di Costanza Miriano
Sabato a Milano è successa una cosa grandissima, una cosa che da tempo non succede più ai convegni di partito, alle convention, alle primarie, ai raduni. Sabato a Milano le sale erano stracolme di gente, tutte le sale che la Regione aveva a disposizione, e altre 500 persone stavano in fila fuori sperando di entrare. Sabato a Milano si è ritrovato un popolo di amici veri, un popolo di fratelli con i cuori che battevano insieme, e la misura di quanto è successo ce la danno le bugie che si sono scritte su di noi. Evidentemente hanno paura.
E le hanno scritte sui giornaloni le bugie, le hanno dette in tv. Golia è sceso in campo con tutto l’esercito, tutti contro questo Davide che dice cose pericolosissime, tipo “i bambini hanno diritto a un padre a una madre”. Facciamo paura, molta paura a qualcuno, anche se ci siamo chiamati a raccolta coi blog, su facebook, su twitter, per telefono. Loro con le corazzate dei grandi giornali letti – tra online e carta – da milioni di persone, noi con gli smartphone a chiamarci uno a uno. Sì, è vero, da tre giorni c’è anche un giornale che parla di noi, ma la macchina è partita prima, col passaparola. E non è che abbiamo scherzato. La gente è partita da tutta Italia.

Gente normale, per lo più non ricca, gente a cui dunque questo viaggio è costato sacrifici. Uomini e donne con famiglie, spesso numerose, che si sono organizzati con amici e parenti perché tenessero i bambini, a volte vagonate di bambini. Amici che sono partiti da tutta Italia, hanno preso giorni di ferie, hanno preso pullman e treni e macchine, sono arrivati da Caltanissetta e Vicenza, da Verona e Torino, da Forlì da Parma da Firenze da Roma da Teramo da Cagliari e mi fermo perché con le lacrime negli occhi non riesco a scrivere.
Volevamo parlare dei falsi miti di progresso che stanno costruendo una cultura che mette sotto assedio la famiglia – come ha detto il Papa da Manila il giorno prima (che carino, a ricordarsi di noi e a darci la sua benedizione) – e i giornali dal 3 gennaio a oggi hanno cominciato a darci degli omofobi. Non siamo totalmente sprovveduti, sappiamo che c’entra il fatto che a invitarci è stata la Regione Lombardia, e quindi la battaglia è diventata politica. Sappiamo che inquieta il fatto che sabato in sala ci fossero varie anime del centrodestra.
Ma a noi, a nessuno di noi quattro – Mario, Marco, Padre Maurizio e me – questo aspetto interessa. Fatto sta che l’accusa di omofobi ce la siamo presa tutti, e senza che nessuno di noi avesse praticamente mai nominato il tema omosessualità, che troviamo tutti pochissimo avvincente. A noi interessa, questo sì, che i bambini non si possano produrre a pagamento, vendere, comprare, cosa che si rende necessaria se a volere un figlio sono due persone dello stesso sesso; a noi sembra che la cultura del gender equity and equality sia nemica della famiglia, e siccome sembra anche a Ratzinger siamo abbastanza certi di non essere vittima di un’allucinazione da ultras scatenati; noi soprattutto vogliamo che le famiglie siano aiutate, che alle donne si dica quanto è bello essere mamme, e che siano aiutate a diventarlo e incoraggiate e sostenute in ogni modo, vogliamo ricordare che maschi e femmine sono ontologicamente diversi, e che sono fatti per generare e poi sostenere nuove persone, e che il sesso fatto senza opporsi alla vita è molto più bello, e infatti i cattolici lo fanno meglio.
Crediamo anche che il motivo dell’attacco non sia solo politico: certo il luogo del convegno ci ha messo sotto i riflettori, ma le cose che diciamo danno davvero tanto fastidio, come prova l‘avversione alle Sentinelle, e le botte prese da anziani preti, da bambini, a donne che stavano in piedi per opporsi a una legge che voleva sei anni di carcere per chi dice che i bambini non si comprano.
Siamo certi che la cosa che fa paura sia il fatto che noi siamo un popolo, una vera compagnia. Non abbiamo fondi, nessuno ci sostiene, non rappresentiamo nessuno. Ci prestiamo le case, le macchine, ci apriamo le porte di casa e del portafogli pur senza esserci mai visti dal vero, a volte. Ci riconosciamo dalla fotina su facebook, ci abbracciamo come fratelli, finiamo per fare le vacanze insieme, perché crediamo nella stessa Persona che un giorno ci ha sfiorato il cuore, e questo i giornalisti non lo possono capire.
