Difendiamo oggi i bambini dalle bugie di domani

quirinale-fedeli

di Costanza Miriano

Ancora una volta sul web c’è chi dà patenti di misericordiosità. Io, ovviamente, non sono misericordiosa, perché ho attaccato il neo ministro Fedeli. Invece bisogna offrire appoggio, e collaborazione, e testimoniare senza opporsi. Ma al male, non alle persone, BISOGNA opporsi. E’ vero, abbiamo scherzato tutti sulla sua non laurea, ma molti senza parole offensive (io per esempio ho diffuso un invito alla sua fantomatica festa di laurea in un autogrill: saremo in più di dodicimila, io porto le patatine), e personalmente trovo molto deprimente che qualcuno pensi di sembrare più importante con una laurea (alcune tra le persone che stimo più al mondo non ce l’hanno).

Trovo quasi demenziale, ormai, la confusione fra i due piani, il privato e il pubblico. Sono due cose diverse, vanno tenute insieme. Bisogna combattere per leggi giuste, contro leggi cattive, bisogna amare volti e storie, tutte, senza combattere nessuno. Si testimonia nel privato,  nel quotidiano, E, e sottolineo E, ci si espone pubblicamente per denunciare l’ingiustizia.

Nello specifico: ci si dà da fare seguendo i nostri figli, immischiandoci nelle loro vicende scolastiche, facendo i rappresentanti di classe e parlando con gli altri genitori. Ma se il governo vuole approvare una legge mostruosa ci si espone ANCHE pubblicamente, perché quando la legge sarà passata l’impegno caso per caso sarà uno sforzo titanico, e i risultati sperabili saranno minimi. Quando sono adottati libri di testo  che vogliono cambiare le menti dei nostri bambini, quando gli insegnanti in classe, approfittando del loro enorme ascendente, presentano delle bugie come verità assolute, o perché le condividono o perché costretti dai programmi, il contro indottrinamento si può fare, certo, ma non sarebbe meglio non doverlo fare? Fare altro? Dedicare le energie non a ripulire dall’immondizia ma a parlare di bellezza?

Per esempio: per proteggere madri e bambini dall’aborto bisogna lavorare caso per caso, abbracciando una singola donna per volta, con la sua faccia e la sua storia, offrendole aiuto prima e abbracci dopo, se il figlio non c’è più. Ma non sarebbe stato meglio se la 194 non fosse stata approvata? Se nel ‘78 non avessi avuto 7 anni mi sarei battuta con tutte le forze per fermarla, pubblicamente, con ogni mezzo lecito.

Perché vogliono i cattolici irrilevanti in politica mi è chiarissimo. Quello che proprio non capisco è il perché noi cattolici vogliamo acconsentire a questa irrilevanza. Una ipotesi è che ci siano vescovi più papisti del Papa, che intendono il suo invito a non costruire muri come un invito ad accettare anche le leggi più crudeli contro i nostri figli, e che terrorizzati dall’idea di dispiacergli sono pronti a dimenticare i fondamentali della nostra fede, della dottrina, dell’antropologia cristiana. Ma il Papa le questioni le giudica, eccome, ha detto delle parole fortissime contro il gender e l’aborto. Non giudica le persone, no, ma le questioni sì. L’ipotesi più volgare, che certe gerarchie non si espongano per questioni di favori economici non la voglio neanche prendere in considerazione, e dico davvero, amo troppo i miei pastori.

È vero, il Papa non ama le crociate sui valori non negoziabili, perché, anche questo è vero, a volte si rischia di farne una questione identitaria, e di dimenticare tutto il resto della nostra fede, che è prima di tutto un incontro vivo con Dio che ci ama pazzamente. Il Papa non ama mettere certe questioni di bandiera davanti all’uomo, contro l’uomo,  ma ciò non toglie che l’amore per l’uomo passa anche da leggi buone, e bisogna tenere insieme tutto. La 194 è una legge cattiva che fa centinaia di migliaia di morti all’anno. Chi sta dalla parte dei bambini? Se se si sta approvando la legge che legittima l’utero in affitto un cristiano ha l’OBBLIGO di fare tutto quello che può, anche scendere in piazza, ha l’obbligo di alzarsi in piedi, non da soldato ma da risorto – come dissi al family day – per difendere i bambini privati dei genitori, per continuare a essere profetico, e dire al disperato uomo contemporaneo qual è la verità su se stesso.

Ora, se un governo nomina ministro una donna che ha scritto il più agguerrito documento pro gender che si sia mai letto in Italia, un documento che dice che bisogna OBBLIGATORIAMENTE insegnare a scuola che l’identità di una persona è totalmente indipendente dal sesso, un documento che espropria i genitori del diritto a essere loro a spiegare l’affettività ai figli (a meno che non abbiano i soldi per mandarli nelle scuole private, e non è il mio caso), un documento di una violenza inaudita, il manifesto di quello che il Papa ha paragonato ai campi di rieducazione delle grandi dittature del ‘900, perché mai, in nome di cosa noi cattolici dobbiamo stare zitti? Di solito si dice di aspettare, mettere alla prova. Ma in questo fortunato caso noi la prova già ce l’abbiamo, perché il ministro, maestra di asilo e sindacalista del tessile (per dire quali le credenziali per ridefinire i programmi scolastici), il suo manifesto per cambiare faccia alla scuola italiana lo aveva già scritto prima di essere nominata. Quindi questa volta l’invito ad aspettare e giudicare l’operato non vale. E’ un alibi che non regge.

È vero, il ministro aveva detto che ormai il suo disegno di legge era stato superato dalla riforma della buona scuola, che aveva già inserito l’educazione di genere nel comma 16 (aspettiamo le linee guida, da un bel pezzo), ma quale che sarà la via che percorrerà, le sue intenzioni sulla sfera più intima e sacra dei nostri bambini sono chiarissime.

