Noi siamo quelli che non hanno alzato il braccio

August-Landmesse1200

 

di Costanza Miriano

Lo diciamo adesso che l’esito è incerto: comunque vada noi saremo orgogliosi di avere contribuito a far alzare in piedi un popolo di fratelli che, in silenzio e senza offendere mai nessuno, ha difeso i più deboli. I bambini tolti alle mamme e a volte scambiati per denaro, le donne sfruttate, gli uomini ingannati e ridotti alla loro tendenza sessuale. Avremo compattato le fila di una schiera di amici che non sapeva dove ritrovarsi, noi che abbiamo visto sotto i nostri occhi nascere un vero e proprio popolo, abbiamo stretto legami fraterni, abbiamo messo in comune il tempo il cibo il denaro l’affetto, a volte le case, ci siamo abbracciati senza mai esserci visti prima, ci siamo incontrati riconoscendo nei nostri cuori l’eco di quelle parole profetiche di Giovanni Paolo II:

Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata …Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l’autorità di distruggere la vita non nata … Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un’ emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio … Ci alzeremo quando l’istituzione del matrimonio viene abbandonata all’egoismo unano …e affermeremo l’indissolubilità del vincolo coniugale …Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche … e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell’individuo ma anche per quello della società …


Con queste parole nel cuore abbiamo fatto chilometri per abbracciarci, senza un soldo abbiamo riempito le due piazze più grandi degli ultimi anni, senza concerti, senza eventi, senza aiuti. Abbiamo rispettato tutti, non come stanno facendo i parlamentari con le regole di un dibattito parlamentare che sia degno di un paese democratico. Non abbiamo avuto canali televisivi, giornali, lobby arroganti che hanno urlato per coprire la voce del popolo italiano. Non abbiamo ricevuto aiuto nemmeno da dove ce lo saremmo aspettato. Come Davide abbiamo tirato i nostri sassolini, cioè le parole dette in migliaia di teatri, oratori, piazze, saloni da decine o centinaia di persone. Abbiamo pregato, digiunato. Ci siamo guadagnati giusto qualche inquadratura con gli striscioni dipinti a mano. Striscioni fatti dai ragazzi contro gli ascolti milionari.
Noi abbiamo letto, ci siamo informati, abbiamo percorso l’Italia in lungo e in largo incontrando amici e ascoltando storie. Non abbiamo mai detto una parola che fosse una contro nessuno. I nostri bambini si sono addormentati pregando perché la verità prevalesse, e forse si sveglieranno in un’Italia allineata alla peggiore violazione dell’umanità che il mondo abbia visto dai tempi della schiavitù. Ma loro, i nostri figli, i nostri amici potranno dirlo: noi siamo quelli che non hanno alzato il braccio.

 

leggi anche  Papa Francesco ” Gender è colonizzazione ideologica” 

117 pensieri su “Noi siamo quelli che non hanno alzato il braccio

      1. giuseppe

        Io son sicuro di si!
        E’ gente abituata a schierarsi dalla parte del padrone di turno.: prima Stalin, poi Breznev poi Mao PolPot etc.
        E’ gente che senza padroni non riesce a vivere: son nati con la livrea da servo (O.L.Scalfaro) e quindi han bisogno di qualcuno a cui prostituirsi.

  1. Luca Zacchi

    L’ha ribloggato su Luca Zacchi, energia in relazionee ha commentato:
    Ci alzeremo in piedi ogni volta che la vita umana viene minacciata …Ci alzeremo ogni volta che la sacralità della vita viene attaccata prima della nascita. Ci alzeremo e proclameremo che nessuno ha l’autorità di distruggere la vita non nata … Ci alzeremo quando un bambino viene visto come un peso o solo come un mezzo per soddisfare un’ emozione e grideremo che ogni bambino è un dono unico e irripetibile di Dio … Ci alzeremo quando l’istituzione del matrimonio viene abbandonata all’egoismo unano …e affermeremo l’indissolubilità del vincolo coniugale …Ci alzeremo quando il valore della famiglia è minacciato dalle pressioni sociali ed economiche … e riaffermeremo che la famiglia è necessaria non solo per il bene dell’individuo ma anche per quello della società …

  2. Mai conniventi, mai… per amore della Verità, per amore dei nostri figli, dei bambini, per amore e basta! Questo sì che è amore, l’amore vero che sa anche fare rinunce e sacrifici… altro che “love is love”…

  3. beppino

    Brava Costanza. E indipendentemente da come uno la pensa vale la considerazione principe originata dal nostro essere consapevoli ed autocoscienti: un essere umano, senza se e senza ma, impossibilitato a prendere posizione e a difendersi, deve aver la precedenza su scelte di terze persone che, a volte, poco riescono a governare le proprie spinte egoistiche. Un bambino, anche se non può difendersi, ha dei diritti intoccabili in quanto futuro portatore di consapevolezza ed autocoscienza, e non può diventare soggetto ad improbabili attuazioni di desideri altrui destinati già a priori ad aumentare il rischio di comprometterne la libera ed incondizionata attuazione.

    1. michela72

      Continuiamo a pregare e a sperare, sempre uniti a Gesù e a Maria. Grazie Costanza di essere compagna e ispirazione in questa lotta.

  4. teresa cappella

    Parlamentari, oggi Dio si rivolge a Voi e ai Vostri sostenitori! Non so se questo mio messaggio Vi arriverà; io lo spero… O meglio spero che la Parola di Dio oggi tocchi i vostri cuori. (Giona 3,1-10) Giona andò a Ninive e annunciò per ordine di Dio la loro distruzione. Il popolo ascoltò e abbandonò la sua iniqua condotta . Dio vide la loro conversione e desistette dal male che aveva minacciato di far loro.
    Se taceremo noi grideranno le pietre…

  5. “Un bambino, anche se non può difendersi, ha dei diritti intoccabili in quanto futuro portatore di consapevolezza ed autocoscienza, e non può diventare soggetto ad improbabili attuazioni di desideri altrui destinati già a priori ad aumentare il rischio di comprometterne la libera ed incondizionata attuazione.”

    Sì, è vero, attuazione di desideri altrui, quali che siano, povera creatina, che lo aspetta che dovrà patire, egualmente!
    (o che siano creture della Miriano, o miei, o di Socci, o di chicchessia, Fallaci esclusa)

  6. sonia alessandrini

    Indipendentemente da come si concludera’ questa battaglia, abbiamo sperimentato che non siamo soli, dal nord al sud in tanti ci siamo alzati : nel mio palazzo Albina, 96 anni (!), non potendo essere a Roma, ha dato il suo contributo con la preghiera! E cosi’ tanti altri! Come ha detto giovedi’ sera Mario Adinolfi ” non ci resta che pregare”. Continuiamo ad assediare il Cielo!

  7. Non sappiamo quale sarà l’esito, ma qualcosa è cambiato di certo. Noi stessi. Siamo cambiati noi, la consapevolezza che abbiamo del valore delle nostre vite, dei nostri figli. Di ogni essere umano sulla terra.
    La consapevolezza della Misericordia di Dio e del suo abbraccio infinito per tutti, per ciascuno, uno per uno.

    1. Eh già, come si sente lo zampino del Divisore! Si mettono l’azione e la preghiera sui piatti di una bilancia che, essendo umana, sarà sicuramente falsata… Nessuno di noi mette in dubbio che due milioni di messe e rosari siano efficaci, ma altresì è da riconoscere che era importante essere presenti in una piazza poi che coinvolgeva non solo cristiani (senza dimenticare poi l’iniziativa “un’ora di guardia”)… perché è così difficile far convivere i due aspetti?

    2. admin @CostanzaMBlog

      Da Costanza e da questo blog sono venuti appelli per pregare, digiunare e dire messe oltre ad andare in piazza.
      Se Gnocchi vuole solo pregare e non crede nell’esposizione pubblica è padronissimo di farlo.
      Non andiamo a dire a chi se ne è stato casa, seguendo il pensiero di Galantino, che ha sbagliato e non lo andremo a dire neanche Gnocchi.
      Certo è curioso che entrambi auspichino e teorizzino l’irrilevanza dei cattolici nel dibattito politico.

      1. Roberto

        Ma dunque, perché la risposta di Gnocchi non potrebbe essere ripresa parola per parola e ribaltata, comprese le virgole e gli a capo, alla Marcia per la Vita? Forse perché (a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, amava ricordare il vecchio gobbetto) in un caso può metterci sopra il cappello e nell’altro no?

