente?
    Se non si fosse intervenuti in Afghanistan a quest’ora le donne continuerebbero a essere lapidate nello stadio, in Irak spadroneggerebbe ancora Saddam… Purtroppo a volte da’ fastidio che si intervenga anche per motivi economici, ma questo accade nei nostri tempi. Non vedo quale motivo, oltre che la difesa della liberta’, abbia potuto spingere gli USA a combattere su suolo europeo nella II guerra mondiale.

      1. Francesca

        In quel preciso momento storico a Mussolini e’ sembrata la cosa piu’ conveniente da fare. Nessuno ha la sfera di cristallo.

      2. 61Angeloextralarge

        Concordo! Col senno del poi, non solo questo, ma quante cose sarebbero andate meglio!

  30. Se la pulzella d’Orléans è santa, devo ritenere che ci siano guerre giuste.

    A chi la valutazione, in caso di mancanza di comunicazioni dirette del Capo? A chi ha il potere e la responsabilità di prendere la decisione, con gli elementi in proprio possesso e sotto la propria responsabilità. Ci devono essere cioè tutte le condizioni già ricordate, quelle del catechsmo, ma poi qualcuno deve prendersi la responsabilità di valutare e decidere.
    La guerra al nazismo incarnò secondo me in modo da manuale i connotati di guerra giusta. In altri casi è molto più difficile tracciare un confine netto, segno forse che sarebbe stato possibile tentare altre strade.

  31. Ma la pulzella d’orleans aveva gli inglesi che stavano occupando la Francia (o quella che era allora la Francia)!!!
    Segno, forse, che non sarebbe stato possibile tentare altre strade?

  32. Erika

    @Roberto: grazie per la tua risposta !
    @Francesca: l’America si decise a entrare in guerra nel secondo conflitto perché i sottomarini tedeschi avevano troppo compromesso le vie commerciali con l’Inghilterra. Motivazioni principalmente economiche anche per quanto riguarda l’Iraq, temo. Sia chiaro che io avrei preferito si agisse più civilmente nei confronti di Saddam, di Gheddafi e persino di Bin Laden (non perché lo meritassero, ma perché si sarebbe dimostrato al mondo cosa si intende per cultura del diritto occidentale)

  33. Francesca

    Sono stata troppo semplicistica. Naturalmente gli interessi ci sono sempre, sara’ che a noi occidentali e’ andata bene che loro siano arrivati….al di la’ di tutto. Comportarsi piu’ civilmente con i vari dittatori… impossibile, l’uomo sarebbe perfetto! Quando ho visto il corpo di Gheddafi sono inorridita e ho pianto. E’ uscito all’epoca un articolo di Magdi Allam sul Giornale.

  34. Giuseppe

    Admin! Non mi piace sta versione, ..in ogni caso:
    1) ma non c’è una sola foto del Vesuvio tuor?
    2) riaggiorna la classifica!

      1. Giuseppe

        Le mie sono una vera schifezza. Era un appello -disperato- a qualche fotografo più bravo umilimente recedo.
        La classifica dei post più postati! si vede che non sei più tu!

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