Oggi in classe ho detto Amore

di Emanuele Fant

Oggi in classe ho detto Amore, e tutti si sono zittiti, come se avessi esagerato, come se li stessi provocando con un termine inadatto alla mia posizione.

Ho pensato: “Io non sono proprio esperto di Sacre Scritture, ma l’unica cosa che non passerà, non era mica l’amore? E allora, com’è che la verità esiste, ma io non la posso pronunciare?”.

In treno ho messo in fila qualche riflessione:

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Amare come Dio comanda

di Costanza Miriano

C’è questa cosa che ricordo spesso, ma mai abbastanza: non sono un’esperta di matrimoni, avendone vissuto solo uno (al momento, come dico sempre per precauzione), e non sono in grado di insegnare molto sul tema, perché il nostro è un matrimonio normalissimo, e di certo non esemplare. Comunque, in qualità di non esperta mi arrivano tanti libri sul tema, e da tutti ho qualcosa da imparare, appunto perché non so quasi nulla, se non la mia esperienza.

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Eppure il cuore continua a cercare

di Giacomo Bertoni

È inutile continuare a fissare lo smartphone: il led della notifica non si accende. Anche l’orecchio continua a filtrare i rumori del traffico, ma non ci sono suonerie vivaci che segnalano l’arrivo di un suo messaggio. Una storia d’amore non è mai finita davvero fino a quando entrambe le persone coinvolte non hanno superato la fase più dura: l’accettazione, la comprensione della fine. E quante storie d’amore finiscono ogni giorno. Alcune si chiudono con una grande guerra, altre si spengono nel silenzio, altre ancora vengono soffocate dai rancori. Alcune poi sono nate nell’ombra, e nell’ombra sono destinate a morire. Ma in quei momenti finali, in quell’attesa di un messaggio che non arriva mai, di un ritorno che non sembra proprio all’orizzonte, la solitudine avvolge come una gelata invernale.

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Amare i fratelli, solo Cristo può fare il miracolo

di Costanza Miriano

Qualche giorno fa sono capitata in Centrale, la stazione di Milano, alle 5.30 di mattina, quando “Milano dorme ancora”. Ho attraversato il portico in mezzo a un nugolo di giovani uomini dalla pelle scura che scrutavano la gente che passava. Probabilmente non avevano cattive intenzioni, ma di certo non è piacevole essere una donna sola in quella situazione. Sì, lo ammetto, ho provato paura.

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COS’è L’AMORE

di don Alessio Geretti

Introduzione

In quell’intreccio benedetto e accidentato, pieno di avventure e disavventure, di sospiri incantati e di malinconie struggenti, che è la vita umana, ci domandiamo da sempre cosa sia davvero l’amore. È la domanda che infiamma i poeti, intriga i filosofi, ispira gli artisti. Sta perfino nel cuore della divina Rivelazione. I bambini l’hanno conficcata nell’anima prima ancora di saperle dare parole e forma. I vecchi la stringono segretamente in pugno, sperando che il nome che gli rimane in gola nel pianto quando accarezzano per l’ultima volta chi è stato al loro fianco una vita intera possano di nuovo un giorno sussurrarglielo all’orecchio con un bacio ed un sorriso ritrovandosi per sempre. Accumuliamo lungo la via abbracci ed errori, conoscenze e misteri, imprese e vanità, fino a chiarire, se non abbiamo sciupato il tempo a noi concesso, che saper vivere in sostanza vuol dire saper amare e saper accogliere amore.

Cos’è dunque l’amore?

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Amare da soli è impossibile

di Costanza Miriano

Per lavoro ho dovuto ascoltare l’omelia di insediamento di monsignor Delpini, arcivescovo di Milano, quella del 24 settembre, di cui avevo letto qualche eco nei titoli online, e che mi era distrattamente piaciuta (una volta, poi, facciamo un post a parte sulla gestione della quantità eccessiva di informazioni che arrivano dalla rete, e anche sull’assalto di cose belle alla nostra portata: sono troppe e, anche qui, come nella vita spirituale, ci vuole un metodo. Poi mi dite il vostro, io vi dico il mio, versione reale e versione photoshoppata, quella in cui una me stessa disciplinata come un monaco ortodosso ha un elenco di libri da leggere, e procede ordinata, e non apre facebook se non dopo avere ultimato la liturgia delle ore. La versione reale la racconto in privato a chi mi promette che mi vorrà bene comunque).