          1. Roberto

            Eh, pare proprio che te le vogliano cavar di bocca con le tenaglie… non che nel mio caso si debba far troppa fatica 😉

        1. Cavaliere di San Michele

          Credo sia qualcosa di ancora più profondo e più grave.
          Io personalmente vorrei chiedere a Gnocchi se avrebbe fatto questo stesso discorso ai Crociati o ai marinai di Lepanto o ai soldati che combattevano sotto le mura di Vienna.
          Non credo proprio, conoscendo quello che scrive. Eppure se la sua posizione è assoluta, sarebbe l’unica coerenza possibile. Se invece non lo è… perché non lo è? A che dobbiamo il dubbio onore di cotanto disprezzo?
          Avrei la mia risposta, ma preferisco che se la dia lui, o chi la pensa come lui, ma che sia anche onesto con se stesso.

        1. Roberto

          Ed effettivamente, Giusi, questo è proprio il motivo per cui ho scritto quello che ho scritto 🙂

          Perché se, per esempio, si vogliono sollevare delle criticità sul Testo Unico, piuttosto che il rischio di assenza di leadership ovvero il pericolo che la piazza venga scippata dall’Alfano-traditore di turno, piuttosto che – ecc., mi va più che bene che il singolo problema venga sollevato e vi si ragioni. Sul T.U. ho scritto un commento anch’io qualche giorno fa.

          Ma nel momento in cui devo leggere (ho letto anche l’articolo da cui la polemica scaturisce), nel momento in cui devo leggere, dicevo, degli articoli che potrei sintetizzare con la frase “la mia manifestazione è bella e la vostra no” mi sale troppo il sospetto che la vera preoccupazione da cui scaturiscono queste polemiche in realtà sia un: “lasciate in pace il mio orticello e andate ad accamparvi altrove, che qua ci mangio io.” Che si concretizza, in pratica, con il bisogno di convincere la propria ‘audience’ che gli unici che meritano di essere ascoltati e seguiti, gli unici autorizzati a porre il sigillo di qualità di leadership, siano solo e soltanto coloro che questa polemica hanno deciso di innescare.
          A differenza del cattoprogressita di cui parlava Costanza qualche giorno fa e attacca perché vede ciò che gli è incompatibile, qua mi pare che ci sia la paura che qualcun altro infili il mestolo nel proprio pentolone.

          Se differenti e speculari sono le preoccupazioni e gli interessi che si vuol difendere, ironia della sorte, come faceva notare Admin, uguali finiscono per essere le argomentazioni (capziose) che vengono usate.

  8. Rino Ardoli

    Coraggio Costanza, siamo con te. Riporto il testo di Teresa Cappella e che Dio ci aiuti.
    Parlamentari, oggi Dio si rivolge a Voi e ai Vostri sostenitori! Non so se questo mio messaggio Vi arriverà; io lo spero… O meglio spero che la Parola di Dio oggi tocchi i vostri cuori. (Giona 3,1-10) Giona andò a Ninive e annunciò per ordine di Dio la loro distruzione. Il popolo ascoltò e abbandonò la sua iniqua condotta . Dio vide la loro conversione e desistette dal male che aveva minacciato di far loro.
    Se taceremo noi grideranno le pietre…

  9. Elisabetta

    Una cosa è certa: Alfano e i suoi hanno perso un’ottima, se non l’ultima occasione, per dare un senso alla propria esistenza e per guadagnarsi un elettorato vero. Se la legge sarà boccata, lo sarà per merito dei cattolici del PD, che avevo sempre sottovalutato, e dei grillini. Bastava che Alfano e i suoi minacciassero seriamente di uscire dal governo.

  10. Elisabetta

    “Alla propria esistenza” è riferito all’esistenza del loro partito politico, non alla oro personale, ovviamente.

  11. …ora che l’adozione del figliastro o della figliastra non sarà approvata sarà molto meglio per un bambino
    eventualmente venire a sapere che il suo babbo o la sua mamma hanno un compagno/a omosessuale segreto invece
    che convivente legale? (non concesso, ovviamente, che codesto bambino sia nato da un utero e/o da uno spermatozoo
    in affitto)

    1. @filosofiazzero
      Ti trovo stranamente impreciso
      Non sarà nè segreto né illegalmente convivente
      È che alla sua mamma/papà piacciano persone dello stesso sesso glielo devono far capire comunque, con o senza Cirinnà

  12. Paul Candiago

    ALZATA DI MANO:

    Chi parla piu’ della strage di Parigi….chi ne parlera’ piu’, fra 3 settimane, della famiglia, la sua morale ed etica.

    lo spettacolo e’ finito e alzare la mano o meno molto semplice e facile per un intrattenimento in comune.

    Poi la vita riperende il suo “stile”….e lo vedremmo.

    Al primo nuovo evento che riempira’ giornali e televisione e sara’ il nuovo spettacolo e “furore di popolo”.

    Poi il vento si calma e le foglie si depositano di nuovo sul terreno.

    I cristiani vedendo la precarieta’ dei Valori della nostra Fede, minati a destra e a sinistra, riempiranno assiduamente le Chiese a pregare Dio per una svolta Spirituale, mai vista prima, mostrando un risorgere della Fede.

    Si supplichera’ la Provvidenza Divina di debellare il razionalismo, materialimso, ateismo, apostasia, epicurismo, che non ci ha mai interessato tanto, e che ancor oggi, piu’ o meno, ci lascia contenti di viivere tra Dio e Mammaona convinti che una alzata di mano e’ piu’ che sufficiente per porteggere la nostra Fede Cristiana dagli eventi futuri.

    Cordiali saluti,

    Paul

  13. monica

    La preghiera é certamente importante , l arma per eccellenza, ma un cristiano é testimone ed é responsabile di parole, azioni, opere e omissioni.
    Essere cristiano é una grazia ricevuta , ciò non significa un fatto privato che resta nascosto, bensì una coerente testimonianza in ogni situazione della vita, pubblica e privata. La lucerna non si mette in un luogo nascosto ma su un lucerniere affinché quanti entrino vedano la luce.
    Oltre a ciò ci sono anche ragioni logiche e giuridiche che rendono questa proposta di legge nefasta ma so che questo non é il luogo per discuterne.
    In Francia, dove vivo, molte manifestazioni furono fatte durante la discussione della legge e da quella esperienza é nata una corrente politica, sens commun.

    1. Fabio

      Ecco, brava, almeno non saremo responsabili di peccati di omissione … al family day non sono potuto venire, ma alle sentinelle si … e poi anche “ora di guardia” in monastero di adoratrici perpetue …
      Non molliamo … con la preghiera, il digiuno e le battaglie “porta a porta” …

  14. Pierre

    A proposito, vi aggiorno sulla triste situazione che stiamo vivendo noi ciellini.
    Stasera alla scuola di comunità, che era iniziata con toni sul Family day che finalmente erano meno ostili che in passato (ci stavo sperando in un ripensamento…), don Julian Carron in conclusione ha citato il documento del 2003 della Congregazione per la dottrina della fede, sostenendo però che in quest’ultimo non si afferma l’opposizione alle unioni civili ma solo all’equiparazione al matrimonio.
    A voi lascio giudicare se Ratzinger sostiene questo:
    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_20030731_homosexual-unions_it.html
    “In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell’equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest’ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva.” (J.Ratzinger)

    A me questa incertezza interpretativa inizia a pesare troppo, io Benedetto XVI e san Giovanni Paolo II li ho conosciuti, ma le più giovani generazioni temo finiranno per cascarci.

      1. Non esiste nel senso che non è una posizione espressa in nessun documento ufficiale. Che sia la sua, ripeto, non solo esiste ma è da rispettare. Io non condivido: dare riconoscimento legale vuol dire rafforzare in una situazione che non è la verità della persona.

        1. Pierre

          Io ho capito così. Magari ho capito male, non credo ma lo spero. Leggeremo il testo quando sarà pubblicato comunque. E’ vero che non esiste nel Magistero questa posizione, ma sto cominciando a pensare che esista dentro la Cei. Che Dio ci assista.

          1. Pierre

            Tra l’altro non è la prima volta che mi capita di sentire scambiare verze per cavoli. Ricordo un incontro pubblico di mons.Lambiasi in cui, ad una domanda dalpubblico sull’insegnamento gender a scuola, rispose che il ministro Giannini aveva smentito questo e che lei stessa avrebbe denunciato chi diffondeva il gender a scuola. Peccato che il ministro non si riferiva a chi diffonde il gender, ma a chi ne denuncia e contesta l’insegnamento! Ora o siamo davanti alla buona fede e allora abbiamo solo guide un po’ intontite oppure c’è una precisa volontà di confondere le acque.

