L’ospite col muflone

 

Sono una padrona di casa pietosa. Quando arrivano gli ospiti generalmente sono sotto la doccia, e sfilo di fronte agli invitati attoniti con le giapponesi gocciolanti e l’asciugamano a cofana in testa, oppure sono stesa a terra a infilare una collana di perline, perché una vera principessa seppur treenne, in caso di festa deve sempre sfoggiare un gioiello nuovo.

Se Eleonora Maison Chic scriverà un manuale su come ricevere sarò all’alba in fila di fronte alla libreria per arraffare la prima copia che esce dallo scatolone. Non so se i bicchieri e le sedie spaiate siano previsti dalle norme del bon ton. Io comunque punto al minimo risultato, cioè che i miei ospiti non se ne vadano con una gastroenterite acuta, e che la serata non sia talmente intollerabile che qualcuno cominci a dire che se ne deve andare prima per portare il muflone a fare la pipì ai giardinetti.

Di solito il livello della mia organizzazione è talmente infimo che chiunque viene a cena si ritrova a girare il risotto, soprattutto se l’ospite è la sorella di mio marito, una talmente organizzata che tanto che finisce di apparecchiare mi fa anche il cambio di stagione.

Quindi, sono una padrona di casa, dicevo, molto migliorabile, ma se due miei ospiti discutono mi dispiace. Ieri nel “mio” blog si è discusso un po’ di movimenti, e prima che finiamo per dividerci, visto che “ci riconosceranno da come ci ameremo”, vorrei dire la mia.

Come hanno detto voci molto più autorevoli della mia, i movimenti hanno riempito un grosso vuoto. Nelle parrocchie non si fa più la dottrina, non si forma, si cerca piuttosto di accalappiare gente invogliandola a un generico stare insieme, pieno di buoni sentimenti e poco spessore. Ovviamente ci sono molte eccezioni, ma non abbastanza.

Io personalmente non appartengo a nessun movimento, perché sono cresciuta in una delle tante parrocchie che fa eccezione, e non ho mai sentito il richiamo di altre vocazioni spirituali. Si faceva dottrina, si pregava molto, niente oratorio (facevo sport per conto mio). Don Ignazio mi suggeriva e prestava libri, ma robetta seria tipo sant’Agostino alla scuola media, chissà che ci avrò capito.

Nonostante questo ho molti amici appartenenti a quasi tutti i principali movimenti, e sono alla giusta distanza da loro: ne prendo le cose belle, quello che ho da imparare da loro, ma non ci sto abbastanza dentro per vederne le magagne, quelle che TUTTE le realtà umane hanno. Un’amica dell’Opus Dei mi ha fatto vedere che potevo riuscire ad andare a messa tutti i giorni, una focolarina mi fa sempre richiami, abbastanza vani, all’unità, la mia amica neocatecumenale conosce la Bibbia molto meglio di me, sto imparando a conoscere la forza dirompente di Cl, mentre la mia amica del Rinnovamento mi ha fatto veder cosa significasse pregare.

Penso che nessuno possa vivere completamente, in pieno, in tutta la sua estensione, tutta la ricchezza della spiritualità cristiana. Troppo ricca, profonda, alta, estesa, sublime. Siamo tutti come sant’Agostino di fronte alla Trinità: cercare di capirla è come voler infilare il mare in un secchiello. Anche i grandi mistici hanno vissuto solo una parte della nostra spiritualità, privilegiando qualcosa. A volte mettendo nel nome la loro chiamata: Elisabetta della Trinità, Teresina del bambin Gesù del volto santo. Qualcuno chiamato a lavorare per gli orfani, per la vita, per la cultura, per la politica, per l’economia, qualcuno pregando, qualcuno lavorando, qualcuno sulla riconciliazione, qualcuno sull’adorazione e via per migliaia di vocazioni e declinazioni e chiamate uniche e speciali.

Io, se devo scegliere un timbro spirituale, è sicuramente quello di Maria. Mi sento più comoda in braccio a lei. Infatti l’unico gruppettino minuscolo che sono riuscita a frequentare, seppur per un breve periodo, si chiamava Soledad Mariana, la solitudine solidale di Maria.

Infatti, pur capendo l’importanza della compagnia nella fede, la vivo un po’ “da sola”, anche perché ho sposato un uomo fortemente allergico a qualsiasi assembramento superiore alla unità e mezzo (anche quando siamo noi due, secondo me per lui c’è una mezza di troppo, temo quella parte di me che vuole parlare della nostra relazione e di quella gonna rossa plissata), e frequentare un gruppo da sola lasciandolo a casa coi bambini sarebbe estremamente comodo ma non so quanto rispettoso e quanto cristiano.

