Puoi baciare la sposa

di Raffaella Frullone 

«Si fa presto a dire “spòsati”. Sposati ‘dde che? Con chi? Ma hai visto che uomini ci sono in giro? Per carità. Il mio ex mi ha lasciato, quello prima voleva una relazione aperta, quello ancora prima pensava solo a divertirsi. Non riesco a trovare l’uomo giusto». Uno dei commenti più ricorrenti che in questi mesi hanno ricevuto da me in regalo il libro di Costanza è stato questo (poi Costanza ci sentiamo in privato per quelle provvigioni sui libri comprati e regalati). In seconda posizione sul podio c’era quest’altro commento «Eh magari. Ogni volta che pronuncio la parola matrimonio, il mio fidanzato ha un attacco di colite, quando un suo amico, conoscente, parente di quarto grado annuncia che si sposa, passa la serata a bere superalcolici al bar e prima di ogni cerimonia di nozze fa gli scongiuri che neanche quando vede un gatto nero».

Ora io credo che sia giusto dire una parola anche a queste donne, per non farle sentire sole, per non farle sentire abbandonate e per contenere il loro scoramento. E’ assodato: nel Dna maschile c’è una sorta di intolleranza al concetto di “per tutta la vita”. Stando a studi psicologici neanche troppo approfonditi pare che, all’udire la parola “matrimonio” il cervello maschile visualizzi una pesantissima catena con un ancor più pesante lucchetto, e mentre la donna già si immagina raggiante con l’abito bianco, lui si vede in casa costretto ad una cena con la suocera, la cognata e dei bambini urlanti di cui non ricorda l’esatto grado di parentela, mentre gli amici guardano la finale di Champions ingurgitando litri di birra ghiacciata. L’uomo ha sentito dei racconti da brivido: racconti di mariti che erano fidanzati con una donna affascinante e docile, e si sono ritrovati a dividere la casa con una sorta di rottweiler in gonnella, anzi con il gonnellone lungo di lana e la maschera al cetriolo. L’uomo, anche se fidanzato e innamorato, si chiede perché mai dovrebbe rinunciare al sugo della mamma per fare un salto nell’ignoto, magari addirittura subodorando che sarà chiamato all’arduo compito di portar fuori la spazzatura (stando attento a non sbagliare i giorni della raccolta differenziata) o ad aprire le trattative per ottenere una cosa che gli spetta di diritto da secoli: lo stadio la domenica pomeriggio.

E se questa intolleranza genetica vi scoraggia, sappiate che ci sono delle donne alle prese con un dramma ancor più grande: la ricerca dell’Uomo Giusto. Dove si compra l’uomo giusto? Dove sta? Giusto per chi? Per cosa? Quali sono gli standard minimi di sopravvivenza? E’ in garanzia? La questione è complessa perché bisogna valutare molti dettagli, non sempre immediati da scoprire. Se è la seconda volta che vi incontrate e si ricorda il vostro nome, è un buon segno, se vi corteggia mentre sta con un’altra “però è finita da un pezzo, domani la lascio”, non lo è. Ogni donna da ha in mente una scaletta delle caratteristiche che il Principe Azzurro deve avere e nel corso degli anni lima la scaletta, la lima, la lima, fino a che non si riduce a “basta che sia un bravo ragazzo”, il che, se mi permettete, è anche un filino triste. E allora lì con i raggi infrarossi per non incappare in quello sbagliato: nel seduttore che vuole solo una cosa, nell’intellettuale che parla solo di letteratura medievale, nell’uomo zerbino senza personalità. Mica facile. Ancor più per le donne cattoliche, magari in cerca di un uomo in gamba, e che condivida con loro l’amore più grande, quello per Gesù.

Siccome ognuno si ingegna come può, anche in questo caso il genio femminile conosce diverse e straordinarie espressioni. Accanto alle strategie classiche delle donne, frutto di ore e ore di chiacchiere e di scambio di consigli, le single cattoliche si attrezzano come possono: frequentando incontri e catechesi, impegnandosi in iniziative cattoliche, posizionandosi in banchi strategici a Messa, frequentando siti per single cattolici che, ho scoperto, spuntano come funghi, soprattutto negli Stati Uniti.

E sempre dagli Stati Uniti arriva una guida per tutte le donne cattoliche in cerca di marito. Si intitola How to get “I do” ,ovvero Come ottenere il “Sì, lo voglio”. L’autrice è una brillante trentatudenne di Washinghton, Amy Bonaccorso, convertita al cattolicesimo durante il Giubileo del 2000 e sposata con Attilio dopo una serie disastrosa di incontri sbagliati. Amy si racconta amareggiata e dispiaciuta per le amiche intelligenti e affascinanti che non trovavano un fidanzato, o meglio l’uomo giusto «E’ naturale che una donna cattolica cerchi un uomo che condivida i suoi valori e la sua fede e dunque è giusto dare loro le dritte per raggiungere l’obiettivo». Il libro è pieno di consigli pratici e simpatici su come comportarsi, che posti frequentare, errori da evitare. Sicuramente quello che c’è di più vero è il consiglio finale: «Avere una relazione con Gesù e lasciarlo libero di operare al di fuori dei nostri schemi rigidi». Vogliamo forse mettere limite alla fantasia del Signore?

Certo che no. Potenzialmente ogni uomo potrebbe essere quello giusto: il collega timido, il vicino chiassoso, l’avvocato serioso, perfino uno convinto che San Paolo si scriva tutto attaccato e sia il nome proprio dello stadio di Napoli. Magari nel disegno del Signore siete proprio voi la sua via di Damasco, e con una buona dose di pazienza (la famosa “dose da camionista”) e l’aiuto dello Spirito Santo potreste addirittura guarirlo dall’intolleranza al matrimonio.

116 pensieri su “Puoi baciare la sposa

  1. La SECONDA maggior autrice di tutti i tempi sul tema matrimoniale ha scritto: “L’immaginazione delle donne è molto rapida: balza in un attimo dall’ammirazione all’amore, dall’amore al matrimonio.”

