Il calzino ficcato in gola

Saremo in edicola dal 13 gennaio. Se lo fossimo oggi avremmo raccontato così, in una paginata, le violenze subite da Sentinelle In Piedi

la croce
di Mario Adinolfi per la Croce

Qualcuno ce lo spiegherà il perché. Ce lo spiegherà magari Roberto Saviano, l’istigatore di tutta la violenza subita in una domenica pomeriggio da mamme e papà molti con i loro bambini, da ragazze e ragazzi, da sacerdoti e persone anziane che avevano deciso di vegliare per la libertà d’espressione di tutti per un’ora zitti in piedi leggendo un libro. Ce lo spiegherà Roberto, che ha scritto che le Sentinelle in Piedi sono fautrici di una “violenza culturale”, se è contento di aver sentito nei megafoni in cento piazze d’Italia che avrebbero “ficcato un calzino in gola” a chi in realtà manifestava senza dire neanche una parola.

Ce lo spiegherà Saviano perché a Rovereto hanno picchiato donne e sacerdoti, hanno spaccato la faccia a un ragazzo. La veglia era fissata per le ore 16. Verso le 15.30 gli organizzatori arrivano in piazza con il banner delle Sentinelle, il materiale da distribuire ai passanti e il megafono. Le forze dell’ordine sono completamente assenti. Non vi sono volanti di polizia o carabinieri che garantiscano la sicurezza e l’incolumità dei manifestanti, pur avendo loro regolare autorizzazione della Questura (nella quale vi è una specifica disposizione che prevede il dispiegamento di mezzi a difesa di chi manifesta).

sentinelle_Genova_mobilitazione-1200x661Tutto procede tranquillamente fino alle ore 15.45 circa, quando un commando di decine di anarchici fa irruzione in piazza Loreto da un vicolo secondario, tutti vestiti di nero, a volto scoperto e assai incattiviti. Ingiuriano gli organizzatori, dicendo espressamente loro di andarsene via. Li apostrofano con epiteti quali “omofobi” e “fascisti”, poi iniziano a lanciare uova sugli stessi, sul referente di Rovereto e su un sacerdote che viene colpito a una tempia. Era presente anche la referente di Trento, la quale è stata accerchiata da tre anarchici che l’hanno strattonata, colpita con un calcio e minacciata. Il gruppo di facinorosi ha poi commesso un furto, appropriandosi dello zaino di questa ragazza contenente altro materiale necessario per la manifestazione. Il referente di Rovereto, una ragazza e gli altri organizzatori si rifugiano in un bar prospiciente la piazza mentre il titolare dello stesso si prodiga (con successo) per bloccare l’entrata agli aggressori. Una sentinella intervenuta per difendere la ragazza riceve una testata sul setto nasale e finisce in ospedale con la faccia spaccata. Il referente di Rovereto viene a sua volta strattonato e colpito alla spalla. Il blitz termina e gli anarchici abbandonano con calma la piazza, uscendo dal vicolo da dove erano entrati. Il sacerdote colpito alla tempia viene portato via dal 118. La polizia arriverà mezz’ora dopo i fatti.image

Sarà contento Roberto Saviano di sapere che la sua tirata contro le Sentinelle ha fatto sì che a Torino, Bologna, Milano, Pisa, Genova, Trieste, Napoli, Padova, Modena, Reggio Emilia, Bergamo si siano radunate centinaia di persone che hanno provato violentemente a impedire a migliaia di Sentinelle di manifestare il loro pensiero, che veramente hanno provato a “ficcare il calzino in gola”. A Torino solo un lavoro straordinario delle forze dell’ordine a piazza Carignano ha evitato il contatto con decine di svalvolati che al megafono urlavano tutto il loro odio, insultavano, bestemmiavano con una rabbia incontrollata galvanizzati dai flash dei fotografi. Sarà contento di sapere che alla fine una mamma non ce l’ha fatta più e ha portato via il figlio di dieci anni da quella gazzarra: lo aveva condotto a una veglia silenziosa, non a sentire ogni dettaglio di un atto sessuale sparato in un megafono e le più fantasiose invettive. A casa il bimbo è rimasto in stato di shock per tutto il pomeriggio. A Milano l’intelligenza di Raffaella Frullone ha fatto sì che si strappassero i megafoni ai disturbatori del calzino in bocca. A Bologna invece i vigliacchi si sono presentati in quattrocento contro cinquanta padri e madri di famiglia, mobilitando la violenza dei centri sociali e lo scontro fisico è finito a manganellate con teste spaccate e sangue. Contro le Sentinelle sono state lanciate bottiglie di vetro e una è passata a due centimetri dalla testa di una bambina di sei anni. La scena sarebbe piaciuta a Saviano. bolognaE avrebbe apprezzato anche il fotogramma successivo in cui una mamma che spingeva una carrozzina con un bambino di un anno è stata ricoperta di insulti e sputi. Quasi sembrava più accettabile la “contromanifestazione” di Napoli: “solo” lancio di uova sui manifestanti, bestemmie urlate al megafono, solita fantasia di insulti e gay tutti a baciarsi davanti ai bimbi dopo aver lanciato anche addosso a loro preservativi pieni (si spera) d’acqua. Il tutto con il coro incessante che declinava l’aulico verso “la gente come voi non scopa mai”. Almeno non è successo come a Pisa, dove se la sono presa con una mamma che aveva portato alla veglia i suoi cinque figli. Hanno circondato il minore, 11 anni, che leggeva tranquillamente accanto ad uno dei suoi fratelli, e lo hanno assalito: “Che razza di genitori hai che ti portano in questo posto? fanno schifo i tuoi!”, “per cosa manifesti?”, “che ne sai tu dell’amore?”, finché non è scoppiato in lacrime. A questo punto hanno esclamato: “Bene che pianga”.

safe_imageCaro Roberto, cari articolisti di Repubblica e del Corriere, dei tanti giornali locali che hanno dato tutti addosso alle Sentinelle, nel più classico scambio tra vittime e carnefici, fermatevi e ragionate. Le Sentinelle in Piedi perché provocano in voi tanta agitazione? Perché attraggono tutto questo odio così visceralmente e violentemente espresso? Se dicessero che “l’asino vola” le ignorereste. Evidentemente non dicono castronerie, evidentemente sentite minacciato il vostro castello di carte costruito sul nulla, evidentemente la modalità così pacifica di esprimere con il silenzio e la lettura una forma di resistenza ve la sentite addosso urticante come è urticante spesso la verità.

E allora vai con il calzino ficcato in gola. E persino dopo che bambini, mamme, anziani sono stati insultati, violati, scioccati, nei casi che ho raccontato anche malmenati, non avete una parola di condanna per tutta questa violenza completamente insensata che migliaia di persone libere e silenziose ieri hanno subito. A quelle persone resta il plauso, sono state figura cristologica, hanno perdonato loro perché non sapevano quello che facevano. Con questo hanno vinto, silenziosamente hanno gridato il loro anelito d’amore e libertà, unica ricetta salvifica contro il caos doloroso impersonato dai violenti che hanno provato invano a farli tacere.

leggi anche : Sentinelle, LGBT, squadrismo –  di Marco Tosatti su LaStampa.it

90 pensieri su “Il calzino ficcato in gola

  1. Mi piacerebbe essere così lieve e ironica e nobile d’animo da poter rispondere con misura al post di Selvaggia Lucarelli sulle Sentinelle In Piedi. Mi piacerebbe ma ieri i contestatori delle Sentinelle hanno mandato al Pronto Soccorso il figlio dodicenne di un’amica, e una giovane donna e un prete, tra gli altri, e allora ho perso un po’ di aplomb (provate a spaventare uno tipo Mario Adinolfi, vigliacchi). Appena lo recupererò proverò a dire alcune cose. Tipo che ognuno di noi ha qualche amico omosessuale con il quale non ha individualmente nessun problema (e ne ho diversi anche tra i miei scrittori preferiti). Che in Italia come dimostrano molte statistiche (Pew Institute per esempio) non esiste un’emergenza omofobia, come prova il fatto che i gay Pride e Village dilagano ovunque indisturbati, con gli onori delle cronache dei tg nazionali, mentre a noi non ci fila nessuno. Che è ridicolo dire che noi vogliamo “i gay zitti e seduti”, perché loro gridano forte a ogni pié sospinto e molti si lasciano intimorire (vedi caso Barilla) e perché loro sono il nuovo conformismo. Che le lobby omosessuali di cui ha parlato papa Francesco esistono e controllano la comunicazione, o direttamente, o per il pigro conformismo che connota la categoria dei miei colleghi. Soprattutto che la legge contro la quale protestiamo impedirebbe a noi di parlare, e questa è una cosa inaccettabile in un paese civile, per esempio ci vieterebbe di dire che un bambino ha diritto a un padre maschio e a una madre femmina (cosa che pensa la maggior parte degli italiani), mentre nessuno – di certo non noi – vuole impedire agli omosessuali di vivere la loro vita affettiva come meglio credono. E infine che auspicare che ci prendano a calci in c..o non è un espressione da signora, ma noi siamo comunque per la libertà d’espressione.