Ho dei compagni, compagne soprattutto, di fede. Amiche soprattutto telefoniche con cui mettiamo insieme le tappe del cammino, in modo non formale ma ricchissimo e vivo, e comunque sempre consultabili per emergenze teologico esistenziali anche nel cuore della notte (dopo la sesta ora di colichette è successo).

Ecco, se noi del blog, provenienti da varie realtà, riuscissimo a trovare quello che ci unisce mi sentirei molto più tranquilla. E non dite che adesso non lo potete più leggere perché dovete portar fuori il muflone.

101 pensieri su “L’ospite col muflone

  1. sempre riguardo ai commenti al post di ieri, quando ormai era notte ho scritto qualcosa che vorrei copiare anche qui:

    Care Francesca, Paola e tutti quelli che la pensano come voi. Io non ho mai detto né pensato che i rosari siano più importanti delle persone. Solo che questo blog è nato per parlare dei temi a me cari, cioè la fede e le sue declinazioni nel mondo. Leggo con piacere tutti i commenti personali sulle vicende quotidiane, e mi piacerebbe rispondere, ma avendo un lavoro, una casa, un marito, un libro da promuovere e un altro che vorrei scrivere, un blog, vivendo in una città dove per fare 11 minuti di inalazioni a una sola dei quattro bambini si perdono quattro ore (tra viaggio e file alle terme), sarebbe impensabile per me rispondere a tutte le vicende personali. Con gli amici ci si sente e voi due in particolare avete i miei numeri. Per il resto non ce la faccio!!!!!!!!!!!! Mi dispiace!!

    1. Ciao, buongiorno a tutti!
      Mi dispiace di trovarmi a rivestire il ruolo che rivesto, ma devo dire una cosa davvero per l’ultima volta. Come dice giustamente Paul fede-rosari e persone non sono in competizione; se uno esclude l’altro, secondo me c’è qualcosa che non va nella Fede. Cioè è solo contemplazione.
      Nel blog non ho ricercato attenzioni personali, questo mi dà molto fastidio : per quelle c’è, e mi ritengo fortunata per questo, appunto, il telefono.
      Pensavo piuttosto che quello che abbiamo tutti in comune è la Vita e di questo potevamo parlare.
      Se invece il tema caro del blog è la fede e le sue declinazioni, rispondo che per me una declinazione della Fede è stare con gli altri e interessarsene. Le altre non le conosco molto e non ho granchè da dire. Per questo parlavo di sfondi.
      Mi dispiace.
      Ora devo correre a scuola di mia figlia a portare libretto e quaderno di chitarra dimenticati sul tavolo della cucina…perchè pure ciò da fà quarcosa!!
      Bacioni 🙂

  2. paulbratter

    E’ più importante il rosario o le persone? Caspita non mi ero mai accorto che fossero in competizione. Mi ci romperò la testa tutto il giorno. Ma per rendere pan per focaccia vi sottopongo questi altri quesiti:
    E’ più importante il kerosene o il martello?
    E’ più importante il semaforo o l’Odissea?
    E’ più importante una bistecca o un palo della luce?
    E’ più importante una tettoia o una mongolfiera?

    1. Secondo me:

      1) Il martello
      2) L’Odissea
      3) La bistecca
      4) La mongolfiera

      A volte si sceglie anche tra valori fortemente eterogenei, tipo Dio o mammona 😉

      1. paulbratter

        ok allora vanno in semifinale:

        martello vs mongolfiera
        Odissea vs bistecca

        i due semifinalisti vincenti si scontreranno tra loro e il vincitore avrà l’onore di sfidare LE PERSONE che sono state acclamate vincitrici contro il rosario!

        PS io scommettoerei su una sfida finale
        persone contro mongolfiera

  3. Gabriele

    “un uomo fortemente allergico a qualsiasi assembramento superiore alla unità e mezzo”

    Mitico!

    Un abbraccio solidale (a distanza!) a Suo Marito!

  4. Luigi

    Una volta di più posso dire che se Costanza guidasse la barca in mezzo alla tempesta io non dico che mi addormenterei ma farei un sonnellino molto tranquillo.
    Detto questo aggiungo che la mia esperienza di fede è costruita da una mamma mistica, da un papà diacono viziato, da un’adolescenza con un bel gruppo giovani in parrocchia, da molti peccati, da un carattere molto libero, da una moglie piazzatami intelligentemente da qualcuno lassù, da 3 figli e da qualche anno dal gruppo delle famiglie della parrocchia (famiglie molto diverse nel cammino di fede).