Di fronte a tutto questo, l’avere detto che se il governo non avesse vinto il referendum si sarebbe dovuti andare tutti a casa per non dare l’impressione (ma solo l’impressione eh?) di essere attaccati alla poltrona non è il problema più grave. Non lo è neanche l‘aver detto di essere laureata mentre si trattava di un diploma (ma addirittura sembra che non abbia neanche mai fatto l’esame di maturità!), per quanto, forse, se c’è un ministero nel quale essere laureati, avere conosciuto il mondo dell’università, sarebbe fondamentale, è proprio il Ministero dell’Università. Ma lasciamo stare. Un po’ più significativo è il atto di avere dato un’informazione sbagliata. Un infortunio lessicale, dicono i suoi. Peccato che la credibilità e la serietà siano il primo patrimonio di un politico. Peccato che all’estero ci si dovrebbe dimettere, come il ministro della difesa tedesco, per non parlare degli americani.  Peccato che in alcuni casi le informazioni false sui propri titoli di studio, in base all’uso che ne viene fatto possono configurare il reato di falso in atto pubblico (fino a due anni di carcere), immagino non sia questo il caso, ma alla fine non è certo questo che mette in pericolo i nostri figli. Quello che conta è che vogliono obbligare i bambini e ragazzi italiani ad ascoltare in classe le loro bugie sul genere che è da decostruire (il testo del ddl è da incubo), e ripeto obbligare, senza informarne i genitori, togliendo tempo prezioso allo studio vero e proprio. E ci sarebbe da scrivere qualche altra pagina sul livello dello studio,  che continua a scendere, precipitare, di spessore, intensità, impegno richiesto ai nostri figli. D’altra parte non è un caso: più saranno stupidi e acritici, più si berranno le loro bugie.

118 pensieri su “Difendiamo oggi i bambini dalle bugie di domani

  1. lisa

    https://www.amazon.it/Piccola-storia-famiglia-Perch%C3%A9-mamme/dp/8890579900
    Parto da questo libro. Molto accattivante, per carità, disegni ben fatti, anche a leggerlo “suona bene”. Parla di Mari e Franci (due donne) che si vogliono bene, e vogliono fare un bambino, ma hanno solo le ovette, e per fare un figlio hanno bisogno del semino di un uomo (sta roba che i bimbi nascono da un uomo e una donna non ancora riescono a eliderla, mi spiace per i sostenitori lgbt) e quindi troveranno un signore gentile che da il suo semino a Franci, e poi troveranno un altro signore gentile che darà un altro semino a Mari (quanta gentilezza…peccato che nella realtà sono monete sonanti che girano, altro che cavalleria) e così avranno un figlio nato dalla pancia di Mari e un altro nato dalla pancia di Franci. Ora, io mi immagino che questo testo, presente al momento solo in poche scuole elementari, un giorno futuro grazie alla Fedeli posso passare, in un normale giorno di scuola, per le mani di un mio figlio settenne, senza che la benemerita madre che sarei io ne venga preventivamente a conoscenza. Ecco. A me l’incarognimento che mi sale a immaginare una roba del genere, un capovolgimento delle naturali certezze di un bimbo che sia figlio mio, o anche vostro, una violazione del suo diritto sacrosanto a essere lasciato fuori dai giochi perversi di adulti disgraziati senza cuore né cervello, l’incarognimento dico che mi sale a immaginare un bimbo dissacrato da dubbi non suoi, a me basta. Mi basta per avercela con la scelta della Fedeli (non con la sua storia, con le sue scelte di vita, colle sue bugie, che saranno fatti suoi di cui dovrà render conto, lei come tutti, non certo a me) di buttare all’aria la pedagogia degli ultimi decenni, per devastare i cervelli dei nostri figli con questa roba che ha la forza di una bomba al plutonio per un bambino. Ce l’ho con questa sua precisa e delineatissima scelta di intenti. E come dice Costanza, ma in nome di cosa noi cattolici di fronte a una violazione tale dovremmo restare zitti???

      1. Lisa

        😄@Bariom, mettiamola così… a me, quando vedo o intravedo le perversioni luciferine dell’intelligenza (c’hai il dono della sintesi, beato te, hai riassunto in tre parole quello che io ho detto in cinque righe!) mi sale in corpo l’incarognimento. E io per incarognimento intendo quella sacrosanta irrefrenabile voglia di prender per un orecchio, forte, la scriteriata che si rende causa del suddetto incarognimento.

      2. tafuri

        Si, bisogna chiamarla per quello che è, girarci intorno non serve a niente. Hanno una bruttezza evidente, anche dietro lineamenti gradevoli, non in questo caso. Hanno qualcosa negli occhi. E quasi sempre ci azzecco. La Fedeli l’ho vista parlare, ho sentito i suoi argomenti, il tono della voce, non è solo la foto che vedo sui giornali. Adesso fa l’agnellino, ma è una lupa.

  2. Loredana

    “… La difesa dei diritti individuali ha raggiunto estremi tali da rendere la società come un intero sistema in difesa di alcuni individui.
    È giunto il momento, in Occidente, di difendere i diritti dell’uomo come “obblighi” dell’uomo.
    In effetti alla libertà distruttiva e irresponsabile, è stato concesso spazio infinito.
    La Società ha rivelato di avere una scarsa difesa contro l’abisso della decadenza umana, per esempio contro l’abuso della libertà e della violenza morale nei confronti dei giovani, con immagini piene di pornografia, criminalità e orrore.
    Si ritiene invece di essere in questo dalla parte della libertà e, in teoria, si pensa di essere controbilanciati dalla volontà dei giovani che possono in teoria non guardare e non accettare.
    Organizzata in modo così legalistico, la vita ha dimostrato l’incapacità a difendersi dalla corrosione del male…”

    Aleksandr Solženicyn – Discorso all’Università di Harvard – 8 Giugno1978.

      1. Loredana

        On-line è disponibile l’intero discorso…. una lettura che mi ha graffiato l’anima, occidentale “sazia e disperata” e a cui, ogni tanto, ritorno.
        Nello specifico, mi sono stampata la versione: http://www.club-cmmc.it/lettura/Solzhenitsyn.doc

        Aggiungo un’altra citazione, recuperata on-line, altrettanto vera:
        “Più di mezzo secolo fa, quando ancora ero un bambino, ricordo che un certo numero di anziani offriva questa spiegazione per i disastri che avevano devastato la Russia: “Gli uomini hanno dimenticato Dio, perciò tutto questo è accaduto”. Da quel giorno, ho passato 50 anni a lavorare sulla storia della nostra rivoluzione (la rivoluzione russa); ho letto centinaia di libri, raccolto centinaia di testimonianze personali. Ma se mi fosse domandato di formulare in maniera più concisa possibile la principale causa della rovinosa rivoluzione che ha inghiottito quasi 60 milioni di russi, non potrei metterla in maniera più accurata che ripetendo: “Gli uomini hanno dimenticato Dio, perciò tutto questo è accaduto.”

