Per La Verità…

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di Costanza Miriano

Ho deciso di acconsentire a che i miei articoli possano uscire su La Verità perché credo che ogni modo per far conoscere le proprie idee sia buono, se le idee non vengono manipolate o modificate. Più è alto il numero delle persone che riusciamo a raggiungere meglio è. Siamo talmente pochi, noi cattolici, e noi che ci battiamo per il rispetto della vita, contro i falsi miti di progresso – contro l’aborto, l’utero in affitto, l’idea di un uomo totalmente autodeterminato e molto altro – che credo che qualunque pulpito ci venga offerto dobbiamo approfittarne per cercare di far ragionare le persone, contro la dittatura del pensiero unico, contro “gli sbagli della mente umana”, come il Papa ha definito il gender.

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Antipatiche canaglie

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di Padre Maurizio Botta  

Assicuro che è inquietante conoscere molto di un argomento, essere informati e vedere gridato dalla potente arroganza dei mezzi di comunicazione il contrario. Non ci sono differenze. RadioUno, Ansa, Repubblica un unico orrendo e deforme coro di menzogna. Il senso di impotenza e di vera frustrazione nel sapere che pochissimi leggeranno il punto 85 dellaRelazione finale del Sinodo quello che ha fatto titolare all’ANSA “Sinodo, ostia a divorziati passa con 1 voto di scarto”. Continua a leggere “Antipatiche canaglie”

Perché andiamo a Milano

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di Costanza Miriano, padre Maurizio Botta, Marco Scicchitano e Mario Adinolfi

Ci chiedono perché andiamo a Milano. La domanda ha varie connotazioni e gradazioni – dal “chi te lo fa fa’?” (alla romana), imputabile probabilmente ai nostri coniugi o agli amici più sinceri, al più sottile “che ci guadagni?”, passando per il complottista “ma chi c’è dietro, che movimento politico rappresentate?” – e ricorre abbastanza spesso. La verità è che andiamo a Milano perché siamo amici e ci piace mangiare e bere insieme (va be’, alla femmina non tanto, ma insomma). Continua a leggere “Perché andiamo a Milano”

Giornalisti, giornaliste e la mamma a cui il bambino ha diritto

Questo pezzo è stato scritto per il numero zero del nuovo quotidiano LA CROCE di Mario Adinolfi che sarà in edicola e online dal 13 gennaio 2015

foto di Leonora Giovanazzi
foto di Leonora Giovanazzi

di Costanza Miriano per La Croce

Giornalisti e giornaliste solo apparentemente fanno lo stesso lavoro. Il maschio parte dal giornale per conquistare il mondo, per plasmarlo, cambiarlo, per lasciarci un segno. La giornalista femmina accoglie il mondo dentro di sé. Se la prende, se ne fa carico, diventa amica degli intervistati, a volte per sempre. All’interno della redazione il maschio fa una battaglia per il controllo del territorio, la femmina non vuole conquistare il territorio ma le persone, o seducendole, oppure prendendosene cura, soprattutto se è in pace con se stessa.

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Due iene in redazione

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di Ennio Flaiano

«Da un mese nel nostro giornale hanno assunto in prova due iene. Una mattina, nello stanzone dove lavoro assieme ai colleghi Rosso e Milito, è entrato il capo dei servizi di cronaca con un tale che teneva queste due iene al guinzaglio. Le ha sciolte e se n’è andato. Continua a leggere “Due iene in redazione”

Non ci zittiremo

Editoriale del direttore di AVVENIRE, Marco Tarquinio dell’11 agosto 2013
 
Stiamo sviluppando sulle nostre pagine un’inchiesta giornalistica che rivela uno dei volti più terribili dei processi di disumanizzazione in corso: la creazione di un mercato globale del corpo femminile governato da grandi interessi e dall’idea che la donna/madre sia riducibile a “fattrice” di figli/figlie a loro volta ridotti a “prodotto”. Prodotto di un desiderio (comprensibile) di paternità e maternità difficili o naturalmente impossibili. E prodotto di un commercio (inaccettabile) tra abbienti, che comprano, indigenti che si vendono, e innocenti che vengono assemblati, selezionati, venduti e comprati. Continua a leggere “Non ci zittiremo”

Quando Dio è contento

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di Costanza Miriano

Quando leggendo un libro ti viene voglia di scolartelo tutto di un fiato per poter subito cominciare a vivere lo spirito che respiri tra le sue righe, be’ secondo me il libro ha fatto centro. Questo è l’effetto che mi ha fatto Quando Dio è contento, l’ultimo libro di Pippo Corigliano. Sottotitolo: Il segreto della felicità.

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Che male c’è?

di Costanza Miriano

Quando sono arrivata a scuola di giornalismo il mio ideale di cronista era Erodoto, mentre l’ultimo evento politico di cui avevo avuto notizia era il crollo dell’impero romano. Il mondo dei giornali era per me del tutto nuovo, per cui quando mi hanno insegnato che i giornalisti raccontano la realtà me la sono bevuta. Continua a leggere “Che male c’è?”