    1. Daniela Corbellini

      Sottoscrivo, io nella barca con Costanza dormirei!!! (ma non dire a lei che io sono capace di addormentarmi anche in groppa ad una moto)…
      La bellezza dell’unità nella diversità, la meraviglia delle diverse vocazioni! È giustamente quello che le varie ideologie, utopie e ismi hanno tolto o dimenticato. Facile andare d’accordo togliendo di mezzo chi non la pensa come noi. Siamo chiamati all’unione che può funzionare solo con un denominatore comune che è Cristo. Non si tratta di sopportare, di tollerare(non so perché non sopporto questa parola) ma di amare e accogliere. E credo che sia difficilissimo farlo se non in Cristo. Almeno per una come me, se non dicessi dieci Ave Maria prima di un confronto qualsiasi sarei peggiore di Beatrix in Kill Bill…
      Poi c’è chi ci riuscirà per bontà sua, ma quello è un talento, io ci devo lavorare la mitezza… Ma in compenso so disegnare! Adesso devo lavorare!!!! Un abbraccio cari fratelli in Cristo!

  5. Lettera di Paolo ai Corinzi.L’Apostolo, venuto a conoscenza a Efeso, dove soggiornava, di queste divisioni attraverso i dipendenti di una donna manager di Corinto di nome Cloe, scriveva: «Mi è stato segnalato dalla gente di Cloe, o frateffi, che vi sono discordie fra di voi. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: Io sono di Paolo! oppure: Io invece sono di Apollo! E altri: E io sono di Cefa! O ancora: Io sono di Cristo! Ma Cristo è stato forse diviso?» (1,1 1-13).

    Ricordiamocelo…siamo tutti Cattolici, restiamo uniti che le mazzate ce le prendiamo già dal mondo secolarizzato.

  6. Velenia

    Grazie Costanza,brava ed equilibrata come sempre,sottoscrivo tutto quello che hai detto.

  7. Alberto Conti

    Fatemi chiedere scusa ancora a Velenia e Paola, la mia premessa di ieri voleva essere solo una battuta: ritengo che proprio le esperienze di ognuno, giudicate a partire dalle provocazioni di Costanza, rendano questo blog interessante (non so gli altri è l’unico che frequento).

    Il post di oggi rispecchia la mia famiglia, infatti mia madre stava “meditando di entrare” nei Focolarini per par condicio avendo: una figlia in Azione Cattolica, una nel Cammino Neocatecumenale ed uno in Comunione e Liberazione.

    Personalmente sono arrivato a CL per merito/colpa di una ragazza (che poi è anche diventata moglie), ma soprattutto a causa dell’allora prete (Neocatecumeno)della Parrocchia che aveva creato un gran seguito di giovani e dovendo partire missionario cercò di affidare i suoi “ragazzi” perlopiù al Cammino Neocatecumenale mentre a me disse: “Tu vai con la Raffaella in CL” (non usò proprio queste parole ma quasi).
    Oggi posso affermare che fu per me profetico (non a caso è un santo, inteso come Uomo) perchè il carisma del Gius è quello più adatto alla mia indole.

    Riporto le parole con cui il Beato Giovanni Paolo II iniziò il discorso ai Movimenti nell’incontro in S. Pietro del ’98:
    “«Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo» (At 2, 2-3).
    Carissimi Fratelli e Sorelle!
    Con queste parole gli Atti degli Apostoli ci introducono nel cuore dell’evento della Pentecoste; ci presentano i discepoli che, riuniti con Maria nel Cenacolo, ricevono il dono dello Spirito. Si realizza così la promessa di Gesù ed inizia il tempo della Chiesa. Da quel momento il vento dello Spirito porterà i discepoli di Cristo sino agli estremi confini della terra. Li porterà fino al martirio per l’intrepida testimonianza del Vangelo.
    Quel che accadde a Gerusalemme duemila anni or sono, è come se questa sera si rinnovasse in questa Piazza, centro del mondo cristiano. Come allora gli Apostoli, anche noi ci troviamo raccolti in un grande cenacolo di Pentecoste, anelando all’effusione dello Spirito. Qui noi vogliamo professare con tutta la Chiesa che «uno solo è lo Spirito…, uno solo il Signore, uno solo è Dio che opera tutto in tutti» (1 Cor 12, 4-6). Questo è il clima che intendiamo rivivere, implorando i doni dello Spirito Santo per ciascuno di noi e per l’intero popolo dei battezzati.”
    http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/speeches/1998/may/documents/hf_jp-ii_spe_19980530_riflessioni_it.html

  8. Daniela Corbellini

    Ho paura che con il post di oggi l’ospite con il cane non tornerà più…

  9. Grazie mille cara!
    Speriamo che il libro esca presto..
    Per quanto concernono l’uso dei bicchieri e delle sedie spaiate,anche se queste non sono previste dalle norme del bon ton,credo che ognuno nella propria casa è giusto che scelga l’arredamento che più gli piace:-)
    Anzi trovo che diano un tocco di vintage e di personalità all’insieme:-))))
    Un abbraccio sincero..
    Eleonora