          2. Pierre

            Errata corrige:

            “Termino con un altro accenno. In queste settimane uno dei testi più citati nelle discussioni sono state le Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali della Congregazione per la Dottrina della fede, del 2003, che afferma: «In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell’equiparazione legale delle medesime al matrimonio», occorre opporsi. Come vedete, distingue le due cose condannandole entrambe: le unioni civili e l’equiparazione al matrimonio. Nel 2007 ci fu la discussione sui DICO, che tutti ricordate, e all’epoca tutta la Chiesa italiana era contraria alle unioni civili. Adesso siamo nel 2016 e quasi tutti accetterebbero le unioni civili omosessuali, purché staccate dall’adozione e non equiparate al matrimonio. È perché la Chiesa italiana è diventata all’improvviso relativista o perché oggi le leggi civili, per assicurare la convivenza, hanno bisogno di dare spazio e riconoscimento a persone che la pensano diversamente dalla morale naturale o cattolica? Questo non vuol dire che noi non abbiamo tutto lo spazio per testimoniare la bellezza della famiglia così come Dio l’ha voluta creandoci maschio e femmina.”
            (Appunti dalle SdC con Julián Carrón)

            Fonte: http://it.clonline.org/detail.asp?c=1&p=0&id=2087

            Comunque questa parte non mi convince:
            “le leggi civili, per assicurare la convivenza, hanno bisogno di dare spazio e riconoscimento a persone che la pensano diversamente dalla morale naturale o cattolica”
            D’accordo la morale cattolica, ma separare il diritto legislativo dal diritto naturale non mi sembra qualcosa di auspicabile. O sbaglio?

              1. Pierre

                Quasi tutti in Parlamento (area mercato delle vacche), forse… Ma poi anche se fosse… Quasi tutti…ma ve lo ricordate don Giussani? Era uno che prima di una battaglia pensava ai “quasi tutti”?
                Per i giovani che non lo hanno conosciuto consiglio questo libricino per iniziare a conoscerlo:

                Il carisma del Gius grazie a Dio appartiene alla Chiesa tutta.

                «È opportuno evitare, da parte di tutti, una deleteria tentazione, sovente ripropostasi nella storia della Chiesa, degli ordini religiosi e dei diversi carismi. Nel necessario, continuo immedesimarsi all’esperienza e al pensiero del fondatore non bisogna cercare conferme per la propria interpretazione considerata, anche in buona fede, come l’unica adeguata. Questa posizione genera interminabili dialettiche e paralizzanti conflitti di interpretazione. È l’intreccio di obbedienza e libertà a spalancare alla missione». [Angelo Scola, Messa per l’undicesimo anno dalla morte di don Luigi Giussani]

        2. Alessandro

          Gentilissima dr.ssa Miriano,
          quello che riporta Pierre della SdC di mercoledì sera non è quello che ha detto Carron,
          che ha espresso una posizione molto più argomentata.
          Probabilmente Lei non sarà ugualmente d’accordo, ma per confrontarsi con la posizione ESATTA
          di Carron, Le suggerisco di scaricare gli appunti della SdC di mercoledì, che saranno pubblicati
          oggi sul sito di CL.
          In disaccordo ma con stima sincera
          Alessandro

          1. Pierre

            Mi sono corretto appena ho letto gli appunti, e avevo comunque premesso che potevo anche sbagliarmi. Dopodiché affermare che il diritto può non essere ancorato alla legge naturale mi pare una rivoluzione non di poco conto dentro il mondo cattolico.

    1. monica

      Anche senza un quadro giuridico , quindi al di la di unioni civili o matrimoni civili, una unione omosessuale é peccato contro natura e non potrà mai avere giustificazione nel magistero della Chiesa Cattolica al di là di interpretazioni singole, di gruppo o pastorali adattate. Il peccato va indicato come tale, qualunque ed anche questo, non si giudica la persona ma ogni atto di peccato, e questo per amore della persona , per non lasciarla nel peccato poiché con esso perde il bene più prezioso che é Dio.
      Il Magistero ci insegna che l Amore é Caritas. In greco s Paolo scrive AGape. Non eros. Eros é amore fine a se stesso, piacere, attrazione. Agape é un dono, é un amore totale, non per sé ma fino a perdere sé stesso per il bene dell altro. E per Bene credo di essere stata chiara, il bene più grande é la salvezza dell anima e non la sua perdizione. Il concetto di bene non é quindi legato a una sensazione né un piacere terreno. E l amore fine a sé stesso non é agape, caritas.
      Il Magistero ci insegna che la sessualità diventa espressione di questo amore, agape, solo nella vocazione matrimoniale, via per la santità. Nel matrimonio questo amore diventa dono responsabile e fedele e totale di sé. Non é totale se non dono la capacità procreativa, avendola, aprendo la coppia ad accogliere la vita. Motivo per cui ogni atto o prodotto che impedisce la procreazione come gli anticoncezionali riducono la sessualità a solo piacere ,eros, privandola di quel dono totale che é proprio dell amore. Inoltre gli atti sessuali prima del sacramento del matrimonio mancano anche essi di quel dono totale, poiché manca la donazione personale. La donazione fisica totale è infatti una menzogna se non è segno e frutto della donazione personale totale.
      Ora il rapporto prematrimoniale non esprime una donazione totale perché i fidanzati sono consapevoli di non appartenersi ancora totalmente e definitivamente. Sono consapevoli di essere liberi e di potersi lasciare senza alcun onere. E questo perché la donazione non è stata ancora effettuata.

      Dunque tornando a noi, se il Magistero inserisce la pienezza della sessualità nel matrimonio ove vi é donazione totale fisica e personale, che con responsabilità si apre alla procreazione, qualunque sia il quadro giuridico per le coppie omosessuali, non può trovarsi alcuna diversa giustificazione o attenuazione del senso profondo del significato di amore e della sessualità.
      L atto sessuale omosessuale é fine a sé stesso, al solo piacere personale, mancando quella complementarietà necessaria alla procreazione. Non é dono totale di sé.
      Ribadendo quindi che il Magistero non giudica le persone , ma al contrario é vicina a tutti i peccatori , esso indica chiaramente il peccato affinché le persone ne abbiano coscienza e lo fuggano con la Grazia di Dio. Per questo al di là delle singole opinioni , anche di alcuni suoi Ministri, gli atti omosessuali “sono intrinsecamente disordinati e in nessun modo possono ricevere una qualche approvazione” (PH 8)

    2. Alex

      Carron non ha detto quello che scrive Pierre, gentile dr.ssa Miriano.
      Ha fatto un ragionamento molto più articolato.
      Domani sul sito di CL compariranno gli appunti della SdC di ieri sera e ciascuno potrà formarsi
      un proprio giudizio sulla posizione (a mio avviso ragionevolissima) di Carron.
      Un cordiale saluto.

  15. Pierre

    Segnalo il coraggioso Galli Della Loggia, per restare in tema:

    “Credo che una ragione per cui ci sia una sempre minore vendita di giornali, una perdita anche in qualche modo di autorevolezza della stampa e dei media – penso, ad esempio, al declino degli ascolti dei talk show televisivi – sia anche per questa rappresentazione sempre molto partigiana, ai limiti della faziosità, della discussione in atto nel Paese, che invece come lei ben ricordava vede le due parti numericamente fronteggiarsi e spesso – come in questo caso sulla questione della stepchild adoption – prevalere la parte contraria.”

    “c’è un grave tasso di conformismo, caratteristica del nostro Paese. Prendiamo l’esempio di questi cantanti al Festival di Sanremo. Io credo che la vera ragione che li ha spinti ad esibirsi a favore, appunto, di una certa parte non sia stato il fatto che essi erano tutti veramente convinti delle buone ragioni di quella parte. E’ stato semplicemente perché hanno avuto l’impressione che quella parte fosse prevalente, che fosse molto popolare schierarsi in un certo modo. Se – faccio un esempio assurdo – in Italia ci fosse un regime nazista, io penso che molti di quei cantanti sarebbero apparsi sullo schermo con un bel distintivo con la svastica”

    Fonte: http://it.radiovaticana.va/news/2016/02/15/ddl_cirinn%C3%A0_galli_della_loggia_media_parziali,_conformisti_/1208784

      1. saras

        già bariom… vuoi vedere che dobbiamo ringraziare i grillini sia perchè affossano la legge sia perchè mandano a casa la cirinnà?!?! e noi che speravamo nell’angiolino….

