Emergenze teologiche

di Costanza Miriano

A una mamma capita di affrontare emergenze teologiche affettando la carne o infliggendo minestroni. L’altra sera, appunto, una delle mie bambine, cinque anni, mi ha chiesto a bruciapelo: “mamma, chi non crede in Gesù bambino ma solo in babbo Natale va all’inferno?” Poiché sono stata io, non posso negarlo, a raccontarle che Gesù ha detto “chi crede in me avrà la vita eterna”,  mi sono trovata costretta a rispondere l’unica cosa che non mettesse in discussione la mia coerenza. “Be’, sì, se lo rifiuta fino alla fine sì”. “Oddio! Quindi anche la mia amichetta?” Di nuovo, in nome della coerenza ho dovuto dire che sì, è così, anche se l’amichetta ha quattro anni, ed è ancora in tempo per cambiare idea.

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Oltre il lampione


Ieri sera ho dato la cena ai figli a un’ora indegna, molto vicina a quella di andare a letto. Appena andati via gli ospiti, infatti – la festa di Bernardo è stata una lunga, accesa partita di calcio creativo in giardino – i figli si sono prodotti nella domanda che da sempre suggella la fine di ogni festicciola di bambini: “che si mangia?” Ma che cavolo, c’era ogni ben di Dio sul tavolo: perché non avete mangiato niente? (E, soprattutto, perché non mangiate quando siamo noi gli ospiti della festina? Perché non vi riempite le tasche di panini venendo via?)
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Maschi e femmine. E il pollo.

Gentile Buitoni spa, con la presente mi candido al premio Casalinga Mentecatta 2011. L’anno non è finito ma non credo troverete di meglio. Voi infatti avete inventato il prodigioso Saccoccio nel quale chiudere del pollo e risolvere brillantemente il problema della cena anche se si ha poco tempo. Non immaginavate che ci fosse una donna tanto negata in cucina da bruciare e rendere inservibile il sacchetto solo infilandolo in forno. Beh, quella donna sono io.

In attesa di vostri riscontri invio cordiali saluti.

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Amore al metro cubo

Sgomenta per il livello dei miei lettori, a giudicare dai commenti e dall’elevazione del dibattito che segue ai miei post, ieri cercavo affannosamente un’ispirazione decente. Poiché le mie bambine si erano addormentate, e senza che facessi uso di sostanze illegali – ammesso che un ciuccio concesso di nascosto dal padre possa superare i controlli antidoping – mentre i maschi si stavano allegramente randellando con un amichetto in giardino, la mia presenza in casa era del tutto superflua (all’ora della tata). Così mi sono concessa il raro privilegio

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Un segreto piano sovversivo

“L’obiettivo finale, te lo dico, è un referendum abrogativo della zucchina”. Mio figlio ha deciso di riscrivere la Costituzione italiana, ma il disegno in realtà porta alla lotta risolutiva contro il nemico giurato, l’odiato ortaggio. Prendendo spunto dalle celebrazioni dell’unità d’Italia e dai molti discorsi di questi giorni sulla nostra Carta, un comitato di giuristi di casa mia (Tommaso e Bernardo) ha dunque buttato giù un canovaccio di una nuova Costituzione, sulla quale molti insigni studiosi da oggi in poi dovranno misurarsi.

Articolo 1 Questa casa è una democrazia fondata sui bambini.

Articolo 2 Questa casa ripudia il passato di verdure come strumento di tortura, e di risoluzione dei conflitti alimentari.

Articolo 3 I compiti sono equiparati a lavoro nero, e quindi dichiarati illegali…

Cari ragazzi, sarà dura da digerire, ma ve lo dico ancora una volta, questa casa non è una democrazia, e compiti e verdure sono legali. Mi dispiace.

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