Abbiamo ricevuto da un nosto amico questo post che volentieri pubblichiamo. Buona festa dell’Immacolata.
di fr. Filippo Maria
Se per assurdo si potesse fare un concorso di bellezza tra le donne della terra, di tutti i tempi e di tutti i luoghi, dalle origini dell’umanità ad oggi… beh, quel concorso lo vincerebbe sicuramente lei.
Non sto parlando di Jennifer Lopez, che pure lo scorso aprile (a 41 anni di età) è stata nominata dal settimanale americano People la donna più bella del mondo del 2011; certo ci sarebbe Angelina Jolie la quale ugualmente ha ricevuto più volte lo scettro di donna più affascinante del pianeta (chi non è rimasto abbagliato dal suo sguardo magnetico… va bene, forse non solo lo sguardo). No, non sto parlando di loro, ma sto parlando di Lei, di Maria, la Madre di Dio! Non sembri irriverente l’accostamento con queste bellissime e conturbanti protagoniste del jet-set planetario. È vero: siamo abituati a considerare Maria solo a partire dall’aspetto ultraterreno, a valutarne l’incomparabile bellezza interiore… tuttavia Maria era una donna, una donna vera, ed era bellissima!
Questa donna, che ha dato i lineamenti fisici a Gesù (chissà quante volte avranno detto al Nazzareno: “Assomigli tutto a tua madre!”) è salutata dall’angelo, nel capitolo 1 del vangelo di Luca, con queste parole: “Rallegrati, piena di grazia”. È un nome nuovo che viene dato a Maria: Kecharito-mène, “piena di grazia” sì, ma si potrebbe tradurre anche con “graziosissima”, “piena di bellezza”.
C’è un antico inno che riprende il tema della bellezza di Maria: quello in cui il popolo cristiano saluta la Vergine dicendo: Tota pulchra es Maria – Maria, tu sei tutta bella… Sei bellissima! Del resto (san Giuseppe non sia geloso) Maria è la donna più nominata, più raffigurata, più cantata, più amata di tutti i secoli e di tutti i luoghi. Non c’è regione della terra in cui non ci sia un santuario dedicato a Lei e alla Sua bellezza al punto che, dicono fonti ben informate, Giovanni Paolo II, in tutti i suoi viaggi apostolici, ha voluto sempre visitare un santuario mariano del posto in cui si trovava.
Ma qual è il segreto della bellezza di Maria? Quale make-up usa? Chi è il suo estetista? Se ci fosse permesso di frugare nella sua borsetta vi troveremmo prodotti del tipo: Grazia di Dio distillata, Spirito Santo a iosa, ettolitri di profumo di santità. Sì perché Maria è Immacolata, cioè preservata immune da ogni bruttezza, da ogni volgarità e disarmonia, da tutto ciò che non piace a Dio e quindi conseguentemente anche da tutto ciò che non piace all’uomo. La Sua bellezza seduce ma non abbandona; la Sua “graziosità” ha sedotto anche lo sguardo di Dio che l’ha creata, tanto da fargli scegliere la Sua femminilità per dare un volto alla propria divinità.
L’11 febbraio 1858, a quattro anni della proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione di Maria da parte di Pio IX, a Lourdes sotto i Pirenei (nella periferia della Francia e del mondo) la piccola e analfabeta Bernadette riferì di aver incontrato una “Bella Signora”, la quale si era presentata proprio come l’Immacolata. L’unica cosa che rimase impressa negli occhi di quella bambina è stata la bellezza di Maria (non credo sia riuscita a comprendere, se non solo in un secondo momento, la portata di quella rivelazione a conferma del dogma che la Chiesa aveva da poco riconosciuto solennemente). In duemila anni il Suo fascino non è sfiorito, il Suo splendore non è venuto meno e ho la vaga impressione che durerà per sempre.
Se la bellezza salverà il mondo, allora il mondo sarà salvato da Maria. La Sua bellezza ci salva perché ci indica la via che porta verso “il più bello tra i Figli dell’uomo”, Nostro Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio. Figlio di Maria.
leggi anche L’Immacolata Concezione spiegata ai bambini
A di la del problema che a me sto “rallegrati” non se ne scende proprio per niente (che c’era di sbaglaito in Ave?) avrei dubbi su ” duemila anni il Suo fascino non è sfiorito”: fate un giro su google.
