Marzo mese maschile

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di Emanuele Fant

Marzo è il mese in cui il Padre senza misura ha concentrato se stesso nel ventre di una ragazzina.

Un angelo messaggero le ha preso l’orecchio, lasciandole intendere che di lì a nove mesi si sarebbe festeggiata, in Palestina, la data numero zero del Natale. A marzo ricordiamo anche quel lavoratore che ha smesso alcuni minuti di scartavetrare, dando ascolto a una voce assente ma vera, che ripeteva cose incredibili su un bimbo da accogliere, a cui dare il cognome. L’assurdo, da quella primavera,diventava ospite fisso nella sua bottega di falegname.   Continua a leggere “Marzo mese maschile”

Niente VIP solo santi in paradiso. Un’ora di guardia

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Siamo alla stretta finale, questa settimana si saprà come e se il ddl Cirinnà paserà al Senato, intanto è stata stralciata la stepchild adoption ma non basta. Noi non abbiamo mezzi di comunicazione, non abbiamo VIP che firmano appelli, e, a parte pochissimi di noi, non sediamo in Parlamento. Abbiamo riempito una piazza impressionante ma sembra non bastare,  però abbiamo un’arma potentissima: la preghiera. Dobbiamo chiedere, chiedere, chiedere con tutte le forze a Lui che intervenga. Dio è troppo rispettoso della libertà dell’uomo per intromettersi nelle sue faccende. Lo fa solo se noi gli chiediamo di farlo.
Dobbiamo farlo fino a spolmonarci, appoggiandoci alle parole di Gesù: chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete. Dobbiamo chiederlo con fede cieca. Continua a leggere “Niente VIP solo santi in paradiso. Un’ora di guardia”

Papa Francesco: “un parlamentare cattolico deve votare secondo la propria coscienza ben formata”

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Papa Francesco sull’aereo di ritorno dal Messico oggi ha parlato come di consueto con i giornalisti, dal colloquio non poteva mancare il tema delle unioni civili.

Carlo Marroni de “Il Sole 24 Ore”chiede:

Santo Padre, la mia domanda è sulla famiglia, tema che Lei ha affrontato in questo viaggio. Nel Parlamento italiano è in discussione la legge sulle unioni civili, tema che sta portando a forti scontri in politica, ma anche a un forte dibattito nella società e fra i cattolici. In particolare, volevo sapere il Suo pensiero sul tema delle adozioni da parte delle unioni civili, e quindi sui diritti dei bambini e dei figli in generale. Grazie.

Papa Francesco risponde:

Prima di tutto, io non so come stanno le cose nel Parlamento italiano. Il Papa non si immischia nella politica italiana. Nella prima riunione che ho avuto con i Vescovi [italiani], nel maggio2013, una delle tre cose che ho detto: “Con il governo italiano, arrangiatevi voi”. Perché il Papa è per tutti, e non può mettersi nella politica concreta, interna di un Paese: questo non è il ruolo del Papa. E quello che penso io è quello che pensa la Chiesa, e che ha detto in tante occasioni. Perché questo non è il primo Paese che fa questa esperienza: sono tanti. Io penso quello che la Chiesa sempre ha detto.

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Noi siamo quelli che non hanno alzato il braccio

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di Costanza Miriano

Lo diciamo adesso che l’esito è incerto: comunque vada noi saremo orgogliosi di avere contribuito a far alzare in piedi un popolo di fratelli che, in silenzio e senza offendere mai nessuno, ha difeso i più deboli. I bambini tolti alle mamme e a volte scambiati per denaro, le donne sfruttate, gli uomini ingannati e ridotti alla loro tendenza sessuale. Avremo compattato le fila di una schiera di amici che non sapeva dove ritrovarsi, noi che abbiamo visto sotto i nostri occhi nascere un vero e proprio popolo, abbiamo stretto legami fraterni, abbiamo messo in comune il tempo il cibo il denaro l’affetto, a volte le case, ci siamo abbracciati senza mai esserci visti prima, ci siamo incontrati riconoscendo nei nostri cuori l’eco di quelle parole profetiche di Giovanni Paolo II:

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata …Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l’autorità di distruggere la vita non nata … Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un’ emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio … Ci alzeremo quando l’istituzione del matrimonio viene abbandonata all’egoismo unano …e affermeremo l’indissolubilità del vincolo coniugale …Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche … e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell’individuo ma anche per quello della società …

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Ponti, muri e porte in faccia

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di Costanza Miriano

Le critiche, anche asperrime, da quelli che non la pensano come noi non fanno alcun male, neanche quando sono condite di insulti e cattiverie: quelle sono messe in conto. Più dolorose invece tutte quelle che sto, stiamo, ricevendo per la questione del Family day da quelli che sarebbero amici, o meglio compagni di fede, cioè molto più che amici (rilevo per la cronaca che quelli che parlano sempre di ponti e misericordia, i cultori del dubbio, sono di solito quelli che menano più forte, mentre quelli che parlano di Verità quando ti incontrano sono invece i più teneri con la debolezza umana).