  2. Temo che la refrattarietà di certi uomini – non dell’uomo, perché sappiamo tutti che non è così – sia dovuta alla visione che in certi ambienti, o per certe mentalità, si ha del matrimonio, e cioè di un appuntamento obbligato dopo un tot di anni di fidanzamento e, soprattutto, dopo una certa età. Insomma, una delle tante tappe forzate che si impone chi scambia la vita per una carriera: la storia seria a una certa età, poi la laurea, poi il posto, poi ti sposi con la fidanzata della storia seria, poi la casa, poi il primo figlio, poi il secondo, poi ti cambi la macchina, ecc. Su tutto, la pressione dell’ambiente circostante. Vogliamo poi considerare cosa comporta sposarsi per la mentalità maggiormente diffusa al sud, se non in Italia? Comporta acquisire all inclusive parenti dei parenti dei parenti ed obblighi di etichetta quali il pranzo domenicale – categorico -, una domenica dalla suocera A, l’altra dalla B, a scapito non soltanto dell’appuntamento calcistico ma principalmente di una sana libertà di gestire in coppia il proprio tempo libero.
    Tante volte non è voglia di non rinunciare al sugo di mammà, ma è voglia di tempo, di gestire il proprio tempo, e di non dover mutare una scelta consapevole nell’accettazione incondizionata di obblighi. Credo ci sia una cosa che spesso e volentieri si preferisce tacere, dirottando sui luoghi comuni che sono molto più divertenti e consentono di riconoscersi nello stereotipo – cosa sempre rassicurante: e cioè che il matrimonio è visto tante volte come un obbligo sociale che, a seconda dell’educazione da cui si proviene, della mentalità, del chiamatelo come volete, se ne tira appresso molti altri che magari non si vorrebbe. Voler sposare una donna, la propria fidanzata, non vuol dire ereditare in blocco – ed obbligatoriamente – certi meccanismi, certe dinamiche familiari, ed anche certe forme odiose di ingerenza. Se a spaventare fosse il contorno, non il matrimonio in sé?
    In definitiva, ed al di là di tutto questo, penso che occorra sempre una buona dose d’onestà, con se stessi innanzitutto, e dunque con gli altri. Avere il buon senso ed il coraggio di chiudere la propria storia, senza rubare il tempo all’altro, se dopo un tot di tempo considerevole non si ha voglia di fare questo fatidico passo. E soprattutto, chiedersi con franchezza: sono pronto? è la vita che fa per me? quanti sfizi ancora ho da togliermi? quante vacanze con gli amici voglio ancora fare? quanto ho ancora bisogno di non dover dare conto a nessuno? quanto ancora ho voglia di vivere senza assumermi questo genere di responsabilità? ed in primo luogo: dopo tutto questo tempo, è comunque questa persona, con tutto il suo mondo, il suo modo di agire e pensare, i suoi obiettivi, le sue priorità, il suo modo di vivere, la persona adatta a me? Sposarsi non è un obbligo. Io credo che questo debba entrare in testa ai tanti che poi con superficialità dicono sì, ed anche alle tante che con altrettanta superficialità lo chiedono ad uomini che tengono scritto in fronte “Inidoneo”. Dura doverlo ammettere (ed è un discorso che vale per entrambi), ma occorre considerare l’eventualità che la persona con cui si è stati per anni non sia adatta ad essere nostro marito o nostra moglie.

    Saluti.

  3. Ciao Costà (scusa il nomignolo ma ormai è come se facessi parte della famiglia),
    si potrebbe dire che gli uomini hanno un problema uguale e contrario?

    Non nel senso che non trovano la donna giusta per non sposarsi 😀

    Ma nel senso che di donne interessanti, carine (anche l’occhio vuole la sua parte), Femmine (intendo: delicate, amorevoli, donne di casa, pazienti) e che sanno quello che vogliono ce ne sono realmente poche; e, purtroppo, molte sono anche agnostiche e quello che vogliono è “un figlio”.

  4. Luigi

    Urge Oscar

    Le donne non si comprendono, si amano.
    Tutti gli uomini sono dei mostri. Non c’è altro da fare che cibarli bene. Un buon cuoco fa miracoli.
    L’essenza dell’atmosfera romantica risiede nella sua incertezza. Se mai prenderò moglie, cercherò di dimenticarmene subito.
    Nessun uomo sposato è mai attraente tranne che per sua moglie e spesso, mi dicono, nemmeno per lei.
    Gli uomini vorrebbero essere sempre il primo amore di una donna. Questa è la loro sciocca vanità. Le donne hanno un istinto più sottile per le cose: a loro piace essere l’ultimo amore di un uomo.
    Le donne possiedono un istinto meraviglioso: hanno la capacità di scoprire tutto tranne l’ovvio.

  5. Bell’articolo! L’uomo giusto e non giusto un uomo (spero non sia una involontaria citazione tipo di Baglioni)…che poi anche trovatolo, l’uomo, può riservarti delle sorprese. Pensa io ero proprio altamente, profondamente, cattolicamente convinta che il mio fidanzato fosse l’uomo giusto. Poi mi ha lasciato e solo lì ho detto senza manierismi “Va bene Signore, fai Tu. Tu sei il Signore della mia vita e questa è la decisione più importante”. Poi “l’uomo giusto” è tornato, era sempre lui!, ma me lo riconsegnava Lui.

    1. Alberto Conti

      PIccola correzione: se “me lo riconsegnava Lui” non era più l’ex era un uomo nuovo (Lui fa nuove tutte le cose) 😉

  6. “Sicuramente quello che c’è di più vero è il consiglio finale: «Avere una relazione con Gesù e lasciarlo libero di operare al di fuori dei nostri schemi rigidi». Vogliamo forse mettere limite alla fantasia del Signore?”
    Che tradotto in prosa vuol dire: fare come fanno tutti, aspettare che capiti (ammesso che capiti e che uno la riconosca) la persona “giusta” (della quale difficile dare una definizione prestabilita) o sennò, col Signore dalla propria parte, sottomettersi a uno qiualsiasi (non lo siamo forse tutti qualsiasi?) copulare , generare e tenere duro fino alla morte!!!

  7. giuliana z.

    I miei primi fallimentari tentativi di trovare L’U.G. erano diretti principalmente ad individuare il “bravo ragazzo”, diciamo che non avevo in mete altre caratteristiche degne di nota da mettere nell’elenco delle pretese. E infatti ci fu una breve serie di “bravi ragazzi”, ovviamente sbagliati. Sì perchè dietro la pubblicità ingannevole si nascondono, nemmeno tanto bene, i significati del “bravo”. Che vuol dire “bravo”? tutto e niente. Bravo negli studi? Bravo nel 730? Bravo nel corteggiamento? mica se un ragazzo è bravo in ciascuno di questi significati sarà allora l’Uomo Giusto! Il soggetto della nostra ricerca arriva quando cominci invece a mettere un corollario a quel “bravo”, e non ti accontenti più che ti apra la portiera dell’auto (di sicuro l’auto è nuova), oppure che ti faccia discorsi sull’iperuranio (poi pretende che tu sia la sua Beatrice). Io sono incappata nell’Uomo Giusto quando, dopo una pesantissima delusione, avevo completamente messo la vita sul piatto di Dio, mi sono abbandonata senza rete alle Sue decisioni, senza pensarci troppo. Ho pensato “bè io ti dico cosa NON voglio, cioè non voglio qualcuno che mi chieda di fare a meno di Te, poi fai Tu,decidi Tu cosa devo essere e con chi”. C’è voluto poco, sia nel modo che nei tempi. Il mio lui giusto non è un genialoide e nemmeno aveva un 730 nutrito, ma ha visto cosa avevo messo al centro della mia vita ed è venuto a vedere anche lui.

  8. Luigi

    Sul profilo di facebook di una mia amica ieri ho visto che comei datori di lavoro ha scritto: Marito e figli.
    Mi sono reso conto che anch’io sono un imprenditore.

  9. Luigi

    Comunque è proprio vero che le ragazze in età da marito si svenano alla ricerca di sto cazzo di principe azzurro (mi aiutate a trovare un altro linguaggio più pulito che dia lo stesso impatto) e poi ripiegano su un Simpson qualsiasi. Fondamentale però è non ammettere che non è un Simpson con le amiche almeno i primi mesi. Passato un po’ di tempo e con l’arrivo dei figli soprattutto ecco che il ritratto del Simpson è svelato e completato con ogni dettaglio per la goduria delle amiche che già lo sapevano, ma vuoi mettere sentirselo raccontare?

  10. e che dire allora dei ragazzi cattolici che non trovano la loro dolc metà perchè incappano i ragazze con mille problemi differenti che ti fanno dire stop! forse è meglio aspettare la prossima perchè non hai capito bene cosa sia amare davvero?! Cyrano replica tu per noi!

