di Costanza Miriano
Sì, lo so, Gabriele ha minacciato di innescare una implacabile faida se non avessi smesso di dire grazie: me ne aveva concessi diciassette o diciotto, ma devo avere ampiamente superato il tetto. Io non so cosa mi succederà adesso – mi recapiterà altri regali a casa, mi farà trovare pacchetti dono minatori sotto le lenzuola come la testa di cavallo mozzata del Padrino? – ma nonostante questo devo correre il rischio. Devo dirgli ancora una volta grazie. Gabriele ha organizzato con una precisione degna di miglior causa la presentazione del mio libro a Fano (alla riunione preliminare si è presentato carico di caramelle per i bambini), ha devoluto in beneficenza il ricavato, è venuto sulla spiaggia a festeggiare le mie bambine – ancora una volta pieno di pacchetti che neanche i re Magi – e infine ci ha invitati tutti a cena a casa sua, preparando una quindicina di piatti sublimi, tra i quali gli spaghetti al cocco che devo avere preso cinque o sei volte. Terrei a far notare che i miei bambini mangiano da venticinque giorni tonno in scatola, e quindi hanno guardato il suo arrosto come un miraggio, per poi
precipitarsi a prendere in ostaggio la figlia Giulia (“quella baby sittel mi piaceva molto” “veramente non era una baby sitter, era solo una ragazza molto molto gentile” “babè, ma quando può tolnale?”: tranquilla, Giulia, stiamo rientrando a Roma). Insomma, Gabriele, con la sua famiglia, ha dato un volto alla parola bontà.
E che dire di Elisabetta, che è venuta qui nelle Marche da Rimini con il marito e i suoi quattro figli, quattro facce pulite di chi sa perché sta al mondo, quattro sorrisi di chi è amato e guidato come si deve, solo per invitarci a mangiare fuori? Se ognuno ha una missione nella vita, Elisabetta ne ha parecchie. Sono certa che il Signore la considera un soldatino su cui contare particolarmente, per questo la mette spesso in trincea, in prima fila. Nella mia vita, per esempio, ha avuto la missione di ricordarmi l’importanza della compagnia, di quanto farsi accanto all’altro nel suo pezzettino di strada sia indispensabile. Lei lo fa con un amore concreto e attivo e molto, molto pratico (lo avevo detto, c’è chi predica e chi razzola, io predico). Con me ha trovato il tempo di farlo, con attenzione e intelligenza e il cuore grande di chi ha ricevuto tanto amore, e lo spande in giro a piene mani.
Quanto all’accoglienza, se volete vedere che faccia abbia, dovete andare alla prossima Tendopoli: da 31 anni al santuario di san Gabriele dell’Addolorata a Teramo centinaia di ragazzi passano qualche giorno sulla tenda in cima al monte Tabor (la vetta rocciosa che fa da quinta dello scenario veramente è il Gran Sasso, ma l’aria è quella del monte dove i discepoli volevano piantare tre tende, tanto si stava bene). Lì fanno il pieno di Spirito Santo, distribuito in dosi da cavallo per le mani di padre Francesco Cordeschi, passionista. Poi i ragazzi ripartono per le parrocchie di appartenenza, dove vengono severamente incaricati di piantare la loro tenda, portando nel tessuto della Chiesa nuova linfa, e tutti sappiamo quanto bisogno ci sia. Un movimento dunque che non porta via i migliori, i più devoti, i più appassionati, per riunirli tutti insieme, ma li mette al servizio delle parrocchie, con il mandato della più generosa e attiva obbedienza al parroco, per quanto scalcagnato possa essere.
La cosa più bella di avere scritto un libro – sono passati sei mesi ed è tempo di bilanci – per me è davvero stata avere incontrato amici veri. Preziosi, desiderati, tutti da scoprire.
Non potendo elencare tutti per evitarvi un attacco di letargismo, vorrei citare solo quelli che ho conosciuto, in carne ed ossa, perché l’amicizia ha bisogno di incarnazione (in attesa di conoscere presto molti altri del blog, la mamma di Filippo, e tutti quelli che sarà possibile).
Intanto Laura, Raffaella e Cyrano, che mi hanno detto sì, e che sto anche stressando per il secondo libro: si sono fatti compagni veri di cammino, molto veri e sempre più importanti. Ci sono Francesca e il marito, che mi sono stati vicini in modo incalcolabile, ma non sono sicura che abbiano piacere che se ne parli. C’è Giuliana, che ogni tanto mena fendenti con la sua scimitarra, e poi mi commuove con la sua bontà, e quando ci vediamo non c’è verso che si presenti a mani vuote, ma la prossima volta gliele taglio, quelle mani. E’ ormai chiaro a tutti che Giuliana non dorme mai, perché sta sempre sulla notizia, di certo parecchio più di me che in teoria sarei anche giornalista, volendo. E se le nomini un pittore sconosciuto del settecento, lei lo conosce: non c’è speranza di fare colpo su di lei con l’erudizione. Né con la cucina, né con l’uncinetto e neppure con lo smalto. Per fortuna è amica mia. C’è Alessio, che ho eletto a mio personale Pier Giorgio Frassati. C’è Stefano, che è autore di sms per i quali rido mezze giornate, spesso alle lacrime, nonché l’uomo più colto dell’emisfero (Garimberti e Citati a casa sua sono addetti alla pulizia dei mocassini). C’è Daniela, che combatte come una samurai, e poi invece la incontri e si presenta col suo bel faccino dolcissimo e un sorriso al neon. C’è Livio, protettore fraterno, c’è Giovanni, compagno imprescindibile di messa e di caffè, c’è Luigi, compagno di corsa e di novene…
Ci sono tutti quelli che mi hanno invitato alle presentazioni (Livia che ha organizzato la prima quando nessuno mi voleva prestare un locale), e accolta e coccolata, persone che hanno condiviso con me pezzi di cuore, come Maria Cristina, Annarita, Vera, Sabina, Stella e Agnieska, Maria, Chiarastella, Azzurra, Fra Filippo e Gianluca, padre Massimiliano e una schiera di altri che mi si affollano in mente, più altri ancora che mi ricorderò nell’istante in cui cliccherò chiudi. Come disse Tacconi ai suoi tifosi il giorno del congedo: “grazie, resterete sempre nei miei cuori”.
p.s. Attualmente non ci sono dati certi che depongano a favore della tesi che io sia in punto di morte imminente. Per questo non ho aggiunto all’elenco tutti quelli che devo presto conoscere, come Eleonora e Luisa, né tutti quelli che erano già miei amici, come Elisabetta, Claudia, Rosy, Carmen e Marina e Fabiana, (e le cugine, e Alvise) e che mi hanno tifato vergognosamente. Spero di fare in tempo a ringraziarli di persona.