    1. Isabella

      Grazie Costanza per il bel modo con il quale sostieni la verità (invidio molto il tuo aplomb di cui, su questo argomento, io sono completamente priva!).
      Ci vuole coraggio, di questi tempi.

  2. “Caro Roberto, cari articolisti di Repubblica e del Corriere, dei tanti giornali locali che hanno dato tutti addosso alle Sentinelle, … fermatevi e ragionate…”

    Caro Mario, fermatevi e ragionate… azioni apparentemente semplici e umanamente praticabili, ma per alcuni, come “cavare sangue dalle rape”.
    La cosiddetta “onestà intellettuale” poi… è una chimera!

    Ma è giusto, più che giusto credere nei miracoli… 😉 😐

  3. Solo un piccolo rilievo: con i fatti di domenica, la violenza contro – mi si permetta l’incorretta approssimazione – gli eterosessuali ha superato per numero di persone coinvolte e forse gravità degli episodi tutti gli episodi di violenza contro gli omosessuali dell’ultimo anno.
    Forse ci vorrebbe una legge? O forse, non basterebbe un poco di verità, di bellezza, di ragione, di giustizia, di senso?

    1. Elena Maffei

      Grazie a tutti i giornalisti che fanno il loro mestiere con coerenza. Dio vi benedica, perché c’è bisogno di verità. A Trieste, città dove fa notizia sul quotidiano locale anche il cane della sugnora Iole che si è perso, neanche una riga: eppure è intervenuta la polizia in piazza Unità. ..in piena passeggiata domenicale, con la gente che si fermava a fotografare. Chiaramente il quotidiano è del gruppo Repubblica, Espresso e compagnia cantando…Mantenendo la calma che Dio ci dona con la preghiera andremo avanti. Non lasciateci soli.

  4. Francescagessiprofumati

    Amici dalla penna d’oro, Costanza, Mario e tanti altri, voi che avete la possibilitá di farlo e la meravigliosa capacitá, continuate a scrivere. Ovunque vi sia possibile, in ogni momento ove vi sia concesso.
    Non immaginate il senso di impotenza e rabbia che mi prende quando vorrei gridare ciò che é successo veramente, quando vedo il mutismo dei giornali, delle tv. Ma voi siete la nostra voce, e che voce!
    Mai come in questi due giorni abbiamo potuto toccare e masticare quanta falsitá e immondizia i mezzi di comunicazione ci propinano, strvolgono la realtá, fino a farti credere il contrario di ciò che è veramente. Mi chiedo oggi un po’ abbattuta, ma quante volte ho letto il falso? E quante l’ho anche ascoltato e su quello sono nate le mie opinioni?

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  6. saras

    Oggi è la Madonna del Rosario, è il nostro ottavo anniversario di nozze e il primo compleanno del nostro bambino che festeggia dal cielo. C’è il sinodo. C’è una violenza montante da tante parti, con i suoi martiri, iracheni, nigeriani, bolognesi, bergamaschi, coi suoi cavalieri di penna come voi, Costanza e Mario. Io mi infilo nella truppa dei combattenti con la mia lancia di legno: una montagna di roba da stirare e una montagna di roba da lavare a mano causa lavastoviglie malmessa, poi verrà il resto. C’è insomma molto di cui ringraziare e molto per cui pregare. Per cui, a me e a tutti voi: buona giornata, buon lavoro! Il Signore saprà fare buon uso delle nostre piccole offerte.

  7. saras

    volevo dire il secondo compleanno, il secondo. nn tra gli angeli, ma tra noi, le date e i numeri sono importanti:)

  8. maria elena

    In tutto questo urlare e violentare degli attivisti spinti da Saviano e La Repubblica, mi domando come i cattolici, invece di dare retta a due intolleranti razzisti come loro, non preferisce leggere altre cose, molto più costruttive, basterebbe anche solo il salmo 94 😉

  9. credo che la testimonianza di queste sentinelle alla lunga colpisca più in profondità mentre Saviano e l’informazione più in superficie. Tuttavia è importante che anche alla superficie vengano ogni tanto queste notizie basta che non si perdano divenendo punto dialettico da talk show. Secondo me è più importante una manifestazione in più da sentinella che una polemica fatta sui giornali.
    comunque grazie di avermi fatto sapere questi fatti così gravi nel senso della loro importanza e drammaticità.
    alfredo Truttero
    Padova

  10. vale

    Con questo hanno vinto, silenziosamente hanno gridato il loro anelito d’amore e libertà, unica ricetta salvifica contro il caos doloroso impersonato dai violenti che hanno provato invano a farli tacere

    vincere,perdere,è nulla…ed è solo l’inizio di quel che aspetta chi si attarderà a sostenere che l’acqua è bagnata ed il fuoco brucia.
    si picchiano e ricoprono di sputi ed insulti mamme e bambini- è il minimo di quel che avverrà nella futura società di questi pagani sinistrorsi ed anarcheggianti ( ma solo per darsi una patina filosofica: se tutti questi centri sociali non fossero mantenuti coi soldi pubblici questa gente, per campare, forse andrebbe persino a lavorare).

    in svizzera, invece si passa direttamente all’incendio di una chiesa cattolica da parte di due ragazzini musulmani.ai quali, ovviamente ,non verrà fatto nulla. neanche una frustatina come usa dalle loro parti.

    bel futuro….

  11. Nessuna legge italiana protegge in maniera specifica omosessuali e transessuali. Nel corso degli anni sono state presentate diverse proposte di legge con l’intento di colmare il vuoto, ma non sono mai approdate a risultati concreti. Il 26 luglio 2011 anche il disegno di legge proposto da Paola Concia, giunto al voto della Camera, è stato battuto grazie al voto di Pdl, Lega e Udc.

    L’approvazione di una legge contro l’omofobia è stata ed è ancora vivacemente osteggiata dalla Chiesa cattolica. Il direttore di Avvenire Marco Tarquinio ha parlato addirittura di «rischio gravissimo che si corre con l’operazione tesa ad affermare una specifica aggravante omofobica» (agosto 2011). Il timore delle gerarchie ecclesiastiche è, in pratica, che certi loro pesantissimi attacchi agli omosessuali e ai loro diritti possano esporle al rischio di qualche condanna. Pur di evitare tale eventualità, dunque, preferiscono che in Italia non vi sia alcuna legge che protegga esplicitamente gay, lesbiche e trans dalla violenza (e dall’incitamento alla violenza) nei loro confronti. Una legge anti-omofobia potrebbe anche punire i clericali che sostengono che l’omosessualità, benché espunta dall’elenco delle patologie psichiatriche, sia comunque un comportamento che è possibile correggere con apposite “cure”. Emblematico dell’atteggiamento anti-anti-omofobo della Chiesa cattolica è stata la richiesta del card. Bagnasco di ritirare gli opuscoli informativi sull’omosessualità che dovevano essere distribuiti nelle scuole: il ministero dell’istruzione l’ha prontamente accontentato.

    1 NO SEMPRE alla violenza e alla irrisione eccetra.
    2 ricordiamoci anche, chi se lo ricorda, quando agli omosessuali ne venivano fatte di tutte (anche che non venissero presi a lavorare o a fare il militare, per esempio, o a fare, immagino, il prete, se si fosse saputo della omosessualità).
    Per non parlare delle varie spedizioni notturne addosso a omosessuali e travestiti in tutte le periferie di tutta Italia.