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Che grazia per un sacerdote essere innamorato di una donna

Articolo tratto da TEMPI

di padre Aldo Trento

Carmen scrive:

Più di un paio di anni fa incontrai un uomo speciale: bellissimo, brillante, divertente e fedele a Cristo. Col passare dei mesi diventammo sempre più intimi, eppure lui non si decideva ad uscire allo scoperto. Una sera ricevetti una telefonata, nella quale questo ragazzo (che chiamerò Giovanni) mi aprì il suo cuore dicendo che si era sì innamorato di me, ma che stava affrontando un serio discernimento con la propria guida spirituale perché pensava che il Signore lo stesse chiamando al sacerdozio. Gli dissi che questa notizia mi faceva molto male, ma che non potevo non essere felice se il progetto di Dio per lui era davvero questo. Gli chiesi di interrompere ogni tipo di rapporto fra noi, perché ci eravamo legati già troppo, e sarebbe stato doloroso rinunciare a lui.

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È nel rapporto vitale con i genitori che sta l’interesse vero di Charlie

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di don Vincent Nagle

 

Mentre scrivo Charlie Gard è ancora vivo in un Ospedale a Londra. Charlie, il bambino di dieci mesi che ha una rara malattia genetica, che sta peggiorando e non può sopravvivere senza l’aiuto di una macchina che lo fa respirare, è figlio di due giovani genitori  che non vogliono mollare le cure, mentre l’ospedale dice d’aver provato tutte le vie  loro conosciute per aiutare il bambino e dicono che è ora di cessare le cure invasive  e permettere che la vita di Charlie segua il suo corso naturale verso la morte perché soffra inutilmente.

Voglio offrire un paio di osservazioni prese dalla mia lunga esperienza nell’accompagnare sia famiglie come quella di Charlie e anche operatori sanitari come quelli dell’ospedale.

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Dire adesso l’amore

di Emanuele Fant per Credere

Se c’è una parola che fa venire l’orticaria agli artisti di oggi, è “amore”.

Conoscevo un gruppo musicale che si è sciolto perché il paroliere aveva scritto un testo con l’abusata rima “cuore-amore”: il resto della band aveva trovato la scelta di un cattivo gusto inammissibile. Il sentimento più caratteristico e complesso dell’essere umano, è stato per così tanto tempo al centro delle sue attenzioni creative (da Catullo, agli Stilnovisti, a Sanremo), che adesso non sembra più trovare forme credibili per essere descritto. Continua a leggere “Dire adesso l’amore”

La Croce e le rose

CHARLIE BROWN, SNOOPY

di Costanza Miriano

Sarà che sono di Perugia, e san Valentino è il patrono di Terni, e si sa che il campanilismo provinciale raggiunge agilmente le vette del ridicolo; sarà che ero la ragazzina secca e lunga a cui nessuno regalava cioccolatini; sarà che Mister Right per lunghi anni è sembrato introvabile, dovendo rispettare canoni di perfezione elevatissimi – leggermente più affascinante del Grande Gatsby, leggermente più bravo a scrivere di Michel Houellebecq, leggermente più brillante dei fratelli Marx messi insieme…

Insomma, San Valentino io non l’ho mai festeggiato. Mi sono chiesta cosa c’entri una cosa molto seria come l’amicizia con il Dio incarnato che muore in croce per noi con le rose, i cioccolatini, gli apostrofi rosa tra le parole ti amo. Continua a leggere “La Croce e le rose”

Te Deum laudo per mio marito

CM

di Costanza Miriano

Te Deum laudo per mio marito, che è rimasto ancora quest’anno con me, nonostante dopo centomila chilometri di corsa le giunture di una vecchia signora andrebbero rottamate per legge.