  3. “per proteggere madri e bambini dall’aborto bisogna lavorare caso per caso, abbracciando una singola donna per volta, con la sua faccia e la sua storia, offrendole aiuto prima e abbracci dopo, se il figlio non c’è più. Ma non sarebbe stato meglio se la 194 non fosse stata approvata? Se nel ‘78 non avessi avuto 7 anni mi sarei battuta con tutte le forze per fermarla, pubblicamente, con ogni mezzo lecito.”

    BASTEREBBERO QUESTE DUE FRASI PER COMPRENDERE IL SUO SPESSORE MORALE ED UMANO. GRAZIE SIGNORA COSTANZA.

    1. Concordo che la legge 194 non doveva mai esistere, porta solo sofferenze, mamma e figli….e anche per il gender lottiamo per il bene dei figli…….Grazie

  4. vale

    se nn passerà il ddl, passeranno le linee guida della, si fa per dire. buona scuola. e saranno terribili.

    (p.s. pensavo fosse la sorella della bocassini…e mi è corso un brivido lungo la schiena. poi leggendo del personaggio, ancora peggio. il tutto avallato da un presidente della repubblichetta che dicesi cristiano.)

  5. claudia

    sono molto d’accordo su tutte le considerazioni espresse a proposito del Ministro dell’Università (compreso il fatto che questo Ministero richieda competenza dell’università). Volevo puntualizzare però che chi opta per la suola cattolica che ricordiamo in molti casi è paritaria e non solo privata, non è detto che lo faccia perchè ha soldi da spendere. Per me, che ci ho mandato ben tre figli, pagare quella retta è stato un grosso sacrificio, che ho fato volentieri perchè credevo nella bontà della scelta.

  6. Karmell

    Spero con tutto il cuore che questo governo possa fare una cosa buona: fare in modo che gli organizzatori e gli attivisti del family day possano finalmente scendere in campo e (ri)unirsi anche politicamente (nel Popolo della Famiglia che già c’è e ha “rotto il ghiaccio”, o anche in un nuovo soggetto politico che sia una specie di evoluzione del PdF), mettendoci la faccia e abbandonando dubbi e incomprensioni.
    Temo che non farlo ora equivalga a perdere un’occasione…

  7. Orrore. Non ho figli né nipoti la cui educazione dipenda da questa tremenda versiera. Ma sono pronta a battermi contro di lei per i figli ed i nipoti di tutti. Chiacchiere a parte, cosa si può fare di concreto? Ci si deve muovere, altro che concionare su facebook. Se non ci sono sistemi “democratici” e “pacifici”, bisogna pur pensare a qualcos’altro. Basterebbero cento persone per fermarla all’entrata di Palazzo Chigi. Cento persone disposte ad andare in galera urlando il proprio sdegno.
    Sono troppo violenta per i vostri gusti? E allora tenetevi questo tizzone d’inferno.

  8. Enrico Turomar

    CitizenGO ha lanciato una petizione che chiede le dimissioni della Fedeli. Ha già raccolto 25.000 adesioni. Firmate, gente, firmate.

  9. Pasolini Giuseppe

    Grazie alla chiarezza unita al tispetto, ma grazie ancor di più a chi, senza mezzi termini, dichiara quali sono gli “ultimi” coi quali condivide la sorte, pur sapendo che si farà molti nemici (loro, non lei).

  10. Gianfranco Falcone

    Da non perdere: “Famiglia, due strade per la prossima legislatura”, sulla Nuova Bussola Quotidiana di oggi. Ce la diamo una svegliata? A costo di sacrifici, e magari di rivedere le nostre posizioni per cui non abbiamo la vocazione alla politica. Oggi l’impegno concreto è diventato inderogabile.

  11. enrico venturoli

    Se leggi come scrivono i professionisti delle nuove leve inorridisci per la mancanza di conoscenza della lingua italiana; perché gli insegnanti di questi poveri rappresentanti della emergente classe dirigente hanno avuto dei pessimi maestri, cresciuti e formatisi con il voto politico. Chissà come scrive la Fedeli? L’educazione dei ragazzi è fondamentale per una nazione e ci vuole molto senso di misura e competenza per assumere la responsabilità di guidare la scuola; e poca o nulla ideologia, ma solo l’interesse dei giovani che devono imparare ad avere le menti aperte, senza pregludizi.

  12. Klaus B

    Non si dimetterà. Siamo in Italia.
    Per quanto riguarda la questione del gender, faccio presente che il piano di formazione dei docenti voluto dal governo Renzi prevede che: 1. i docenti facciano corsi di formazione obbligatoria (come tutti i professionisti, peraltro); 2. i dirigenti verifichino che quanto appreso nei corsi di formazione sia realmente applicato (alla faccia della libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione) e prendano provvedimenti fino al licenziamento in caso contrario; 3. i dirigenti che non ottemperano a quanto sopra siano anch’essi oggetto di provvedimento disciplinare.
    Leggere per credere.
    http://www.roars.it/online/un-lucido-attacco-alla-liberta-dinsegnamento-sul-piano-di-formazione-obbligatoria-dei-docenti-italiani/
    Sommando due più due, si potrebbe desumere che la maestra che in futuro osasse non far vestire i maschietti da femminucce e viceversa sarebbe soggetta a licenziamento? e che la dirigente che non la licenziasse sarebbe licenziabile lei?
    Non lo so, forse non è così automatico, ma forse non è del tutto da escludere.

    1. E allora bisognerà andare sino in fondo… Io non sono insegnate e faccio presto a parlare, ma vi assicuro di persone che ben conosco (e insegnanti sono) che già prima di oggi hanno precisamente dichiarato in consiglio di istituto: “Prima che io insegni questa roba, dovrete passare sul mio cadavere!” A chi insegnante non è, ma magari genitore o anche no, non lasciare solo chi è in “prima linea”!