    1. Giusi

      Alvise ci sono leggi contro la violenza con aggravanti varie per tutte le motivazioni becere e razziste che bastano e avanzano. I tempi in cui gli omosessuali venivano discriminati sono passati e non grazie a leggi. Adesso imperversano ovunque e possono permettersi cose che gli etero si sognano (atti osceni per giunta davanti ai bambini nei gay pride). La fattispecie del reato di omofobia è incostituzionale perchè non tassativamente definita: qualsiasi giudice ci può ficcare dentro quello che vuole. Non può essere considerato omofobia non essere d’accordo col matrimonio e l’adozione gay. Se un gay viene menato le leggi ci sono. E’ una battaglia ideologica che mira ad altro.

      1. Giusy

        …”la fattispecie del reato di omofobia” (dici te sopra) sarà ritenuta incostituzionale (se e quando esisterà una legge nella quale si configuri il reato di omofobia) se e quando fosse giudicata incostituzionale dalla Corte Costituzionale.

        1. Emanuele

          Questa sua frase è criticabile. Non si tratta infatti di un giudizio ex auctoritate, come se fosse un placet governativo o una approvazione discrezionale. La Corte lavora con il diritto e il diritto dice chiaramente che non possono esservi reati d’opinione (a parte l’istigazione a delinquere e l’apologia del fascismo).
          Quindi dire che “non si può dire x finché non lo afferma y” implica che x, cioè il diritto, sia in mano a y.
          Se quel che dice fosse vero, non avrebbero senso i ricorsi per incostituzionalità, che invece vengono fatti sul presupposto che un ambito di illiceità costituzionale vi sia, ben prima che la Corte si esprima in merito.

          1. Emanuele:

            ….sul presupposto di “illiceità costituzionale “… che non sempre viene accolto. Una legge non può sentenziarsi Incostituzionale prima che sia sentenziata incostituzionale, dalla Consulta.
            E prima, ovviamente, occorre ci sia la legge da sentenziarsi incostituzionale.

    2. Massima stima per te, Alvise. Ma a volte mi chiedo perché cerchi in tutti i modi di difendere un’idea a discapito della realtà… Si chiama pregiudizio.
      Stefano

  12. Martina

    Grande Mario! Grande Costanza!! Purtroppo io non sono coraggiosa come voi, la penso esattamente come voi, ma sono vigliacca e non riesco ad esprimerlo pubblicamente!! Voi che avete questa forza, andate avanti a gran voce!! Io vi leggerò e vi supporterò silenziosamente!!! Avete un grande coraggio!! Viva i bambini, sempre!!

    1. Velenia

      Esiste l’aggravante dei motivi abbietti e futili,Alvise,basterebbe questa ad aggravare la pena per eventuali atti costituenti reato di matrice omofoba.Direi che gli atti di violenza che sono stati commessi contro le sentinelle integrano la stessa aggravante,ma naturalmente io non sono nessuno per dirlo.

    2. Elena Maffei

      Filosofiazzero…non ti permetto di dire che sono omofoba. La mia fede mi rende capace di amare ciò che la logica umana rifiuta. Perfino chi mi insulta… anni fa, quando non era di moda, ho seguito una tesina sulla realtà lsbg per l’esame di stato di uno studente che ho sempre profondamente rispettato. Ma voglio essere libera di urlare che in natura i cuccioli nascono da un maschio e una femmina.

      1. Una canzone al giorno

        Signora Elena Maffei, col decreto Scalfarotto Lei può urlare tutto quello che vuole. Basta che le Sua urla non incitino una massa di gente all’odio e alla violenza.

        Semplicemente la legge Reale-Mancino, che oggi dal 1975, riguarda religione, etnie e razze, viene estesa anche alle persone LGBT. Perché lei in quanto religiosa deve essere tutelata e io no?

        E poi non preoccupatevi… la Legge Reale-Mancino funziona talmente bene che la Lega Nord è da secoli che incita la gente all’odio verso il Sud Italia e non mi pare che nessuno sia mai finito in galera. Quindi, se anche il DL Scalfarotto passasse, sarebbe l’ennesima legge inutile! Non fatevi il fegato amaro per niente!

        1. Thelonious

          “Signora Elena Maffei, col decreto Scalfarotto Lei può urlare tutto quello che vuole. Basta che le Sua urla non incitino una massa di gente all’odio e alla violenza.”..infatti si vede proprio qual è la massa di gente in preda all’odio e alla violenza… si si

        2. Elena Maffei

          Gentile una canzone al giorno.
          Ho studiato con attenzione la proposta Scalfarotto. L’indeterminatezza del provvedimento lo rende estremamente pericoloso… come accade ogni volta che si colpisce la libertà di espressione delle opinioni. Immagino che sarà molto facile ritenere che le parole di un giornalista costituiscano incitamento all’odio. Mi sembra evidente, già da quel che lei scrive, che il decreto Scalfarotto serve ad altro. Cioè a equiparare alla famiglia, così come riconosciuta dalla Costituzione italiana, qualsiasi altra unione.
          Quanto all’odio, quelli insultati e malmenati in piazza fino ad ora siamo stati noi Sentinelle. Va da sé che perdono perché sono cattolica e mi va bene così.

          1. elena Maffei:

            …tutte le leggi contengono delle parti di indeterminatezza. Certo, è giusto che ci sia meno indeterminatezza possibile. Ma è sempre il giudice, in ultima istanza, che ha il compito di interpretare e di sentenziare.
            Dura lex…

  13. JoeTurner

    “Non sono cristiano né tanto meno omofobo, ma la famiglia tradizionale va difesa. Gli attacchi alle Sentinelle in piedi? È molto curioso che si aggrediscano le persone in nome della tolleranza e dell’estensione dei diritti”.
    Il filosofo non credente Diego Fusaro commenta così le aggressioni che hanno accompagnato le proteste di domenica contro il ddl Scalfarotto. E sui modelli familiari alternativi dice: ”Ben vengano altre forme di relazione, ma non chiamiamole famiglie. La verità è che oggi le proteste di certa sinistra hanno come segreto obbiettivo la distruzione del nucleo familiare in quanto tale”.
    Fusaro, cosa ha pensato vedendo la protesta delle Sentinelle in piedi e la reazione degli antagonisti?

    «L’idea che mi sono fatto da subito è che fosse la solita penosa divisione tra tifoserie calcistiche, stavolta sulla famiglia tradizionale. Certo, non posso non notare che da una parte si leggevano libri in silenzio, dall’altra c’era uno starnazzare scomposto tra bandiere policrome».

    Non c’era solo dello starnazzare: in diversi casi sono volate anche botte…

    «Appunto. Ed è molto curioso che si aggrediscano le persone in nome della tolleranza e dell’estensione dei diritti».

    Gli antagonisti lottavano contro l’omofobia, dicevano.

    «Premesso che io non sto con le Sentinelle in piedi contro quegli altri, io ho una mia posizione, tuttavia non capisco cosa c’entri la difesa della famiglia tradizionale con l’omofobia. Io sono per la famiglia tradizionale ma non sono affatto omofobo, non ho paura del contatto e del “contagio” rispetto agli omosessuali».

    Sono state citate presunte posizioni confessionali, “bigotte” delle Sentinelle. Lei che rapporto ha con la religione?

    «Io ho con il cristianesimo lo stesso rapporto che avevano Hegel o Gentile. Il filosofo ha il concetto, non ha la religione, quindi in qualche modo ha una sua religione, che tuttavia non è affatto in contrasto o in contrapposizione con il cristianesimo».

    Quindi si può essere per la famiglia tradizionale senza essere bigotti?

    «Guardi, il più grande difensore della famiglia tradizionale era Aristotele, che non era né religioso né cristiano. Lui ci insegna che la famiglia è importante perché tramite essa l’uomo nasce in comunità, che l’individuo viene dopo».

    E cosa rispondiamo a chi invoca l’estensione dei diritti e la necessità di regolamentare unioni diverse da quella della famiglia tradizionale?