E infatti della giornata di Milano hanno scritto solo dello studentello bocconiano (lui non ha attraversato l’Italia prendendosi le ferie o portandosi i bambini ad aspettare al freddo tre ore, lui è stato al caldo, e sappiamo chi lo ha fatto entrare) che è salito sul palco, un palco che non aveva nessun diritto di calcare, ha fatto la scena del poverino a cui si toglie la parola, ha rubato la scena e alla fine – il tempo era poco, il clima si era guastato, il moderatore si era innervosito – ha impedito di parlare a Padre Maurizio, a un uomo che aveva tutto il diritto di parlare, quello che ne aveva più di tutti, perché è da lui che è partito tutto, lui che ci ha messi insieme. Lo studentello con la sua arroganza e il falso vittimismo, facendo una domanda su un tema che non ci interessa (se ho capito bene le terapie riparative, di cui nessuno di noi sa molto), ha impedito di parlare a un uomo vero, che poteva spalmarlo via con una manata, un uomo che stava lì accreditato dalle migliaia di giovani che lo amano e lo seguono. Un leone che si è fatto agnello e si è fatto mitemente togliere il microfono, e quindi si è fatto mille chilometri di treno per parlare forse treo quattro minuti, che ha dimostrato cosa vuol dire essere cristiani. Noi vorremmo dire al ragazzo che lui il suo convegno se lo può pure organizzare dove vuole, vediamo se anche per lui qualcuno attraverserà l’Italia. Lui al suo convegno potrà dire quello che vuole, nessuno di noi lo disturberà né cercherà di salire sul palco, nessuno fingerà di fare la vittima quando invece sta usurpando un palco che non gli appartiene.
Infine vorrei dire che sono tornata a casa con tre dico tre buste di regali. Piadine che sono state prontamente farcite con i deliziosi salumi Gran Brianza (per stemperare la tensione di una giornata piena di emozioni aggiungere una fetta di mortadella), rosari, collanine, libri, cioccolatini, orecchini, sciarpe, trucchi (devo ringraziare sedici persone, piano piano lo farò) e lettere in cui si effonde il cuore come tra amiche di infanzia. Questa vera amicizia, questo vero affetto, per fortuna a volte anche non dimostrato con regali ma con sguardi di vera amicizia, con una stretta di mano, con una lacrima, questi abbracci sorridenti, questi grazie detti e ricevuti col cuore, queste attese di amiche anche malate rimaste fuori, anche con bambini piccoli, anche incinta, amici senza cappotto con le mani congelate, non potranno mai e poi mai neanche lontanamente essere paragonati alle paginate di bugie scritte sui giornali.
Vorrei vedere a quante persone che parlano ai convegni succedono queste cose. E io lo so benissimo che questa amicizia non è perché qualcuno di noi sia migliore degli altri. È che tutti ci aiutiamo a guardare all’Amico vero, che è l’unica garanzia della vera amicizia.
Grazie a tutti, soprattutto a Raffaella Frullone, Benedetta Frigerio, Andrea (ti chiami Andrea, ragazzo con la barba che eri con la Raffa?) che si sono fatti il mazzo per organizzare tutto e poi sono rimasti fuori al freddo, perché finché c’era qualcuno fuori loro non volevano godere di nessun privilegio. Certi questi omofobi sono proprio brutta gente.
L’ha ribloggato su sapereperscegliere.
L’ha ribloggato su My Blog LeggiAmo La Bibbia.
Da lontano e in cattive condizioni, tanti tanti complimenti e una costante preghiera per tutti voi!
Ho provato sulla mia pelle cosa voglia dire subire pubblicanente accuse false e manipolazione della verità, non solo come singola ma come categoria… questo proprio da chi dovrebbe contribuire alla diffusione di fatti reali così come sono accaduti. E la verità è che le persone guardano Giletti e la D’Urso, cosa mi faceva pensare che “a questa gente” potesse interessare la verità? Chi vuole togliersi il velo dagli occhi non lo fa leggendo un giornale quotidiano in cui scrivono persone pilotate e dotate di grande fantasia. Fa male, almeno a me, vedersi schiaffati sui giornali con parole diffamatorie, lo so e con un po’ di tristezza posso dire che vi comprendo…
L’ha ribloggato su mondidascoprire.
L’ha ribloggato su Buseca ن!.
Io, una teramana che fisicamente (all’ultimo) non è riuscita a venire. Ma in costante contatto con Davide Vairani per sapere come stessero andando le cose! E in streaming per ascoltarvi! Diciamo che sono stata presente in altri modi! Con un dumper per spianarvi la strada, con i miei monologhi interiori per ironizzare sulla falsità (e fantasia) di alcuni titoli di giornale, con un paio di guantoni da boxe ma con gli strass! Non c’ero ma c’ero. Il bello è che CI SONO! Mi fate bene! Grazie!!!!