  16. MB

    Leggendo le discussioni del parlamento in questi giorni continuava a venirmi in mente questa frase:
    “ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuori”

    1. Tu dici?

      Lascia stare quello che sappiamo oggi di ciò che è stato il Nazismo… il concetto di fondo è l’uniformazione senza se e senza ma ad un pensiero dominante.
      (Che poi a ben vedere altri punti di contatto li potremmo anche trovare)

      1. Giusi

        Alvise fai un’onesta riflessione. Cosa sarebbe successo se anziché col mocio lavapavimenti gay la maggior parte dei cantanti si fosse presentata con la maglietta della Manif?

      2. Luigi

        Cito:
        “Lascia stare quello che sappiamo oggi di ciò che è stato il Nazismo… il concetto di fondo è l’uniformazione senza se e senza ma ad un pensiero dominante.”

        “Al tempo del nazismo non sapevo di vivere sotto il nazismo”.

        Si rivanga – talora a a sproposito – di connivenze e silenzî ormai morti e sepolti, e non si agisce nell’oggi, nel proprio tempo.
        Il senso profondo della memoria è, prima di ogni altra cosa, in funzione di “vaccino”.
        Salvo poi scoprire che i primi nel fare il “compitino”, il 27 gennaio o il 10 febbraio o in qualsiasi altra data, sono poi spesso anche i primi a non vedere (in malafede, sovente) quanto accade adesso, sotto i loro occhi.

        Perché ce ne vuole, ma ce ne vuole davvero, a non accorgersi del totalitarismo in cui viviamo.

        A non vedere le persone, anche famose e potenti, costrette a rimangiarsi idee e opinioni per sopravvivere.
        A non vedere le censure sistematiche, i colpi di Stato silenti e striscianti, le minacce di morte a chi si ostina ad avere altro pensiero.
        A non vedere la corsa servile ad ossequiare il potere vigente, anche ben oltre le richieste di questo.
        A non vedere la televisione a senso unico, la stampa a senso unico, i libri a senso unico.

        In ogni caso il tempo è galantuomo.
        Prima di quanto si pensi, anche a noi verrà chiesto “ma dove eravate? ma perché non avete fatto niente?”.

        Un’avvertenza, a margine.
        Il fondo di Galli della Loggia pubblicato su “il corriere delle sera” va letto interamente. Ci si accorgerà, allora, del pugnale nascosto nella mano che viene offerta (pugnale metaforico, s’intende; e quindi peggiore di uno reale).
        Come ebbe a scrivere qualcuno, “Timeo Danaos et dona ferentes”…

        Ciao.
        Luigi

  17. Bariom:

    ….di esempi ne puoi trovare quanti ne vuoi, e anche io lo stesso di genti cattoliche piazzate in ottimi posti da appena nati potrebbesi dire (non necessariamente di altissimo rango).

    Non mi risulta per esempio che Costanza Miriano sia stata buttata fuori dalla RAI.

    O il di Lei trasferimento a Rai Vaticano è stata una specie di mobbizzazione
    (peraltro affatto scomoda per la sua missione in terra)?

  18. Annarita

    Una domanda mi sorge spontanea: come fa una legge a tutelare i “diritti” di chi non sa nemmeno chi è o cosa è? Per capirci, con la teoria del gender, che deriva dalla deriva del relativismo, uno oggi si sente maschio, ma domani può sentirsi femmina e dopo domani maschio e femmina, fino anche a sentirsi pollo, o asino, perchè no? Allora mi chiedo chi o cosa va a tutelare la legge Cirinnà (consapevoli che non tutela, ma manda all’Inferno)? Un bambino adottato da gente del genere, come ne uscirà sano, se un giorno il genitore 1 si sente femmina, poi il giorno dopo maschio e se il genitore 2 si sente mucca e poi femmina e maschio assieme e passando il tempo, magari si sente tutti i 72 generi riconosciuti dai dotti studiosi del genere? Come si fa a fare una legge su un terreno così mobile? Una legge che poggia sul sentirsi di un attimo?Una legge che vuole tuttelare un ente che non esiste, perchè muta in continuazione? Da quando hanno aperto i manicomi…………

    1. Giusi

      E’ una legge ispirata da Satana. Del resto la senatrice Cirinnà ha giurato sui suoi cani! Un tempo si giurava sulla Bibbia! Ora sui cani. A ciascuno il suo
      «Giuro sui miei cani che Renzi non mi ha mai detto: ‘Monica fermati’, anzi mi ha incitato ad andare avanti.»
      “GIURO SUI MIEI CANI”.
      Il legislatore giura sui suoi cani. Non c’è altro da aggiungere.

      http://www.huffingtonpost.it/2016/02/18/cirinna-renziani-porcate_n_9260614.html?utm_hp_ref=italy

      1. Manco male non ha giurato sulla testa dei figli che non ha…

        O meglio, secondo lei li ha: “Abbiamo anche tanti figli non umani (?), quattro cani, Arno Luna e Orso maremmani enormi, e Libera, una piccola Beagle che ho salvato dalla morte per sperimentazione nel terribile canile Green Hill, a quattro gatti tutti salvati dalla strada, Red Tiger Mizzi e Rosita. Due meravigliose cavalle è una famigliola di asini amiatini.”

        Dovremmo anche domandarci (fuori dalle battute sarcastiche), cosa è andato in “cortocircuito” dato che:
        è “nata a Roma il 15 febbraio del 1963 in una famiglia di origine cattolica e i miei primi studi li ho fatti in una scuola privata di suore nella Capitale.”

            1. Giusi

              La Cirinnà fa proseliti………

              «Amo il mio cane più di mio figlio»
              La confessione di una mamma

              Da incorniciare le motivazioni:

              “Tutto quello che faccio per Matilda (il cane) si traduce in amore e gratitudine. Viceversa non importa quanti pasti prepari a William, quanti vestiti gli lavi o quante ore dedichi ai suoi impegni: in compenso quasi mai ricevo nemmeno un grazie”.

              “Un figlio inizia ad avere meno bisogno di te dal primo giorno di scuola. Crescendo ti dirà che non vuole che interferisci nella sua vita, non ti vorrà attorno quando sarà con i suoi amici. Un cane invece non lo farà mai. E amo questo. A chi non fa piacere sentire di essere importante e sapere che per qualcuno sei il centro del mondo?”

              E poteva mancare subito pronto uno studio scientifico?

              “Recenti studi (ma dove ha studiato ‘sta gente?) avrebbero infatti dimostrato che un cane stimola gli stessi istinti genitoriali di un bambino. La “mamma” (umana) di un cane proverebbe gli stessi sentimenti (nel senso che appartengono alla stessa categoria) d’amore e attenzione che prova per i suoi figli”.

              Ci si aspetterebbe che l’autrice dell’articolo proponesse un TSO per la mamma, invece apre la discussione:

              Quali sono i sentimenti che provate verso i vostri animali? E’ assurdo o normale amarli tanto quanto i propri cari? E sono tutti sentimenti autentici o piuttosto la risposta a voragini di insicurezza?

              http://27esimaora.corriere.it/articolo/amo-il-mio-cane-piu-di-mio-figliola-confessione-di-una-mamma/#.VsTB8VLPZig.facebook

        1. E ho vissuto per dieci anni in in un fatiscente appartamento di 110mq in Via dell’Orso, proprietà di Propaganda Fide, ma ci ho dovuto spendere150 mila euro in ristrutturazioni, che mi sono state scalati dal canone d’affitto. Ecco perché me la cavavo con 360 euro di affitto mensile. In ogni caso quando ho finito di scalare le spese nel 2011 e mi hanno chiesto il prezzo di mercato me ne sono regolarmente andata dall’appartamento e tutte queste polemiche sono strumentali, false e cattofasciste. http://www.monicacirinna.it/cms/facebook/falsita-e-diffamazione-per-raccogliere-facile-consenso-questa-e-la-verita.html

          1. Giusi

            150.000 euro di ristrutturazione? Mi piacerebbe vedere le fatture! Una mia amica ha comprato un appartamento più grande vecchiotto e l’ha rifatto nuovo con 40.000 euro. Non c’erano nemmeno i muri nell’appartamento di Propaganda Fide?

  19. Giusi

    Alessandro Franchi (da facebook)

    Ricapitoliamo:
    Pagare una donna per dei servigi sessuali è immorale.
    Pagare una donna per farla affigliare a catena di montaggio è bellissimo.
    Soffermarsi sugli aspetti fisici delle persone è da superficiali.
    Scegliere in un catalogo le caratteristiche fisiche della persona da affittare è stupendo.
    Infrangere le leggi e i valori della costituzione è immorale.
    Svolgere pratiche immorali e illegali in Italia in paesi esteri consenzienti per poi tornare con il “bottino” in patria è l’apoteosi dell’amore.
    Far nascere un bambino in una condizione famigliare sfavorevole o problematica è immorale.
    Acquistare un bambino in agenzia relegandolo a priori in un futuro dove non avrà la madre o il padre è stupendo perché tanto i bambini sono forti e si arrangiano sempre.
    Acquistare una persona è immorale.
    Acquistare un bambino è amore puro.
    Mettere in dubbio la moralità degli eterosessuali è legittimo perché siamo in democrazia.
    Mettere in dubbio la moralità degli omosessuali è un crimine contro l’umanità.