    «Che la famiglia esiste e prevede l’unione di un uomo e di una donna che fanno dei figli ai quali cercano di assicurare un futuro. Poi ben vengano altre forme di relazione. Ma non chiamiamole famiglie. La verità è che oggi le proteste di certa sinistra hanno come segreto obbiettivo la distruzione della famiglia in quanto tale».

    http://www.intelligonews.it/sentinelle-fusaro-lo-starnazzare-scomposto-e-il-segreto-obiettivo-dei-contestatori-riflessioni-di-un-non-credente-non-omofobo-ma-per-la-famiglia/

  14. admin

    SENTINELLE IN PIEDI:

    Nessuno strumentalizzi la nostra resistenza

    Continua senza sosta la mobilitazione delle Sentinelle in Piedi che solo nello scorso weekend hanno visto scendere in piazza 10mila persone in 70 città italiane. Se le contestazioni nelle diverse piazze italiane non fermano le Sentinelle in Piedi tantomeno lo possono fare coloro che strumentalizzano la nostra resistenza, con toni e scopi del tutto diversi dal nostro: la difesa della coscienza di ogni singolo uomo e della sua dignità.
    Come è noto in molte città le Sentinelle in Piedi sono state insultate, malmenate e aggredite. Alle provocazioni, alle aggressioni e agli insulti, come sempre, le Sentinelle hanno risposto con il silenzio, consapevoli che l’inganno maggiore delle politiche portate avanti dalle associazioni Lgbt è quello di costruire una contrapposizione tra omosessuali ed eterosessuali, ma questo è solo una enorme, inaccettabile mistificazione. Non esistono fazioni contrapposte se non nelle intenzioni di chi, mascherato da paladino dei diritti, vuole imporre un pensiero unico omosessualista tramite leggi che minacciano la libertà.
    Di fronte al crescente successo delle Sentinelle in Piedi, unico vero movimento di popolo oggi in Italia, c’è anche chi cerca di acquisire visibilità e confondere le acque e le idee di chi non conosce la nostra rete.
    Le Sentinelle in Piedi operano nel pieno rispetto della legge e realizzano ogni veglia seguendo le direttive degli organi di polizia competenti. Sentinelle in Piedi non è un’associazione, né un partito, né un movimento, bensì una resistenza pacifica di liberi cittadini, una rete apartitica e aconfessionale. La partecipazione alle veglie è unicamente individuale. Chi non accoglie questo stile e questi princìpi non può partecipare alle attività delle Sentinelle in Piedi e men che meno può rappresentare le stesse.
    Non accettiamo “adesioni” di gruppi, partiti o associazioni. Rifiutiamo fermamente e categoricamente ogni forma di violenza, compresa ovviamente quella verbale. Rifiutiamo la contrapposizione con le persone, chiunque esse siano, siamo contrari alla dialettica “noi” e “loro”, siamo in piazza per una battaglia di civiltà e libertà che riguarda tutti.
    Non possiamo per questo permettere – come sta accadendo in queste ore – che gruppi di estrema destra cerchino di strumentalizzare la nostra presenza di piazza per ottenere visibilità o per legittimare azioni che nulla hanno a che vedere con la nostra resistenza.
    Vogliamo quindi ribadire che la nostra presenza di piazza è assolutamente pacifica e non violenta, come si è ben visto lo scorso fine settimana. La nostra rete non è etichettabile e nemmeno si può incasellare in schemi precostituiti poiché non è legata ad alcun gruppo, associazione, movimento. Ripetiamo, siamo liberi cittadini con percorsi e appartenenze diverse che singolarmente vogliono essere difensori e testimoni di una causa cruciale per ogni uomo, la difesa della sua coscienza e quindi della sua dignità, indipendentemente dall’appartenenza politica, religiosa, e anche dall’inclinazione sessuale.

    Alla ferma opposizione nei confronti di chi pretende di criminalizzare le opinioni attraverso la creazione di istituti giuridici spuri, uniamo la consapevole certezza che nessun gruppo può permettersi di strumentalizzare una resistenza che è di tutti e ribadiamo: qualunque persona veramente libera oggi non può che scendere in piazza a vegliare con noi.
    Vegliamo in silenzio oggi per essere liberi di esprimerci domani.

    Su facebook: Sentinelle in piedi
    info@sentinelleinpiedi.it

  15. io

    io non ce la faccio più; sto subendo una discriminazione “al contrario” e questo mi pone in uno stato di prostrazione psicologica insopportabile… è quasi un’istigazione al suicidio

  16. Una canzone al giorno

    Sono totalmente contraria a quello che è successo, la violenza mai. Questi “fenomeni” dei centri sociali si scagliano con violenza in ogni manifestazione in cui sentono “odore di fascismo”. Non gli interessa neanche perché si sta manifestando. Vedi G8, vedi Val di Susa e alta velocità, ecc, ecc, ecc…

    Detto questo, vi rendete conto che il decreto Scalfarotto altro non fa che aggiungere le categorie LGBT alla legge Reale-Mancino del 1975 – che tra l’altro tutela anche voi religiosi – e che non ha mai punito nessuno per le proprie opinioni? Cosa avete contro questo decreto?

    Voi potrete continuare a pensare che io sia anormale e contro natura, come io potrò continuare a pensare che delle persone che parlano a statue, sperando che così si risolvano i problemi, siano persone labili di mente. Né io, né voi finiremo in galera.

    Diverso è fare discorsi di odio che incitano alla violenza o mettere in atto la violenza. Perché per religione, razza, etnie e svariate altre minoranze va bene, per le persone LGBT no? Qualcuno me lo sa spiegare?

    Certo, se vengo picchiata all’urlo di “Lesbica di m@@@a”, è ovvio che l’autore del misfatto verrà punito. Ma le leggi servono da deterrente, per prevenire un certo tipo di comportamento.

    Seconda cosa: non vi sembra un tantino contraddittorio “manifestare per la libertà di espressione”, volendo negare a me la libertà di esprimere il mio amore?

    Terza cosa: se voi siete religiosi e il vostro Dio ha fatto Adamo ed Eva, maschio e femmina, perché tutta l’italia dovrebbe far quello che fate e pensate voi? In Italia vale la costituzione o vale la Bibbia?

    Grazie in anticipo a chiunque voglia togliermi queste curiosità, discutendo in pace, serenità e armonia.

    1. Elena Maffei

      Gentile amica. Chiariamo subito che io non giudico una virgola dei tuoi comportamenti. Qualora servisse, sappi che ti stimo e rispetto così come sei…e ci mancherebbe altro. Siamo persone, non una tendenza sessuale. Io parlo di famiglia. La questione è diversa e non riesco in poche parole a dire tutto. Permettermi di fare ufficialmente pace con tutti coloro che si sentono discriminati dalla Chiesa, perché queste ferite non devono più essere inferte a nessuno. Ma la famiglia non è una relazione d’amore qualsiasi…

      1. ospiteincredula

        Elena, e, con Elena, tutti quelli/e interessati/e, la costituzione italiana NON è in contraddizione con il matrimonio egualitario (non lo dico io che non sono una studiosa di diritto, ma chi da anni lavora per sanare questa falsa credenza http://www.retelenford.it/ – nella Bibbia non troverete la risposta, questa volta).

        La proposta di Scalfarotto è un’unghietta che, eventualmente, vi impedirebbe di offendere o usare violenza contro le persone lgbtq, non certo di esprimere le vostre opinioni. Ma è chiaro che non è contro una proposta di legge, per altro neanche troppo ben fatta, che silenziosamente manifestate (con una violenza ben celata ma molto più efficace di chi vi urla “bigotti!”). Non volete il matrimonio egualitario, non volete la stepchild adoption, non riconoscete famiglie che esistono già e che, per altro, non sta a voi giudicare (googlate famiglie arcobaleno, sono tante!).Esistono i matrimoni civili ed esistono già famiglie che possono non essere fondate su quelli che VOI ritenete i valori del cristianesimo (ricordo, per la cronaca, che esistono diversi orientamenti di pensiero all’interno del cristianesimo e anche all’interno del cattolicesimo stesso, per fortuna!)

        In questa battaglia contro il diritto di autodeterminazione delle persone siete sostenuti dai peggiori esponenti (di destra e di sinistra, in questo senso vanno sempre tutti d’accordo) dell’ipocrisia cattolico-conservatrice di questo paese. Alfano ha appena inviato un’ordinanza ai comuni chiedendo l’annullamento delle trascrizioni dei matrimoni contratti all’estero.

