
dall’ OMELIA DI SUA SANTITÀ GIOVANNI PAOLO II Washington, Capitol Mall. 7 ottobre 1979
Reagiremo ogni volta che la vita umana è minacciata.
Quando il carattere sacro della vita prima della nascita viene attaccato, noi reagiremo per proclamare che nessuno ha il diritto di distruggere la vita prima della nascita.
Quando si parla di un bambino come un peso o lo si considera come mezzo per soddisfare un bisogno emozionale, noi interverremo per insistere che ogni bambino è dono unico e irripetibile di Dio, che ha diritto ad una famiglia unita nell’amore.
Quando l’istituzione del matrimonio è abbandonata all’egoismo umano e ridotta ad un accordo temporaneo e condizionale che si può rescindere facilmente, noi reagiremo affermando l’indissolubilità del vincolo matrimoniale.
Quando il valore della famiglia è minacciato da pressioni sociali ed economiche, noi reagiremo riaffermando che la famiglia è necessaria non solo per il bene privato di ogni persona, ma anche per il bene comune di ogni società, nazione e stato.
Quando poi la libertà viene usata per dominare i deboli, per sperperare le ricchezze naturali e l’energia, e per negare agli uomini le necessità essenziali, noi reagiremo per riaffermare i principi della giustizia e dell’amore sociale.
Quando i malati, gli anziani o i moribondi sono abbandonati, noi reagiremo proclamando che essi sono degni di amore, di sollecitudine e di rispetto.
fonte: vatican.va
Grazie per averlo pubblicato, io l’ho inserito nel “perché” al mio blog e oggi ho messo su tastiera alcuni pensieri della vigilia di domani.
Spero di sentirti parlare dal palco con la consueta dolcezza e fermezza, cara Costanza 🙂
Da Perugia, cara Costanza, siamo tutti con te e… buon onomasticooo! 🙂
San Costanzo Patrono di Perugia. E’ ricordato al 29 gennaio già dal Martirologio Geronimiano. Secondo la leggenda, di cui esistono quattro redazioni, fu tradotto davanti al console Lucio durante la persecuzione di Antonino e barbaramente flagellato, indi rinchiuso con altri compagni in una stufa ardente dalla quale uscì illeso. Ricondotto in carcere, convertì i suoi custodi che lo aiutarono a fuggire. Rifugiatosi in casa di un certo Anastasio cristiano, fu, insieme con questi, di nuovo arrestato. Dopo varie peripezie nelle carceri di Assisi e Spello, fu decapitato presso Foligno. Le diverse redazioni della passio sono concordi nello assegnare il suo martirio al tempo di Antonino in una località presso Foligno denominata “il Trivio”. Il santo perugino aveva infatti in questa città, vicino a Porta Romana, una chiesa che, secondo lo Iacobilli, fu demolita nel 1527. Questi afferma inoltre che, al suo tempo, tale località era chiamata ancora “campagna di S. Costanzo”.
Parimenti tutte le redazioni della passio affermano che il santo, dopo il martirio, fu portato a Perugia e sepolto non lontano dalla città in, un luogo detto “Areola fuori Porta S. Pietro”, ove sorse la prima cattedrale di Perugia, dedicata al principe degli Apostoli. In questo medesimo luogo fu eretta l’attuale chiesa di S. Costanzo consacrata, secondo un’iscrizione esistente nell’antico altare, nel 1205 dal vescovo di Perugia Viviano.
L’episcopato di Costanzo, secondo il Lanzoni ed il Delehaye, riposa su una tradizione antica e seria per cui si può ritenere assai probabile che egli sia stato il primo vescovo di Perugia. Il suo martirio risale alle persecuzioni dei primi secoli.
I perugini venerano in lui uno dei protettori della città. Il suo culto si diffuse anche fuori dell’Umbria. Nel 1781 fu fatta una ricognizione delle sue reliquie e nel 1825, con grande solennità, la traslazione delle medesime dal vecchio al nuovo altare, sempre nella attuale chiesa di S. Costanzo.
Grazie per averci ricordato tutto ciò. ilario dal ben
CIRCO MASSIMO. QUELLO CHE POLITICANTI E VESCOVI PILOTA DIMENTICANO: CIÒ CHE FACCIAMO IN VITA RISUONA NELL’ETERNITÀ
«A tre settimane da oggi, io mieterò il mio raccolto. Immaginate dove vorrete essere, perché così sarà! Serrate i ranghi! Seguitemi! Se vi ritroverete soli, a cavalcare su verdi praterie col sole sulla faccia, non preoccupatevi troppo, perché sarete nei Campi Elisi, e sarete già morti! Fratelli! Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell’eternità!» (dal film Il Gladiatore)
https://youtu.be/uc7UW95Apbg
Ma quanto era grande quest’uomo? non capirò mai quelli che non lo hanno amato!