    1. Alberto Conti

      Condivido è più difficle per un ragazzo tirarsi indietro di fronte a una ragazza disponibile (“deficiente”, “ricchione” …) che per una ragazza non concedersi (“suora”) 😉

  11. giuliana z.

    Comuque, per le ragazze cattoliche che mettono limiti frequentando solo luoghi cattolici, dico: smettetela! apritevi ad altre possibilità. Io ho amici ed amiche che sono stati single per anni e anni, poi un giorno hanno messo piede chessò, alla scuola di ballo o in un areoporto internazionale per un qualunque viaggio di lavoro, ed ecco spuntare l’altra metà della mela, così. Davvero non mettiamo limiti alla fantasia del Creatore. E poi, Luigi, diciamolo, in ogni uomo c’è un Homer Simpson…. infatti io mi sto facendo crescere la cofana blu da Marge!

  12. Giuseppe

    Per quanto ne so l’avversione maschile al matrimonio con il DNA c’entra come i cavoli a merenda come in tutti i comportamenti umani (tenete sempre ben presente che i pedofili sostengono, sulle orme dei gay, che il loro comportamento è inciso nel DNA).
    La verità è ben più banale: la rivoluzione sessuale che ha forse liberato le donne, di sicuro ha deresponsabilizzato gli uomini.
    Per chiarimi meglio: se una donna involontariamente rimaneva incinta, nei tempi pre-rivoluzionari, aveva dei diritti da far valere e l’uomo dei doveri da assolvere.
    Ora il corpo è solo delle donne, quindi, se la scartino loro.
    Il discorso è tanto stantio ma assolutamente efficace: decidi tu, sei libera di far quel che vuoi, ma cara siamo giovani, il mondo è così brutto, le spese imponenti, il lavoro…
    Il succo, in realtà è: cara, qualunque sia la decisione che TU prendi perchè deve rigurdare me?
    Banale? Il male è banale, sopratutto quando conviene ed in perfetta sintonia con lo spirito dei tempi: anzi, spesso non è male, ma solo esser alla moda.
    Come quel 20% di donne (quasi tutte quarantenni) che nel 2010 son uscite dalla Mangiagalli senza dichiarare il padre del bambino: sottilmente deprecate, a volte velatamente compatite, in realtà povere criste che per appagare il naturale desiderio di maternità finiscono per scontare gli errori delle loro madri trasferendoli ai loro figli.
    Scusate la crudezza.

    1. Velenia

      Crudezza per crudezza,la penso come te riguardo all’avversione degli uomini di oggi al matrimonio,per dirla in soldoni:perchè acquistare la mucca se puoi avere il latte gratis?
      Alla fine che cosa ha prodotto la rivoluzione sessuale se non torme di quarantenni single che intristiscono nel dopo-lavoro tra palestre e corsi d’ inglese?

    2. Erika

      “Se la donna restava incinta involontariamente, nei tempi pre-rivoluzionari, aveva dei diritti da far valere…” E quali, di grazia?
      A me risulta che le donne fossero totalmente in balia di tizi che spesso le abbandonavano, o le sposavano sotto minaccia dei parenti di lei(ottimo presupposto per un’unione felice…).
      Mi risulta che oggi, invece, grazie all’analisi del DNA, la legge consenta alle donne di costringere l’eventuale padre latitante a riconoscere e mantenere il bambino.
      Questa, secondo me, è un’equilibrata suddivisione diritti/doveri.

  13. Gabriele

    Scrivo questo commento per lasciare una testimonianza soprattutto riguardo l’ultimo capoverso del’articolo. Io sono uno di quegli uomini per cui la propria donna si è rivelata essere la via di Damasco. Per grazia l’incontro con il Signore è avvenuto quasi subito dopo il nostro fidanzamento, senza dubbio anche grazie alle preghiere di lei.
    Il bello è che poi, portando avanti la relazione ognuno è divenuto, in momenti e circostanza diverse, la via di Damasco per l’altro…decisamente mi sento di confermare: non mettiamo vincoli alla fantasia di Nostro Signore!

    Epilogo: il fidanzamento tra noi due si è concluso, ora siamo sposati da quasi tre anni e a Dicembre, se il Signore vorrà, nascerà una bella bimba!

    Grazie per i tuoi spunti quotidiani di riflessione

    Gabriele

  14. In tutta onestà? Potrei essere benissimo la controparte maschile di tutta la vicenda… Stessi problemi, stesse paure, stesse difficoltà!

    Per quanto mi riguarda, nessuna avversione all'”I do”, nessuna propensione genetica alla libertà sfrenata, nessun problema a portar fuori la spazzatura, differenziata permettendo.

    1. Ciao Simone, ci incontriamo anche qua!
      Come direbbe qualcuno di nostra conoscenza, la soluzione è: meno pare per tutti!
      PS: grazie per l’articolo sulle Chiese che ripristinano le balaustre! =)

    2. Luigi

      Cominci con la spazzatura poi ti danno la scopa in mano e poi il ferro da stiro. Ascolta me. Mettiti sul divano e controlla la sua reazione.

    3. Alessandro

      Simone non concedere troppo, che se dai un dito ti cioncano (latinismo) il braccio, e poi va a finire come dice Giuliana (commento delle 11.58): “trovano il pollo giusto, dopo il matrimonio diventano delle vampire, sempre pronte a saltare al collo del malcapitato appena quello cerca di schiacciare un pisolino ristoratore” 🙂

  15. Ma non è già stato detto tutto? Il matrimonio è il matrimonio mica amore (profano).
    E infatti c’è chi vive con Groucho Marx, chi con l’uomo sferoidale, chi con l’uomo di due metri con 48 di piede che non entra nel letto, chi con altri disgraziati (come tutti) qualsiasi senza per questo fare tante storie. O che vi volete aspettare dalla vita?!?!
    LUIGI: “Le donne possiedono un istinto meraviglioso: hanno la capacità di scoprire tutto tranne l’ovvio.” Formidabile!!!! Potrebbe sembrare una citazione da SCRITERIATO a sua volta ripresa da quache fabbricatore di freddure inglese!!!!!!!

    1. Ma manco pe’ gnente! I barnabiti… certo che Paolo come magna charta non va mica male, ma non c’e’ bisogno dei barnabiti per mandare a memoria l’Apostolo! 😛 Sto aspettando un paio di amici per una gitarella fuori porta… ve saluto gente.

    1. ALESSANDRO: un capolavoro!!!! Ma il fatto che è proprio cosììììììì!!!!!
      Allora, se siamo tutti dei Simpson perchè tanti discorsi (i miei compresi)!!!!!!??????

    2. Alessandro

      su, Alvise, fatti prendere dal romanticismo…

      Homer e Marge sono ex, ma l’hanno scoperto dopo 10 anni di matrimonio…

  16. “Ancor più per le donne cattoliche, magari in cerca di un uomo in gamba, e che condivida con loro l’amore più grande, quello per Gesù.”
    RAFFAELLA: non lo chiedo a te, ma a tutti, cosa vuole dire un uomo (una donna) in gamba????

  17. Buongiorno a tutti!
    Da qualche tempo seguo con interesse questo blog, finalmente mi sono decisa a intervenire: il discorso della “persona giusta” mi riguarda, eccome!
    Dico che, una volta che ho smesso di assillare me stessa e le persone a me vicine per cercare il famoso “ragazzo perfetto” (rispondente a una serie di caratteristiche e qualità da me stabiliti), il ragazzo perfetto “per me”, su misura per i miei limiti e difetti, è arrivato… Un dono prezioso da custodire giorno dopo giorno! Un po’ come ha già raccontato Giuliana, è andata così anche per me, più o meno!

