Offrire, soffrire

di Anonimo

Oggi è la festa della Presentazione di Gesù al tempio, la Candelora, ed io come da un po’ di anni a questa parte non ho nessuna voglia di andare alla Messa solenne. Mi sceglierò una Chiesetta nascosta, con una cerimonia semplice, dove nessuna donna in attesa o madre gioiosa voglia portare i propri pargoletti per la benedizione di rito. La mia carne si ribella a tanta festante umanità ed il Dio in cui credo che si è fatto carne, corpo e sangue, mi nutrirà nel nascondimento di una Messa di tutti i giorni. Continua a leggere “Offrire, soffrire”

Prostitute o spose?

 

di Fabio Bartoli    Uscite, popolo mio, da Babilonia

Giovanni non doveva intendersene molto di donne. Così almeno pensa Elizabeth  Schüssler-Fiorenza, un’esegeta della scuola cosiddetta femminista (una delle più moderate in verità, l’unica che son riuscito a leggere senza provare il bisogno istintivo di gettare il libro in luoghi innominabili). La sua tesi è che Giovanni conosce di fatto due soli modelli femminili, la prostituta e la sposa, e quindi commette il terribile peccato di origine di ogni maschio, quello cioè di pensare la donna solo in relazione a se stesso. continua a leggere

Bellissima

Abbiamo ricevuto da un nosto amico questo post che volentieri pubblichiamo. Buona festa dell’Immacolata.

di  fr.  Filippo Maria

Se per assurdo si potesse fare un concorso di bellezza tra le donne della terra, di tutti i tempi e di tutti i luoghi, dalle origini dell’umanità ad oggi… beh, quel concorso lo vincerebbe sicuramente lei.

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Piovono preci

di Costanza Miriano

VV MR, PN D GRZ, L SGNR CN T. Come tutti ben sanno si tratta dell’Ave Maria mormorata tra i denti senza alterare la mimica facciale quando ci si mette la matita (per labbra, ma anche occhi: bisogna stare immobili, soprattutto se lo specchietto è piccolo e fuori mano, come quello retrovisore): è la giaculatoria dell’automobilista femmina in ritardo al lavoro. continua a leggere

Figlia del tuo figlio

di Paolo Pugni

La sua estrema forza è la sua più grande debolezza, perché questo è l’amore di Dio per l’uomo: mettersi in suo potere (come ha fatto fin dall’inizio nella Sua vita terrena) e permettere che ognuna delle sue azioni e dei doni che ci fa possa essere inquinata dalla voce del maligno che sussurra: ma daì, non vedi che è costruito tutto ad arte per fregarti? Perché vuole incastrarti? Non fece forse così fin dall’inizio, da quando apparve per confondere AdamoedEva (tutto attaccato perché erano una cosa sola, maschio e femmina LO creò)? continua a leggere

Pocket coffee e cavallette

di Costanza Miriano

Sabato con il mio solito astuto tempismo e con la sagacia strategica che da sempre mi caratterizza mi è venuta voglia di fare una corsetta tonificante nel luogo e nel tempo probabilmente al momento meno opportuni del pianeta, se si esclude forse la Somalia. Non avevo, infatti, esattamente realizzato che in quel momento il mio quartiere veniva devastato – sono giornalista per errore e non sto mai sulla notizia –, e mi sono trovata a respirare a pieni polmoni i miasmi delle auto bruciate e le sgassate dei mezzi di Polizia, visto che abitiamo a san Giovanni (quando una parte del corteo, quella pacifica, è passata sotto casa, mio figlio è uscito in giardino a vedere col casco, un coperchio di latta come scudo e il fucile a pallini: il pericolo è il suo mestiere). continua a leggere

Grandi speranze

Tra i commenti del post di ieri ne è spuntato uno di un nuovo commentatore, trentamenouno; incuriosito sono andato a sbirciare nel suo blog e ho scoperto il diario di una ragazza, Elena, di 29 anni (anzi trentamenouno) con dentro tante belle cose e tante cose in comune con lo stile del nostro blog. Spero non si arrabbi se oggi come post proponiamo una pagina di questo suo diario.

 

di Maria Elena Rosati   (trentamenouno)

Il momento è arrivato. Si parla di lavoro. Nel percorso di un trentamenouno che si rispetti c’è anche la precarietà e l’affannosa ricerca di occupazione. Quando ho cominciato a scrivere su questo blog, ormai 3 mesi fa, ero nel mezzo di una rivoluzione, mitigata dolcemente da un contratto troppo buono per parlarne male. Il mio contratto di lavoro è scaduto, e non è stato rinnovato. Sono quindi rientrata nel profilo base dei miei coetanei: laureati, specializzati e inesorabilmente precari. Eppure, nonostante tutto non riesco ad essere in crisi. continua a leggere

Donne in attesa

di Raffaella Frullone

Adoro le fiabe sonore. Me ne sono innamorata al secondo anno di asilo (leggi “scuola dell’infanzia”), quando il papà del nostro amico Giovanni ha regalato a tutti i bambini una cassetta (sì, sto parlando delle vecchie ma indimenticate musicassette) con la versione audio della fiaba di Cenerentola. Gironzolavo soddisfatta per casa con l’orecchio attaccato al registratore della Fisher Price, e che gioia quando, pigiando play, sentivo: “A mille ce n’è, nel mio cuore di fiabe da narrar…”