      1. giulia

        Grazie Bariom è importante NON LASCIARE SOLE LE INSEGNANTI!, Testimonio che purtroppo, per molte insegnanti questa storia dei genitori che protestano per il gender è una SCOCCIATURA, non nel merito ma per il fatto che dopo le innumerevoli invasioni di campo che da anni stanno facendo i genitori a scuola senza un vero motivo (“perché mio figlio ha preso 9 invece che 10,,perché non mettete mio figlio in classe con l’amichetto, perché ha dato tot compiti….e potrei continuare) questa viene invece sentita come un’altra invasione di campo, solo che questa volta i genitori le motivazioni serie ce le hanno.
        Si ha paura che questo “controllo” da parte dei genitori in realtà sarà un ulteriore passo verso la sfacciataggine sempre pù in aumento da parte delle famiglie su temi invece di non loro competenza, e lo sappiamo tutti quanto ci sia sempre meno rispetto verso i docenti

  13. Procopio

    In Germania, c’e’ chi e’ stato costretto a dimettersi per aver copiato una tesi di dottorato.

  14. Fabrizio Giudici

    Oscar Giannino era semplicemente presidente (o segretario, poco importa) di un partito. Per una questione simile si dimise. Ad un ministro invece è permesso?

    1. Luigi

      “Ad un ministro invece è permesso?”

      A domanda risponde:
      “Tutti gli animali sono uguali (ma alcuni sono più uguali degli altri)”

      Ciao.
      Luigi

    1. Piero

      C’e’ anche da dire che col suo partito infinitesimale ha fatto vincere il PD al Senato, che e’ tutta un’altra colpa…

        1. Enrico Turomar

          Non so se si possa attribuire la colpa a Giannino: con le sue bugie scoperte a pochi giorni dalle elezioni può solo aver fatto perdere voti al partito.

          1. Piero

            Quando fai un micro-partitino tuo personale a due mesi dalle elezioni, senza apparentarti per “stizza”, senza rappresentanza sui media (perchè sui media va solo il PD e chi lo sostiene) non solo fai un male a te stesso perchè pur prendendo voti (sperati) non prenderai rappresentanza, ma fai DI FATTO vincere quelli che dichiari di “combattere”…

            1. ola

              Non penso si possa generalizzare, se no lo stesso discorso si poteva fare con il PdF. Il successo del M5S alle ultime elezioni – che per altro fanno storia a parte perche’molti schemi classici erano saltati – per esempio non era facilmente prevedibile. Comunque a meno di palle di cristallo sono tutti discorsi col senno di poi.

              1. Piero

                Doveva prendere l’8% su scala nazionale per entrare in Senato. Se non e’ riuscito neppure a raccogliere le firme per presentare le liste nelle altre regioni, uno un paio di domande dovrebbe farsele. Altrimenti un politico del genere non e’ capace di fare il suo lavoro.
                Quanto al M5S, al contrario, era prevedibilissimo, mascherato semplicemente dall’inettitudine e dal servilismo dei media. Come e’ prevedibile, vista la FIGURACCIA rimediata dai grillini sia fuori dal parlamento, sia per l’inettitudine di governare Roma, ritorneranno presto nell’oblio da dove sono venuti (oppure si ricicleranno nel PD).

                se no lo stesso discorso si poteva fare con il PdF

                Perche’, quanto ha preso il PdF alle ultime elezioni?

                1. ola

                  “Altrimenti un politico del genere non e’ capace di fare il suo lavoro.”
                  Ok ma questo – ammesso che sia vero – e’diverso dal dire che ha creato il suo partitino con il preciso proposito di far vincere il PD.

                  “Perche’, quanto ha preso il PdF alle ultime elezioni?”
                  Non lo so, mi riferivo al ragionamento di non creare mai un partito se non sei certo di superare lo sbarramento.

                  1. Piero

                    Ok ma questo – ammesso che sia vero – e’diverso dal dire che ha creato il suo partitino con il preciso proposito di far vincere il PD.

                    che e’ come dire “Ma io non mi volevo schiantare, volevo soltanto parcheggiare vicino vicino al muro del garage”.

                    Non lo so, mi riferivo al ragionamento di non creare mai un partito se non sei certo di superare lo sbarramento.
                    “Certo” magari no, ma dallo 0,39% all’ 8% ce ne corre. Se poi con i voti SOTTRATTI vai vincere quello con le idee DIAMETRALMENTE OPPOSTE ALLE TUE, Tafazzi ti fa un baffo, non credi?

                    1. ola

                      “Ma io non mi volevo schiantare, volevo soltanto parcheggiare vicino vicino al muro del garage”.
                      Be non esattamente, il fatto di parcheggiare vicino al muro del garage non e’lecito in se, quello che dico io e’che bisogna vedere l’intenzione.

                      ““Certo” magari no, ma dallo 0,39% all’ 8% ce ne corre.”
                      Ok ma le percentuali le sai dopo le elezioni, non prima. Se no allora secondo questa logica diventa inutile sfidare i Golia della situazione ( PD e M5S ) perche’se no regali necessariamente voti a uno dei due. Questo non mi sembra sensato.

                    2. Piero

                      Non mi sono spiegato bene.
                      Se uno vuole parcheggiare a un micron dal muro del garage, c’e’ il rischio che si faccia molto molto male. Allora sopportane le conseguenze.
                      In breve: responsabilita’ delle proprie azioni. Si poteva apparentare, almeno “tecnicamente”, e avrebbe potuto:
                      1) prendere di piu’
                      2) dare rappresentanza ai voti presi direttamente
                      3) portare alcune proposte all’attenzione della maggioranza
                      4) fare perdere il PD
                      ma non l’ha voluto fare.

                      Ok ma le percentuali le sai dopo le elezioni, non prima.
                      Se gli istituti di ricerca non fossero le fogne asservite che sono, un MINIMO di direzione gliele avrebbero dovute dare.
                      E poi per un politico questa dovrebbe essere questione di NASO. Bossi, a cui si puo’ dire di tutto ma non che non sappia intercettare le aspettative e i malumori della gente, non mi ricordo in che occasione, ebbe il sentore dell’andamento di una certa elezione guardando i manifesti strappati in una cittadina di provincia.