    PS: mi trovo d’accordo con Giuseppe: “La verità è ben più banale: la rivoluzione sessuale che ha forse liberato le donne, di sicuro ha deresponsabilizzato gli uomini”.

  18. lacorsianumerosei
    28 luglio 2011 a 09:35 #
    Potrebbe sembrare una citazione da SCRITERIATO a sua volta ripresa da quaLche fabbricatore di freddure inglese!!!!!!!
    ——-
    Come mi trattano tutti male. 🙁

    1. Alessandro

      e poi non è possibile che sia tua, scriteriato, io non me ne intendo molto ma quello non mi sembra latino 🙂

    2. Ma porca Svizzera!
      A rega’, famo a capisse. Ho scritto chiaramente la provenienza dell’aforisma, basta leggere tutte le righe, da sinistra verso destra, dall’alto verso il basso.
      Non è difficile, garantito!

    1. 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

    2. Alberto Conti

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      BRIAN DI NAZARET E’ STUPENDO E QUESTA E’ LA SCENA MIGLIORE DEL FILM!!!!!

  19. fefral

    vi faccio un saluto: l’argomento di cercare marito ha smesso di appassionarmi da un po’.
    Il modo peggiore per trovare marito è cercarlo.
    Buona giornata

    1. Velenia

      Mi piace,neanch’io lo cercavo,però ammetterai che al cuor non si comanda,e che nel cuore c’è il desiderio di un amore più grande

  20. Luigi

    Però è giusto che Raffaella paghi dazio come tutte, in questo caso le scorciatoie portano alla meta a metà. Scusate il gioco di parole ma l’esperienza si fa per strada.
    E’ molto sciocco dare consigli, dare buoni consigli è fatale.

  21. Oggi sono intervenuti diversi nuovi commentatori. Per mia colpa (anche gli admin poltriscono) i loro commenti sono stati approvati con un certo ritardo. Me ne scuso con loro e consiglio a tutti di andare a ritroso e leggerli perchè ci sono spunti davvero interessanti.

  22. giuliana z.

    Mi unisco a Giuseppe e Velenia. Secondo me le donne se la sono cercata. Se non trovano uno straccio di marito e se ne accorgono quando l’orologio biologico batte i suoi ultimi rintocchi, è perchè si sono fatte mungere prima a gratis. Ci vogliamo fare un po’ più preziose, sì o no? e mica parlo solo del corpo, si badi bene! io parlo anche del corpo, ma soprattutto del cuore. Ogni volta che la donna annusa profumo di innamoramento ecco che salta alle conclusioni e scambia il momento della verifica seria, il fidanzamento, come l’anticamera del matrimonio, e simula di essere la mogliettina perfetta che si concede abbondantemente al suo guerriero, e progetta una vita da mulino bianco. E puntualmente rimane fregata! perchè? perchè ha barattato i suoi reali desideri per un piatto di lenticchie, per la brutta copia della felicità. La sapevano lunga le nostre nonne. Altro che cedere alla “prova d’amore”! Tenevano duro e una volta sposate investivano davvero tutte loro stesse per il marito e la famiglia. Oggi le donne danno tutto di sè prima (spesso con studiata strategia), e se trovano il pollo giusto, dopo il matrimonio diventano delle vampire, sempre pronte a saltare al collo del malcapitato appena quello cerca di schiacciare un pisolino ristoratore.

  23. Adriano

    Non credo proprio che l’uomo sia allergico al matrimonio.
    A parte il fatto che il matrimonio non è un obbligo, neanche tra persone fortemente innamorate, ma questo incolpare la parte maschile mi sembra troppo comodo.

    In altre parole, se è lui che non vuole sposarsi, non può anche essere, almeno ogni tanto, colpa di lei che non “ispira” il matrimonio?

  24. Velenia

    @Erika,non saprei ma delle mie parti gli aneddoti sui matrimoni riparatori si sprecano.Ne ricordo un paio,quello di una tizia orfana e povera rimasta incinta del galletto del paese che non intendeva sposarla,pare che la ragazza fosse andata a bussare alla porta giusta e che il suddetto ragazzo qualche giorno dopo venisse fermato per strada dal boss del paese che gli pose una domanda un pò strana:-Tu, da quant’è che non vai in chiesa?-
    E il ragazzo ridendo:-Assai-
    -E ora invece ci vai,o addritta o curcato ( o in piedi o coricato).
    Non sarà un buon punto di partenza per un matrimonio,ma come mai adesso ci si lascia magari dopo un anno di matrimonio e dieci di convivenza? Una volta un uomo sapeva di essere responsabile delle sue azioni,persino davanti alla legge,fino agli anni 50,si poteva chiedere il risarcimento del danno per seduzione con promessa di matrimonio poi inattuata,ora non c’è più nessuno a cui rispondere e gli uomini nella maggior parte dei casi sono bambini.
    P.WS.Il procedimento per riconoscimento di paternità era disciplinato dal nostro codice civile prima dell’avvento delle analisi sul DNa,si adottavano altri tipi di prove.

    1. Adriano

      “Una volta un uomo sapeva di essere responsabile delle sue azioni,persino davanti alla legge,fino agli anni 50,si poteva chiedere il risarcimento del danno per seduzione con promessa di matrimonio poi inattuata,ora non c’è più nessuno a cui rispondere e gli uomini nella maggior parte dei casi sono bambini.”

      Da quello che mi risulta, anche adesso c’è una responsabilità da parte della parte che rompe la promessa di matrimonio, la quale deve risarcire le spese già sostenute.

      Per il resto, l’uomo (così come la donna) devono rispondere davanti alla legge oggi più di prima. Il rifiuto del test del DNA vale come un test positivo, con tutte le conseguenze in fatto di mantenimento ecc. E la donna che infetta un uomo è punita penalmente. Altro che “non c’è nessuno a cui rispondere”

      Per il resto, non so quanto l’intimidazione mafiosa faccia bene alle relazioni di coppia…

  25. Velenia

    @Adriano, Mah non so,stamattina a colazione con mio marito commentavamo il caso di una nostra amica il cui marito è andatto via con un’altra(con cui poi ha fatto un figlio),e lei ha rimediato una depressione,un ricovero in una casa di cura e alcuni tentativi di suicidio,mio marito mi ha chiesto:-ma se fosse successo a te che avresti fatto?-
    -Ti avrei ammazzato-gli ho risposto.
    Credo che avere messo in chiaro questo ha fatto un gran bene alla mia relazione di coppia,ma a mio marito piacciono le donne decise!

  26. Adriano

    “-Ti avrei ammazzato-gli ho risposto.”

    Ma ne saresti veramente capace? Ti auguro di non doverlo mai dimostrare.

    🙂

    1. Velenia

      @ Adriano,Certo che ne sarei capace,ma io non sono ancora del tutto convertita!Comunque prima di arrivare a questo punto attuerei una serie di contromisure che,in questo luogo,non mi pare il caso di descrivere,solo se non fossereo efficaci passerei alla violenza.Come si dice da noi: ” u duci e l’amaru”.

  27. Visto che ‘Danielaquellanuova’ non ha + nessuna intenzione di avere NULLA a che fare con voi gentaglia sottomessa, ha mandato moi la sottoscritta a dirvi
    che:
    …….. non era così disperata da aver bisogno di un intero signor Post scritto apposta per lei, pe’ farle trovar marito tra coloro che stanno or or commentando.
    La pietà va bene, ma almeno un filino filino più mascherata no?
    Gentaglia sottommessa di mmmerGa.

