Crederci fino alla fine

di Jane

Federica Pellegrini è una vincente, senza dubbio. Qualche giorno fa è entrata nella storia dello sport, arrivando prima ai campionati mondiali di Shangai nei 400 metri e nei 200 metri: è forse la più grande nuotatrice  che sia mai esistita. Già in passato l’aveva dimostrato, essendo stata la prima donna a scendere sotto il muro dei 4 minuti nei 400m stile libero. A soli 23 anni, è un esempio da tenere in considerazione per moltissime ragazze e ragazzi. La tenacia, l’impegno, la determinazione che ha dimostrato e dimostra nelle competizioni sportive sono la prova che se si vuole, si può. E non solo nello sport.

Una delle mie più care amiche, ex nuotatrice a livello agonistico, lo sa meglio di me: il nuoto richiede un impegno e dei sacrifici inimmaginabili. La mia amica, infatti, ad un certo punto ha dovuto fare una scelta. Ha preferito abbandonare il nuoto, seppur a malincuore, per dedicarsi anima e corpo allo studio della Medicina. Ed anche in questo campo ci sta mettendo tutta la forza e la risolutezza che le vedevo mettere nel nuoto qualche anno fa. Insomma, la competizione sportiva come sfida prima di tutto con se stessi, forma il carattere e la mente, aiuta ad avere un approccio forte verso il proprio dovere e verso la vita. Mi piace pensare che lo sport possa avere anche questa funzione.

Però, mi discosto completamente da certe idee che stanno circolando in questi giorni intorno alla vittoria della campionessa. Hanno scritto su molti giornali che Federica Pellegrini è un esempio per tutte le donne, soprattutto quelle italiane investite di scandali, offese, discriminazioni. Lei sì che ha dimostrato che le donne valgono. Credo che questa sia l’ennesima stupidaggine mediatica che ci tocca ascoltare e leggere. Federica Pellegrini è una nuotatrice, una campionessa, un esempio e, se si vuole, un motivo di orgoglio per l’Italia. Punto. Perché mai fare discorsi retorici innalzando questa ragazza a simbolo di rivendicazione femminile? E’ una vincente, non perché è donna, ma perché è brava e si è impegnata. Per questa ragione è un esempio positivo non solo per le donne ma per tutti.

Quando un personaggio sale sul podio della notorietà per ragioni legittime, si incappa spesso nell’errore di farlo salire automaticamente anche sul podio della verità: diventa un idolo assoluto. In quanto idolo, viene ricoperto di ruoli e funzioni che non gli sono proprie, che non lo riguardano. Perché una nuotatrice che diventa campionessa mondiale di nuoto viene trasformata in un guru dispensa-opinioni quando la sua grandezza è stata dimostrata solo nello sport? Perché non lasciarla stare nel suo campo, innalzandola sul piedistallo solo quando se lo merita?

È vero che gli atleti quando vincono diventano delle divinità, c’è poco da fare. Quando Fiona May vinceva, io ero felice in modo totalmente esagerato, lei diventava per me il riferimento sportivo da seguire. Il problema è quando si fanno uscire gli atleti dal loro territorio mantenendoli ugualmente divini. Basta pensare alla pubblicità di Sky in cui la Pellegrini riempie una vasca d’acqua con la sola imposizione delle mani, evocando, erroneamente, l’immagine di Mosè che le acque le aveva separate. Non credo che fosse un’immagine blasfema come qualcuno ha detto, credo però che sia svilente per la stessa sportiva. D’accordo, i soldi sono soldi, qualcuno sarebbe disposto anche a vendere sua nonna per avere tra le mani un po’ di denaro che fruscia. Ma tutto ciò è davvero triste.

Mi viene in mente il film Rocky, quando il campione di pugilato viene ingaggiato per fare delle pubblicità che gli avrebbero fruttato parecchio guadagno. Dopo qualche tentativo rinuncia, un po’ per l’imbarazzo di dover stare in una gabbia vestito da Tarzan per far vendere un dopobarba, un po’ per l’umiliazione di non riuscire a leggere il gobbo perché analfabeta.

Ecco, non è di sicuro il caso della nostra nuotatrice nazionale, ma quando sento la pubblicità che dice “Cosa fa Federica Pellegrini quando non si allena?”, dentro di me, in modo quasi spontaneo, una voce esclama “Machissenefrega”. Crederci fino alla fine sì, ma solo in ciò che ci compete, per favore.