<3 <3 Grazie di cuore.. A presto:-) Baci Eleonora
Cioè il tuo libro? Si lo ammetto per il momento dopo “Padri e figlie” (non è colpa: i miei fratelli fanno a chi ne fa di più di femmine) è il più regalto. Stupisco, sfogio erudizione e in 6/48 ore ricevo telefonata di ringraziamento. Quindi il tesoro sei tu: e non provare a tagliermi la lingua .
Grazie a te amica mia per avermi regalato 20 giorni del tuo tempo.
Ci mancherete tanto, ma contiamo di rivedervi presto, possibilmente a Roma, così vorrà dire che anche noi ci siamo concessi una vacanza!!!!!!
Costanza!!!
Oramai non c’è sera che mio marito non mi chieda “cosa dice la tua amica Costanza oggi?”, sei entrata a casa nostra. Quando farai la presentazione del libro a Milano spero che ci sia tempo perché tu entri davvero qui, non solo virtualmente! In ogni caso ci rivedremo presto e potremo conoscerci meglio (mi sono offerta come tua autista personale a Milano, quindi non mi scapi!!!!)
Grazie per la tua dolcezza!!!!!
Un grandissimo ed affettuosissimo abbraccio!
Dani
Costanza, come sai ho qualcosa per te, qualcosa di inventato e ragionato, niente di impegnativo, ma con un significato, una cosa che tu mi hai insegnato e che ha aperto un mondo nella mia vita. Spero davvero che ti piacerà. Quindi dobbiamo vederci per forza, prima o poi, anzi, meglio prima che poi, altrimenti nella confusione della mia casa che sembra un grande magazino dopo il primo weekend di saldi, certamente lo perderò. Con Giuliana stiamo organizzando il modo di incontrarci…
Come il marito di Daniela, anche mio marito chiede sempre di te, dice che ormai seguire il tuo blog è diventato per me in lavoro a tempo pieno! Dopo aver fatto iscrivere mia mamma sotto il nick di Matrigna devo convincere anche lui (tutta la saggezza e la fede della nostra famiglia risiede in lui, quindi non scriverebbe solo fesserie come me, sarebbe un buon acquisto per il blog!), ma prima devo trovargli un buono pseudonimo!
Un abbraccio con affetto, e grazie a te di aver aperto la porta della tua casa e lasciato a noi vedere come opera Dio in chi lo lascia fare.
Jenny
Anche io voto per l’entrata di Genoveffo!!! Metti che è il principe Azzurro che ci ha ripensato su Cenerentola ???
😉
Voto per “Principe Azzurro!!!!”
Con tanta carità che la distingue, Costanza sorvola su gaffe (sono campione europeo) e per averla costretta a mangiare incredibili intrugli più o meno esotici…
Il merito del successo della presentazione di Fano è degli amici Frati Cappuccini della Basilica di S.Paterniano, anche loro colpiti dalla sua personalità: per chi ancora non l’ha incontrata, vi assicuro che conoscerla personalmente è una vera esperienza coinvolgente.
Bravissimi figli e figlie (Giulia non ne aveva mai conosciuti/e di più simpatici/he), simpaticissimo il marito (bellissimo quel suo lavoro su Steve Jobs).
Sono già in atto le misure di ritorsione per gli eccessivi grazie (ma di che?) 🙂
Ora rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo di diffondere ancor di più questo meraviglioso libro!!!
Un abbraccio a tutti,sono tornata,cercherò di leggermi tutti i post precedenti,intanto vi chiedo una preghierina per il mio secondogenito che domani deve subire un piccolo intervrnto,l’intervento è banale ma è l’anestesia totale che mi spaventa.
Carissima Velenia!!! ci sei mancata tantissimo! bentornata!
Cara Costanza,
stupendo affresco di vita relazionale e sopratutto vita piena di senso.
Perdona l’OT. Anch’io desidero tanto incontrarti e potrei approfittare di una tua possibile disponibilità qui a Roma, compatibilmente con i tuoi impegni o approfittando di un’occasione pubblica.
Admin ha la mia mail, sarei felice tu potessi contattarmi e darmi la possibilità di guardarci negli occhi e nel cuore sia pure per pochi minuti.
Pronti ! + 1 in bocca al lupacchiotto (è la misura per i più piccoli 🙂 )
Ciao Velenia!!!
Preghiera fatta, facci sapere, ok.
Un abbraccio!
Ciao Velenia, bentornata!
Un abbraccio al secondogenito!
Una preghiera anche da parte mia, di mia nipote e mia figlia!
In effetti, tutte le mattine, faccio una mini-rassegna stampa…. diciamo che mi piace tenere sott’occhio il mondo anche da questo paesucolo sperduto nella campagna romana.
Costanza… ti prego! non tagliarmi le mani!!!! come faccio a finire il centrino all’uncinetto per mia sorella? come potrei girare il risotto agli asparagi che vorrei servirti a tavola quando avrai la decenza di accettare un invito a pranzo a casa mia???? ammetto che un risotto per 10 persone sia un po’ fuori dal numero di commensali a cui sono abituata, ma per voi farò questo ed altro! (tieni conto che le tue bambine hanno avuto una presa incredibile su quel tombeur de famme che è il mio maggiore…). Ma soprattutto, come faccio a brandire la scimitarra che mi rende più famosa delle tigri di mompracem? pazienza, vorrà dire che userò i piedi!…..
Jenny: siamo troppo vicine per non incontrarci!
Quando a Milano?