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.
Ehm, purtroppo devo smentire: magari l’avvesi scritto io! Buona Festa dell’Immacolata a tutti!
Vaneggiamenti!!!
Alvise, se questi sono vaneggaimenti, non sai cosa ti perdi! Quanto è bello vaneggiare!
OGGI IL POST E’ STATO PUBBLICATO CON L’INDICAZIONE SBAGLIATA CIRCA L’AUTORE. ORA E’ STATO CORRETTO.
SCUSATE TUTTI SOPRATTUTTO Fr FILIPPO MARIA E FILIPPOCIAK .
In effetti questa mattina quando ho aperto il blog ho avuto una crisi di identità!!! Comunque non ti preoccupare admin, non c’è problema… Buona festa dell’Immacolata a tutti!
Bella tu sei qual sole
Bianca più della luna
E le stelle più belle
Non son belle al par di teeee…..
Ci facevano cantare, bambini, sotto minaccia, in chiesa, non so se si canta ancora,
Ma chi glielo aveva detto a loro che era così bella?
Claudio Villa?
http://apologeticon.wordpress.com/2009/07/01/il-paradosso-di-frossard/
“Si parlava del disprezzo di certi intellettuali per il mondo della religiosità popolare; e, in particolare, per ciò che ha contrassegnato – e, almeno in parte, tuttora contrassegna – la devozione mariana, l’ambiente dei santuari e dei relativi pellegrinaggi.
Mi disse, dunque, il vecchio André [Frossard]…:
«L’Aldilà, creda a me, sarà una bella sorpresa per i sapienti sofisticati. Non solo scopriranno che un Altro Mondo esiste davvero, ma si troveranno a essere bersaglio della benevola quanto splendida ironia del Dio cristiano. Credo proprio, infatti, che quegli schizzinosi signori troveranno nel loro paradiso tutto ciò che in vita li aveva fatti inorridire: le bottiglie in plastica a forma di Madonna, le bocce con il santuario e la neve quando si scuotono, le immagini di Maria e dei santi popolani da attaccare al cruscotto dell’automobile, i quadretti e le immaginette kitsch.
E il bello sarà che tutto quel bazar gli piacerà moltissimo, perché Dio gli avrà ridato quell’infanzia spirituale e intellettuale che avevano perduta e tanto disprezzata. Vivranno felici per sempre, beandosi fra quella paccottiglia da bancarella di santuario»
Tratto da “Ipotesi su Maria” di Vittorio Messori, pag 68
questa sì che è deliziosa… 🙂
E ci saranno, insieme con loro, Pio XII, Pio IX, San Bernardo e quel gigante di Origene, che si produce in un’omelia eterna sul Cantico dei Cantici.
LODE A MARIA
di san Bernardo
Tu che capisci come in questo profluvio del tempo
annaspi tra tempeste e marosi
piuttosto che camminare sulla terra ferma
Non distogliere lo sguardo dal fulgore di questa stella,
se non vuoi essere travolto dalle tempeste
Se insorgeranno i venti delle tentazioni
se incorrerai negli scogli delle tribolazioni
Guarda la stella, invoca Maria
Se sarai sbattuto dalle onde della superbia,
e dell’ambizione, della detrazione, della rivalità
Guarda la stella, invoca Maria
Se l’iracondia, o l’avarizia,
o le attrattive della carne avranno sconquassato
la navicella della mente,
Guarda la stella, invoca Maria
Se, turbato dalla enormità dei tuoi peccati,
confuso dalla coscienza della tua indegnità,
atterrito dal terrore del giudizio divino,
incomincerai ad essere inghiottito nel baratro della tristezza
e nell’abisso della disperazione
Pensa a Maria.
Nei pericoli, nelle angustie, nelle incertezze
Pensa a Maria, invoca Maria.
