La bellezza di essere insegnante

di padre Maurizio Botta

Qualche anno fa un caro amico, Luca Teofili, diventato preside dell’Istituto paritario Gianelli mi propose di diventare insegnante di religione per le scuole medie (i miei colleghi e i genitori mi perdoneranno se le chiamo ancora come le chiamavamo noi da piccoli!).

La proposta in quei giorni mi richiese settimane di tempo per rispondere, visto il numero esagerato di impegni, ma alla fine, ponendo mille condizioni e specificazioni, accettai.

Lui andò via l’anno dopo, ma io sono ancora qui a insegnare e Luca non sa quante volte l’ho ringraziato in questi ultimi cinque anni per il dono che mi ha fatto.

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Appello dei genitori per il ritorno a scuola

Raccogliamo firme a questa lettera da indirizzare alle autorità. Chi desidera aderire metta il suo nome tra i commenti. Può firmare anche chi non ha figli a scuola ma condivide le istanze della lettera.

Siamo un gruppo di genitori di ragazzi delle scuole superiori, e ci permettiamo di dire che non ci sentiamo solo genitori dei nostri figli, ma anche dei loro compagni, soprattutto di quelli che stanno facendo più fatica in questo momento così duro. Sono loro, i giovani delle superiori, insieme agli universitari e a quelli che vorrebbero affacciarsi al mondo del lavoro, che stanno pagando il prezzo di gran lunga più salato di questa epidemia. Loro, gli unici ragazzi di tutto il mondo chiusi in casa da marzo, i ragazzi italiani dai 14 anni, che si vedono abbandonati e traditi, privati quasi completamente della possibilità di stare insieme, privati di una possibilità normale di studio. La scuola educa, non fornisce solo nozioni: forma al rispetto e allo scambio con figure educative diverse.

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Oggi in classe ho detto Amore

di Emanuele Fant

Oggi in classe ho detto Amore, e tutti si sono zittiti, come se avessi esagerato, come se li stessi provocando con un termine inadatto alla mia posizione.

Ho pensato: “Io non sono proprio esperto di Sacre Scritture, ma l’unica cosa che non passerà, non era mica l’amore? E allora, com’è che la verità esiste, ma io non la posso pronunciare?”.

In treno ho messo in fila qualche riflessione:

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Sinodo dei giovani, non abbassare l’asticella della fede

di Luca Del Pozzo

In questi giorni che ci separano dal Sinodo dei giovani non ho potuto fare a meno di pensare che è oltremodo grottesco che proprio il beato Paolo VI, che sarà canonizzato il 14 ottobre nel bel mezzo del Sinodo, proprio lui rischia più di ogni altro di uscire con le ossa rotte, metaforicamente parlando s’intende, dai lavori sinodali. Le premesse, inutile girarci intorno, ci sono tutte. All’insegna dell’andazzo che oggi va per la maggiore, il gattopardismo alla rovescia: non cambiare nulla per cambiare tutto.

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Una scuola inclusiva ma non mediocre

di Costanza Miriano  per la Verità

L’isteria collettiva del politicamente correttissimo ormai fa sì che se una preside, Clara Rech del liceo classico Visconti di Roma per fare nomi e cognomi, scrive su un documento di autovalutazione un dato oggettivo – “non ci sono alunni stranieri né disabili” – scatta la damnatio su Repubblica, il ministro Fedeli minaccia provvedimenti perché la scuola deve essere inclusiva e multitutto.

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#stopgender: il “bus della libertà” scalda i motori

di Federico Cenci 

“I bambini sono maschi, le bambine sono femmine”. Un concetto che appare ovvio, pleonastico, ma non inutile da ribadire. In un tempo in cui nelle scuole vengono proposti corsi tesi a destrutturare l’identità sessuale, le polemiche possono attizzarsi anche per una frase di tal banale risma.

È per questo che gli attivisti italiani della piattaforma online CitizenGo stanno idealmente affilando le armi in vista dell’iniziativa che da sabato 23 settembre a sabato 30 li vedrà impegnati in un viaggio per l’Italia. Un grande pullman di linea, colore arancione con bordi bianchi, partirà da Roma per poi arrivare il giorno successivo a Firenze, il 25 sarà a Milano, il 26 a Brescia, il 27 a Bologna, il 28 a Bari, il 29 a Napoli e infine il 30 il ritorno a Roma, dove è prevista una manifestazione.

Sulla fiancata del grosso mezzo a quattro ruote – chiamato il Bus della Libertà – campeggerà a caratteri cubitali la scritta in questione, seguita da “La natura non si sceglie” e “#StopGender nelle scuole”. In questi giorni è stato pubblicizzato a Roma da una campagna d’affissione di manifesti con il provocatorio motto “basta violenza di genere” sui bambini. Continua a leggere “#stopgender: il “bus della libertà” scalda i motori”

Regalo per la fine della scuola…

di Padre Maurizio Botta C.O.

