Per La Verità…

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di Costanza Miriano

Ho deciso di acconsentire a che i miei articoli possano uscire su La Verità perché credo che ogni modo per far conoscere le proprie idee sia buono, se le idee non vengono manipolate o modificate. Più è alto il numero delle persone che riusciamo a raggiungere meglio è. Siamo talmente pochi, noi cattolici, e noi che ci battiamo per il rispetto della vita, contro i falsi miti di progresso – contro l’aborto, l’utero in affitto, l’idea di un uomo totalmente autodeterminato e molto altro – che credo che qualunque pulpito ci venga offerto dobbiamo approfittarne per cercare di far ragionare le persone, contro la dittatura del pensiero unico, contro “gli sbagli della mente umana”, come il Papa ha definito il gender.

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Un’avventura lunga un anno

 

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di Costanza Miriano

Il 2 giugno dell’anno scorso, mentre a casa di Mario Adinolfi muoveva i primi passi il Comitato Difendiamo i nostri figli e nel cielo sfrecciavano le Frecce Tricolori, io ero all’ospedale con mio figlio. Molto preoccupata per lui, un po’ dispiaciuta per non poter prendere parte all’atto finale di un lungo cammino fatto, per la mia piccola parte, di tante riflessioni e letture e tanti incontri. Con Padre Maurizio Botta, Marco Scicchitano e Mario nelle parrocchie della periferia romana, e poi noi tutti, singolarmente, in tutta Italia (io a parlare di famiglia e matrimonio).

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Misericordia, fede, giudizio e amici geni

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di Costanza Miriano

Giovanni Marcotullio è  un genio, io sono sua amica e ne vado molto fiera. Anche mio marito e i miei figli lo sono, tanto che a casa nostra lui, è una delle massime autorità su svariati temi, dalla teologia a Zerocalcare, passando per lo smalto e le moto, anche se per chiedergli un’opinione devi essere certo di avere un po’ di tempo a disposizione, perché la semplificazione e la sintesi non sono il suo forte (o meglio non erano, perché da quando ha a che fare con un altro mio amico, Mario Adinolfi, ha snellito le procedure comunicative, adesso mi pare più un testaccino che un dottore dell’Augustinianum, e quasi sono stupita della sua decisione di candidarsi alle comunali, perché una simile testa dovrebbe almeno dirigere la Nasa, o, se in politica, fare il segretario generale dell’Onu. Ma magari chissà, lui e Mario in tandem ci arriveranno).

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Il confine largo

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di Tonino Cantelmi

Roberto Benigni, il comico irriverente, Costanza Miriano, la cattolica col tacco 12, e Mario Adinolfi, il devoto anticlericale: ecco a voi il cattolicesimo di “contaminazione” ai tempi di Papa Francesco. E sì, perché Papa Francesco, colui che insegna con la profezia, ha cambiato il concetto di confine: non più una linea, che separa il di qua e il di la, il dentro e il fuori, ma un territorio, un luogo di mezzo, largo, sempre più largo che attira gli abitanti del centro e quelli dell’extraperiferia, contaminandoli inesorabilmente. Insomma il confine non è più una sottile linea di separazione, ma un grande territorio, espanso ed inclusivo, una nuova agorà.

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San Giovanni non fa inganni

Costanza Miriano spiega a un accidioso Camillo Langone (Il Foglio) in che senso la grande piazza di sabato è una vittoria politica, culturale e di fede

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Signora Miriano, sono l’Avvocato dell’Accidia e intendo dimostrare innanzitutto a me stesso che la manifestazione pro famiglia di Roma, da lei organizzata insieme ad altri undici laici, nonostante il suo successo ricada nella fattispecie di Ecclesiaste 2,11: “Ho visto tutte le opere che si fanno sotto il sole, ed ecco: tutto è vanità e un correre dietro al vento”.

