Parlate ai ragazzi di cose grandi

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di Costanza Miriano

È cominciata la preparazione al prossimo Sinodo dei vescovi (ottobre 2018), che sarà sul tema dei giovani e del discernimento vocazionale. Ho letto il documento preparatorio, ho letto la lettera del Papa, ho assistito alla conferenza stampa di presentazione, ma più che in qualità di giornalista vorrei dire qualche cosa ai nostri pastori in qualità di mamma di giovani, e anche da ex giovane che ha fatto, pur se a tentoni, il suo cammino di discernimento vocazionale, con catechismo, corsi e direttori spirituali.

Ho notato nel documento, e nel questionario lanciato (che presto sarà online) un grande e sincero desiderio di ascoltare i giovani, di capire cosa è nel loro cuore. Mi è sembrato di cogliere un tentativo di entrare in sintonia, di ascoltare, di seguire. È bello, davvero, ma c’è un rischio. Non penso che ci sia tanto bisogno di ascoltare, se inteso come tentativo di inseguire i giovani sul loro terreno, perché lì saremo sempre perdenti, saremo ridicoli se proveremo a parlare la loro lingua a noi giustamente impenetrabile. Mi sembra invece che manchi una cosa, che è quella che fa funzionare le esperienze vocazionali di cui so.

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Della carità e dell’accoglienza, pensieri a voce alta

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di Costanza Miriano

Provo sempre disagio, come tanti, tutti forse, quando vedo in televisione – a volte mi è successo anche di essere io quella che le metteva in video – immagini di persone straniere ammucchiate in condizioni non dignitose, alla ricerca di una vita migliore. Provo disagio, un vago senso di colpa, che di solito liquido con un frettoloso “ma io che posso fare?”. Vediamo.

C’è un’altra risposta che ci vuole seguire Cristo si può dare?

Come si pone un cristiano di fronte alle onde di persone che vengono da lontano nel proprio paese in cerca di fortuna, non profughi dalle guerre vere, non le guerriglie intendo (quelli vanno accolti a qualsiasi costo, come in ogni caso in cui l’alternativa è la morte), ma persone che come è normale cercano solo di elevare la propria condizione di vita trasferendosi in zone in cui oggettivamente il livello medio è migliore? Continua a leggere “Della carità e dell’accoglienza, pensieri a voce alta”

Ricordati (di) Chi sei

di Leone Magno

Il nostro Salvatore, carissimi, oggi è nato: rallegriamoci! Non c’è spazio per la tristezza nel giorno in cui nasce la vita, una vita che distrugge la paura della morte e dona la gioia delle promesse eterne. Nessuno è escluso da questa felicità: la causa della gioia è comune a tutti perché il nostro Signore, vincitore del peccato e della morte, non avendo trovato nessuno libero dalla colpa, è venuto per la liberazione di tutti. Esulti il santo, perché si avvicina al premio; gioisca il peccatore, perché gli è offerto il perdono; riprenda coraggio il pagano, perché è chiamato alla vita. Continua a leggere “Ricordati (di) Chi sei”

Cosmolatria

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di Giacomo Biffi 

“Di tutte le idolatrie che ci affliggono, l’adorazione del mondo è senza dubbio la più clamorosa. Oggi uno può impunemente parlare male della Sposa di Cristo senza avere il minimo fastidio ecclesiale; ma se azzarda a scrivere due righe contro il “mondo”, deve aspettarsi almeno qualche tiratina di orecchie anche da parte dei recensori più benevoli e pii.

Questa “cosmolatria” fa tanto più spicco in quanto stride con tutta la consuetudine linguistica dell’ascetica tradizionale: la “fuga dal mondo”, la “rinuncia al mondo”, il “disprezzo del mondo” dai primordi del cristianesimo fino a pochi anni fa sono, stati temi classici della riflessione e della predicazione; ebbene, di essi nelle comunità cristiane di oggi non si trova più traccia. Al loro posto si propone l’ “inserimento nel mondo” e perfino il “servizio del mondo”. Continua a leggere “Cosmolatria”

