Donna, modestamente

di Raffaella Frullone

Apprendo dai diversi quotidiani, come ogni agosto assetati di notizie che possano definirsi tali, che ricorre in questi giorni un signor compleanno. Si tratta di una ricorrenza che non possiamo non celebrare anche noi: la trentesima candelina del tanga. Ebbene sì, tra gli eventi del 1981 accanto all’attentato al Papa, al matrimonio di Carlo e Diana, al referendum sull’aborto, all’elezione di Reagan presidente degli Stati Uniti nonchè alla nascita della scrivente, possiamo annoverare nientepopodimeno che la messa in commercio di uno degli indumenti intimi più sexy e provocanti.

Sebbene forme più o meno simili al tanga siano rintracciabili nell’antico Egitto, in cotone con la cintura per gli schiavi, o nell’antica Grecia, usati dagli atleti o nei bagni termali, lo slip stringatissimo e sgambatissimo (o sgarbatissimo?) è stato brevettato 30 anni fa in California da Frederick Mellinger, titolare di una boutique di lingerie a Los Angeles. E’ lui che nell’81 lancia la succinta linea di mutandine chiamandola Frederick’s of Hollywood.

Tuttavia, il primo vero esemplare di tanga viene inventato 9 anni prima, nel 1972 a Rio de Janeiro, dalla supersexy Rose di Primo, modella e coniglietta di Playboy che aveva tagliuzzato e modificato ad arte il pezzo inferiore del suo bikini per mostrare e valorizzare il suo lato B. Un’intuizione certamente di successo, se dopo di lei l’arte del tagliuzzamento non è mai passata di moda e anzi, i centimetri di stoffa continuano pericolosamente a ridursi.

Il compleanno del mio coevo mi faceva riflettere su quanto certi costumi oggi ci sembrino così normali da non farci più caso. Non c’è nemmeno più bisogno di andare al mare per vedere le chiappe chiare, ci sono chiappe dappertutto: sui cartelloni pubblicitari, sui giornali, in tv. Ma a voler guardar bene qualche tanga si vede anche in ufficio, la collega carina col pantalone bianco, al supermercato, in posta, e perchè no lo abbiamo indossato anche noi, qualche nostra amica, figlia, sorella. O forse lo indossiamo ancora. Niente di male, si dice. Eppure…

Eppure noi donne a volte fatichiamo a tenere a bada la vanità e dovremmo vestire un poco più modestamente. Non è una predica, o un consiglio non richiesto, ma sostanzialmente una richiesta d’aiuto: io sono una vanesia compulsiva cronica. Lo dicono anche il mio armadio, la mia scarpiera e soprattutto il mio specchio (che vi assicuro, non mente mai). Lungi da me l’affermare che dovremmo andare in giro sciatte e non curate: va contro i miei principi morali, oltre che al comune senso del buon gusto (e quoto Laura, in questo), ma forse a volte ci sfugge l’effetto che una maglietta scollata, un paio di jeans aderenti, una gonna corta, o un tanga in vista provocano nell’uomo.

Scrive Matteo (5,27-28) “Avete sentito che fu detto agli antichi ‘Non commettere adulterio.’ Ma Io vi dico che chiunque avrà anche solo guardato una donna con desiderio ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore”.

E sul tema Papa Pio XII dice: “Quante giovani ragazze ci sono che non vedono nulla di male nel seguire certi stili inverecondi come altrettante pecore. Arrossirebbero certamente di vergogna se potessero sapere l’impressione che fanno e le sensazioni che evocano in coloro che le vedono.” In effetti arrossiremmo eccome perchè abbiamo una percezione visiva completamente diversa dagli uomini (Senza scomodare la sensualità lo si capisce dal fatto che non trovano i calzini nel cassetto, o l’anguria in frigorifero). Fatichiamo a capire che quelli che per noi sono soltanto vestiti carinissimi che vorremmo indossare per sentirci belle, e magari fare invidia alle altre donne, possono rivelarsi un’arma pericolosissima per l’uomo. Eppure l’occhio cade, e se al 90% un uomo non si accorgerà se siete state dal parrucchiere (nemmeno se vi siete tagliate 7 cm di capelli e siete passate dal corvino al mogano), state sicure con altrettante probabilità di fronte a una scollatura, anche minima, l’occhio cade.

E come si fa a non farlo cadere? Mi è tornato alla mente un elenco che ho letto tempo fa su un blog cattolico americano che proponeva “le 10 ragioni per cui le donne dovrebbero vestire modestamente”. Insomma, se non comprendiamo lo sguardo dell’uomo, queste sono ragioni che possiamo comprendere e, perche no, tenere presenti quando siamo davanti allo specchio.

10. La modestia è il riflesso di quello che una donna è veramente.

9. Essere modeste non significa indossare abiti inguardabili.

8. La modestia attrae il tipo di uomini che noi vorremmo attrarre.

7. Maria vestiva modestamente.

6 Aiuta a proteggere le donne.

5. Costituisce un buon esempio per gli altri.

4. Le donne sono degne di rispetto.

3. Aiuta i fratelli ad evitare la lussuria.

2. Mette in evidenza la vera bellezza.

1. E’ una virtù.

E gli short nuovi che ho comprato in saldo? O i jeans a vita cosi bassa che quasi non riesco a sedermi? O con la mini nera che non la indosso solo perchè non ho le gambe di Belen? Come la mettiamo per chi proprio non riesce a rinunciare alla scollatura, al trucco marcato, all’abitino seducente, a “quella camicettina che ok, è un po’ trasparente ma è la mia preferita?”

Tranquille, occorre esercizio e disciplina, basta cominciare, a piccoli passi, ad avere un occhio diverso. Un passo sulla via giusta potrebbe trasformarci come mai avremmo immaginato. Torniamo a Rose di Primo, la modella e coniglietta di Playboy che nel 1972 ha tagliuzzato le sue mutande per mostrare il sedere. Ecco, oggi è una suora evangelica. E ha dichiarato “Con il racconto della mia vita ora voglio fare in modo che il diavolo si vergogni”.

Insomma, le vie del Signore sono infinite. E quando c’è di mezzo Lui, non c’è tanga che tenga.

207 pensieri su “Donna, modestamente

  1. fefral

    prima!!!!
    ma non ce la faccio a leggere, sono troppo stanca. Si parla di mutande?

    1. Marò….io co ‘sti due non gliela la faccio….
      Ma mo stavate sulla bacheca feisbucchiana di Cyrano…
      MA mo pure qua?
      Azz, ma non posso avere un attimo di SANA LETTURA nel buio della mia cameretta che subito venite ‘nguollo ‘nguollo?
      E vediamo.
      Starei rileggendo, di grazia.
      Silenzio!

    2. …in francese va bene uguale, il riassunto, Fe’?
      Babè: l’articolo dice che siamo + fighe senza pazzi decoltè. E che gli uomini se ne accorgono. E che pure Gesuccio è contento. E che la Mamma nostra era la + figa del mondo e pure mo.
      -Capì?
      (Buooooonanoootte 🙂 )

    1. Epperò, vestendosi ognunisticamente come paja e piaccia, torna utile Balzac: “Il bruto si copre, l’arricchito e lo sciocco si addobbano, solo la persona elegante si veste”

    2. Adriano

      “E se ci si vestisse ogunisticamente come meglio ci pare e piace?”
      Non male come idea!! 😉

  2. Adriano

    Sarà che da sempre cerco di superare le apparenze, sarà che mi manca quella malizia così diffusa, o semplicemente sono stato educato in modo diverso rispetto agli standard, ma a me una scollatura o un paio di gambe non fanno quasi mai effetto… Tanto che posso viaggiare in metropolitana durante la settimana della moda e non notare delle modelle sedute di fronte a me (è successo veramente 🙂 ).

    Ma, mi chiedo, se all’uomo italiano “l’occhio cade” su una scollatura, cosa succede allora quando lo stesso si trova in una sauna al di là delle Alpi, dove non solo la gente entra nuda, ma semplicemente è vietato a tutti indossare costumi da bagno? Tra l’altro ho trovato il nudo (altrui e mio) talmente naturale da non vederlo per niente volgare.

    Vestire modestamente ha, certo dei vantaggi (mi è piaciuto il punto 8: attrarre le persone che si vorrebbe. Ma volete veramente attrarre persone che non guardano l’apparenza?). E, tra l’altro lo stesso dovrebbe valere anche per gli uomini. O no?
    Detto, questo, ho abbastanza fiducia nel buon gusto delle donne, per cui personalmente vi direi di vestirvi come volete.

    Non capisco però il punto 6: in che modo evitare abiti appariscenti riesce a “proteggere le donne”? E questo giustifica il burqa?

    1. Se non glielo dico subito, ad Adriano, poi lo so che mi si ingolfano i pensieri e continuo a lavare gli specchi del mio bagno con tutti i punti e virgola che qui non metterò, perchè quando sono proprio certa di quello che dico -quando sono certa- allora io scivolerei tutto d’un fiato, non sparerei, scivolerei, piuttosto, tutte le parole che mi frullano dentro nella testa e non mi piace lasciare aloni da nessuna parte, non sugli specchi di casa mia, e mica per mania, e neppure quando si tratta di quella signora leggerezza che le donne si portano dentro, sotto hanno forse un tanga, o meravigliose mutandine da Polianna che non sono affatto quelle della nonna, ma non è quello che farà la differenza, perchè se una donna è bella allora qualcosa c’entra, in tutta quella sottile bellezza, quel suo modo di proporla, la sua bellezza, nell’attimo stesso in cui se ne sono accorti proprio tutti che non c’era un filo di premeditazione da pantera mentre lei le pieghe della gonna lunga distendeva, non per forza in chiesa, forse sulle giostre o magari o nell’attesa che – finalmente – il violoncellista riprenda, ma poi a ben ricordare era in macchina che accadde, lui non sapeva come tacere l’erezione, si era infine arreso, non c’era stato nemmeno un impercettibile sfiorarsi, ancora, eppure il desiderio più crescente era quello altrettanto impellente di quel chiedere, poi, non tanto come una domanda, lui era lo spettatore di tutto quello stuopore, il suo, davanti a quelle gambe, era più un pensiero sottovoce travestito da dolcissimo inaspettato disappunto, a quelle dita sottili che la gonna lunga tentava di riordinare e tutto dentro l’ochestra di un idillico silenzio, appena sotto casa, un signor primo appuntamento, l’uomo che riaccompagna la gonna lunga a casa freme per quelle gambe mica solo perchè può solo intuirle, le gambe saranno altrettanto sottili, lui si mormora dentro, ma gli manca il tempo di pensarle, quelle gambe, il suo respiro è franato già nell’incavo del collo di lei, e non certo perchè più in basso si indovina un signor seno a culla della sua guancia -lui già sogna- lei se ne accorge, lei è anche bambina, lo capisci dal burka che non ama e mai porterebbe, ma quegli occhi sarebbero gli unici da bendare, sono il fulcro erotico di ogni bellezza muliebre che squarcia il mondo a metà, maschio e femmina li creò e mica per caso, tutto il peccato originale del mondo per gli occhi erotici di Eva mentre la mela porgeva, la donna è bella quando è madida dentro, porta jeans strappati o tacchi a stella, slip da Polianna o tanga sfrenati, ma che cos’è una donna, quando è una donna schiettamente bella, lui ancora se lo chiede, è talmente galante da non spegnere il motore della macchina, mentre lei poi lentamente scende, aveva una gonna lunga, le gambe belle, ma lui non l’ha potuto/e mai scoprire perchè era o di quelli che di tutto quello stupore, il suo, alla fine, ne ha fatto solo un diamante da regalare, una macchina troppo lunga per lusingarla, un fiore troppo poco semplice nel guaio irrimediabile di mancarlo d’un biglietto accanto, la donna è bella due volte quando non sa di esserlo, come tutti i bambini del mondo prima che arrivi il solito a far lo scempio e a dire quanto sei bella da grande sarai una principessa, per me le principesse sono quelle che mai si smemorano di quand’erano bambine, di tutta quella bellezza che gravitava loro dentro fin dentro la gola del loro angelo custode, poi l’importante, cambiando taglia di reggiseno da principessa grande, è far l’amore cogli occhi di lui, come al di qua di una balaustra, rubarsi i respiri, anche senza toccarsi, rubarseli laicamente, la religiosità fittizia non c’entra niente, c’è stato un tempo in cui sulla capigliatura d’una donna si incidevano i firmamenti, i poeti d’un tempo non erano supereroi, erano veri uomini, ed erano veri uomini anche per tutte le donne non nude che hanno avuto il tempo, almeno il tempo, laicamente il tempo, di desiderare, celestialmente non è per mancanza di tempo che io non ho bisogno che il mondo intero si accorga di quanto, eventualmente, il mio corpo sia un’eco gentile al pensiero gentile che dentro coltivo cui anche fuori io tengo, il mio corpo è mio innanzitutto, poi di Lui sarebbe anche il Tempio, ma soprattutto è l’umana logica, potrebbe persino dirsi basta il buon senso, a pensare diversamente da Adriano quando chiama apparenze quelle cose – belle proprio belle – ma s’hanno da superare perchè siamo tutti diventati così moderni, non è un complimento alla bellezza questo, e nemmeno alle ognunisticissime mille verità odierne, l’educazione ai pantaloni o alla minigonna inguinale non è questione d’apparenza, se Adriano non si meraviglia con le stangone alla moda che nella metro romana gli sfiorano la gengiva è proprio perchè ha visto talmente tanto da diventare troppo, mica colpa sua se le donne alla moda, e anche quelle, non sanno più cos’è coprirsi con ben più d’una meravigliosa treccia, non sono ragazze della prateria, non sono le fanatiche del moralismo quelle che nascondendo hanno capito qualcosa, non quelle che fingono, almeno, non quelle che mancano persino d’un lembo solo d’eleganza quando scelgono scollature da grattacielo con quel – presunto invincibile – cernefice alibi delle cose belle che vanno mostrate, lo sappiamo tutti che i capezzoli esistono ma mi chiedo,
      ma anche la Maddalena, prima, e dico prima, della botta di Sole, non li usava, ‘sti mezzucci da 4 soldi per elemosinare uno sguardo in più, una donna è donna anche quando è sufficientemente laicamente intelligente ed elegante e dolcissima e penetrante e panterosa e delicatissima ma perfavore contemporaneamente, con o senza vestiti, e questo è un fatto, ma che se ne vada in giro con 4 centimetri di pelle coperti e tutto il resto come a una fiera di carne in super offferta, io Rossana, Giulietta, Maddalena, Beatrice, e anche Francesca l’ho amate anche per questo, sino al punto di cambiare guardaroba, e tutto, e il cimitero d’uomini dietro di me dice che era bello, molto, molto bello, nell’istante esatto che neanche questo, neanche questo da loro m’è bastato, perchè le mie dita almeno uno di loro alla mia vita trattenessero, ma quello è un altro fatto, ecco, Adriano, secondo me è questo, è questo, capisci, per me, poco sinteticamente e certamente non esaustivamente, Adria’, non ho il tempo di rileggere ma secondo me è questo il

      punto

      .

