La nostalgia della verità assoluta

dalla Lettera  Enciclica VERITATIS SPLENDOR 
del Sommo Pontefice  GIOVANNI PAOLO II 

Chiamati alla salvezza mediante la fede in Gesù Cristo, «luce vera che illumina ogni uomo», gli uomini diventano «luce nel Signore» e «figli della luce» e si santificano con «l’obbedienza alla verità».

Questa obbedienza non è sempre facile. In seguito a quel misterioso peccato d’origine, commesso per istigazione di Satana, che è «menzognero e padre della menzogna», l’uomo è permanentemente tentato di distogliere il suo sguardo dal Dio vivo e vero per volgerlo agli idoli, cambiando «la verità di Dio con la menzogna» ; viene allora offuscata anche la sua capacità di conoscere la verità e indebolita la sua volontà di sottomettersi ad essa. E così, abbandonandosi al relativismo e allo scetticismo, egli va alla ricerca di una illusoria libertà al di fuori della stessa verità.

Ma nessuna tenebra di errore e di peccato può eliminare totalmente nell’uomo la luce di Dio Creatore. Nella profondità del suo cuore permane sempre la nostalgia della verità assoluta e la sete di giungere alla pienezza della sua conoscenza. Ne è prova eloquente l’inesausta ricerca dell’uomo in ogni campo e in ogni settore. Lo prova ancor più la sua ricerca sul senso della vita. Lo sviluppo della scienza e della tecnica, splendida testimonianza delle capacità dell’intelligenza e della tenacia degli uomini, non dispensa dagli interrogativi religiosi ultimi l’umanità, ma piuttosto la stimola ad affrontare le lotte più dolorose e decisive, quelle del cuore e della coscienza morale.

fonte: vatican.va

11 pensieri su “La nostalgia della verità assoluta

  1. Luigi

    Un gigante dei nostri tempi. Solida dottrina e pastorale convincente. Magari ci fosse ancora! 😢

  2. http://www.lanuovabq.it/it/attacco-a-benedetto-xvi

    Tutto ruota attorno alla Dichiarazione di Colonia (1989), che prese spunto dalla contestata elezione ad arcivescovo di Colonia del compianto Joachim Meisner (poi nominato cardinale e quindi uno dei firmatari dei Dubia). Ma partendo dal caso singolo la Dichiarazione di Colonia contestava quella che vedeva come indebita estensione della competenza magisteriale del Papa, e intendeva tra l’altro ridimensionare il valore dell’insegnamento dell’enciclica di Paolo VI “Humanae Vitae”. Guarda caso oggi, a 50 anni da quell’enciclica, in Vaticano si sta lavorando per revisionarla in modo da rendere possibile l’uso dei contraccettivi, come si voleva allora. Più in generale comunque si faceva largo l’idea che in nome del rinnovamento e del progresso tutto nella Chiesa si potesse mettere in discussione, inclusa la Professione di Fede.

    La questione è più che mai attuale se la Società Europea di Teologia, fondata allora da Hünermann, si è fatta subito sentire per contestare le affermazioni di Benedetto XVI, peraltro dimenticando che si trattava di una lettera riservata e non di un messaggio pubblico. È importante notare come oggi sia presidente della Società Europea di Teologia quella Marie-Jo Thiel che, guarda caso, è stata nominata da Papa Francesco quale nuovo membro della Pontificia Accademia per la Vita.

    E non sorprende che a dare grande risalto alla posizione anti-Ratzinger della Thiel sia Repubblica che, con Paolo Rodari, ricorda lo scontro sull’enciclica Veritatis Splendor (1993). Questo documento, che sintetizzava e armonizzava tutti gli insegnamenti tradizionali in fatto di teologia morale, era una risposta alla Dichiarazione di Colonia e alle altre, e riproponeva i fondamenti della morale cattolica che non è sottoposta alle tendenze del momento. È esattamente ciò che oggi viene riproposto nei Dubia, contro le interpretazioni dell’Amoris Laetitia che creano un’etica della situazione. Per la Veritatis Splendor (in linea con quanto la Chiesa ha sempre creduto) esistono gli “intrinsece mala”, ovvero azioni che sono intrinsecamente cattive: ad esempio, l’adulterio è sempre un male. Affermazione che però gli interpreti ufficiali della Amoris Laetitia (che non a caso mai cita la Veritatis Splendor) tendono a sfumare con il pretesto del discernimento, per cui tutto dipende dalle situazioni, dalla coscienza personale e così via.