Dimmi dove sta il tuo cuore

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di Costanza Miriano

Ieri stavo meditando, con l’aiuto di padre Fausti (cioè del suo libro, visto che lui purtroppo è morto), sulla chiamata di Levi. Nel frattempo, poco prima, la mia amica Cristina mi aveva mandato, come fa ogni tanto quando è ispirata dallo Spirito Santo, la Parola, cioè un brano destinato specialmente a me.  Il regalo questa volta era l’incontro della Samaritana con Gesù al pozzo. Poco più tardi, a messa, ad essere chiamato da Gesù nel Vangelo era Zaccheo. Tre chiamate, tre incontri, totalmente diversi. Adesso qualcuno penserà che sono fissata con la differenza, però ci sono alcuni fatti innegabili. Continua a leggere “Dimmi dove sta il tuo cuore”

I santi erano persone assetate

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di Costanza Miriano

Siccome sono convinta che Dio non funzioni come noi, ma in un modo in qualche modo contrario – secondo la logica del Vangelo il re muore in croce, il capo lava i piedi ai servi – sono certa che oggi, per la festa di tutti i santi, Dio e i suoi figli prediletti i regali li fanno a noi, che siamo i non festeggiati, i non (ancora?) santi.

Che regalo chiedo, stavolta? – mi arrovello da un po’, perché quando si tratta di chiedere regali io mi applico coscienziosamente. Voglio chiedere proprio qualcosa di preciso, a parte le solite cose, quelle che lui sa già (Dio, dona al mondo la pace, e a me delle cosce toniche).

Signore, aumenta la mia sete. La mia sete di te. La voglia di cercarti sempre. La nostalgia della tua presenza in ogni circostanza, perché non c’è niente che non abbia a che fare con te. E se uno ha sete, ma proprio una sete tremenda, il tempo e il modo di andare a bere lo trova per forza. Se uno ti cerca davvero, come uno che sta affogando cerca l’aria, il tempo per respirare lo trova. Anzi, respirare è tutto quello che fa. Continua a leggere “I santi erano persone assetate”

Domenica 30 ottobre

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di Mario Barbieri

Era metà Ottobre quando il nostro medico curante, dopo aver visitato mia moglie, mi disse: «Posso essere franco con lei…?» «Certo che può, anzi deve!» «Non credo che sua moglie arriverà a Natale…»

E così il giorno tanto temuto, tante volte allontanato dai miei pensieri anche grazie agli andamenti delle cure quando facevano intravedere un miglioramento, ora iniziava ad essere più concreto, terribilmente più vicino… «Vuole che la faccia ricoverare?» «Cambierebbe di molto la situazione, dottore?» «…no, solo la potremmo tenere monitorata. In caso di necessità.» «No grazie, rimane a casa con noi. Lei sicuramente vorrebbe così.»

Passarono ancora un paio di settimane, dopo le quali sentii via via farsi avanti un’urgenza, una necessità non rimandabile: quella di parlare ai nostri tre figli (allora 7, 12 e 14 anni).
Certo loro sapevano che la mamma era malata, una malattia che progrediva da 5 anni e che li aveva accompagnati nel loro crescere, assieme a tutto l’amore che la mamma aveva per  loro, ma cosa diversa era entrare in quella verità, una realtà più concreta e certamente più dura, più tangibile. D’altronde la loro madre ed io, abbiamo sempre ritenuto che la verità vada detta, bella o brutta che sia, con tempi e modi adatti, ma non può essere mistificata. Continua a leggere “Domenica 30 ottobre”

Perché la CEI alla marcia dei radicali?