7 ottobre
Scusate l’OT, ma facendo il mio solito giretto sulla stampa di oggi mi sono imbattuta in questo:
http://27esimaora.corriere.it/articolo/ma-l%E2%80%99esperienza-di-noi-italianepuo-servire-oggi-alle-donne-arabe/
sembra che noi occidentali sappiamo proporre solo questa scemenza del “se non ora quando?”….. quasi quasi mi metto il velo anche io!
E che dire di Elisabetta, che è venuta qui nelle Marche da Rimini con il marito e i suoi quattro figli, quattro facce pulite di chi sa perché sta al mondo, quattro sorrisi di chi è amato e guidato come si deve,
Lì fanno il pieno di Spirito Santo, distribuito in dosi da cavallo per le mani di padre Francesco Cordeschi, passionista. Poi i ragazzi ripartono per le parrocchie di appartenenza, dove vengono severamente incaricati di piantare la loro tenda, portando nel tessuto della Chiesa nuova linfa, e tutti sappiamo quanto bisogno ci sia.
Sopra c’è la prima “chicca” e questa è la seconda.
Lo so, ho capito che gli piace alla gente questi modi di dire queste frasi da oratorio tanti anni fa, ma non trascurare, Costanza, il briciolo di intelligenza e buon gusto che non sopporta di tali melenserie!!!
Tieni più alta la guardia, direbbero oggi in modo egualemnte melenso tante persone, ma comunque tienila più in alto, nun t’abbassà!!!
Alviseeeee!
Non ti arrabbiare, ma secondo me non è la Costanza a tenere bassa la guardia, sei tu ad ostinarti a non voler alzare lo sguardo!!!
Un abbraccio!
DANICORTARANTINO: sempre più tarantineggiante!!!
Paolo Pugni:per quanto riguarda gli pseudonimi, sì è vero, io appaio con
uno pseudonimo, è il nome del mio blog, e questo blog non lo guarda, se dio vole, NESSUNO, è a solo mio uso, in quanto attraverso di esso mi costringo a leggere con attenzione dei passi da libri alla rinfusa e poi li scelgo e li riscrivo e questo mi serve anche come forma di disciplina mentale. Sono, al 99% per cento solo passi di autori più o meno sconosciuti, se uno ha la curiosità di leggerli li legge sennò per me è uguale. Ora ho un po’ interrotto la messa in onda ma riprenderò quando la vampa infernale del caldo mi farà respirare. Il mio nome cognome indirizzo telefono eccetra si trovano sul blog, ad ogno modo io mi chiamo Alvise Scopel, non mi interesso di nulla, non promuovo nessuna attività, non chiedo nulla a nessuno, fo vita ritirata a parte questa esperienza del blog che mi ha portato fuori dal mio modo di essere (in senso negativo) a ciarlare a destra e a manca a essere a volte anvhe vanitoso, anche parecchio, bisogn aora che mi rimetta in riga e che tormi alla mia vita nascosta. Cinque mesi di blog mi hanno corrotto. Uno si crede in grado doi parlare, di fare amicizie, di intraprendere relazioni, mentre invece
…è bene reswtare vicino alla terra ai sassi alle bestie. Anche la lettura dei giornali mi ha solo riempito la testa di luogho comuni che vorrei tener lontani dal funzionamento libero della mia mente. Luoghi comuni sia mentali che stilistici, quando naturalemnte le due cose stanno sempre unite insieme. Ieri sera ho visto il fil di Besso Giovanna d’Arco,
mi è piaciuto il mondo arcaico della Francia di quel tempo, i costumi delle donne, la bravura e la bellezza e la purezza (nel film) della protagonista, le scene di armi sono come nel film il gladiatore ma le pulezella a cavvallo è iresistibile. Mi è piaciuto, sono un animo semplice, in fondo, come ho aprezzaro la critica della Chiesa che c’è nel film(O NO?) caro paolo Pugni continua tranquillo la tua strada, io la mia non l’ho mai trovato, tanto cipensano gli altri a trovarsela per sé!!!!
Torno di qua per completare quello che ho scritto in coda al post di Lgt relativamente a ciò che penso delle idee di Costanza. Segue un lungo commento che spero venga letto senza pregiudizi. Dopodiché mi sforzerò (lo dico sinceramente, spero di mantener fede alla parola) di sparire per qualche tempo.
@Costanza, mi rivolgo a te direttamente perché sono ospite in casa tua (come già altre volte ti ho scritto in privato non sentirti in obbligo di rispondere). Io non ti conosco se non attraverso quello che scrivi, e mi sono fatta di te l’idea di una donna che ha scoperto un tesoro e sente l’urgenza di condividerlo con quanta più gente possibile. Non parlo del tesoro tema di questo post di oggi anche se c’entra molto anche questo. Credo tu sia una donna davvero in gamba e con una capacità comunicativa sopra la media. Non ti ho mai vista dal vivo, ma persone amiche che ti hanno incontrata mi hanno parlato di te come una persona molto umile, non fanatica. Penso davvero che col tuo libro, e col tuo blog tu stia facendo, e possa continuare a fare, un gran bene.
Tuttavia ho in mente troppe situazioni concrete in cui aver dato a donne consigli simili ai tuoi nella direzione spirituale senza tenere in considerazione che tante volte ci si sposa senza sapere chi si ha accanto, senza sapere a cosa ci si sta impegnando, senza avere le risorse interiori per affrontare i sacrifici di una donazione così esigente come quella che la vita coniugale e la maternità richiedono ha portato delle conseguenze devastanti in alcune famiglie. E per questo pur avendo trovato degli spunti molto utili anche per me stessa, e pur avendone consigliata la lettura a diverse mie amiche, ritengo pericoloso farne quasi un libretto di istruzioni per far funzionare un matrimonio.
Sei una donna che ha scoperto un tesoro prezioso e ha fretta di condividerlo con gli amici, ma a volte quello che brilla troppo può bruciare occhi che non sono abituati alla luce. Perdonami se a volte sono molto esplicita nell’esprimere il mio dissenso sul tuo blog, ma la vita mi ha messo di fronte l’evidenza che non esiste un vademecum per la felicità. E appena sento solo l’odore di ricette preconfezionate salto.