  10. Anche se i miei genitori sono sempre stati di sinistra e un po’ radical-chic mi hanno sempre mandato a catechismo e a messa (senza di loro ovviamente).
    Dopo la cresima ho smesso di frequentare completamente la parrocchia. Ma neanche prima andavo molto, perchè i ragazzini che c’erano mi stavano un po’ antipatici. Allora sono andato al bar che c’era nella mia via (e poi lì c’era anche + vita).
    Alle superiori nell’ora di religione ho avuto un prete di CL che mi affascinava. Ho cominciato a frequentare il loro gruppo, ma poi ho smesso perchè erano tutti ragazzi + grandi di me e non mi trovavo a mio agio.
    Poi ho conosciuto delle ragazze dell’Azione Cattolica e quindi ho cominciato a frequentare il loro gruppo (con qualche non malcelato secondo fine). Poi siccome mi hanno detto che dovevo andare nel gruppo dei ragazzi me ne sono andato.

    E poi … insomma per farla breve ho incontrato GESU’.
    E’ successo in un momento preciso, in un luogo preciso, con delle persone precise, ma non l’ho riconosciuto subito.
    All’inizio pensavo fosse per via delle ragazze che c’erano (è sempre l’esca migliore). Poi LUI le ha tolte. Allora pensavo fosse per gli amici. Neanche!
    Ci sono voluti un po’ di anni per capirlo, ma adesso un po’ l’ho capito. E’ solo LUI che mi interessa.

    Ora sono nel movimento di CL (un gruppo, delle facce, degli amici), ma senza di LUI sarebbe NIENTE.
    Fosse per me starei per i fatti miei, ma siccome me li manda LUI posso essere amico di tutti o almeno ci provo(atei, religiosi, mussulmani, albanesi, terroni, svizzeri … e persino le sciure della messa).
    E quando trovo qualcuno che ama GESU’ non posso non desiderare di essere suo amico.

    1. Daniela Corbellini

      Abbiamo proprio tutti una bella storia da raccontare, sempre legata a persone che abbiamo incontrato nella nostra strada, e poi parliamo di encicliche, papi, rosari, preghiera… ma se non ci fosse stato un qualcuno, uno sguardo, un abbraccio nel momento giusto, una parola detta, una spalla per appoggiarsi, non saremo arrivati al resto…
      Ed è tutto parte della nostra vita, parte integrante e inscindibile. Come corpo e anima sono azione e preghiera, fede e ragione, vita e apostolato.
      Ti saluto Alessio!

  11. giuliana zimucci

    Dovendo per forza di cose sottoscrivere quello che dice Alberto, che è di CL come me e un tantino più avanti come fede di me, (e poi c’ero anche io quel 30 maggio 98), condivido AMPIAMENTE Nunzi55: le mazzate ce le danno già nel mondo secolarizzato in cui ci troviamo, quindi come dice Gianni Morandi “stiamo uniti”! ciascuno vive esperienze diverse, carismi diversi, vite diverse, ma siamo tutti sulla barca di Pietro, e mi piace che se in questo blog guida Cochi, lei lo fa stando in braccio a Maria. Meglio di così!!!!

  12. alvise

    Sì Paola: Io sono proprio così, come hai fatto a indovinare?
    Rientro al volo per dire una cosa. Apro una parentesi
    (Costanza, non si scrive “cioé la fede e le sue dcelinazioni nel mondo”, come direbbe NANNI MORETTI, ma come parli? le parole sono importanti!!! non si parla così, forse si parla così nella televisione, ma noi, te,
    cerchiamo di non usare questo modo di parlare neo-becero)
    Poi: Costanza ha ragione, lei non ha tempo, ma noi, dal momento che ci siamo, per il tempo che ci siamo, il tempo lo abbiamo, allora uno non può sempre dire “ma a me mi interessa declinare etc. sarebbe come stare a tavola con persone e si parla e appena uno apre bocca quegl’altri incominciano a declinare, quando invece, credo, quando si è insieme si parla liberamente di tante questioni, oppure siete anche voi tutti uguali che mettete lo sbarramento in questo caso non della mancanza di tempo ,ma del non interesse per altro che le declinazioni della morte e resurrezione etc.? Come se uno mi chiede l’ora e io gli rispondo che ho un tesoro e non posso fare a meno di non dirgielo di questo mio tesoro tanto prezioso, mentre invece lui mi aveva chiesto l’ora e io non gli ho risposto…

    1. giuliana zimucci

      Hai anche ragione Alvi’, uno ha le risposte che si merita in base alle domande che pone… se ti interessa sapere l’ora…avrai l’ora, se ti interessa sapere cosa rende felici, magari il mio orologio ti interessa poco…

  13. Velenia

    @Alvise ma hai fatto una scuola speciale per imparare a parlare,pardon a scrivere,così?
    Orsù non essere infingardo e traduci codesto tuo favellar o sarai sfidato a singolar tenzone!