Te Deum laudo per come tronca le mie lamentele, ascoltandomi solo quando serve (va be’, qualche volta anche un po’ meno, tipo quando gli parlo dei prof dei figli, e adesso non sappiamo con quale insegnante ha parlato: l’ho mandato da quella di latino e mi è tornato riferendomi di un tema di italiano che lui non ha mai fatto, e comunque lo sconosciuto ragazzo di cui parlava quella signora – chi sarà stata? – ha preso 8 e mezzo).

Te Deum laudo per le volte in cui invece le mie lamentele le ascolta, e cerca una soluzione pratica e si dimentica sempre che io invece volevo un complimento, ti lodo perché ha ragione lui, i complimenti non mi servono, le soluzioni pratiche moltissimo, i complimenti sono gratis, le soluzioni pratiche costano, i complimenti alimentano solo la mia vanità, le soluzioni pratiche fanno il mio vero bene. Continua a leggere “Te Deum laudo per mio marito”

“Bridget Jones’s baby” e le solitudini contemporanee

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di Giacomo Bertoni

Lo ammetto, non ho resistito: sono andato al cinema a vedere “Bridget Jones’s baby”. Parliamoci chiaro, in questi tempi di incertezza e spaesamento, l’immagine di noi soli su un divano, con la musica alta e una confezione di gelato (personalmente preferisco la pizza surgelata), è molto reale. Sì, siamo divisi fra scuola o università, lavoro, volontariato, sport… Ma il momento “chi sono?” “dove vado?” “cosa sto combinando?” è spesso presente, e il gelato è una compagnia ottima. Il terzo capitolo delle disavventure di Bridget Jones si apre con questa immagine storica, nella quale è facile identificarsi. Ma l’evoluzione (che, prometto, farò di tutto per non spoilerare) è un limpido specchio dei nostri tempi. Continua a leggere ““Bridget Jones’s baby” e le solitudini contemporanee”

Preghiera dell’amore fedele

Pubblichiamo il testo della «Preghiera dell’amore fedele», trovata da un lettore de IL TIMONE in una chiesa della diocesi di Varasdino, in Croazia.

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Dio Onnipotente,

a Te devo tutto. Mi hai creato dal nulla e mi hai dato una vita che non avrà mai fine. Mi hai dato la fede e mi hai chiamato a far parte del tuo popolo santo. Hai tenuto il tuo sguardo su di me e mi hai accompagnato lungo il cammino, anche quando mi sembrava di essere solo.  E proprio perché non hai voluto che io fossi solo su questa terra mi hai fatto incontrare la mia/il mio sposa/o. Continua a leggere “Preghiera dell’amore fedele”

Manuale di sopravvivenza per fidanzati e giovani sposi

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di Costanza Miriano

Hai presente quando leggi una cosa e ti viene di andare a bussare alla gente porta a porta, di metterti a fare il volantinaggio in strada, per dire a tutti di non perdersi quel libro, quell’articolo? Quando cominci a dire agli amici “c’è una cosa che proprio non ti puoi perdere”, e quelli alla prima volta annuiscono distratti, poi dalla terza in poi ti mandano a farti benedire? Ecco, a me succede, raramente, con due tipi di letture: o quelle che mi stupiscono perché non avrei mai saputo concepirle, eppure un inatteso riconoscimento mi fa battere il cuore, un innamoramento di qualcuno che non avresti mai pensato e che ti rapisce l’anima, e ti sprofonda nel lutto quando finisci l’ultima pagina.

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Merende di Lettura Femminili

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di Francesca Nardini

Quello di cui vi parliamo oggi è un’esperienza nata da poco nella provincia di Latina. L’iniziativa si chiama “Merende di Lettura Femminili” ed è un modo per stare insieme tra donne leggendo libri e scambiando le proprie opinioni. L’idea è nata soprattutto per sopperire ad una grossa lacuna nella nostra città: la mancanza di occasioni per stare insieme tra noi, ragazze, donne adulte, madri, e parlare della propria vita in relazione ad un testo scelto di volta in volta. Definirlo “circolo” lettura sarebbe riduttivo: il proposito è quello di condividere invece la propria vita oltre ai gusti e alle opinioni. La variabilità delle tematiche che abbiamo in mente di proporre è molto ampia, anche se siamo ancora al primo incontro.