109 pensieri su “Crederci fino alla fine

  1. Gabriele Brustenghi

    Non sono d’accordo con Laura Gotti Tedeschi: un grande campione o una grande campionessa è di esempio per i giovani non solo perchè vince la medaglia d’oro a Shangai ma anche perchè, come la Pellegrini:
    * lavora tutti i giorni almeno otto ore al giorno che poi diventano dieci per lavori collaterali ma inerenti al suo lavoro
    * non si droga
    * non beve
    * non esce ogni sera per sbronzarsi nei bar o locali simili
    * quando vince il primo pensiero, il primo ringraziamento è per la mamma.
    Ecco perchè il “chissenefrega” di Laura Gotti Tedeschi mi sembra quanto più di inopportuno e superficiale potesse essere scritto a commento.
    Gabriele Brustenghi

    1. Daniela Yeshua

      Posso essere vergognosamente sincera come sempre?
      -Thanks. Et donc: prima di leggere il commento di Gabriele Brustenghi avevo solo leggiucchiato il nuovo post del day.
      Ma ora che sto attentuccia a quanto ha scritto il suddetto sior Gabriele in commento
      – che saluto insieme a tutta la banda della sottomessa gente 🙂 –
      e che inizialmente condividevo ma pienamente, m’è toccato leggerlo per bene, il post del day.
      E daaaatasi questa la volta che fo la seria, ho pensato:

      Si si, annuisco austeramente all’idea di Gabriele. Ci sta.
      Però infondoinfondo anche la Laura torto non ha.
      Mi sembra come quando muore qualcuno -di quelli che in vita erano veramente amatissimi, tipo mio padre, davvero davvero- e poi c’è sempre qualcuno che manco è fnito il funerale e stanno già “raccogliendo le firme” per farlo santo subito e agli onor degli altari.
      Ora: mio padre è stato un padre sublime -e anche mia madre se n’è accorta-.
      Ma io manco pe’ gnente penso o dico che sia stato un nuotatore simbolo per tutti i bagnanti che sappiano nuotare o meno ( e non solo perchè al mare quella nell’acqua sono solo e sempre e tutto/il/tempo io, a giocare coi pescetti che mai si degnano di comparire).
      In tutta semplicità io penso che in Cielo come sulla terra ci voglia sempre un sano discernimento.
      E non si può gridare subito –> “QUELLO E’ LUPIN!!! QUELLO DEI CARTONI!!!!” Solo perchè tutti si voltano al grido “AL LADRO!”.
      Anche se era un gran bel pezzo di olimpionico ladro.
      Capì?
      [Troppo contorta anche ‘stavolta?
      -Uffàààààààààààààààààààààà]

    2. Daniela Yeshua

      Mmmhhhhhhhhhhhhhhh .
      E ancora:
      MMMMMMMMHHHHHH….
      che fico Lupeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeen.

      -MMMMMHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!
      Ale, tu mi farai impaSSir di piaScere.
      -Oh yes.
      (A cucinare, va’)
      -MMMMMMhhhhh….
      🙂 🙂

    3. Luigi

      Gabriele scrive:
      * lavora tutti i giorni almeno otto ore al giorno che poi diventano dieci per lavori collaterali ma inerenti al suo lavoro
      * non si droga
      * non beve
      * non esce ogni sera per sbronzarsi nei bar o locali simili
      * quando vince il primo pensiero, il primo ringraziamento è per la mamma.

      Gabriele, io spero e sono sicuro che Federica è molto meglio di così perché se bastassero quelle cose per essere un esempio positivo forse altri personaggi storici poco edificanti potrebbero rivendicare il loro posto.

    4. io penso che sia limitato dire se un campione sia o no “un esempio”. Il campione è prima di tutto un personaggio e noi, sportivi o meno, ci appassioniamo alle imprese, alle urla, alle gioie e alle lacrime: è chiaro quindi che a volte vogliamo sapere di più, chi sono cosa pensano anche fuori dalla piscina, dal campo, dall’autodromo e dalla pista di sci. Questo non vuol dire che siano un esempio e neanche che si debba prendere in considerazione quello che dicono. C’è curiosità ma pure ammirazione per il talento e per tutto quello che ha detto il signor Brustenghi (che di sport se ne intende, eccome!).

    5. Daniela Yeshua

      @ Luì,
      ma Scerto che si, trullalà
      (oggi rotolini mitici/sempliciotti/ma gagliardotti con scamorzetta -centrale- e prosciutto cotto -laterale- per contorno -obbligatoriamente circunnavigante il tutto-) Si mangia tutti da me? Alvi, te che porti?

    6. Alessandro

      DanielaY,

      se vuoi farti leggere da Alvise Scalpello inscalfibile devi scrivere in fondo alla strisciata dei commenti e chiamarlo così:

      ALVISEEEEE!!!

  2. azzurra

    brava laura, bel post.

    “io credo che brave e antipatiche come la pellegrini non ne avevo mai viste” – così dice il mio fidanzato, nuotatore ed ex pallanotista

  3. Luigi

    Bel post Laura, coraggioso e controcorrente ma vero. Non che non ammiri la cara veneta Federica di Spinea, anzi. A livello sportivo mi piace moltissimo anche per aver combattuto contro le sue debolezze psicologiche. E’ anche simpatica. Il resto non lo so anche se facilmente a quel livello so che non è difficile scendere a compromessi con lo star system e soprattutto è facile diventare politically correct. In questo senso preferisco un Maradona o uno che si fa i cavoli suoi fuori dallo sport. Ad essere sincero poi vedere questi atleti che si tuffano e nuotano come degli squali e zampettano in acqua con il pubblico che delira sugli spalti mi vengono in mente le arene con i gladiatori. Troppi muscoli. Vuoi mettere un bel prato fiorito a raccogliere margherite?