    2. Adriano

      Daniela,

      Un solo appunto: non è che non mi meraviglio con le stangone perché ho visto troppo.

      Semplicemente non noto queste cose.

      Poi rileggo il tutto con calma…

  3. Alberto Conti

    Mmm… Qualcosa mi stona, tra le “regole” c’e’ quella di non indurre in tentazione i fratelli ma mi ricorda molto la motivazione coranica del burqa (o velo che sia). Qual’e’ il limite fra cm di tessuto e moralismo? Personalmente penso che la differenza sia la ricerca della Bellezza.
    La bellezza modesta era quella celebrata dal Manzoni in Lucia, penso che anche l’aspetto estetico non sia secondario.
    A me una mini ben portata piace assai 🙂 ma deve essere ben portata (e spesso non vuol dire avere le gambe di Belen, anzi …) e se cade l’occhio ci aggiungeremo un Pater 😉

  4. Bello il post! Mi piace!
    Comunque le differenze di giudizio dell’abigliamento tra maschietti e femminucce secondo me sono abissali, che vai a capire cosa conviene mettere. Io faccio molta fatica a decifrare ciò che può turbare i fratelli.
    Ho un completino di lino che trovo assolutamente innocente: gonna al ginocchio évasé, camicetta mezza manica chiusa fino al colletto, tutto foderato. Insomma, una roba tranquillissima.
    Si da il caso che quando lo indossavo non passava inosservato dai maschietti, insomma, mi rendevo conto che sortiva un certo effetto. Va bene che ha un colore un tantino sgargiante (verde mela, non sono proprio una tipo da grigio/nero), ma cos’ha quel abitino che mi sfugge???
    Un giorno mi decido a chiedere a un collega con il quale avevo confidenza. La risposta: è che è tutto abottonato davanti (gonna e camicia, per tutta l’altezza), e questo scatena un sacco la fantasia.
    Allora ditemelo, se siete malati cosa posso fare!!!!!

    1. Alberto Conti

      😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀 😀

    2. Adriano

      “Allora ditemelo, se siete malati cosa posso fare!!!!!”

      Appunto, non puoi farci niente. Quindi tanto vale vestirsi come si vuole… 🙂

  5. Mi spiace contraddire il Papa ma, secondo me, molte ragazze che dovrebbero <>, non solo non arrossirebbero ma ne troverebbero motivo di orgoglio 🙁

    Per il resto bel post 🙂

    1. Mi piace questo fatto che Salvatore si svegli anche prima delle ore “06:34”.

      Per tutto il resto ho un ASSOLUTO bisogno di commentare quanto scritto da Adriano, un po’ più su. Ma tra poco, argh…Ora urget:

      -BUON COMPLEANNO Madre mia…. :

  6. Alessandro

    donne vestitevi decentemente. Non perché altrimenti si eccita lo sguardo concupiscente del maschio (purtroppo quello può eccitarsi indipendentemente dai cm di pelli esposti, anche se troppi cm al vento in posizione strategica una mano alla concupiscenza la danno oggettivamente), ma perché lo dovete a voi stesse. Chi ostenta cosce natiche mammelle che cosa pensa di sé, se non che la sua vocazione è di metter in vetrina cosce natiche mammelle? E la vocazione dice chi siamo. Quindi le espositrici delle suddette parti anatomiche pensano di essere vetrine per le suddette parti anatomiche. Per carità, ognuno è libero di pensare di essere ciò che vuole, ma se una è una vetrina di tal fatta… beh, mi pare che l’essere umano sia, debba essere qualcosa di diverso…

    maschio, idem come sopra. Il corpo è tempio dello Spirito. Smettila di pararti con quei jeans laceri siti ad altezza scroto: orrendi (e il brutto è nemico del bene e del vero), ridicoli, fanno ti te (che vanti la tua libertà) uno schiavo ottuso della moda. Schiavo contento di esserlo. Maschio, smettila di tatuarti con ogni sorta di ghirigori e scarabocchi, perché questo tuo corpo vedrà il Salvatore, e il Salvatore ha già patito abbastanza per infliggergli la pena aggiuntiva di rimirare un corpo deturpato a bella posta. Smettila pure maschio di ostentare i tuoi muscoli, sempre per la questione-vetrina, perché la tua essenza non è quella di un fascio di fibre da inturgidire e da mettere in vetrina per lo smercio, sei (dovresti essere) qualcosa di meglio che un piazzista dei tuoi bi-tri-quadricipiti ipertrofici.

    1. Alessandro

      devo aggiungere questa
      femmine e maschi fate come la beata Chiara Badano, nostra contemporanea (1971-1990)

      http://www.gesuconfidointe.org/public/Chiara_Badano.pdf

      “Il suo comportamento è improntato a naturalezza: sta volentieri in compagnia… però non viene mai a compromessi quanto a serietà morale ed è risoluta nel respingere ogni eccesso di confidenze.
      Se la sua fedeltà alla visione cristiana della purezza non è condivisa da alcune compagne, non modifica la propria convinzione. Le affermazioni di una di esse fanno riflettere: “Nelle parole, Chiara, non si lasciava andare ad espressioni contrarie alla castità o alla semplice buona educazione… Lei ne era molto convinta e sosteneva con forza la necessità che una ragazza difendesse la propria integrità”.
      E’ poi talmente motivata nell’orientamento di vita che riesce a mantenere una piena padronanza della propria affettività e, se si dà il caso, ha la forza di porre fine a un legame inopportuno.
      Di gusto fine, amante del bello, sa rinunciare fin da ragazzina a quanto nell’abbigliamento può esserle mezzo di provocazione, giungendo a rifiutare la minigonna che tanto l’attirava o a scegliere un costume da bagno intero, ‘olimpionico’, e non i due pezzi, così di moda.
      Ulteriore prova: il suo rifiuto durante le gite scolastiche ad accettare giochi “stupidi” nelle camere.
      Come pure rinuncia ad acquistare un paio di orecchini d’oro da un orefice che si complimenta con lei in maniera sgradevole…”

      “giungendo a rifiutare la minigonna che tanto l’attirava o a scegliere un costume da bagno intero, ‘olimpionico’, e non i due pezzi”: musica per le mie orecchie, pura poesia, sono in estasi. Questa è una donna… non per niente è beata.

  7. Jo March

    Cara Raffaella, post brillante!
    Direi una degna appendice del “monaco veste prada”!
    Solo una cosa: hai dimenticato di aggiungere l’importanza del comportamento. Non per giustificare abiti un pò più azzardati, però credo che come uno porta gi abiti che indossa sia molto importante. Insomma, se una all’apparenza sembra un pò una zoccola (scusa il francesismo) per come è vestita, magari poi è una donna aggraziata e dai modi educati, forse troppo sensuale nell’abbigliamento ma certamente non provocante. Insomma, una minigonna portata con stile e disinvoltura potrà anche suscitare ammirazione nell’uomo, il che non mi sembra nè peccato nè tragedia, ma poi ciò che conta è come una si comporta. Comunque sono d’accordo che la bellezza traspare anche da una certa sobrietà, che è uno dei sinonimi dell’eleganza.

  8. giovanni dm

    Scusa, ma tagliare 7 cm di capelli è un’inezia, come può un povero marito o fidanzato accorgersene??

    1. Alberto Conti

      Condivido, e anche passare da nero a mogano non è un cambio radicale, il daltonismo è una malattia esclusivamente maschile 😉

  9. PRIMA COSAAAAA: BENTORNATO SCRITERIATOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!
    E poi: è, si dice, si sente, che dicono, a proposito il culo fori, e le pooppe, o lo scroto, una semplice, ripetono, questione di “buon gusto”.
    Ma cosa vuole dire precisamente “buon gusto”?
    E ammesso ipotizzabile definirlo in maniera non criticabile (se lo fosse possibile)allora perché buon gusto e non “cattivo gusto”? Oddio, che cattivo gusto!!!, si sente, ululare,
    oddio che gente cafona con le natiche in mostra!!!! eccetra, oddio qua , oddio là, mai una cosa che andesse bene, mai che uno si potesse fare i cazzi sua a suo piacimento!!! E’ rispetto per le altre persone, dicono, ripetono, argomentano, è perché agli omini non gli pigli la “compulsio coeundi” è per le famiglie, è per il senso delle misura, ma quale misura?

  10. lacorsianumerosei
    5 agosto 2011 a 09:43 #
    PRIMA COSAAAAA: BENTORNATO SCRITERIATOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!
    E poi: è, si dice, si sente, che dicono, a proposito il culo fori, e le pooppe, o lo scroto, una semplice, ripetono, questione di “buon gusto”.
    Ma cosa vuole dire precisamente “buon gusto”?

    Hai presente Grace Kelly? O Audrey Hepburn?
    Hai presente la Parietti? o la Falchi?

    1. … or ora ho chiamato al cell Alvise. LA MIA PRIMA VOLTA con Alvise!
      Sono ancora col batticuore. 🙂
      Ero certa che quel suo num. di cell nel suo profilo pubblico fosse finto!, e invece…
      Che bello, e e e e –> si chiama pure VERAMENTE Alvise!
      Ma che epifania, stamattina!

      (Scri, mio amato Scri: mio padre m’ha tirata su a pane -senza glutine- e Audrey Hepburn, con leggera svolta -precedente- verso Shirley Temple. Ed è stato ateo sino a 5 anni prima di trasferirsi in Cielo, ma mi diceva sempre che di tutta la bellezza -poca- che c’è in giro (lo diceva da super fotografo amatoriale e da storico dell’arte professionale) NON GLI RIUSCIVA DI CAPIRE PERCHE’ erano sempre “le madonne” quelle che fotografava di più.

      Si, quello è il prototipo di “bellezza” per i maschi Giarla della mia famiglia (io sono il maschio reduce di casa, anche…).

    2. Alessandro

      La Parietti è sopravvissuta a un incidente stradale terribile qualche anno fa (2004): “La macchina è distrutta e noi siamo vivi per miracolo, grazie a Dio. Ho visto il camion che ci tagliava la strada. poi ci siamo trovati incastrati là sotto e io sono svenuta. Non so quanto tempo ci hanno messo a tirarci fuori”.
      Come può chi sopravvive a queste esperienze non capire quali sono le priorità della vita, smetterla di fare il fenomeno da baraccone e, finalmente, rientrare in sé stesso, come il figliol prodigo?
      Mi fa una pena, la Parietti, sempre in lotta con l’inesorabile progredire del tempo… non sapete che pena mi fa…

    3. Alessandro

      una precisazione: quando dico che la Parietti mi fa pena non lo dico nel senso che la disprezzo, ma nel senso che mi si stringe il cuore nel vedere una persona che ha smarrito la bussola e si tormenta in una battaglia – persa in partenza – con gli anni che passano… con la notorietà da mantenere a tutti costi…

    4. Adriano

      “Come può chi sopravvive a queste esperienze non capire quali sono le priorità della vita, smetterla di fare il fenomeno da baraccone e, finalmente, rientrare in sé stesso, come il figliol prodigo?”

      Magari le sue priorità sono proprio queste….

    5. Alessandro

      è del tutto ovvio che oggi consideri che le sue priorità siano queste. Ma un essere umano che persegue queste priorità è un fallito, nonché un disperato

    6. Adriano

      “Ma un essere umano che persegue queste priorità è un fallito, nonché un disperato”

      Mah, personalmente non giudicherei così una persona. Certo, si possono rifiutare o condannare le cose che uno fa, ma, come la Chiesa distingue tra peccato e peccatore, non dovremmo anche noi (cercare di) fare lo stesso?

      Certo, personalmente non punterei mai nella mia vita sull’aspetto e sulla provocazione (causa anche obiettive carenze fisiche), ma se una persona lo fa, senza fare del male agli altri, che lo faccia pure. Noi tutti abbiamo la libertà di non guardare (e di cambiare canale).

      Poi, come Alessandro, “mi si stringe il cuore” (non esattamente, ma tant’è) nel pensare NON a una persona che ha perso la bussola, ma nel vedere che qualcuno punta su qualcosa che prima o poi sfiorisce. Spero per lei che abbia anche investito in qualcos’altro.

    7. Alessandro

      “Certo, si possono rifiutare o condannare le cose che uno fa, ma, come la Chiesa distingue tra peccato e peccatore, non dovremmo anche noi (cercare di) fare lo stesso?”

      Mi pare che quello che ho scritto mostri chiaramente (se poi uno non vuol vedere non vuol vedere) che non sto accanendomi contro la Parietti, ma mi sto dolendo dei suoi evidenti errori e auspico una resipiscenza (“mi si stringe il cuore” vuol dire proprio questo, in buon italiano: che vorrei tanto aiutarla ad alleggerirsi delle sofferenze che si sta tirando addosso inseguente priorità svianti).

      Quindi non sto “giudicando” (in senso evangelico) nessuno. L’avrò fatto molte volte, ma questa volta proprio no.