L’Ecclesiaste non dice certo che l’agire umano è insignificante, ma che tutto va guardato sub specie aeternitatis. Il nostro non è mica stato un concerto. E’ stata un’azione fatta per il bene di tanti, e su tre piani. Primo: quello politico. Abbiamo espresso il massiccio dissenso popolare contro tre leggi. Nessuno oggi riesce a portare oltre un milione di persone in piazza, in diciotto giorni, senza un euro di finanziamento, senza i giornali e la tv: non c’è paragone col 2007, quando la manifestazione che bloccò i Dico fu lungamente preparata e anche, giustamente, aiutata economicamente. Non credo che il Palazzo avrà il coraggio di ignorare quello che è successo. Secondo: il piano culturale. Le persone mi fermano per dire che hanno imparato cose che non sapevano. Quante volte si esce da una piazza con informazioni nuove, con la determinazione a sapere di più? Terzo, per me il più importante: il piano della fede. A San Giovanni ho visto muoversi una chiesa, nel senso etimologico di assemblea, che prende sul serio il ruolo dei laici. Ogni battezzato è sacerdote, re e profeta. Noi abbiamo bisogno dei sacerdoti, innanzitutto perché senza di loro non possiamo avere i sacramenti, ma se vediamo per strada un uomo ferito non è che andiamo a chiamare il prete. Ci rimbocchiamo le maniche e lo soccorriamo. Ecco, noi abbiamo visto un pericolo e ci siamo dati da fare. E i nostri pastori, a partire dal Papa e dai presidenti della Cei e dei Pontifici consigli di famiglia e laici, ci hanno incoraggiati e benedetti.
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Sottomissione for dummies (lezione per ripetenti)

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di Costanza Miriano   per La Croce – quotidiano

Non pensavo che qualcuno mi si sarebbe filato ancora su questa storia della sottomissione. Insomma l’ho spiegata anche al maiale. Pensavo di essere finalmente fuori moda. Invece per colpa o merito del mio amico Mario mi ritrovo a cercare di spiegare di nuovo cosa ho capito io della parola sottomissione usata da San Paolo, e lo faccio per la volta numero duecentosettantaquattro – includendo i tentativi in inglese e violettese (quella specie di lingua spagnola imparata sentendo le canzoni di Violetta, che mi si è resa necessaria quando la Procura generale spagnola ha aperto un fascicolo nei miei confronti su mandato del ministro della Salute e della Pari opportunità, per l’ipotesi di istigazione alla violenza sulle donne. Non mi riprenderò mai dalle risate fatte pensando al magistrato spagnolo che si è dovuto sorbire i racconti dei vomiti dei miei figli nel tentativo di ravvisare tracce di reato, poveraccio). Continua a leggere “Sottomissione for dummies (lezione per ripetenti)”

È come costruire una cattedrale

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di Costanza Miriano  per La Croce

Quando compare il numero di Mario Adinolfi sul mio cellulare è come se squillasse il telefono rosso della sala ovale, quello delle emergenze alla Casa Bianca. C’è di sicuro qualche guaio in vista. O mi vuole coinvolgere in qualche convegno per cui mi daranno dell’omofoba, o mi chiede di scrivere un pezzo, o c’è da combinare qualche altro danno. Bisogna temere soprattutto se il messaggio comincia con “tesoro”. Allora il cetriolo è sicuro. Continua a leggere “È come costruire una cattedrale”

Un nuovo popolo

di Costanza Miriano

Sabato a Milano è successa una cosa grandissima, una cosa che da tempo non succede più ai convegni di partito, alle convention, alle primarie, ai raduni. Sabato a Milano le sale erano stracolme di gente, tutte le sale che la Regione aveva a disposizione, e altre 500 persone stavano in fila fuori sperando di entrare. Sabato a Milano si è ritrovato un popolo di amici veri, un popolo di fratelli con i cuori che battevano insieme, e la misura di quanto è successo ce la danno le bugie che si sono scritte su di noi. Evidentemente hanno paura. Continua a leggere “Un nuovo popolo”

Per la famiglia si paga prezzo

di Mario Adinolfi  per La Croce
E’ stata una festa, prima di tutto una festa. Migliaia di persone, tre sale piene all’inverosimile in Regione Lombardia, con ottocento amici che non sono riusciti a entrare e per loro qui sulle pagine di lacrocequotidiano.itabbiamo subito approntato uno streaming video con un liveblogging condotto dal nostro prezioso Lorenzo Ciampoli. E’ stata la festa dello stare insieme, dell’incontrarci e abbracciarci per darci forza l’un l’altro e dirci: non siamo soli. Non siamo soli nella difesa della famiglia naturale, non siamo soli nel voler prima di tutto tutelare i piccoli, i figli, gli indifesi.  Continua a leggere “Per la famiglia si paga prezzo”