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di Costanza Miriano

Non è rabbia, non è delusione. È un dolore lancinante, quello che provo, nel leggere che la CEI dà la sua convinta adesione alla marcia per l’Amnistia, la Giustizia, la Libertà intitolata a Marco Pannella e Papa Francesco organizzata per il 6 novembre a Roma dal Partito Radicale Transnazionale Nonviolento e Transpartito in occasione del Giubileo dei carcerati. È un dolore perché amo di un amore filiale la Chiesa, sposa di Cristo, la amo come la mia vera famiglia, le sono riconoscente e le devo tutto, cioè il battesimo, i sacramenti che solo attraverso le sue mani ricevo, il catechismo, cioè la verità su me stessa. Ma che sta succedendo? I nostri pastori? I nostri padri nella fede? Quelli che hanno il dovere di confermarci? Quelli che hanno il compito altissimo di annunciare Gesù Cristo crocifisso e risorto agli uomini? Perché marciano con il partito che più di tutti ha contribuito con le sue battaglie di morte a cambiare la mentalità profonda dell’uomo contemporaneo, sempre più lontano da Dio? Il compito della Chiesa è prima di tutto annunciare, con amore, all’uomo la verità su se stesso, non difendere i diritti umani: se non partono da Dio i diritti umani sono opinabili, relativi. Perché un carcerato, che sia colpevole o innocente, va difeso (e io dico che va difeso!) e un bambino, sicuramente innocente, nella pancia della mamma, no? Lo sanno, i radicali, che il Giubileo annuncia la remissione delle colpe per la salvezza eterna, e non il miglioramento della qualità della vita nelle carceri? Che c’entrano con il Giubileo persone, rispettabilissime, che non credono però nella vita eterna? Continua a leggere “Perché la CEI alla marcia dei radicali?”

Le parole per risorgere

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“Ma come si fa ad aggrapparsi a Gesù che risorge da morte, in modo da poter salire con lui, e non essere travolti nella rovina del mondo?

Gesù ci risponde: prima di tutto, pentitevi, cioè, riconoscete i vostri torti e decidete di cambiare. Chiamate i vostri vizi col loro nome e non mascherateli agli occhi vostri e degli altri indicandoli con le parole della virtù.

Se siete pigri, non chiamatevi prudenti; dite: io sono pigro e devo cambiare. Continua a leggere “Le parole per risorgere”

Analisi logica

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In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?».

Le domande non sono tutte uguali. Non sempre nascono dalla sete di verità. Non sempre quindi cercano una risposta. Questa domanda non è per ereditare la vita eterna, ma per esaminare Gesù.

Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?».

Gesù risponde con altre due domande. Gesù è intelligente e non si lascia ingannare, non accetta di rispondere come se la domanda fosse stata fatta per un’esigenza spirituale sincera. Si potrebbe qui aprire tutto il capitolo dell’insincerità con Dio e delle domande che ci vengono fatte su di Lui.

Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai». Continua a leggere “Analisi logica”

I 50 giorni più belli dell’anno

Riflessione sul Tempo di Pasqua senza alcuna dotta pretesa…
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di Mario Barbieri

Stanno per concludersi questi 50 giorni di Pasqua, anche quest’anno come ogni anno, sino alla venuta del Signore, quando saremo introdotti per sempre nel Banchetto Celeste, nella Festa senza fine, nell’8° Giorno , giorno che non conosce tramonto.
Questi 50 giorni che vanno dalla celebrazione della Risurrezione di Gesù nella Veglia di Pasqua, fino alla Domenica di Pentecoste, che celebra il dono dello Spirito Santo agli Apostoli e alla Chiesa, sono come una primizia, sono da viversi in pienezza per gustare un “assaggio” di ciò che ci attende. Continua a leggere “I 50 giorni più belli dell’anno”

Il perdono ha a che fare con la verità

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di Joseph Ratzinger

Un Gesù che sia d’accordo con tutto e con tutti, un Gesù senza la sua santa ira, senza la durezza della verità e del vero amore, non è il vero Gesù come lo mostra la Scrittura, ma una sua miserabile caricatura.
Una concezione del “vangelo” dove non esista più la serietà dell’ira di Dio, non ha niente a che fare con la vangelo biblico.
Un vero perdono è qualcosa del tutto diverso da un debole “lasciar correre”. Continua a leggere “Il perdono ha a che fare con la verità”

Figli preferiti

di Costanza Miriano

Non mi scandalizzerei se un padre o una madre avessero una preferenza per un figlio, penso che possa succedere. Magari si può trattare semplicemente di una affinità, di una somiglianza, di avere gli stessi meccanismi di funzionamento, o anche gli stessi difetti.