L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
Siamo certi che la cosa che fa paura sia il fatto che noi siamo un popolo, una vera compagnia. Non abbiamo fondi, nessuno ci sostiene, non rappresentiamo nessuno. Ci prestiamo le case, le macchine, ci apriamo le porte di casa e del portafogli pur senza esserci mai visti dal vero, a volte. Ci riconosciamo dalla fotina su facebook, ci abbracciamo come fratelli, finiamo per fare le vacanze insieme, perché crediamo nella stessa Persona che un giorno ci ha sfiorato il cuore, e questo i giornalisti non lo possono capire.
Grazie, amico! E’ bellissimo e vero quel che tu dici. Mi piacerebbe che l’Italia ripartisse da questa “comunione” anche se io non sono propriamente un cattolico praticante ma so riconoscere un fratello ed un figlio.
Io e le mie amiche eravamo fuori…e li siamo rimaste, perchè era importante vedere e sentire ASSIEME. Grazie a chi alla fine ci ha scovato una cassa per amplificare l’ipad di un amico che è riuscito a collegarsi in streaming….contro la menzogna non si può discutere perchè invischia, si può solo testimoniare…noi ci siamo!
Grazie a te cara Costanza…che hai avuto il coraggio di dar voce a tutte le donne, mogli e madri (proprio con quest’ordine, perché anche se non sei madre o non sei moglie sei innanzitutto donna!) cristiane che vivono con somma gioia la loro quotidianità…donne che possono essere colte o meno, ricche o meno, in carriera o meno ma TUTTE sono felici…. donne che hanno scelto come me al loro matrimonio proprio quella lettera di San Paolo perché aspiravano ad essere quella donna lì: così moderna e così bella e così realizzata come nessuna (con il catholics do it better ti sei veramente superata!). Tutto ciò in Cristo e sorrette dallo Spirito Santo…e questo, come dici tu, Costanza, non lo possono capire tutti! Il profumo di questa bellezza lo si può annusare e sentire solo facendosi piccoli, tendendo l’orecchio e aprendo il cuore all’ascolto!
Non sono venuta a Milano ma vi ho seguito via streaming (qualche passaggio l’ho perso per problemi di connessione, ma pazienza!). Sono allibita per le vergognose bugie lette sui giornali. E noi dovremmo fidarci di quello che i giornali dicono? Abbiamo avuto la prova che diversi sono falsi e bugiardi, e se lo sono stati in questo come possiamo pensare che non lo siano anche in altre cose. Insomma, vogliono farci credere che l’acqua è asciutta.
A voi che eravate lì non posso che dire grazie!
Che bellezza. Anche noi da casa via streaming e attraverso i fumi dell’aerosol abbiamo guardato e ascoltato tutto. Grazie a nastro!
Date speranza. Ed è solo l’inizio!
Grazie a te Costanza..a voi. Grazie perché le tue parole esprimono tutto quello che è stata la giornata di sabato. Dove Grazia ha chiamato Grazia,dove a una felicità ne è seguita un altra,perché davvero guardiamo all’Unico che ci riempie della vera gioia. Vi abbiamo ascoltati,abbracciati,e poi ci siamo ascoltati e abbracciati fra di noi..la Compagnia si è fatta carne sabato. Grazie ancora,mai abbastanza.
Infatti.. non c’erano solo quelli che sono venuti a Milano, c’era uno stuolo di persone in tutta Italia che ha ascoltato in diretta streaming (gran cosa, tra l’altro…). io ad es. me lo sono ascoltato mentre guardavo mio figlio giocare a calcio e mi sono perso anche un gol cercando di riattivare la connessione
Cara Costanza è tutto vero quello che dici..Noi tutte donne ti sentiamo amica ed è come se ci conoscessimo da sempre perché da sempre pensiamo quello che tu ,con la capacità di esprimerti che dall’alto hai ricevuto,dici e scrivi con una semplicità incredibile! Sabato non ho potuto venire per motivi di salute ma io e mio marito siamo riusciti a seguirvi con tre attrezzi moderni ….quando andava in tilt uno vi seguivamo sull’altro !Siete stati fantastici! Ma non pensiate di essere soli!
Noi vi sosteniamo non soltanto con le preghiere, non soltanto con il nostro quotidiano di donne spose e madri (io ho otto figli) ma anche con la formazione e l’informazione a livello capillare su quelli che sono i temi inerenti i principi non negoziabili. Dillo anche ai tuoi tre” compagni dì merende”…NON SIAMO SOLI!
..e per la verità si è visto anche sabato…..
con riconoscenza ,stima e affetto Elena Menichetti
L’ha ribloggato su …Semplicemente insieme…e ha commentato:
Grazie Costanza, grazie per smascherare le bugie di cui la Tv ed alcuni giornali quotidianamente ci riempiono. Evviva questo nuovo popolo di cui faccio parte anche solo virtualmente.
L’ha ribloggato su Diemmee ha commentato:
Grande Costanza!