                      Se no allora secondo questa logica diventa inutile sfidare i Golia della situazione ( PD e M5S ) perche’se no regali necessariamente voti a uno dei due
                      Bisogna avere la PRUDENZA e la FURBIZIA. E’ inutile che io mi imbarchi per la Siria, da solo, a combattere l’ISIS, non credi? E’ piu’ prudente, ed EFFICIENTE, contribuire per quello che posso e sono in grado di fare, qui, insieme a tanti altri.

                    3. Piero

                      Tra l’altro non so proprio come un cattolico potesse votare per lui (Come per Scelta Civica): e’ uno che invoca PIU’ LIBERISMO, PIU’ DEREGOLAMENTAZIONE, ecc…, proprio tutto quello che ha causato la nostra distruzione. Ora, e’ vero che siamo essenzialmente in un paese “socialista”, o meglio cattocomunista, ma noi qui abbiamo il primato di avere tutti gli svantaggi del capitalismo e del comunismo, senza avere i vantaggi di nessuno dei due. Sarebbe stata una riedizione del post-crollo del comunismo in Russia, con l’FMI e potentati vari a dividersi la torta della ricchezza degli italiani…

                    4. ola

                      “Se uno vuole parcheggiare a un micron dal muro del garage, c’e’ il rischio che si faccia molto molto male.”
                      D’accordo ma anche questo si sa col senno di poi, la cosa piu’logica mi sembra pensare che se fosse stato certo di fallire non sarebbe neanche partito – a meno che tu non sappia qualcosa che io non so che ti da la certezza del contrario.

                      “E poi per un politico questa dovrebbe essere questione di NASO.”
                      Ammesso che sia vero, non si puo’pero’fare una colpa di questo.

                      “Bisogna avere la PRUDENZA e la FURBIZIA.”
                      Vero, ma anche coraggio. Ripeto, a bocce ferme siamo tutti piu’furbi. 🙂

                      “Tra l’altro non so proprio come un cattolico potesse votare per lui (Come per Scelta Civica)”
                      Questo e’un altro paio di maniche.

                    5. Piero

                      D’accordo ma anche questo si sa col senno di poi,

                      Ma niente affatto. Tutti, un ATTIMO DOPO che si sono chiusi le urne, a pontificare sul numero di scarpe di chi ha votato questo o quello, e si fa finta di ignorare che la gente non ti votera’ dopo che non hai trovato uno straccio di 1000 persone IN UNA REGIONE per presentare la lista, e con i media predominati dal PD?

                      la cosa piu’logica mi sembra pensare che se fosse stato certo di fallire non sarebbe neanche partito – a meno che tu non sappia qualcosa che io non so che ti da la certezza del contrario.
                      Nessuna sfera di cristallo, semplice “conosco i miei polli”. Si aspettava l’ 1-2%, non ha avuto manco quello.

                      Ammesso che sia vero, non si puo’pero’fare una colpa di questo.
                      Beh, vuol dire non avere la stoffa (e Giannino di stoffa ne ha tanta! 😉 ) per fare il politico…

                      Vero, ma anche coraggio. Ripeto, a bocce ferme siamo tutti piu’furbi.
                      Ci vuole coraggio anche buttarsi dal quinto piano. Ma poi bisogna anche che abbia la pazienza di accettarne i risultati…

  15. Klaus B

    Anch’io faccio presto a parlare perché insegno alle superiori e una materia che col gender non c’entra nulla, almeno finché non lo infilano anche lì. Ma sono d’accordo con Bariom: se il gioco si farà duro, i duri cominceranno a giocare …

  16. Fabio

    Attorno al ben più capace e simpatico Oscar Giannino, si scatenò il putiferio e lui, da persona corretta qual’è, si dimise dal partito che aveva fondato.
    Non aspettiamoci nulla da questi scaldapoltrone.
    Ho visto il link corretto del ddl Fedeli … dico la verità … non ce l’ho fatta a leggerlo tutto … la parola più abusata? Sterotipati …
    Poi c’è una chicca … non so se si tratti di doppio senso … ecco la frase …
    ” tutti i membri della società, e in particolar modo gli uomini e i ragazzi ”
    … già … perché senza stereotipi i membri potrebbero averlo anche le donne e le ragazze! :-)))
    Grazie Costanza per il tuo impegno … ti sosteniamo e incoraggiamento.
    Dio ti benedica!

  17. Signori,
    dopo aver letto tanta morale e scienza umana mi domando: ma come hanno fatto solo dodici uomini ad evangelizzare secondo Dottrina di Cristo in un mondo pagano, ateo, idolatra?

    Secondo me non vivevamo due vite, apparentemente accettabili, ma nell’integralita’ della Verita’ della Buona Novella.

    Forse che fusse perche’ non c’era la televisione a confondere il barlume delle menti?

    Mah?

    Per caso esite ancora la Buona Novella o diventa sempre piu’ una fiaba natalizia?

    Buon Natale e Pace in Terra agli Uomini di Buona Volonta’.

    Paul

    1. Procopio

      Io non ho la televisione a casa, e tu tanto bravo, kerigmatico e con tanta buona volonta’?
      Non e’ questione di morale, e’ questione di un ministero che e’ stato dato ad una persona che propaganda una teoria pseudo scientifica e dall’alto di un diploma di maestra di asilo, facendosi definire dottoressa per di piu’.
      Cio’ indica chiaramente che lo studio non conta nulla.
      Forse che i buoni discepoli non dovevano combattere con i crisitani nichilisti ed anche un po’ radical chic?

  18. La verità rende liberi, così dice il Vangelo. Continuiamo con serenità e fermezza a dire la verità; è un nostro diritto, ma anche un nostro dovere. Come distinguere l’una dall’altra? Mentre la Menzogna si serve di “stereotipi” oscuri e fumosi, la Verità si esprime attraverso concetti chiari e limpidi. Grazie, Costanza. Dio ti benedica!