    -E poi….bastava già la prima delle successive sviolinate rivoltemi in privato da Constance, a farmi tornare sul ring + gagliarda che mmai (olè).
    Ooocchei????

    [Nella prossima puntata il suo commento semifreddo semiserio.
    -Ora rilassate gli animi, e piantatela di scrivermi in privato: non è una bella notizia ma sarei tornata (tiè); e questa in basso è la mia nuova firma, niente sconti, il mio nome va detto tuttod’unfiato perchè io sono troppo veloce per aspettar le scuse nel perdonare (doppiolè)]

    Danielatorreburneastrasbarrata/e TIENITI LA MATITA /Io sono quella che scrive colle scie delle stelle/. -Oh.

    1. fefral

      danielaquellavecchia è tornata….
      e ci credo, si parla di come trovare marito ….
      😉
      ciao daniè!

    2. Luigi

      Io dico che Costanza saprebbe far rimettere insieme anche la Canalis con Clooney, ( a proposito, nel marasma del gossip non mi ricordo neppure se erano sposati) .
      Daniela Y. Un homer lo troverai anche tu stai tranquilla.

  28. Velenia
    28 luglio 2011 a 13:05 #
    @Erika,non saprei ma delle mie parti gli aneddoti sui matrimoni riparatori si sprecano.Ne ricordo un paio,quello di una tizia orfana e povera rimasta incinta del galletto del paese che non intendeva sposarla,pare che la ragazza fosse andata a bussare alla porta giusta e che il suddetto ragazzo qualche giorno dopo venisse fermato per strada dal boss del paese che gli pose una domanda un pò strana:-Tu, da quant’è che non vai in chiesa?-
    E il ragazzo ridendo:-Assai-
    -E ora invece ci vai,o addritta o curcato ( o in piedi o coricato).

    Ah, i bei tempi andati!

    Non sarà un buon punto di partenza per un matrimonio,ma come mai adesso ci si lascia magari dopo un anno di matrimonio e dieci di convivenza? Una volta un uomo sapeva di essere responsabile delle sue azioni,persino davanti alla legge,fino agli anni 50,si poteva chiedere il risarcimento del danno per seduzione con promessa di matrimonio poi inattuata,ora non c’è più nessuno a cui rispondere e gli uomini nella maggior parte dei casi sono bambini.

    Anche adesso, col risarcimento per danno esistenziale

    1. Velenia

      @ scriteriato Umh tutti giuristi qui eh?Gli ultimi 2 anni di sentenze sul danno esistenziale me le sono perse,ma prometto che recupero,piuttosto andando indietro ho visto che hai scritto qualcosa sugli effetti patrimoniali del matrimonio ebraico,la cosa mi intriga,puoi indicarmi qualche link o spiegarmi

  29. il marito deve ‘affrancare’ la moglie col dono di x zouzim al padre. il valore di x cambia se la donna è cohen oppure no, e se è nubile oppure vedova/divorziata (oggi si usa il corrispettivo in argento). poi la donna porta con sé una dote, sulla quale il marito ha l’usufrutto, e mai la proprietà. se muore con figli, la proprietà passa ai figli, il marito ne mantiene l’usufrutto fino alla loro maggiore età, se muore senza figli torna indietro alla famiglia d’origine. se il marito ripudia (cose possibilissima) la moglie, questa si riporta appresso anche la dote. Unica possibilità per il marito di ripudiare la moglie tenendosi li quatrini è denunziarla come adultera. se prova l’adulterio, via la moglie e si tiene il grano, se non riuscisse a provarlo la moglie non può poi più essere ripudiata in nessun caso. con la 101/89 tutte queste disposizioni sono state riconosciute anche dallo Stato, anche se ci vuole anche un po’ di 218/95.
    Salvo errori ed omissioni

    1. Velenia

      Cavoli,il matrimonio mussulmano è più semplice:pagamento del mohar alla futura moglie,rimane sua proprietà e serve a mantenerla in caso di ripudio,ah dimenticavo,il mohar deve essere commisurato al rango della sposa.
      Ho tre domande
      1)Cosa c’entra il cognome della moglie(cohen?)
      2)Visto che per il nostro ordinamento è vietata la costituzione in dote che escamotage si è usato per recepire queste norme.
      3)Sono norme della Torah o di che cosa.?

    2. cohen non è (solo) il cognome: i cohanim sono i discendenti di Aronne, e possono anche avere un altro cognome. Sono stati elevati al rango sacerdotale perché furono gli unici a non adorare il vitello d’oro.

  30. azzurra

    da tre anni a questa parte le sezioni unite della cassazione hanno negato dignità autonoma al danno esistenziale, il quale rientrerebbe dunque nell’alveo del danno non patrimoniale, e sarebbe risarcibile solo in presenza di un’offesa a interessi costituzionalmente tutelati.

    questo per la precisione ::)

    1. Ex art. 81 cc.: Cass. Civ., Sez. I, 08/02/1994, n. 1260; Cass. Civ., Sez. III, 15/04/2010, n. 9052, in Resp. Civile, 7/2010, 552. A conferma, cfr. Cass. Civ., Sez. III, 10/08/1991, n. 8733, in Giur. It., 1992, 1, 1108, con nota di Pozzo; Tribunale di Monza, 06/06/2006, in Resp. civ., 2006, 12, 1049; Tribunale di Reggio Calabria, 12/08/2003, op. cit.; Tribunale di Verona, 29/01/1982, in Giur. It., 1983, I, 2, 118; Cfr. Cass. Civ., Sez. III, 15/04/2010, n. 9052, op. cit., 552; Pretura di Milano, 02/12/1999, in Giur. milanese, 2000, 103; Corte di Appello di Milano, 29/04/1969, in Foro It. Rep., 1969, voce Responsabilità civile, n. 291. Nello stesso senso, cfr. Cass. Civ., 04/08/1955, n. 2521, in Foro It., 1955, I, 1137; Cass. Civ., 13/11/1957, n. 4378, in Foro It. Rep., 1957, voce Responsabilità civile, n. 122; Cass. Civ., 27/01/1956, n. 251, in Foro It. Rep., 1956, voce Prescrizione civile, n. 82; Tribunale di Genova, Sez. IV, 25/05/2007; Tribunale di Bari, Sez. I, 28/09/2006; Corte di Appello di Reggio Calabria, 18/07/1958, in Rep. Giust. Civ., 1958, voce Matrimonio, 91; Corte di Appello di Napoli, 13/03/1956, in Rep. Giust. Civ., 1956, voce Matrimonio, 74;
      Cass. Civ., Sez. III, 08/07/1993, n. 7493, in Foro It., 1994, I, 1878, con nota di Longo. Conformi, Cass. Civ., Sez. III, 10/08/1991, n. 8733, op. cit., 1108; Cass. Civ., 14/11/1975, n. 3831, in Resp. Civ. e Prev., 1977, 61; Cass. Civ., 06/12/1957, n. 4582 e Tribunale di Milano, 15/01/1950, entrambe in Temi, 1951, 252, con nota di Di Staso; Cass. Civ., 12/07/1976, n. 510, in Foro It., 1976, I, 961;
      Cass. Civ., 14/11/1975, n. 3831, op. cit.; Cass. Civ., 09/11/1973, n. 2947, in Foro It. Rep., voce Responsabilità civile, n. 164; Cass. Civ., 24/01/1972, n. 178, in Foro It., 1972, I, 3534; Cass. Civ., Sez. III, 08/07/1993, n. 7493, op. cit., 1878; Cass. Civ., 12/09/1968, n. 2934, in Foro It., 1968, I, 2703; Cass. Civ., 07/05/1969, in Foro It. Rep., voce Responsabilità civile, n. 288; Cass. Civ., 29/05/1965, n. 1105, in Foro It., 1966, I, 141; Corte di Appello di Firenze, 12/12/1962, in Foro It. Rep., 1963, voce Responsabilità civile, n. 71;
      In dottrina, Calabria, Responsabilità per seduzione con promessa di matrimonio, in Foro It., 1947, I, 999; Ondei, In tema di responsabilità civile per seduzione, in Foro Padano, 1950, I, 1057.