    1. alvise

      VELENIA: Sì, lo so, non scrivo bene, metto tutto sottosopra, si capisce poco, più concentrazione
      ci vuole!Per quanto riguarda che domande farei, perché non cominciamo dalle risposte non date, dalle provocazioni, p.es. di Paul lascate cadere,mongolfiere e persone etc. O, io ve l’ho chiesto tante volta, che vita fate, chi vedete , che leggete, vi viene momenti di disperazione, di crisi sentimentale, anche, vi innamorate di altri, e come fate, copulate spesso, e volentieri, e con chi, vorreste cambiare casa, cambiare lavoro, paese, studiare, che cosa, lasciare tutto, poi tornare, anche se crdete a quello che credete mica svanirebbe, la credenza, e se vi lasciasse, che fareste, continuereste a vivere, meglio, peggio, uguale, vorreste più fama, più gloria, più soldi, più bellezza (Costanza a parte)più smalto, in senso figurato, più che? O tutto questo non ha senso per voi domandarvelo perchè voi siete già…?

      1. Alessandro

        Se svanisse la credenza vivrei peggio (niente nutella)
        Se cade la mongolfiera di Paul pensa che disastro
        “copulate spesso, e volentieri, e con chi”: m’appello alla privacy (ma col cane non mi riesce proprio)
        Sicuramente senza Alvise mi divertirei di meno…

      2. giuliana zimucci

        scusa Alvi’ ma rispondo ad una sola domanda per volta: in questi giorni sto leggendo il libro “candele gialle per parigi” di Bruce Marshall. Non è una novità letteraria di grido, ma mi sta piacendo.

      3. Alberto Conti

        Scusa Alvise ma tutto ciò che viene raccontato della vita non ti basta??
        O ti dà fastidio che ogni volta si parli della propria vita confrontandola con Cristo e con il suo libretto di istruzioni? Rassegnati, per quanto mi riguarda sono inscindibili

  14. Scusate, permettetemi, perdonate, sarò di parte ma Alvise, tu sei un grande, non maturo (perchè da quello che ho capito hai più capelli bianchi di molti di noi): ho capito che sei così leggendo parola per parola ogni tuo commento da cui traspare la grande carica vitale della discussione. Come leggo accuratamente ogni commento, quelli di Antonio, di Costanza, di Francesca me li bevo addirittura: la mattina ormai non esco di casa se prima non leggo il post di cost che mi mette di buonumore!
    Ma il salto in alto no.
    Quella dell’orologio poi è calzantissima

  15. alvise

    TESTAMENTO POLITICO
    DI GIUSEPPE GARIBALDI
    Ai miei figli, ai miei amici, ed a quanti dividono le mie
    opinioni, io lego:
    l’amore mio per la libertà e per il vero; il mio odio per la
    menzogna e la tirannide.
    Siccome negli ultimi momenti della creatura umana, il
    prete, profittando dello stato spossato in cui si trova il
    moribondo e della confusione che sovente vi succede,
    s’inoltra e mettendo in opera ogni turpe stratagemma,
    propaga con l’impostura in cui è maestro, che il defunto
    compi, pentendosi delle sue credenze passate, ai doveri di
    cattolico.
    In conseguenza io dichiaro, che trovandomi in piena
    ragione oggi, non voglio accettare in nessun tempo il
    ministero odioso, disprezzevole e scellerato d’un prete, che
    considero atroce nemico del genere umano e dell’Italia in
    particolare.
    E che solo in istato di pazzia o di ben crassa ignoranza, io
    credo possa un individuo raccomandarsi ad un discendente
    di TORQUEMADA.
    ***

    Da: G. Sacerdote, LA VITA DI GIUSEPPE GARIBALDI Milano, Rizzoli 1933, p.938.
    L’autografo si trova nella busta 81 della raccolta Curatolo al museo del Risorgimento
    di Milano.

      1. giuliana zimucci

        esigo perizia calligrafica sul manoscritto! (mi è giunta voce, ma forse è solo una voce che abbia sposato con rito cattolico l’amata Anita quando lei era in punto di morte. E’ vero Alvi’? attendo fiduciosa notizie, ti puoi documentare tu?)

  16. Velenia

    @Alvì
    Porca Svizzera!Viste le tue fonti, qui ci sta proprio,tu non puoi sapere perchè ma io sì!
    Garibaldi no ti prego,ti preferisco quando parli di tuo,ma l’Eroe dei due Mondi e la Libera Muratoria no!Mi hanno rotto entrambi da quando ero alta mezzo metro.
    Scommetto che qualcuno appassionato di storia qui sa perchè il Peppino nazionale portava sempre i capelli lunghi.Anche i contadini di Bronte ringraziano,naturalmente.
    E ora tutti a fare ricerche su Wikipedia,visto che sono stata io,stavolta,quella incomprensibile.

