Giovanni Paolo II: quarant’anni fa dalla Polonia la “scintilla” che avrebbe preparato il mondo all’ultima venuta di Cristo

di Luca Del Pozzo

“Simone dorme, Pietro veglia”. Queste le parole dell’allora cardinale Montini, futuro S. Paolo VI, alla notizia della morte di Pio XII. Parole che esprimono tutto il mistero, la grandezza e l’umanità del servizio petrino. Parole che mi sono tornate in mente in questi giorni pensando alla straordinaria figura di S. Giovanni Paolo II, uno dei giganti del XX secolo, di cui ricorre in questi giorni il quarantesimo anniversario dell’elezione al soglio pontificio Come molti miei coetanei, il pontificato di Karol Wojtyla ha coinciso con gli anni della mia giovinezza.

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Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi

VIA CRUCIS  AL COLOSSEO – VENERDÌ SANTO 2005

MEDITAZIONI E PREGHIERE DEL CARDINALE
JOSEPH RATZINGER

XI stazione, Gesù cade per la terza volta

Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce? Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio. Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui!

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Pastori che profumano di Cristo

di Luca Del Pozzo

C’è un vescovo, M.or Andrè Leonard, dal 2010 al 2015 titolare della diocesi di Malines-Bruxelles. E c’è un giornalista, Drieu Godefridi, che non appartiene alla Chiesa e che anzi è dichiaratamente agnostico. I due si sono incontrati, hanno discusso a lungo, il primo incalzato dalle domande del secondo, a sua volta stimolato dalle argomentazioni serrate e per certi aspetti provocatorie del primo. Ne è scaturito un libro-intervista che è un balsamo per chiunque in questa calda e chiassosa estate voglia leggere qualcosa di autentico, di vero, di bello.

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Humanae Vitae è la soluzione, non il problema

di Luca Del Pozzo

Quando il Figlio dell’Uomo tornerà, troverà ancora la fede sulla terra?” Alla fine, tutto ruota attorno a questa domanda. Ed è a partire da questa domanda che va inquadrato il dibattito ecclesiale attorno all’Humanae Vitae del Beato e futuro santo Paolo VI, di cui il 25 luglio ricorrerà il 50^ anniversario. Così come, pur con tutti di distinguo del caso, è a partire dalla stessa domanda che va inquadrata anche la questione della morale sessuale e familiare che sarà uno degli argomenti centrali del prossimo Sinodo sui giovani. Senza entrare nel merito dell’enciclica di papa Montini (chi vuole può documentarsi a dovere in primis su questo blog grazie al meritorio lavoro che sta portando avanti Costanza Miriano), ciò che qui interessa sottolineare – e il discorso vale tanto per l’apertura alla vita quanto per altre specifiche questioni – è che c’è una questione, per così dire, “a monte” su cui bisognerebbe soffermarsi.

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La nostalgia della verità assoluta

dalla Lettera  Enciclica VERITATIS SPLENDOR 
del Sommo Pontefice  GIOVANNI PAOLO II 

Chiamati alla salvezza mediante la fede in Gesù Cristo, «luce vera che illumina ogni uomo», gli uomini diventano «luce nel Signore» e «figli della luce» e si santificano con «l’obbedienza alla verità».

Questa obbedienza non è sempre facile. In seguito a quel misterioso peccato d’origine, commesso per istigazione di Satana, che è «menzognero e padre della menzogna», l’uomo è permanentemente tentato di distogliere il suo sguardo dal Dio vivo e vero per volgerlo agli idoli, cambiando «la verità di Dio con la menzogna» ; viene allora offuscata anche la sua capacità di conoscere la verità e indebolita la sua volontà di sottomettersi ad essa. E così, abbandonandosi al relativismo e allo scetticismo, egli va alla ricerca di una illusoria libertà al di fuori della stessa verità.

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Patria e identità secondo Wojtyla

Papa Giovanni Paolo II – Memoria e identità. Conversazioni a cavallo dei millenni

«L’espressione “patria” si collega con il concetto e con la realtà di “padre” (pater). La patria in un certo senso si identifica con il patrimonio, cioè con l’insieme di beni che abbiamo ricevuto in retaggio dai nostri padri. Significativamente molte volte si usa, in questo contesto, l’espressione “madrepatria”. Per esperienza personale tutti sappiamo in quale misura la trasmissione del patrimonio spirituale si compia per mezzo delle madri. La patria dunque è l’eredità e, nello stesso tempo, è la situazione patrimoniale derivante da tale eredità; ciò riguarda anche la terra, il territorio. Ma più ancora il concetto di patria coinvolge i valori e i contenuti spirituali che compongono la cultura di una data nazione». Continua a leggere “Patria e identità secondo Wojtyla”