Appena dici San Filippo subito si pensa ai ragazzi e ai bambini. Questa è la sua fama, anche se storicamente non è proprio corretto. Allora questa mattina mi rivolgo a loro. Mi sembra che voi abbiate sulle spalle un peso in più. Vi è chiesto, visto che siete giovani, quasi come un dovere morale di essere felici, gioiosi, entusiasti, non annoiati. Vorrei dirvi che mi sembra sleale che adulti tristi, arrabbiati e cinici chiedano a voi di essere quello che non sono loro, solo perché avete venti o trenta anni in meno. Adulti vecchi che analizzano cupi il vostro mondo senza autocritica per quelle loro idee e quelle loro scelte anche politiche che lo hanno generato. Continua a leggere “Regalo per la fine della scuola…”

Mandare i figli a scuola tra pillole e cetrioli

di Costanza Miriano

Vorrei chiedere al ministro Fedeli se permetterebbe che a parlare di sesso nelle scuole andasse un mio amico sacerdote, bravissimo a spiegare che il sesso fuori dal matrimonio ti fa sbagliare mira nella vita – questa è l’etimologia della parola peccato – cioè rende più impervio il tuo cammino verso la felicità. No. Non lo permetterebbe. Giusto. Perché la visione della sessualità è profondissimamente intrecciata al modo in cui vediamo la persona, quindi il nostro posto nel mondo, quindi il nostro rapporto con Dio.

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Cosa non crolla

 

Illustrazione di Emanuele Fucecchi

di Emanuele Fant per Credere

Da due anni lavoro in una scuola delle suore. Nessuno mi aveva detto che fare il professore era una questione di vita e di morte. Uno pensa al pompiere, ad altri mestieri. Poi J. si è tolta la vita, un pomeriggio della scorsa settimana.

Sapevo che disegnava, ci ho scambiato due parole, era chiaro dalla capigliatura eccentrica e dalla quantità di orecchini che c’era qualcosa che non voleva contenere. Continua a leggere “Cosa non crolla”

Da Barbiana al Tiburtino

di Pierluigi Bartolomei

Nasce dal prossimo anno scolastico una nuova attività al Centro Elis su ispirazione della Scuola di don Milani a BarbianaUn dopo scuola aperto a tutti, in particolari agli allievi della Scuola Professionale Elis, uno spazio totalmente gratuito, aperto utti i giorni dalle 15 alle 18 compreso il sabato. Una Scuola aperta ai minori immigrati non accompagnati, ai ragazzi che vivono in casa famiglia, a coloro che non vogliono più andare a Scuola e vivono ai margini delle periferie romane. Continua a leggere “Da Barbiana al Tiburtino”

Tutti in classe. Oggi scuola di omologazione

di Federica Galvan

A chi bazzichi minimamente la scuola pubblica, per avere dei figli che la frequentano, non suonerà strano quello che sto per dire.

E cioè che mai come oggi la scuola pubblica italiana – a causa dei programmi ministeriali imposti ai docenti di stampo matematico-tecnicistico ( al bando le suggestioni umanistiche, please!) con griglie entro le quali far rientrare (anche con la forza) tutto e tutti (voti, valutazioni, puntini, punteggi e mezzi punti ) e che portano, necessariamente, ad una piatta valutazione ragioneristica dei ragazzi, nonché per  la dittatura culturale impostaci dall’alto che trova un humus perfetto nelle macerie di una scuola ancora di stampo post-sessanttottino – è fucina di polli in batteria (i nostri figli) che devono omologarsi agli schemi ed essere allenati a non pensare. Continua a leggere “Tutti in classe. Oggi scuola di omologazione”

La lezione del sabato sera

illustrazione di Emanuele Fucecchi

di Emanuele Fant per Credere

Guido io perché sono l’unico con la patente. Stasera alcuni studenti mi hanno invitato a un concerto, dicono che suonerà a Milano un rapper che fa vera letteratura, meglio di quell’Ariosto che li costringo a studiare.

Sbadigliando, parcheggio all’ora in cui sono solito andare a dormire. Entriamo nel centro sociale stracolmo. I miei accompagnatori riconoscono degli amici, io mi faccio da parte perché possano parlarsi senza un vecchio professore che li fissa. Faccio fatica a orientarmi per il fumo, mi comporto da falena con la luce di un proiettore: mi piazzo davanti a un crudo film in bianco e nero senza audio. Mi diverto ad osservare le persone: un ragazzino con la cresta sprofondato nella poltrona accanto a me, un trio di biondine con i pantaloni turchi che si rubano la parola, aspiranti contestatori che disquisiscono sui contenuti di un volantino. Nessuno guarda il cellulare, tutti sono comunque intenti a comunicare. Continua a leggere “La lezione del sabato sera”