Cronaca di un convegno «banale» in un clima surreale

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di Leone Grotti per Tempi

Il premier Matteo Renzi, il capo dello Stato, magari anche papa Francesco. Se un passante, ignaro di tutto, fosse capitato ieri per caso a Milano, davanti a Palazzo Lombardia, intorno alle 15, avrebbe pensato che all’interno della sede della Regione ci fosse una di queste personalità. Transenne dappertutto, servizio d’ordine per controllare chi entra e chi esce, una grande folla, cori, contestazioni, camionette delle forze dell’ordine, centinaia di poliziotti, molti in assetto antisommossa.

contiunua a leggere su Tempi.it

 

Perché andiamo a Milano

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di Costanza Miriano, padre Maurizio Botta, Marco Scicchitano e Mario Adinolfi

Ci chiedono perché andiamo a Milano. La domanda ha varie connotazioni e gradazioni – dal “chi te lo fa fa’?” (alla romana), imputabile probabilmente ai nostri coniugi o agli amici più sinceri, al più sottile “che ci guadagni?”, passando per il complottista “ma chi c’è dietro, che movimento politico rappresentate?” – e ricorre abbastanza spesso. La verità è che andiamo a Milano perché siamo amici e ci piace mangiare e bere insieme (va be’, alla femmina non tanto, ma insomma). Continua a leggere “Perché andiamo a Milano”

Come sono finita qui?

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di Costanza Miriano

Un’amica – forse atea forse cattoprogressista, di certo intelligentissima, radical chic – me lo aveva detto due giorni dopo l’uscita del mio primo libro: bello. Dici cose vere anche per me che non sono così allineata alla Chiesa. Ma sta’ attenta, perché tutti ti tireranno per la giacchetta, e cercheranno di farti diventare una bandiera di idee che non avrai mai espresso né pensato. Io, col mio formidabile fiuto strategico, pensavo che si sbagliasse. Figurati, chi mai potrebbe ascoltare o addirittura tirare per la giacchetta una come me, che da giorni cerco invano qualcuno che ospiti una presentazione del mio libro (alla fine la moglie di un collega, nel suo negozio peraltro non di libri, ha avuto pietà di me, e tra i figli, i suoceri, le amichette di scuola e due valorose amiche del mare che hanno valicato l’Appennino abbiamo raggiunto la venticinquina di persone). Continua a leggere “Come sono finita qui?”

I capelli della mia bambina e l’infinito

Continuano le anteprime de La Croce – Quotidiano che sarà in edicola e online dal 13 gennaio 2015. QUI tutte le informazioni per abbonarsi

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di Paola Belletti    per La Croce

Ho una domanda seria. L’ho copiata da mia figlia, la più grande. Che però me l’ha posta quando aveva sei anni mi pare. “Perché Gesù i denti nuovi ce li fa crescere piano piano?”

Vi lascio un po’ di tempo per pensarci.

O per andarvene, ovvio. Magari vi scade il parcheggio o avete altre degnissime urgenze.

Però trovo sia una bellissima domanda. Continua a leggere “I capelli della mia bambina e l’infinito”

Brigate “W. & J. Grimm”

Continuano le anteprime de La Croce – Quotidiano che sarà in edicola e online dal 13 gennaio 2015. QUI tutte le informazioni per abbonarsi

il pescatore e sua moglie

 (§NUCLEO COMBATTENTE DI REAZIONE FIABESCA ALLA GENDER THEORY§)