Grazie donna

Wojtyla

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

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La battaglia finale

di Costanza Miriano

Prima di conoscerlo l’ho citato tante volte, il cardinal Carlo Caffarra. Ripetevo quello che raccontava lui, di quando il Papa, Giovanni Paolo II, che lo teneva come suo più fidato consigliere sui temi della famiglia e dell’antropologia, lo interrogò e gli chiese quante volte al giorno leggesse il racconto della Genesi, il passaggio in cui si dice che Dio crea l’uomo a sua immagine, maschio e femmina. Diceva il Papa che proprio lì si nascondeva il segreto dell’uomo. Mi faceva un sacco ridere che il Papa interrogasse Caffarra, e che lui dovesse ammettere che non è che proprio lo stesse a leggere dalla mattina alla sera, quel passo. La cosa me lo faceva sentire più vicino. Poi ho avuto il privilegio di incontrarlo, e ho scoperto che, nonostante una cultura sterminata e una sapienza praticamente omnicomprensiva, vicino lo era davvero, uno di quegli uomini pieni di umanità e dotati di sofisticati strumenti radar, quelli che permettono a qualcuno di farti i raggi a vista (di solito ce li hanno alcune suore molto mistiche, alcune mamme, raramente gli uomini, e solo quelli che pregano molto). Infine qualche giorno fa ho avuto il privilegio di trascorrere un’ora con lui, e sebbene mi sia dimenticata i tre quarti delle cose che avrei voluto chiedergli sul tema maschio femmina, la domanda più importante sono riuscita a fargliela. Continua a leggere “La battaglia finale”

Noi reagiremo

 

(1979 - foto Periodici San Paolo/G. Giuliani).

(1979 – foto Periodici San Paolo/G. Giuliani).

dall’ OMELIA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II  Washington, Capitol Mall. 7 ottobre 1979

Reagiremo ogni volta che la vita umana è minacciata.

Quando il carattere sacro della vita prima della nascita viene attaccato, noi reagiremo per proclamare che nessuno ha il diritto di distruggere la vita prima della nascita.

Quando si parla di un bambino come un peso o lo si considera come mezzo per soddisfare un bisogno emozionale, noi interverremo per insistere che ogni bambino è dono unico e irripetibile di Dio, che ha diritto ad una famiglia unita nell’amore. Continua a leggere “Noi reagiremo”

Vero diritto dell’uomo è la vittoria su se stesso

DA GANDHI A HITLER, DA OBAMA A BERGOGLIO, LE SCELTE DI TIME

GIOVANNI PAOLO II – ANGELUS – Domenica, 20 febbraio 1994

1. Siamo entrati nella Quaresima dell’anno 1994, Anno della Famiglia, voluto dall’ONU e dalla Chiesa. Tra i compiti che, durante questo Anno, occorre mettere in evidenza in campo sia ecclesiale che civile vi è il consolidamento del legame familiare e della vera identità della famiglia. Per questa ragione la Lettera alle Famiglie, che verrà pubblicata martedì prossimo, 22 febbraio, è prima di tutto un invito alla preghiera per le famiglie e con le famiglie.

Gli insidiosi attacchi contro la famiglia nella moderna civiltà edonistica, che, malgrado tutte le dichiarazioni sui diritti dell’uomo, è nella sostanza contraria al suo vero bene, non possono essere respinti se non con la preghiera, il digiuno e l’amore vicendevole. Non mancano, certo, le famiglie che pregano per se stesse e per gli altri. In questo nostro mondo, esposto a così numerose minacce di ordine morale, si sta provvidenzialmente sviluppando l’apostolato delle famiglie. Continua a leggere “Vero diritto dell’uomo è la vittoria su se stesso”

Quel matrimonio che ci salva dal vuoto

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di Costanza Miriano

Sono giorni, mesi ormai, che leggo di possibili interpretazioni di Amoris Laetitia, e che provo sollievo per non essere un vescovo o un sacerdote, chiamato a misurarsi concretamente con quel testo, come ha provato a fare per ultimo il cardinal Coccopalmerio, pubblicando un libretto sul controverso capitolo VIII. Non mi aggiungerò io, che non ho nessun titolo per commentare le parole del Papa. Però, questo posso dirlo, a me sembra che quasi mai le discussioni che ho letto sul tema centrino il punto, il cuore vero della questione. Ecco due o tre cose che ho capito del matrimonio, e che secondo me si stanno dimenticando nel dibattito.

