Ieri la telefonata tra il card. Bagnasco e l’iniziatore del Cammino. Si conferma la vasta presenza dei neocatecumenali alla manifestazione, come nell’edizione del 20 giugno 2015

Difficile dimenticare la distesa umana che, il 20 giugno 2015, ha scosso piazza San Giovanni in Laterano per il Family Day organizzato dal Comitato “Difendiamo i nostri figli”. Centinaia delle mamme e dei papà presenti anche sotto la pioggia con i loro figli, alcuni dei quali ancora in carrozzina, provenivano dal Cammino Neocatecumenale, la realtà ecclesiale fondata da Kiko Argüello sul finire degli anni ’60 in Spagna e poi ramificata in tutto il mondo.
Proprio Kiko è stato uno dei protagonisti dell’evento in piazza. E ora non mancherà al secondo appuntamento di cui ieri è stata ufficializzata la data, il prossimo 30 gennaio. Insieme a lui tutti gli aderenti al Cammino Neocatecumenale verranno a manifestare contro il ddl Cirinnà e contro le unioni gay e la stepchild adoption.
E questa volta il Cammino lo farà non solo di sua spontanea volontà, ma anche su spinta della Conferenza Episcopale italiana, come racconta Kiko nell’intervista a ZENIT che potete leggere QUI
Bella la breve intervista perchè semplice e chiara. Grazie a Kiko.
La cosa che più mi rincuora è questo passaggio: ” … ieri mi ha chiamato il cardinale Bagnasco che voleva parlare al telefono con me per dirmi che lui sarebbe molto contento se potessimo assistere e sostenere questo incontro del 30 gennaio. Io naturalmente gli ho detto di sì …”.
Il sostegno e quindi l’approvazione del Presidente della CEI, alla marcia è importantissimo e spero sarà da stimolo e incoraggiamento a coloro che magari hanno ancora qualche dubbio sulla necessità di questo evento.
Ci sarò, stavolta però con moglie e figli, sarà più bello di certo! 😉
Dio benedica Kiko e i suoi. In questo periodo, come ha detto mons.Negri di crisi nella Chiesa e negli stessi movimenti, Kiko è una mosca bianca. Non si può far finta di nulla mentre il potere si porta via la famiglia a colpi di mercimonio di donne e bambini e indottrinamento nelle scuole legalizzati. Papa Francesco ha detto: “SI DEVE AGIRE CONTRO”.
“Ma che cosa fa la famiglia di fronte a tutta la forza di una società che ha in mano tutta l’area della famiglia attraverso la televisione? Che cosa fa di fronte alla scuola, in cui un insegnante può fare tutto ciò che gli pare e piace, manomettendo la coscienza del bambino come gli pare e piace (e questa azione è sistematica)? Che cosa fa di fronte alla pubblicità? Una famiglia non può resistere da sola. Perciò la preoccupazione educativa di una famiglia è intelligente e umana nella misura in cui si rassegna a uscire da un comodo, anche meritato, per stabilire rapporti che creino una TRAMA SOCIALE che si OPPONGA alla trama sociale dominante […] Giovanni XXIII indicava la libertà di associazione come uno dei dieci diritti fondamentali dell’uomo. Scrive ancora Giovanni Paolo II: «Siamo mandati come popolo. L’impegno a servizio della vita grava su tutti e su ciascuno» […] C’è un momento della vita in cui, magari attraverso l’esempio di altri, o mobilitati dal senso di impotenza di fronte al dovere di un certo comportamento, la fede appare come qualcosa di interessante non solo per l’eternità, ma anche per questa vita”.
(don Luigi Giussani, ottobre 2000, cfr. ”Il miracolo dell’ospitalità” Piemme 2012, pp.129-130)
Purtroppo non è una telefonata privata di Bagnasco a Kiko che vale il sostegno della CEI. Io al primo Family Day c’ero e mi ricordo bene che Ruini (insieme a Betori, che era il corrispondente di Galantino adesso) aveva smosso tutto l’episcopato per settimane ed era sceso in piazza personalmente. Altro che telefonata. Non abbiate paura a dire che Galantino e gli altri vescovi si sono venduti per l’otto per mille. E che Bagnasco o conta poco, o non si è esposto a sufficienza.