Lo scorso 15 aprile, per iniziare l’avventura, abbiamo affrontato come tema quello che secondo noi risulta di maggiore interesse tra il pubblico femminile : la relazione di coppia tra l’uomo e la donna, le loro differenze e tutte le dinamiche specialmente comunicative che ne derivano. Caratteristica di questi incontri è la presenza di una persona che funge da relatore, scelta in quanto particolarmente esperta in materia. Stavolta è stato il turno di una psicologa di Latina molto in gamba la quale che ci ha aiutato non soltanto ad analizzare il libro (trattasi di “Gli Uomini vengono da Marte, le Donne da Venere” di  J. Gray) ma a focalizzarci sul senso profondo dell’argomento trattato.

Anzi forse in questo caso il libro è risultato molto marginale rispetto alla tematica.

È stata una prima esperienza  talmente significativa che abbiamo sentito l’esigenza di condividerla con voi del blog di Costanza Miriano. Continua a leggere “Merende di Lettura Femminili”

Come quella strana coppia

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di Federico Pichetto  Il Sussidiario.net

Strana “coppia” Maria e Giuseppe. Lei desiderosa di essere tutta di Dio e chiamata invece a essere madre, e Lui, volendo solo un matrimonio giusto – secondo la Legge di Mosè –, spinto al contrario ad assumersi una paternità irregolare e, per quel tempo, sconveniente. Entrambi hanno dovuto imparare, senza ombra di dubbio, che il compimento della propria vita non consisteva in un loro progetto, ma nel rapporto con un Altro. La festa della Santa Famiglia ci porta quindi a chiederci che cosa veramente tenga in piedi un matrimonio o un rapporto, per quanto controverso o problematico sia. Maria e Giuseppe, in questo senso, ci appaiono adulti non perché “bravi” o “santi”, ma per il fatto di non essere per niente protesi a cercare l’uno dall’altro il compimento della vita. In loro il matrimonio appare veramente come la strada scelta per camminare verso il destino e non come un’istituzione dove cercare rifugio, pace o tranquillità.

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Lettera aperta ai genitori che non si separano. Il punto di vista di una figlia

Abbiamo ricevuto da una lettrice che preferisce rimanere anonima questa bella testimonianza

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Cari mamma e papà,

un giorno per caso, in un raro momento di concentrazione tra le mille incombenze lavorative e soprattutto di cura delle vostre adorate nipoti, sono inciampata in una frase della mia scrittrice preferita che dichiarava :- a chi  mi chiede se ne vale la pena stare insieme SOLO per i figli, io rispondo di sì, che ne vale la pena!- Ho pensato immediatamente a voi e al vostro rapporto di coppia così tanto imperfetto, così conflittuale, nel quale sono cresciuta. Voi che siete rimasti insieme solo per vostra figlia. Continua a leggere “Lettera aperta ai genitori che non si separano. Il punto di vista di una figlia”

Tra Maria De Filippi e Tinder: perché abbiamo così tanta paura di amare davvero?

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di Tonino Cantelmi

Tremate, tremate! San Valentino, la festa fashion degli innamorati, si avvicina e con lei un mucchio di iniziative, più o meno commerciali, più o meno smielate, ma soprattutto decisamente tragicomiche. E sì, perché l’amore romantico, ai tempi della postmodernità tecnoliquida, oscilla fra due estremi: da un lato il modello proposto dalla trasmissione “Uomini e Donne” di Maria De Filippi e dall’altro il modello tecnomediato delle app come Tinder. Insomma, a mio parere l’amore romantico è gravemente malato, direi moribondo e il San Valentino ai tempi di Maria De Filippi e di Tinder ne celebra il quasi-funerale.

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