    1. Antonio Spinola

      e riproponeva i fondamenti della morale cattolica che non è sottoposta alle tendenze del momento.
      Ed è certamente per questo che si è Cattolici e non altro, infatti, come sottolineava Chesterton (in Perché sono cattotlico): “il cattolicesimo è vero […] è l’unica realtà che libera la persona dalla degradante schiavitù di essere un prodotto del proprio tempo”.

    2. @ Fabrizio Giudici…

      Era ancora tutto velato questo discorso anni …..64 / 65 se non mi sbaglio….(che non a caso mai cita la Veritatis Splendor)…..Sbaglio !!

  3. vale

    Ma nessuna tenebra di errore e di peccato può eliminare totalmente nell’uomo la luce di Dio Creatore. Nella profondità del suo cuore permane sempre la nostalgia della verità assoluta e la sete di giungere alla pienezza della sua conoscenza.

    ovviamente dipende da che tipo di conoscenza e di quale dio creatore:

    http://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2018/03/27/arrestato-foggia-indottrinava-bimbi_898383b0-1295-431a-a08f-a05639302d62.html

    Indottrinava i bambini sul martirio durante le lezioni di religione che teneva due volte a settimana nell’associazione culturale islamica “Al Dawa” di Foggia, di cui era presidente.

    è accusato di aver insegnato a una decina di bambini tra i 4 e i dieci anni, ora segnalati al Tribunale per i Minorenni, la guerra santa,…Per alcuni mesi quelle lezioni sono state intercettate. “Vi invito a combattere i miscredenti, con le vostre spade tagliate le loro teste, con le vostre cinture esplosive fate saltare in aria le loro teste”, diceva l’indagato ai bambini.

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  5. Giacomo

    II.- 1. La ragione suggerisce che quelli che sono davvero pii e filosofi onorino e amino solo il vero,
    evitando di seguire le opinioni degli antichi qualora siano false. Infatti la retta ragione suggerisce
    non solo di non seguire chi agisce o pensa in modo ingiusto, ma bisogna che in ogni modo e al di
    sopra della propria vita, colui che ama la verità, anche se è minacciato di morte, scelga sia di dire
    sia di fare il giusto.
    2. Voi dunque godete in ogni luogo la fama di essere pii e filosofi e custodi della giustizia e amanti
    della sapienza: se poi davvero anche lo siete, sarà dimostrato.
    3. Eccoci infatti dinanzi a voi non per adularvi attraverso questi scritti né per parlarvi in modo
    accattivante, ma per chiedervi di pronunciare il giudizio secondo il criterio di un attento e preciso
    esame, senza attenervi a pregiudizi né al desiderio di piacere a gente superstiziosa: ritorcereste la
    condanna contro di voi stessi, con un comportamento irragionevole e seguendo una cattiva fama ormai inveterata. ( dalla Apologia prima di Giustino martire) .

    Ed ora si tratta di non seguire le opinioni dei “moderni”, ma di restare fedeli allo Spirito della Chiesa, che è lo Spirito di Cristo stesso.

  6. Oggi si apre il Santo Triduo Pasquale.

    E si apre con la Santa Messa Crismale.

    Rinnovazione delle promesse sacerdotali
    Dopo l’omelia, il vescovo si rivolge ai presbiteri con queste parole:

    Carissimi presbiteri, la santa Chiesa celebra la memoria annuale del giorno
    in cui Cristo Signore comunicò agli apostoli e a noi il suo sacerdozio. Volete rinnovare le promesse, che al momento dell’ordinazione avete fatto davanti al vostro vescovo e al popolo santo di Dio?