Seguendo Lei, non ti svierai
Pregando Lei, non dispererai
Pensando Lei, non ti sbaglierai
Se Lei ti tiene, non cadrai
Se Lei ti protegge, non avrai paura
Se Lei ti guida, non ti stancherai
Se Lei ti è propizia, giungerai alla meta
Smack!
@Alvise: No glielo aveva detto Paperinik
… tanto per continuare il discorso di ieri sui supereroi!!! Il popolo di Dio ha dalla sua il sensus fidei con il quale percepisce le cose di Dio, a volte, meglio dei teologi di professione. Come ha citato Alessandro: “L’Aldilà, creda a me, sarà una bella sorpresa per i sapienti sofisticati”
il quale, vi rivelo in confidenza, è un fervente devoto della Madonna della mazza (o “della libera”, o, con nome più chic, “del perpetuo soccorso”).
Comunque a Paperinik piace proprio per il nick “della mazza”!
Iconografia bellissima. Ce n’è un’esempio a Montefalco. La Madonna, brandendo un randello da ‘asso di bastoni’ strappa di mano al diavolo un bambino che la madre aveva incautamente ‘mandato all’inferno’.
http://gasparian.stblogs.org/archives/2004/03/madonna-del-soc.html
Che meraviglia, la Soavissima, la Tota Pulchra, l’Immacolata, L’Incontaminata, l’Integra, l’Intatta, l’Intemerata, l’Innocentissima, la Purissima, la Castissima, la Santissima, la Beatissima, la sempre Vergine!
“La beatissima vergine Maria nel primo istante della sua concezione, per singolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in vista dei meriti (intuitu meritorum) di Gesù Cristo salvatore del genere umano, è stata preservata immune da ogni macchia di peccato originale” (Pio IX, Ineffabilis Deus)
Come scrive Inos Biffi:
“Chi seppe cantare mirabilmente l’innocenza di Maria fu Alessandro Manzoni nelle tre strofe che concludono l’inno sacro incompiuto Ognissanti, dove in modo felice si fondono poesia e teologia.
Nella potenza infinita del suo amore, Dio ha custodito la Vergine da qualsiasi macchia di ogni peccato: essa non passò attraverso il perdono e fu salvata da ogni contagio dell’insidioso e avverso Serpente:
“Tu sola a Lui festi ritorno / Ornata del primo suo dono; / Te sola più su del perdono / L’Amor che può tutto locò / Te sola dall’angue [serpente] nemico / Non tocca né prima né poi”.
Soltanto su noi quest’angue è riuscito indecentemente vincitore: “appena su noi / L’indegna vittoria compiè”. Secondo la profezia della Genesi, il suo capo orgoglioso fu invece schiacciato dal piede incontaminato della Vergine: “Traendo l’oblique rivolte, / Rigonfio e tremante, tra l’erba, / Sentì sulla testa superba / Il peso del puro tuo piè”: un “angue nemico” che, sopravvenendo sinuosamente, turgido e spaurito, tra l’erba, richiama il verso virgiliano: Latet anguis in herba (Eclogae, III, 93), e quello dantesco: “Occulto come in erba l’angue” (Inferno, VII, 84) con l’altro: “Tra l’erba e’ fior venìa la mala striscia, / volgendo ad ora ad or la testa, e’l dosso / leccando come bestia che si liscia” (Purgatorio, VIII, 100-102).
La festa dell’Immacolata è la celebrazione del mondo eternamente ideato nella grazia di Gesù Redentore, pienamente ed esemplarmente raccolta nella santità intatta di Maria, la Madre di Dio. Non altro che questa grazia, scaturita dalla Croce e sublimata nella gloria, la Chiesa è chiamata ad annunziare: è la sua evangelizzazione, antica e sempre nuova.”
(L’Osservatore Romano, 8 dicembre 2010)
Come nota un altro Biffi, Giacomo, commentando l’inno mazoniano:
“In ogni uomo, anche nei più santi, la misericordia del Signore ha assunto necessariamente anche la forma del perdono; in lei no: in lei è stata soltanto una sublimazione che l’ha sollevata “più su del perdono”, per usare l’espressione ammirevolmente sintetica e intensa di un grande poeta cristiano:
“ Te sola più su del perdono
l’Amor che può tutto locò”
A.MANZONI, Ognissanti 47-48)”
Grande mistero di Maria: redenta da Suo Figlio ma non perdonata, perché senza macchia di peccato da cui farsi perdonare!