  19. La signora (o Ministro, o Dottoressa, o diplomata) Fedeli nel suo Disegno di Legge propone la “decostruzione degli stereotipi” dei bambini. Quali stereotipi, si chiede il lettore? Il Padre e la Madre oppure l’uso della stessa lingua, o semplicemente il lavarsi le mani prima di mangiare? Per farla breve tale proposta fornisce la possibilità di scardinare i cardini della nostra civiltà e della nostra cultura. Mi chiedo: sono consapevoli che per salvarne uno dalla violenza ne distruggono mille, lasciandoli privi di certezze sul futuro? E, più prosaicamente: manderebbero i loro figli in scuole dove, anzichè di assimilare ed accumulare nozioni, comportamenti ed abitudini, imparano a decostruire, cioè a distruggere, quel poco che finora hanno imparato?

  20. Enrico Turomar

    ‘sono consapevoli che per salvarne uno dalla violenza’

    Ma lo salvano?
    Come dice Puccetti nel suo ultimo libro, vogliono usare bambini sani come cavie, visto che non ci sono studi che confermino l’efficacia della cosa. Ma senza il consenso informato dei genitori (che si guardano bene dall’ottenere), tutto ciò è eticamente inaccettabile.

  21. Pina Raffi

    La nomina della Fedeli ha l’aria di essere una vendetta di Renzi: noi ci siamo ricordati di lui; lui si è ricordato di noi, ma noi ci ricorderemo ancora di lui 🙂

  22. Beatrice

    “Una ipotesi è che ci siano vescovi più papisti del Papa, che intendono il suo invito a non costruire muri come un invito ad accettare anche le leggi più crudeli contro i nostri figli, e che terrorizzati dall’idea di dispiacergli sono pronti a dimenticare i fondamentali della nostra fede, della dottrina, dell’antropologia cristiana.”

    Sembra che anche in Canada ci siano vescovi più papisti del Papa: usano l’Amoris laetitia per dare i Sacramenti a chi sceglie l’eutanasia, legittimando in tal modo la pratica. Qui ne parla la NBQ: http://www.lanuovabq.it/it/articoli-i-vescovi-canadesi-e-la-pastorale-dell-eutanasia-18368.htm
    E qui ne parla Matzuzzi sul Foglio: http://www.ilfoglio.it/chiesa/2016/12/14/news/vescovi-canada-eutanasia-amoris-laetitia-papa-francesco–111036/

    1. Alessandro

      Ai bambini bisogna dire la verità, cioè bisogna dire che c’è la Trinità e che Dio uno e trino è la sua ragione di vita.

      Se tu non ci credi, stai messo molto peggio di un decenne che ci crede e che si comporta di conseguenza.

      1. Alessandro

        Ai bambini bisogna dire la verità, cioè bisogna dire che c’è la Trinità e che Dio uno e trino è la LORO ragione di vita.

  23. M. Cristina

    @filosofiazzero, alessandro e tutti quanti
    In realtà ci sarebbe una buona battaglia alla base di tutto questo: quella per la LIBERTA’ DI EDUCAZIONE, leggi quello che uno vuole, scuole libere, parentali, paritarie, di qualsiasi appartenenza dove i genitori, fatta salva l’istruzione curricolare necessaria, possano davvero educare i figli liberamente. Perché è possibile in ogni paese civile ( in america addirittura a casa, cosa che non mi prende per niente, ma per dire…) tranne che in Italia? perché in Italia è rimasta l’ideologia statalista gramsciana della scuola di stato….

    1. Antonio Spinola

      Il sindaco della mia città (padre di cinque figli), per aver bloccato la diffusione nei nidi e nelle materne di libriccini che, col solito pretesto del contrasto al bullismo omofobico e di genere, promuovevano di fatto visioni ideologiche quantomeno discutibili, è stato sbertucciato su tutti i mezzi di comunicazione.
      Lui sì letteralmente “messo all’indice” e contestato ferocemente solo per aver difeso il diritto delle famiglie di decidere nel merito. Per gettare fango su Brugnaro si è mosso persino (ma poteva mancare?) Elton John.
      Ma, in prima linea c’erano, guarda un po’, proprio tante maestre d’asilo…

    2. Signora Cristiana,
      lasciamo perdere il Signor Gramsci e andiamo alcuni secoli piu’ indietro: “eppur si muove”.

      Per noi italiani il resto del mondo non esiste, e’ il resto del mondo che deve notare che noi esistiamo: altrimenti non saremmo nella condizione al vento in cui ci troviamo: Le pare?.

      Si spieghi come sia che l’acqua potabile nel Meridione non e’ una infrastruttura funzionante per tutti? ( Lasciamo da parte la corruzione mafiosa del pizzo ).

      Prova: guardi cosa ha fatto dall’ ” nulla” la Cina in 50 anni e mandavano la loro gente ad imparare in Italia. (Ah! ma quelli lavorano e noi siamo artisti…)

      Ora non so se i Cinesi conoscevano o conoscono il il Signor Gramshi, ma i fatti provano che se si vuole gliela si fa sempre come gliela facevamo noi negli anni 70.

      Ora ci siamo aggiudicati la pensione/ vitalizi e ci pensino i Marziani a far andare avanti la Nazione perche’ anche noi abbiamo i nostri Romani modi di pensare e di come predere capitale in prestito.

      Cordiali saluti e Buon Santo Natale. Paul

  24. Alessandro

    Ministro Fedeli a Repubblica:

    “Posso fare la ministra – ministra, ci tengo – dopo una vita così intensa nel sindacato. Sono stata apprezzata, promossa, chiamata a Roma, poi a Bruxelles a guidare il sindacato europeo dei tessili… Non ricordo il curriculum con la dicitura laurea, ma quello con su scritto diploma di laurea, rilasciato dopo tre anni dall’Unsas, è stato solo una leggerezza. La laurea è una cosa a cui non ho mai pensato.

    Ho 40 anni di vita rigorosa nel sindacato, non ho mai usato quel diploma…
    Mio fratello ha fatto Giurisprudenza, io ho abbracciato la Cgil”

    http://www.repubblica.it/scuola/2016/12/17/news/_ho_lavorato_una_vita_nel_sindacato_posso_fare_la_ministra_anche_senza_laurea_-154270891/

    Quindi in Italia per fare il Ministro dell’Istruzione basta aver “abbracciato la Cgil” e aver “40 anni di vita rigorosa nel sindacato”.