      “Certo, personalmente non punterei mai nella mia vita sull’aspetto e sulla provocazione (causa anche obiettive carenze fisiche), ma se una persona lo fa, senza fare del male agli altri, che lo faccia pure. Noi tutti abbiamo la libertà di non guardare (e di cambiare canale)”

      Non riesco a essere tanto indifferente all’andamento della vita altrui da vedere qualcuno che punta sull’aspetto e sulla provocazione e cavarmela con una scrollata di spalle (“Noi tutti abbiamo la libertà di non guardare… se una persona lo fa, senza fare del male agli altri, che lo faccia pure”). Insomma, mi stanno troppo a cuore fratelli e sorelle in Cristo per cavarmela così.

    8. Adriano

      Mi era sembrato che chiamare qualcuno “fallito” fosse giudicarlo, prendo atto che non sia così.

    9. Alessandro

      Perché fraintendi:

      1) che cosa intendo con “fallito”. “Fallito” è uno che sta fallendo la sua vocazione profonda

      2) che cosa significa l’evangelico “non giudicare” (questo fraintendimento è peraltro diffusissimo anche tra cattolici, diciamo, “praticanti”). In Mt 7 si legge: “Non giudicate, per non essere giudicati; perché col giudizio con cui giudicate sarete giudicati, e con la misura con la quale misurate sarete misurati”.
      Il verbo greco usato, nonché la considerazione delle altre parole di Gesù, fanno capire che il senso è: “non esprimete su qualcuno un giudizio di condanna del tipo: “la colpa di quest’uomo è insanabile, tanto che ormai egli è la sua colpa; questo peccato è inespiabile”.

      Gesù non sta vietando affatto, invece, di emettere un giudizio del tipo: “questo è bene, questo è male” (Egli continuamente nei racconti evangelici elogia e rimprovera, dice chiaramente senza peli sulla lingua quando qualcuno sta facendo male o bene: quindi se l’evangelico “non giudicare” significasse “non emettere un giudizio del tipo: “questo è bene, questo è male”, Gesù sarebbe stato il primo a contraddirsi, “giudicando” abbondantemente). Sono numerosi i passi evangelici in cui Gesù esorta a valutare rettamente i comportamenti, a distinguere con chiarezza quello che piace a Dio da quello che Gli dispiace.
      Quindi il “non giudicare” significa: “Distingui con attenzione ciò che è bene e ciò che è male in ciò che fai tu e fanno gli altri (e non vedere solo la pagliuzza nell’occhio altrui, come si dice poco dopo in Mt 7), dissociati dal male, ma non cedere alla tentazione di ritenere il peccato altrui insanabile, di considerare qualcuno irrimediabilmente escluso dalla sollecitudine amorevole del Padre che vuole che tutti si purifichino dai propri peccati e incessantemente bussa alla porta del loro cuore perché si ravvedano e Lo facciano entrare”).

      Perciò, dicendo a uno che sta “fallendo la sua vocazione profonda” non sto trasgredendo il “non giudicare”: chiamo male ciò che è male, vedo la pagliuzza, senza aver la pretesa di affermare che il mio occhio non sia ingombro di una trave, e senza aver la pretesa (anticristiana) di pensare che la pagliuzza e la trave o la casa cantonale ubicata nell’occhio altrui non sia removibile.

    10. Adriano

      Alessandro

      Mmm… Penso di aver capito l’uso che intendi del termine “giudicare” nel senso evangelico. Io intendevo invece il senso comune di questo termine: “esprimere un giudizio, una valutazione”.

      Quanto alla vocazione profonda di questa persona specifica, non conosco lei quindi non so quale sia né se stia seguendo o no questa vocazione (vocazione nel senso “Naturale disposizione a un’attività, soprattutto di tipo artistico SIN inclinazione” – Dizionario Online del Corriere).
      E non credo che tutti debbano avere automaticamente la stessa vocazione… Ma so che probabilmente su questo punto non sarai/sarete d’accordo.

      Buona serata!

  11. Pingback: Donna, modestamente « Sposati e sii sottomessa | sanchiricotoday

  12. fefral

    raga’ buongiorno a tutti!
    Sono davvero stanca per scrivere un commento che abbia un inizio e una fine ma ci provo.
    Prima di tutto: cos’ha il tanga che non va? Se portato sotto i vestiti e non a vista evita tante volte tanti inestetici segni sulle chiappe che sotto un paio di pantaloni un po’ leggeri sarebbero davvero di cattivo gusto.
    Per il resto condivido, bel post. Eviterei di dare regole troppo precise, una minigonna o una scollatura si possono portare in certe occasioni, sono da evitare in altre. E c’è modo e modo di portarle. E persone con cui poterlo fare e altre no. Se esco con mio marito e vesto in un modo un po’ più appariscente ma insieme a lui non è la stessa cosa che se vado a cena col mio migliore amico in minigonna e top scollato. Ed è ancora diverso se si tratta di una cena di lavoro.
    Al mare non c’è nessun problema a mostrare l’ombelico. In ufficio non verrei mai con la pancia da fuori.
    Un abito lungo e apparentemente castigato può risultare molto più provocante di short e magliettina aderente se accompagnato da un certo tipo di sguardi o di atteggiamenti.
    Quindi non sono il perizoma o i mutandoni della nonna a fare la differenza.
    Ora però devo seguire un titolo ballerino…sfuggente, ammiccante… raga’ quanto mi eccitano i mercati così! Mi sembra di essere tornata giovane. ho bisogno di vacanza… ;-)I

  13. nonpuoiessereserio

    Stavo riflettendo che qualsiasi ambaradan che possa mettere una donna può suscitare in me emozione, indifferenza, ammirazione, desiderio, disprezzo, ecc. Ma tutto parte dalla mia mente e dal mio stato d’animo e spirituale del momento. Io non ho stati d’animo costanti. Odio il grezzume però ho constatato in talune circostanze che certe amiche grezze in realtà abbiano qualcosa di più umano rispetto alla sofisticata elegante che le sta a fianco. Amo la modestia o sobrietà nel vestire e anche nell’essere.
    In Austria, in Alto Adige e in Baviera le donne escono da messa e vanno a fare le saune o i bagni turchi completamente nude senza problema ma sono più eleganti di certe “costumate” che si vedono in spiaggia.

  14. fefral

    “è del tutto ovvio che oggi consideri che le sue priorità siano queste. Ma un essere umano che persegue queste priorità è un fallito, nonché un disperato”
    io non la vedo così drastica.
    Secondo me un essere umano che persegue queste priorità in qualche maniera si diverte. Un disperato, un fallito? Non saprei. Infelice, insoddisfatto? Probabilmente, ma per un altro motivo: si accontenta. E chi si accontenta gode… così così
    Perché non mi interessa che gli uomini di me ammirino solo le tette o il culo? (non dispiace uno sguardo di un uomo che esprime un certo tipo di apprezzamento, non prendiamoci per il culo ragazze: ci piace piacere!) Prima di tutto perché non ho più le tette e il culo di 20 anni fa ;-). E questa non è una cosa da poco: piacere solo per qualcosa che sicuramente passa che soddisfazione mi può dare? Io vorrei essere amata per tutta la vita. E non essere solo oggetto di un desiderio fisico.
    Parlo così perché non ho più 20 anni e la minigonna rasochiappa non posso più portarla? Forse sì. Perché di quegli sguardi di apprezzamento (pochi per carità, non ero certo una top model) oggi non mi rimane assolutamente nulla. Se non un patetico ricordo nostalgico quando guardandomi allo specchio e vedendo i segni del tempo che passa dimentico per un attimo quanto ci ho guadagnato da questo tempo e cosa mi hanno regalato i suoi segni. Ma quell’attimo di abbattimento ha anche lui il suo perché: mi ricorda che sono molto più bella di quell’immagine che si riflette nello specchio. Basta specchiarmi, come un giorno mi ha detto un amico, negli occhi di chi mi ama. E allora sì che mi vedo bellissima. Perché per noi è importante piacere, siamo state fatte anche per quello: perché l’uomo possa dire di noi “Come sei bella, amica mia, come sei bella”

    1. Alessandro

      dico che è “un fallito, nonché un disperato” in senso profondo. Uno che fallisce la propria vocazione umana autentica, uno che ripone la speranza in ciò che non può mantenere alcuna promessa.

      Può anche non sentirsi “fallito e disperato”, oggi. Ma chi a cinquant’anni vuole competere sul terreno di glutei e seni sodi con una ventenne è inesorabilmente destinata a risultare perdente… allora arricchisci il chirurgo plastico… risultato involontariamente comico, perché una cinquantenne rifatta nessuno la confonde con una ventenne, somiglia solo a… una cinquantenne rifatta. Quindi la frustrazione è in agguato…

  15. Erika

    Buongiorno a tutti,
    da outsider vorrei dire che condivido il post in linea di principio. Insomma, credo che la sobria eleganza sia merce molto rara e che spesso rispecchi qualità più importanti della mera estetica.
    Però mi da fastidio sentire che gli uomini vengono considerati alla stregua di bestie totalmente prive di autocontrollo che noi donne angelicate dovremmo proteggere dai loro bassi istinti…Esistono senz’altro uomini così, ma so per certo che ne esistono anche (e io sono la fortunata compagna di uno di loro) che a volte non notano una scollatura a discapito di uno sguardo o di un sorriso disarmante…
    Su questo blog ho letto dure critiche, a volte condivisibili, alle femministe che odiano gli uomini, ma non mi sembra una gran dichiarazione d’amore nemmeno considerararli in blocco dei bestioni schiavi degli istinti, incapaci di trovare il burro in frigo e di interessarsi a qualcosa di diverso dal calcio e dal bricolage…

    1. Adriano

      “Però mi da fastidio sentire che gli uomini vengono considerati alla stregua di bestie totalmente prive di autocontrollo che noi donne angelicate dovremmo proteggere dai loro bassi istinti”

      Concordo.

    2. fefral

      un uomo la scollatura la nota, la nota anche se è il miglior uomo del mondo. Non è tanto se la nota o non la nota il punto. Gli uomini che conosco e che stimo se vedono due tette non restano indifferenti. Ma non si relazionano con due tette, si relazionano con una persona. E allora se rendiamo loro il compito un po’ meno arduo non sbattendogli in faccia una bella quarta valorizzata da push up e scollatura e che è un chiaro invito a ficcarci dentro le mani forse facciamo loro un favore.
      Poi non so… che parlino gli uomini please 🙂

      p.s. schiavi degli istinti no, incapaci di trovare il burro in frigo sì.
      Ma sono meravigliosi 🙂

    3. Adriano

      “un uomo la scollatura la nota, la nota anche se è il miglior uomo del mondo. ”

      Non necessariamente. E’ poi vero che molti che le notano evitano comunque di considerare una donna come “tette con contorno” (come molte donne evitano di considerare gli uomini come “distributori automatici di seme” 🙂 ).

    4. Jo March

      Condivido Erika. La tendenza è un pò quella di estremizzare, soprattutto nei commenti.
      In generale, forse bisognerebbe stare attenti a quello che si dice, o si diventa troppo giudicatori e poi chi legge questo blog per la prima volta pensa di essere in un covo di “puritani” e se ne scappa. Ma credo che lo scopo del blog sia di attrarre nuove persone, non di chiudersi a circolo. Questo “circolo di amici” che si è creato, bello, amichevole e tutto quello che volete, non dovrebbe diventare una setta chiusa tendente al moralismo, sennò certa gente che vorrebbe intervenire (sono certa che sono moltissimi quelli che leggono il blog) si spaventa per paura di essere investito, come è successo ad alcuni che non scrivono più (paolo184, rodolfo… dove sono finiti???). Insomma non ci sono padroni di casa qui dentro a parte gli autori no?? Scusate, lo dico perchè io mi sono un pò stupita, leggendo il blog dagli inizi, nel vedere che sono sempre gli stessi 5 o 6 che si sono appropriati dei commenti, e parlano tra di loro. Mi fa un pò impressione, tutto qui. Mi fa un pò paura che un blog diventi un ambiente, un luogo vero e proprio, e che occupi la mente (perchè è così) quando si è altrove. Io fossi i nuovi autori avrei timore di essere ghigliottinati al primo sgarro che esce fuori dalle righe!! Sbaglio? So che questo commento che sa di romanzina, avrei dovuto premettere che questo è davvero un bellissimo blog fatto da tre bravissimi autori, Costanza sopra tutti. e continuterò a leggerlo anche se non mi pubblicherete o mi investirete…

  16. giuseppe sesta

    carissimi tutti
    amio parere attrae più ciò che non si vede che ciò che si vede e questo perchè essendo creature spirituali la nostra fame è sempre superiore a quanto ci sta davanti agli occhi .

  17. Alla, mercé, comunque, tutti, senza nulla potere, dell’oscura forza della materia,
    o nel caso inesorabile degli ormoni o che altro biochimico a noi ignoto ma assiduo pur sempre costante in atto continuo in azione reciproca…..

  18. francesca

    Jo March wrote
    1 Questo “circolo di amici” che si è creato, bello, amichevole e tutto quello che volete, non dovrebbe diventare una setta chiusa
    2 mi sono un pò stupita, leggendo il blog dagli inizi, nel vedere che sono sempre gli stessi 5 o 6 che si sono appropriati dei commenti, e parlano tra di loro
    3 Mi fa un pò paura che un blog diventi un ambiente, un luogo vero e proprio, e che occupi la mente (perchè è così) quando si è altrove.

    E’ vero!!!!!!!!!!

  19. @Jo march:
    questo blog, come il libro di Costanza, ha come caratteristica quella di riflettere su alcuni pensieri “di tendenza”, alcuni luoghi comuni dati ormai come dati di fatto (tipo l’emancipazione femminile) e possibilmente smascherarli. Il pensiero dei tempi lo conosciamo molto bene lo leggiamo e lo respiriamo nel 90% dei media; questo blog è diventato, spero, un luogo per i commentatori e anche solo per i lettori dove ci si sente liberi da obblighi ideologici e l’unico obbligo che sentiamo è verso Cristo e la sua parola. Tutto qui, spero che questo non spaventi nessuno e non ci faccia sembrare “una setta chiusa tendente al moralismo”.
    Un saluto.

    1. Adriano

      ”…l’unico obbligo che sentiamo è verso Cristo e la sua parola.”