    2. sempre in dottrina,
      – Danno non patrimoniale e “responsabilità prematrimoniale”.
      Scarso Alessandro P., in Responsabilità civile e previdenza, 2006 fasc. 6, pp. 1013 – 1026

      – Illecito abbandono della fidanzata sedotta.
      Feola Dominique, in Responsabilità civile e previdenza, 1995 fasc. 6, pp. 951 – 959

      -Seduzione con promessa di matrimonio e risarcibilità del danno ingiusto subito dalla “sedotta e abbandonata”.
      Ciauri Alessandra, in Il Nuovo Diritto, 1994 fasc. 12, pp. 1121 – 1125

      – In tema di seduzione e di illecito.
      Pozzo Barbara, in Giurisprudenza italiana, 1992 fasc. 6, pt. 1, pp. 1109 – 1112

      – La seduzione con promessa di matrimonio e le ideologie della giurisprudenza.
      Dogliotti Massimo, in Giurisprudenza di merito, 1984 fasc. 3, pp. 622 – 626

      – In tema di seduzione con promessa di matrimonio.
      De Cupis Adriano, in Giurisprudenza di merito, 1983 fasc. 4-5, pp. 937 – 938

      – Seduzione con promessa di matrimonio, costume sociale e mediazione del giudice.
      Troncone Maria Antonietta, in Diritto e giurisprudenza, 1980 fasc. 4, pp. 858 – 863

      – Donna oggetto, pregiudizio risarcibile, seduzione con promessa di matrimonio.
      Referza Domenico, in Rivista trimestrale di diritto e procedura civile, 1978 fasc. 3, pp. 1332 – 1344

      – La tutela civile della donna sedotta con promessa di matrimonio.
      Tamponi Michele, in Giurisprudenza italiana, 1977 fasc. 11, pt. 1, pp. 2001 – 2018

      – “seduzione con promessa di matrimonio” e giurisprudenza pseudo-progressista.
      Finocchiaro Francesco, in Giurisprudenza italiana, 1977 fasc. 1, pt. 1, pp. 47 – 54

      – In tema di prescrizione dell’ azione di risarcimento del danno da seduzione.
      Rappelli Pier+Lorenzo, in Archivio della responsabilità civile e dei problemi generali del, 1971 fasc. 12, pp. 941 – 945

      – Maria Vita De Giorgi, Seduzione con promessa di matrimonio, nota ad app. napoli 28 febbraio 1969, giur. it., 1970, i.
      Redazione , in Giustizia civile, 1971 fasc. 9, pp. 130 – 0

      – Osservaz. a cass. sez. iii civ. 7 maggio 1969, n. 1560.
      De Giorgi Maria Vita, in Giurisprudenza italiana, 1970 fasc. 3, pp. 545 – 548

      – Seduzione con promessa di matrimonio.
      De Giorgi Maria Vita, in Giurisprudenza italiana, 1970 fasc. 4, pp. 277 – 280

  31. SRITERIATO: 9. Resta ferma la facoltà di celebrare e sciogliere matrimoni religiosi, senza alcun effetto o rilevanza civile, secondo la legge e la tradizione ebraiche.

    Ovviamente (LUIGI!) questo vale solo per i matrimoni senza effetto o rilevanza civile, per gli altri valgono le norme del nostro diritto civile (almeno credo)

  32. Maria

    Carissima Raffaella,

    ho letto il tuo post come fosse scritto per me. E non perché sono un’egocentrica che si crede, come vodafone, che tutto sia intorno a me (mia sorella a tal proposito avrebbe da ridire!), ma perché io sto proprio in quella situazione. Ho 23 anni, e sto percorrendo il faticoso ed impegnativo cammino di convincimento del mio ragazzo al matrimonio. Non ripetendogli ogni giorno quel che vorrei (ossia: sposarmi al massimo entro due anni se il Signore vorrà, e cercare-sempre se il Signore vorrà- di avere pargoli (il plurale è voluto) prima dei 30 anni). Se glielo dovessi ripetere tutti i giorni mi scapperebbe e sparirebbe per sempre. Io invece voglio il contrario! Che resti, per sempre. E lo sto facendo con l’aiuto del Signore. pregando, e seguendo i consigli di Costanza. Mi sto sottomettendo e dolcemente sto cercando di portarlo ad aprirsi a Dio, ad un impegno che sembra spaventoso e da incubo, ma credo invece sia il passo che più di ogni altra cosa da’ un senso al vivere. Tenendo a mente le parole di padre Emidio (che ho avuto la fortuna di conoscere alla presentazione del libro di Costanza qui a Roma) ‘un uomo non resiste ad una donna dolce ed amorevole’. Ed è quello che sto cercando di fare, di essere. Cerco di essere paziente, forte, tosta, lungimirante. Cerco di portarlo ad una decisione che so essere quella giusta per entrambi. Sento che lui è l’uomo per me. E come dici tu, forse Dio ha scelto me come la sua (del mio ragazzo) via di Damasco. Lui si chiama Alessandro, se invece si chiamasse Paolo la metafora serebbe perfetta!! Io prego, e faccio la novena (consigliatami sempre da Costanza) all’amore misericordioso di Gesù. E i frutti si stanno piano piano vedendo. Capisco ora cosa Costanza intende nel dire che a difendere la coppia, a farla andare avanti, anzi ancor prima a farle prendere il volo, deve essere la donna. Se l’uomo è duro noi dobbiamo essere morbide, se lui ha paura noi dobbiamo essere coraggiose, se lui è orgogioso e testardo noi dobbiamo essere umili e pazienti . E se è sordo e non sa come andare avanti, più che urlare come cornacchie per farci sentire, dobbiamo prenderlo per mano e camminare insieme. E citando sempre Costanza, che cita Giovanni Paolo II, partecipare insieme all’amore di Dio.
    E per chi se lo sta chiedendo: sì, ho imparato il libro di Costanza a memoria a forza di leggerlo! E grazie a questo ragazzo che Dio mi ha fatto incotrare, sto cercando di metterlo in pratica.
    Quel che mi sento di dire alle donne in cerca di Mister Right è: non aspettarsi di trovare l’uomo perfetto già confezionato con tutti i gadget e tutti i pezzi a posto. Molto sicuramente bisogna lavorarci sopra sul nostro Mister Right. E magari pure tanto. Insomma, lavorare insieme affinché l’uno sia il right per l’altra. E vice versa. E a noi tocca il primo passo. E non pensiamo poi che noi siamo tutte così right. Quindi donne, chiacchiere a parte, all’opera!!