Gli occhi di Maria sono così belli che Dio stesso li ama e li “venera”, come canta Dante:
“Li occhi da Dio diletti e venerati” ( Paradiso XXXIII, v. 40)
“Lo sguardo di Maria è lo sguardo di Dio su ciascuno.
Lei ci guarda con l’amore stesso del Padre e ci benedice.
Si comporta come nostra “avvocata” – e così la invochiamo nella Salve, Regina: “Advocata nostra”. ANCHE SE TUTTI PARLASSERO MALE DI NOI, lei, la Madre, DIREBBE BENE, perché il suo cuore IMMACOLATO è SINTONIZZATO con la misericordia di Dio.
Così lei vede la Città: non come un agglomerato anonimo, ma come una costellazione dove Dio conosce tutti personalmente per nome, ad uno ad uno, e ci chiama a risplendere della sua luce. E quelli che agli occhi del mondo sono i primi, per Dio sono gli ultimi; quelli che sono piccoli, per Dio sono grandi. La Madre guarda noi come Dio ha guardato lei, umile fanciulla di Nazareth, insignificante agli occhi del mondo, ma scelta e preziosa per Dio. Riconosce in ciascuno la somiglianza con il suo Figlio Gesù, anche se noi siamo così differenti!
Ma chi più di lei conosce la potenza della Grazia divina? Chi meglio di lei sa che nulla è impossibile a Dio, capace addirittura di trarre il bene dal male?”
(Benedetto XVI, 8 dicembre 2010)
Quando i veggenti a Medjugorje hanno chiesto alla Madonna come mai Lei è così bella, La Madonna ha risposto: “PERCHE’ AMO”. Questa risposta la dice moooolto lunga! E se ci facessimo tutti una “cura di bellezza”, in teoria economica ma in pratica molto costosa, a base di AMORE ?????????
Leggendo le cronache di tante apparizioni, i veggenti hanno definito Maria “bella”, di una bellezza mai vista ed indescrivibile. Che bello sapere di avere una Madre così bella: prima o poi, se cerco di imitarla e di seguirne i passi, forse ci riesco anche io a diventare bella!
A proposito… AUGURI DI SANTA BELLEZZA CON L’IMMACOLATA !
Noi siam venuti al loco ov’io t’ho detto
Che tu vedrai le genti dolorose
C’ hanno perduto il ben dell’intelletto….
Più o meno come sopra: CHE BELLO PERDERE IL BEN DELL’INTELLETTO, se perder il ben dell’intelletto è “credere in Dio, Maria e quanto altro la Chiesa ci propone” !!!!
Quanto mi piace essere MATTA! non provare a farmi rinsavire!
Perché non ci riusciresti.. Fatica inutile!
Alvi! La cura che ho proposto è ottima anche per le rughe! Con me funziona poco perché c’è ancora qualcuno che a volte mi viene voglia di strozzare (non tu!)…
Dante, Inferno, IX, 121-129 (gli eresiarchi e i loro seguaci)
Tutti li lor coperchi eran sospesi,
e fuor n’uscivan sì duri lamenti,
che ben parean di miseri e d’offesi.
E io: “Maestro, quai son quelle genti
che, seppellite dentro da quell’arche,
si fan sentir coi sospiri dolenti?”.
E quelli a me: “Qui son li eresïarche
con lor seguaci, d’ogne setta, e molto
più che non credi son le tombe carche.