Inoltre noto che nei confronti del tuo libro ci sono solo posizioni estreme: troppo entusiasti o decisamente contrari. Gli anni e la vita (non sono vecchia ma neanche più una ragazzina) mi hanno insegnato la profonda verità dell’espressione “in medio stat virtus”. Aggiungo che troppe volte sento puzza di idolatria (non nei tuoi confronti ma nei confronti di una certa immagine di te che non so se corrisponde al vero, o magari delle idee che esprimi) da parte di qualcuno qua dentro o in altri luoghi virtuali in cui si parla di te. E’ una sensazione che ho provato sulla mia pelle e che mi ha resa ipersensibile al tema (per questo ho apprezzato tanto il post di Cyrano su questo argomento, post che purtroppo credo sia stato poco compreso). E’ proprio perché ti stimo e credo di poterti voler bene se ci conoscessimo (concordo con quello che scrivi sull’amicizia, che ha bisogno di essere incarnata) che mi permetto a volte di essere a volte un po’ dura. Abbiamo a cuore gli stessi ideali, anzi di più: abbiamo un Amore in comune. Ti chiedo scusa se manco di delicatezza: non abbiamo certo in comune la dolcezza che ti caratterizza.
Uno dei motivi per cui non ho accettato di scrivere un post pur avendo “vinto” la scommessa su Alessandro è questo: non mi sembra giusto usare uno spazio destinato agli autori quando so (non perché ce lo siamo mai detto ma perché certe cose noi donne le “sentiamo”) che su alcune cose non ci capiamo, pur condividendo alcuni dei pilastri della nostra vita (fondamentalmente “IL” pilastro)
@Daniturris, sì, ho consigliato a qualcuno “separati”. Ci sono matrimoni che non sono matrimoni, e ci sono matrimoni che pur essendo tali sono arrivati dopo anni di egoismi ed errori a un punto di non ritorno. Esiste la libertà delle persone e la libertà può essere usata male, e di fronte al rischio di rovinare anche la vita dei figli, oltre che la propria, a volte è necessario accettare di non farcela a proseguire per un cammino perché si è andati talmente fuori rotta che rimettersi in pista diventa impossibile (anche perché in un matrimonio è necessario lavorare in coppia, ma se manca questa volontà da parte di entrambi cosa si può fare?)
Ovviamente sono situazioni limite (ma non tanto infrequenti purtroppo). Ma anche nel catechismo si parla di questo
1649 Esistono tuttavia situazioni in cui la coabitazione matrimoniale diventa praticamente impossibile per le più varie ragioni. In tali casi la Chiesa ammette la separazione fisica degli sposi e la fine della coabitazione. I coniugi non cessano di essere marito e moglie davanti a Dio; non sono liberi di contrarre una nuova unione. In questa difficile situazione, la soluzione migliore sarebbe, se possibile, la riconciliazione. La comunità cristiana è chiamata ad aiutare queste persone a vivere cristianamente la loro situazione, nella fedeltà al vincolo del loro matrimonio che resta indissolubile.
Ne riparliamo di persona se vuoi, non mi va di abusare ancora dello spazio di questo blog
Un abbraccio a tutti
Ma l’idolatria è stata tutta un’invenzione di Scriteriato, che è lui, davvero, che fin dall’inizio pija pe’ li fondelli, anche sul genio cosmico eccetra,o non ve n’eravate accorti? Ma ce semo o ce famo?
Ma forse mi sbaglio, come il solito!!!!
Perfetto, fefral, perfetto.
Io invece dal quel tuo comm. avevo capito tu fossi favorevole al consiglio di divorziare.
Separarsi fisicamente – quando purtoppo necessario, e in casi strararissimi, si spera – è rimanere sposati eccome, nella fattispecie.
Dunque tu parlavi di consigliare – quando estremo caso irrisolvibile diversamente, ripreciso – dI allontanarsi fisicamente dallo sposo/a. Di “ribellarsi” in tal senso.
Ho capito bene?
Perfetto, Fefral, io STIMO molto il Magistero, io STIMO molto anche Dio 😀 – cui il Magistero fa eco in toto.
Ergo mi trovi d’accordo, naturally.
Ti abbraccio forte.
Cara Fefral,
penso che proprio il tuo essere quella che sei, che ho sempre apprezzato molto, trovandomi spesso in sintonia con te, consenta a questa interessante palestra comunicativa, che spesso presenta una vena aurifera di grande edificazione per tutti (tolti alcuni exploit sui quali è sufficiente sorvolare), di non essere monocorde e di trovare l’equilibrio di punti di vista differenti,forse meno abbacinanti, ma realisticamente da prendere in considerazione.
Proprio per trovare l’equilibrio tra l’ideale che tutti perseguiamo e la realtà con la quale occorre fare i conti.
Il dono di sé, che è l’essenza del cristianesimo, richiede una maturità psicologica e spirituale (vanno di pari passo) o anche una estrema umiltà e semplicità che è dono gratuito, ma per molti di noi è da conquistare con un faticoso e fedele cammino di fede nel connubio tra Grazia e buona volontà, che guarisce le ferite, smussa gli spigoli, colma o fa accettare le mancanze, guarisce e trasforma.
Io non riesco in questo periodo a scrivere molto; ma sono qui e seguo e partecipo e molte luci illuminano mie zone interiori che non aspettavano altro…
Ti pregherei di restare e di non crearti problemi. Te lo dico sommessamente perché non sono la padrona di casa; ma la reputo tanto intelligente, aperta e matura, da apprezzare e soprattutto essere in grado di dialogare con quanto di diverso può emergere nei dibattiti che, alla fine, è ciò che arricchisce e allarga l’orizzonte.
Carissima Fefral, se posso dire quello che penso, non dovresti andare : non sei per niente una nota stonata in questo contesto, anzi. Certe volte ti incavoli, ma poi sai ricomporre alla grande, proprio in nome del Citato In medio stat….