    1. Mentre mettere in dubbio la moralità (nonché l’intelligenza, nonché il senso di democrazia, nonché…, nonché…) di chi è contrario o semplicemente solleva dubbi sui punti sopra esposti
      E’ SACROSANTO! 😐 😦

  20. Giusi

    A proposito di perle che escono dalla bocca dei sinistri, riuscite ad immaginare un discorso più razzista? Vi figurate l’avesse detto Salvini? Sarebbe un caso nazionale con richiesta di dimissioni e quant’altro!
    “Gli uomini hanno bisogni primari – dice – come gli animali”. E fin qui, nulla da eccepire. Ma Scalfari voleva arrivare altrove. “I poveri – afferma senza un briciolo di vergogna – salvo pochissimi, non hanno bisogni secondari”.

    Traduzione per noi poveri ignoranti: tutti gli uomini hanno istinti animali, i ricchi hanno anche quelli secondari (come la ricerca di Dio) mentre i poveri no. Si fermano ai primi. Come le bestie. Penserete: è uno scivolone dovuto all’età. Ma non è così. Infatti di fronte alle obiezioni della conduttrice Monica Mondo (“Il desiderio c’è anche negli ultimi) , Scalfari ha rincarato la dose: “Lei pensa?”. Si sarà anche offeso che la Mondo abbia osato ribattere a colui il quale ha continui colloqui con papa Francesco. I poveri non hanno bisogni secondari, insomma, sono “gente che non sente contraddizioni”.

    http://www.ilgiornale.it/news/politica/scalfari-insulta-i-poveri-sono-bestie-1226489.html

      1. Luigi

        Premesso che Scalfari si è fermato nell’evoluzione berselliana, pensavo che nessuno leggesse più Lernet Holenia.
        Seguirò il consiglio di lettura, sebbene penso che nulla possa raggiungere il mirabile “Lo stendardo”.

        Ciao.
        Luigi

          1. Luigi

            Però a me non piace fare prima!
            Come ogni pastore di alberi che si rispetti, cerco di non fare nulla che non richieda tempo per farlo 🙂
            Fra l’altro ho già controllato, e lo hanno in biblioteca. E poi la fonte è in francese…

            Grazie in ogni caso.
            Ciao.
            Luigi

    1. Thelonious

      Eh si sa, signora mia, i poveri puzzano..
      Eccoli i progressisti del loft, che a conti fatti sono i peggiori snob aristocratici

  21. Giusi

    Ddl Cirinnà, le 5 cose da fare adesso
    di Mario Adinolfi
    Il ddl sulle unioni gay subisce l’ennesimo rinvio, stavolta a mercoledì 24 febbraio, ma i proponenti hanno facce da funerale e avvertono il vento della sconfitta. Cirinnà e Scalfarotto, Lo Giudice e Orlando entravano tronfi nell’aula del Senato all’avvio del dibattito appena due settimane fa, certi di avere in pugno la vittoria. Lo Giudice si lasciava andare ad un’intervista a Le Iene che era un clamoroso autogol in cui il compagno ammetteva candidamente che il ddl gli serviva per legittimare attraverso la stepchild adoption la pratica di utero in affitto compiuta con centomila euro negli Stati Uniti; il ministro Orlando si dimenticava del ruolo istituzionale e faceva il tifoso della maternità surrogata mascherata dall’articolo 5 del ddl difendendolo a oltranza; addirittura l’europarlamentare gay Daniele Viotti si lasciava andare a plateali e volgarissimi insulti per iscritto contro i cattolici eletti nel suo stesso partito, con un timeng perfetto, dimostrando che la politica non è attività adatta ai poco intelligenti.
    Il resto ormai è storia e chi ha letto i 250 numeri de La Croce sa che abbiamo spiegato praticamente tutti i giorni che il ddl Cirinnà era molto fragile e sbagliava chi proponeva di non combattere secondo la teoria che avevamo già perso. Indicavamo come principale elemento di fragilità politica il fatto che il ddl poggiasse su un asse politico innaturale Pd-M5S i cui interessi sono evidentemente confliggenti e i grillini non avevano alcun vantaggio a regalare una vittoria a Matteo Renzi. Così, è accaduto quel che doveva accadere, perché la politica ha una sua logica: l’asse Pd-M5S si è polverizzato sul passaggio più arrogante, quello del “super-canguro” clamorosamente incostituzionale e prepotente, che puntava addirittura a strozzare il dibattito parlamentare impedendo la discussione degli emendamenti. Si è trattato di un pretesto colto furbescamente da Grillo e Casaleggio? Non lo so, certo è che i grillini avrebbero perso molta credibilità avallando un passaggio così, visto che i “canguri” li avevano sempre osteggiati.
    Piuttosto ingenuo, invece, chi si è messo nelle mani del M5S in maniera cos’ fideistica. Monica Cirinnà ora fa mea culpa, Luigi Zanda che pure è tipo esperto ha guidato il suo gruppo verso un disastro politico, Ivan Scalfarotto sempre più fesso prima delle votazioni decisivi andava dal senatore grillino Airola confessando apertamente: “Siamo nelle vostre mani”. Matteo Renzi, di ritorno dal viaggio in Sud America, sarà infuriato con tanta insipienza politica e anche con il suo giglio magico, visto che la war room di Palazzo Chigi attivata da Luca Lotti e Maria Elena Boschi per convincere uno ad uno i riottosi senatori cattolici del Pd non ha portato alcun risultato concreto. Gongolava alla fine anche Miguel Gotor, bersaniano e a favore del ddl Cirinnà, che però preferirebbe e molto vedere Renzi nella polvere. Il che spiega che il premier ha ficcato le mani in un alveare e le vespe che ora vorrebbero conficcargli il pungiglione nella pelle sono molte.
    Come si può salvare Renzi? Seguendo le cinque mosse che chiunque abbia a cuore il recupero di serenità di un’Italia che il ddl Cirinnà non lo voleva e non lo vuole dovrebbe aiutare a compiere, a partire dal comitato Difendiamo i nostri figli e da chi ha partecipato alle grandi manifestazioni del 20 giugno e del 30 gennaio, che sono la ragione per cui quella legge, che doveva essere legge prima della pausa estiva del 2015, non è legge manco a fine febbraio 2016.
    La discussione del ddl Cirinnà è stata rinviata a mercoledì 24 febbraio dal presidente del Senato, Pietro Grasso, arbitro non proprio imparziale della partita che per una fase è sembrato letteralmente prendere ordini (ordini ondivaghi peraltro) dalla war room di Palazzo Chigi. Questo a proposito di chi difendeva l’autonomia della seconda carica dello Stato a propositi di presunte ingerenze determinate da una frase e mezza pronunciata a difesa della libertà dei parlamentari da parte del cardinale Angelo Bagnasco.
    Prima del 24 febbraio occorrerà mettere in atto questi cinque passaggi chiarificatori:
    1. LO STRALCIO NON E’ UNA SOLUZIONE. L’ipotesi secondo cui ora il Pd potrebbe passare da un’intesa con il M5S ad un accordo con i più affidabili (e addomesticati nei giorni scorsi a colpi di poltrone) alfaniani e verdiniani deve essere bloccata sul nascere. L’accordo verrebbe realizzato stralciando l’articolo 5, quello sulla stepchild adoption, ma la soluzione realizzata scontenterebbe tutti: sia i proponenti che sarebbero presi a pietrate dal mondo Lgbt di riferimento, che la piazza del 30 gennaio che con chiarezza ha fatto risuonare al Circo Massimo una sola richiesta, il ritiro della legge. A chi giova varare una norma che non piace a nessuno?
    2. PER LA PRIMA VOLTA RENZI NON HA I NUMERI. Dovrà essere evidente nel dibattito pubblico quello che su La Croce abbiamo scritto molte volte: incaponendosi su una legge orrenda, incostituzionale e violatrice dei diritti dei bambini e delle donne, Renzi si è infilato in un vicolo cieco che non poteva che portare agli esiti ormai accertati. Per la prima volta su un provvedimento il premier si ritrova in minoranza: contava di sostituire i voti mancanti degli alfaniani con il soccorso grillino, ma mai calcolo fu più ingenuo. Grillo si è mascherato da tigre, ha artigliato i suoi e imposto loro di non fare regali a Renzi. Una legge così non ha la maggioranza dei consensi nel Paese, non può averla neanche in Parlamento. Perché incaponirsi?
    3. LA LEGGE E’ PLATEALMENTE INCOSTITUZIONALE. Se pure fosse andato tutto liscio in questi giorni al Senato (e, per le ragioni indicate, non poteva accadere) il ddl Cirinnà è una proposta di legge platealmente incostituzionale e l’allerta del Quirinale era già dato per piuttosto alto. Dopo le fallite forzature sul piano parlamentare, davvero Renzi potrebbe sostenere poi una valutazione negativa da parte di Sergio Mattarella, una eventuale negazione della firma presidenziale sulla legge con conseguente rinvio alle Camere? Le ragioni di incostituzionalità della legge sono infinite e anche la procedura parlamentare ha violato clamorosamente l’articolo 72. Perché esporsi a uno smacco del genere?
    4. IL REFERENDUM SULLA RIFORMA E’ TRA 7 MESI. Le innumerevoli forzature costituzionali e sul regolamento del Senato tentate in maniera fallimentare dal Pd in questi giorni per arrivare di prepotenza all’approvazione del ddl Cirinnà hanno lasciato un retrogusto amaro: la sensazione che Renzi volesse ignorare del tutto il parere popolare, contrario alle unioni gay con punte dell’ottanta per cento sulla stepchild adottino. Per chi tra sette mesi chiederà il voto su una riforma costituzionale che aumenterebbe in maniera esponenziale i poteri del premier, fiaccando tutti i contrappesi e con una sola Camera di fatto a propria disposizione, non si tratta di un buon biglietto da visita. Non a caso i primi sondaggi di questi giorni, con tanto di richiesta alla Rai di silenziarli, danno Renzi sotto di venti punti sul referendum costituzionale di ottobre. Efficace lo striscione del Circo Massimo: Renzi ci ricorderemo. Ricordarlo, in questa settimana.
    5. L’INFORMAZIONE FACCIA MEA CULPA E SI RIEQUILIBRI. In questi mesi giornali, telegiornali, trasmissioni radiotelevisive di informazione e di intrattenimento sono stati a senso unico. Non si può accendere un programma senza ascoltare i conduttori in premessa far capire o dichiarare apertamente di essere a favore delle unioni gay, fino alla farsa del festival di Sanremo trasformato in un gay Pride. Ma come a Sanremo hanno vinto i soli che non si sono uniformati alla sfilata del nastrino arcobaleno obbligatorio, così in Parlamento l’esito che secondo radio e tv e giornali era scontato, non è avvenuto. Ora però, a partire da questa settimana, si provi a dare conto in maniera equilibrata delle diverse posizioni nel paese. Ricordando che l’esclusione dei cattolici dall’agone pubblico è un principio che alcuni auspicano, ma che per ora non può essere realizzato. I cattolici ci sono e vanno ascoltati anche se “hanno rotto il cazzo” (copyright Daniele Viotti, che Dio ce lo conservi in salute) e forse rompendolo stanno salvando l’Italia da una legge disastro. Ah, se poi qualcuno alla Santa Sede ritenesse che è ora di dire una parola a difesa della famiglia naturale contro una legge orrenda come quella che mercoledì 24 febbraio riproveranno a far passare, sarà parola benedetta e forse determinante. Il lavoro sporco l’abbiamo fatto noi, quelli cattivi siamo noi. Ora abbiamo messo la palla sulla linea della porta, serve solo qualcuno che abbia voglia di spingerla in rete.
    Un gol alla volta, un gol alla volta, la rimonta impossibile è sotto i nostri occhi. Merito di chi ci ha creduto, merito di chi non si è mai scoraggiato.