L’ha ribloggato su La notte è silenziosa…e ha commentato:
Non so se è un nuovo popolo, è un popolo che si sta riscoprendo, che riscopre quei valori che lo hanno sempre sostenuto, grazie per aiutarci in questo cammino…perchè noi siamo quel popolo che il potere fa finta di “non vedere”, almeno fino ad ora…
Ho visto anche io in streaming tutto il convegno ed è stato davvero molto bello e molto sentito. Ieri sera sono stato ad un incontro con Nembrini su Dante e una delle tante cose belle che ha detto è stata quella che libertà della persona vuol dire educare al vero, e penso che voi sabato lo avete fatto.
In tutto questo solo una cosa, a mio avviso, ha stonato molto, quella dei politici che si sono accaparrati, facendo benissimo il loro “mestiere”, i meriti di questo convegno facendolo passare alla fine come una cosa organizzata da loro a mo’ di riunione politica del centro destra, che amarezza…
Proprio così! La Russa che sghignazza, Maroni che stringe mani a “sconosciuti”….Costanza ribadisce che non ha ceduto ai “tiramenti di giacchetta” ma alla fine la sedicente politica si infiltra ovunque.
Costanza, un po’ di onestà intellettuale: ” nessuno ci sostiene”?!!!!
Dai, in sala c’era Maroni, Formigoni e La russa, vi ha invitato la regione Lombardia, e tu ha il coraggio di dire che nessuno vi sostiene?! A me questa sembra proprio una bugia.
Poi sono convinto che tra di voi ci sia vera amicizia, che voi siate un popolo vero ecc ecc, ma è innegabile che abbiate un appoggio politico.
Come il movimento gay è appoggiato politicamente da una parte del Pd e da alcuni giornali.
E non ci trovo niente di male che movimento di pensiero (sia il vostro, sia quello gay) abbiano un appoggio politico.
L’importanza è che questo appoggio sia trasparente.
Poi tu sei molto brava a fare lo storytelling della compagnia dell’agnello.
Te ne do atto 🙂
Ma la verità è (in parte) anche un’altra: avete l’appoggio politico di una parte del Centrodestra.
Ammettilo, no? 🙂
Sì, ma ammetti anche tu che fuori dalla Lombardia quel centrodestra conta come il due di briscola.
Se fosse come dici tu, la “lobby” gay avrebbe già ottenuto le richieste che richiedere. Non trovi?
Marco Stizioli guardati intorno e guarda che corazzate politiche e mediatiche sanno muovere e datti una risposta.
Purtroppo è solo questione di tempo (mesi?).
Beh, vedremo. Sta di fatto che io ho 28 anni ed è da quanto ho memoria che in Italia si parlano di questi temi e il Parlamento non ha ancora legiferato. Dunque trovo proprio scorretto che voi veniate a dire “nessuno ci supporta” ché palesemente non è vero 🙂
Ah, e scrivere questo dovrebbe essere un esempio di onestà intellettuale, come se da 28 anni ci fosse un popolo che vuole delle riforme che una turpe elite cerca di fermare, quando in realtà si cerca di imporre un’agenda desiderata solo da club che rappresentano esclusivamente se stessi, cercando di approvare leggi pensate per limitare la libertà d’espressione e facendo ampio uso della menzogna e della intimidazione per zittire la maggioranza.
Ma d’altronde, prendere lezioni di onestà intellettuale da voi è un po’ come andare a prendere lezioni di volo da una gallina.
Evidentemente mi sono spiegato male: a prescindere che sia giusto o sbagliato che 2 persone dello stesso sesso si sposino, se in Italia due persone dello stesso sesso non si possono ancora sposare è perché le vostre forze sono più potenti delle nostre.
Se fossimo più forti noi, 2 uomini e 2 donne in Italia si potrebbero già sposare. E invece non è così.
Dunque chi si oppone al matrimonio gay è più forte E HA PIU’ SUPPORTO POLITICO di chi vuole il matrimonio gay.
E’ un ragionamento logico, il mio.
Poi vabbe’, beato te che sia cosa vuole la maggioranza, che conosci cosa c’è nel cervello di tutte le persone. Fortunello <3
Se si scoprisse che la maggioranza non vuole più i preti in Italia, allora sarebbe giusto togliere i preti dell'Italia?
Ché poi – ma tu questo lo dovresti sapere meglio di me – il popolo votò per Barabba, mica per Gesù.
Insomma, appellarsi a quello che vuole la maggioranza non mi sembra un'argomentazione logica.
Più che sostenere direi che si sono accodati capito che poteva interessare
Una botta in testa (virtuale) a chi ha accreditato Inzoli al convegno gliela dovreste mandare. Chi ha danneggiato con una presenza così inopportuna il vostro impegno così grande ha compiuto un atto veramente disonesto, a mio parere. Sai quanto ci camperanno, certi media. Fuoco amico, lo definirei.