Hai espresso la tua idea : questo si può, si deve fare…
E’ che spessissimo occorre fare i conti con le aspettative : l’ho detto mille volte. Personalmente sono entrata nel blog perchè ero convinta di trovare un po’ di pasta olive e pinoli (eccheccedevofà..non me la ricordo!) di Natale…invece ho trovato : tuoni, fulmini, strali, Verità Vere, Leggi di Dio…
Diciamo così : Costanza E’ una persona fantastica, la più dolce , la più buona del mondo, cultura ed intelligenza straordinarie! Però, se è così nella vita diretta, quando scrive è un po’ più duretta..diciamo che nella vita è accogliente, quando scrive è accettante…sì, da accetta però ! 🙂
Io stessa sono rimasta stupita di questa sua natura, perchè NON me la aspettavo..
Allora ho capito che sono io a dovere essere equilibrata quando accedo qua dentro, che devo saper propormi e saper parlare, a mettermi guanti e quantaltro…e non sempre ci riesco 🙁
A me il libro è piaciuto : è in bella mostra sulla mia libreria personale , quella del lavoro, quindi è un posto d’onore!
Solo che io l’ho preso a ridere…invece qui mi sono resa conto che Costy fa molto più sul serio : allora la rispetto, e tanto, ma resto una fan della pasta con le olive
🙂
…….Abbiamo a cuore gli stessi ideali, anzi di più: abbiamo un Amore in comune………
………non mi sembra giusto usare uno spazio destinato agli autori quando so che su alcune cose non ci capiamo, pur condividendo alcuni dei pilastri della nostra vita (fondamentalmente “IL” pilastro)……..
Non so chi l’ha detta questa frase ma
” Dio nella sua onnipotenza sa contare solo fino a 1″.
Ogni persona ha il proprio cammino , la propria storia, i propri talenti.
A Genova c’era un sacerdote chiamato Don Gianni Baget Bozzo, che scrisse il programma di Forza Italia…….e c’è il Don Gallo noglobal.
Ci sono sacerdoti vicinissimi alle posizione gay e che portano le prostitute ad abortire e ci sono i lefevbriani.
La Chiesa non va avanti perchè ci sono i preti di destra e di sinistra ma va avanti nonostante i preti di destra e di sinistra, perchè le loro mani sono benedette e da picoli pezzi di pane hanno il potere di farli diventare DIO!!!!
Noi siamo solo tante piccole gocce di acqua nell’oceano del cristianesimo.
A te Alviseeee, che ami citazioni di autori sconosciuti:
“Nel Sessantotto si scriveva sui muri: “Siate realisti, esigete l’impossibile”.
Il nostro mondo è tutto organizzato per dimostrare che la vita contemplativa, che l’itinerario nel castello interiore della propria anima e il progredire nella vita spirituale, è un’impresa impossibile. Ma proprio questa lotta che dobbiamo intraprendere, l’unica necessaria.
E’ esattamente questo che ci viene chiesto, in un mondo costruito per eliminare la possibilità stessa della trascendenza: desiderare la santità, desiderare per sé e per gli uomini tutti la pienezza del vero, del bene e del bello, perché <>, poiché, come scriveva l’Apostolo delle genti, <> (I Corinzi 3,22-23).”
Nella vita ritengo di aver vissuto e ritengo di aver sempre uno sconosciuto
da vivere. In questo blog si parla di matrimoni, di religione, di unita uomo
donna; bene io non sono sposato, sono da 41 su questo meraviglioso pianeta di nome
Terra, vivo una vita solitaria e la solitudine mi è servita come strumento di evoluzione
di coscienza: nella solitudine ho sentito molto, ho sentito rabbia, dolore, delusione,
gioia, felicità, infelicità, ma soprattutto assoluta gioia e libertà……
Non ritengo di “insegnare” perche non si può insegnare niente a nessuno, è il nostro
essere interiore che siamo che “ci insegna” (noi stessi insegnamo a noi stessi), si può
solo condividere pensiero, sentimento, esperienza, poi ognuno sceglierà cosa credere,
essere o pensare…….
Solitudine o matrimonio? vita di coppia o da single? fare figli o non farne?
Io non ho figli, sto vivendo il mio cammino spirituale o meglio la mia evoluzione
di consapevolezza e energia, senza appartenere a nessuna religione e nella vita ho
avuto modo di dialogare con persone diverse: credenti, non credenti, cattolici, islamici,
uomini e donne di scienza atei, agnostici, etc. Ho letto libri di atei, di mistici o di scienza,
etc., ho letto, scritto, “meditato” a lungo, sperimentato il sè spirituale fino a un certo
livello di consapevolezza, tutti e tutto mi hanno “insegnato” qualcosa, tuttavia alla fine
ho scelto cosa voglio, chi sono, so soprattutto cosa non voglio, e con chiarezza gioiosa vado
avanti nei miei cammini, nel momento presente, facendo saggezza del passato e creando il futuro……
Ricette per la vita non penso ce ne siano, non ha senso dire è giusto avere figli, è giusto non averne,
è giusta la famiglia, è giusta la solitudine, non ci sono ricette, non ci sono religioni ricetta,
nessun pensiero ricetta, si può semplicemente conquistare un equilibrio interiore che deriva
da un atto di pura volontà in cui affermi Io sono…….. E dopo i puntini uno ci mette quello che vuole,
ad esempio io non ci metto nulla. E questo il piu delle volte “costa” un cammino interiore di
autoconsapevolezza.
Oggi in italia e in molte parti del mondo non c’è creazione di futuro consapevole ma il futuro
sta accadendo comunque e molto parlerà la natura. Sono felice comunque che esistano comunità,
nel vostro caso parliamo di comunità cattolica che siano felici e che quantomeno cerchino la felicità.
Il pensiero cattolico attuale non è il mio pensiero ma permetto che ognuno abbia la sua verità,
questo ormai fa parte profondamente di me e il permettere mi da libertà e gioia. Ho ancora cose in
me stesso da risolvere come risentimenti e “non permettere” ma voglio essere il coraggio di
trasformare me stesso totalmente.
Comunque la felicità autentica si ha quando nel bel mezzo della solitudine della sera, soli e davanti
allo specchio mentre non ci guarda nessuno riusciamo a dire: “Io sono felice di quello che sono”.