Una volta cresciuta, abbandonato con dolore il cimelio targato Fisher Price, mi è rimasta la passione per le fiabe sonore che non solo propongo ai figli di amici e amiche, ma mi azzardo addirittura a consigliare come regalo divertente ed educativo (dell’inflazionata serie: consigli non richiesti). continua a leggere

Come Maria

Pubblichiamo questo post proposto da  Salvatore Di Fazio (special guest)
di Salvatore Di Fazio

Questo post vuole essere una introduzione a quella che potrà essere una contemplazione della figura di Maria come sposa e madre.

L’interesse per Maria quale sposa e madre è nato a Medjugorje, dove ho avuto la grazia di poterLa conoscere (in parte ovviamente) e, in questo periodo di ferie, aiutato dal Trattato della vera devozione a Maria di Luigi-Maria Grignion De Montfort, cresce di giorno di giorno. continua a leggere

Donna, modestamente

di Raffaella Frullone

Apprendo dai diversi quotidiani, come ogni agosto assetati di notizie che possano definirsi tali, che ricorre in questi giorni un signor compleanno. Si tratta di una ricorrenza che non possiamo non celebrare anche noi: la trentesima candelina del tanga. Ebbene sì, tra gli eventi del 1981 accanto all’attentato al Papa, al matrimonio di Carlo e Diana, al referendum sull’aborto, all’elezione di Reagan presidente degli Stati Uniti nonchè alla nascita della scrivente, possiamo annoverare nientepopodimeno che la messa in commercio di uno degli indumenti intimi più sexy e provocanti. continua a leggere

Bimbo NON a bordo

di Raffaella Frullone

Lunedì mattina. Ore 8.00, primo caffè della giornata, e di una settimana impegnativa. Il telefono vibra: SMS. Testo: «Lo so che non ci crederai, ma mi è venuta voglia di fare un figlio. Colpa del libro, sono a pagina 50». Il libro, ovviamente, è quello di Costanza, e il mittente è una mia cara amica che avevo invitato alla presentazione di Bergamo, la scorsa settimana. Per motivi di privacy non divulgherò le generalità della mia amica, mi limiterò a dire che ha una cabina armadio grande quanto tutto il mio monolocale a Milano, piena soltanto di scarpe con tacco mai inferiore a 8 cm, alle quali parla con regolarità, e alle quali si riferisce chiamandole «i miei tesori». Almeno questo fino a ieri.

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L’ospite col muflone

 

Sono una padrona di casa pietosa. Quando arrivano gli ospiti generalmente sono sotto la doccia, e sfilo di fronte agli invitati attoniti con le giapponesi gocciolanti e l’asciugamano a cofana in testa, oppure sono stesa a terra a infilare una collana di perline, perché una vera principessa seppur treenne, in caso di festa deve sempre sfoggiare un gioiello nuovo.

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Emergenza caldo

 

No, non è il solito pezzo del tg che annuncia che, poffarbacco, siamo in agosto, e c’è il sole, e quindi forse è opportuno non indossare colbacco e tabarro, non mangiare porchetta a colazione, non uscire a fare tre ore di corsa alle tredici in punto, bevendo solo wodka invece dell’acqua. E’ solo che è un po’ caldo qui a Roma, per essere maggio. Se le piscine fossero aperte nelle ore pomeridiane non sarebbe folle l’idea di fare un tuffo. O meglio, sarebbe folle, perché io alla prova bikini non sono affatto pronta, e non starò qui a spiegarne i motivi. continua a leggere

Pop a chi?

Nota bene: questa non è una recensione di un libro, che NON ho letto perché il libro non è ancora uscito. Questo è quello che mi è venuto in mente ascoltando un’intervista.

Ecco: ho pensato che se in uno studio vuoi suscitare l’applauso, la risata generale e gli ammiccamenti del conduttore hai due strade infallibili e rapide: o alludi più o meno vagamente al sesso, o parli male della Chiesa, cantando il motivetto evergreen della gerarchia-che-soffoca-e-sottomette-i-fedeli-per-ottenere-da-loro-tutte-quelle-cose-che-noi-sappiamo-bene-ma-che-è-inutile-stare-qui-a-dirci. (Quali saranno poi un giorno qualcuno ce lo spiegherà mai?)

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Post Scriptum

 

Avendovi abbondantemente deliziato con la notizia che sarei andata a Ferrara a presentare il mio libro, ed essendo stata a disposizione la diretta web dell’incontro, vi aspettereste che io ora vi lasci in pace sull’argomento. Ma non è possibile, perché devo assolutamente dire una cosa troppo importante.

Se “vi riconosceranno da come vi amerete”, gli Amici del Timone di Ferrara e i frati francescani dell’Immacolata che li sostengono con la parrocchia di Santo Spirito sono decisamente amici di Cristo.

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