
di Cyrano
Scrivere con costanza è difficile, e basta un blog a dimostrarlo. L’impegno di tirar fuori ogni giorno dal cilindro di una tastiera un coniglietto testuale vispo e arzillo è la prova su cui s’infrangono tanti sogni di giovani penne. Altre volte il problema non è l’ispirazione, bensì il tempo, e il tempo si porta dietro sempre l’opportunità: è per “colpa” del tempo che conviene o non conviene dedicarsi a qualcosa, perché il tempo è fatto per contenere momenti (e c’è un momento per una cosa e uno per un’altra). Comunque, il succo è che scrivere con costanza è difficile: è pure questione di pubblico, perché i venticinque lettori che il Manzoni fingeva di pronosticare possono anche sparire all’improvviso, ma che si fa quando i lettori diventano una comunità, fluttuante, sì, ma stabile e anzi crescente? Il legame tra scrittori e lettori corre un’invisibile spola che intesse rapidamente, nell’ordine, interesse, stima, simpatia, affetto. Qualche volta anche amore, e questo è un motivo in più perché lo scrivere con costanza si riveli difficile. Dove fa capolino l’amore, le cose non sono più facili, mai. D’altro canto – insegna Platone – le cose belle sono difficili.
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