    I giovani lo sappiano: se si vuole emergere quella è l’affiliazione premiante…

    1. “Quindi in Italia per fare il Ministro dell’Istruzione basta aver “abbracciato la Cgil” e aver “40 anni di vita rigorosa nel sindacato”.”

      Non il Ministro, la MINISTRA! (Di ci scampi e liberi da queste insulse variazioni di genere lessicali!)
      Ci tiene!

      1. Alessandro

        Bariom

        Stavolta sono d’accordo con il compagno presidente emerito Napolitano:

        “Permettetemi di reagire alla trasformazione della lingua italiana con l’orribile appellativo di “ministra” o l’abominevole appellativo di “sindaca”.
        La chiamerò “signora presidente” come chiamavo Nilde Iotti. Penso che alla mia età qualche licenza mi sia concessa”. Così Giorgio Napolitano rivolto alla presidente della Camera Laura Boldrini e a Valeria Fedeli”

        http://www.ilgiornale.it/news/cronache/napolitano-abominevole-parola-sindaca-o-ministra-1343140.html

        1. É la neolingia bellezza!! 😝👎 com’è che ancora nessuna donzella si è schierata contro l’appellativo “medico”? Vuoi mettere un bel “medica”!?

            1. Luigi

              “Si, ma poteva aprir bocca un po’ prima, no?”

              Ci ha messo cinquant’anni – no, dico, mezzo secolo! – per capire che sui fatti ungheresi del ’56 aveva forse tenuto una posizione sbagliata.
              Qui gliene sono bastati solo una decina, di anni… chissà che prima o poi non rammenti anche cosa pensava il compagno (suo!) Pajetta, riguardo a certi comportamenti.

              Per il resto, mi sembra sempre adatto questo passo della Didachè:

              II. Secondo precetto della dottrina. Non uccidere, non commettere adulterio, non corrompere i ragazzi, non fornicare, non rubare, non fare magie, non fare veneficii, non uccidere il bambino con l’aborto, non lo sopprimere appena nato, non desiderare i beni del tuo prossimo. Non essere spergiuro, non essere falso testimone, non essere maldicente, non essere vendicatore. Non essere doppio nel pensiero e nella parola; la doppiezza della parola è laccio di morte. Il tuo discorso non sarà menzognero né vuoto, ma memore dell’azione. Non sarai avaro, né rapinatore, né ipocrita, né malizioso, né insolente. Non ordirai il male contro il tuo prossimo. Non odierai nessuno; ma correggerai gli uni e pregherai per gli altri e li amerai più della tua anima

              Buona domenica.
              Luigi

              1. Alessandro

                Ad Avvenire galantinizzato invece la Fedeli la chiamano “ministra”, offrendole pure la ribalta.
                La teoria gender? Non esiste. E se anche esistesse è tutta un’invenzione che la Fedeli o il governo o il parlamento vogliano introdurla nella scuola.

                Il direttore del cosiddetto “quotidiano dei cattolici” prende tutto per oro colato: ovviamente tace sui titoli di studio della cosiddetta “ministra”, ovviamente ringrazia per la missiva chiarificatrice (“una risposta non solo e non tanto a me quanto a interrogativi legittimi – anche se non sempre lucidi nell’argomentazione e pacati nei toni – per le posizioni che aveva assunto o che le erano state attribuite sul tema che – per sintesi – ormai quasi tutti, comunque la pensino, richiamano con la parola-slogan “gender”), ovviamente si scappella (“Credo perciò che sia molto importante ciò che lei dice e molto interessante l’impostazione che dichiara di voler dare al suo lavoro di governo della scuola italiana sulla cruciale frontiera educativa della non discriminazione e della effettiva parità dei sessi”).

                Morale: Avvenire galantinizzato certifica che lo scandalo-Fedeli è tutto un equivoco montato in buona sostanza da quegli esagitati integralisti del Family day. Questione chiusa. La CEI vota la fiducia alla Fedeli e augura buon lavoro alla “cara ministra”:

                https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/fedeli-il-mio-impegno-per-educare-alla-parita-tra-uomo-e-donna

                  1. Enrico Turomar

                    Alessandro,
                    nell’ultimo libro del dott. Puccetti, se non ricordo male, c’è scritto che, pochi giorni dopo che l’allora ministro aveva negato l’esistenza delle teorie gender, la Fedeli, mi pare in un’intervista (stasera controllo), aveva detto: ‘Il gender? E’ già nella buona scuola’, o qualcosa di analogo.
                    Ho poco tempo in questo periodo, ma stasera cercherò di trovarne un po’ per scrivere a Tarquinio. Credo sia importante fargli capire che, per dirla con Totò, ‘ccà nisciuno è fesso!’

                    1. Alessandro

                      Enrico
                      purtroppo non ho ancora letto il libro di Puccetti e francamente negli ultimi messi non ho seguito tutte le dichiarazioni della Fedeli, quindi non ti posso essere d’aiuto.
                      Se trovi il riferimento all’intervista forse conviene che lo riporti anche qui a beneficio di tutti… giusto scrivere a Tarquinio per fargli sapere che non siamo tutti fessi come qualcuno ci vorrebbe, ma non ti pubblicherà mai, perché l’ordine dall’alto è quello di farsi piacere la Fedeli…

                    2. Enrico Turomar

                      Alessandro,
                      ok, riporterò quello che trovo nel libro anche qui.
                      Non mi interessa tanto che mi pubblichino quanto che sappiano che non tutti si bevono i bei discorsetti della Fedeli.
                      Solo un ingenuo può credere che questa signora abbia completamente cambiato rotta con la nomina a ministro e non si può aspettare che faccia qualche pessima legge (o qualche pessimo decreto attuativo) per criticarla dopo, dobbiamo impedirle PRIMA di combinare pasticci nella scuola.