“È vero. Il Vangelo non ci dice nulla del volto di Maria. Come, del resto, non ci dice nulla del volto di Gesù. Forse è meglio. Così a nessuno di noi viene tolta la speranza di sentirsi dire un giorno, magari da un arcangelo di passaggio: “Lo sai che a tua madre e a tuo fratello rassomigli tanto?”. Maria, comunque, doveva essere bellissima. Non parlo solo della sua anima. La quale, senza neppure 1’ombra del peccato, era limpida a tal punto che Dio vi si specchiava dentro. Come le montagne eterne che, lì sulle Alpi, si riflettono nella immobile trasparenza dei laghi. Parlo, anche, del suo corpo di donna. La teologia, quando arriva a questo punto, sembra sorvolare sulla bellezza fisica di Lei. La lascia celebrare ai poeti: “Vergine bella, che di sol vestita, coronata di stelle, al sommo Sole piacesti sì che in te sua luce ascose…”. La affida alle canzoni degli umili: “Mira il tuo popolo, o bella Signora…”. O agli appassionati ritornelli della gente: “Dell’aurora Tu sorgi più bella… non vi è stella più bella di Te”. O al rapido saluto di un’antifona: “Vale, o valde decora”. Ciao, bellissima! O alle allusioni liturgiche del Tota pulchra. Tutta bella sei, o Maria. Sei splendida, cioè, nell’anima e nel corpo! Essa però, la teologia, non va oltre. Non si sbilancia. Tace sulla bellezza umana di Maria. Forse per pudore. Forse perché paga di aver speso tutto speculando sul fascino soprannaturale di Lei. Forse perché debitrice a diffidenze non ancora superate circa la funzione salvifica del corpo. Forse perché preoccupata di ridurre l’incanto di Lei a dimensioni naturalistiche, o timorosa di dover pagare il dazio ai miti dell’eterno femminile. Eppure, non dovrebbe essere difficile trovare nel Vangelo la spia rivelatrice della bellezza corporea di Maria. C’è una parola greca molto importante, carica di significati misteriosi che non sono stati ancora per intero esplicitati. Questa parola, che fonda sostanzialmente tutta la serie dei privilegi soprannaturali della fanciulla di Nazareth, risuona nel saluto dell’Angelo: “Kecharitomène”. Viene tradotta con l’espressione “iena di grazia”. Ma non potrebbe trovare il suo equivalente in “graziosissima”, con allusioni evidenti anche all’incantevole splendore del volto umano di Lei? Credo proprio di sì. E senza forzature. Così come senza forzature Paolo VI, in un celebre discorso del 1975, ha avuto l’ardire di parlare per la prima volta di Maria come “la donna vestita di sole, nella quale i raggi purissimi della bellezza umana si incontrano con quelli sovrumani, ma accessibili, della bellezza soprannaturale”. (don Tonino Bello, Maria, donna bellissima)
Santa Maria, donna bellissima, attraverso Te vogliamo ringraziare il Signore per il mistero della bellezza. Egli l’ha disseminata qua e là sulla terra, perché, lungo la strada, tenga deste, nel nostro cuore di viandanti, le nostalgie insopprimibili del Cielo. La fa risplendere nella maestà delle vette innevate, nell’assorto silenzio dei boschi, nella forza furente del mare, nel brivido profumato dell’erba, nella pace della sera. Ed è un dono che ci inebria di felicità perché, sia pure per un attimo appena, ci concede di mettere lo sguardo nelle feritoie fugaci che danno sull’eterno. La fa rifulgere nelle lacrime di un bambino, nell’armonia del corpo di una donna, nell’incanto degli occhi suoi ridenti e fuggitivi, nel bianco tremore dei vegliardi, nella tacita apparizione di una canoa che scivola sul fiume, nel fremito delle magliette colorate dei corridori che passano veloci in un’alba di maggio. Ed è un dono che ci dispera perché, come ha detto qualcuno, questa ricchezza si gioca e si perde al tavolo verde del tempo. Santa Maria, donna bellissima, splendida come un plenilunio di primavera, riconciliaci con la bellezza. Tu lo sai che dura poco nelle nostre mani rapaci. Sfiorisce subito sotto