La sindrome dei capponi

di Cyrano

Giuliano c’aveva visto lungo: l’unico modo efficace e privo di effetti collaterali per sgominare quelle canaglie di cristiani era sollevarli da ogni pressione legale e lasciare che si scannassero tra di loro. Continua a leggere “La sindrome dei capponi”

Se il bon ton cosmopolita diventa custode della civiltà

di Giovanni Lindo Ferretti        Avvenire ( rubrica “dal crinale”)

Questa rubrica settimanale si rivela nel tempo impegno più gravoso del previsto. La possibilità di scrivere in assoluta libertà si sta trasformando, nei fatti, in edificazione di una struttura fortificata a salvaguardia di tutto ciò che va protetto quindi non scritto: in vigilata libertà. Innanzitutto la dimensione dell’intimità che non ha niente da nascondere ma ancor meno da esibire si sottrae, per scelta consapevole, al dibattito. All’intimità si addice il pudore.

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La banalità del male

di Francesco Amaduzzi

È ormai consolidata un’abitudine consapevolmente indotta dai media di descrivere fatti o situazioni non utilizzando semplicemente il sostantivo di riferimento ma aggiungendo un aggettivo; è un modo subdolo ed efficace di alterare la realtà.

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Fin che la barca va

 

di Raffaella Frullone 

Siccome quando è andata in onda ero impegnata nell’ordine: a risolvere al telefono il dilemma della mia amica Vanda: «Ex. Tornarci oppure no? », a discutere in Skype con il mio migliore amico (sì, ne ho uno maschio, è straordinario ed e’ anche single… se qualcuna vuole farsi avanti, organizzo incontri) sul disegno di Dio sulle nostre vite e infine a resistere al richiamo di Morfeo, non ho visto la puntata.

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Un anno di “Sposati e sii sottomessa”

Un anno fa usciva Sposati e sii sottomessa. Quel che resta di me, travolto da richieste di interviste, incontri, lezioni, articoli (richieste delle quali chiaramente in pochi si spiegano il motivo), voleva scrivere un pezzetto per dire quanto è felice, quel che resta di me, di avere incontrato tante persone meravigliose, grazie al libro. Il problema è che sono così stanca, così oberata, così stremata che ieri ho pianto di commozione leggendo “Milo va all’asilo” , e poi, sfinita, messi a letto i figli, mi sono addormentata, nel vano tentativo di scrivere, con la testa sul tavolo e gli occhiali addosso (così ora ho una specie di prestigiosa stimmata, si dice così?, in mezzo alla fronte). Ne approfitto per scusarmi con tutte le persone che mi scrivono qui, sulla mail e su facebook,  alle quali riesco a rispondere, se ci riesco, con mesi di ritardo e probabilmente in modo incongruo.

Per festeggiare il compleanno del libro, non riuscendo a scrivere un post, ho pensato con l’astuto admin di ripubblicare l’intervista che mi ha fatto per  Il Foglio Camillo Langone, per merito o colpa del quale tutta questa avventura è cominciata. Continua a leggere “Un anno di “Sposati e sii sottomessa””

Io so che tu sai che io so

di Maria Elena Rosati     trentamenouno

Cercare la parola “pettegolezzo” su internet, è come cercare un lecca – lecca in un negozio di dolci: ne trovi di tutti i gusti. Blog dedicati, riviste online che elencano le otto regole d’oro per difendersi dalla chiacchiera selvaggia, oltre a decine, forse centinaia di siti dedicati alle vite delle star.

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Pensare da donna

di Raffaella Frullone

Paolo Pugni mi offre un assist, quando scrive, parlando di repliche ai post dei blog,: “Mi interessa vedere la qualità delle reazioni, che considero specchio di un paese che degenera e implode. Nessuno che ti chieda di spiegare meglio, di chiarire il tuo pensiero. Nessuno sembra interessato a capire, quanto ad affermare. Le domande che ascoltano, aperta di chiarimento e chiusa di conferma, non appaiono su bacheche e blog. Solo affermazioni. E schiaffi”. continua a leggere

Io cattolico più di te

Cattolici divisi tra "tifoserie" e "parrocchiette".
 

di Claudia Mancini   La porzione.it

Prendo coraggio e faccio outing: ho un’identità cattolica sospetta.

Periodicamente si verificano degli episodi, riguardo ai quali molti cattolici si schierano in maniera categorica, sempre “pro” o “contro”. Sicuramente è un bene difendere le proprie idee con forza, ad extra, quando è una necessità – ad esempio – saper fronteggiare gli attacchi della “casta laicista e anticlericale” che non dà tregua; tuttavia, in questo modo polarizzato di schierarsi, ravviso dei pericoli, ad intra, per i cattolici stessi: una propensione alla polemica infinita, all’aggressione e alla svalutazione dell’interlocutore cattolico che ha ragioni diverse, e – cosa peggiore – l’impedimento alla formazione di una opinione pubblica cattolica laica che, dal basso, collabori in modo critico con la gerarchia ecclesiastica per riprendere a percorrere i sentieri interrotti, e non sto parlando di dialogo interreligioso ma del dialogo Chiesa gerarchia-Chiesa popolo di Dio. continua a leggere

I ♥ NYC Marathon

Oggi a New York si celebra, ehm si corre la maratona. In un’altra vita ( 1998) Costanza e il marito fecero uno speciale per RAI International (andato in onda anche su rai tre). Per chi volesse dare un’occhiata, questo è il link. Dura 46 minuti, ma basta vedere qualche secondo e fingere di avere apprezzato…

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