    http://www.lacrocequotidiano.it/articolo/2016/02/17/politica/ddl-cirinna-le-5-cose-da-fare-adesso

  22. Elisabetta

    Delusione Calabresi, che continua a sostenere la balla che l’utero in affitto non c’entra niente perchè “[nella legge Cirinnà] non si parla mai di utero in affitto, una pratica vietata in Italia che ci rimanda allo sfruttamento di donne povere e deboli, una pratica che sembra apparsa sulla scena solo oggi per le coppie gay quando è invece utilizzata da tempo da coppie eterosessuali che non riescono ad avere figli.” Lo avevo sempre stimato molto come una persona intellettualmente onesta, invece…

    http://www.repubblica.it/politica/2016/02/18/news/unioni_civili_metterci_la_faccia-133668424/?ref=HRER2-1

    1. admin @CostanzaMBlog

      UNA RISPOSTA AL DIRETTORE DI REPUBBLICA

      di Mario Adinolfi

      Caro Calabresi, ho letto il tuo editoriale “Unioni civili, metterci la faccia” con molta attenzione. Scrivi raramente e so che quando accade è per inviare un indirizzo preciso, che ha peso: il tuo e quello del giornale che dirigi. Il senso dell’articolo mi è chiaro: è un richiamo esplicito a Matteo Renzi affinché prenda in mano le operazioni e conduca in porto una legge sulle unioni civili che, in assenza del suo esplicito agire, è andata ad incagliarsi per via delle doti che eufemisticamente possiamo definire dilettantesche degli attendenti da campo a cui il premier ha affidato la guida della battaglia. Il primo punto interrogativo voglio portelo subito: e se Renzi non avesse così tanta voglia di esporsi sulle unioni civili? Se il suo retroterra politico, culturale, valoriale, persino personale fosse lontanissimo da quella richiesta di trasformare i desideri Lgbt in diritti che è alla base del ddl Cirinnà? Se fosse per questo, dunque per scelta e non per distrazione, che ha lasciato naufragare in un pateracchio di forzature incostituzionali una manovra che, al fondo, non condivide? Sei un cronista politico di lungo corso, caro Calabresi. Sai che nel 2007 un Family Day vide tra i protagonisti “politici” due giovanotti: io stesso, che pochi mesi dopo sarei stato candidato alla segreteria nazionale del Pd alle primarie fondative, e un promettente ragazzo, presidente della Provincia di Firenze, Matteo Renzi. Il ragazzo, per durezza dell’argomentare contro i Dico, veniva nelle “mappe” di Repubblica collocato alla mia destra.

      Non sono ingenuo, so che il richiamo così esplicito del direttore di Repubblica al premier affinché si esponga personalmente serve a rimuovere quelle remore che conosci e percepisci. Ora Renzi non potrà sottrarsi e si esporrà, a partire dall’assemblea nazionale del Pd programmata per domenica. Però, caro Calabresi, permettimi: sono proprio le argomentazioni che usi nel tuo scritto a non essere convincenti, a suonare come una sorta di ricatto.

      Apri il tuo articolo citando il caso di una convivente che non ha potuto assistere il compagno in ospedale, impostando i toni dello scritto sul ricatto emotivo. Tralascio il fatto che la legge 91 del 1999 consente esplicitamente “ai conviventi more uxorio” di stare vicino al partner in ospedale (e una sentenza del 2012 ha specificato che tale diritto è anche dell’eventuale partner omosessuale) e che dal 1989 una legge voluta dalla tanto vituperata Democrazia Cristiana certifica all’anagrafe la condizione di convivenza, che può essere fatta valere nei tanto citati (a sproposito) casi retorici dell’ospedale e del carcere. Ma sai benissimo che il ddl Cirinnà prevede l’unione civile per i soli omosessuali, se non sei omosessuale niente diritti, niente stepchild adoption, niente reversibilità della pensione.

      Quindi quando citi nell’incipit dell’articolo le “900.000 coppie di fatto” che ci sarebbero nel paese avresti dovuto per onestà intellettuale specificare che per 892.500 di esse poco o nulla cambia, visto che la citata “seconda parte della legge” relativa ai conviventi maschio-femmina è davvero acqua fresca (anche giustamente, visto che costoro possono se vogliono accedere all’istituto del matrimonio). Tutto questo casino che ha spaccato drammaticamente il Paese è costruito per 7.513 coppie omosessuali stabilmente conviventi (dati censimento Istat), con 529 minori, nella stragrande maggioranza dei casi provenienti da precedenti rapporti eterosessuali e dunque già dotati di un papà e di una mamma. Poiché, almeno per ora, non è previsto che un figlio possa avere tre genitori, la questione “stepchild adoption” riguarda poco più di duecento bambini: una trentina provenienti da pratiche di utero in affitto e presenti in un ménage di coppie gay, duecento derivanti da fecondazioni eterologhe e presenti in un contesto di coppia lesbica. Questo è il quadro reale, numerico, della questione. Parlare di 900.000 coppie di fatto nell’incipit dell’articolo significa costruire un clima giornalisticamente distorto per giustificare i passaggi successivi.