La parte mancante tra la fine dell’intervento di Costanza e l’inizio di quello di Padre Maurizio Botta si potrebbe vedere in una registrazione completa? Spero non sia “perduta”.
Anche io mi unisco alla richiesta!! Non ho potuto seguire neanche in streeming e spero di poter vedere presto una registrazione. Grazie per il coraggio che avete a metterci la faccia.
Grandiosa.
Che bello vedere la propria foto scattata sabato fuori dal convegno sbattuta in testa all’articolo di Costanza… Grazie per la scelta, Costanza, orgoglioso di essere promosso sul campo collaboratore!! (gratis, si intende…)
A tutti coloro che si scandalizzano perché certi “commenti” non vengono pubblicati voglio rispondere che hanno già tutto: Repubblica, Corriere, Huffington, dagospia, tutti i telegiornali nazionali da settimane sparano menzogne, tormentoni, mistificazioni e provocazioni. Permetteteci che questo minuscolo e insignificante spazio rispetto alla enormità della comunicazione che abbiamo contro ce lo teniamo solo per noi.
E perfino il fuoco amico del Foglio.
Già, dimenticavo.
Grande admin, le tue risposte ci (non è un pluralia ma., mi faccio portavoce della mia famiglia) piacciono un sacco.
Anche noi poche (erano tutti da voi evviva) Sentinelle a Crema sabato abbiamo avuto uno spazio tutto nostro, uniti col cuore, e con qualche auricolare a voi a Milano, quello spazio ce lo siamo tenuto per noi. E le forze dell’ordine hanno fatto un bellissimo lavoro: contromanifestanti pacifici è vero, ma non hanno permesso a nessuno di avvicinarsi a disturbare fino a fine veglia. E’ stato un grande momento in un piccolo spazio uniti a voi, e a conclusione della veglia le campane del Duomo e la notizia che il convegno a Milano fosse andato benissimo. Distanti, sconosciuti, ma eravamo Uno, questa è comunione.
Io e il mio piccolo venuti dalla bergamasca siamo rimasti fuori. Un pò di tristezza, sì, ma anche la gioia di sapere che se non c’era più posto era perchè eravamo in tanti! Grazie Costanza perchè fai compagnia a chi penserebbe di essere rimasto solo!
E comunque sarei curioso di sapere su cosa si basa l’affermazione di Costanza Miriano “i cattolici lo fanno meglio”
Semplice curiosità o anche un po’ di invidia? 😉
Non sai neanche se sono cattolico!
Vero. Ma so che non sei ironico.
Attenti a non sforare però che già siete fuori di uno. Parola di Papa!
http://www.repubblica.it/esteri/2015/01/19/news/il_papa_cattolici_non_siano_conigli_tre_figli_nella_famiglia_ideale-105306810/?ref=HREA-1
Che bello essere parte della compagnia dell’Agnello!!!! Che bello sentirvi amici veri e “lottare” indegnamente con voi e per voi… per l’Agnello!!!!
Adesso mi guardo il video… e me lo voglio gustare proprio. Smack! 😀
W la compagnia dell’Agnello
al mondo non c’è niente di più bello
e se nella verità vogliamo vivere
ce ne freghiamo di chi ci vuol irridere!
Con la corazza dello Spirito Santo
in gioia si trasforma il pianto
e dal cuore sale al Cielo una preghiera:
“Grazie, o Padre, per questa nuova primavera!”
Un bacione 61angeloextralarge,condivido tuo commento, avanti tutta compagnia dell’Agnello. La verità la scrive Costanza ,la scrive il nostro quotidiano “la Croce” ,nessuno ci farà tacere ,nessuno ci metterà la museruola …preghiamo sempre,che il bene vinca sempre …Grazie a Costanza sei tutti noi ,le nostre idee,il nostro pensiero
La disinformazione del Corriere della Sera sul convegno milanese è così svergognatamente mistificante e bugiarda che palesa in modo paradigmatico la pomposa e presuntuosa vacuità di queste corazzate mediatiche che si piccano di rappresentare il meglio della cultura italiana e invece sono solo megafoni del maistream odierno, cioè di un guazzabuglio di idee smaccatamente sciocche e dannose, sterco spacciato per oro da smerciatori disonesti e intolleranti.
Stamattina in treno mi è andato l’occhio sull’ipad di un signore che leggeva il Corriere della Sera. Il titolo dell’intervista al giovane contestatore del convegno era «Gli omofobi non sono democratici» (sic).
Il logorio sociale spalmato dai giornali viene superato dalla vittoria morale della rete che si è creata.
Da questo passo il tramonto dei giornali avverrà solo tra qualche anno e nel frattempo la rete sociale si può consolidare senza fare troppo caso del rumore che si reca.
Non sono i giornali che fanno la storia.