Il matrimonio in Cristo assomiglia solo esteriormente al vincolo umano, eventualmente anche legale, tra un uomo e una donna. Per noi il matrimonio non è un’istituzione, né un valore, ma una vocazione, cioè una via per la santità. Il matrimonio cristiano ha sì una base umana – l’attrazione tra i due sessi, la necessità di dare stabilità affettiva ed economica agli eventuali figli – ma la somiglianza è solo pallida. Il matrimonio cristiano è fatto di una sostanza diversa. È un mistero grande, come lo definisce san Paolo, figura del matrimonio tra Cristo e la Chiesa, cioè fra Gesù e noi. Potrebbe mai Cristo divorziare da noi? Chi ci separerà? Quando chiedono a Gesù, se c’è la possibilità di ripudio, cioè di divorzio, e lui esclude in ogni caso, senza nessuna eccezione, i discepoli esclamano:  «Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. Continua a leggere “Quel matrimonio che ci salva dal vuoto”

E se le donne non volessero essere preti?

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di Costanza Miriano

Secondo la Civiltà Cattolica – che confesso di non leggere, ma che è citata  testualmente dal sito del Timone (che a sua volta riprende il blog di Sandro Magister) – il discorso dell’apertura del sacerdozio alle donne non è chiuso. A dire la verità, come ricorda Magister, Papa Francesco è stato molto chiaro in merito: “Sull’ordinazione di donne nella Chiesa cattolica l’ultima parola chiara è stata data da Giovanni Paolo II, e questa rimane”. Ma la rivista dei gesuiti riapre la questione, anche se GPII aveva affermato chiaramente che la Chiesa non ha facoltà di conferire l’ordinazione sacerdotale alle donne, e che “questa sentenza deve essere tenuta in modo definitivo da tutti i fedeli della Chiesa”.

Ora, io non sono minimamente in grado di entrare nella disputa teologica e sacramentale, però mi sento almeno un po’ chiamata in causa, innanzitutto come donna cattolica, e poi anche come donna che ha provato a ragionare e scrivere del ruolo femminile nel mondo e nella Chiesa, e ha incontrato e conosciuto tante, tante sorelle di cammino. Continua a leggere “E se le donne non volessero essere preti?”

L’uomo ha una legge scritta da Dio dentro il suo cuore

dal DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II AI PARTECIPANTI  AL II CONGRESSO INTERNAZIONALE DI TEOLOGIA MORALE

Sabato, 12 novembre 1988

Come insegna il Concilio Vaticano II, “nell’intimo della coscienza l’uomo scopre una legge, che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire . . . L’uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro il suo cuore; obbedire è la dignità stessa dell’uomo e secondo questa egli sarà giudicato” (Gaudium et Spes, 16).

Durante questi anni, a seguito della contestazione della Humanae Vitae, è stata messa in discussione la stessa dottrina cristiana della coscienza morale, accettando l’idea di coscienza creatrice della norma morale. In tal modo è stato radicalmente spezzato quel vincolo di obbedienza alla santa volontà del Creatore, in cui consiste la stessa dignità dell’uomo. La coscienza, infatti, è il “luogo” in cui l’uomo viene illuminato da una luce che non gli deriva dalla sua ragione creata e sempre fallibile, ma dalla sapienza stessa del Verbo, nel quale tutto è stato creato. “La coscienza” – scrive ancora mirabilmente il Vaticano II – “è il nucleo più segreto e il sacrario dell’uomo, dove egli si trova solo con Dio, la cui voce risuona nell’intimità propria” (Gaudium et Spes, 16).

Da ciò scaturiscono alcune conseguenze, che mette conto di sottolineare. Continua a leggere “L’uomo ha una legge scritta da Dio dentro il suo cuore”

È profanare Dio proclamarsi terroristi in nome di Dio

Dal messaggio del santo padre GIOVANNI PAOLO II per la celebrazione della XXXV GIORNATA MONDIALE DELLA PACE – 1° GENNAIO 2002

È la pace fondata sulla giustizia e sul perdono che oggi è attaccata dal terrorismo internazionale. In questi ultimi anni, specialmente dopo la fine della guerra fredda, il terrorismo si è trasformato in una rete sofisticata di connivenze politiche, tecniche ed economiche, che travalica i confini nazionali e si allarga fino ad avvolgere il mondo intero. Si tratta di vere organizzazioni dotate spesso di ingenti risorse finanziarie, che elaborano strategie su vasta scala, colpendo persone innocenti, per nulla coinvolte nelle prospettive che i terroristi perseguono. Continua a leggere “È profanare Dio proclamarsi terroristi in nome di Dio”

Francesco, Europa, Islam

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di Aldo Maria Valli    aldomariavalli.it

Nell’intervista che papa Francesco ha concesso al giornale francese La Croix, e che l’Osservatore romano ha riportato integralmente, ci sono alcuni passaggi altamente problematici.

