Il solo sguardo dal quale dobbiamo dipendere

di Costanza Miriano

Non posso smettere di preoccuparmi per le ragazzine della ginnastica che hanno denunciato abusi e pressioni psicologiche fortissime, perché fossero magre in modo innaturale, avessero orrore di un corpo normale; prese in giro, insultate, esposte al ludibrio delle altre se avevano mezzo chilo sopra le ossa; definite maialina, ippopotamo perché osavano mangiare una pennetta in più dopo otto ore di allenamento (i miei figli scuoiano il cinghiale dopo otto ore seduti). Tesorine, vorrei abbracciarle strette!

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Elogio della fatica

di Costanza Miriano
Prova a correre più veloce che puoi per 100 metri. Se non sei giovane e piuttosto allenato probabilmente non andrai alla velocità (16,6 secondi) che tenevano i finalisti dei 10mila a Tokyo. Solo che loro quei 100 metri li hanno fatti per 100 volte di seguito.
Ho visto la finale dei 10mila olimpici con una figlia che fa atletica leggera, e finalmente ho potuto parlare con qualcuno che corre: le dicevo i tempi che stavano tenendo e lei non credeva alle sue orecchie.

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Benedetta fatica

Costanza Miriano vince la Grifonissima 1987

di Costanza Miriano

Qualche tempo fa, in una gelida mattina invernale, a Perugia, ho incontrato un gruppo di ragazzini delle medie. Correvano in un bosco – come me, peraltro -, incuranti della pioggia, del freddo, degli schizzi di fango. Da madre ho avuto un sussulto, poi mi sono ricordata che per tutta l’adolescenza, e a dire il vero per tutta la vita, l’ho fatto anche io: prendere freddo, bagnarmi, sudare, correre tra radici e rami sporgenti; le mie ginocchia piene di cicatrici lo testimoniano, ma insomma sono sopravvissuta.

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Vuoi guarire? (replay)

di Costanza Miriano

Ho avuto anche io il mio momento di gloria a sedici anni, esteticamente parlando, come tutte. E’ vero, in seguito una raffina le arti della seduzione, del confezionamento (come trucco e parrucco; vogliamo parlare di certe mie acconciature negli anni ’80?), dell’abbigliarsi in modo presentabile (questa è una minaccia per mia sorella: se parli con qualcuno del mio vestito rosso per i 18 anni e delle sue inenarrabili spalline dirò alla mamma che ti ho vista fumare). Dopo si diventa anche un po’ ragionevoli, probabilmente meno squinternate e forse persino un po’ meno egoiste. Ma mai e poi mai si raggiungerà il pieno fulgore della fine dell’adolescenza. Continua a leggere “Vuoi guarire? (replay)”

Il calcio è di più

Testo del discorso tenuto dall’Arcivescovo di München e Freising Cardinale Joseph Ratzinger, nel corso della trasmissione ‘Verso la domenica’ del 3 giugno 1978 , che l’impagabile Scriteriato ha scovato e tradotto  per noi! Grazie


di Joseph Ratzinger

Chi, in questi giorni di giugno del 1978, desse un’occhiata ai giornali od ai programmi radiofonici e televisivi, si accorgerebbe molto rapidamente del fatto che vi sia un tema dominante: i mondiali di calcio. Nel 1970 vi furono quasi 700 milioni di persone che li guardarono in televisione; questa volta saranno certamente anche più numerosi. Continua a leggere “Il calcio è di più”

Un corpo sano, e la mente?

di Paolo Pugni

Che questa sia una società materialistica lo dimostra il fitness. Che di per sé non è che sia da bandire o condannare.

Anzi. E’ indice di un corpo sano. Solo che spesso la mente sana si è persa. Dissolta. Dentro la fisicità. Che è tutt’altro dal corpore sano di proverbiale memoria. Continua a leggere “Un corpo sano, e la mente?”

Correndo correndo

di Costanza Miriano

Ieri è stato il compleanno del mio amico Gabriele Brustenghi e io, puntuale come un orologio slavo, gli faccio gli auguri oggi.

Gabriele è un avvocato che lavora nel mondo dello sport. Ha l’età di mio padre e infatti io, nonostante lo conosca da un quarto di secolo, continuo a dargli del lei, anche se abbiamo condiviso sudore, corse, fatica, maratone, viaggi: mi ha generosamente ospitata, in quanto amica dei suoi figli, in molti posti meravigliosi, compresi New York e Los Angeles. continua a leggere

Crederci fino alla fine

di Jane

Federica Pellegrini è una vincente, senza dubbio. Qualche giorno fa è entrata nella storia dello sport, arrivando prima ai campionati mondiali di Shangai nei 400 metri e nei 200 metri: è forse la più grande nuotatrice  che sia mai esistita. Già in passato l’aveva dimostrato, essendo stata la prima donna a scendere sotto il muro dei 4 minuti nei 400m stile libero. A soli 23 anni, è un esempio da tenere in considerazione per moltissime ragazze e ragazzi. La tenacia, l’impegno, la determinazione che ha dimostrato e dimostra nelle competizioni sportive sono la prova che se si vuole, si può. E non solo nello sport.

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Oltre il lampione


Ieri sera ho dato la cena ai figli a un’ora indegna, molto vicina a quella di andare a letto. Appena andati via gli ospiti, infatti – la festa di Bernardo è stata una lunga, accesa partita di calcio creativo in giardino – i figli si sono prodotti nella domanda che da sempre suggella la fine di ogni festicciola di bambini: “che si mangia?” Ma che cavolo, c’era ogni ben di Dio sul tavolo: perché non avete mangiato niente? (E, soprattutto, perché non mangiate quando siamo noi gli ospiti della festina? Perché non vi riempite le tasche di panini venendo via?)
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Vuoi guarire?

 

Ho avuto anche io il mio momento di gloria a sedici anni, esteticamente parlando, come tutte. E’ vero, in seguito una raffina le arti della seduzione, del confezionamento (come trucco e parrucco; vogliamo parlare di certe mie acconciature negli anni ’80?), dell’abbigliarsi in modo presentabile (questa è una minaccia per mia sorella: se parli con qualcuno del mio vestito rosso per i 18 anni e delle sue inenarrabili spalline dirò alla mamma che ti ho vista fumare). Dopo si diventa anche un po’ ragionevoli, probabilmente meno squinternate e forse persino un po’ meno egoiste. Ma mai e poi mai si raggiungerà il pieno fulgore della fine dell’adolescenza.

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Le Chiacchiere dello spogliatoio 2

Anche oggi, in nome del riposo domenicale, ho pensato di pubblicare questa vecchia (è del 2004) puntata delle Chiacchiere dello spogliatoio che scrivevo per un giornale di sport, California.

Niente di imperdibile, ma così… Mi faceva piacere.

Ci sono stati degli anni, quasi dieci adesso che ci penso, in cui parlavo più con il mio allenatore che con i miei genitori. Erano gli anni dell’adolescenza, è vero, e capita a tutti di cercare figure di riferimento fuori della famiglia. Ma oltre a questo c’era il fatto che con l’allenatore passavamo, io e i miei compagni di atletica leggera, praticamente tutto il tempo che la scuola, e poi l’università, ci lasciava. Continua a leggere “Le Chiacchiere dello spogliatoio 2”