  4. Ascoltavo, ieri mattina, alla radio, sulla ormai insopportabile Radio3 (Radio padre Emidio laica, si potrebbe definire) che la Peleggrini è simpatica e piace ai giovani proprio per quella sua tontolonicità babbuinicità tipica, nei modi fare e di esprimersi, dei giovani d’oggi
    (ferma sempre restando a-priori la babbuinicità per essenza del genere umano noi compresi, ogni cosa che si dica, si pensi eccetra). Ebbene, in questo, credo, la Calligaris
    dicesse giusto che i givani sono un po’ a questa maniera Pellgrinica, e soprattutto, che, probabilmente, come sempre, stanno bene, e danno il meglio di sé quando stanno insieme tra loro, più liberi e spontanei, e non costretti a fare pubblicità goffe e imbarazzanti. Del resto basta un poco guardarsi indietro per vedere altre masse e singolarità di giovani del tutto diversi , ma altrettanto, se non più babbalucchi.
    Maradona è un caso a sé, ma quanti Maradona vengono fuori in una generazione, quantiBest (un calciatore noto per il bere e anche altri, specialmente la copula sfrenata)Ecco, a proposito della copula, la Pellegrini , mi sembra, a quello che dicono, che si viva la sua bella età con grande gusto spensieratezza (è una brutta parola?) passando da un amore all’altro con disinvoltura

    1. Sto leggendo i libri della Mastrocola (che trovo fantastica), in particolare La scuola raccontata al mio cane, e lei direbbe che la tontolonicità-babbuinicità tipica dei giovani è data anche dal fatto che non si chiede loro più niente e gli si facilita la strada (lette le ultime disposizioni Ocse che dispongono di bocciare meno? Dove noi italiani siamo i ventiduesimi in quanto a severità…secondo me la scala è di 22 massimo 23 nazioni….)

    2. Alessandro

      brava Paola, posso testimoniare che gli studenti che escono dalle medie e non commettono grossolani errori di ortografia e sintassi sono due su dieci minimo. Questi dovrebbero essere bocciati prima di accedere alle superiori ma poi arrivano i genitori che considerano la bocciatura come un danno esistenziale (se ne parlava ieri) o qualcosa del genere e ricorrono al TAR e alla corte interplanetaria dei diritti , accusando il docente di non saper fare il suo mestiere.
      Allora l’insegnante o si inimica genitori e dirigenti scolastici e colleghi (che in genere grane non ne vogliono) oppure prende paura, pensa “chi me lo fa fare per lo stipendio che prendo” e lascia che la carriera del ciuccio progredisca immacolata… fino a quando, giunto all’università, il suddetto ciuccio, alla soglia dei vent’anni, dovrà frequentare corsi di recupero d’italiano organizzati dai poveri atenei disperati per l’incapacità delle matricole di conciliare il soggetto col verbo, la principale con la subordinata. Però papà e mammà sono contenti…

  5. David

    La Pellegrini è una grandissima nuotatrice…e basta.
    La Pellegrini nuota i 200 stilelibero più forte di tutte le altre, ma nuotare i 200 stilelibero più forte di altre non salva neanche una vita umana, mentre ne salva molte di più uno sconosciuto volontario in africa o una suora in mezzo alle guerre nascoste del nostro pianeta. O i medici di Emergency, o altre organizzazioni di cui neanche si conosce il nome.
    La Pellegrini fa allenamenti bestiali, che sono una sofferenza: ma non è una sofferenza nemmeno paragonabile a quella dei poveri, degli affamati e dei derelitti del mondo.
    La Pellegrini vince, da anni. Ma ci sono vittorie sconosciute che riempiono le vite delle persone lasciando vuota la televisione.
    La Pellegrini nel suo tempo libero mangia i Pavesini. Ci sono persone che neanche ce l’hanno il tempo libero.

    Di esempi è pieno il mondo. Forse è l’ora di cercarseli con un po’ più di impegno.

  6. Alessandro

    Oh ecco Laura che finalmente posso dire qualcosa sulla Pellegrini senza andare off topic.
    L’atleta è fenomenale, i risultati parlano chiaro. Per arrivare a quei livelli ci vuole disciplina, applicazione, ore e ore di allenamento quotidiano, dieta sorvegliata. Quindi, sotto questo punto di vista, niente da dire.
    Per il resto la Pellegrini è un essere umano come tutti che fa i suoi errori. A lei riescono meglio le stupidaggini che giocano col suo fisico modellato dagli allenamenti, come in qualche servizio fotografico seminuda e ammiccante su rotocalchi per guardoni, e pure nello spot dei Pavesini (dico: dei Pavesini) dove l’ammicco me lo aspetterei di meno. Capitolo Sky-Pellegrini già trattato a dovere. Aggiungo: mi sarebbe gradito che dopo un oro mondiale non sfoderasse la linguaccia e non ci infliggesse le corna, perché i vincitori hanno anche dei doveri di stile e decoro (vero Alex, capitano nostro? Ma sono fuori tema, da tempo la Juve non vince niente).