      Obbligo? Forse, ma bisogna anche capire in cosa consista questo obbligo, soprattutto per chi è un “diversamente credente” come me. 😉

    2. Jo March

      Admin, mi trovi d’accordo, e credevo che dal mio commento si capisse. Questo blog è nobile, degnissima postilla del libro.
      Il libro l’ho adorato e ampiamente diffuso, i post di Costanza li trovo intelligenti, “indipendenti”, brillanti e divertenti, tranne alcuni dei nuovi autori, un pò noiosi, contorti, pointless (scusa la sincerità, ma già che ci siamo, e poi è pro bono…in fondo siamo noi lettori che leggiamo no?).
      Al di là di questo sicuramente è un blog che fa del bene, e questo è solo positivo, al di là delle preferenze stilistiche.
      Ciò che volevo esprimere era che se questo blog vuole diventare luogo in cui ci si sente “liberi da obblighi ideologici”, ed è un ottimo proposito visto l’andazzo di altri ambienti, bisognerebbe lasciare spazio ad altre voci. Te lo assicuro, da esterna, non ci si sente proprio liberi di esprimersi liberamente. Mi rendo conto che se si rimane immersi in una realtà si fa fatica a guardare questa realtà con distacco per prendere atto di quello che accade.
      Però questo, come hai detto tu Admin, dovrebbe essere un luogo per tutti. Non ti sembra invece che sia un luogo per pochi eletti, che si tirano virtuali pacche sulle spalle elogiandosi reciprocamente delle proprie faccende intime, abbassando notevolmente il livello alto del blog? Poi una pesona ha quasi paura ad interrompere questa conversazione privata..insomma, qui nessuno si conosce e sembrano tutti amici!! Non è un pò strano? Nessuno ha più privacy? La disinvoltura con cui ci si confida qui dentro è data dal fatto che non ci si può guardare in faccia ma si guarda solo uno schermo? Ripeto: che strano. E ripeto anche: bellissimo blog, peccato per i commenti.

    3. giovanni dm

      Se posso permettermi senza offendere nessuno: il problema di questo blog (di cui mi vanto di essere stato tra i primi frequentatori) è che è diventato più una chat che un blog: tra batti-e-ribatti, chi non lo frequenta ininterrottamente si trova tagliato fuori. E quindi, su 2000 contatti, solo una decina ci scrivono. Ed è un peccato.
      Pazienza.
      Comunque è un’opinione personalissima di un amico

    4. Scusate ma io sono d’accordo, e sottoscrivo in pieno quel che ha scritto Jomarch, specialmente nella prima parte.

      Scusa Admin, tu dici : l’unico obbligo che abbiamo è verso Cristo e la sua parola…..e ti pare poco?? Ed è talmente forte questo obbligo che si può permettere a qualcuno di chiamare Nostro Signore “Gesuuccio”?
      Mah..io mi permetto di dubitare.
      Personalmente sono finita nella schiera dei silenziosi perchè non ho le energie di Alvise, persona ammirabilissima e con una tigna che la metà basta.
      Mi dispiace dire queste cose perchè i capostipiti di questo blog sono li mejo amici mia ma ho preferito farmi da parte perchè quel che avevo da dire non interessava a nessuno.
      Questa non è una setta chiusa tendente al moralismo…ma al Catechismo sì !
      Volevo scrivere qualcosa quando è partita con agosto la richiesta di parlare di come si è sviluppata la dinamica del blog che, secondo me, è partito da un punto (il libro) ed è andato verso altro. Però poi solo quando vedo , saltuariamente, qualcuno che si pronuncia come Jo e Francesca, capisco che non sono solo io a vedere delle cose, mi rianimo e scendo in campo.
      E, visto che ci sono, dico anche che non discutere mai il proprio post (eccezion fatta per Cyrano, Costanza è in una posizione unica) non è positivo : potrei pensare che la spocchia è propria dell’età giovanile ma non lo dirò.
      Saluti a tutti 🙂 quando volete parlà pure comme , io qua sto.

    5. angelina

      Inserisco qui, per continuità, il commento inviato in replica ad Alvise.
      Il 2 agosto l’admin scriveva: Sono passati esattamente cinque mesi dall’apertura del blog, inizialmente nato per “dare una mano” alla promozione del libro e poi cresciuto fino a diventare qualcosa di diverso: non so, provate ognuno di voi a dire cosa.
      admin ha lanciato un interrogativo al quale credevo sarebbero seguiti commenti, mi aspettavo qualche meta-riflessione da molti di voi abituali e geniali chiacchieroni ……invece non c’è stato seguito. Cos’è oggi questo blog, infine?

      Dato che da un po’ osservo con curiosità questo simpatico aggregato antropico (cfr Cyr), mi sento sì libera di intervenire, ma percepisco anch’io il “circolo di amici” notato da Jo e Francesca, anzi a volte sembra trapelare una specie di backstage che forse può provocare un senso di esclusione – senza intenzione di nessuno.
      Ogni luogo, anche virtuale, dove c’è relazione, incontro di persone, di “vita con vita” è sempre e comunque uno splendido luogo. E può diventare ogni giorno meno virtuale e più reale, man mano che le persone (maschere?) si palesano e condividono se stesse.

  20. Bello, bello, bello, il post, mi piace un sacco!
    E solo a quest’ora l’ho letto e ho letto tutti i commenti, quindi per ora dirò poco.
    Solo che Alessandro, quando dice:
    “Maschio, smettila di tatuarti con ogni sorta di ghirigori e scarabocchi, perché questo tuo corpo vedrà il Salvatore, e il Salvatore ha già patito abbastanza per infliggergli la pena aggiuntiva di rimirare un corpo deturpato a bella posta. ”
    mi fa impazzire, bisognerebbe eleggerlo, non c’è tasto “mi piace” che tenga.
    E Fefral, niente contro il tanga, anche se non l’ho mai messo, ma per questione di comodità, ma se resta segreto. Il problema è vederlo scappar fuori dai pantaloni, allora è orrendo e volgare.
    E quando mio marito mi dice “sotto questi pantaloni ci vorrebbe un tanga, perché si vede lo slip ed è brutto”, gli rispondo “se si vede vuol dire che lo porto, non metterei un pezzo di biancheria intima che non si veda temendo che qualcuno possa pensare che sono senza biancheria intima!” Lui non si rassegna, ma io non cedo, e per venirgli incontro compro solo pantaloni scuri!
    Buone vacanze Fefral!!!

    1. fefral

      però accontentalo tuo marito una volta: magari quella che si vede lo slip sotto i pantaloni è solo una scusa… lui la tua biancheria può vederla 🙂

    2. Alessandro

      ciao sorellastra, grazie dell’apprezzamento!

      Sul tanga (a parte quando è indossato con l’intenzione che sporga dai pantaloni, allora sì è “orrendo e volgare”) non sono indicato a esprimermi… non son donna non sono sposato… ma la risposta che dai a tuo marito a me garba, garba assai!

    1. Alessandro

      vedendo correre ‘sta donna tutto notavo tranne il suo didietro, i due barbuti devono avere proprio il pensiero fisso per “turbarsi”

    2. Barbara Favi

      Eh si’ Alessandro. In realta’ l’idea che volevo suggerire e’ che, sa vale l’omnia munda mundis, vale anche il contrario (ovvero che tutto sembra malizioso ai maliziosi).
      Secondo me, i canoni che definiscono un modo di vestire/agire “sconcio” variano molto da cultura a cultura e non necessariamente sono influenzati dalla religione – l’Islam e’ un esempio lampante: in Turchia, ad esempio, i canoni di “decenza” sono molto diversi da quelli dell’Arabia Saudita. Una mia amica marocchina e’ molto religiosa ma non porta il velo – secondo quel che mi dice lei, il Corano suggerisce di “vestire con modestia” ma il velo non e’ fra i principi obbligatori (i principi obbligatori sono invece i cinque pilastri: testimonianza di fede, preghiera, digiuno rituale in Ramadan per empatizzare coi poveri del mondo, elemosina ai poveri e – solo se si hanno i mezzi economici per farlo – pellegrinaggio alla Mecca. Come principi base, in realta’, non sono male…).

      Per inciso, questo spezzone appartiene al lungometraggio a cartoni animati “Persepolis”, che racconta – fra le altre cose – della rivoluzione in Iran attraverso gli occhi di una bambina. E’ un film molto bello e poetico che consiglio a tutti di recuperare.

  21. FRANCESCA: sì, è vero, alcuni di noi (io sono uno) si sono “appropriati” del blog
    e sono sempre loro (noi) più o meno che imperversano. Credo che sia così sempre, in ogni insieme di persone che si venga a formare succede che ci siano i più chiacchieroni e forse anche un poì presuntuosi e invadenti (che poi dentro di sè se ne avranno a vergognare di questo!) e quelli più modesti più silenziosi meno manfanorum.
    Come si potrebbe fare a eviatre inconvenienti di questo genere?
    Cercando, forse, di contenersi, quelli che non si sono contenuti fino a ora (io mi ci metto) per lasciare la possibilità agli altri di inserisrsi senza provare disagio, se vogliono, ovviamente. Oppure diventerebbe un luogo di persone dove alla fine si starebbe tutti zitti e amen, aspettando che altri piglino la parola. Quanto al pericolo che uno ci pensi anche quando è in borghese, in libera uscita, anche questo lo sarà, credo, per chi di più per chi di meno, ma non più nè meno che tutte le altre cose a cui uno partecipa, o da solo o insieme a altri, Sempre in pericolo siamo!!!

    1. Ecco, ora, subito, infatti, me ne “riapproprio” subito!!!!
      Questa cosa dei più (e dei meno)frequentemente è una delle caratteristiche della nostra società. (parlo del parlare, non del chiacchierare, anche se spesso coincidono, e poi consideriamo anche che non tutti sentono questa necessità impellente di dire la sua su tutto!!!). A parte il fatto che ora dicono c’è la rete, ma per esempio i giornali sono a didposizione di un numero esiguo di parlanti autorizzati e sempre gli stessi, e non necessariamente dovuto a particolari meriti di competenza intelligenza o che altro anzi sembrerebbe il contario che vi fossero a ruolo solo gli setessi replicanti degli spessi papagalli parlanti di sempre, è così, anche se non vi pare. Le teste di cazzo la fanno da padrone, sempre, sennò coem si speiegherebbe la decandenza a cui siamo pervenuti? Come fare allora per evitare questi inconvenienti delle oligarchie non per merito, sia da parte nostra sui blog che altrove? Questo io non lo so!!!!

  22. angelina

    Caro Alvise, non sono una della “cerchia ristretta” ed apprezzo molto ciò che hai scritto. Vorrei provare a dire qualcosa in proposito.
    Il 2 agosto l’admin scriveva: Sono passati esattamente cinque mesi dall’apertura del blog, inizialmente nato per “dare una mano” alla promozione del libro e poi cresciuto fino a diventare qualcosa di diverso: non so, provate ognuno di voi a dire cosa.
    admin ha lanciato un interrogativo al quale credevo sarebbero seguiti commenti, mi aspettavo qualche meta-riflessione da molti di voi abituali e geniali chiacchieroni 😉 ……invece non c’è stato seguito. Cos’è oggi questo blog, infine?
    Dato che da un po’ osservo con curiosità questo simpatico aggregato antropico (cfr Cyr), mi sento sì libera di intervenire, ma percepisco anch’io il “circolo di amici” notato da Jo e Francesca, anzi a volte sembra trapelare una specie di backstage che forse può provocare un senso di esclusione – senza intenzione di nessuno.
    Ogni luogo, anche virtuale, dove c’è relazione, incontro di persone, di “vita con vita” è sempre e comunque uno splendido luogo. E può diventare ogni giorno meno virtuale e più reale, man mano che le persone (maschere?) si palesano e condividono se stesse.

  23. Adriano

    Sono un ospite, arrivato last minute e pure controcorrente, per cui non so dove debba andare questo blog. Personalmente mi trovo d’accordo con Paola quando afferma che

    “non discutere mai il proprio post (eccezion fatta per Cyrano, Costanza è in una posizione unica) non è positivo”

    Per il resto ho avuto spunti interessanti da parte di chi ha voluto dialogare con me e spunti un po’ meno interessanti da parte di chi invece ha evitato la cosa. (sia chiaro: “ognuno è libero di replicare” 😉 ).

    Buona serata.

    1. Ciao Adriano!
      Mi stavo di fatti rammaricando di non averti segnalato come una sana e degna voce controcorrente 🙂 Inoltre non voglio che sia messo in dubbio l’interesse che può suscitare il blog, i suoi partecipanti e i vari commenti…magari sono solo un filino monocordi talvolta tendenti al medioevale ?

    2. Adriano

      “magari sono solo un filino monocordi talvolta tendenti al medioevale ?”

      Non so, Paola. Monocordi forse. “talvolta tendenti al medioevale”? Dipende da cosa intendi. Sicuramente ogni tanto escono delle opinioni a mio avviso un po’ superate. Di certo molti commenti mi sembrano acritici. Il che è ovvio quando uno è d’accordo… Ma si può sempre essere d’accordo su tutto?

    3. No…ma su qualcosa sì 🙂
      Personalmente gli acritici manco li vedo, ma i superati che fra poco ci pubblicano Belzebù sì.
      Beh..vedi : io ho una personale idea di Belzebù, che non c’entra nè col diavolo nè con le corna..ma se ne parlassi o faccio un buco nell’acqua o mi si scagliano contro..
      Boh…

    4. Adriano

      Paola,

      No, no, parla pure della tua idea di Belzebù (ma non era un sinonimo di diavolo?) 🙂
      Eventualmente ti verrà detto che non sei coerente con il “magistero”, ma almeno potremo imparare qualcosa di nuovo.

  24. fefral

    scusate, non sono un’abituè di blog. Questa per me è la seconda esperienza, e anche la prima volta si trattava di un luogo un po’ speciale, per certi versi molto simile a questo.
    La premessa è per chiedervi: 1) come dovrebbe essere un blog per non degenerare in una chat? 2) chi si sente escluso dal discorso è per gli argomenti di cui si tratta o per i modi di confidenza che tra alcuni di noi si sono creati e che fanno apparire questo blog un gruppo chiuso?