Se la comunicazione ha funzionato malgrado i giornali si può continuare di questo passo, senza pretendere un consenso di mezzi di “comunicazione” (sic) che hanno come sostegno il mercato
Ho ascoltato tg3 e tg1 sulla notizia di Inzoli, e mi pare che il tg3 sia stato più corretto, almeno non ha parlato di omofobia in relazione al convegno, ma di famiglia tradizionale.
Certo il convegno era sulla famiglia tradizionale e parlare di omofobia, in quella sede, era un po’ “partire per la tangente”……………….però………….. a me sorge il dubbio che l’equivoco dell’omofobia, sia stato in parte causato della unilateralità dei partecipanti al convegno. L’ho scritto anche in un recentissimo thread di analogo argomento (“diretta streaming da Milano”): forse la presenza di un partecipante al convegno (che desse garanzia di cortesia ed educazione) di opinioni opposte a quella degli organizzatori, avrebbe aperto la strada ad un confronto serio e costruttivo, con reciproco vantaggio. Può darsi che un convegno aperto al confronto e non chiuso in una univocità di pareri (pur interessanti in sè), sarebbe stato meno oggetto di equivoci e strumentalizzazioni. Del resto quando a “Porta a Porta” si discute di fenomeni religiosi non vengono forse invitati, da un lato Messori (o Tornielli o Gaeta) e dall’altro Odifreddi? Ed il dibattito che ne scaturisce non è forse più interessante di quello che sarebbe se le voci fossero tutte in un senso? A69
Ma certo, le calunnie – equivoco un corno – sono colpa dei calunniati, non dei calunniatori. Bravo, vedo che siete dei gran rigiratori di frittata, complimenti. Non negarlo, la tua insinuazione è questa, si sente lontano un miglio.
Magari chiarirsi le idee sulla differenza tra un convegno e un dibattito sarebbe già un gran bel passo avanti. Questo era un convegno, NON un dibattito. In secondo luogo, rendersi conto che una cosa del genere sarebbe del tutto impraticabile anche solo per ragioni di tempo, e finirebbe per vanificare la ragione stessa del convegno (non dibattito) sarebbe un altro bel passo avanti. In terzo luogo, vorrei proprio vedere a posizioni invertite se si vedrebbe mai concesso un tale privilegio a un cattolico. Per ultimo, ma guarda un po’ te se dobbiamo farci imporre in che modo vogliamo ragionare su un tema da parte di coloro che, come è stato dimostrato dai FATTI, sono interessati alla mistificazione, alla calunnia e allo scientifico fraintendimento delle intenzioni altrui.
PS: sentire parlare Odifreddi di tematiche religiose è risibile e, no, non rende nulla più interessante.
Ben detto, Roberto.
Non ho detto che le calunnie sono colpa dei calunniati (me ne guardo bene), ma ho detto che una precauzione per evitare (o perlomeno diminuire) la diffusione di informazioni false e tendenziose su un determinato evento, è quella di coinvolgere in quell’evento anche chi la pensa diversamente, in modo che, anche costui, abbia interesse a riportare le cose con una certa obiettività. Il convegno è una categoria generale, il dibattito una categoria speciale, per cui un convegno può anche essere un dibattito.
Io poi parlo per esperienza personale: se il dibattito è civile e ci si confronta sul merito (non sulle persone), ho avuto modo di osservare che le tesi in esame e i relativi argomenti a sostegno emergono con più chiarezza.
Quello che io dico vale anche per il fronte opposto (e l’ho detto pure in un forum anticlericale).
Nessuno impone niente a nessuno, ma sarò libero di esprimere un parere su quello che ritengo essere il modo migliore di discutere su temi “caldi” ed importanti?!
Molto poi dipende dalla scelta dell’interlocutore: bisogna scegliere una persona onesta (gli onesti stanno da tutte le parti, credo?!) che sia disposta a discutere e non a mistificare. Voler discutere solo con chi la pensa come noi, mi ricorda una massima (già citata in questo blog) di La Rochefoucauld, il grande moralista del ‘600: “Troviamo dotati di buon senso, soltanto coloro che la pensano come noi”.
Il calunniato non ha colpa delle calunnia, ma se esclude il calunniatore dal dialogo e, quindi, lo irrita, più facimente lo determinerà alla calunnia; se invece non lo esclude, ma lo fa parlare e gli risponde NEL MERITO ed educatamente, può darsi (ripeto “può darsi”) che il calunniatore sia meno incentivato alla calunnia.
Se poi qualche oratore va fuori tema, starà al moderatore ricondurcelo.
Odifreddi non è certo quotato per parlare di esegesi biblica, ma di spiegazioni scientifiche alternative ad eventi come i miracoli, mi pare di sì. Ed è su questo argomento che, in genere, discute negli incontri-dibattito con i cattolici.