Unioni civili, card.Bagnasco: “Family day necessario”
La manifestazione prevista il 30 gennaio: “La famiglia è il fondamento di tutta la società. Parlamento dovrebbe pensare ai veri problemi: lavoro, welfare, sicurezza sociale”
http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2016/01/17/unioni-civili-bagnasco-family-day-condivisibile_786a3526-dddc-4908-80ef-5753243775f5.html
Siamo cristiani e non dobbiamo tacere la nostra fede
E adesso anche il Quirinale si fa venire dubbi di costituzionalità sulle unioni civili…
La Costituzione è omofoba?
http://www.repubblica.it/politica/2016/01/18/news/unioni_civili-131496309/?ref=HREA-1
“La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.” Mi sa di sì Paul.
Estremamente interessante anche il “riconosce” al posto di un “stabilisce”, “istituisce”, “definisce” et similia.
Non è solo interessante, perché in diritto le parole non sono mai a caso. Riconoscere significa che l’ordinamento dello Stato riconosce un dato pre-giuridico. La famiglia non è una costruzione giuridica, ma è una società naturale, fondata sul nucleo uomo-donna-prole che universalmente costituisce una famiglia in senso letterale. La Costituzione è stata scritta ANCHE da padri costituenti cattolici e difensori del diritto naturale, che con il suddetto articolo volevano tutelarne la sfera di autonomia originale contro ogni successiva ingerenza ridefinitoria dello Stato. Non dimentichiamoci che la famiglia, e non solo l’individuo, compare nelle carte costituzionali dei paesi democratici dopo la seconda guerra mondiale non a caso: era l’unico nucleo in grado di sottrarre l’individuo dal potere assoluto di uno Stato ideologico e totalitario. La famiglia è naturalmente resistente qualsiasi pretesa totalitaria: per questo la Dottrina sociale sostiene il principio di sussidiarietà e la libertà religiosa e di educazione, difendendo anche la Chiesa dal giacobinismo e dalla statolatria.
@Ola&@Pierre: esatto, le parole hanno un significato fondamentale e il termine “riconosce” ha una valenza fondativa… lo avevo scritto, nel mio piccolo, all’apertura del mio blog in un articolo per il Movimento per la Vita Ambrosiano https://ovvioedevidente.wordpress.com/2015/05/07/perche-difendere-la-famiglia/
Interessante l’articolo 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, anche essa posteriore alla seconda guerra mondiale (10 dicembre 1948). “La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato”: non solo dallo Stato ma anche dalla società, quindi dai poteri forti organizzati nella società civile (detti anche lobbies).
Giacché il Card. Bagnasco è solo uno, seppure il più autorevole, dei Vescovi membri della Conferenza Episcopale Italiana… che ne dite di esortare alla partecipazione con una email i nostri Vescovi, così come La Croce Quotidiano sta invitando ad un mail bombing verso i nostri Senatori per esortarli a fermare il DDL Cirinnà?