Mi dispiace dunque quando i cultori dei ponti dicono più o meno che non ha avuto senso scendere in piazza perché il mondo non si cambia così, opponendosi a chi lo vuole “sbagliato”, perché chisiamonoipergiudicare, perché l’opposizione frontale allontana i fratelli, perché il lavoro si fa persona per persona, incontrando, parlando, mettendosi a fianco, e via obiettando e dando lezioni di umanità. Continua a leggere “Ponti, muri e porte in faccia”

Mandiamo una mail ai senatori

senato-diffamazione_650x447Bastano quindici venti secondi. Perché almeno i Senatori sappiano in quanti saremo a guardare il loro operato. In quanti tra quelli che votano, dico. Perché poi ci sono i bambini che saranno figli della loro decisione. Quelli che non avranno diritto a conoscere la loro mamma, quelli col patrimonio genetico di tre esseri umani, e quindi bambini geneticamente modificati. Poi ci sarà una società che avrà perso i fondamenti del vivere civile. Robetta da niente, insomma. Ci ricorderemo.

per firmare  http://noallaleggecirinna.org/campagna/ Continua a leggere “Mandiamo una mail ai senatori”

I diritti civili c’entrano poco con la battaglia piagnona del mondo Lgbt

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di Costanza Miriano  articolo uscito in forma ridotta anche su IL FOGLIO

Di cosa parliamo veramente quando parliamo di diritti civili?
Quando si combatte una battaglia – lo so, i paladini del dialogo non apprezzano il vocabolario guerresco ma io credo sia in gioco qualcosa di così grande da giustificarne l’uso – sarebbe bello combatterla in modo leale. Dicendo quali sono le parti in campo, quale la posta davvero in gioco, chi sta dalla parte di chi. À la guerre comme à la guerre, è vero, ma non con trucchetti patetici. Per favore, siate uomini.
La crociata che il mondo lgbt ha lanciato nel mondo intero ha deciso di puntare sul piagnisteo, ha scelto di usare l’espressione “diritti civili”. Usurpando un’espressione che nel nostro immaginario collettivo richiama immediatamente le lotte degli afroamericani, quelle sì, per i diritti civili, il movimento lgbt compie però una profonda scorrettezza ideologica.

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Un no al pensiero unico che si fa legge

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L’ottimo intervento del senatore Gaetano Quagliariello  in Senato sulle unioni civili.

Signor Presidente, colleghi senatori,

sgomberiamo innanzi tutto il campo da un equivoco: non stiamo discutendo delle unioni civili come vengono intese dal senso comune; non stiamo discutendo del riconoscimento di diritti di mutua assistenza e solidarietà ai conviventi indipendentemente dalla natura sessuale della loro convivenza. Soprattutto non stiamo discutendo di un provvedimento finalizzato a stabilire una condizione di uguaglianza tra i cittadini italiani a prescindere dalle loro scelte sessuali.
Se infatti fosse così, signor Presidente, oltre che con l’uguaglianza questa legge avrebbe a che fare con la libertà. Con la libertà di scegliere senza avere per questo minori diritti personali rispetto a chi ha compiuto scelte differenti dalle mie. Con la libertà di scegliere senza che lo Stato entri nella mia camera da letto per stabilire quali siano i miei diritti e quali non lo siano; se posso contrarre una unione civile o debba limitarmi a stipulare un contratto, o se non abbia accesso a nulla di tutto ciò. Avrebbe a che fare con la laica libertà di scegliere senza pretendere che la mia scelta comporti il diritto di contraddire la natura, comprimere i diritti dei più deboli, mercificare il corpo e la dignità altrui. Continua a leggere “Un no al pensiero unico che si fa legge”

Parigi: firmata Carta per l’abolizione universale della maternità surrogata

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E mentre il senatore Lo Giudice ammette serenamente alle Iene che non ha permesso che la madre allattasse il bambino che le avevano fatto partorire spendendo 100 mila euro lui e il suo compagno perché non si stabilisse alcun legame con la mamma (perché invece in nove mesi dentro la pancia no, non si mescolano sangue e respiro e cellule), a Parigi Parlamento e femministe firmano contro l’utero in affitto! L’Italia è in ritardo, e cerca di inseguire gli imbecilli quando loro si sono già accorti di avere sbagliato.   C.M. Continua a leggere “Parigi: firmata Carta per l’abolizione universale della maternità surrogata”

Cirinnà vs. Cicerone

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Vi è certo una vera legge, la retta ragione conforme a natura, diffusa tra tutti, costante, eterna, che col suo comando invita al dovere, e col suo divieto distoglie dalla frode […] A questa legge non è lecito apportare modifiche né toglierne alcunché né annullarla in blocco, e non possiamo esserne esonerati né dal senato né dal popolo […];

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Domine, quo vadis?