    Io ci sto pensando alla risposta “cos’è questo blog” e prima o poi proverò a scrivere la mia.
    Ma per favore tenetemi fuori dal gruppetto moralista, catechista ecc…
    Paola perchè dici che con te nessuno vuole parlare? Tante volte anche io scrivo cose in cui magari ci metto pezzetti di me e a cui nessuno risponde… mentre la risposta è pronta sul cazzeggio e sullo scherzo. Come a volte (e succede anche per i post) vengono messi sul piatto temi importanti e non vengono affrontati perchè nessuno ha voglia/tempo/energie in quel momento di farlo.
    Che si fa ragazzi? Ci impegnamo a parlare solo di cose serie? Meglio tacere sul resto? Io ci provo, prometto, ci provo…. è un peccato che un posto così non sia davvero aperto e ospitale per tutti. E se il troppo parlare e cazzeggiare viene percepito come un chiudere la porta ai nuovi o a chi ha idee diverse dalla maggioranza forse può davvero valere la pena provare a tacere un po’ e lasciare spazio ai più timidi. Per questo vi saluto per un po’.

    1. Ciao Fefral ! No! Non ti ritirare ! Il blog dovrebbe arricchirsi, non impoverirsi!
      Inoltre : non volevo dire che nessuno volesse parlare con me , mica è una cosa personale! Piuttosto gli argomenti da me proposti facevano bingo nella top “Non ce ne può fregare di meno” !! :- D
      Per dire , una cosa che noto sempre : quasi giornalmente fra le “categorie” sotto il post esce , fra le altre, la dicitura : Educazione, che è il mio pane quotidiano perchè lo faccio di mestiere.
      …ma scusate : perchè qui si parla di Educazione ?
      No, perchè quando io ci ho provato rarissimi hanno risposto anche un solo biff!
      Pewrdonami : io sono una testona, ma qui, se non si parla di santi e madonne, non attacca.
      Quando poi mi sono ridotta parlare di piccioni ho capito che ero caduta in basso e ho approfittato delle vacanze per tagliare questo cordone ombelicale.
      Sniff..sob.. 🙁

      Ah : io propongo di parlare di tutto, non solo di cose serie..poi ognuno le legge come può e come vuole, anche come Crede…
      AIUTO !! Adesso mi daranno dell’ognunista !!!!!!!!!

    2. Mi sembra ci sia poco da replicare!!!
      il fatto, per come la vedo io, è che le cose non vanno mai lisce, sempre succede qualcosa, disappunti, delusioni, incomprensioni, senso di essere esclusi (io sono escluso da quasi tutto, TUTTO!!!!) è così, sempre, solo poche pesrono hanno il cosiddetto privilegio di potere parlare e di non dovere nemmeno ascoltare le critiche se non filtrate da parte di servi filtratori di lettere al direttore o baggianate consimili.
      Ad ogni modo io credo che i giornali abbiano questo di bello che uno legge se vuole leggere e poi basta finito, ne parlera a casa sua, al bar, con se stesso, il fatto che nel blog si poissa parlare sul llo setesso fatto di parlare porta alla fine a delle contradizioni intrinseche che non si potranno mai più superare. E’ la legge di BLOG, i parlanti che parlano del parlare dei parlanti stessi non parlano più di nulla e viene il silenzio in un tempo x per p-greco al quadrato, come dimostarto da esperimenti

    3. Caro Adriano grazie!
      Per me Belzebù è la Malattia, è l’Indifferenza, il bullismo e la voglia di metterlo in piedi sono Belzebù.
      Sarà che, purtroppo, io sto a questo livello inferiore di Belzebù, che non sono ancora arrivata a vedere quello con le corna e i piedi di capra.

    4. oboe

      Ho scritto pochissimo su questo blog, anche se vi leggo ogni giorno con molto piacere.
      Credo che sia del tutto normale che anche in un blog nascano affinità ed empatie. Una bella cosa se rimane nei limiti della pubblica cordialità e simpatia. Mi sembra che su questo il blog sia in perfetta linea.
      C’è però una cosa che mi ha un po’ scoraggiato dallo scrivere: sono stati un paio di commenti un po’ di tempo fa tra due di voi dove il primo si lamentava del fatto che alcuni commenti lo infastidivano e l’altro rispondeva che in quesi casi, avrbbe potuto fare come lui cioè dopo aver letto le prime due righe, percepito il fastidio, passare al commento successivo. Ecco, se c’è questa modalità, anzi, non tanto se c’è, ma il fatto di dirlo, è per chi scrive scoraggiante perchè arriva il messaggio … tanto non ti cago proprio.
      Un piccolo consiglio… se posso…: accogliete i nuovi arrivi con un po’ più di calore, di entusiasmo. Fategli percepire che vi siete accorti che ci sono anche loro,, che ne siete felici…ovviamente se lo siete 🙂 !!!
      Ed ora… silenziosamente… me ne vado in vacanza!!! Ciao!!!

    5. Alessandro

      “Ed ora… silenziosamente… me ne vado in vacanza!!! Ciao!!!”

      Così silenziosamente che manco mi ero accordo che l’hai detto…

      CIAO, buone vacanze!!!!

  25. A me questi ultimi commenti sul “galateo” del blog
    rattristano NON POCO.
    La vedo al momento parecchio una storia di zizzania. (“Autori noiosi”???? – Mah. )
    Me ne vo dal mio GESUCCIO e poi al mare con Fefral.
    Ciao, raga’ –> damo spazio a tutti.
    (Admin, sei l’Admin + speciale che io abbia mai conosciuto. Sul serio).

    Cià.

    1. “Cià…salutece Mariella !”, sorrideva Paola

      -Visto?
      Quando cola veleno dalle labbra io non ho voglia di rimanere a giocare. Sono bastati solo 3 minuti.
      E’ zizzania.

      Un abbraccio a tutti, vado anche da Mariella, oh, oui! 🙂

    2. Cara Daniela, ti chiedo scusa perchè non sono stata chiara.
      Mi riferivo al fatto che secondo me la vera Fede non si misura dando a Gesù del fidanzato o Gesuccio, o Mariella a Maria o zio Peppe al suo padre terreno…
      Credo, parlando di Educazione, che bisogna avere rispetto del Signore, sia che ci si creda sia che non ci si creda.
      Buon mare e salutami Fefral che lei la vedi per davvero.

  26. Paola
    5 agosto 2011 a 16:40 #
    potrei pensare che la spocchia è propria dell’età giovanile ma non lo dirò.

    Ammappete, conosce pure le figure rettoriche. Quanto me piace ‘sta Paola romanesca.

    Paola
    5 agosto 2011 a 17:12 #
    …ma scusate : perché qui si parla di Educazione ?

    ma perché, ce n’è ancora in giro? C’è ‘na massa d’impuniti che avrebbero bisogno di parecchie pizze in faccia. Forse sarebbe come parlare dei dinosauri.

    1. E per quello bisognerebbe parlarne! Se no gli impuniti screscono sempre di più : numericamente e qualitativamente !!

    2. Annamo a colazione, quanno voi, mapperò mentre magnamo , parlamo de educazione…la battaja Nun Po’ esse persa!!!
      E no eh? 🙁

    3. L’ INCONTRO DE LI SOVRANI

      Bandiere e banderole, penne e pennacchi ar vento, un luccichìo d’argento de bajonette ar sole, e in mezzo a le fanfare spara er cannone e pare che t’arimbombi dentro. Ched’è? chi se festeggia? È un Re che, in mezzo ar mare, su la fregata reggia riceve un antro Re. Ecco che se l’abbraccica, ecco che lo sbaciucchia; zitto, ché adesso parleno… -Stai bene? – Grazzie. E te? e la Reggina? – Allatta. – E er Principino? – Succhia. – E er popolo? – Se gratta. – E er resto? – Va da sé… – Benissimo! – Benone!
      La Patria sta tranquilla; annamo a colazzione… –
      E er popolo lontano, rimasto su la riva, magna le nocchie e strilla: – Evviva, evviva, evviva… – E guarda la fregata sur mare che sfavilla.

      Ai voja se è persa, è persissima.

  27. Alberto Conti

    Passo solo per salutare, in partenza per le vacanze e non so quanto potrò essere presente.

    BUON AGOSTO A TUTTI 😀

  28. Adriano

    Paola dice “Per me Belzebù è la Malattia, è l’Indifferenza, il bullismo e la voglia di metterlo in piedi sono Belzebù.”

    Davide Van de Sfroos canta:

    il diavolo si veste come gli assicuratori
    è difficile che il diavolo sia vestito da mascalzone
    Il diavolo ha la faccia
    da bonaccione
    però non sbaglia mai
    a fare le sue mosse
    il diavolo non è mai in salita
    quasi sempre in discesa
    e lo puoi trovare
    anche in chiesa

    No, non è magistero, né dogmi di qualsivoglia forma.
    Però, un po’ di ragione, la si può trovare anche in queste parole…
    Insomma, non è che il diavolo (o il male) sia poi così evidente da poter essere riconosciuto, neanche in persone con uno stile di vita diverso dalla norma.

    1. Adriano

      Insomma, Paola, se ti aspetti di trovare quello con le corna, gli zoccoli, che “lascia in giro odore di zolfanelli” (sempre Davide Van De Sfroos), mi sa che rimarrai delusa! 😉

    2. Adriano : ma sicuramente ! Ma non è che il diavoletto ce lo portiamo noi nel cervelletto impacchettato e lo mettiamo laddove abbiamo paura ?????

    3. Adriano

      “Ma non è che il diavoletto ce lo portiamo noi nel cervelletto impacchettato e lo mettiamo laddove abbiamo paura ?????”

      Interessante punto di vista, questo. Certamente ciò è successo e succede, basti pensare donne e uomini accusati di stregoneria solo perché “diversi” o “strani”. E pure oggi avviene.

      Ciò che non conosciamo può far paura. E se può far paura, allora è più facile esorcizzarlo (:-)) mettendoci un’etichetta nota.

      Detto questo, sì, c’è il male. E sì, penso che sia nella malattia, nell’Indifferenza e nel bullismo. Ma anche il mobbing, il pettegolezzo e la maldicenza. E anche nelle guerre. Pure quelle “sante”.

    4. D’accordone !…però mi sa che adesso ci espellono…continuo ad avere visioni di cartellini gialli 🙁

    5. Adriano

      Cartellini gialli? Ma no. Sarebbe però bello sentire anche l’opinione argomentata di chi dissente. Altrimenti potremmo pensare di essere ignorati! 🙂

  29. Luigi

    E’ tutto molto fisiologico in mancanza di un coordinatore. Si parte dal commento di un post per poi commentare il commento, si familiarizza, poi si fa confidenza e diventa un blog di adolescenti quarantenni. Saluto tutti e vado in Francia una decina di giorni. Quello che vorrei dire io lo lascio dire ad Alessandro. Buone vacanze.

    1. Alessandro

      ciao Luigi, buona vacanze! Ti ringrazio per la fiducia, anch’io tra un po’ mi assento, comunque ci rileggiamo presto

  30. Alessandro

    DanielaY

    solo per dirti che a me piace che tu parli con Gesuccio e Mariella, e che non ci vedo niente di male nel parlare con Loro e nel chiamarLi così

    1. Parere professionale : niente in contrario a parlare con la Trinità…ma dar Loro i vezzeggiativi è decisamente sgabinato!

    2. Alessandro

      quindi Padre Pio che chiamava Maria “la mia mammina” era uno sgabinato?

      Mi pare una manifestazione di intimità con chi si ama; può certo degenerare (come tutte le forme di devozione), ma non mi permetterei mai di sentenziare che in DanielaY questo modo di relazionarsi con il Trascendente sia sintomo di una devozione sviata, squilibrata (sgabinata)

    3. Boh fate un po’ come credete, se a voi piace. Io dico la mia e voi dite la vostra , l’importante è che sia chiaro che il mio parere vale quanto il vostro, anche se non la penso come voi e Mariella ci chiamo il gatto e non la Vergine. Se no sarebbe tutto uguale.

  31. anna

    Buone vacanze a chi parte 🙂
    Mi è piaciuto un sacco il post. Io, per esempio, lavoro in un luogo “serio” dove secondo me un pantalone bianco dove si intravede il perizoma (tanga) non va bene eppure la mia collega lo indossa per la felicità degli uomini 🙁
    oddioooooooooooooooooo qui vogliiono cenare…a dopo

    1. Alessandro

      “la mia collega lo indossa per la felicità degli uomini”

      per la felicità degli uomini imbecilli. Solo un imbecille può essere fatto felice da un tanga più o meno in vista

  32. Giovanni DM scrive:
    il problema di questo blog (di cui mi vanto di essere stato tra i primi frequentatori) è che è diventato più una chat che un blog: tra batti-e-ribatti, chi non lo frequenta ininterrottamente si trova tagliato fuori. E quindi, su 2000 contatti, solo una decina ci scrivono. Ed è un peccato.

    Jo scrive:
    Non ti sembra invece che sia un luogo per pochi eletti, che si tirano virtuali pacche sulle spalle elogiandosi reciprocamente delle proprie faccende intime, abbassando notevolmente il livello alto del blog?

    Capisco queste perplessità ma vi devo anche dire che Costanza e gli altri autori possono avere pieno controllo sul post che scrivono, la gestione dei commenti è altra cosa e pure abbastanza complicata e impegnativa. Io come Admin mi occupo principalmente di eventuali commenti offensivi e provocatori (a proposito Gesuuccio e Mariella non le considero offese), il tono troppo amichevole non rientra nei miei compiti (credo).
    In ogni caso non posso che invitare i commentatori più “timidi” ad intervenire di più e quelli più “espansivi” a fare un po’ di spazio. Quanto a Costanza, si dispiace di non intervenire più attivamente ma se lo facesse verrebbe meno ai suoi doveri che ha così ben enunciato nel manifesto della sposa sottomessa. Va bene predicare e razzolare poco, ma non esageriamo!
    Buona serata.