Quattrocentootto i loro nomi (emeriti inclusi)…
Acampa Gennaro
Agnesi Franco Maria Giuseppe
Agostinelli Franco
Aiello Arturo
Alfano Francesco
Ambrosio Gianni
Andrich Giuseppe
Anfossi Giuseppe
Angerami Salvatore
Angiuli Vito
Anselmi Nicolò
Antonazzo Gerardo
Antonelli Ennio
Apicella Vincenzo
Arnolfo Marco
Atzei Paolo Mario Virgilio
Babini Giacomo
Badini Confalonieri Alfonso
Bagnasco Angelo
Barabino Giacomo
Bassetti Gualtiero
Belotti Lino Bortolo
Benedetti Giovanni
Benotto Giovanni Paolo
Bernini Dante
Bertolone Vincenzo
Bertone Tarcisio
Beschi Francesco
Betori Giuseppe
Bettazzi Luigi
Bianchi Mansueto
Binini Eugenio
Boccardo Renato
Bommarito Luigi
Bona Diego Natale
Bonanno Leonardo
Bonicelli Gaetano
Borghetti Guglielmo
Bottaccioli Pietro
Brambilla Franco Giulio
Brandolini Luca
Bregantini Giancarlo Maria
Bresciani Carlo
Bressan Luigi
Brollo Pietro
Brugnaro Francesco Giovanni
Buoncristiani Antonio
Busti Roberto
Cacucci Francesco
Caffarra Carlo
Calabro Raffaele
Calcagno Domenico
Caliandro Domenico
Camisasca Massimo
Cancian Domenico
Canessa Martino
Cantafora Luigi Antonio
Cantisani Antonio
Cantoni Oscar
Caporello Egidio
Capovilla Loris Francesco
Caprioli Adriano
Caputo Tommaso
Capuzzi Giacomo
Careggio Alberto Maria
Carraro Flavio Roberto
Casale Giuseppe
Cascio Pasquale
Cassati Carmelo
Castellani Benvenuto Italo
Castellucci Erio
Castielli Raffaele
Castoro Michele
Catarinicchia Emanuele
Catella Alceste
Cavallotto Giuseppe
Cavina Francesco
Cecchini Mario
Ceccobelli Mario
Cece Felice
Cerrato Edoardo Aldo
Cetoloni Rodolfo
Chianetta Benedetto
Chiaretti Giuseppe
Chiarinelli Lorenzo
Ciattini Carlo
Cibotti Camillo
Ciliberti Antonio
Cipolla Claudio
Cipollone Emidio
Cocchi Benito
Coccia Piero
Coccopalmerio Francesco
Coletti Diego
Comastri Angelo
Conti Luigi
Cornacchia Domenico
Corti Renato
Costanzo Giuseppe
Crepaldi Giampaolo
Crociata Mariano
Cuccarese Francesco
Cuttitta Carmelo
D’Alise Giovanni
D’Ambrosio Domenico Umberto
Daniel Angelo
D’Antonio Enzio
De Antoni Dino
De Donatis Angelo
De Gioia Mons. Ignazio
De Giorgi Salvatore
De Luca Gianfranco
De Luca Antonio
De Nicolò Mariano
De Rosa Michele
De Scalzi Erminio
Debernardi Piergiorgio
Delbosco Piero
Delpini Mario
Depalma Beniamino
D’Ercole Giovanni
Dettori Giovanni
Dho Sebastiano
Di Candia Mons. Pierdomenico Francesco
Di Cerbo Valentino
Di Cristina Salvatore
Di Donna Antonio
Di Falco Giuseppe
Di Mauro Vincenzo
Di Molfetta Felice
Di Tora Guerino
Dieci Enzo
Dini Armando
D’Onorio Fabio Bernardo
Erba Andrea Maria
Fabbricatore Emiliano
Fabiani Giuseppe
Fagiani Angelo
Favale Giuseppe Rocco
Ferrara Sotir
Ferrari Marco
Ferraro Carmelo
Festorazzi Franco
Fiandino Guido
Filippini Roberto
Filograna Fernando
Fiorini Morosini Giuseppe
Fisichella Rino
Fontana Riccardo
Foresti Bruno
Forte Bruno
Fragnelli Pietro Maria
Franco Vincenzo
Fumagalli Lino
Fusi Pecci Odo
Galantino Nunzio
Gallaro Giorgio Demetrio
Gallese Guido
Garavaglia Lino Esterino
Gardin Gianfranco Agostino
Gemma Andrea
Gervasoni Maurizio
Gestori Gervasio
Ghidelli Carlo
Ghirelli Tommaso
Ghizzoni Lorenzo
Gibertini Paolo
Gillet Paolo