Poi, che devo dirvi? Sempre per tornare al mio amato La Rochefoucauld, potrei convenire che: “Le discussioni non sarebbero tanto lunghe, se il torto stesse tutto da una parte sola”. A69
Roberto:«Era un convegno, NON un dibattito»
Anonimo69 «Il convegno è una categoria generale, il dibattito una categoria speciale, per cui un convegno può anche essere un dibattito».
Pur se condito di La Rochefoucauld (e se volesse aggiungerci un pizzico di Tallemant de Reaux faccia pure, e magari anche Malherbe, Malesherbes e altre varie malerbe) mi pare che il suo alla fine altro non sia che uno sterile esercizio di rivoltamento di frittate.
@ senm_webmrs
non credo che le cose stiano cosi. Io credo VERAMENTE che un serio e composto dibattito sia uno dei presupposti per giungere ad un sereno giudizio sulla questione trattata. Il processo, poi, non forse un dibattito? Come farebbe un giudice a giudicare se non sentisse tutte “le campane”?
Tallemant de Reaux, Malherbe, Malesherbes non li ritengo paragonabili a La Rochefoucauld. A69
Mi scuso per l’eccessiva “brusquerie” e le allitterazioni goliardiche. Non dovrei star qui a punzecchiarla, ma mi perdoni se lo faccio ancora una volta: qualora non conoscesse già quel racconto di Lernet-Holenia intitolato «Il signore di Parigi» (breve e Adelphi), lo legga. A me lei ricorda certi degli invitati alla cena con cui si apre quel racconto – e non lo dico con acrimonia, spero sinceramente di sbagliare.
@ senm_webmrs
può punzecchiarmi quanto vuole, io non mi offendo se le punzecchiature si mantengono nei limiti della cortesia (ed anche se vanno un po’ oltre, lascio correre). Ho letto la recensione del racconto che mi ha citato. Seguirò il suo consiglio: lo leggerò. Ma nella recensione si parlava di una profezia legata alla ghigliottina che aspettava molti dei partecipanti alla cena………………se somiglio a loro, andiamo bene! A69
🙂
lo sarebbe se vi fosse l’interesse a chiarire il problema. siccome,al contrario, la questione è imporre la propria visione all’altro, tocca vedere se chi dice cosa le afferma nello stesso significato della controparte.
ed il punto ,parmi, sia questo: delle ovvietà come i bambini nascono da un uomo ed una donna, non sono più ovvietà per molti. idem il concetto di libertà e quello di democrazia.
per chi è figlio di una certa cultura-ammesso che si possa definire tale- “la verità non esiste. la verità è ciò che è di utilità al partito”( o al movimento,ecc).
quell’Altro, invece, diceva la Verità vi rende liberi.
se pensa che vi siano dei punti di contatto che non sia l’utilitarismo a breve termine, me li dica perché non li vedo.
e sarà anche vero che respiriamo tutti la stessa aria e siamo solo di passaggio. ma dipende anche come e per dove.
@ vale
scusi ma non ho capito. Cos’è che sarebbe o non sarebbe? Era riferito ad un mio post? Sinceramente, non ho capito bene i concetti da lei espressi. A69
il serio e composto dibattito che dovrebbe portare ad un sereno giudizio….
Ciao anonimo69, sono Paolo.
Quello di sabato era un incontro organizzato apposta per determinati relatori e non un salotto televisivo per creare un dibattito.
Poi certo che se le nostre considerazioni nascono a seguito di un servizio di alcuni secondi di un TG1 in cui sembra che un povero giovane, che appunto non avrebbe neanche dovuto salire sul palco (ma si sa che per taluni soggetti il rispetto è un concetto di comodo, compresi in primis coloro che hanno deciso di inviare il giovanotto, evidentemente ancora senza un vero “midollo” in quanto prestatosi ad un giochino squallido da perdenti), viene allontanato per una domanda sull’omosessualità, si è portati a considerare quell’assemblea come un dibattito (“povero! non lo fanno parlare”), quando era esattamente il contrario.
E pensare che non è finita, in quanto:
1) – l’omosessualità non era tra gli argomenti dell’incontro, ma se non mi sbaglio (mi sa che non mi sbaglio) nel servizio viene proprio detto che il giovane viene allontanato per una domanda sull’omosessualità…..che c’entra?
2) – del ristretto servizio, parte viene usata per far presente ai milioni di telespettatori che tra il pubblico sedeva don Inzoli accusato di pedofilia o simili non so quando…..e beh? colpa dell’incontro o dei relatori se stava li?….che c’entra?
3) – sempre il giovane di cui sopra e per il quale prego affinché, visto che non è più un bambino, si sviluppi celermente il sempre sopra citato “midollo”, non è liberamente intervenuto, come il servizio del TG1 dà a credere, ma la scenetta del suo intervento era premeditata. Ergo ci troviamo davanti ad un falso servizio e dunque alla disinformazione da parte di un servizio pubblico (chissà per quali fini?…..eh già).