    1. giuliana zimucci

      se permetti, Velenia, bisogna assolutamnete sfatare questo mito che Wikipedia sia fonte storico-documentaria attendibile. Sarà deformazione professionale da ex studente di Storia e Letteratura, ma io verifico sempre accuratamente le mie fonti, e più mi capita di leggere Wikipedia, più ci trovo errori, fraintendimenti e libere interpretazioni!

      1. giuliana zimucci

        ma no, assolutamente e non scherzo! mi piace da matti scrivere e leggere quello che scrivi tu! trovo che ne sai un sacco! sicuramente sei istruito, e il tuo modo di scrivere mi piace molto, coi pensieri accavallati, come se fossimo tutti seduti al tavolo del bar a conversare. Anche da lontano ho stima di te, come di altri che la pensano diversamente da me. Come dicono a Roma, mica me la posso cantare e suonare da sola!

    2. paulbratter

      Brava Velenia!!! il risorgimento italiano andrebbe riscritto dalla A alla Z! e Garibaldi te lo raccomando….

      1. alvise

        E SILVIO PELLICO, MARONCELLI, I CAIROLI, NINO BIXIO, MANFREDO FANTI, COLUCCIO SALUTATI, I BANDIERA?!?

    3. Alessandro

      Noooo, Garibaldi no. Il più anticlericale dei massoni, affetto da “pretofobia” compulsiva, soprattutto in vecchiaia (vedi testamento citato da Alvise). Non lo sopportavano nemmeno Cavour e Mazzini, che certo cattolici non erano.
      Se non la sapete, vi racconto questa. Il monastero di Pietrarubbia nell’estate del 1849 “fu invaso dai garibaldini e da Garibaldi stesso, che con la sua Anita passò la notte nel medesimo”. E, udite udite, “Messe tre ordinate da Giuseppe Garibaldi per la povera Anita, tanto sofferente”. Cioè: l’anticlericale Garibaldi faceva dire le Messe per l’Anita sofferente!

  17. Velenia

    Ammu lasciatu chitarre e tammuri picchì sta musica s’ha da cntà,semmu briganti e facimmu paura
    ah,ah, ah,
    ah,ah,ah,

    1. giuliana zimucci

      da compatire eh? noi milanisti invece siamo abituati ai successi! (ma non approfondiamo il discorso calcio perchè oltre a tifare ciecamente il Milan, non so assolutamente un cavolo di sport…)

    2. Luigi

      Ho mangiato calcio da solo in casa avendo due sorelle, con la compagnia di Ciotti, Ameri e Paolo Valenti. Lunghi pomeriggi domenicali con radiolina e piccoli universi personali. Sono juventino ma anche veneto. Ho gioito anche al 2 a 1 di Gerolin contro il Napoli che ha permesso la permanenza in A dei friulani qualche anno prima credo.

  18. Velenia

    VIVA I ROSA-NERO
    comunque nessuno ancora ha saputo dire perchè Garibaldi tenesse i capelli lunghi.
    @Alvì,le tue domande sono sanamente provocatorie,oltre che una ripetizione della medesima domanda:ma insomma cosa c’è nelle vostre vite di diverso da quelle di tutti gli altri?
    Io sono disposta a risponderti ,come altri hanno già fatto.
    Ma esattamente ti interessa:
    1)Una biografia succinta(come ha fatto Daniela)
    2)Il racconto di come siamo arrivati al Cristianesimo( l’hanno già fatto Daniela,Alberto,Alessio ecc.)
    3)La cronaca di una giornata-tipo
    4)o magari vuoi sottoporci un test a risposta multipla
    Una domanda alla volta forse è meglio

      1. giuliana zimucci

        per quanto riguarda i capelli di Garibaldi, gira voce che li portasse lunghi per coprire un orecchio mozzato (tagliato in Sud America xchè sorpreso a rubare cavalli o addentato da una donna che lui tento’ di violentare, non si sa bene…). Io propendo per la versione di Sergio Caputo… questione di look! ma prometto che cercherò fonti documentarie più attendibili!

    1. Luigi

      La mia succintissima esperienza di fede era riferita al post di Costanza non alle domande di Alvise le quali sono troppo boccacescamente complicate per me.