Gioia Francesco
Giovannetti Luciano
Gisana Rosario
Giudice Giuseppe
Giudici Giovanni
Giulietti Paolo
Giuliodori Claudio
Giusti Simone
Golser Karl
Graziani Domenico
Grillo Girolamo
Gristina Salvatore
Guariglia P. Riccardo Luca
Guerrini Giuseppe
Iannone Filippo
Illiano Gioacchino
La Piana Calogero
Lafranconi Dante
Lagnese Pietro
Lambiasi Francesco
Lanzetti Giacomo
Lauro Augusto
Lemmo Lucio
Leuzzi Lorenzo
Liberati Carlo
Ligorio Salvatore
Lojudice Augusto Paolo
Loppa Lorenzo
Lorefice Corrado
Lovignana Franco
Lucarelli Delio
Lupi Vittorio
Lupinacci Ercole
Magarotto Alfredo
Magnani Paolo
Malandrino Giuseppe
Malvestiti Maurizio
Mana Gabriele
Mandara Ernesto
Manenti Francesco
Manetti Stefano
Mani Giuseppe
Maniago Claudio
Manzella Vincenzo
Marcia Mosè
Marcianò Santo
Marciante Giuseppe
Marconi Nazzareno
Marinelli Francesco
Marino Francesco
Marra Giovanni
Marrucci Luigi
Martinelli Paolo
Martinelli Raffaello
Mascheroni Angelo
Masseroni Enrico
Matarrese Giuseppe
Mattiazzo Antonio
Mazza Carlo
Mazzocato Andrea Bruno
Mazzola Rosario
Meacci Mauro
Meini Mario
Melillo Sergio
Melis Corrado
Meloni Pietro
Menichelli Edoardo
Merisi Giuseppe
Micchiardi Pier Giorgio
Miccichè Francesco
Migliavacca Andrea
Miglio Arrigo
Milano Mario
Milito Francesco
Miniero Ciro
Mogavero Domenico
Molinari Giuseppe
Monari Luciano
Mondello Vittorio Luigi
Montenegro Francesco
Moraglia Francesco
Moretti Luigi
Morfino Mauro Maria
Mugione Andrea
Mura Antonio
Muratore Salvatore
Muser Ivo
Napoletano Antonio
Napolioni Antonio
Nazzaro Dom Tarcisio Giovanni
Negri Luigi
Negro Donato
Nicolò Don Filippo
Nicora Attilio
Nogaro Raffaele
Nolè Francescantonio
Nosiglia Cesare
Nunnari Salvatore
Nuzzi Antonio
Ogliari Donato
Oliva Francesco
Oliveri Mario
Oliverio Donato
Olmi Vigilio Mario
Orlandoni Giuseppe
Orofino Vincenzo Carmine
Orrù Antonino
Paciello Mario
Pacomio Luciano
Padoin Silvio
Padovano Domenico
Paglia Vincenzo
Palletti Luigi Ernesto
Paluzzi Beda (Umberto)
Papa Benigno Luigi
Pappalardo Salvatore
Parmeggiani Mauro
Pascarella Gennaro
Pavanello Pierantonio
Pellegrini Giuseppe
Pelvi Vincenzo
Pennisi Michele
Peri Calogero
Petrocchi Giuseppe
Petruzzelli Dom Michele
Piazza Orazio Francesco
Pichierri Giovan Battista
Piemontese Giuseppe
Pierro Gerardo
Pillolla Tarcisio
Pintor Sergio
Piseddu Antioco
Piovanelli Silvano
Pisanello Vincenzo
Pizzi Lino
Pizziol Beniamino
Pizziolo Corrado
Poletto Ovidio
Poletto Severino
Pompili Domenico
Rabitti Paolo
Raspanti Antonino
Ravignani Eugenio
Ravinale Francesco Guido
Reali Gino
Redaelli Carlo Roberto Maria
Regattieri Douglas
Renna Lucio
Renna Luigi
Renzo Luigi
Riboldi Antonio
Ricchiuti Giovanni
Rimedio Vincenzo
Rinaldi Salvatore Giovanni
Rocconi Gerardo
Romeo Paolo
Roncari Giovanni
Ronchi Pellegrino Tomaso
Rosa Diego Gualtiero
Rossi Romano
Ruini Camillo
Russotto Mario
Sanguineti Corrado
Sanguineti Giulio
Sanguinetti Sebastiano
Sanna Ignazio
Santoro Filippo
Santoro Pietro
Santucci Giovanni
Santucci Antonio
Satriano Giuseppe
Savino Francesco
Scanavino Giovanni
Scandiffio Michele
Schiavon Paolo
Scola Angelo
Scotti Domenico Angelo