ATTO I – IL PESCATORE E SUA MOGLIE

Le mie colleghe di lavoro lamentano spesso il fatto che io vada a raccontare tutto a mia moglie, che peraltro, dato che ne hanno solo sentito parlare, sospettano nemmeno esista, come la moglie del Tenente Colombo – paragone immeritato: infatti del tenente ho solo quell’aria che vagamente aleggia fra distratto e il ritardato. Comunque, è vero, nel matrimonio è indispensabile il dialogo, ma non è che bisogna andare a raccontare proprio tutto. Ne sa qualcosa il pescatore della fiaba dei Grimm, il quale, pescato un rombo parlante, che in realtà era un principe, ebbe la sciagurata idea di riferirlo alla moglie. Pescatore anomalo per la verità, quelli che conosco io avrebbero tutt’al più raccontato al bar di aver preso “un rombo così!!”. Continua a leggere “Brigate “W. & J. Grimm””

Papà, assicurami che valeva la pena venire al mondo

Continuano le anteprime de La Croce – Quotidiano che sarà in edicola e online dal 13 gennaio 2015. QUI tutte le informazioni per abbonarsi

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di Franco Nembrini  per La Croce

“ai miei genitori, Dario e Clementina
che mi hanno dato la vita, e con essa il sentimento
della sua grandezza e positività
a Clementina Mazzoleni, mia professoressa di italiano
cui devo la passione
per la letteratura e per l’insegnamento
a don Luigi Giussani,
che a quel sentimento e a quella passione
ha dato la stabilità e la certezza della fede”.

Basterebbe la dedica del mio ultimo libro per il segreto dell’educazione: una serie di incontri con dei maestri che testimoniano la positività della vita. Continua a leggere “Papà, assicurami che valeva la pena venire al mondo”

Oi dialogoi: i colloqui con padre Maurizio Botta

Continuano le anteprime del quotidiano La Croce – Quotidiano che sarà in edicola e online dal 13 gennaio 2015. Mario Adinolfi presenta  un’altra rubrica: si tratta di “Oi dialogoi: i colloqui con padre Maurizio Botta” dei Cinque Passi.

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Quando è apparso in quello strano programma ibrido di inchieste, tette e culi che è “Le Iene”, è sembrato di veder atterrare un alieno: “Io sono un sacerdote di Cristo. Sono un sacerdote della Chiesa. Punto”. Sette minuti di intervista che hanno fatto il giro della rete, scatenando entusiasmo per la nettezza e la chiarezza della testimonianza appassionata della verità della Croce, in un contesto televisivo che definire ostile è dire poco. Di questo prete si sono innamorati in tanti: i fedeli che affollano le sue messe domenicali alla Chiesa Nuova di Roma, ma anche molti non credenti.

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Giornalisti, giornaliste e la mamma a cui il bambino ha diritto

Questo pezzo è stato scritto per il numero zero del nuovo quotidiano LA CROCE di Mario Adinolfi che sarà in edicola e online dal 13 gennaio 2015

foto di Leonora Giovanazzi
foto di Leonora Giovanazzi

di Costanza Miriano per La Croce

Giornalisti e giornaliste solo apparentemente fanno lo stesso lavoro. Il maschio parte dal giornale per conquistare il mondo, per plasmarlo, cambiarlo, per lasciarci un segno. La giornalista femmina accoglie il mondo dentro di sé. Se la prende, se ne fa carico, diventa amica degli intervistati, a volte per sempre. All’interno della redazione il maschio fa una battaglia per il controllo del territorio, la femmina non vuole conquistare il territorio ma le persone, o seducendole, oppure prendendosene cura, soprattutto se è in pace con se stessa.

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Il calzino ficcato in gola

Saremo in edicola dal 13 gennaio. Se lo fossimo oggi avremmo raccontato così, in una paginata, le violenze subite da Sentinelle In Piedi

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di Mario Adinolfi per la Croce

Qualcuno ce lo spiegherà il perché. Ce lo spiegherà magari Roberto Saviano, l’istigatore di tutta la violenza subita in una domenica pomeriggio da mamme e papà molti con i loro bambini, da ragazze e ragazzi, da sacerdoti e persone anziane che avevano deciso di vegliare per la libertà d’espressione di tutti per un’ora zitti in piedi leggendo un libro. Ce lo spiegherà Roberto, che ha scritto che le Sentinelle in Piedi sono fautrici di una “violenza culturale”, se è contento di aver sentito nei megafoni in cento piazze d’Italia che avrebbero “ficcato un calzino in gola” a chi in realtà manifestava senza dire neanche una parola. Continua a leggere “Il calzino ficcato in gola”