Un caro saluto
Pierluigi Scabini
lacorsianumerosei
29 agosto 2011 a 10:47 #
l’idolatria è stata tutta un’invenzione di Scriteriato, che è lui, davvero, che fin dall’inizio pija pe’ li fondelli, anche sul genio cosmico eccetra,o non ve n’eravate accorti? Ma ce semo o ce famo?
Ma forse mi sbaglio, come il solito!!!!
TI SBAGLI NON DI GROSSO, DI GROSSISSIMO, TI SBAGLI TALMENTE TANTO CHE NON HANNO ANCORA CREATO UN AGGETTIVO CHE POSSA DEFINIRE QUANT’E’ GRANDE LA CANTONATA CHE STAI PRENDENDO.
E’ LA TERZA VOLTA CHE PRETENDI DI LEGGERE NEI MIEI PENSIERI E SAPERE CHE QUANDO IO SCRIVO ‘X’ IN REALTA’ PENSO ‘Y’, O STO A PIJA’ PER I FONDELLI.
SEI PREGATO DI FARTELA FINITA.
Come in un libro aperto!!!!
Io invece quaddentro non rivolgo più la parola a nessuno.
– Oh.
E basta.
– Oh.
E fo sul serio.
– Oh.
E manco ve lo dico il perchè.
– Oh.
********Costanzamancodistrisciom’haipensata********
***********************************************************
SCRITERIATO: voglio pensare che naturalemnte tu capisca benissimo che nel “pijà pe’ li fondelli”
io vedo solo un mod di fare simpatico bonario e paternalistico che acetto volentieri e anzi gradisco e apprezzo. Non c’è bisogno di prendersela per una cosa che non esiste! Come hai visto anche io fo lo stesso tante volte, anche meno elegantemente, ma senza nessuna malvagità!
cara costanza, anche tu, i tuoi bellissimi figli e tuo marito guido (romanista, pazienza) siete nei nostri cuori, mio e di david.
un forte abbraccio e spero a presto
IO VO VIA DA CODESTO MONDO BLOGACEO FINO A QUANDO COSTANZA NON MI PROMETTE PERSONALMENTE ETERNO AMORE.
(E una copia autografata speditami per posta – moltiplicata nelle 23 lingue tradotte nel mondo. E un postino ganzo che me le porti tutte e 24 sul suo aureo dorsoschiena fin sulla vetta dell’austera torre. E NON STO SCHERZANDO, ECCO.)
E poi non frignate:
– ma Turris non scrive più da noi…? – gne gne e gne gnegnegne.
IO VE LO AVEVO DETTO.
*********************** lunedi 29 agosto 2011 ore 15.00 ************************
Danielinha por favor!!!!
Nem brincando!!!!!
Calma…
Provvederò io a contattare la Costanza il 7 ottobre per farti autografare una copia… ma datti una calmata…
Ok????
Telegramma della sera
Appurata la difficoltà di discernere /STOP/ quando scherzo e quando proprio no /STOP/ senza ombra di dubbio per mia colpa/ STOP/
ho ritenuto necessario avvisare /STOP/ DaniCor in privato ore fa /STOP/ che i miei commenti a questo post /STOP/ (relativi a Costanza) /STOP/ erano SCHERZOSI. /STOP/ (Anche se una copia autografata del libro io la vorrei eccome) /STOP/
Profitto dunque per comunicarlo /STOP/ anche qua /STOP/ che non si sa mai /STOP.
Proponimento della giornata /STOP/ e solo per me /STOP/:
——————-> astenersi da commenti poco chiari, Daniela Yeshua.
– STOP/ STOP/ STOP/.
Un pochino rattristata vi auguro buona serata.
16. I cattivi che non servono Dio e muoiono in peccato mortale, che cosa meritano?
I cattivi che non servono Dio e muoiono in .peccato mortale, meritano l’inferno.
Quello che mi merito….
Ma chi ha mai detto che tu sia cattivo?? io credo che tu sia buonissimo!
molto molto più buono di me, come altri qui dentro.
Mi permetto di dire, tra l’altro, che anche se oggi non sono d’accordo con Fefral, spero che lei non se ne vada da qui, perchè
1.fa parte della mia stessa famiglia
2.mi sta insegnando che a volte è meglio eclissarsi, quando le parole prendono il sopravvento sui fatti.
Sono appena rientrata in casa, dal mare. Mentre scaricavo i bagagli sono andata a prendere un caffè con don Antonello che stava partendo per il Giappone: ci siamo incrociati sul suolo romano per circa trentasei minuti. Adesso provo a creare un corridoio nel mare di valigie e panni sporchi che hanno invaso il mio ingresso, poi rispondo a tutti, promesso!
Sono appena rientrata in casa, dal mare. Mentre scaricavo i bagagli sono andata a prendere un caffè con don Antonello che stava partendo per il Giappone: ci siamo incrociati sul suolo romano per circa trentasei minuti. Adesso provo a creare un corridoio nel mare di valigie e panni sporchi che hanno invaso il mio ingresso, poi rispondo a tutti, promesso!
Dramatically different!!!
Ahahahahahahahaha 😀
e ci vedi doppio ?
Admin c’è qualche incotro da ste parti? In bassa Italia? Napoli Salerno etc.?
8 settembre a Bisceglie (Bari)
http://www.librinelborgoantico.it/autori.asp
PS nuove fote dalla tendopoli di Teramo nella sezione FOTO
Ho un matrimonio! Non scherzo: è vero se vuoi ti scanno l’invito!!!Altra data?
E in Sardegna? oh sarebbe troppo bello!!!!!
Grazie per tutto cara Costanza.
Un abbraccio.
emilia
qualcosa a Napoli a novembre, mi pare, ma devo chiedere conferma a Costanza.
Admin, please, ho fatto un macello, mancano dei pezzi…
Sarebbe meglio rimuovere tutto…
Non so perché saltano delle citazioni
Grazie
grazie andreas: nel tuo commento scritto in coda al post di LGT spieghi molto meglio di te le cose che ho provato a spiegare io. Perchè non lo porti anche di qua?
paola, giuliana, miriam…. ma non vado mica via per sempre!