        Secondo me è scorretto (anche se strategicamente vincente) che vi arroghiate il diritto di parlare a nome della Chiesa e di tutti i cattolici. I cattolici, per fortuna, non siete solo voi, i cattolici non sono Costanza Miriano e Mario Adinolfi.
        Io non sono cattolica, ma quello che mi aspetto dai cattolici, e che mi aspetto da una cattolica che, per giunta, è anche insegnate, è che propongano un modello di società inclusivo, che siano i primi a lottare per i diritti civili.

        Detto questo, stimo il sindaco di Bologna (http://espresso.repubblica.it/attualita/2014/10/07/news/il-ministro-alfano-spara-a-zero-contro-i-matrimoni-gay-annullare-le-trascizioni-1.183210?ref=HEF_RULLO) e penso che viviamo in un paese incivile, omofobo, e decisamente poco cattolico. E mai avrei pensato che tu, Elena, fossi una Sentinella (io non sono scesa in piazza “contro” solo perché lo trovo strategicamente poco efficace, ma penso che la vostra protesta sia illegittima, violenta e omofoba).
        Buon pomeriggio!
        Tua cugina
        (spero che poderemo parlarghene davanti a un caffè che xe una vita che no se vedemo 🙂 – dopo aver letto con grande sorpresa el tuo nome non go rivado a non commentar anche qua! –

        1. Elena Maffei

          Cara cugina! Ospite sempre benvenuta anche a casa, magari per un pranzo. Stimata per quello che sei e amata perché siamo un pezzo delle stessa storia. Su alcune tue idee non posso seguirti. So di darti un dolore, ma credo che un bambino abbia diritto a una mamma e a un papà. Uso nome e cognome proprio perché sono un’insegnante e su ciò che penso metto la faccia. Sulle questioni giuridiche molto è stato scritto ma non è questo il punto, come hai capito benissimo. Un abbraccio forte da tua cugina Elena. ..e grazie a questo blog per la pazienza!

          1. ospiteincredula

            Non entro nel merito della giurisprudenza (anche se la battaglia è là che viene combattuta, e rimando, ancora una volta, alla retelenford, cito l’avvocato Francesco Bilotta: “nell’art. 29 della Costituzione non c’è nessun riferimento alla diversità di sesso dei coniugi. È semplice: nel 1947 nessuno si immaginava che il matrimonio potesse essere contratto tra due persone dello stesso sesso. Per Rosy Bindi, siccome i costituenti non l’hanno previsto, allora è incostituzionale. Seguendo lo stesso ragionamento, però, sarebbe incostituzionale anche il divorzio, perché all’epoca dell’entrata in vigore della Costituzione il matrimonio era indissolubile. Infatti, il matrimonio viene regolato dalla legislazione ordinaria (cioè il codice civile e dalle leggi collegate) e non dalla Costituzione. In più la Corte Costituzionale nel 2010, con la sentenza 138, ha affermato che se il legislatore cambiasse le norme di carattere ordinario, aprendo l’istituto del matrimonio alle coppie formate da persone dello stesso sesso, questo non sarebbe contrario alla Costituzione”).

            In ogni caso, al di là delle argomentazioni di tipo giuridico, la società cambia e con essa cambiano le leggi, funziona così. Le leggi naturali non esistono, a meno che non stiamo parlando di leggi fisiche (e anche là, un buon fisico avrebbe da ridire). Il punto è un altro e la questione è politica.

            Non mi interessa discutere avanti, tolgo la mia iscrizione al blog che avevo usato solo perché avevo bisogno di commentare il post di mia cugina, volevo solo manifestare il mio punto di vista e accettare l’invito a pranzo da Elena, alla quale voglio molto bene, nonostante sia una Sentinella.

            Le cose cambiano, vedrete.
            Buona serata a tutti/e!

            (Elena, te scrivo in privato così se organizzemo 🙂

            p.s.: studio la casa editrice Lo Stampatello e sostengo le sue politiche editoriali. Raitre ha dedicato alle due editrici uno speciale: non sono forse una bellissima famiglia? http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-49b2ba29-a8e2-433e-bc77-3235702f8cd2.html

    2. Matteo

      Gentile Una canzone al giorno,
      mettere sullo stesso piano le tutele per le minoranze religiose ed etniche con le rivendicazioni sociali dei movimenti gay è semplicemente improprio. D’altra parte, condivido con lei che se la battaglia delle sentinelle fosse esclusivamente sul merito stretto della legge, mi verrebbe da esclamare: “Tanto rumore per nulla!”.
      Mi pare che la questione in gioco sia molto più ampia, perché si contrappone una morale che si fonda su una tradizione millenaria, con una modernissima morale, i cui valori di riferimento sono stati ben descritti da Sua Santità Benedetto XVI.
      Mi pare.

      1. Una canzone al giorno

        Scusi, Matteo, ma non capisco cosa c’entri questa legge con le rivendicazioni delle organizzazioni LGBT. Se per rivendicazioni intende matrimonio civile, adozione, ecc, ecc, ecc…

        Qui siamo ancora più indietro. C’è gente che ci odia, ci insulta, ci picchia e ci uccide anche a volte. Non voi, per carità. Ma queste persone esistono. E ci vuole un deterrente, che è lo stesso che è stato introdotto quando ad essere insultati, picchiati e uccisi erano gli extracomunitari o persone di altre religioni.

        Tutto qua. Se ha funzionato per loro, magari funziona anche per noi.

        1. Matteo

          Non nascondiamoci dietro a un dito.
          Se il tema fosse esclusivamente la difesa delle persone da violenza e odio, una nuova legge, le manifestazioni delle sentinelle e tanto clamore non avrebbero motivo di esistere.
          L’introduzione del termine “omofobia” è una chiara apertura al riconoscimento delle istanze del movimento gay. Non a caso, molti sostenitori LGBT sono aspramente critici verso il disegno di legge Scalfarotto, perché considerano tale apertura troppo timida.
          Qui è il vero oggetto del contendere.

          P.S. Con simpatia: non mi dia del “voi” che mi mette in imbarazzo.

    3. Velenia

      Ringraziandola per la sua ferma condanna di ogni violenza, provo a risponderle,e mi scuso in anticipo se le mie risposte suoneranno come altrettante domande,ma questa questione ne solleva tante e dalle mie parti si dice:-Chi domanda non commette errore-
      1)Se il d.d.l. (non decreto legge che tecnicamente è un’altra cosa) Scalfarotto non fa altro che estendere la tutela della legge Mancino alle persone omosessuali perchè non introdurre semplicemente un emendamento alla legge stessa?Le leggi vengono riformate ogni giorno,senza bisogno di introdurne continuamente di nuove, il nostro stesso codice penale e anche quello civile sono stati approvati in epoca fascista,ma poi riformati ed emendati alla luce della Costituzione,se l’obiettivo del d.d.l. fosse veramente quello che,ne sono certa,lei in perfetta buona fede dichiara perchè introdurre una legge speciale ad hoc? Qual’è la vera ratio di tale disegno di legge?Qual’è l’estensione dell’introducendo reato di omofobia?Qual’è esattamente il bene giuridico protetto? Questo d.d.l. è rispettoso del principio di sufficiente determinatezza della fattispecie penale previsto dall’art.1 c.p.?
      2) Se lei,spero mai,venisse aggredita a motivo della sua inclinazione sessuale per l’obbligatorietà dell’azione penale i colpevoli verrebbero puniti e verrebbero applicate le aggravanti del caso,tra cui quella dei motivi abbietti e futili.
      3)In che modo le “sentinelle in piedi” le negano la libertà di esprimere il suo amore?
      4)Come può vedere non ho fatto riferimento alla Bibbia,che tra l’altro conosco (ahimè) poco e male ma alle leggi vigenti e alla Costituzione della Repubblica che alll’ art.21 sancisce la libertà di espressione e all’ art.17 la libertà di riunione pacifica.Quand’ero una giovanissima matricola di Giurisprudenza ci veniva insegnato che la Costituzione aveva tre anime;liberale,cattolica e socialista,e che all’ indomani di una guerra distruttrice i padri costituenti fermamente convinti dell’importanza del reciproco rispetto e della ricostruzione socile e morale,oltre che fisica, del Paese avevano trovato che i principi espressi nella Carta avessero un valore per tutti.Mi piacerebbe credere che questo spirito di pacifica collaborazione non sia morto con loro.
      Sono cresciuta leggendo Pasolini e Testori,non ho paura delle persone omosessuali,(e perchè dovrei averne?ho paura della violenza,della stupidità.del fanatismo da qualunque parte vengano)pertanto non mi ritengo omofoba;sono certa inoltre che dietro ognuno di noi ci siano,storie,drammi,bellezza e soprattutto desideri incolmabili di felicità.Questo ,mi creda,vale sia per me che per lei,tanto per le “sentinelle” che per chi,fanaticamente,li ha insultati.
      Le auguro ogni bene.