    1. Luigi

      Maria, questo che tu fai è un percorso bellissimo e può essere che vada bene per te ma non dev’essere una ricetta per tutte. La mia storia per esempio è completamente diversa e Dio ci ha messo lo stesso lo zampino. Anche una bella ciullata può portare ad un matrimonio santo. Io ti faccio i migliori auguri comunque, te li meriti per la tua abnegazione.

  33. fefral

    oggi giornata di lavoro intensissima ma tra una telefonata e un appuntamento riesco a leggervi.
    Ripeto, come ho detto prima, che il tema del cercare marito non mi appassiona (e non solo perchè sono sposata da 10 anni). Tuttavia leggo tra le righe che scrivete qualcosa che mi stona:
    c’è come da parte delle donne (mogli o aspiranti tali) un po’ il desiderio, un po’ la presunzione di voler cambiare il proprio uomo,
    Io credo che sia una tentazione pericolosissima, che può rovinare anche i rapporti più belli. L’uomo può cambiare per una donna, certo. Come una donna può cambiare (e cambia) per l’uomo che ama. Ma non siamo noi a cambiare loro. Sono loro che amandoci cambiano da sè. A noi (parlo alle donne, ma vale anche il contrario) il compito di lasciarci amare amando.

    1. fefral

      ps. leggo tra le righe… vuol dire che non c’è un commento in particolare che mi lasci pensare questo 🙂

  34. Adriano

    “Ma non siamo noi a cambiare loro. Sono loro che amandoci cambiano da sè. ”

    Parole sante! Mettersi assieme a qualcuno/a con l’illusione di poter modificare a nostro piacere il suo carattere o i suoi principi secondo me ha due effetti:

    – se ci si riesce, è semplicemente una violenza, ancora più insensata perché fatta verso una persona a cui (teoricamente) vogliamo bene.
    – se non ci si riesce, è una perdita di tempo.

    Questo non significa che le persone possano cambiare. Ma devono deciderlo loro, di libera iniziativa. Non noi.
    If you love somebody, set them free.

  35. Velenia
    28 luglio 2011 a 13:20 #
    mio marito mi ha chiesto:-ma se fosse successo a te che avresti fatto?-
    -Ti avrei ammazzato-gli ho risposto.
    Credo che avere messo in chiaro questo ha fatto un gran bene alla mia relazione di coppia,ma a mio marito piacciono le donne decise!

    🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂 🙂

  36. SCRITERIATO: non ci lasciare a mezzo, il matrimonio abraico o ha effetti civili, e allora cade sotto la giurisdizione italiana (salvo i casi del 218/95) o non è così? Sennò sembrerebbe che gli ebrei godano (o patiscano) di leggi speciali. Hanno delle leggi
    speciali nel caso anche che il loro matrimonio sia registrato civilmente?
    Te lo chiedeo a te perché mi sembra di capire che di queste cose te ne intendi molto di più che di filosofia!!!
    (centinaia di faccine beate)

    1. No invece, in diritto stavi andando benissimo, ma poi ti sei fermato…
      Perché? Prima hai detto che il matrimonio ebraico (religioso, tradizionale volevi dire, o in Israle?) è regolato in un altro modo, e a Velenia gli interessava, poi però ti sei fermato….

    2. Alessandro

      Allora, io non capisco un’acciderbola di diritto, scrivo quello che ho trovato su internet, non so è pertinente:

      “La legge 8 marzo 1989 n. 101 ha dato attuazione nello Stato all’Intesa tra la Repubblica italiana e l’Unione delle Comunità israelitiche italiane, stipulata il 27 febbraio 1987.

      La disciplina del matrimonio ebraico con effetti civili, è adesso interamente
      contenuta nell’art. 14 della L. 101/89…

      Già il primo comma dell’articolo contiene una statuizione decisamente
      “rivoluzionaria”rispetto alla situazione della legge del ‘29, ossia il
      riconoscimento degli effetti civili ai matrimoni celebrati in Italia secondo il rito ebraico a condizione che siano espletate le previste formalità civili
      (pubblicazioni nella casa comunale, presenza di un ministro di culto nominato dalle Comunità e dall’Unione avente la cittadinanza italiana,trascrizione nei registri dello stato civile)….

      Presupposti civili essenziali per la trascrizione sono: la comunicazione
      degli sposi all’ufficiale di stato civile competente della loro intenzione di
      celebrare il matrimonio secondo il rito ebraico ed il rilascio da parte di
      quest’ultimo di un nulla osta in duplice originale in cui attesti l’inesistenza di impedimenti alla celebrazione secondo le leggi civili…

      Celebrato il matrimonio, il procedimento di attribuzione degli effetti civili
      si svolge in maniera similare a quello concordatario. Differentemente da quanto previsto dalle altre intese, ed in maniera analoga al ministro di culto cattolico, il rabbino, al termine della funzione religiosa, dovrà procedere alla lettura degli artt. 143, 144 e 147 del codice civile che recitano i diritti ed i doveri dei coniugi

      La somiglianza tra il matrimonio ebraico e quello concordatario è
      accentuata dalla presenza di un ulteriore elemento: la possibilità concessa ai coniugi in maniera esplicita dal quarto comma dell’art. 14 di rendere al ministro di culto “le dichiarazioni che la legge consente siano rese nell’atto di matrimonio”, ossia quelle concernenti la scelta del regime dei rapporti
      patrimoniali (art. 162 comma 2° cod. civ.) ed il riconoscimento o la
      legittimazione di figli naturali (art. 254, comma 1°, cod. civ.)”

      Fonte:
      http://surplus.unipa.it/oa/bitstream/10447/14574/1/sveva%20mancuso-matrimonio%20ebraico.pdf

    1. Adriano

      D’altra parte, se non vado errato, anche le sentenze della Sacra Rota hanno conseguenze civili sull’ordinamento italiano.

    2. Ma io chiedevo un’altra cosa. Qui sopra dici “se le parti sono d’accordo…se non contravvengono alle leggi dello Stato” e questo
      è chiaro, ma da noi? Come funziona? Potrebbe anche essere
      che ogni religione ci avesse il suo codice civile, a se stante, cattolici compresi, non diceva qualcuno che c’è sempre questo Stato italiano in mezzo a rompere?

    3. Adriano

      “Potrebbe anche essere
      che ogni religione ci avesse il suo codice civile, a se stante, cattolici compresi, non diceva qualcuno che c’è sempre questo Stato italiano in mezzo a rompere?”

      Non credo che le corti islamiche siano riconosciute in Italia. Ognuno con il suo codice civile? Non male come idea se non che:
      – Da quello che so, alcune regole (come nel caso di eredità) del “codice civile” islamico (Shari’a) prevedono forti differenze di trattamento tra uomini e donne. Ora queste differenze potrebbero aver senso (per me non ne hanno lo stesso) se tutta la Shari’a fosse applicata (e se, quindi, le donne non devono lavorare e gli uomini, mariti o parenti maschi, devono mantenerle). Se viene applicata solo metà della legge è un po’ come se applicassimo il principio “voi donne siate sottomesse” e dimenticassimo di applicare “voi uomini amate le vostre donne”. Insomma, mezza giustizia è un’ingiustizia 🙂
      – E quando ci sono persone di due confessioni diverse, quale “codice civile religioso” si dovrebbe applicare?