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Narra la leggenda che all’apostolo Pietro in fuga da Roma per scampare alla persecuzione di Nerone, sia apparso sulla via Appia Gesù con la Croce. Alla domanda di Pietro “Domine, quo vadis?”, Gesù avrebbe risposto: “A Roma, per essere di nuovo crocifisso”. Pietro, compreso il rimprovero, tornò sui suoi passi ed affrontò il martirio.

Ecco mi piace immaginare Pietro percorrere a ritroso la via Appia Antica, passare sotto Porta San Sebastiano e, sempre dritto, continuare per via delle Terme di Caracalla fino ad arrivare lì, proprio di fronte al Circo Massimo. Continua a leggere “Domine, quo vadis?”

Il matrimonio secondo logica

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di Luca Del Pozzo   per IL FOGLIO

Il ddl Cirinnà sulle unioni civili all’esame del Senato su almeno un punto sembra aver messo tutti d’accordo, compresi (incredibilmente) certi settori della chiesa italiana: ovvero sul fatto che una legge che riconosca una tutela giuridica alle coppie omosessuali vada fatta. Vuoi perché – si dice – ce lo chiede l’Europa (non tutta, vedi la Slovenia), vuoi perché – si dice – lo ha chiesto la Corte costituzionale con la sentenza 138/2010. Vuoi perché la società è cambiata e sembra che ormai il dibattito verta solo e soltanto sul “come”, essendo fuori discussione il “se” farla, una legge. Ma le cose stanno davvero così? E’ davvero un destino ineluttabile per l’Italia legiferare sulle unioni civili? Forse un supplemento di riflessione non farebbe male. Servirebbe quanto meno, e auspicabilmente, a capire meglio quella che è la vera posta in gioco. Che non ha nulla a che vedere con l’omosessualità, né tanto meno con i diritti degli omosessuali. La vera posta in gioco è il concetto stesso di matrimonio, che a sua volta implica una ben precisa idea di uomo, o meglio lo scontro tra due opposte e irrididucibili antropologie.

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Unioni civili, ma quali diritti mancano?

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Ecco i diritti di cui godono in Italia i conviventi (senza distinzione di sesso). Luciano Moia, su Avvenire, ne ha fornito il preciso inventario:

ANAGRAFE – Il regolamento anagrafico in vigore dal 30 maggio 1989 stabilisce che “l’anagrafe è costituita di schede individuali, di famiglia e di convivenza”, senza bisogno in quest’ultimo caso di ulteriori registri.

ASSISTENZA SANITARIA – La legge n. 91 del 1 aprile 1999 prescrive che i medici devono fornire informazioni sulle cure tanto “al coniuge non separato” quanto “al convivente more uxorio“(nel 2012 la Corte d’Appello di Milano ha sancito che nella nozione legale di ‘conviventi more uxorio‘ rientrano anche le coppie omosessuali, per le quali vale “il diritto a un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata”).

PERMESSI RETRIBUITI – La legge n. 8 del 2000 riconosce il permesso retribuito di tre giorni all’anno al lavoratore e alla lavoratrice anche in caso di documentata grave infermità del convivente. Continua a leggere “Unioni civili, ma quali diritti mancano?”

Vegliamo nella vita, in piedi nelle città, a Roma per il Family Day

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 23-24 gennaio in piazza per la famiglia

Il momento è arrivato. Il prossimo 28 gennaio è previsto l’inizio della discussione al Senato del testo sulle cosiddette “unioni civili”, un disegno di legge che demolisce l’istituto del matrimonio. Con questo testo il matrimonio diventa la legittimazione di una mera unione sentimentale, fondata sull’emotività e il figlio diventa un diritto, un oggetto da possedere legittimamente. Questo testo dunque smantella la famiglia, cellula base della nostra società, quindi smantella le nostre radici e il nostro futuro.

Di fronte a questo, in questo momento storico, ciascuno di noi è interpellato personalmente e chiamato ad una presa di posizione pubblica.  Stare a guardare significa legittimare la dittatura del sentimentalismo spinto che ogni giorno ci viene già propinato dai media, piegati alla cultura dominante. Oggi siamo di fronte al passo successivo, alla legittimazione, alla nobilitazione, di un’unione unicamente sentimentale, la legge italiana certificherà che questo è buono, e lo farà per altro sulle basi di una menzogna.