    Riapro il capitolo Sky per dire che la masnada di facoltosi burloni che simulano miracoli è composta anche da Eto’o, Pirlo, Ambrosini, Mauri, Castrogiovanni, Gallinari, Gérard Piqué e Totti in effigie. Visto che tutti costoro praticano sport di contatto, spero (sì, lo auguro pure a Pirlo bianconero) che in una partita o l’altra qualche loro avversario meno rinomato rifili a ciascuno di loro una memorabile pedata, una di quelle che tutti abbiamo ricevuto giocando, che non ti segano nessun osso non ti slacciano tendini non ti forano né stracciano muscoli, ma per qualche minutino ti fanno un male canaglia. Talora anche piccoli incomodi aiutano a rinsavire.

    Comunque alla fine l’obiettivo dei “creativi” è raggiunto: “bene o male purché se ne parli”. La polemica ha amplificato l’effetto dello spot, già trasmesso e divulgato per ogni dove senza lesinare mezzi. Se a uno non interessava Sky, adesso s’è incuriosito e s’è tolto lo sfizio di vedere che cosa sia. Premessa indispensabile all’abbonarvisi. Questo i periti del marketing si attendevano, e questo è accaduto.

    1. Beh…almeno c’è Amendola per Mediaset Premium che risponde sempre : 10 euro…. 😉 qualsiasi cosa facciano i suoi campioni…

  7. Alessandro

    OT

    scusate, ma devo dirlo perché mi emoziona.
    Con molta probabilità è stata rinvenuta la tomba di San Filippo, uno dei Dodici, “Il ritrovamento è avvenuto in Anatolia occidentale, precisamente a Pamukkale, l’antica Hierapolis, città in cui Filippo, dopo aver predicato in Grecia e Asia Minore, morì… racconta telefonicamente dalla Turchia il direttore della missione – “accanto al Martyrion (edificio di culto ottagonale costruito sul luogo dove forse Filippo fu martirizzato), abbiamo individuato una basilica del V secolo a tre navate. Questa chiesa fu costruita intorno a una tomba romana del I secolo che, evidentemente, era tenuta in enorme considerazione se si decise più tardi di edificarvi attorno una basilica. Si tratta di una tomba non a fossa, ma a sacello, con tanto di frontone e camera funeraria”.
    Ebbene, collegando tra loro questi e molti altri elementi, “siamo giunti alla certezza – conclude D’Andria – di aver individuato la tomba dell’apostolo Filippo, che era al centro di tutto il sistema di pellegrinaggio a lui legato”.
    Fonte: Osservatore Romano

    1. Alessandro

      GRAZIE a te, sorellastra,

      anche per quel “disdegniamo” scritto con tutte le “i” al loro posto che ti vale una maturità classica honoris causa

  8. Alberto Conti

    “Insomma, la competizione sportiva come sfida prima di tutto con se stessi, forma il carattere e la mente, aiuta ad avere un approccio forte verso il proprio dovere e verso la vita. Mi piace pensare che lo sport possa avere anche questa funzione.”

    Sono assolutamente d’accordo, dopo 18 anni di nuoto agonistico (con risultati mediocri), posso solo essere d’accordo con questa affermazione e con tutto il post.

    Il nuoto (ed ogni sport individuale) non concede alibi, spetta solo a te, potrai avere il talento ma senza metterci tutto non sarai un campione, e con l’impegno potresti anche arrivare ad ottimi risultati senza avere talento (un nome su tutti Stefano Battistelli probabilmente il più grande “Zero Rendimento Assoluto” nonchè prima medaglia olimpica del nuoto maschile).

    Lo sport forma il carattere, ti insegna che per ottenere risultati devi fare sacrifici, ma non basta: non basta perchè se i sacrifici iniziano ad essere eccessivi puoi sempre tirarti indietro, cosa può spingere un ragazzo a fare 6 allenamenti da 2 ore +3 ore di palestra alla settimana per 18 anni di fila (e per ottenere risultati mediocri)? Per me solo: la passione, la ricerca della bellezza del fare bene, che altro non è che la ricerca di quella Bellezza e di quel Bene che ogni uomo desidera per se, se riduci questo desiderio chi può spingerti a nuotare avanti ed indietro per 6/7 km tutti i giorni? (bhè Battistelli doveva mantenere un padre disabile e 6 fratelli, anche questo può essere uno stimolo sufficiente e infatti lui di km ne faceva 14! ;-)).

    Un’ultima nota sulla Pellegrini (scusate se sono lungo ma la passione è passione): devo dire che mi ha sorpreso moltissimo, temevo che senza Castagnetti (l’allenatore mancato 2 anni fa) non sarebbe più riuscita a tornare a certi livelli (a detta di chi ancora bazzica nel mondo del nuoto ne era psicologicamente dipendente in quanto fragilissima) ed invece anche nelle interviste mi è parsa estremamente sicura e veramente maturata e ne sono veramente felice (Alessandro nel nuoto certi versi a fine gara sono parte del rito, sono inevitabili perchè non puoi abbracciare i tuoi compagni e Luigi in acqua il tifo non lo senti nemmeno altro che arena, sei tu e gli avversari che fatichi a vedere).
    Detto questo concordo con Laura: è un esempio come sportiva e basta, elevarla a piccola divinità e guru è veramente troppo.