    1. Gesuuccio e Mariella non le considero offese…eh! L’avevo capito!
      Ma io, che sono Belzebù, continuo a pensare che il Signore non lo possiamo chiamare come ci pare. E siccome non mi sento padre Pio, continuerò così.
      Inoltre trovo che qui la diatriba non sia fra timidi ed espansivi, ma fra chi può parlare, perchè la pensa in un certo modo, e chi no.
      Costanza non può intervenire attivamente e questo lo abbiamo capito, ma certi suoi post sono pesanti come macigni e durante il giorno, dopo la loro pubblicazione, se ne continuano a sentire i contraccolpi.
      Comunque torno nel mio silenzio : i miei piedi di capra hanno bisogno di riposo. Anche Belzebù ha il suo bel daffare.

  33. Francesca Miriano

    Sono entrata nel blog per caso, perchè volevo salutate e fare i complimenti alla Cochi e dirle anche che la sue tesi mi lasciavano perplessa. Sono venuta così a contatto con un mondo che per me è l’antimateria.Sono rimasta per curiosità, ho beccato caziatoni, mi sono incazzata (quasi sempre per conto mio), mi sono fatta un punto d’onore nel cercare di capire le posizioni dell’altro riuscendoci poche volte per esempio quando la Fefral ha spiegato cosa è per lei la Credenza. Ho incontrato e perso persone che mi mancano. Vi ricordate Raffaella?Io si.Ma anche Livio Podrecca che faceva discorsi che mai condividevo e che avrei cecato volentieri( si scherza eh Livio!) dal quale però non ho mai percepito ostilità e ci avrei chiacchierato volentieri. Sono rimasta anche per testimoniare (fa molto CL) che anche gli atei non mangiano i bambini.Per farla poco lunga dico che sono d’accordo con Jo,l’altra Francesca e Paolina mia ( un saluto grande).Io a volte non ho avuto tempo di leggere i post, a volte non ho avuto voglia,a volte mi sono censurata per non scarenare reazioni alla Sgarbi

    1. Alessandro

      … reazioni alla Sgarbi che peraltro non ci sarebbero state, essendo tutti qui dentro beneducati e intenti a criticare le idee (quando lo si ritiene opportuno), non ad aggredire (sia pure verbalmente) le persone

    2. Adriano

      “Sono venuta così a contatto con un mondo che per me è l’antimateria”

      Senza antimateria non esisterebbe neanche la materia…. 😉

      Buona notte!

  34. Francesca Miriano

    Mi balla tutto! Che succede?E’ evidente che le nostre posizioni sono distanti anni luce, io non ho Verità da difendere ,la mia unica certezza è che sono qui in questo momento e sto affannosamente battendo su una tastiera sperando che non scompaia tutto.Mi dà fastidio però non il fatto che altri le abbiano ( le certezze e la Verità)ma il modo con cui le difendono . Una delle cose che ho scoperto nel blog è che anche fra cattolici si trattano come se chi sta su una linea diversa di interpretazione della Credenza fosse un eretico.C’e quasi violenza e questo per me è difficile da capire, soprattutto perchè il fatto di scrivere dovrebbe smussare le punte sgradevoli.
    Comunque buone vacanze a chi sta partendo, Vedremo che ne sarà con le new entries e se tutto sopravviverà alla calda estate

    Avrei voluto commentare il post e parlare della mia esperienza di donna alle prese con spogliatoio comune maschi -femmine perchèquiledonnenonsomobenvisteperchèrimangonoincinte

  35. Francescotta…qualcuno finalmente in mio suffragio!!! Saluti grandi anche da me. Anche io mi ricordo di Raffa e di molti altri. Ha ragione Alessandro, comunque, quando dice che reazioni alla Sgarbi non ci sono e non ci sarebbero state. Questo però non significa non far sentire le persone Capre

    1. Adriano

      “Questo però non significa non far sentire le persone Capre”

      Che ci vuoi fare, cara Paola. D’altra parte noi abbiamo già zoccoli e corna… 😉

    2. Adriano

      Eh no, quella è una pecora.
      Le capre fanno beheheheheheh!
      😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉

  36. Francesca Miriano

    ma continua a ballare tutto e poi la farei lunghissima.Alessandro iu sei beneducato ma non sono stati tutti così e come vedi non sono la sola che ha percepito questo atteggiamento e ti assicuro che non sono un tipo ‘morasino’ come direbbe Van De Sfroos

  37. @Ale, @ poi Tutti 🙂

    Ale–> “solo per dirti che a me piace che tu parli con Gesuccio e Mariella, e che non ci vedo niente di male nel parlare con Loro e nel chiamarLi così”

    Ormai te ti conosco, Ale. Sei un amore, e non ci vuole un genio a capire questo e a discernere uno sveltissimo giudizio: quello di chi addita la fanciulla che chiama – anche (ADDIRITTURA!) – Mammina la Soavissima e Gesuccio il Re. No, si può chiamare la propria Mamma Mammina e questo va accettato anche se non si è mai provata l’intimità di tale dolcezza, va accettato senza denigrare e senza accusare di essere stati superficiali col Re dei re, mentre tenerissimamente ci si rivolge a Lui -anche- così.
    Ma con te Paola non ho grandissima voglia di spiegare perchè da tutti i tuoi commenti scorgo un po’ di cose che mi rattristano molto e mi falciano la voglia di stare qui a dire e a dire e a te. Ma te lo dico con un sorriso. Davvero. Io sin dai primi miei commenti scrissi che spesso è raro io abbia VOGLIA, proprio VOGLIA di dire o dirmi. Fino a qua l’ho avuta, e sul serio. Ora ho VOGLIA di allontanarmi un po’ da commenti come i tuoi.

    Idem dal faccialibro feisbucchiano. Ma le tue pensate “cattoliche (???)” non c’entrano qua!

    Scomparire per un tot è per me ormai una tappa fissa, andare/venire, per l’assoluto bisogno di silenzio (spronato spesso da eventi che me ne ricordano la puntuale urgenza, almeno ogni tanto). Dunque addirittura ringrazio chi oggi mi ha ricordato che è bene chiudere bottega per un po’.

    Ma la posta la scarico eccome: zoar_sahara@yahoo.it
    e sono sempre felice di avere vostre notizie.

    Io niente vacanze ancora prima del mio compleanno ad Ottobre (in Francia, ma va? 🙂 per il resto ci ribecchiamo con calma, anche perchè grazie a Federica bella abbiamo tutti un suo sognoniricissimo da onorare: tutti da Alvise a mangiucchiare, eh!

    Infine, circa quella domanda (tanto per smaltire tutti i commenti arretrati cui non avevo avuto tempo di sciocchinare: NON ESISTE UNA VIA REGIA PER L’INCONSCIO, Alvisù! 🙂 Ma io sono una psicologa piuttosto ostile alla psicologia…

    Un’ultimissima cosa prima d’andare:
    il male è una cosa e il diavolo un’altra, il primo è causa, il secondo effetto. Ma non lo dico io, ci sarebbe tutto un Magistero e cattolico assai, ma per chi ci crede, ovvio.

    Costanza mia – Admin e tutti della Compagnia – hai messo su un blog splendido. E anche per i commenti, e per tutti quelli che lo facevano e lo fanno, autori TUTTI compresi. Ma questo è il mio personalissimo parere: che è PERFETTO COSI’ COME IO L’HO TROVATO! Una perla rara, direi. E di blog e forum etc. tanti anni fa ne ho frequentati eccome.

    Luigi nella MIIIIIA Francia!!!!! No, io non resisto.
    Mi metto in punizione da sola e per un po’ mi assento.
    (faccina sorridente, oh yeah)

    Uniti nel Re, ad altiora semper.

    .

    1. Ma con te Paola non ho grandissima voglia di spiegare perchè da tutti i tuoi commenti scorgo un po’ di cose che mi rattristano molto e mi falciano la voglia di stare qui a dire e a dire e a te. Ma te lo dico con un sorriso. Davvero. Io sin dai primi miei commenti scrissi che spesso è raro io abbia VOGLIA, proprio VOGLIA di dire o dirmi. Fino a qua l’ho avuta, e sul serio. Ora ho VOGLIA di allontanarmi un po’ da commenti come i tuoi.

      Mah : è la prima e l’unica volta che mi riferisco a te e in così poco tempo ti ho fatto tutto st’effettaccio? Fossi io Belzebù?
      Comunque torno io nel silenzio, lo sapevo che facevo bene a continuare a tacere.

      Vedi Alessandro? Come siamo tutti educati?
      Onestamente preferivo Sgarbi !

      1. No, dài Paola: se c’è spazio per tutti noi perché non ce n’è anche per te?
        In fondo la reciprocità si può esprimere anche col dissenso, no? Che pizza quelli che per far vedere che sostengono la reciprocità del rapporto chiudono ogni discorso con: «Oh, comunque ti rispetto, eh!».
        L’hai mai visto il video della capra che insulta dicendo «Sgarbi! Sgarbi! Sgarbi! Sgarbi!…»? 😀

    2. Ah, che sciocchina:
      volevo naturalmente dire che il diavolo è la causa e il male invece l’effetto. Ma vedi tu se ANCHE QUI l’ultima parola deve averla il diavolo.
      No, mi oppongo. E allora, tra le ultime cose che chiederei ci sarrebbe…
      🙂

      .MA CHE VOR DI’ “SGAMBINATA” ???? 🙂 🙂

      [Ciaaooo fefrallina!]

      Vi leggo, stanca non commento, ma promesso che ogni tanto ripasso e ancora leggo.

      Un bacio.

    3. No Cyrano, nun se po’ : o ci si artiglia o non ci si fila proprio!

      Daniela : Sgabinata significa fuori di “cabina”. Che poi io lo dico mutuandolo da un’amica che fa la caposala…e ho detto tutto!

  38. anna

    Sì Alessandro, gli uomini imbecilli, non v’è dubbio. La cena incombeva 🙂 …intendevo quelli e lo sottointendevo perché da me lavorano solo uomini imbecilli (tu non potevi saperlo) che per un paio di ciapett chissà che farebbero.
    Sono orgogliosa di conoscere in questo posto uomini diversi.
    Grazie Ale per avermelo fatto chiarire

  39. Maxwell

    @ In Topic

    MI PIACE!!!!!!!!!!
    Grandissima Raffaella. Quando a gennaio 2012 si faranno le nominations per i migliori articoli, questo sarà nei Top Five.
    ……..”Io, per esempio, lavoro in un luogo “serio” dove secondo me un pantalone bianco dove si intravede il perizoma (tanga) non va bene eppure la mia collega lo indossa per la felicità degli uomini…………….”

    “Quante giovani ragazze ci sono che non vedono nulla di male nel seguire certi stili inverecondi come altrettante pecore. Arrossirebbero certamente di vergogna se potessero sapere l’impressione che fanno e le sensazioni che evocano in coloro che le vedono.”
    Ha detto giusto……PECORE…..!!!!!!!!!
    @ Jo March
    se il Paolo che non posta più è quello che nel topic sull’aborto continuava a “giocare a chi ce l’ha più duro”…..te lo raccomando.
    Io non vado su indymedia a criticare i no global sugli scontri nella val di Susa perchè so quello a cui vado incontro. “Ma tu sei cattolico e dovresti porgere l’altra guancia!”. Io rispondo che ci sono dei principi non negoziabili e sono contento di aver contribuito a cacciare i mercanti dal tempio. P.S.Per questi miei principi sto agonizzando sulla mia croce personale ( vedi topic 12 Luglio e 3 Agosto).

  40. Fefral

    Non mi sto ritirando: leggo e provo a capire.
    Oboe ero io che scrivevo che non leggo i commenti che mi irritano. Piccola confidenza: spesso i commenti che mi irritano sono scritti da cattolici sicuramente migliori di me. Comunque non è più così: leggo tutto e scrivo solo quando ho qualcosa da dire (quasi sempre). Se non scrivo non è per disinteresse, e spesso neppure per dissenso. Adriano in tanti casi mi sono trovata d’accordo con te per esempio. Su alcuni temi non sono preparata (vedi eutanasia e accanimento terapeutico…mi sarei sentita di troppo a intervenire sullo specifico)
    Accogliere i nuovi più calorosamente? Questo posto è casa di Costanza. Anche se io lo vedo piu come una piazza dove ci si incontra, si va e si viene, con uno di quei bar con tavolini e divanetti mobili che se si vuole si fa gruppo altrimenti si parla a due a due. ChI dovrebbe accogliere i nuovi arrivati? Chi entra e trova un posto e la conversazione gli interessa può sedersi e magari si ordina una birra, se poi vede passare un amico si alza e va a salutarlo e magari parla un po’ con lui…
    Non va bene che un blog sia così? Boh, che ne so io di blog. Ma la chat non è una roba tipo Skype? O la chat su Fb? E che c’entra con questo blog?
    Come deve essere un blog per essere un blog figo coi controcazzi? Boh.
    Peró mi è dispiaciuto continuare a leggere che c’é chi si sente escluso, non accettato, ecc…
    Non che io possa farci niente, intendiamoci.
    Una volta ho provato a dire la mia su questa e qualcuno si è un po’ incazzato. Quindi continuo a leggervi e cercare di capire perché queste obiezioni che sicuramente, essendo scritte da persone che ho avuto modo di stimare per le cose che hanno scritto, hanno sicuramente un fondamento. Fondamento che peró a me sfugge un po’
    Vado a mare, ma ho il mio iPhone sempre con me. Vi saluto danieladellatorre
    A proposito: io credo che ognuno possa chiamare Gesù nel modo in cui più se lo sente vicino. Daniela è sgabinata…pmica lo scopriamo adesso? 😉
    Danie’ dai che adesso al mare magari ti aiuto a trovare marito 😀
    Ah no….ultimissima cosa. Il demonio esiste. Ed è pure cattivo. Ma non c’ho voglia di dissertare su belzebù. Preferisco dormire un po’.
    Ciao a tutti quellI che partono per le vacanze. Anche io sembra proprio che ce l’ho fatta!!!

    1. nonpuoiessereserio

      Grazie a Paola, Alessandro, Adriano e Cyrano e a tutti.