  19. alvise

    Ho capito, non è aria!!!
    P.s. LUIGI: il mio babbo (come dice Pinocchio)era veneto, altopiano di Asiago, famiglia di miserabili,
    una vita da bestie, mio zio acolizzato morto, un altro
    parecchio birbone, il mio babbo trasferitosi poi a Firenze, etc., in circostanze, etc., dove poi nacqui io
    in viale Manfredo Fanti (eccolo!) vicino allo stadio,
    dove io lì ebbi le prime esperienze di vita dimolto, già da allora, disordinata, piratesca, brutale, allo stato
    di ragazzi di vita, quasi, o anche peggio, e poi, sù sù,
    giù, giù, arrivato a questo modo di ora, senza arte né parte, sopravvivere e basta, due fili di pasta, un bicchiere di vino, un cane i dotazione perpetua dallo stato sociale, il nostro grande stato sociale, che ce lo invidiano tutti, non solo in Europa, ma nel mondo, nianca in Svissera, nianca, che lo gavemo uno stato sociale così ben postà come che lo gavemo noialtri, ostia!!!

    1. Alberto Conti

      “Con la storia della mia vita non usciamo neanche da Chicago” (grazie a Dio)

    2. Luigi

      sopravvivenza con connessione a banda larga, dai alla fine si vivacchia bene immagino con tante rinunce a guardare gli altri che si affannano e vanno in giro senza la testa

  20. Velenia

    @Alvì,non male direi tra Kerouac e Pasolini,hai mai pensato di scrivere un romanzo?

  21. Daniela Corbellini

    Sul risorgimento vi volevo consigliare:

    http://www.identitanazionale.it/

    Qualcuno la revisione storica la fa è che non si dice molto in giro.

    Sull’eroe dei due mondi, preferisco chiamarlo Mercenario di due mondi (uno dei quali è proprio il mio stato in Brasile dove lui è stato ingaggiato dai LATIFONDISTI per avere l’indipendenza della corona portoghese per questioni di tasse…

    1. Alessandro

      ” Chi fu, veramente, Garibaldi?
      Fino al 1848 la sua vita è poco chiara, perché avvolta nella leggenda. “Da giovane – scrive lo storico Massimo Viglione, nel suo “L’identità ferita” (Ares) – dopo aver partecipato al tentativo mazziniano di invasione del Regno di Sardegna, Garibaldi si mise dapprima a fare il pirata al seguito del bey di Tunisi e poi fu costretto a fuggire in Sudamerica per non finire impiccato. Quindi si coinvolse prima nel furto di cavalli in Perù (dove gli vennero tagliati i padiglioni degli orecchi), e poi praticò la pirateria per il commercio degli schiavi asiatici”.

      http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=179&id_n=27290

  22. paulbratter

    perchè tutti a parlare di Garibaldi e nessuno dice una parola sul soffritto? è forse più importante Garibaldi del soffritto???? tutti a fare gli storici poi se c’è da fare il sugo nella vita reale, di tutti i giorni, vi voglio vedere a chiamare Garibaldi!

    1. alvise

      Che sugo c’è, nella vita reale, di tutti i giorni, fritta e soffritta? Meglio inventarsene un’altra, a piacere, per esempio….

  23. paulbratter

    PS volevo farvi sapere che nella finalissima tra mongolfiera e persone ha vinto a sorpresa la mongolfiera anche se qualcuno parla di un complotto ordito dalla lobby dei sacchetti di sabbia…

  24. Amante della par condicio, voto per il soffritto !!!

    Per fare un buon soffritto la prima regola è quella di utilizzare l’olio extravergine d’oliva in sostituzione di grassi come il burro e la margarina.
    Inoltre un buon soffritto va sempre irrorato o con del brodo o con del vino. L’aglio si mette preferibilmente intero, in modo da eliminarlo prima di completare la cottura, e la cipolla va tagliata molto fine, in modo da scomparire quasi del tutto durante la cottura.

    Un altro segreto per un buon soffritto è quello di utilizzare aromi freschi e spezie, puliti e tagliati al momento.

    Ma Raffaella Ghigo’s sister dov’è finita ????

    1. Alessandro

      Istruzioni interessanti, ma questo è già il corso avanzato. A me serve il corso base, cioè “come si fa il soffritto partendo da zero”. Per essere più esplicito: CHE DIAMINE E’ UN SOFFRITTO?

      1. Ah ! Questi uomini!! Soffritto dicasi: cipolla sedano carota aglio tutti a pezzettini piccoli piccoli in padella magari come base per un sugo…

  25. Una ragazzina del liceo, mia amica, oggi ha messo questo link su facebook. Ci terrei a farlo vedere anche a voi, perche secondo me sintetizza, davanti al cinismo e allo scetticismo di oggi, cosa può mettere insieme tutti, ma proprio tutti.
    Sembra una cosa generica, ma non lo è x niente.
    IL DISCORSO DI SAMWISE GAMGEE

    1. Luigi

      Bravissimo Alessio, gran bel film e ancor più bel libro e aggiungo le parole di Gandalf:

      “Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo. Il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni nei quali viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo!” Gandalf