    1. Alessandro

      dico ancora due parole sulla Pellegrini. Gli scivoloni di cattivo gusto rimangono tali ma ci stanno in chi è così giovane e appetita da sponsor e quant’altro. Ribadisco che l’atleta è eccezionale, non era facile assorbire la perdita di un allenatore-padre-guru carismatico come Castagnetti ma lei ce l’ha fatta. Non seguo tutte le interviste della Pellegrini, ma devo dire in quelle che ho sentito mi è parsa persona assennata (spero che non avverta più la necessità di raccontare – come fece nel 2008 – se fa “sesso prima delle gare”; sono affari suoi, le domande cretine dei giornalisti si possono anche dribblare con un “sono affari miei, parliamo di nuoto”).

      Alberto, quanto all’esultanza la capisco, capisco sfogare la tensione e non poter abbracciare i compagni, ma si può esultare senza corna e linguaccia: urla, canta, disegna cuoricini o cuoricioni nell’aria, ma fermati lì…

    2. Alberto Conti

      Certo Alessandro, non tutte possono avere la classe e la grazia di Krisztina Egerszegi (e quando la Pellegrini avrà vinto quanto lei ne riparleremo) che festeggiava la vittoria alzando appena il ditino con lo smalto dello stesso colore della cuffia.

    3. Alessandro

      ecco, sì, questa è classe, prima e dopo il tocco finale!

      Confesso che nella mia profonda ignoranza in materia mi ricordavo appena di lei, ma questa è un vero fenomeno… s’è ritirata a 22 anni (perché così giovane?) con un mare di medaglie al collo… fantastica!

  9. ideemigranti

    Il rischio è che questi Grandi Esempi compromettano l’infanzia di molti bambini. Mai come prima ogni bambino di una famiglia media frequenta mille corsi extrascolastici (danza, nuoto, calcio, tennis) e non perchè lo sport fortifica anche lo spirito, oltre che il corpo.
    Si tratta anche di questa crescente schiera di piccoli talenti, costretti ad immani fatiche, per eguagliare (almeno nell’immaginario dei genitori) i grandi campioni.
    Piccoli Grandi geni a cui viene sottratto il dono più bello, il gioco e la spensieratezza dell’infanzia. Ricordi programmi tipo “io canto?” et similia?
    Obrobri, scippi, furti, offese.
    Federica Pellegrini è una campionessa, nel nuoto però. Per il resto mi associo a te… e Chissenefrega!

  10. Luigi

    A dimostrazione del fatto che lo sport crea idoli e in riferimento al test per la cresima che mi ha compilato anche mio figlio l’altro giorno, guardate come mi ha risposto a queste due domande:
    In due righe come ti vedi fra 10 anni?
    Giovanni vince il suo primo torneo del Grande Slam al Roland Garros
    In due righe come ti vedi fra 20 anni
    Giovanni vince il suo ultimo torneo del Grande Slam a Wimbledon

    1. Alessandro

      sì, questo mi fa pensare che gli sportivi vincenti abbiano obbligo di non dare cattivi esempi a chi, ci piaccia o no, li ammira come punti di riferimento.
      Purtroppo gli sportivi vincenti sono spesso dei ragazzini che passano direttamente dalla paghetta dei genitori ai milioni di ingaggi e sponsor, all’improvvisa notorietà… e a quell’età è difficile gestire tutto ciò senza sentirti veramente Onnipotente, Prescelto (bello forte ricco famoso idolatrato)… guardate quel poveretto di Balotelli, un ragazzino fragile che non sa controllare ciò che la popolarità gli ha creato intorno…

      Può far pensare quello che dice l’ex calciatore Flachi in un’intervista ad Avvenire del novembre 2011: “A me fanno un po’ ridere quelli che dicono che il calciatore deve essere un “esempio” per i bambini e per i giovani. Ma come fa a essere un esempio uno che a vent’anni guadagna un milione di euro, ha a disposizione tutte le macchine e le donne del mondo e passa le serate nei locali alla moda tra fiumi di champagne?”

  11. Luigi

    Il problema è che se tutti quelli che si squagliano la vita seguissero l’esempio di Federica ci sarebbe qualche Federica in più, magari 10 o 20 per paese però a vincere ce ne sarebbe sempre una, e il personaggio famoso e le copertine sarebbero sempre per una e i ragazzi impazzirebbero sempre per quell’una quindi che si fa? Nuon vuol dire forse che quella dell’esempio sia una semicazzata come dice Paul Bratter? E quanti si alzano al mattino alle sei per andare a lavorare in cantiere? Viva Federica ma ce ne basta una, gli altri continuassero a farsi li cazzi sua, o come i Simpson applaudano sul divano con una birra in mano, altrimenti per chi corre Federica?

    1. Daniela Yeshua

      E bben detto, Lui’.
      Oooooh.
      E quando ce vò ce vò.
      Straconcordo.
      (Ma quanti anni ha ‘sto ragassuolo? Luigi, dico. Ma mica l’ho capito…
      Io dico 45.
      L’ho detta grossa?
      Non ti inquadro, figliolo. Un aiutino, suvvia, e presto, che già le MALELINGUE ci fanno alla mia domanda il ricamino.