      1. Una canzone al giorno

        1)
        Delle domande al primo punto, non so rispondere a nessuna di essa. Non sono ferrata in materia. Ma se volesse spiegarmele Lei, Valeria, ne sarei grata. È sempre bello imparare qualcosa, e suppongo che Lei le risposte le sappia già. Mi piace discutere per capire, non per aver ragione! Per quanto riguarda l’articolo 1 del codice penale, penso che se vale per religioni, razze e etnie, possa valere anche per gay, lesbiche e transessuali. Mi sembrabo categorie abbastanza descrittive. E suppongo anche che se una legge andasse contro a un qualsiasi principio, ci siano organi predisposti e strumenti adatti per bloccare la legge. Non passerebbe comunque.

        2)
        Se io vengo picchiata per la mia sessualità, c’è una legge che punisce il mio aggressore.
        Se Lei viene picchiata perché credente, c’è una legge che punisce il Suo aggressore.
        Allora possiamo cancellare la legge Mancino? Non serve a niente e non è servita a niente fino ad oggi? Diamo il via libera a qualsiasi propaganda e aspettiamo di avere il setto nasale rotto per avere giustizia?

        3)
        Vede, Valeria, io ho bisogno di una legge che faccia passare la voglia a certa gente di avercela con me. E evidentemente il solo reato legato alla violenza non basta. Probabilmente voi non ve ne rendete conto perché non sono quotidianità che vivete, ma c’è un problema reale e attuale. Io ho paura ad andare in giro per strada. Per me una passeggiata in centro è una sincope. Devo mentire con i colleghi sul lavoro sull’identità della ragazza che è presente in tutte le foto delle vacanze con me, devo pensare 50 volte a quello che sto per dire, per fare, a dove mi siedo al ristorante… e tutto questo perché ho paura della reazione delle persone davanti a me. E non ho paura perché sono mitomane. Ho paura perché ho vissuto esperienze non belle sulla mia pelle. E come me, tanti altri. E non pretendo neanche di limonare con la mia ragazza per strada o fare robe strane. Capisco che voi guardiate più in prospettiva di me, per le questioni legate alla famiglia, ai diritti civili, alle adozioni, ecc, ecc, ecc… che potrebbero trovare un punto di partenza da leggi come queste, ma io ho bisogno di tutele, non posso vivere nel terrore. E se voi vi opponete a questa legge, indirettamente date il via libera a chi davvero ci odia e ci fa del male. Ecco perché anche voi negate la mia libertà di esprimere il mio amore o anche di essere me stessa (perché basta essere vestiti in un certo modo per venir insultati da un perfetto sconosciuto per strada), perché non volete una legge che mi tutela.

        Ripongo un’altra domanda:
        voi, le sentinelle o chi per esse, non siete omofobi e non incitate alla violenza. Cosa vi disturba allora in questa legge? Temete che le vostre opinioni sulla sacralità della famiglia possano essere fatte rientrare a forza nei casi punibili dalla legge?

        1. Velenia

          Gentile Canzone, innanzitutto il mio nick è Velenia, non Valeria
          1) Le domande che ho posto, per quanto a lei sembrino retoriche,sono domande a cui veramente non so rispondere. Ammetto che siano domande tecniche,ma io ho una formazione giuridica, è normale che di fronte ad un testo di legge e di una legge che contiene fattispecie penali io me li ponga.Le ho già detto chenon ho le

          .risposte , non le ha neanche lei? Benissimo, il domandare non era la fonte del sapere. ?Chieda, domandi a chi ha proposto questa legge. Non abbia pregiudizi, non siamo mostri, non usciamo da un fumetto di Dylan Dog, siamo cittadini come lei.2) Mi faccia capi

          1. Velenia

            Mi faccia capire com’è che la legge Mancino non è bastata a dissuadere i violenti che hanno assaltato le sentinelle. 3) Non so dove lei viva e mi dispiace che viva una quotidianità così pesante tuttavia a me è capitato , dove vivo io, di essere rimproverata dalla psicologa di mio figlio (malato raro) ) perché ho portato la famiglia al mare invece che al gay pride, lasciamo perdere i rimproveri a.mio figlio che ha saputo rispondere per le rime.4) si Canzone, se tutto questo , compreso le violenze alle sentinelle accade adesso, , figurati quando approveranno questo ddl,..Se realmente c’e un allarme violenza contro di voi, è questo lo strumento adeguato per prrvenirlo o serve a zittire noi.Certo che i lanciatori di uova e preservativi non vi hanno reso un bel servizio.

            1. Una canzone al giorno

              Mi perdoni per la svista del nome, avevo letto male. Grazie per le risposte, ora ho inquadrato meglio il vostro punto di vista.

  17. admin

    CUCU. AGGREDITELI, DIFENDONO LA FAMIGLIA –
    Marcello Veneziani 07/10/2014

    Da una parte c’erano i cannibali, gli incivili, gli antidemocratici, gli omofobiche manifestavano in cento città d’Italia il loro composto dissenso, inermi,inerti, silenziosi, in piedi, con un libro in mano. Dall’altra c’erano gli umanitari, i libertari, i civili, i democratici, gli omolatri, gli antifascisti, che li aggredivano, lanciavano uova e preservativi pieni d’acqua (uno al Vomero ha colpito un bambino nel passeggino), li insultavano, urlavano e bestemmiavano e li costringevano ad andarsene. È successo a Napoli, a Rovereto, a Torino, a Pisa, a Bologna, ad Aosta…
    I primi si chiamano Sentinelle in piedi, si riconoscono in movimenti come Manif pour tous e Pro-Vita, contestano il reato d’omofobia perché persegue un reato d’opinione. I media non ne parlano, la Chiesa finge di ignorarli anche se loro difendono, in modo civile, la famiglia e la vita. Sono considerati come dei mostri, con mani e sadomaso come la difesa della famiglia, ma la pensano come l’hanno pensata finora gli uomini civili di ogni paese del mondo, che così sono vissuti per millenni.Per loro la famiglia è un bene e va difesa, l’amore tra un uomo e una donna resta il fondamento di ogni futuro e di ogni società, la maternità è un dono,la nascita è un bene, la vita va tutelata. Principi non offensivi né aggressivi ma d’amore e protezione. E sostenuti senza arroganza ma con educazione, parola cancellata nel gergo corrente e pratica dimenticata nei comportamenti degli Evoluti. Ma che volete, il reato di famigliafobia non è previsto…

    1. …il reato di famigliofobia non è previsto, è vero. Come è vero che gli Evoluti (quelli che c’erano) non erano certamente degli evoluti. E’ anche vero, però, che la famiglia, se è un bene che va difeso, va difeso contro chi?Contro chi vorrebbe anche lui avere gli assegni familiari per la sua convivenza, di qualunque assortimento essa fosse?Il problema è economico o di principio? E quale è il principio? Che c’è una famiglia e una sola? O che c’è pochi soldi e quelli soli?
      I quali soldi concessi, eventualmente, o le quali case assegnate, verrebbero pur sempre concessi, o assegnate, a delle persone che ci hanno anche loro, in se stesse (Evolute o meno) la stessa dignità (giuridica, almeno) che tutte le altre persone vissute lungo i millenni. Sarebbe, allora, paradossalmente, anche comprensibile, che queste nuove persone che vorrebbero gli assegni familiari, fossero, per motivi puramente economici, se non giusnaturalistici, avverse alle famiglie tradizionali, cosiddette, che con la scusa di essere tradizionali vorrebbero riconosciuti solo a se stesse tutti gli aiuti economici. E amen!

  18. Cloud

    A Bologna o altrove hanno sbagliato, come sbaglia sempre chi non rispetta le opinioni degli altri.