  26. Alessandro

    Paola
    Grazie 1000! Una cosa mi rimane oscura: “magari come base per un sugo”. Se una volta che hai tempo mi spieghi come si fa un sugo, ci metto anche la base (cioè il soffritto: ho capito bene?). Porta pazienza, siamo omini…

    1. Allooora (capirai : menviti a nozze!!): tu fai come ti ho detto, il soffritto. Quando si è cotto (cioè cipolla, carota e sedanino si sono appassiti, l’aglio-un pezzetto-lo togli se noi fai scappare Dracula), aggiungi la passata di pomodoro (si compra al supermercato) in quantità maggiore o minore a seconda della pasta che vuoi fare. Intanto metti l’acqua, l’acqua bolle, la sali (anche nel sugo metti un pizzico di sale), metti la pasta, la mescoli con una posata di legno e osservi il tempo di cottura (sta scritto sulla busta, se lo cali un po’ viene al dente che è un po’ più duretta ed è bona bona)… la scoli; riversi la pasta nella pentola del sugo e mantechi, cioè la fai andare un po’ nel sugo qualche minutino. A fuoco spento, parmigian e volià!
      Il gioco è fatto!!
      cCHE BELLO : finalmente un argomento alla mia portata….anche se sicuramente adesso qualcuno arriverà con ritocchi legittimi.
      Secondo me esce anche Raffaella dalla tana, che è una cuoca provetta !

      1. giuliana zimucci

        che bello parlare di cucina! ma è incredibile che ci sia ancora chi non sa come si fa il sugo…cmq si inizia dalla base, e poi chissà, magari tra qualche mese scopriremo come si fa stà benedetta incocciata (vero Veleniaaaa!?!?!?!)

      2. giuliana zimucci

        eh bè, una che crede che i polli arrosto escano dal saccoccio… può credere anche che i barattoli di sugo crescano sulle piante, sai, dal produttore al consumatore senza passaggi intermedi!

    1. Ohhhh! Visto Costy che abbiamo pareggiato i piani ?? Guarda se vogliamo fare di più, anche i pomodori possiamo non trovarli in barattolo ma comprarli “veri”, belli rossi e succosi, si spellano si fanno a passati (o passati col passaverdure) e si aggiungono al soffritto.
      Altra idea, visto che i pomodori sono secondo me un frutto meraviglioso della terra (fanno anche abbronzare, non so vero…) : spellato, passati sul pane fresco con olio e sale…una merenda fantastica, anche se un po’ bio…per una cena, aggiungiamo pezzetti di tonno…
      SGNAMME…

      A Guido : allora ci sei ?

  27. Alessandro

    @Paola, non so come ringraziarti, trascrivo la ricetta del sugo e del soffritto! Sei impagabile!!!!

    @Giuliana, “ma è incredibile che ci sia ancora chi non sa come si fa il sugo”; lo so, so’ ‘gnorante, mi inginocchio sui ceci (a proposito: non servono per fare il soffritto?), ma non bluffo, proprio non lo so fare…

    @Costanza; anch’io il sugo l’ho sempre fatto uscire dai barattoli, sei molto molto gentile a fingere di non sapere fare il sugo per non farmi sentire ritardato, ma in cucina sono notoriamente un ritardato, c’è poco da indorare la pillola

    1. giuliana zimucci

      Ale mi fai troppo ridere! il sugo si può fare anche coi ceci, ma naturalmente li devi mettere a bagno in acqua dal giorno prima, oppure udire udire, li puoi tirare fuori dal barattolo in cui sono confezionati già cotti e pronti all’uso. Incredibile l’industria alimentare, vero?

      1. Alessandro

        Confezionano cibi cotti? Ma così non scuociono? E’ una scoperta recente? Portenti della tecnica!!! Prodigi della natura!!! Sia lode al Signore!

      2. Luigi

        Prendete una casseruola e tagliate a cubetti Paola e Alvise, aggiungete un po’ di Alessandro e Giuliana ben tritati, condite il tutto con Costanza e lasciate rosolare per 24 ore, avrete un blog con il quale condire la vostra giornata.

      3. Ah ah ah la ricetta di Luigi mi fa proprio ridere!! E mi onora anche molto!! Aggiungerei però Antonio come parmigiano e Francesca come pepe…

      1. Alessandro

        Lo sospettavo, caro marito, ma capisca che con la padrona di casa nonché Genio conclamato debbo essere quanto mai gentiluomo…

  28. paulbratter

    tornando all’argomento del post, stamattina ho linkato una scena di Brian di Nazareth, ma quest’altra la trovo ancora più calzante:

  29. Daniela Corbellini

    “Possiamo solo decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso.”(Gandalf)
    Alvi: non toccare “Il Signore degli Anelli” che divento Beatrix Kiddo!!!!

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