Seccia Michele
Selvadagi Paolo
Semeraro Marcello
Sepe Crescenzio
Sgalambro Francesco
Sigalini Domenico
Sigismondi Gualtiero
Silvani Alberto
Simoni Gastone
Sirufo Francesco
Solmi Enrico
Soravito De Franceschi Lucio
Soricelli Orazio
Sorrentino Domenico
Spina Angelo
Spinillo Angelo
Spreafico Ambrogio
Sprovieri Serafino
Staffieri Bassano
Staglianò Antonio
Stagni Claudio
Stucchi Luigi
Suetta Antonio
Superbo Agostino
Talucci Rocco
Tamburrino Francesco Pio
Tampellini Don Alberto
Tanasini Alberto
Tani Giovanni
Tardelli Fausto
Tessarollo Adriano
Tettamanzi Dionigi
Tiddia Pier Giuliano
Tinti Elio
Tiribilli Michelangelo Riccardo
Todisco Gianfranco
Todisco Settimio
Tonucci Giovanni
Toso Mario
Trasarti Armando
Tremolada Pierantonio
Turazzi Andrea
Tuzia Benedetto
Urso Paolo
Vacca Antonio
Valentinetti Tommaso
Vallini Agostino
Vecchi Ernesto
Vecerrica Giancarlo
Veggio Andrea
Versaldi Giuseppe
Verucchi Giuseppe
Vigo Pio Vittorio
Viola Vittorio Francesco
Visco Salvatore
Vittorelli Pietro
Zadi Divo
Zambito Ignazio
Zarri Vincenzo
Zedda Giovanni Paolo
Zenti Giuseppe
Zerrillo Francesco
Zuppi Matteo Maria
Devo ancora elencare tutte le loro email (perlomeno quelle rintracciabili), ma se interessa lo farò anche qui sul blog oltre che su Cattolici Romani…
Ciao!
Ottima idea Ubi 😉
Via libera al Family Day con il placet del Papa. Ora Bagnasco attacca.
Il numero uno dei vescovi passa all’offensiva con una sponda importante, quella del segretario di Stato Parolin. E scavalca la linea tiepida interpretata dal segretario Cei Galantino
http://www.repubblica.it/vaticano/2016/01/19/news/via_libera_al_family_day_con_il_placet_del_papa_ora_bagnasco_attacca-131558545/?ref=search
eh,visto quel che è successo l’altra volta a piazza s.giovanni, e visto che arguello è in grado di mobilitare parecchie persone,non vorrei che fosse una di quelle del tipo armiamoci e partite. visto che la cosa pare funzionare ed aver successo. allora partono anche loro.
insomma: i pastori che seguono le pecore.
( ma non doveva essere il contrario?)
“( ma non doveva essere il contrario?)”
Viviamo in un’epoca sottosopra. Comunque la cosa veramente importante è che quando cedono gli uni proseguano gli altri, così che non ci fermiamo.
C’è sempre qualcuno che corre avanti …come al sepolcro 😉
Speriamo si sia poi tutti a constatare la vittoria sulla morte e la Resurrezione.
Mi viene in mente sempre il caro don Gius: “Come Giovanni Paolo II ha messo in guardia tante volte, il pericolo più grave di oggi non è neanche la distruzione dei popoli, l’uccisione, l’assassinio, ma il tentativo da parte del potere di distruggere l’umano. E l’essenza dell’umano è la libertà, cioè il rapporto con l’infinito. Perciò è soprattutto nell’Occidente che la grande battaglia deve essere combattuta dall’uomo che si sente uomo: la battaglia tra la religiosità autentica e il potere. Il limite del potere è la religiosità vera – il limite di qualunque potere: civile, politico ed ecclesiastico.”
Ecclesiastico: clericale.
Ci saranno pecore e pastori. Riconosceremo i caproni che invece staranno a casa.