      Non capisco Fefral chi intendi per “cattolici migliori di me” e come mai li consideri migliori, c’è una classifica? E se li consideri migliori perché dovrebbero irritarti? Ti dovrebbero irritare i peggiori o sbaglio?
      La mia esperienza qui mi sembra far capire anche se lo sapevo già che ho ancora tanto da fare per meritarmi il paradiso e se ci andrò non sarà per merito o per grazia. Leggendo qua e la scorgo persone più preparate di me ed anche più brave ma non mi irritano, anzi mi spronano a migliorare. Per quanto riguarda la dottrina, i comportamenti, io sono d’accordo con le indicazioni di questo Papa. Non lo dico per umiltà o pecorume ma per convinzione. Daniela io ti trovo simpaticissima e bella dentro ma anch’io preferisco sentire Gesù e Maria. I nomi sono tutti importanti figuriamoci quelli. Buona notte a tutti.

    1. Alessandro

      triste infinitamente indossando un tanga e nient’altro. A riprova degli effetti deleteri del tanga

    2. nonpuoiessereserio

      Questa frase Silent è bellissima, potrebbe essere il finale di un film di Woody Allen. Credimi mi ha fatto sbellicare.

    3. Adriano

      “Mi fate una tristezza infinita. Ve lo dico indossando un tanga. E null’altro.”

      😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉 😉

    4. Silent

      Sono donna. Fa caldo, che devo fa’? Comunque è stato un tanga molto apprezzato.

  41. anna

    Audrey…Rania…la classe non è acqua!
    Parti per le vacanze Fefral??? Finalmente!!! Più che meritate, son contenta. Ricordati di me quando rientri 😉

  42. angelina

    Le sere blu d’estate, andrò per i sentieri
    graffiato dagli steli, sfiorando l’erba nuova:
    ne sentirò freschezza, assorto nel mistero.
    Farò che sulla testa scoperta il vento piova.
    Io non avrò pensieri, tacendo nel profondo:
    ma l’infinito amore l’anima mia avrà colmato,
    e me ne andrò lontano, lontano e vagabondo,
    guardando la Natura, come un innamorato.

    BUONE VACANZE

  43. Francesca Miriano
    5 agosto 2011 a 21:31 #
    Sono venuta così a contatto con un mondo che per me è l’antimateria.

    🙂

    Sono rimasta anche per testimoniare che anche gli atei non mangiano i bambini.

    Attenzione: c’è gente che è stata mandata al rogo per aver detto molto meno.
    🙂 🙂 🙂

    1. Maxwell

      principalmente dai :
      – cristiani protestanti calvinisti a Ginevra ( più di 5.000 donne dallo stesso Calvino. Praticamente il doppio dei morti accertati in 500 anni di inquisizione spagnola portoghese italiana. Resterebbe l’inquisizione medievale se qualcuno si sente di mettere sotto accusa Sant’Antonio da Padova ad es…….)
      – Puritani americani nel 1692 in un paesino del New England chiamato Salem…..dopo aver massacrato 19 persone, sepolto vivo 1, torturato 55 ,imprigionate altre 150 e accusatone altre 200.

    2. Adriano

      “principalmente dai :
      – cristiani protestanti calvinisti a Ginevra ( più di 5.000 donne dallo stesso Calvino. Praticamente il doppio dei morti accertati in 500 anni di inquisizione spagnola portoghese italiana.”

      E da dove arriva questa cifra? Non ho trovato traccia di questa carneficina, mentre ne ho trovate dell’inquisizione e delle morti che ha causato.

    3. Maxwell, la mia era una battuta, come pensavo si capisse grazie ai pacman ridanciani.
      Forse forse, un pochettino di Santa Inquisizione servirebbe anche oggi.

  44. Fefral

    Francesca mi cercherò le mie considerazioni sulla credenza: mi riesce cosí difficile spiegarmi a volte che una volta tanto che ci sono riuscita me lo devo incorniciare.
    Buonanotte a tutti! 

  45. Francesca Miriano

    ‘notte Fefral, fidati è stato così. E non buttarti così giù che sei uno de li mejo fichi der bigoncio. Un’altra considerazione che mi viene sul blog è che ho trovato molto più facile rapportarmi con le donne e non solo per questioni cromosomiche ( naturalmente con le dovute eccezioni) anche se facenti parte del gruppo antimateria.

  46. Alessandro

    Satana e satanassi.
    Solo per ricordare che la Chiesa insegna che il demonio (i demoni) esistono veramente, e che quindi il fedele cattolico è tenuto a crederlo (ovviamente chi non è cattolico può pensare al riguardo ciò che meglio ritiene, o può credere ciò che è tenuto a credere da altra confessione cristiana o da altra religione).

    Al riguardo si può vedere la memorabile catechesi di papa Paolo VI del 15 novembre 1972:

    http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/audiences/1972/documents/hf_p-vi_aud_19721115_it.html

    “Il male non è più soltanto una deficienza, ma un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà. Misteriosa e paurosa.

    Esce dal quadro dell’insegnamento biblico ed ecclesiastico chi si rifiuta di riconoscerla esistente; ovvero chi ne fa un principio a sé stante, non avente essa pure, come ogni creatura, origine da Dio; oppure la spiega come una pseudo-realtà, una personificazione concettuale e fantastica delle cause ignote dei nostri malanni…

    Sarebbe questo sul Demonio e sull’influsso, ch’egli può esercitare sulle singole persone, come su comunità, su intere società, o su avvenimenti, un capitolo molto importante della dottrina cattolica da ristudiare, mentre oggi poco lo è. Si pensa da alcuni di trovare negli studi psicanalitici e psichiatrici o in esperienze spiritiche, oggi purtroppo tanto diffuse in alcuni Paesi, un sufficiente compenso. Si teme di ricadere in vecchie teorie manichee, o in paurose divagazioni fantastiche e superstiziose…

    È il nemico numero uno, è il tentatore per eccellenza. Sappiamo così che questo Essere oscuro e conturbante esiste davvero, e che con proditoria astuzia agisce ancora; è il nemico occulto che semina errori e sventure nella storia umana. Da ricordare la rivelatrice parabola evangelica del buon grano e della zizzania, sintesi e spiegazione dell’illogicità che sembra presiedere alle nostre contrastanti vicende: inimicus homo hoc fecit (Matth. 13, 28). È «l’omicida fin d a principio . . . e padre della menzogna», come lo definisce Cristo (Cfr. Io. 8, 44-45); è l’insidiatore sofistico dell’equilibrio morale dell’uomo. È lui il perfido ed astuto incantatore, che in noi sa insinuarsi, per via dei sensi, della fantasia, della concupiscenza, della logica utopistica, o di disordinati contatti sociali nel gioco del nostro operare, per introdurvi deviazioni, altrettanto nocive quanto all’apparenza conformi alle nostre strutture fisiche o psichiche, o alle nostre istintive, profonde aspirazioni…”

    Ci sono anche fratelli e sorelle posseduti da uno o più demoni, sui quali vanno praticati esorcismi da chi ha l’autorità per farlo. Così il Catechismo (n. 1673):

    “Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l’influenza del maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo. Gesù l’ha praticato; è da lui che la Chiesa deriva il potere e il compito di esorcizzare. In una forma semplice, l’esorcismo è praticato durante la celebrazione del Battesimo. L’esorcismo solenne, chiamato « grande esorcismo », può essere praticato solo da un presbitero e con il permesso del Vescovo. In ciò bisogna procedere con prudenza, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa. L’esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall’influenza demoniaca, e ciò mediante l’autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa”

    1. Giuseppe

      Qualcosa di serio finalmente! Lo ho sempre detto che il più grande è stato Paolo: ma pare che sia l’unico a pensarla così

    2. Alessandro

      caro Giuseppe, se ti è piaciuto, raddoppio.

      Nell’omelia del 29 giugno 1972 Paolo VI disse che “sembra che «da qualche fessura sia entrato il fumo di Satana nel tempio di Dio». C’è il dubbio, l’incertezza, la problematica, l’inquietudine, l’insoddisfazione, il confronto.
      Non ci si fida più della Chiesa; ci si fida del primo profeta profano che viene a parlarci da qualche giornale o da qualche moto sociale per rincorrerlo e chiedere a lui se ha la formula della vera vita.
      Si credeva che dopo il Concilio sarebbe venuta una giornata di sole per la storia della Chiesa. È venuta invece una giornata di nuvole, di tempesta, di buio, di ricerca, di incertezza.

      Come è avvenuto questo? Il Papa confida ai presenti un suo pensiero: che ci sia stato l’intervento di un potere avverso. Il suo nome è il diavolo, questo misterioso essere cui si fa allusione anche nella Lettera di S. Pietro. Tante volte, d’altra parte, nel Vangelo, sulle labbra stesse di Cristo, ritorna la menzione di questo nemico degli uomini.
      «Crediamo – osserva il Santo Padre – in qualcosa di preternaturale venuto nel mondo proprio per turbare, per soffocare i frutti del Concilio Ecumenico, e per impedire che la Chiesa prorompesse nell’inno della gioia di aver riavuto in pienezza la coscienza di sé. Appunto per questo vorremmo essere capaci, più che mai in questo momento, di esercitare la funzione assegnata da Dio a Pietro, di confermare nella Fede i fratelli. Noi vorremmo comunicarvi questo carisma della certezza che il Signore dà a colui che lo rappresenta anche indegnamente su questa terra»

      Nel sottolineare un altro aspetto dell’umanità contemporanea, Paolo VI ricorda l’esistenza di una gran quantità di anime umili, semplici, pure, rette, forti, che seguono l’invito di San Pietro ad essere «fortes in fide»

      http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/homilies/1972/documents/hf_p-vi_hom_19720629_it.html

    3. Alessandro

      Paola

      non ho intenzione di polemizzare. Visto che si parlava di Belzebù ecc., ho postato link a uno degli interventi più chiari in materia da parte di un Papa. Mi sembra che lì in poche parole si spiega bene che insegna la Chiesa al riguardo, e quindi ho ritenuto che potesse interessare i lettori del blog.
      Tutto qui

    4. Manco io voglio polemizzare, ma vorrei combattere questa tendenza a utilizzare parole di Altri, molto autorevoli, per sostenere le proprie convinzioni che, come ho già detto, molto spesso credo siano semplici paure esistenziali.
      Io lo ripeto a te e approfitto per ripeterlo a tutti : vieni e venitemi a trovare che Belzebù ve lo presento. Come portatrice di plurime malattie croniche ho a che fare con lui tutti i giorni, più volte al giorno e mi tocca dialogarci se no sarei bell’e morta.
      E pensa che io mi sono convinta che sia stato proprio il Signore a mandarlo a me e a buona parte della mia famiglia perchè, testona come sono, imparassi qualcosa.

    5. Alessandro

      non so quale opinione mia vorrei sostenere usando parole di Altri. Visto che si parlava di Belzebù ecc., ho postato link a uno degli interventi più chiari in materia da parte di un Papa. Tutto qui.

      Quanto al tema del post, cosa penso di tanga ecc. l’ho scritto chiaramente nei miei commenti, esprimendo ovviamente la mia (e di chi altri?) opinabilissima opinione, e cercando di difenderla (come fanno, giustamente, tutti quelli che ritengono di avere motivi sufficientemente buoni per avere una determinata opinione)

      Mi spiace sinceramente per le tue infermità, non essendo un luminare della medicina posso assicurarti solo l’aiuto della preghiera.

      Quando si parlò su questo blog di sofferenza, male, teodicea, castighi divini scrissi questo, che dice (in maniera disorganica e molto sintetica) come la penso al riguardo (anche questa è un’opinione opinabilissima, è l’idea che un normale cristiano si è fatto della sofferenza)

      http://costanzamiriano.wordpress.com/2011/07/22/gods-chips/#comment-10014

      Buona giornata!

    6. In parole povere, vedo una tendenza a convincersi che esiste un diavolo a cui dare la colpa invece di ammettere che i guai quasi sempre li combiniamo noi con le nostre manucce, senza che satana debba fare il minimo sforzo per tentarci. Questo perchè siamo fallibili, per definizione e costituzione.
      Rileggendo le tue opinioni sull’infermità, trovo che siamo abbastanza d’accordo : anche io non la vivo come una punizione (anche perchè è toccata alla quasi totalità della mia famiglia e la storia può andare avanti) che non riesco proprio a vederla come una punizione per tutti noi (cosa mai avremmo potuto fare tutti di così male?) ma piuttosto come una opportunità. Certo che è dura, molto dura,anche perchè si è spesso soli, specialmente quando si sente che il Papa ha detto che Belzebù esiste ed è così o piuttosto cosà, che esistono i posseduti, e ci si chiede : ed io di questa gran rottura qua che me ne faccio? A chi ne parlo? Chi ci viene con me se questo è veramente negativi come Belzebù e non sei nè posseduto, nè contagioso, nè da buttar via?
      Comunque accetto di buonissimo grado le tue preghiere anche perchè fra combattere costantemente contro Belzebù, due figli da crescere e una professione che vorrei mantenere, non mi rimane molto tempo e sono più propensa al fare che al pregare.
      Però ti prego io : non mi mettere in testa adesso che esistono cristiani normali e non se no mi scopro un’altra patologia cronica. 🙂

    7. Alessandro

      “normale cristiano” voleva significare solo: un cristiano ordinario, un semplice battezzato e crescimato… volevo dire che quella riflessione lì non è insegnamento infallibile della Chiesa, e quindi è opinabilissima.
      Ciao!

    8. Alessandro

      “crescimato”: sì, come vedi non sono infallibile neanche in ortografia 🙂

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    1. Mmmò che mmme dichi?