Partiamo dalle affermazioni di Bergoglio circa le radici cristiane dell’Europa. «Bisogna parlare – sostiene Francesco – di radici al plurale, perché ce ne sono tante. In tal senso, quando sento parlare delle radici cristiane d’Europa a volte temo il tono, che può essere trionfalista e vendicativo. Allora diventa colonialismo. Giovanni Paolo II ne parlava con tono tranquillo».

Ora, che le radici dell’Europa siano tante è fuori discussione. Ma nessuno può negare che, fra le tante, ci sia una radice più decisiva e profonda: è quella giudaico-cristiana. Dopo di che, riconosciuto che il tono di qualcuno, nel rivendicare il ruolo di tale radice, possa essere a volte trionfalista o vendicativo, si può davvero dire che san Giovanni Paolo II ne parlasse con «tono tranquillo»?

Certo, formalmente papa Wojtyła non era mai sopra le righe, ma i contenuti erano forti, eccome! Continua a leggere “Francesco, Europa, Islam”

Chi colma il cuore della donna

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di Costanza Miriano

Quando lessi la prima volta la Mulieris Dignitatem credo proprio che non ne capii praticamente nulla, nella sostanza: avevo diciassette anni, e idee tutte strampalate su come dovessero essere maschi e femmine, sul matrimonio, su una malintesa parità tra i sessi. Mi sembravano belle parole, ma destinate a rimanere su carta.

Dieci anni dopo l’enciclica mi sono sposata, e i successivi anni li ho passati praticamente a cercare di comprenderla. Piano piano, con il tempo, le parole del Santo Padre si stanno traducendo in carne, si sono incarnate nella storia della nostra coppia, hanno dato un nome a ciò che vivevo e anche in parte soffrivo.

Credo che in amore si soffra quando si dimentica che “C’è un paradosso nell’esperienza dell’amore: due bisogni infiniti di essere amati si incontrano con due fragili e limitate capacità di amare”. (R.M:Rilke) “Solo nell’orizzonte di un amore più grande è possibile non consumarsi nella pretesa reciproca e non rassegnarsi, ma camminare insieme verso un Destino di cui l’altro è segno”. (C:S:Lewis) Continua a leggere “Chi colma il cuore della donna”

“Essere cristiani significa andare controcorrente rispetto alla mentalità di questo mondo”

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GIOVANNI PAOLO II ANGELUS Domenica, 29 agosto 1999

Carissimi Fratelli e Sorelle!

Essere discepoli di Cristo è impegnativo ed esigente, come ricorda Gesù stesso nel brano evangelico dell’odierna domenica: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua” (Mt 16, 24). Rinnegare se stessi ed accettare la croce significa morire al proprio orgoglio e fidarsi totalmente di Dio, vivendo come Cristo nella totale dedizione al Padre e ai fratelli.

All’insegnamento di Gesù fa eco San Paolo che, scrivendo ai cristiani di Roma, li esorta a non conformarsi alla mentalità del mondo, ma ad offrire piuttosto tutta la loro esistenza in sacrificio vivente, santo e gradito a Dio. La sequela di Cristo comporta un itinerario segnato spesso da incomprensioni e sofferenze. Nessuno si faccia illusioni: oggi, come ieri, essere cristiani significa andare controcorrente rispetto alla mentalità di questo mondo, cercando non il proprio interesse e il plauso degli uomini, ma unicamente la volontà di Dio ed il vero bene del prossimo. Continua a leggere ““Essere cristiani significa andare controcorrente rispetto alla mentalità di questo mondo””

Noi reagiremo

(1979 - foto Periodici San Paolo/G. Giuliani).
(1979 – foto Periodici San Paolo/G. Giuliani).

dall’ OMELIA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II  Washington, Capitol Mall. 7 ottobre 1979

Reagiremo ogni volta che la vita umana è minacciata.

Quando il carattere sacro della vita prima della nascita viene attaccato, noi reagiremo per proclamare che nessuno ha il diritto di distruggere la vita prima della nascita.

Quando si parla di un bambino come un peso o lo si considera come mezzo per soddisfare un bisogno emozionale, noi interverremo per insistere che ogni bambino è dono unico e irripetibile di Dio, che ha diritto ad una famiglia unita nell’amore.

Quando l’istituzione del matrimonio è abbandonata all’egoismo umano e ridotta ad un accordo temporaneo e condizionale che si può rescindere facilmente, noi reagiremo affermando l’indissolubilità del vincolo matrimoniale.

Quando il valore della famiglia è minacciato da pressioni sociali ed economiche, noi reagiremo riaffermando che la famiglia è necessaria non solo per il bene privato di ogni persona, ma anche per il bene comune di ogni società, nazione e stato. Continua a leggere “Noi reagiremo”