Mala, male, mali

di Paolo Pugni

C’è questa vicenda  di Filippo (*) che va letta nel modo giusto. Perché ti fa tremare. In molti modi. E ti schianta se non sai prendere la distanza e guardare l’insieme.

Che se non stai attento, se non tieni in equilibrio i piatti, se non guardi dove metti i piedi, tutto cade, non si tiene in uno scenario che strappa un lembo di Paradiso e lo porta in terra. Continua a leggere “Mala, male, mali”

«…la donna sua più cara»

di Cyrano

È vero, nonostante abbiamo gli occhi tutti barricati di travi, perlustrare capillarmente gli occhi altrui alla ricerca di pagliuzze ci riesce indicibilmente meno sgradevole che liberare i nostri. “Meno sgradevole”, però, non significa “gradevole”, e tantomeno “gioioso”, perché dare piacere è una cosa che difetti, peccati e vizi proprio non riescono a fare, per quanto la promettano. continua a leggere

Pocket coffee e cavallette

di Costanza Miriano

Sabato con il mio solito astuto tempismo e con la sagacia strategica che da sempre mi caratterizza mi è venuta voglia di fare una corsetta tonificante nel luogo e nel tempo probabilmente al momento meno opportuni del pianeta, se si esclude forse la Somalia. Non avevo, infatti, esattamente realizzato che in quel momento il mio quartiere veniva devastato – sono giornalista per errore e non sto mai sulla notizia –, e mi sono trovata a respirare a pieni polmoni i miasmi delle auto bruciate e le sgassate dei mezzi di Polizia, visto che abitiamo a san Giovanni (quando una parte del corteo, quella pacifica, è passata sotto casa, mio figlio è uscito in giardino a vedere col casco, un coperchio di latta come scudo e il fucile a pallini: il pericolo è il suo mestiere). continua a leggere