i nostri ingordi contatti. Si dissecca improvvisamente al soffio maligno delle nostre roventi cupidigie. Si contamina presto all’urto delle nostre latenti lussurie. Non la sappiamo trattare, insomma. E lo scavo struggente che ci produce nell’anima, invece che avvertirlo come anfora di felicità che ci fa cantare di gioia, lo avvertiamo come ferita inguaribile che ci fa gridare di dolore. Aiutaci, ti preghiamo, a superare le ambiguità della carne. Liberaci dal nostro spirito rozzo. Donaci un cuore puro come il Tuo. Restituiscici ad ansie di incontaminate trasparenze. E toglici la tristezza di dover distogliere gli occhi dalle cose belle della vita, per timore che il fascino dell’effimero ci faccia depistare i passi dai sentieri che portano alle soglie dell’eterno. Santa Maria, donna bellissima, facci comprendere che sarà la bellezza a salvare il mondo. Non lo preserveranno dalla catastrofe planetaria né la forza del diritto, né la sapienza dei dotti, né la sagacia delle diplomazie. Oggi, purtroppo, nella deriva dei valori, stanno affondando anche le antiche boe che un tempo offrivano ancoraggi stabili alle imbarcazioni in pericolo. Viviamo stagioni crepuscolari. Però, in questa camera oscura della ragione c’è ancora una luce che potrà impressionare la pellicola del buon senso: è la luce della bellezza. È per questo, Santa Vergine Maria, che vogliamo sentire il fascino, sempre benefico, anche del Tuo umano splendore, così come sentiamo la lusinga, talvolta ingannatrice, delle creature terrene. Perché la contemplazione della Tua santità sovrumana ci aiuta già tanto a preservarci dalla palude. Ma sapere che Tu sei bellissima nel corpo, oltre che nell’anima, è per tutti noi motivo di incredibile speranza. E ci fa intuire che ogni bellezza della terra è appena un ruvido seme destinato a fiorire nelle serre di lassù. (don Tonino Bello, Maria, donna bellissima)
Suo cimitero da questa parte hanno
Con Epicuro tutti i suoi seguaci,
Che l’anima col corpo morta fanno….
Canto X, vv. 13-15
L’altro giorno si parlava di Benigni…
Non so se sia cattolico, ma innamorato della Madonna lo è di sicuro:
LUCILLA GIAGNONI, novarese (come me), più brava di Benigni (se permettete), dalla meravigliosa Chiesa di Santa Maria delle Grazie (Varallo), che contiene la stupenda parete gaudenziana (di Gaudenzio Ferrari)
sono d’accordo, benigni gigioneggia troppo, però bisogna dargli il merito della divulgazione
è vero, per merito suo si sarà accostato alla Commedia che non l’ha mai fatto o lo fece in anni lontani.
La Giagnoni ha una tecnica e una pulizia recitativa decisamente migliore
Io mi sono innamorata della DivCom sentendo Benigni…prima la consideravo come uno stupendo poema, ed ero fiera che l’avesse scritto un italiano, ma dopo aver sentito Benigni (io l’ho anche conosciuto di persona, è venuto a casa nostrauna volta :)) ) ne ho notato l’aspetto umano…la prigione buia di Ugolino, la maestà del paradiso..
certo, Benigni ne fa uno show, ma è verissimo, ha attratto migliaia di persone…e poi l’accento “toshano” …
🙂
Se te ne sei innamorata con Benigni, che faresti se sentissi Gassman? Prova e vedrai la differenza tra un furbetto della Casa del Popolo e un vero attore.
P.S. astenersi tentare toscaneggiamenti, non riescono mai bene. La “ci” preceduta dalla “esse” non si aspira mica.
Ma scusa sai, io che ti ho fatto? Io noto una certa animosità nei commenti che fai in risposta ai miei, e mi sfugge il perché.
Se è perché i miei commenti sono stupidi, lo capisco, e ti dò pure ragione, ma non mi sembra un comportamento molto elegante.
Sulla ‘h’ ci avevo pensato anche io, ma ormai era scritto e basta.
don Fabio, non c’entra assolutamente niente, ma è lei il parroco di S.Valentino al Vil. Ol.? Se sì, ho letto oggi di lei sul Corsera, sulla questione dell’ICI e la sua risposta mi è piaciuta molto!
Alviseeeee!!!!!