    Per quanto mi riguarda potete stare impiedi a leggere libri quanto volete, esprimere le vostre opinioni, e semplicemente rispettare quelle degli altri.

    Non vedo perchè non permettere le unioni civili tra persone dello stesso sesso, non vedo come questa semplice possibilità possa limitare il “vostro” diritto di espressione. Potrete continuare a sposarvi in chiesa, o civilmente, con persone dell’altro sesso, e mettere al mondo figli.

    Il fatto che ci possano essere unioni omosessuali non limita in alcun modo il vostro diritto di unione eterosessuale.

    Non vedo perchè voi invece dovreste – per affermare la vostra “libertà di espressione” – limitare il diritto degli altri di fare una scelta diversa e vivere la propria vita come credono.

    1. JoeTurner

      caro Cloud c’è qualcosa che voi “progressisti illuminati” proprio non riuscite o volete considerare tutti presi nel vostro egoismo a guardarvi l’ombelico; è che (come nel caso dell’aborto) il vostro supposto diritto fa a letteralmente pezzi il vero diritto primario e inalienabile del soggetto più debole per antonomasia: IL BAMBINO, quel bambino che vorreste privare di un padre o di una madre, che volete far nascere e crescere con esperimenti genetici e sociali o che ( nel caso dell’aborto) volete direttamente sopprimere.
      Noi non siamo contro ma per, sempre per, per la vita, per il bambino!
      Alzate lo sguardo se ci riuscite!

      1. Joe Turner:

        ….sì, ma alziamolo tutti, lo sguardo!

        (quello che dice Una canzone al giorno, che lei non si sente tranquilla a passeggiare in centro, che ha paura etc. che c’entra con il bambino, abbi pazienza!!!)

              1. JoeTurner

                Io vivo a Roma vedi gay in continuazione tranquilli e beati, gay pride, gay village, gay street, li vedo sulla metropolitana, sul”autobus, per strada al lavoro nessuno gli dice niente.
                Gli ultimi presunti episodi di omofobia (il ragazzo dai pantaloni rosa, il liceo antiomofobia devastato, l’omicidio della pista ciclabile etc) sono stati TUTTI smascherati dalla magistratura come falsi (non dai media che li hanno strumentalizzati e poi non ne hanno dato conto). E allora cosa cercano? Il rispetto ce l’hanno, vogliono una “famiglia”? Vogliono adottare? Beh io vado in piazza con un libro per dire di no e che i bambini (ecco cosa c’entrano i bambini) hanno bisogno di un padre e di una madre.
                Anche io quando vado al ristorante e dico la preghiera prima di mangiare c’è chi mi guarda storto o magari ride e allora che dovrei fare, chiamaroùe lo scalfarotto di turno per farmi fare una legge su misura?
                Ma per favore!!!

                1. …sì, ora ho capito,
                  .
                  ..non vuoi che dei bambini avessero a patire (anche qui in Italia) se gli capitasse di essere adottati da due omosessuali. E vuoi poterlo dire senza dovere aver paura di andare in cella. Tutto qui?

                  1. ….i cattolici (e non solo loro) che pregano a tavola sono guardati storti nei ristoranti, è risaputo questo!
                    Ho visto, a Roma, dei ristoranti con il cartello, “qui non si praga a tavola”.

                    1. JoeTurner

                      Infatti a Firenze tu nei ristoranti vedi i cartelli con scritto “vietato l’ingresso ai cani e ai gay” vero?
                      Dalle mie parti invece ci sono più locali gay che pizzicagnoli (abito vicino alla cosiddetta gay street)

                2. Una canzone al giorno

                  C’è una certa differenza tra Roma e un paesino di provincia. O tra Milano, Firenze, Bologna e le piccole città. Beato te, che abiti a Roma, cosa ti devo dire?

                  E se non te ne fossi accorto, una legge su misura per te c’è già. Ed è la stessa che vorremmo fosse estesa anche a noi.

                  1. Roberto

                    Bisognerebbe decidersi, perché: o questa legge (la Mancino del ’75?) non è mai stata applicata e non c’è da preoccuparsene e allora non serve a nulla e neppure estenderla, oppure serve a qualcosa e, come chiede Velenia, bisogna chiedersi a che serve.
                    Poiché in Italia in particolare, le leggi si applicano coi nemici e si interpretano con gli amici, una legge come la Mancino, che regolamenta la libertà d’espressione è una legge assai pericolosa. La legge Mancino implicitamente dice qualcosa del genere: “io comincio a limitare la libertà d’espressione dei miei cittadini, e quando essi si saranno abituati all’idea di avere la propria libertà d’espressione limitata, gliela limiterò un altro po’.” Concettualmente pessimo.

                    Per tale ragione, come già ho avuto modo più volte di affermare su questo blog, io sono contrario alla legge Mancino tout cour. Io non voglio assolutamente che ci sia una legge Mancino “su misura per me”, per le ragioni che ho brutalmente sintetizzato.
                    Esempio recente è l’accusa di “islamofobia” rivolta a Magdi (ex Crisitano) Allam per intimorirlo nella sua opera di giornalista. E questo senza entrare nel merito dei suoi argomenti (d’altra parte, non ho certo ragioni particolari per difende un apostata… ): ma ciò dimostra l’insidiosa pericolosità concettuale della legge. Del cattolicesimo si può dire praticamente qualsiasi porcheria senza alcun timore di ritorsioni legali. Osi criticare l’islam? Tale critica diventerà (soggettivamente) un’offesa per qualcuno (qualcuno che si offende per qualcosa lo trovi sempre) e come tale perseguibile.

                    Chi continua ad affermare che non c’è pericolo per la libertà d’espressione perché nessuno è mai stato condannato dalla Mancino:
                    1) entra in contraddizione: se nessuno è mai stato condannato, a che serve?
                    2) d’altra parte pecca di ingenuità, come minimo: sembra che non siamo tutti italiani e non sappiamo che mostruosità pachidermica sia la nostra “macchina della giustizia”, che definire kafkiana è poco. Le piccole ma potenti organizzazioni omosessualiste avrebbero strada spianata a denunciare di “omofobia” chi non si sdraiasse sulla linea di pensiero desiderata. L’accusato verrebbe poi assolto? Probabile, ma dopo quanto e a che prezzo? Ci sono tanti modi per manganellare il prossimo.

                    Pretendere poi un riconoscimento sociale ex-lege è, mi spiace dirlo, proprio assurdo; e conferma indirettamente il timore che tutta la pressione per spuntare questa legge non sia affatto per preservare da violenze, il che sarebbe del tutto ridondante, ma per costringere la maggioranza silenziosa che ha una certa visione del mondo a cambiarla con le buone o con le cattive.

                    PS: apprezzabile ironia nella scelta dell’icona, comunque.

        1. Giusi

          Mah! Alvise io ormai dieci anni fa andai in vacanza ad Ischia. Feci numerose escursioni tra cui la Reggia di Caserta. Da lì a Caserta Vecchia un meraviglioso borgo medievale. Bene in quel di Caserta Vecchia, non a New York, avevo davanti a me due donne che ogni tre per due si baciavano. Vuoi sapere se l’ho vissuto bene? No. Però non ho detto niente nè alcuno le ha aggredite o insultate. Io francamente tutta ‘st’omofobia non l’ho mai vista! .

          1. Giusi

            Proprio ieri una mia amica che ha per fortuna superato un tumore è andata ad una visita di controllo da un primario di anni 70 che vive col suo compagno. Si è sempre saputo che è gay. Ciò non ha impedito che diventasse primario.

  19. Pingback: Eterofobia dilagante contro le Sentinelle in piedi, quali i motivi?

  20. Pingback: Il calzino ficcato in gola | Lo Sai

  21. Paola salvadori

    Ciò che viene detto di Torino è FALSO! Io c’ero, ho espresso il mio dissenso altrettanto pacificamente e in silenzio. Al di la dei contenuti è inaccettabile è imbarazzante che si continui a fare male informazione giusto per “avere ragione”. Basta! Chi crede senza essersi preso la responsabilità di andare li davvero a capire e chi continua a prenderci in giro scrivendo articoli faziosi! Come si fa a confrontarsi così!!!!