      Detto questo, penso che se anche un solo bambino fosse privato di qualche diritto per colpa dell’orientamento sessuale delle persone con cui vive, ciò sarebbe un crimine. E allora passiamo in rassegna i diritti dei bambini che vivono in contesti omosessuali. Di quali diritti sono privati? Non possono andare a scuola? Non hanno diritto all’assistenza sanitaria? Sono privati delle vaccinazioni? C’è un solo diritto che spetta alle mie figlie che non sia riconosciuto anche al bambino che vive in un ménage gay o lesbico? Ovviamente no. Il ddl Cirinnà, quello sì, costruirebbe se approvato la negazione di un diritto del bambino: quello a sapere che è figlio di una mamma e di un papà, come tutti, spacciandogli invece per vero ciò che è platealmente falso e cioè che sarebbe nato da due uomini o da due donne.

      Nel tuo articolo, caro Calabresi, lamenti giustamente un clima “peggiorato e reso indigesto da un dibattito pubblico pessimo, fazioso, inquinato dagli estremismi e dalle falsificazioni”. Hai davvero ragione. Pensa che passerò il venerdì di Quaresima a Bari invitato dalla locale università per parlare di famiglia. Il quotidiano che dirigi da giorni alimenta una contestazione violenta che ha costretto addirittura all’intervento della prefettura, perché secondo gli annunci di organizzazioni estremiste saranno messe in atto azioni violente per impedirmi di accedere all’ateneo e di parlare. Repubblica avalla i contestatori e mi definisce “omofobo”. Sfido la tua giornalista a trovare nei miei scritti che da anni si occupano di questo argomento mezza riga rivolta contro gli omosessuali e anche solo relativa all’argomento dell’omosessualità. Io sono un cittadino contrario al matrimonio omosessuale e ai relativi diritti di filiazione. Questa posizione è legittima, caro direttore? Ha spazio nel dibattito democratico del Paese? O il pensiero unico incarnato dal tuo e dagli altri grandi quotidiani, da tutte e dico tutte le trasmissioni radiofoniche e televisive del Paese (fino al festival di Sanremo trasformato in un ridicolo gay pride a spese delle famiglie italiane), arriva ormai a giustificare che sia impedita anche la libera espressione di un pensiero divergente dal vostro? Lo dico a te, caro Calabresi, perché la memoria ti aiuterà a comprendere che quando tutti ti gridano addosso e ti affibbiano etichette ingiuste e indegne, quando il rumore del coro estremistico copre le parole della verità e della ragionevolezza, tu più di altri dovresti allarmarti e stigmatizzare.

      Invece nel tuo articolo appare chiaro che esiste una sola posizione legittima, quella del sostegno al ddl Cirinnà, un solo esito legittimo, quello dell’approvazione del ddl Cirinnà, una sola mossa legittima, quella di un Renzi esplicitamente e personalmente a capo di qualsiasi forzatura serva a portare al traguardo il ddl Cirinnà. E invece, caro Calabresi, esiste la posizione dei contrari. Ed è altrettanto legittima ed è radicata in termini popolari e bastava farsi un giro al Circo Massimo il 30 gennaio scorso per notare che non è in nessun modo assimilabile a posizioni retrograde, faziose, estremiste. Milioni di famiglie italiane guardano con sgomento alla vostra superficialità, al vostro sostegno all’agire di governanti che in questa 17esima legislatura repubblicana sono stati capaci di produrre solo norme contro la famiglia, dal divorzio breve a questo orrendo e incostituzionale ddl Cirinnà. E sei tu ad operare una clamorosa falsificazione quando scrivi che nel ddl in discussione “non si parla mai di utero in affitto”, perché basta vedere i sette minuti di intervista rilasciati da un senatore e dal suo compagno a Le Iene, con il racconto nudo e crudo della pratica da loro eseguita all’estero comprando per centomila euro una donna e un bambino, in cui si ammette che la stepchild adoption serve a loro per legittimare in Italia quel che oggi non possono nemmeno dichiarare e cioè che quel figlio è figlio di due papà e di nessuna mamma, privandolo per sempre di un diritto che quel bambino ha.

      Sarebbe necessario un recupero di serenità, caro Calabresi, questo sì. Sarebbe necessario smettere di dipingere una parte come “estremista” e l’altra come “avanzata”. Questa legge sbagliata ha spaccato l’Italia, ma non in buoni e cattivi. O, mettiamola così, di certo voi non siete i buoni. La spaccatura è stata trasversale, ha riguardato tutte le culture e le aree politiche, le maggioranze e le opposizioni. Repubblica è un giornale abituato a dare patenti di democraticità, ma stavolta il popolo è diviso e la maggioranza non sta con voi. Per questo Renzi è così prudente. Se ne è reso conto tardi e ora, caro Calabresi, anche il tuo autorevole articolo lo porterà ad esporsi. Commetterà un errore, perché farà compiere una prepotenza nei confronti della volontà popolare. Voi lo aiuterete, complici, come in queste ore in cui provate a dipingere Monica Cirinnà come una povera martire di chissà quale ideale e chi si è opposto ai suoi pasticci come un “voltagabbana” (eppure non ci voleva un’aquila per capire che i grillini non avrebbero fatto i portatori d’acqua del Pd). Però la verità dei fatti travalicherà ogni racconto artificialmente confezionato, anche se confezionato all’unisono da tutti i grandi giornali, tutti i telegiornali, tutti i programmi radiotelevisivi.

      Spero che Renzi ci metta la faccia, come gli chiedi tu, ma per dire al Paese che il ddl Cirinnà torna in commissione, perché c’è bisogno di tempo per riflettere. Sarà la fine di una brutta legge e la chiusura di una brutta pagina della democrazia italiana. Con ogni probabilità non andrà così, le forzature continueranno e alla fine il popolo potrebbe pure essere soverchiato dalla consueta prepotenza di qualche autoproclamata élite. E allora al popolo resterà una sola arma: la memoria. Molto prima di quel che credi, e con grave danno per Matteo Renzi, la utilizzerà.

      1. Onorevole Adinolfi:

        Lei prima scrive:

        “Tutto questo casino che ha spaccato drammaticamente il Paese è costruito per 7.513 coppie omosessuali stabilmente conviventi (dati censimento Istat), con 529 minori,”

        E poi, dopo:

        “Detto questo, penso che se anche un solo bambino fosse privato di qualche diritto per colpa dell’orientamento sessuale delle persone con cui vive, ciò sarebbe un crimine.”

        1. Giusi

          Non proprio il giornale che fu fondato dopo ma quelli che ci scrivono o ci hanno scritto. Scalfari e altri, adesso vivi o defunti, che sottoscrissero la famigerata petizione contro il povero commissario: quei novecento e più che la firmarono e che fu pubblicata da “L’Espresso” il 13 giugno 1971.

          1. Giusi

            E cos’è raffinato secondo te? Andare a dirigere un giornale in perfetta linea con quelli che hanno e che comunque avrebbero massacrato tuo padre innocente? E che hanno sempre di contro incensato i suoi assassini? Rendimi edotta ti prego sul tuo concetto di raffinatezza!

              1. Giusi

                Se per te è grezzo rammentare a Calabresi che non avrebbe mai dovuto accettare la direzione di Repubblica per rispetto alla memoria di suo padre allora sono grezza!

                1. Giusi:

                  …sarebbe come rammentare a Adinolfi che vive in peccato mortale!
                  (lo saprà lui se vive in peccato mortale)
                  (peccato mortale secondo la vs morale, ovviamente)
                  (lo saprà Calabresi se avrebbe dovuto accettare o no)
                  (o lo doveva prima chiedere a te?)
                  (c’è anche chi lo preferisce il grezzo al raffinato)
                  (anche e soprattutto in cucina)

                  1. Giusi

                    E’ diverso Alvise. Io non so né lo voglio sapere cosa fa Adinolfi nella sua camera da letto mentre la linea di Repubblica è nota, l’omicidio del padre è storia d’Italia e pure quello che dicevano Scalfari & C.