      Ohi ma….FEFRAL? 😀
      Ma mi tocca gridà anche con l’angelicata Fefral?
      (Posso sgnignazzare un tantinello
      – mentre grido-

      ALVISEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE

      FEFRAAAAAAAAAAAAAAAAAALLLL

      DANICOOOOOOOOOOOOOORRRRRR

      -chi ci manca all’appello?)
      Uh, ecco anche Alberto. Fichissimo l’uomo che nota lo smaltino accoppiato all’occhiello. E poi dici che i galantuomini sono TUTTI cancellati dalle gomme da matita.
      Ahhhh…..santa pazienza 😉

  12. io è proprio il concetto di “esempio” che contesto: negli anni 70 ero un ragazzino e andavo in giro con il polsino e la fascetta di spugna sui capelli come Bjon Borg, negli anni ottanta mettevo magliette sopra a giacche con le maniche arrotolate come Don Johnson,negli anni 90 mi vestivo più decentemene ma mi buttavo sulle piste da sci come Tomba la Bomba. eppure ho un rovescio che fa schifo, non ho mai inseguito un criminale, e scio abbastanza bene da riuscire ad evitare qualche albero (qualcuno ne piglio…). ma nello stesso tempo leggevo libri, guardavo film, viaggiavo e i miei riferimenti culturali e di vita sono sempre stati altri. credo che se Francesco Totti intervenisse sul blog sarei incuriosito e forse mi farei anche qualche risata ma riterrei gli interventi di Alessandro comunque più interessanti anche se juventino e il cucchiaio lo usa solo per tirar su la minestra.

    1. Alessandro

      paul

      ti ringrazio per l’apprezzamento, l’ultimo cucchiaio o scavino che ho fatto su un campo (per così dire) da calcio (parlo di anni e anni fa, quando Totti non aveva ancora brevettato la giocata) ha prodotto zero goal(s) per la mia squadra e una buca in più all’altezza del dischetto…

  13. fefral

    un saluto a tutti (ciao danielatrullalà ma i rotolini sono cotti o crudi?), neanche il post di oggi mi appassiona un granchè quindi ritorno ai miei personali perchè

  14. Velenia

    Non capendo un acca di nessuno sport,non avendo mai fatto sport e non seguendone nessuno,ritengo di non avere titolo per dire alcunchè.
    Voglio però salutarvi,è l’ ultimo giorno di lavoro,me ne vado in ferie e credo che non avrò accesso ad internet.Un abbraccio a tutti e uno per uno.

  15. Luigi

    @Daniela Y.
    Ma a che ti serve il faccialibro se non guardi le date di nascita?
    Spero di arrivarci a 45 visto che sono in attesa di operazione che ho posticipato a dopo le ferie.

    A me piace leggere ogni tanto le biografie degli sportivi perché appunto come dice Paul ho sempre avuto una certa ammirazione, a volte ci sono storie interessanti come lo potrebbero essere quelle di chiunque. Mi ricordo di aver letto Ian Rush ultimo figlio di minatore gallese, recentemente ho letto Nedved e prima Roy Keane. Il denominatore comune è comunque il sacrificio, quello almeno è sempre una cosa positiva.

    1. Alberto Conti

      Allora a te
      “Dopo il ritiro, Krisztina ha aperto un ristorante ad Erd, ai limiti dell’area metropolitana di Budapest ed il nome del locale è Egerljuk (la tana del topo). Dal matrimonio con Adam Vigassi (membro del team ungherese in una edizione del Camel Trophy) sono nati già tre bellissimi bimbi.”

      Fai clic per accedere a egersz.pdf

      Bella, brava, modesta, intelligente e pure sottomessa 😀

      @Daniela Y.: conosco il particolare dello smalto dello stesso colore della cuffia perchè:

      1) ero il vicepresidente del fans club Piacenza Krisztina Egerszegi (unico altro membro e presidente: il mio allenatore) 😉
      2) sono cresciuto con 2 sorelle più grandi
      3) ho moglie e 2 figlie femmine

    2. Alberto Conti

      @ Alessandro (cfr. commento più su) si è ritirata a 22 anni perchè ha iniziato a vincere a 14 (più giovane vincitrice olimpica della storia e contro le valchierie della DDR) e dopo 8 anni a vincere tutto (a parte quello rubatele da atlete dopate) uno non ce la può fare.

      Anche la stessa Pellegrini ha annunciato il suo ritiro dopo Londra 2012 e guadagna dicesamente di più che le nuotatrici di 15 anni fa

    3. Alessandro

      Alberto

      GRAZIE, curiosità appagata! Quindi dopo otto anni al top uno è proprio prosciugato…
      ma sarà vero che la Pellegrini si ritira dopo Londra? Staremo a vede’

  16. Luigi

    @Velenia
    Buone vacanze
    @Alessandro
    No, tranquillo, a causa di un calcolo mi infileranno un catetere dentro il pisello e risaliranno alla ricerca della pietra magica non filosofale. Non sentirò nulla grazie all’anestesia. Al massimo al mio risveglio sarò compromesso nei gioielli però dopo un paio di mesi mi hanno assicurato ottime performances.