      GIOVEDÌ 28 LUGLIO 2011

      BOCCIARE FA BENE AL MERITO (G. I.srael)

      Dunque l’Ocse raccomanda di sopprimere le bocciature a scuola. Con quali argomenti? Il più inconsistente è quello economico, e cioè che le bocciature inciderebbero del 10% sul bilancio educativo. Con questo criterio tanto varrebbe tornare a qualche secolo fa: chi ha i mezzi paga un precettore, gli altri si arrangiano come possono. L’istruzione moderna è un investimento e non un lusso. Tuttavia, l’Ocse sostiene che il sistema delle bocciature è inefficace, produce perdita di fiducia, isolamento, ingresso ritardato nel lavoro e che la qualità dell’istruzione è migliore nei paesi in cui non si boccia, secondo le sue stime; circa le quali vi sarebbe molto da dire, visto che i modelli da imitare sono la disastrata scuola inglese e quella finlandese i cui “successi” – come mostrano numerose analisi – sono molto discutibili.
      Il nodo a cui l’Ocse non da risposta è: quali strumenti restano per premiare il merito? In Italia, la soppressione degli esami di riparazione autunnali non ha conseguito l’effetto di eliminare le “ripetizioni” private, che sono diventate ora un immenso giro d’affari da far impallidire quello artigianale di un tempo. In cambio, ha tolto alla scuola uno dei principali incentivi allo studio diligente. Il mantra già diffuso, «Chi me lo fa fare di studiare, visto che tutti vengono promossi?», diventerà il primo comandamento dello studente. Se non si chiarisce quali incentivi e penalizzazioni efficaci introdurre in cambio, vuol dire soltanto che si mira a una scuola in cui il merito non vale niente.
      È malinconico dover precisare un concetto evidente: offrire pari opportunità è ben diverso che garantire il successo a tutti. Il primo punto di vista è tipico di una società aperta, liberale, che riconosce che non siamo e non saremo mai tutti uguali. Non tutti possono diventare premi Nobel, ma è giusto e nobile che la società offra a tutti la possibilità di concorrere a diventarlo. Su questa base, i migliori hanno il diritto a un riconoscimento che non spetta ai peggiori. Il secondo punto di vista è tipico delle società illiberali, che conducono alla frustrazione dei migliori e all’inefficienza. Tutti vanno avanti comunque e, alla fine, ottengono un “portfolio” che inserisce in un canale sociale predeterminato. Tale visione ha al centro l’obbiettivo del “successo formativo garantito” come espressione di un demagogico egualitarismo secondo cui il successo scolastico è un “diritto”.
      Non è possibile in un articolo di giornale analizzare l’intreccio di influssi culturali che sta dietro queste concezioni. Ma non va dimenticato che l’idea del successo formativo garantito ha un antecedente nell’attacco alla “scuola di classe”, “selettiva” e “repressiva”. Ricordo bene, quando ero giovane assistente, i professori “progressisti” che – distruggendo una tradizione di rigore degli studi cara alla sinistra – aprivano i verbali di fronte a una fila di studenti registrando un voto unico per tutti, e i cui epigoni di oggi permettono di copiare agli esami, fornendo essi stessi traduzioni e soluzioni. Quella demagogia ha infettato non solo l’Italia e l’Europa. Molto tempo è passato e i sogni rivoluzionari sottostanti a quelle pratiche si sono spenti e trasformati in ideologie pedagogiche che hanno trovato asilo nella tecnocrazia. Quando un superispettore francese dichiara che una decina d’anni di “lotta militante” (testuale) basteranno a “distruggere” la scuola tradizionale, non si assiste soltanto alla fine di una figura di funzionario ligio alle direttive democraticamente stabilite, ma al riproporsi dell’ideologia totalitaria del successo garantito sotto vesti tecnocratiche e la cui essenza è il rigetto di ogni forma di meritocrazia.
      A dire il vero, tale affermazione va corretta, perché se gli studenti vengono esentati da ogni controllo di merito, questo viene riservato soltanto agli insegnanti, trasformati in burocrati delle ideologie egualitarie, non più maestri ma meri esecutori delle prescrizioni tecnocratiche, meri “facilitatori” (secondo uno squallido neologismo). Non a caso il massimo astio dei fautori della scuola del successo formativo garantito è riservato alla categoria degli insegnanti, accusata di “resistere” e di arroccarsi su un’idea “vecchia” e “superata” di scuola, cui si vuole contrapporre la scuola-azienda volta alla soddisfazione dell’utente.
      Con tutto il rispetto per l’Ocse, ci sembra che l’eliminazione della scuola meritocratica – un modello che ha garantito straordinari successi culturali e scientifici all’occidente, imitati in tutto il mondo – è una scelta troppo importante per essere delegata agli “esperti”. È in gioco qualcosa che coinvolge il futuro delle nostre società e che non può essere deciso con l’esibizione di statistiche e al livello di organismi tecnocratici. La vicenda in oggetto può apparire minore, ma in realtà è solo l’ultimo gradino di un declino delle strutture europee dell’istruzione che sembra inarrestabile, consegnato com’è a organismi e gruppi che si mostrano totalmente insensibili, se non sordamente ostili, alle denunce e critiche di tanti insegnanti, uomini di cultura e tanta parte dell’opinione pubblica.

      (Il Messaggero, 27 luglio 2011)

  48. matrigna di cenerentola

    educaZZione, che problema c’è? In India e Cina la scuola è meritocratica, e inoltre gli studenti stanno a vergare lettere e ideogrammi, o a fare i conti per ore tutti i giorni (poverini, che stress) invece di passare il pomeriggio a vedere telenovelas che li abituano a pensare che la vita è passare da un amorazzo all’altro. Quindi ci sarà in abbondanza qualcuno a sostituire i nostri ragazzi, che resteranno pieni di fiducia nel loro radioso futuro privo di salite. Anzi, c’è già la fila, se, come dice lo stesso Israel, la maggior parte degli studenti di phD negli Stati Uniti sono indiani e cinesi. Ma forse non è un argomento da sabato pomeriggio, io tra l’altro sono in vacanza con Anastasia, ne approfitto per mandare un salutino a Genoveffa.

  49. Fefral

    @Francesca miriano “Una delle cose che ho scoperto nel blog è che anche fra cattolici si trattano come se chi sta su una linea diversa di interpretazione della Credenza fosse un eretico”
    a volte ho la stessa sensazione anche io. Ma non sempre è così.
    Qualche giorno fa parlavo con un amico, cattolico, migliore di me ma che non mi irrita 😉 , che mi spiegava come ritiene improbabile che Maria avesse deciso di rimanere vergine prima di sapere che sarebbe diventata la madre di gesù.
    Ora premetto che io non maneggio molto questi temi: ho una banale laurea in economia e commercio e non sono appassionata di teologia e tutte le materie annesse. Peró a me hanno sempre detto di Maria che aveva scelto di restare vergine fin da prima di parlare con l’angelo. Non è un dogma di fede questo. Né é dogma il suo contrario (parlo del proposito antecedente l’annunciazione, non della verginità di maria)
    Il mio amico ha molte più argomentazioni di me per sostenere la sua opinione. Io da parte mia non trovo irragionevole che Maria avesse fatto quel proposito. E l’ho sempre pensata così. Chissà come è la storia. Io e il mio amico ci rivedremo insieme dall’altra parte e glielo chiederemo insieme a Maria. Per ora nessuno dei due ha pensato che l’altro sia eretico.
    Le verità di fede a cui credere incondizionatamente sono talmente poche! Perché tante volte ci creiamo delle gabbie da soli?
    La verità su Dio è così grande che possiamo solo sperare di assaggiarne un pochino. Ci si prova a capirla e la Chiesa ci guida in questo e ci mostra la strada. Ma se tra un cattolico e l’altro ci sono opinioni diverse rispetto a tante cose opinabili perché ci si attacca? Ho visto cattolici discutere sul colore degli occhi della Madonna e di Gesù? Che senso ha? Io penso avessero gli occhi scuri…scuri ma limpidi e trasparenti. Lo ritengo ragionevole essendo ebrei. E penso che fossero belli, belli entrambi. E non chiamerei mai Gesù “gesuuccio” ma spesso ci litigo e lo chiamo sempre per nome. E Maria la chiamo “mamma” e non madre mia. E se uno è sgabinato nel suo rapporto personale con Cristo saranno anche fatti suoi. Io per esempio chiamo per nome il mio angelo custode. L’ho chiamato Agostino. Quando ho parlato dell’angelo custode alle mie figlie e ho detto loro come si chiama il mio loro hanno voluto dare un nome ai loro. E hanno dato nomi femminili. Perché hanno colto una cosa importante: l’angelo custode è per loro un amico. E a quell’età le amicizie raramente si hanno con bambini dell’altro sesso. 
    Il demonio esiste, ha una sua identità. Nasconderne l’esistenza è il miglior modo per lasciargli spazio. Certo che il male decidiamo noi se farlo o meno. E l’esistenza del diavolo non ci deresponsabilizza in merito al peccato. 
    Eva che dava la colpa al serpente di averla tentata si è beccata tutte le conseguenze della sua colpa (dolori del parto compresi, purtroppo per noi 😉 ). Non capisco perché Paola sostiene che parlare del diavolo è un modo per non assumerci le nostre responsabilità sul male che facciamo (ho capito male? Sto leggendo i commenti sotto il sole siculo)
    Ciao a tutti.

    1. Scriteriato, non sono d’accordo con l’Ocse; Fefral sì diciamo che hai interpretato bene il mio pensiero…purtroppo devo essere breve devo accompagnare i miei figli da trento verona che partono per la Sardegna dove andranno al mare con gli zii paterni.
      Evvvvai!!! La prima settimana di vacanza per me in quasi 16 anni 😉
      Ma ne riparliamooooooooociaoooooooooo

    2. E se uno è sgabinato nel suo rapporto personale con Cristo saranno anche fatti suoi

      …eh! Mica tanto !
      I tuoi figli ti vedono, gli altri fedeli ti vedono, anche chi non crede ti vede. Anche io ti vedo. E quando mai si è visto qualcuno che mettesse uno sgabinato al vertice di coloro da imitare. Gli sgabinati imitati hanno creato un sacco di problemi! Se poi lo sgabinato in questione tratta il proprio Dio come un pupazzo (proprio quello che dice Non avrai altro Dio al di fuori di me), lo chiama Pallino e poi Pallino lo salverà e dall’altra parte c’è il diavolaccio che però lo tenterà io preferisco andare avanti sulle mie gambe e non imitare (o prendere spunto) da nessuno.
      Amiamo Dio, nutriamo un profondo rispetto per lui, amiamo e rispettiamo gli altri, che sempre Lui ci ha dato e non spiaccirichiamolo su tutti i nostri buchi.

      Quella dell’angelo custode di nome Agostino la trovo bellissima.
      Personalmente io credo che il mio angelo custode sia il mio povero papà.
      Agostino sì, Pirillo no : un angelo merita un nome dignitoso.

      Buonanotte e abbracci a tutti! Chi li vuole naturalmente !

    3. Grazie Scriteriato…posso chiamarti Scricci?
      Ti ringrazio veramente molto per la risposta all’Ocse che hai postato : l’ho stampata e letta attentamente. Ribadisco che non sono d’accordo con l’abolizione della bocciatura e sono d’accordissimo sull’ultimo passaggio dell’articolo del Messaggero sull’inarrestabile declino delle strutture europee dell’istruzione. Come dicevo giorni fa , quando ancora tutti mi ignoravano, sto leggendo i libri della Mastrocola che, in particolare ne LA SCUOLA RACCONTATA AL MIO CANE, parla proprio di questo.
      Proprio qualche giorno fa mi ha chiamato una emittente locale per un intervista sul parere dell’Ocse : in parole povere ho risposto che non èp spianando la strada ai nostri giovani (eliminando cioè le bocciature) che gli renderemo la vita facile, anzi, ne faremmo solamente degli impreparati. 🙁

    4. Va buò ho sbagliato un po’ i verbi ma è tardi e sono fallibilissima.
      Domani non ci sarò perchè io e il mio maritino finalmente singles (cioè senza figli) ce ne andiamo finalmente in Austria senza i due beceri di 16 e 13 anni che ripetono Quando Arriviamo? a vederci un paio di castelli come si deve.
      Voi però scrivete che io poi recupero!
      Buona domenica

  50. Francesca Miriano

    Bello il sole siculo ,Fefral! Ti racconto una storia a proposito di angeli custodi.I miei genitori hanno vissuto diversi anni in Brasile , a Porto Alegre Rio Grande do Sul ,città moderna e industriale. Anche laggiù esiste una specie di chiesa parallela tipo il Condomblè di Bahia ( la Danicor saprebbe essere più precisa) che crede in diverse cose tipo le ‘Entità’ che ognuno di noi avrebbe come protettrice. La portinaia del nostro stabile , donna sveglia e intelligente, che aveva molto legato con mia madre ,un giorno le chiese se avesse mai conosciuto una signora anziana coi capelli grigi e ricci , che portava un anello con delle pietre rosse e che camminava in modo particolare.Dicendole così imitò unn tipo di zoppia con una gamba rigida.Mia madre rimase molto impressionata perchè dalla deambulazione riconobbe sua nonna/molto amata) che effettivamente portava sempre un anello di granati ed era zoppa in seguito ad un incidente d’auto.Ebbene secondo Vera la portinaia la nonna era l’entità che proteggeva mia madre e che era sempre vicino a lei.

  51. Francesca Miriano

    Proseguo causa ballo della tastiera ( sarà la mia Entità dispettosa?).Naturalmente ci saranno varie spiegazioni a tutto questo. Non nego che il potere consolatorio di queste credenze è grande:. Mi piace comunque di più l’idea di avere accanto la mia nonna piuttosto che un angelo sconosciuto. Alla mia mamma questo piacque molto e ci ha creduto fino alla fine.

  52. Piero

    Oggi molte donne prendono purtroppo a mo­dello del loro abbigliamento le peggiori sgualdrine del cinema e del televisore.
    Non si riesce a capire come queste donne possano credersi senza colpa gra­ve, quando è chiaro a tutti che le loro esibi­zioni fanno nascere cattivi pensieri, spingono alle peggiori degradazioni, favoriscono la ten­tazione all’adulterio, causando la rovina di tante famiglie.
    Gli uomini ti corrono dietro per prendersi gioco di te, o donna senza pudore: bramano l’usa e getta e tu nemmeno lo sospetti; ti lodano a parole, ma in cor loro ti disprezzano; parlano di te chiamandoti con titoli vergognosi, e tu ti illudi che siano ammaliati dal tuo fascino.
    L’ammirazione che fingono di avere per te è puramente sensuale, ti guardano solo come un oggetto di piacere e ti disprez­zano uguagliandoti alle prostitute. (don Giuseppe Tomaselli)

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