    Fílii caríssimi, ánnua redeúnte memória diéi, qua Christus Dóminus sacerdótium suum cum Apóstolis nobísque communicávit, vultis olim factas promissiónes coram Epíscopo vestro et pópulo sancto Dei renováre?

    Presbiteri: Sì, lo voglio. Volo.

    Volete unirvi intimamente al Signore Gesù, modello del nostro sacerdozio,
    rinunziando a voi stessi e confermando i sacri impegni che, spinti dall’amore di Cristo, avete assunto liberamente verso la sua Chiesa?

    Vultis Dómino Iesu árctius coniúngi et conformári, vobismetípsis abrenuntiántes atque promíssa confirmántes sacrórum officiórum, quæ, Christi amóre indúcti, erga eius Ecclésiam, sacerdotális vestræ ordinatiónis die, cum gáudio suscepístis?

    Presbiteri: Sì, lo voglio. Volo.

    Volete essere fedeli dispensatori dei misteri di Dio per mezzo della santa Eucaristia e delle altre azioni liturgiche, e adempiere il ministero della parola di salvezza sull’esempio del Cristo, capo e pastore, lasciandovi guidare non da interessi umani, ma dall’amore per i vostri fratelli?

    Vultis fidéles esse dispensatóres mysteriórum Dei per sanctam Eucharístiam ceterásque litúrgicas actiónes, atque sacrum docéndi munus, Christum Caput atque Pastórem sectándo, fidéliter implére, non bonórum cúpidi, sed animárum zelo tantum indúcti?

    Presbiteri: Sì, lo voglio. Volo.

    Quindi, rivolgendosi al popolo, il vescovo continua:

    E ora, figli carissimi, pregate per i vostri sacerdoti: che il Signore effonda su di loro l’abbondanza dei suoi doni, perché siano fedeli ministri di Cristo, sommo sacerdote, e vi conducano a lui, unica fonte di salvezza.

    Vos autem, fílii dilectíssimi, pro presbyteris vestris oráte, ut Dóminus super eos bona sua abundánter effúndat, quátenus fidéles minístri Christi, Summi Sacerdótis, vos ad eum perdúcant, qui fons est salútis.

    Diacono: Per tutti i nostri sacerdoti, preghiamo.

    Assemblea: Ascoltaci, Signore. Christe, audi nos. Christe, exáudi nos.

    E pregate anche per me, perché sia fedele al servizio apostolico, affidato alla mia umile persona, e tra voi diventi ogni giorno di più immagine viva
    e autentica del Cristo sacerdote, buon pastore, maestro e servo di tutti.

    Et pro me étiam oráte, ut fidélis sim múneri apostólico humilitáti meæ commísso, et inter vos effíciar viva et perféctior in dies imágo Christi Sacerdótis, Boni Pastóris, Magístri et ómnium Servi.

    Diacono: Per il nostro vescovo N., preghiamo.

    Assemblea: Ascoltaci, Signore.

    Il Signore ci custodisca nel suo amore e conduca tutti noi, pastori e gregge,
    alla vita eterna.

    Dóminus nos omnes in sua caritáte custódiat, et ipse nos univérsos, pastóres et oves, ad vitam perdúcat ætérnam.

    Assemblea: Amen.

    Preghiamo e imploriamo da Dio la conversione di tutti i nostri Sacerdoti e Pastori perché quello di oggi non sia un semplice rito di “routine”, ma che profondamente li interroghi sul loro operato, sulla loro vocazione, sulla loro conversione, sul compimento dell’Opera di Dio non secondo le loro intenzioni, ma secondo ciò che lo Spirito Santo chiede loro e da loro la forza di portare a compimento a costo della loro stessa vita, a immagine di Cristo Nostro Signore.

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