    1. Daniela Yeshua

      @LUIGIOTTO
      Anche se non mi sembra il caso nemmeno lanciartelo a volo, un bacino sulla BUA, è sicuro che -da oggi che lo so- sei il co-protagonista del mio secondo rosario quotidiano.
      E ero pure ‘na scout. Ergo prometto fedelmente. Ti mando un abbraccione grande quanto una coca cola gigante.

    2. Alessandro

      Luigi

      mi rassicuri, bene (o insomma non trooooppo male)

      “mi hanno assicurato ottime performances”:
      fiuuuu, niente forfait, quindi è confermata la tua partecipazione olimpica nella specialità “minzione in lungo” 🙂

      (non te la prendere, DanielaY, è una battuta un po’ trivialotta, ma dovevo dirla…)

  17. GABRIELE BRUSTENGHI: ho letto solo ora (prima non era comparso) il tuo commento.
    Se hai letto bene l’articolo Laura dice “chissenefrega” di quello che fa la Pellegrini quando non si allena. E poi ci mancherebbe che uno non se ne potesse fragare della Pellegrini come di tutto quello che gli pare a lui!!!! Per esempio, chissenefrega, ho sentito anche dire, della pallacanestro, del tiro al volo, , della vela, della Canalis, di Dante, del presidente Napolitano, di Berlusconi, del Papa, perfino del calcio l’ho sentito dire, e l’ho visto anche scritto, e allora?

    1. Alessandro

      – pallacanestro: mi piace abbastanza
      – tiro al volo: so nulla (solo le vinciamo le medaglie)
      – la vela: esiste ancora Luna Rossa? e Mascalzone Latino?
      – Canalis: non ricordo
      – del presidente Napolitano: devoto rispetto istituzionale, la simpatia è un’altra cosa (ma mi sta più simpatico del presidente emerito Scalfaro)
      – di Berlusconi: classe 1936
      – perfino del calcio l’ho sentito dire, e l’ho visto anche scritto: frequenti ambienti anarchici? 🙂

      Dante e Papa: non si discutono, si amano

  18. “Ebbene, collegando tra loro questi e molti altri elementi, “siamo giunti alla certezza – conclude D’Andria – di aver individuato la tomba dell’apostolo Filippo, che era al centro di tutto il sistema di pellegrinaggio a lui legato”.
    Fonte: Osservatore Romano

    E’ pieno di tombe in quel posto, era una necropoli già da prima di Cristo, ora sono giunti alla certezza, e io mi dovro convertire, ancora?

    1. Alessandro

      ma che c’entra la conversione? Per non credere che Gesù Cristo sia Dio non è necessario negare che uno dei dodici sia morto e sepolto da qualche parte…

    2. Alessandro

      mannaggia a me, se stavo zitto… nel cattolicesimo funziona così: ogni ateo che converti 1 punto, a 100 (ma devono essere conversioni certificate, non si bara) entri in paradiso per direttissima

  19. admin

    @Fefral:
    non ho MAI promesso la foto di Cyrano, semmai l’autografo .
    Ma se vuoi la foto di Cyrano ecco la foto di Cyrano (senza autografo però).

    Ora aspettiamo il post

    1. Alessandro

      Giuliana bugiarda, il tuo naso è agli atti (repertato come “coraggio che sfiora la coglio….”) e risulta essere geometricamente regolare

  20. Luigi

    @Daniela Y. grazie, posso chiamarti Candy Candy trullallà?
    @Alessandro
    Le battute triviali dette da un dotto scatenano sempre una ilarità maggiore giacché inaspettata

  21. giuliana z.

    Sulla Pellegrini, io dico solo che in comune con lei ho solo quello che fa quando non si allena, cioè mangiare, solo che io lo faccio più o meno negli stessi tempi in cui lei si allena!
    A parte questo, secondo me è importante l’esempio che dà lei solo per l’aspetto del sacrificio e dei risultati che ne conseguono. I giovani spesso sono dei debosciati, ma non per colpa loro, ma per colpa dei genitori che li abituano ad avere tutto al primo frigno. Da quando sono piccolissimi. Forse lo sport è proprio quello che ci vuole per capire che solo col sacrificio e la dedizione si può ottenere qualcosa. Ma ripeto, lo sport è solo una delle strade possibili. Ci sta anche lo studio. Se uno è completamente negato per lo sport, magari in piscina si diverte, fa un po’ di sano movimento, ma mica tutti siamo da Olimpiadi. Magari siamo bravi in altre cose. L’importante è che se trovaimo qualcosa che ci appassiona, ci dedichiamo a quella cosa con impegno, perchè possiamo vedere dei risultati. Insomma, la sostanza è che quando qualcosa ci interessa, è il cuore che ci spinge a farla bene, perchè venga bene. Per esempio, io ho degli invitati a cena e mi piace fare le lasagne alla bolognese. Ecco che allora mi metto con un certo anticipo a preparare la pasta. il ragù e la besciamella. Ma ci devo dedicare il tempo necessario. Se penso di fare tutto in un quarto d’ora, di sicuro il risultato sarà una porcheria! non basta dire “mi piacerebbe fare….”, no, si dice “mi metto e lo faccio”. Come dice un amico mio: non preoccupatevi, occupatevi!