                    1. Giusi:

                      …ho scritto: “se avrebbe dovuto o no” (Calabresi)
                      così come ho scritto ” lo saprà lui se vive in peccato mortale o no” (Adinolfi)
                      però che Adinolfi ha avuto un figlio dalla sua seconda moglie
                      è “pure quello” (come scrivi te) storia d’Italia, povera Italia, in tutti e due i casi!
                      (tutto a causa del peccato originale, ovviamente)

  23. …sì, è vero, a parole uno dice quello che vuole, ma chi di quelli, per esempio, che seguono il blog (me escluso che conto meno di zzero) ) è o è stato non assunto o non avanzato o mandato via dal lavoro perché di fede cattolica, o anche perché semplicemente contro la legge Cirinnà?

    p.s. che non leccano il posteriore al pensiero unico non c’è solo i cattolici, ma anche tenti altri “generi” di persone che sarebbe impossibile nominarli tutti.

    1. Bri

      @filosofiazzero
      tu sai che in alcune (io ne ho visitate un paio per altri motivi, non so quante possano essere in realtà) grandi aziende sono state condotte (e sono in corso) campagne interne a sostegno della causa LGBT (che si passi da un coming out ad una accettazione più generalizzata non fa differenza)?
      Bada bene che io non sono l’ispettore Colombo, è solo che campeggiano ovunque (persino sulle tovagliette della mensa) delle ben studiate locandine arcobaleno, regolarmente aggiornate nel contenuto. Ignoro, questo sì, se di iniziativa sindacale o di qualche pertinenza dell’ufficio del personale.

      Ora, tu pensi che ci siano più probabilità che qualcuno che “tiene famiglia” si senta libero di manifestare il suo pensiero o che, anche solo per paura di ritorsioni, se ne stia zitto e buono al suo posto?

      1. Bri:

        …qualcuno chi? qualcuno che lavora in queste aziende? che tiene famiglia e che potrebbe essere messo sulla strada?
        ma a te personalmente ti è mai successo di ritrovarti a dovere tenere la bocca chiusa per dare da mangiare ai tuoi bambini?

        1. Giusi

          Ma il trattamento Barilla o Dolce e Gabbana non ti dicono niente? E credi davvero che sia spontanea l’esibizione delle pezze colorate a Sanremo? E il cantante Povia chi vuoi che lo inviti più? Ramazzotti nel 2009 si pronunciò contro le adozioni gay. Adesso si è adeguato. Pure lui con i nastrini. Renato Zero lo hanno massacrato perché ha parlato della famiglia di Nazareth. Proprio ieri parlavo con un’amica unica credente in una piccola azienda. Le hanno persino rotto una statuina della Madonna che aveva sulla sua scrivania.

  24. Annarita

    Poveri cani, con una mamma come la Cirinnà dovranno presto andare dallo psicologo, eehh!! si perchè nel mondo dei pazzi esiste pure lo psicologo dei cani e come non potrebbe, visto che i cani non sanno più chi sono? un giorno figli, un giorno star da cinema, un giorno cacciatori, un giorni guardiani, un giorno bebè da portare con il passeggino e che dire dei vestitini alla moda per cani, persino il candoro (piccolo pandoro per cani) per Natale nelle boutique per cani e il vestitino da sera con scollatura e strass. Ma ci rendiamo conto? Ormai nelle città si vedono coppie di umani con tre cani (famiglie numerose?) e le vie del centro sono i caccatoi pubblici di questi amici dell’uomo, se si vede qualche carrozzina, o passeggino, è perchè c’è un cane ormai paralizzato dalla calzamaglia che non riesce più a correre, forse anche per l’avvilimento. Poi ci si stupisce se qualche cane che non vuol diventare un umano si sbrana il padrone.Mondo di pazzi che credono di essere savi. Quando si perde il lume della ragione e il fine della vita, le cose vanno così.

  25. Annarita

    Filosofiazzero, credo che dire che ci sono altri “generi”non cattolici che vanno contro al pensiero unico sia un falso d’autore, perchè chiunque non segue Gesù (Via, Verità e Vita e la sua Chiesa) per forza segue il pensiero unico, cioè l’unico pensiero del Nemico, che vuole appunto che non si serva Dio e non lo si ami e lo si può fare in diversi modi certo, ma il pensiero rimane sempre quello: faccio ciò che mi pare!

  26. admin @CostanzaMBlog

    Papa Francesco sull’aereo di ritorno dal Messico oggi ha parlato come di consueto con i giornalisti, dal colloquio non poteva mancare il tema delle unioni civili.

    «Prima di tutto, non so come stanno le cose nel parlamento italiano. Il Papa non si immischia nella politica italiana. L’Italia non è il primo Paese che fa questo. Io penso ciò che la Chiesa ha sempre detto».

    Una giornalista però lo incalza. Eppure esiste un documento della Congregazione per la Dottrina della fede del 2003 che dice che i parlamentari cattolici non devono votare queste leggi. Ha ancora un valore? «Io non ricordo bene quel documento, ma un parlamentare cattolico deve votare secondo la propria coscienza ben formata. Sulle persone del stesso sesso, ripeto quello che è nel catechismo della Chiesa cattolica».
    «Ciascun parlamentare deve votare secondo la propria coscienza ben formata. Ben formata non è la coscienza di quello che mi sembra meglio in quel momento. Ricordo che a Buenos Aires in una circostanza analoga uno disse: “La cosa è complicata ma alla fine il mio voto preferisco darlo a Kirchner e non a Bergoglio”. Ecco un esempio di coscienza non ben formata».

  27. Giusi

    L’aereo ha colpito ancora! Trump non è cristiano (Pierre hai scelto proprio male!). Ma Benedetto Iddio! (diceva Di Pietro) perchè non lo ha mai detto di Obama abortista, finanziatore di Planned Parenthood, favorevole ai matrimoni gay? Non è cristiano solo chi vuole cacciare gli immigrati illegali? Dobbiamo dunque farci stuprare, rapinare, ammazzare per essere cristiani? Per quanto riguarda le unioni civili dice che non sa che sta succedendo in Parlamento (non c’è scritto su Repubblica?) e in ogni caso si devono arrangiare i vescovi! A posto stiamo! Galantino dice una cosa, Bagnasco un’altra, Zuppi e Pennisi sono filogalantinici….. una babele! Quanto al suo pensiero la pensa come la Chiesa. E menomale! Il documento della Congregazione per la dottrina della fede del 2003 che ha un capitolo sul comportamento dei parlamentari cattolici davanti a queste leggi dove si dice che non le devono votare dice che non se lo ricorda ma il cattolico deve votare secondo coscienza (coscienza ben formata). Poi parla della preparazione al matrimonio che non è accurata (giustissimo) e dei divorziati risposati che fanno un cammino… Per quanto riguarda il virus Zika dice che gli anticoncezionali non sono un male assoluto che una volta Paolo VI fece usare gli anticoncezionali alle suore (quando? Non me lo ricordo questo fatto), che ci può essere amicizia tra preti e donne (certo che sì) ma dice che la donna non è ben considerata nella chiesa. Mah!

    http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/conferenza-stampa-volo-Messico.aspx

  28. Bri

    @filosofiazzero
    Certo. Mi capita di continuo di dover tenere la bocca chiusa per non compromettere rapporti di lavoro.
    Bocca chiusa NON su argomenti attinenti la religione ma di lavoro. Perchè di religione NON ne parla nessuno.
    In quelle aziende ci sono i manifesti arcobaleno e nemmeno l’ombra di un crocifisso
    Siccomeche nessuno vuol esser temerario, e si suole tastare il terreno prima di fare un passo, e se butto lì un ragionamento politico da due soldi preceduto (sono perfido lo so da me) da un “ieri dopo la Messa, son andato a vedere i bimbi giocare a pallone e in tribuna ho sentito due che dicevano che … ” … ecco che quel dopo la Messa non è mai stato raccolto da nessuno.
    Da nessuno proprio nessuno. Nemmeno un ateo fondamentalista che mi apostrofasse. E non ritengo sia dovuto a me, quanto alla possibile impressione che possono fare sui loro colleghi presenti.
    Ah, e per lavoro, finisce che di aziende qualcuna ne giro (non mille, ovviamente), mi ci fermo qualche po’, poi vado altrove.
    Sempre la stessa storia
    Da anni

    PS.
    C’è qualche rara felice (per i miei occhi) eccezione (uno che omissis e uno che omissis). Casi isolati. Due.

    PS.
    Tu, peraltro, come sempre, hai evitato di rispondere alla domanda che ti avevo fatto. Così, giusto per dire

  29. nicolina saguto

    Grazie! !!!per tutto quello che hai scritto, è tutto ciò che io penso e non deve finire così! la popolazione tutta è scesa in piazza a manifestare; se questa legge passa è una vera violazione al diritto sovrano del popolo e quelli che ci governano devono andare via perché non ascoltano il volere del popolo
    ;siamo tutti stufi di non essere ascoltati.

I commenti sono chiusi.