Giuliana, eclissarmi come la luna quando viene nascosta dalla terra. Sia terra che luna brillano di luce riflessa, non luce propria. Ma non vado via, voglio solo lasciarmi nascondere un po’…
E poi giuli, se tu sei gimli io sono legolas: un giorno mi porterai a scoprire la bellezza delle miniere sotteranee mentre io invece ti porterò a vedere il mare
Elen sila lumenn omentielvo
ah già, ho cambiato mail e sono sotto moderazione. Ovviamente la frase era Spieghi molto meglio di ME
Certo, cara fefral, ricopio qui il commento.
Scusate se mi intrometto, non intervengo molto ma cerco di seguire con una certa continuità post e commenti del blog.
Vorrei spendere una parola e riallacciarmi al pensiero di fefral sul libro di Costanza. Secondo me la contrapposizione è solo apparente e poggia su un equivoco. Per dipanarlo vanno operate delle distinzioni.
Voglio dire che le situazioni elencate da fefral non vanno confuse con le crisi passeggere, le crisi cioè precedenti al «second wind».
Cosa intendo con «second wind»? (*)
Chiunque si sia cimentato in un’attività sportiva che prevede uno sforzo prolungato nel tempo (che so, il ciclismo o la maratona) sa benissimo che nel corso della performance giunge un momento di crisi in cui tutte le energie sembrano essersi esaurite. Ebbene, quello è il momento in cui occorre stringere i denti in attesa del «second wind» ovvero il momento in cui, come d’incanto, le energie ritornano permettendo di proseguire la gara.
Anche la vita matrimoniale (e io aggiungerei anche quella spirituale) sembra obbedire a questa legge. Non tutte le crisi sono necessariamente rotture irrimediabili. Quando il sentimento è in crisi, è l’istituzione che mantiene in piedi la coppia. Oggi per tanti motivi l’istituzione è venuta sempre meno, e le crisi passeggere, scambiate per rotture irreparabili, spezzano con più facilità la vita matrimoniale (senza contare che non di rado le unioni, fondate unicamente sul sentimento, sono viziate in partenza).
Certo, non è sempre facile operare queste distinzioni ma il punto è che, a parer mio, Costanza non si è prefissa questo scopo.
La vera natura del libro di Costanza, sempre a mio modesto parere, sta nell’essere un ottimo ricostituente per queste crisi di passaggio. E può esserlo perché del matrimonio evoca il principio e il fondamento, i pilastri prima ancora delle direttive pratiche. Se l’istituzione del matrimonio è assimilabile a un organismo, “Sposati e sii sottomessa” ricorda a tutti noi quale sia l’anima del matrimonio (amore, sacrificio, spirito di servizio, ecc.), condizione indispensabile per salvarne il corpo.
Per le rotture già consumate e per le situazioni disperate (penso fefral volesse accennare a questo) occorrono strumenti e ricette di altro genere. Ma è chiaro che le due situazioni sono legate l’una all’altra: più un’istituzione è sana, più è in grado di assorbire i colpi del destino, gli insuccessi e le tragedie della vita. Da non trascurare il fatto che delineare e circoscrivere la natura dell’unione coniugale può aiutare ad evitare unioni fondate su un’idea sbagliata del matrimonio e dunque future tragedie.
Da qui si capisce anche che il libro non va preso per quello che non è, ovvero un prontuario di ricette valide erga omnes. Sarebbe un grosso errore considerarlo come tale perché si pone a un livello più basilare e fondamentale. Non contiene ricette pratiche ma fornisce a ognuno gli ingredienti di base per poterle elaborare.
Fefral in ogni caso ha fatto bene ad esprimere il suo giudizio, un giudizio coraggioso perché in controtendenza, poiché così facendo ha permesso la riflessione e una comprensione più profonda del libro di Costanza.
Come dice il mio amato Thibon, si tradisce un maestro a restare sempre allievi: sovente una critica ragionata e intelligente, che sembra segnare un allontanamento, contribuisce invece più della lode adorante a comprenderne meglio l’insegnamento.
(*) Il concetto, applicato al matrimonio, è sviscerato assai meglio dall’immenso G.K Chesterton nel suo “Ciò che non va nel mondo” (Lindau, 2011), cui rimando (qui se ne può leggere un estratto: http://www.forumfamiglie.org/allegati/rassegna_20674.pdf).
Bellissimo Andreas!
Io sono perfettamente d’accordo!
Volevo solo aggiungere una cosa, per esperienza ho visto situazioni dove anche dove mancando uno dei “pilastri del matrimonio”, la grazia ha provveduto a ricomporre le basi. Quando parliamo del matrimonio cristiano e, quindi, di sacramento, esiste questa possibilità.
Lo so, è sempre più difficile, ma non è impossibile che con la scelta consapevole di uno dei coniugi di fare dei sacrifici di sé stesso a favore della coppia, questo con il tempo produce la guarigione profonda delle condizioni di disabilità iniziali (perché spesso non ci sono ferite da guarire, ma sono vere e proprie condizioni di menomazione).
Attenzione, non è che questo venga richiesto sempre, come ricordava Fefral, il Catechismo dice “Esistono tuttavia situazioni in cui la coabitazione matrimoniale diventa praticamente impossibile per le più varie ragioni 8…)”, ma anche in casi molto difficili, le cose possono cambiare con la grazia, se uno decide e vuole. E tante volte, ve lo assicuro, basta uno che vuole e l’altro che non oppone resistenza attiva.
Mi viene in mente una per tutte (e per puntare in alto): Santa Monica, madre di Sant’Agostino.
Cara danicor,
grazie anche per le tue bellissime considerazioni, che sottoscrivo a mia volta.
