Omofobia, una nuova legge non serve, anzi è dannosa

di Costanza Miriano

Se c’è qualcuno che davvero aiuta le persone che provano attrazione verso lo stesso sesso, è la Chiesa. Avevo lanciato il guanto di sfida tempo fa, ma nessuno di coloro che – anche da dentro – invitano la Chiesa a “costruire ponti”, qualunque cosa singifichi, mi ha mai saputo indicare un solo episodio concreto di persona “discriminata” dalla Chiesa per le sue preferenze sessuali. Io ho sempre e solo visto accoglienza, ascolto, pazienza verso le persone, accompagnamento e aiuto. In molti casi la Chiesa è stata l’unica voce a non dire “fa’ quello che ti pare”, perché sa che fare quello che ci pare non sempre ci rende veramente felici, quando è la risposta a una ferita (e non è così solo per l’attrazione omoerotica, siamo tutti feriti, e la Chiesa, nei suoi pastori più sapienti, ha proprio la missione di guarire, attraverso Cristo, la ferita di ciascuno).

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Di covid, di morte, di peccato originale e di vita eterna

di Costanza Miriano

Come si è posta la Chiesa davanti a questa emergenza?

Cosa ha detto al cuore dell’uomo questo momento in cui tutti abbiamo modificato il nostro stile di vita per evitare il rischio di morire? Quale modo ci ha consegnato di stare davanti alla morte?

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La messa con il popolo, il popolo per la messa

di Costanza Miriano

I Vescovi lo devono sapere, non è che se scrivono un comunicato in cui assicurano la loro lealtà, apprezzamento, gratitudine al Governo, questo significa che la Chiesa, intesa come popolo, li segua e la pensi come loro. C’è un popolo che, come ha dimostrato riempiendo due volte le piazze italiane più grandi degli ultimi anni con i due Family day, non è affatto interessato alle logiche politiche, agli equilibri, ai rapporti buoni o cattivi con il Governo, di qualunque colore esso sia, ma solo alla Verità.

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L’otto calante

di Costanza Miriano

Qualche giorno fa ero con due amici cattolici, di quelli proprio inossidabili, ed è venuto fuori che quest’anno, per la prima volta in vita loro, non avrebbero dato l’8 per mille alla Chiesa cattolica. Non volevo crederci: se c’erano due persone di cui non lo avrei mai detto, erano loro. Il giorno dopo, manco a farlo apposta, sono apparsi online i risultati di un’indagine dalla quale risulta che la percentuale dei fedeli che quest’anno devolverà l’8 per mille alla Chiesa è la più bassa da dieci anni a questa parte, ed è scesa a picco nell’ultimo anno.

“Troppi scandali, la gente chiede trasparenza e legalità”, spiegano dalla Cei. Non so quali strumenti statistici abbiano per dare questa spiegazione, io statistiche non ne ho fatte, però di amici che si sentono parte viva della Chiesa ne ho moltissimi, e così ho indagato.

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Perché la CEI alla marcia dei radicali?

17-04-012

di Costanza Miriano

Non è rabbia, non è delusione. È un dolore lancinante, quello che provo, nel leggere che la CEI dà la sua convinta adesione alla marcia per l’Amnistia, la Giustizia, la Libertà intitolata a Marco Pannella e Papa Francesco organizzata per il 6 novembre a Roma dal Partito Radicale Transnazionale Nonviolento e Transpartito in occasione del Giubileo dei carcerati. È un dolore perché amo di un amore filiale la Chiesa, sposa di Cristo, la amo come la mia vera famiglia, le sono riconoscente e le devo tutto, cioè il battesimo, i sacramenti che solo attraverso le sue mani ricevo, il catechismo, cioè la verità su me stessa. Ma che sta succedendo? I nostri pastori? I nostri padri nella fede? Quelli che hanno il dovere di confermarci? Quelli che hanno il compito altissimo di annunciare Gesù Cristo crocifisso e risorto agli uomini? Perché marciano con il partito che più di tutti ha contribuito con le sue battaglie di morte a cambiare la mentalità profonda dell’uomo contemporaneo, sempre più lontano da Dio? Il compito della Chiesa è prima di tutto annunciare, con amore, all’uomo la verità su se stesso, non difendere i diritti umani: se non partono da Dio i diritti umani sono opinabili, relativi. Perché un carcerato, che sia colpevole o innocente, va difeso (e io dico che va difeso!) e un bambino, sicuramente innocente, nella pancia della mamma, no? Lo sanno, i radicali, che il Giubileo annuncia la remissione delle colpe per la salvezza eterna, e non il miglioramento della qualità della vita nelle carceri? Che c’entrano con il Giubileo persone, rispettabilissime, che non credono però nella vita eterna? Continua a leggere “Perché la CEI alla marcia dei radicali?”

Family Day. Kiko Argüello: “Il Cammino Neocatecumenale in piazza, con il sostegno della CEI”

Ieri la telefonata tra il card. Bagnasco e l’iniziatore del Cammino. Si conferma la vasta presenza dei neocatecumenali alla manifestazione, come nell’edizione del 20 giugno 2015
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 Difficile dimenticare la distesa umana che, il 20 giugno 2015, ha scosso piazza San Giovanni in Laterano per il Family Day organizzato dal Comitato “Difendiamo i nostri figli”. Centinaia delle mamme e dei papà presenti anche sotto la pioggia con i loro figli, alcuni dei quali ancora in carrozzina, provenivano dal Cammino Neocatecumenale, la realtà ecclesiale fondata da Kiko Argüello sul finire degli anni ’60 in Spagna e poi ramificata in tutto il mondo.

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ن In preghiera per i cristiani perseguitati

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I cristiani non solo discriminati, ma vessati, puniti con il carcere, minacciati e costretti all’esilio, uccisi. Il fenomeno non è nuovo, ma certo negli ultimi anni, anzi mesi sembra essersi drammaticamente intensificato. Alle violenze in Egitto, Siria, Nigeria, ai casi di Asia Bibi in Pakistan e di Meriam in Sudan – questi sono solo la punta di un iceberg ben più esteso – si è aggiunto il precipitare della situazione in Iraq, con la comunità cristiana già provata da un decennio di sangue che si è ritrovata di nuovo in un incubo. Continua a leggere “ن In preghiera per i cristiani perseguitati”