Grazie donna

Wojtyla

Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell’essere umano nella gioia e nel travaglio di un’esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.

Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.

Grazie a te, donna-figlia donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.

Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l’indispensabile contributo che dai all’elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.

Grazie a te, donna-consacrata, che sull’esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all’amore di Dio, aiutando la Chiesa e l’intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.

Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.

 

dalla Lettera di Giovanni Paolo II alle donne [1995]

11 pensieri su “Grazie donna

  1. 61angeloextralarge

    Questa è una delle Lettere che amo di più tra quelle di Giovanni Paolo II. Ha una delicatezza e una dolcezza unica, molto concreta e farcita di quell’amore particolare e della tanta stima che lui nutriva, anzi nutre, per la donna.
    Grazie, carissima Costanza per averne fatto un post. Smack! 😀

  2. Caterina

    In questa giornata in cui si ricorda il fenomeno della violenza contro le donne e si dibatte sui modi per contrastarlo, non sarebbe il caso di ricordare che il cristianesimo possiede gli antidoti contro questa violenza molto più di quelli che può trasmettere qualsiasi educazione di genere? Sotterrare l’eredità cristiana che era stata affidata all’Occidente, come il talento della parabola, è, secondo me, all’origine dei molti mali che affliggono le nostre società, ma purtroppo non c’è nessuna possibilità di dirlo se non in blog come questo.

    1. E’ proprio così Caterina…

      Il problema è che non si vuole andare al fondo di certi malesseri, odi e omicidi (di donne o uomini che siano). Chi li vive, chi li commette, sono bestie, mostri e basta.

      Quindi come li fermiamo?
      Auguri…

      1. Luigi

        “Chi li vive, chi li commette, sono bestie, mostri e basta.”

        Sicuro?
        A me sembra che solo ben determinate categorie siano tacciate di “bestie” o “mostri”.
        Dubito, ad esempio, che i TG etichetteranno come “mostro” l’autrice di questo:
        http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/11/25/news/cogliate_brianza_37enne_colpisce_l_ex_alla_testa-182101960/

        Allora sarà opportuno aggiungere che il cattolicesimo forniva l’antidoto anche per la violenza contro gli uomini, contro i bambini, contro gli anziani, contro i malati… i rimedi del Padre sono sempre i migliori!

        Ho detto Padre?
        Mi autobiasimo, è ovvio! 😛

        Ciao.
        Luigi

        P.S.: non a caso san Giovanni Paolo II inizia con “grazie a te, donna-madre”…

        1. @Luigi, penso tu abbia frainteso.

          Era fraintendibile per come ho scritto, ma speravo si capisse che non poteva che essere da parte mia solo riportare il pensiero di molti (che non è il mio) che così liquidano il problema…

          1. Luigi

            Mario, mannaggia, avevo capito benissimo! Una volta tanto…
            Infatti ero sarcastico, nei confronti di coloro al cui pensiero accennavi.
            Buona domenica.
            Luigi

            1. Mannaggia!

              Allora ero io a non aver capito… l’importante è capirsi, alla fine (o prima della fine). 😉

              Buon resto di Domenica anche a te.

  3. Patrizia ensini

    Grazie per questa bellissima lettera che hai pubblicato in questa giornata e che insieme a tanti tuoi articoli ci richiama all’essenziale. ..
    Grazie…

    Patrizia

  4. francesco b

    C’è una cosa che non capisco del pensiero di San Giovanni Paolo II. Lui scrive:
    “Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.”

    Ma gli uomini invece non contribuiscono anche loro alla “piena verità dei rapporti umani”?
    E se la risposta fosse “sì, ma in maniera diversa”, in cosa consiste questa diversità?

  5. Fabio

    Basterebbe divulgare questa lettera di S Giovanni Paolo II per rischiarare qualche mente, piu’ di tutti i discorsi ufficiali e le iniziative ministeriali. Cioe’ occorre che qualcuno ci rieduchi e ci ricordi cosa e’ la donna, altrimenti viviamo con i modelli e gli stereotipi attuali che nascono la verita’ per fare della donna oggetto di uso e consumo. Senza conoscere e rispettare la donna l’uomo resta estraneo a se stesso e percepisce sentimenti di depressione e anche di aggressivita’ verso se stesso e verso gli altri. Perche’ si nega o gli viene negato l’aiuto dato da Dio come essere paritario.

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