Per proseguire sempre sulla medesima falsariga: c’è una bellissima canzone di Giorgio Gaber che certo molti conosceranno. Si chiama “Il dilemma”.
http://www.youtube.com/watch?v=163s9iBkNQg
“Il dilemma” racconta la storia di un amore che muore: l’uomo, caduto preda dei «brividini del cuore», tradisce la propria sposa rincorrendo «lo sguardo di una fanciulla nuova». E fin qui nulla di nuovo sotto il sole, o almeno sotto il plumbeo cielo del nostro tempo. Un’ordinaria storia come oggi ce ne sono tante: l’amore finisce ognuno va dove lo porta il cuore…
Ma Gaber era un uomo assetato di verità profonde, non si accontentava del “luogocomunismo” imperante. E intuisce che nel «mistero di un uomo e di una donna» c’è qualcosa di più della somma di due individualità. C’è quella che nel bellissimo monologo “Il Grigio” chiama un’«altra qualità dell’amore»: «E’ che l’amore è una parola strana. Vola troppo. Andrebbe sostituita. Non sarebbe meglio chiamarlo “la cosa”? Potrebbe diventare più concreto.
[…] “La cosa” è trasformazione, crescita insieme. È un patto di sangue stipulato tra due persone e forse, prima ancora, dal destino. “La cosa”…è l’amore. No, è un’altra qualità dell’amore. Una qualità che non rimpiange gli attimi perché diventa la vita».
Ecco cos’è l’amore: il calco di un voto, di un giuramento cavalleresco. Ed è talmente coinvolgente (presente e immediato come una “cosa” appunto) da andare ben al di là del “contratto” stipulato da due individui, tanto che anche nel fallimento i due protagonisti del “dilemma” decidono di darsi la morte (“finché morte non vi separi”…), come il conquistatore che prima della battaglia brucia i suoi vascelli per precludersi ogni possibilità di ritirata o il capitano che affonda con la sua nave. O il soldato che muore per la propria patria. Di questa fedeltà, di questa sottomissione parla Costanza nel suo libro: sottomissione a «un’altra qualità dell’amore».
«L’amore non è una scintilla effimera, nata dall’incontro di due desideri, è una fiamma eterna sprigionata dalla fusione di due destini» (G. Thibon, Quel che Dio ha unito, Soc. Ed. Siciliana, 1947, p. 165).
E questa aspirazione cova nel nostro cuore, sempre, per quanta sia la coltre di polvere posatasi sopra quella fiamma capace d’ogni prodigio.
È Matrix a volerci “liquidi”, ad avversare la “cosa”. Perché ai suoi occhi siamo solo ingranaggi di una macchina. Per questo è così prodigo nell’elargirci dosi tanto massicce di “libertà obbligatoria”…
E quando il giusto, che decide di offrirsi volontario al sacrificio per salvare un colpevole, da quell’altare non può che nascere nuova vita.
La fiamma eterna che nasce dall’incontro di due destini è la fiamma eterna che ogni essere umano è e che si può rivelare a noi stessi quando la cerchiamo veramente in ogni relazione della nostra vita, amore, amicizia, etc., in ogni persona, luogo, cosa, tempo, evento che viviamo; essa è l’eternità che siamo e di cui per lo più siamo inconsapevoli: l’amore autentico tra uomo e donna, è il mistero profondo di noi stessi estesi all’altro, che espandendosi diviene estensione al tutto fino all’essere uno e essere tutto…………..
grazie, cara Costanza, di avermi ricordato.
ma ancora di più – e lo sai – per ciò che hai avuto il coraggio di scrivere nel tuo libro.
Cara Costanza, sono io che ringrazio te, innanzitutto per quanto hai scritto nel libro e per come lo hai scritto, e poi per questa inaspettata e meravigliosa avvenutura del blog (lo so, te ne sei già pentita e non sai come dirmelo, ma ormai sono qui).
Volevo cogliere l’occasione per ringraziare tutti quanti. Non sono molto brava in queste cose, e chiedo scusa se commento in ritardo (in questi giorni ho avuto un momento di crisi con la tecnologia), ma ci tenevo a spendere due righe per chi fa di rende questo blog una straordinaria agorà.
La padrona di casa ha lasciato la porta aperta ma voglio dire grazie a tutti voi che, magari senza invito, magari animati solo da un po’ di curiosità, siete entrati e avete reso questo spazio virtuale in un luogo di incontro, confronto e qualche volta scontro. Con rammarico ammetto (mi dispiace proprio tanto!) di essere un po’ assente nei commenti. Mi verrebbe da dire che ho poco tempo, ma la verità è che vorrei rispondere a tutti con la parola giusta e spesso mi rendo conto di non averla. Tuttavia vi assicuro che leggo ogni singola parola di questi commenti e sempre ne ho tratto motivi di riflessione. Grazie a Laura e Cyrano, che con me condividono questa avventura, ma anche a Eleonora, Daniela, Jenny, Fefral (no che non te ne devi andare…), Paola, Giuliana (è stato bello conoscersi al Meeting!) Scriteriato, Alvise, Luigi, Andreas, tutti quelli che mi scrivono o cercano su facebook perchè mi leggono qui, se non ci foste voi, non ci sarebbe il blog. Se non ci foste sarebbe il segno inequivocabile che essere “la sposa sottomessa” è un modello fuori moda. Invece è addirittura controcorrente, un’avanguardia. Cha affascina chi con fatica cerca di incarnarla, e anche chi la considera una pura follia.
Cara Raffaella, anche io vorrei ringraziare Costanza. Per averci dato modo di leggere altre tre magnifiche e talentuose penne, mai banali e capaci – dote rara, questa – di porgere verità supreme con leggerezza e ironia. Contrariamente a quel che comunemente si pensa, una certa solenne pesantezza non ha nulla di religioso, perché «è facile esser pesanti, difficile esser leggeri. Satana è caduto per la forza di gravità» (G. K Chesterton).
Cara Costanza, purtroppo ho ancora qualche problema ad organizzare il viaggio per Milano ma farò di tutto per riuscirci: ti devo conoscere!
sono di Milano ma abito in Sardegna da 28 anni e indovina perchè?
A proposito, hai per caso in programma di presentare il tuo libro da queste parti?
Lo spero tanto. Non è così facile per le donne sarde fare un viaggio “in continente”…
Ti ringrazio per tutto.
emilia
@Emilia:
no, purtroppo non è previsto niente in Sardegna.
Comunque chiederò a Costanza di farmi un calendario dettagliato dei prossimi appuntamenti.
Un saluto
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