Difendiamo oggi i bambini dalle bugie di domani

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di Costanza Miriano

Ancora una volta sul web c’è chi dà patenti di misericordiosità. Io, ovviamente, non sono misericordiosa, perché ho attaccato il neo ministro Fedeli. Invece bisogna offrire appoggio, e collaborazione, e testimoniare senza opporsi. Ma al male, non alle persone, BISOGNA opporsi. E’ vero, abbiamo scherzato tutti sulla sua non laurea, ma molti senza parole offensive (io per esempio ho diffuso un invito alla sua fantomatica festa di laurea in un autogrill: saremo in più di dodicimila, io porto le patatine), e personalmente trovo molto deprimente che qualcuno pensi di sembrare più importante con una laurea (alcune tra le persone che stimo più al mondo non ce l’hanno). Continua a leggere “Difendiamo oggi i bambini dalle bugie di domani”

Alla scuola internazionale

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di Emanuele Fant  per Credere

Quando, un anno fa, mio figlio si è diplomato all’asilo, abbiamo compreso immediatamente che la scelta per il suo ciclo di studi successivo sarebbe stata fondamentale. C’era chi si ispirava al metodo Montessori, gli steineriani, la galassia degli istituti cattolici. Noi abbiamo optato per la scuola internazionale. Ormai è in seconda, e quando mi cita a memoria i nomi del registro, mi stupisce con quanta fantasia sia stato messo insieme quell’elenco di fonemi impronunciabili.   Continua a leggere “Alla scuola internazionale”

Il problema è la difficoltà, non il latino

Brian di Nazareth - Monty Python
Brian di Nazareth – Monty Python

di Luca Ricolfi,  per Il Sole 24 Ore, 16 ottobre 2016

Non so esattamente perché, ma ho sempre detestato gli appelli. Forse perché sono troppi, e i personaggi pubblici ne abusano (come i radicali con i referendum). O forse perché, assai spesso, sembrano strumenti di autopromozione dei firmatari, più che mezzi adeguati per risolvere i problemi che sollevano. Insomma, quali che siano le origini della mia diffidenza, non ho mai firmato appelli. Anzi, mi sono dato una regola: non firmare mai un appello, anche se lo condividi al 100%.

Oggi però sono crollato. Ho violato la mia regola, e ho firmato un appello, il primo (probabilmente l’unico) della mia vita. Non me la sentivo di non aderire.

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Attenti a chi vuole mettere le mani sulle menti dei vostri figli. #liberidieducare

#liberidieducare

di Costanza Miriano

Pretendo che da settembre si insegni in tutte le scuole pubbliche, anche in quelle dell’obbligo, il modo di vivere la sessualità proposto dal Vangelo, e tradotto dalla Chiesa, perché è quello giusto. Credo che vivere la sessualità dentro il matrimonio custodisce e salva i nostri cuori, ci rende maturi e fecondi. Pretendo dunque che nessuno possa esigere di essere informato a riguardo, non ce n’è bisogno, perché quella è la Verità, tutti i ragazzi indiscriminatamente dovranno ripetere che la pillola è sbagliata, che l’aborto è un omicidio, che la sessualità buona è dentro un vincolo matrimoniale e aperta alla vita. Pretendo che nessun genitore chieda di essere informato né di firmare un consenso in merito, e che non vengano organizzate attività alternative per chi non voglia ascoltare le lezioni sulla sessualità e sulla affettività che faranno i miei amati sacerdoti, leggendo per esempio in classe Amore e responsabilità di san Giovanni Paolo II invece di descrizioni della fellatio della Mazzucco.
Se un qualsiasi cattolico andasse in giro a dire queste cose verrebbe probabilmente denunciato o minimo preso per pazzo, accusato di essere violento, non rispettoso della libertà di pensiero, gli si direbbe che vuole plagiare le illuminate menti dei cittadini di domani, per rigettarli nell’oscurantismo di noi bigotti cattolici tradizionalisti. Se invece avviene l’opposto, lo si chiama progresso, e i genitori non hanno diritto neanche di essere informati al riguardo, né di autorizzare alcunché. È quello che succede nella maggior parte delle scuole occidentali, è quello che potrebbe succedere in Italia: un indottrinamento sulla sessualità, l’affettività, il genere, senza alcun coinvolgimento delle famiglie.

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Sul gender nelle scuole non abbasseremo la guardia

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di Costanza Miriano

Ieri davanti al Miur, per difendere i nostri figli.
Per me è stato facile: io e le piccole siamo state fuori di casa un’ora in tutto (c’era un figlio sotto esame da far agitare un po’, per essere certa che la sua ansia non diminuisse troppo). È vero, faceva caldo, ma ho risolto con un patteggiamento: dieci minuti di sole contro tre palline di variegato al cioccolato (il presidio davanti al Miur prevedeva bimbi e zainetti). Ma c’è gente che è venuta da Trieste, Verona, Treviso, Brescia, e chissà quanti altri da dove.   Continua a leggere “Sul gender nelle scuole non abbasseremo la guardia”

C’era una volta la poesia per la festa della mamma. (Una fiaba per mia figlia)

 la madre

 di Benedetta Moreschini

“C’era una volta una bambina che andava alla scuola elementare e aveva una bravissima maestra di italiano che ogni mattina faceva recitare la preghiera a tutta la classe, faceva riempire quaderni e quaderni di analisi logica e grammaticale, dava per compito un tema a settimana e faceva imparare a memoria tante tante bellissime poesie.

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