Alviseeeee!!!!! Ascolta questaaaaa!!!!
“Quanti affermano che prima si deve morire e poi risuscitare, si ingannano. Se da vivi non ottengono la risurrezione, quando moriranno non otterranno nulla.”
Filippo
Forse volevi citare il vangelo (apocrifo) secondo Filippo:
“Coloro che affermano: “Il Signore è morto e (poi) è risuscitato”, sbagliano. Egli, infatti, prima risorse e (poi) morì. Chi non ottiene prima la risurrezione, costui morirà”.
Il Papa oggi, nell’omaggio all’Immacolata, ha detto tra l’altro:
“L’unica insidia di cui la Chiesa può e deve aver timore è il peccato dei suoi membri. Mentre infatti Maria è Immacolata, libera da ogni macchia di peccato, la Chiesa è santa, ma al tempo stesso segnata dai nostri peccati. Per questo il Popolo di Dio, peregrinante nel tempo, si rivolge alla sua Madre celeste e domanda il suo aiuto; lo domanda perché Ella accompagni il cammino di fede, perché incoraggi l’impegno di vita cristiana e perché dia sostengo alla nostra speranza.
Ne abbiamo bisogno, soprattutto in questo momento così difficile per l’Italia, per l’Europa, per varie parti del mondo.
Maria ci aiuti a vedere che c’è una luce al di là della coltre di nebbia che sembra avvolgere la realtà. Per questo anche noi, specialmente in questa ricorrenza, non cessiamo di chiedere con fiducia filiale il suo aiuto: “O Maria, concepita senza peccato, prega per noi che a te ricorriamo”. Ora pro nobis, intercede pro nobis ad Dominum Iesum Christum!”
Quale luce?
Dominus Iesus Christus
Deus de Deo, lumen de lumine
Alessandro, mi è stato consigliato un nome di filosofo di ispirazione cattolica: Dario Antiseri.
Un altro per me da studiare meglio, tu lo conoscevi? Tra l’altro è stato il co-autore del mio libro di filosofia a scuola!
Sono felice che così tanti nomi stiano uscendo fuori…però è anche vero che nessuno di loro è “pubblico” come lo sono Eco, Odifreddi, Fo…io vorrei un Umberto Eco cattolico, ecco.
C’è da chiedersi se il politically correct lo ammetterebbe..ma io credo che se fosse uno davvero tostissimo e bravo, si imporrebbe sul trend!
Speriamo che ci sia, io sono fermamente convinta che ci siano tanti giovani cattolici che ad Eco gli danno una pista…uscite dalle catacombe, mi verrebbe da dire 🙂
Sì, lo conosco. E’ un cattolico liberale, coautore del mitico Reale-Antiseri (sì, era anche il mio manuale di filosofia a scuola), è un filosofo della scienza, filosofo del linguaggio ed epistemologo, studioso di scienze sociali, studioso del neopositivismo e grande estimatore di Popper e del fallibilismo popperiano, anche nelle sue applicazioni economico-sociale. E’ un paladino della “società aperta” (ovvio l’ascendente popperiano), dell’economia libera (vedi: “Cattolici a difesa del mercato”).
Io, a differenza di Antiseri, sono favorevole a una metafisica “forte”, e non solo a una suo valore “regolativo”, quindi da questo punto di vista sono molto distante da Antiseri (critico fortemente un libro come “Perché la metafisica è necessaria per la scienza e dannosa per la fede”), ma riconosco l’indubbia caratura dello studioso.
tu dici che era bellissima?
invece io la immagino come una ragazzina dalla pelle bruna , non eccessivamente bella (altrimenti sai quante citazioni nel vangelo).
che abbia dato i tratti a Gesù devono averlo immaginato anche gli artisti che dipingono Gesù con i tratti di una donna con la barba.
io penso che Miriam era di una bellezza che noi non possiamo neanche immaginare perchè derivava dall’assenza di qualsiasi forma di peccato.
Paul! Smack!
Leggi il primo testo di don Tonino Bello che ho inserito…
Considerato che si è parlato di Divina Commedia e che il post è scritto da fr. Filippo Maria…