      In entrambi i casi, meglio quindi che ci sia una legge laica che garantisca a tutti una certa uguaglianza di diritti e doveri (come si è visto nel recente caso di matrimonio forzato in Italia di una minore pachistana)

  37. azzurra

    alvi, se posso permettermi, il matrimonio religioso di una confessione acattolica, come quella ebraica, è un matrimonio civile celebrato in una forma speciale. anche il ministro di culto ebraico legge ai nubendi le norme del codice civile, come fa il sacerdote in chiesa.
    per avere effetti civili il matrimonio ebraico dovrà essere poi trascritto nei registri dello stato civile.
    (spero di non avere scritto delle stroxxxte, altrimenti arriva livio podrecca e mi cazzia!) ::)

    1. Azzurra, non mi piace passare da bischero è così come scrive SCRITERIATO:il marito deve ‘affrancare’ la moglie col dono di x zouzim al padre. il valore di x cambia se la donna è cohen oppure no, e se è nubile oppure vedova/divorziata (oggi si usa il corrispettivo in argento). poi la donna porta con sé una dote, sulla quale il marito ha l’usufrutto, e mai la proprietà. se muore con figli, la proprietà passa ai figli, il marito ne mantiene l’usufrutto fino alla loro maggiore età, se muore senza figli torna indietro alla famiglia d’origine. se il marito ripudia (cose possibilissima) la moglie, questa si riporta appresso anche la dote. Unica possibilità per il marito di ripudiare la moglie tenendosi li quatrini è denunziarla come adultera. se prova l’adulterio, via la moglie e si tiene il grano, se non riuscisse a provarlo la moglie non può poi più essere ripudiata in nessun caso. con la 101/89 tutte queste disposizioni sono state riconosciute anche dallo Stato, anche se ci vuole anche un po’ di 218/95.
      Salvo errori ed omissioni

  38. azzurra

    alessandro, quello che hai riportato è anche quel poco che so io, quindi, per me, è pertinente ;;)

    la stessa legge che citi lascia ferma la possibilità di celebrare e sciogliere matrimoni religiosi, senza alcuna rilevanza per la legge civile, secondo la legge e le tradizioni ebraiche.

    qui mi fermo, scusate.

    1. azzurra

      alvise io non lo so, ma se lo scrive lo farà a ragion veduta!
      ciò che scrive scriteriato però non c’entra nulla con gli effetti civili del matrimonio ebraico. non facciamo confusione!

  39. Giuseppe

    @Erika 28 luglio 2011 a 12:27 #

    “Se la donna restava incinta involontariamente, nei tempi pre-rivoluzionari, aveva dei diritti da far valere…” E quali, di grazia?

    Quelli che la società concordemente riconosceva.
    Mia nonna mi racconta che una domenica, dopo una lunga malattia uscì per andare alla Messa delle 10: nell’androne trovò una compagna di parietà e si avviarono in Chiesa assiema. Appena si sedettero in un banco, quello si svuoltò e si svuotarono anche quello davanti e quello di dietro. Rimasero sole nel nulla.
    Naturalmente il fatto che Chiara (mia nonna) si fosse seduta vicino a chellalà si seppe subito e appena tornata a casa ebbe una gragnuola di schiaffi perchè frequentava una disonorata disonorando la sua stessa famiglia.
    La verità è che mentre nonna era ammalata, uno dei fratelli della sua amica ha fatto il guaio: messa in cinta una sfuggendo al matrimonio riparatore. Ma, visto che in casa di queste cose non si parlava mia nonna, appaena 12 enne, non sapeva niente, ma non di meno aveva rotto un bel tabù, una specie di cordone sanitario steso intorno ai reprobi.
    A salvare l’onore di mia nonna ci pensò la commara Giovanna, la sua madrina di cresima, che a 3 settimane dal matrimonio, lei figlia di un pescatore che stava per sposare un altro fratello del codardo di certo molto più ricco e benestante di lei, ritenne opportuno far saltare tutto.
    Ti parrà incredibile, ma la commara Giovanna è stata sempre l’eroina di famiglia e il suo nome e la sua decisione così rinomate che finì per spoare un uomo di Napoli e per giunta molto ricco!
    Ok la storia è degli anni trenta, ma non tanto vecchia se pensi che all’inizio degli anni 70 (dovevo avere 7/8, massimo 9) nell’atrio della stazione di Napoli mia zia ci tenne ad indicarmi con nome cognome qualifica professionale generalità ed ascendenze un tizio specificando che aveva lasciato moglie e tre figli per mettersi con una donnaccia.
    Ecco, oggi ai miei nipoti di 6/7 anni, che vivono tra primo papà e secondo papà anche dei cuginetti mi spieghi io quale equilibrata divisione dei diritti e dei doveri dbbo indicare?

  40. Alessandro

    Alvi’, ascolta azzurra e scriteriato, se metti insieme quello che han detto loro si capisce a sufficienza come funziona il matrimonio ebraico da noi (inclusa la questione degli effetti civili), mi sembra…

    1. SCRITERIATO: no, mi dispiace, sono io che sono pedante, pignolo, pipipipiì. lo so, è così, brutti difetti, mi devo controllare.
      La tua ironia e il tuo spirito e la tua cultura sono fuori discussione e molto importanti (ritengo) per questo blog!!!!
      VALE!!!!!

  41. MARIA!!!!
    Mi ricordo benissimo di te a di Federica, mi sembrate così uguali nella vostro dolce -amaro tempo di fancuiulline!!!! Priam cosa che ti dico: niente noveni, rosari, padri Emidi, Santi e Madonne, l’amore bisogna capire, da sè, che è patimento, che tutti (quasi)credono con tutta la lore mente e cuore che la persona con cui stanno dovrebbe essere per sempre e non possono nemmeno provare a pensarci che potrebbe non essere e si soffre e sista male e questa è la vita l’amore il dolore e bisogna passarci se uno la vita ha intenzione diviverla senza andare a cercare conforto nella fede nella preghiera e ripieghi di questo genere, bisogna essere generosi con chi si ama e che ci ama, e aspettarsi sempre di patire di essere lasciati o peggio di essere noi a lascaire che finiscano le cose perché spesso le cose finiscono, amicizie, inclinazioni, passioni, interessi, tutto cambia e sitrasforma vieni via delle Costanze i padri Emidi di turno e rivolgiti se hai bisogno solo a me se hai bisogno di parole e di aiuto, a ALVISE, stai bene!!!

    1. Alessandro

      ALVISE consulente sentimentale globale olistico unico

      Riceve su appuntamento soprattutto durante i pasti (portare du’ ova da magna’)

      Onorario a tariffa variabile, pur di convertire i seguaci di padre Emidio esercita anche gratuitamente

      Prego rivolgersi altrove (oltre a padre Emidio): Augias Corrado, Mancuso Vito, Odifreddi Piergiorgio, Severino Emanuele, Socci Antonio

  42. Sara

    Jason e Crystalina Evert, tra i più famosi speaker cattolici americani sul tema della castità, hanno appena finito di scrivere un libro dal titolo molto interessante “How to Find Your Soulmate without Losing Your Soul ” (come trovare l’anima gemella senza perdere l’anima)…ve lo consiglio, anche se purtroppo questi libri non sono ancora tradotti in italiano!

  43. Paolo

    Mi ha fatto venire in mente che mia moglie, ancora signorina, aveva stilato un’elenco con le 40 caratteristiche del marito perfetto. Un bel giorno trovai un foglio dove venivo confrontato con il precendente fidanzato, posto in II colonna (le caratteristiche erano poste su righe). E poi dicono che le donne siano più istintive che razionali!

    1. Alessandro

      non per farmi gli affari tuoi, ma… visto com’è andata a finire immagino che tu abbia totalizzato il punteggio migliore… o no? 🙂

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