    1. Alessandro

      allora puoi seguirlo in differita alle 20.00 (stesso canale) o ascoltare quello di Radio Maria alle 20.30

  22. azzurra

    tutti gli autori del blog hanno la loro brava fotina, tranne cyrano.

    admin, c’è una evidente disparità di trattamento!!!

    1. ma la giustizia è “vivere con onesta dignità, non far del male a nessuno e rendere a ciascuno il suo [non “a tutti lo stesso”, n.d.t.]”, quindi dov’è il problema?! 🙂

    2. Alessandro

      “e rendere a ciascuno il suo [non “a tutti lo stesso”, n.d.t.]”, quindi dov’è il problema?”

      Appunto: non “a tutti la medesima foto”, ma “a ciascuno la propria foto” (a Cyrano quella di Cyrano, ad Alvise quella di Alvise ecc.) 😀

    3. giuliana z.

      aspettiamo con ansia quella di Alessandro, che sinceramente mi incuriosisce assai più di quella del baldo giovanotto dal nasone! ….. 😀

  23. giuliana z.

    Domani vado al mare e per una settimana vi seguirò col contagocce! vi abbraccio di cuore!!!!
    per chi non lo sapesse, oggi è santa Marta, patrona delle casalinghe come me! auguri Giuly, grazie altrettanto!

  24. fefral

    propongo una raccolta di firme per convincere alessandro a farsi un profilo su fb!
    Chi aderisce firmi qua sotto, comincio io

    1. Daniela Yeshua

      -siiiiiiiii!

      (Ma quanto so’ telegrafica stasera. Ma mica si vede che sto scrivendo dal lettuccio col portatile sul pancino, con la palpebra già sognante …. sul petto del mio Amato…? Mmmhhh…mo che vo da Lui me lo spolpo…)
      Buoooonanooooootttee
      -Clik

    2. Alessandro

      dovrei rifarmi il profilo dal chirurgo plastico, altro che farmi il profilo su fb… 🙂

      care amiche nonché cari amici, le vostre intenzioni sono nobili e vi ringrazio, ma a me fb sta antipatico (non chi ci sta su, è proprio fb che non mi va a sangue) quindi niente mio profilo… ma non vi perdete niente, ve l’assicuro…

    3. Bravo Alessandro! la diffidenza che hai verso fb è giustificatissima e non solo da un punto di vista culturale o di costume.
      Neanche io ci sono.

  25. Adriano

    Nessuno può essere preso come esempio a tutto tondo: anche i santi sono stati peccatori.

    Detto questo, personalmente preferisco che sia la Pellegrini a essere considerata un esempio da seguire e non quelle persone che, tra Grande Fratello, i vari reality e i bunga bunga, prendono una strada diversa per “realizzarsi” e per raggiungere la notorietà.

    E poi, chi ha detto che la Pellegrini non possa essere un esempio anche fuori dalla vasca? Mi pare un po’ presto per escludere questa possibilità… Oppure l’avete già giudicata?

    “Cosa fa Federica Pellegrini quando non si allena?”. “Sono affari suoi” risponderei, ma se fa qualcosa di buono e vuole far saperlo, ben venga.

    1. Io penso che i santi siano esemplari proprio in quel loro “tutto tondo” comprensivo di debolezza e bassezza, Adriano. Se invece cerchi le umanità perfette, ne abbiamo già due modelli, direi che possono bastare. 🙂

    2. Adriano

      Quindi sostieni che le debolezze e gli errori/peccati che hanno commesso i santi siano esempi da seguire?

      1. No, certamente, ma che fanno parte della stessa storia di salvezza che – tutta intera – giustamente consideriamo esemplare. I peccati non sono dei fastidiosi e inspiegabili “bug” nella vita di un santo, ma la mirabile base su cui poggia la paradossale opera del “Dio che salva” (Gesù), “l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo”. “Redentore” significa che il peccato è misteriosamente entrato in contatto con l’opera di Dio, dal momento che Dio stesso se n’è “sporcato le mani”.
        Diversamente ammireremmo dei supereroi che, chissà perché, ci hanno messo un bel po’ di tempo (mediamente tutta la vita) per dispiegare quei superpoteri che noi finiamo per idolatrare. Frustrante, se non altro.

  26. Alessandro

    “Oppure l’avete già giudicata?” Ma chi è ‘sto “voi”?

    Per quanto mi riguarda ho scritto più di un commento in cui ho detto quel che mi va e quello che no della Pellegrini, per quanto ne so.
    Se ti dai la pena di leggere quello che ho scritto (parlo per me), senza dire “l’avete già giudicata”, vedrai che non ho “giudicato” (leggi: “condannato”) nessuno, e ho detto quello che apprezzo della Pellegrini anche fuori dalla vasca. Per quanto riguarda il futuro, è perfettamente inutile almanaccare su quello che io o la Pellegrini saremo in futuro; si sta parlando del presente e del passato.

    1. Adriano

      Alessandro

      Se pensi di non averla giudicata, allora naturalmente il “voi” non coinvolge te. E poi trattasi di una domanda.

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