Per me però, dico la verità, non è così. Anche se riconosco alcune mie inconfondibili impronte nella prole (c’è chi ha la manualità di un tricheco, chi la mia voracità nel divorare libri e salumi, chi come me la resistenza fisica di un mulo e la stessa armonia nel emettere ragli quando tentiamo di cantare), quando mi capita di stare sola con ognuno dei quattro, di guardarli singolarmente – ogni tanto si presenta qualche congiuntura astrale positiva, tipo andare a prendere il pane solo in due – ogni volta mi convinco, ma davvero, sinceramente, che quello o quella è il mio preferito. Penso che il mio cuore non possa contenere un amore più grande di quello che provo in quel momento. Continua a leggere “Figli preferiti”

Lettera ai reggitori di popoli

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A tutti i podestà e consoli, magistrati e reggitori d’ogni parte del mondo, e a tutti gli altri ai quali giungerà questa lettera, frate Francesco, vostro servo nel Signore Dio, piccolo e spregevole, a tutti voi augura salute e pace. Considerate e vedete che il giorno della morte si avvicina.  Vi supplico perciò, con tutta la reverenza di cui sono capace, di non dimenticare il Signore, assorbiti come siete dalle cure e preoccupazioni di questo mondo e di non deviare dai suoi comandamenti, poiché tutti coloro che dimenticano il Signore e si allontanano dai comandamenti di lui, sono maledetti e saranno dimenticati da lui.

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Considerazioni di un giovane prete sul Family day

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di don Francesco Pio Morcavallo

Sabato 30 gennaio, come ben sapete, si è tenuto al Circo Massimo il Family day. La Provvidenza ha disposto che si tenesse proprio a ridosso della 4° domenica del Tempo Ordinario dell’anno C; potremmo dire che – per la coincidenza degli orari – l’evento romano ha aperto la domenica (liturgicamente parlando). Proprio in questa domenica, ogni tre anni, viene proclamata come Seconda Lettura il meraviglioso “inno alla Carità (o “inno all’Amore”, che dir si voglia).

Leggendo questo testo, si viene rapiti da dalla bellezza della descrizione che San Paolo fa di quella che è la regina delle virtù teologali: “La Carità è magnanima, benevola è la Carità; non è invidiosa, non si vanta, non si gonfia d’orgoglio…” e va avanti con la descrizione finché dice: “non gode dell’ingiustizia ma SI RALLEGRA DELLA VERITÀ.” Continua a leggere “Considerazioni di un giovane prete sul Family day”

Aleppo, la collera del vescovo

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di Marco Tosatti per La Stampa 

Durante la ‘Notte dei testimoni’ organizzata annualmente da Aiuto alla Chiesa che Soffre, l’Arcivescovo greco melchita di Aleppo, mons. Jean-Clément Jeanbart, dopo aver descritto la drammatica situazione degli aleppini, il vescovo siriano ha parlato ai giornalisti che sono venuti ad ascoltare. La traduzione dall’originale di Boulevard Voltaire.

“I media europei hanno continuato a distorcere il quotidiano di chi soffre in Siria e hanno anche utilizzato per giustificare quello che sta accadendo nel nostro paese delle informazioni senza mai controllarle», ha cominciato, fustigando le fonti di stampa create durante la guerra e usate da molte agenzie di stampa. “Strumenti dell’opposizione armata, come l’Osservatorio siriano per i diritti umani, fonte indiscussa dei media occidentali”.  Continua a leggere “Aleppo, la collera del vescovo”

La pecora numero 100

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di Salvatrice Mancuso

Non mi improvviso esegeta dei brani del Vangelo, non ne avrei né i titoli, né gli strumenti, ma mi sento destinataria della Parola di Dio. E quindi? Quindi capita che alcune pagine,  alcune frasi delle Sacre Scritture o di opere di Santi, ti prendono di mira con più insistenza, colpiscono perfettamente il bersaglio, e tu ne rimani “vittima”, in balia del loro suono. Fanno eco dentro di te, ti accompagnano nella vita ordinaria, le ripensi, le rileggi e cerchi di capire cosa vogliono. Continua a leggere “La pecora numero 100”