Un servizio professionale avrebbe concentrato i secondi ad esso dedicati sui contenuti dell’incontro stesso, viceversa che senso ha citare un incontro di due giorni prima?
Sarebbe come se, per fare una rapida sintesi in 30 secondi di una lezione universitaria, il giornalista parlasse in quei 30 secondi del colore della lavagna (ovvio quale sia il colore di una lavagna….non ti offendere giornalista….), di come sono vestiti gli studenti durante la lezione e del suono della campanella….magari i telespettatori avrebbero preferito sapere circa gli argomenti della lezione o, in caso di bravura del giornalista nell’esposizione, addirittura qualcosa circa i contenuti della medesima.
……tutto chiaro vero il TG1?
……e i tuoi dubbi?
@ Paolo
mi pare che il mio post delle 10,22 a Roberto, risponda anche a te. A69
Grazie Cost!…un abbraccio!….forza😁
Convegno sulla famiglia: eppure basterebbe un po’ di curiosità per andare oltre il muro dell’ideologia
http://danielebanfi.com/2015/01/19/convegno-sulla-famiglia-eppure-basterebbe-un-po-di-curiosita-per-andare-oltre-il-muro-dellideologia/
A proposito di “colonizzazione ideologica”, sottolineo due cose dette da Massimo Introvigne.
1) (introduzione al convegno) «Temevo di trovarmi di fronte a un convegno sulla famiglia come se fanno tanti, forse anche un po’ noioso, e – da sociologo – mi si offre invece un’occasione straordinaria per studiare quello che ho sempre studiato, i PANICI MORALI ALIMENTATI DALLA DIFFUSIONE DI NOTIZIE FALSE [maiuscolo mio].» (http://www.lanuovabq.it/it/articoli-quattro-tesi-per-difendere-la-famiglia-11537.htm)
2) (intervistata a Radio Vaticano, a proposito del contestatore) «Qualche amico mi ha detto che nel filmato mi si vede non solo tranquillo, ma sorridere. Sorridevo perché ho visto che il ragazzo è salito sul palco insieme ad un giornalista de “Le Iene”. La cosa era così preparata che io seguivo la cronaca quasi in diretta sul sito di “Repubblica”. Il ragazzo aveva un foglietto dal quale avrebbe dovuto leggere la sua presunta domanda; in realtà era una critica, e l’episodio del ragazzo e il contenuto della domanda sul foglietto sono apparsi sullo stesso sito meno di un minuto dopo l’incidente. Ora, o i giornalisti di “Repubblica” sono così bravi che in un minuto riescono a scrivere un articolo dopo un incidente che li ha colti di sorpresa, oppure le cose sono andate un po’ diversamente» (http://www.news.va/it/news/convegno-famiglia-introvigne-troppo-disinformazion)
Anche da Perugia vi abbiamo ascoltato con tanta gioia per le vostre belle e chiare parole GRAZIE 😀
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Ciao sono Donatella Chellini ,sabato ero con voi al convegno con la mia famiglia ed è stato bellissimo!!!! vorrei sapere come posso fare per scaricare il video del convegno o se è possibile acquistarlo.Con affetto Donatella
In risposta alla signora Marina che avrebbe voluto a scaricare un po’ di fango anche qui (grazie ma abbiamo fatto il pieno in questi giorni) copio e incollo quello che ha scritto Costanza ieri su facebook in due post:
h 21:42
So che alla Zanzara mi hanno messo in relazione alla presenza di don Mauro Inzoli al convegno del 17. Non l’ho mai incontrato, né ci ho mai parlato.
h23:34
Mi sono informata meglio sulla vicenda di don Mauro, e mi sembra che alla Zanzara pur interpellato con l’inganno abbia detto la verità, cioè che è andato a Milano con delle persone che sono miei amici (e che non sono entrati a causa della troppa folla). Io non l’ho mai incontrato personalmente ma tanti miei amici di Cl lo conoscono. Molti hanno sofferto per le vicende che lo hanno coinvolto, tanto che in passato ho pregato per lui, pur non conoscendone la storia nei particolari, perché una cara amica me lo aveva raccomandato per il momento molto complicato che stava attraversando. Abbiamo messo nelle nostre intenzioni tutte le persone coinvolte in vario modo nella dolorosa vicenda, nella speranza che venisse chiarito quello che era successo e che ci fosse un po’ di tregua per tutti, dopo tanto dolore. Detto questo, credo che a lui sia dovuto il rispetto che è dovuto a ogni sacerdote, e la carità che è dovuta a ogni persona, e trovo ignobile sollevare tutto questo per continuare a non riportare una sillaba di ciò che è stato detto dal palco. Penso che adesso di lui non si dovrebbe più parlare se non conoscendo bene la vicenda, cosa che non posso dire di me stessa.
io c’ero … fuori! E si applaudiva come nelle sale! 🙂