    1. admin

      cara signora Paola sono lieto del suo commento perché mi permette di confutare le sue affermazioni attraverso la testimonianza diretta di una persona totalmente fidata e per la quale nutriamo una fiducia sconfinata: Daniela Bovolenta.
      Buona lettura

      Io, Sentinella, aggredita da squadristi gay

      di Daniela Bovolenta

      Bologna, Rovereto, Torino, Milano, Napoli… in molte delle città in cui hanno vegliato le Sentinelle in Piedi, gli scorsi 4 e 5 ottobre, queste sono state oggetto di insulti e provocazioni, in alcuni casi vere e proprie aggressioni da parte di attivisti gay, partecipanti ai centri sociali, talora appartenenti a Rifondazione Comunista o a Sel o anarchici. Ci sono stati alcuni feriti, per fortuna lievi, è stato dato fuoco a del materiale, c’è stato un clima di intimidazione generale.

      Le Sentinelle, è bene ricordarlo, sono una rete aconfessionale e apartitica, che ha scelto come forma di protesta la veglia silenziosa, scendendo in piazza per un’ora a leggere un libro, simbolo della formazione permanente. Le Sentinelle sono nate per contrastare il progetto di legge Scalfarotto sull’omofobia, che tenta di introdurre nel nostro ordinamento il reato di opinione con la scusa della lotta all’omofobia. Il presupposto è la convinzione che per contrastare ogni atto odioso di violenza sugli omosessuali sia sufficiente applicare le leggi vigenti che tutelano ogni cittadino, eventualmente con l’aggravante, già prevista, dei motivi abietti. Inoltre le Sentinelle vogliono ribadire il loro diritto a dire che la famiglia si fonda sul matrimonio di un uomo e di una donna e che i bambini hanno bisogno di una mamma e di un papà.

      Sembrano obiettivi semplici e di buon senso, o chissà, magari per qualcuno non di buon senso, ma certamente coerenti, ad esempio, con il dettato costituzionale, con il credo religioso di moltissimi nostri concittadini, con la storia del nostro paese: vorremmo che fossero almeno considerate opinioni legittime.

      Invece così non è stato. Una parte della mia famiglia era in piazza Carignano, a Torino, domenica scorsa. Siamo stati fatti oggetto di insulti pesantissimi, derisi, invitati a suicidarci, chiamati fascisti, e ci è stato ingiunto di vergognarci. I toni erano di un’aggressività verbale davvero inaccettabile, tanto che mio figlio di 10 anni, che si era portato da leggere una divertente parodia di Harry Potter, si è sentito male e abbiamo dovuto allontanarlo. Un altro mio figlio, dodicenne, intento a leggere una biografia di Steve Jobs, proprio perché identificato come giovanissimo, è stato insultato con insistenza, ma è rimasto calmo al suo posto, anche se molto scosso interiormente. Ugualmente turbata la figlia quattordicenne, che leggeva Il diario di Anna Frank. Quello che urlavano alcuni dei democraticissimi sostenitori della nostra non-libertà di manifestare era che fosse scandaloso portare dei giovanissimi. Non hanno ritenuto che lo scandalo, eventualmente, lo stavano dando loro con gli insulti e la violenza che esprimevano.

      Gli stessi ragazzini che, secondo la loro parte politica e seguendo le linee guida messe a punto dall’Unar, dovrebbero essere sottoposti sin dall’asilo ai corsi di educazione al gender, che dovrebbero essere introdotti alle gioie della masturbazione, del sesso libero, anche omosessuale, anche con adulti, gli stessi ragazzi che dovrebbero ormai sapere tutto su contraccezione e aborto, gli stessi che vengono portati ai vari gay pride a osservare amoreggiamenti da postribolo a cielo aperto; quelli stessi improvvisamente perderebbero ogni razionalità e capacità di decidere con la loro testa se per caso decidessero di testimoniare pacificamente a favore del diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre.

      La giornata di ieri ha però reso evidente che la lotta pacifica e silenziosa intrapresa è assolutamente necessaria.

      Abbiamo potuto vedere quel che potrebbe accadere se una legge sull’omofobia fosse approvata. Probabilmente il numero di violenze sugli omosessuali in quanto tali – in Italia, per altro, fortunatamente basso – rimarrebbe lo stesso, ma la polizia invece di tutelare il nostro diritto a manifestare avrebbe dovuto disperderci.

      Bisogna prendere atto che, sotto la facciata di tolleranza e libertà, si sta imponendo una forma di pensiero unico, dalla quale è sempre più difficile dissentire: una dittatura dei “diritti” che non tiene conto né del diritto a pensarla diversamente, né di quello a esprimere critiche argomentate. Basta usare un vecchio trucco, in vigore fin dalle assemblee studentesche degli anni ’70: l’impraticabilità politica di chi non ci piace. Allora bastava dire che una persona o un gruppo di persone erano fascisti e veniva negato loro ogni diritto di parola, venivano resi politicamente impraticabili. “Fascista” era un’etichetta vaga, andava bene per gli appartenenti all’estrema destra, ma anche alla destra moderata, certamente per i cattolici, fino ad includere parte della sinistra moderata. “Fascista” era l’anatema che non permetteva di esprimere un’opinione, di insegnare dalla propria cattedra, di circolare per strada senza pericolo.

      Ora, non che la parola non sia più utilizzata, domenica ci è stata rivolta in abbondanza, in mezzo ad altri insulti più irripetibili. Ma è stata soppiantata, o forse affiancata, da una parola di potenza ancora maggiore, ancora più delegittimante, ancora più infamante: “omofobi”. Omofobi non solo se si odiano patologicamente le persone omosessuali, omofobi se si sostiene che il matrimonio sia solo tra un uomo e una donna, omofobi se si hanno delle riserve sulle adozioni omosessuali, omofobi se non si aderisce all’ideologia del gender, omofobi persino se si legge la Bibbia o Dante, ormai. Con la scusa delle “libertà” e dei “diritti” si sta creando una forma di dittatura del pensiero unico, in cui chi dissente è immediatamente derubricato dallo status di persona per essere ridotto a nemico, a mostro da prendere “a calci in culo”, come dice elegantemente in un suo post su Facebook Selvaggia Lucarelli.

      Bastava guardare le piazze: persone pacifiche, silenziose, con libri in mano, insultate e aggredite da gruppi di arrabbiati che volevano impedire loro di manifestare, di esistere, di avere un’opinione non conforme. Forse sarebbe il momento, per chi finora ha fatto finta di niente, di alzare gli occhi, di guardare in faccia le due parti che si sono contese le piazze domenica scorsa, e di decidere se davvero non li riguarda per nulla, se credono di poter stare tranquilli e al sicuro, non riconoscendo il momento in cui la prevaricazione diventa sistema e normalità.

      http://www.lanuovabq.it/it/articoli-io-sentinella-aggredita-da-squadristi-gay-10541.htm

      1. admin

        A proposito signora Paola…
        …fornire un indirizzo di mail VERO avrebbe senz’altro giovato alla sua credibilità

  22. giulia

    Volevo solo dirvi che a Modena non é successo niente. É stato tutto tranquillo. Solo perché cosi non possano accusarvi di ingigantire la realtà, che nelle altre città sicuramente é stata come l’avete descritta.

  23. alessandro

    secondo me le sentinelle in piedi sono dei talebani e l’idea di toglere la scorta a Saviano per darla a questa gente mi sembra una gran cavolata, una pensata da idioti a mio parere.

    1. admin

      Immagino lei si riferisca al post su facebook e/o al tweet di Costanza che tanto ha fatto discutere.
      Visto il suo commento devo, ahimè, constatare due cose:
      1) la povertà di linguaggio e l’uso di termini inappropriati (“talebani”, suvvia!)
      2) l’altissimo numero di persone a cui manca totalmente la capacità di cogliere il sarcasmo e le provocazioni quasi gli fosse stato rimosso chirurgicamente il senso dell’umorismo (insieme ad una parte cospicua del cervello). Propabilmente è una prestazione rimborsata dalla ASL come il cambio sesso in Puglia.

  24. adolfo

    La verità è che il silenzio fa paura, silenzio che dice molte cose.Chi contesta ha paura di questo silenzio e provoca chi lo fa per farlo parlare e reagire.Ma siamo forti e continueremo a tacere, ma a dire tanto.Buona serata a tutti

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