Non c’è legge infatti che renda uguali due realtà differenti. Illudere che questo possa avvenire in nome di un “sentimento” è una presa in giro innanzitutto di chi crede, in questo modo, di trovare la felicità, ma soprattutto di chi comincerà a pensare che il matrimonio sia un istituto basato sulle emozioni o le preferenze sessuali, perdendo il senso dell’impegno permanente, della fedeltà e della responsabilità, vero scopo del matrimonio a garanzia della continuità delle generazioni. Continua a leggere “Vegliamo nella vita, in piedi nelle città, a Roma per il Family Day”

Servono altre ore di guardia!

 

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Le preghiere ci hanno aiutato tanto il Family Day sta prendendo forma ma la strada è ancora lunga , servono altre preghiere, non molliamo adesso: chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà aperto, cercate e troverete. Dobbiamo chiedere con fede cieca.
QUESTO SITO creato da amici ha trovato il modo di organizzare un calendario di preghiera ininterrotta.  Riempiamo tutte le caselle di questa griglia di “pregatori” aggiungiamo ore alle ore, contro la legge Cirinnà. Pregare è l’arma più potente che abbiamo, e soprattutto è quella che gli altri non hanno.
Aggiungerei che abbiamo un’altra arma infallibile: il digiuno. Si può fare in molti modi, secondo la tradizione della Chiesa e anche facendo dire messe. Continua a leggere “Servono altre ore di guardia!”

Family Day. Kiko Argüello: “Il Cammino Neocatecumenale in piazza, con il sostegno della CEI”

Ieri la telefonata tra il card. Bagnasco e l’iniziatore del Cammino. Si conferma la vasta presenza dei neocatecumenali alla manifestazione, come nell’edizione del 20 giugno 2015
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 Difficile dimenticare la distesa umana che, il 20 giugno 2015, ha scosso piazza San Giovanni in Laterano per il Family Day organizzato dal Comitato “Difendiamo i nostri figli”. Centinaia delle mamme e dei papà presenti anche sotto la pioggia con i loro figli, alcuni dei quali ancora in carrozzina, provenivano dal Cammino Neocatecumenale, la realtà ecclesiale fondata da Kiko Argüello sul finire degli anni ’60 in Spagna e poi ramificata in tutto il mondo.

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Il momento è decisivo: il 30 gennaio a Roma per “la marcia di san Giovanni”

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di Costanza Miriano

Preparate gli zaini, comprate i biglietti, lavate la macchina (o meglio controllate le gomme), accendete gli elicotteri le navi i treni gli aerei gli alianti, chiedete le ferie al lavoro, fingete mal di testa strappate permessi. Da questa mattina è ufficiale. Si torna in piazza il 30 gennaio,  a Roma. Marcia su san Giovanni (tacco dodici nella borsa, si cambiano le scarpe all’arrivo). I dettagli sono ancora da definire, in corso i colloqui con le forze dell’ordine. Continua a leggere “Il momento è decisivo: il 30 gennaio a Roma per “la marcia di san Giovanni””

Pastori che siano padri, non politici

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di Costanza Miriano   per IL FOGLIO

“Che vuol dire che la Chiesa deve assumere un atteggiamento di “umiltà, disinteresse, beatitudine” – le tre parole d’ordine consegnate da Papa Bergoglio all’ultimo convegno ecclesiale di Firenze -? Che cosa significa questo nel caso specifico della battaglia sulle unioni civili: niente battaglie politiche, niente posizioni pubbliche, niente piazze, nessuna approvazione esplicita a chi giudica sbagliato un determinato disegno di legge?

La vulgata, cara ai politici che vogliono salvare la faccia davanti ai cattolici, e accolta a braccia aperte dalla massa di non credenti e ipocredenti (copyright Camillo Langone), vuole che questo atteggiamento disinteressato si traduca in una chiesa che dice di non avere nulla contro il riconoscimento dei diritti individuali delle persone omosessuali, a patto che si investa anche sulla famiglia. Questa in soldoni la posizione. Io credo che, al contrario, questa sia una posizione eminentemente politica (parola alla quale non do affatto un’accezione negativa: magari ci fosse un partito di veri cattolici, io per esempio sono piena di amici che non sanno più chi votare). Non condivido la posizione, ma credo appunto che sia una posizione politica, cioè di una Chiesa che vuole dire la sua sulle leggi dello stato. Continua a leggere “Pastori che siano padri, non politici”