                    3. Alessandro

                      Fatta una breve ricerca:

                      In un’intervista a Geppi Cucciari durante la trasmissione “Un Giorno da Pecora” la (allora non) “ministra” Fedeli disse:

                      “DOMANDA – Valeria ma è vero che vorresti introdurre l’Educazione di Genere nelle Scuole e nelle Università?
                      RISPOSTA della Fedeli – C’è già nella BUONA SCUOLA.”

                      http://www.notizieprovita.it/economia-e-vita/gender-nella-buona-scuola-gia-ce-parola-di-valeria-fedeli/

                      In ogni caso, l’educazione al gender c’è eccome nella “Buona Scuola”:

                      http://www.lanuovabq.it/it/articoli-il-gender-nella-buona-scuola-ce-eccome-13641.htm

                  1. Enrico Turomar

                    Io non sono d’accordo su questo, perché la CEI non è solo Galantino, ma è formata da tanti bravi vescovi e sacerdoti e danneggiarli per dare un segnale ad Avvenire e a Galantino mi sembra un peccato. Tuttavia penso che chi vuol dare comunque un segnale debba informarli, altrimenti il segnale non arriverà.

                    1. Piero

                      Ci sono tanti modi per aiutare “tanti bravi vescovi e sacerdoti “, senza passare necessariamente dalle casse della CEI. Per esempio aiutare direttamente il proprio parroco (e non costituisce peccato, al contrario di quanto dice una certa vulgata terzomondista cattocomunista) anche non mettendo mano direttamente al portafoglio, ma magari accompagnarlo in macchina nei giri a portare la Comunione ai malati, o magari aiutare i ragazzi in sagrestia con i compiti, o facendo il proprio mestiere facendo una consulenza non pagata. Io da tre anni a questa parte faccio cosi’.

                    2. Enrico Turomar

                      Piero,
                      hai perfettamente ragione che ci sono mille modi di aiutare i sacerdoti. Però io considero che l’8X1000 comunque da qualche parte deve andare e io preferisco che vada tutto per progetti di sacerdoti e vescovi della Chiesa Cattolica (e quindi magari anche al mio e al tuo parroco se ne hanno bisogno) piuttosto che solo in parte. Altra cosa sarebbe se saltasse fuori che mons.Galantino o altri ne usassero una parte a sproposito o li distribuissero in base a preferenze personali.
                      Non è un dogma di fede, ognuno fa come vuole, ci mancherebbe 🙂

                    3. E io concordo sia con Enrico che con Piero… Anche perché le cose si possono fare “ambedue tuttequattro” come diceva quello… 😉

                    4. Piero

                      @Bariom:
                      Non so se e’ una citazione (forse in questo mi puoi aiutare) ma la mia povera madre mi diceva che si PUO’ andare in Paradiso anche soltanto stirando le camicie…

                    5. bri

                      @enrico
                      Concordo
                      Aggiungo che chi lascia non espressa preferenza sulla destinazione del suo 8 per mille sostanzialmente stante l’attuale criterio di ripartizione ne dona comunque alla Chiesa Cattolica una percentuale superiore al 60%.

                      Levare il proprio 8×1000 è giusto una sorta di sfizio (anche perché non è che quanto proposto da Piero sia sconsigliato aggiungerlo all’8×1000)

                    6. Piero

                      @bri
                      Nessuno ha mai detto (o almeno, non io) di lasciare in bianco il campo apposito.
                      Io per esempio quest’anno l’ho donato all’Unione delle Comunita’ Ebraiche, visto che qui in Italia ci sono gia’ un sacco di amici dei mullah (per pura vigliaccheria o convenienza).
                      Non siamo cosi’ ingenui: non saranno certo i 50 euro che non verranno da Piero a mandare in bancarotta la CEI (che continuera’ a pagare anche la scuola guida ai “migranti” ma non ad aiutare padri, magari pure cattolici, in difficolta’), ma vista la quasi totale apostasia del clero, nostrano e non
                      http://www.marcotosatti.com/2016/12/19/il-disastro-della-chiesa-belga-leonard-e-il-professore-licenziato-da-una-scuola-cattolica-difendeva-lourdes-e-i-miracoli-del-vangelo/
                      e visto che capiscono soltanto se li si colpisce nel portafoglio questo e’ l’unico modo concreto di far capire alle gerarchie che hanno proprio stufato.

                1. Giusi

                  ADINOLFI A TARQUINIO:

                  Mario Adinolfi

                  vi ho chiesto di scrivere a m.tarquinio@avvenire.it e l’ho fatto anche io

                  LETTERA APERTA AL DIRETTORE DI AVVENIRE
                  di Mario Adinolfi

                  Caro Marco, ci conosciamo da un quarto di secolo e i miei primi anni di vita professionale li ho condotti apprezzando le tue doti di collega accorto e ligio, aiutando credo in maniera decisiva la tua scalata alla direzione di Avvenire. Mi permetterò dunque la franchezza per una volta spoglia dalle ipocrisie del cattolichese, a cui il tuo giornale quotidianamente ci abitua. Il riferimento è alla lettera di Valeria Fedeli e alla tua risposta pubblicate il 20 dicembre 2016 sotto il titolo “Fedeli: il mio impegno per educare alla parità tra uomo e donna”. Il Popolo della Famiglia, movimento che presiedo, non chiama la signora ministro o ministra o che dir si voglia, è indegnamente seduta a viale Trastevere avendo mentito sui suoi titoli di studio, millantato una laurea mai posseduta, addirittura non ha mai sostenuto neanche l’esame di maturità. Abbiamo dimostrato questi fatti con evidenza, colei che noi chiamiamo “pinocchia” li ha candidamente ammessi, con arroganza non ha presentato le dimissioni che sarebbero state considerate naturali e ovvie in qualsiasi paese del mondo. Anzi, cerca legittimazione venendo a scrivere una lettera densa di bugie proprio al direttore di Avvenire, che non ritiene di menzionare l’incidente del titolo di studio inventato (per non dover menzionare il Popolo della Famiglia), mentre nello scritto della signora riscontra “lineare chiarezza”.

                  “Lineare chiarezza” su cosa? Sulla questione della menzogna agli italiani sul titolo di studio certamente no, quella per Avvenire era gravissima quando a pronunciarla era l’innocuo Oscar Giannino, ma oggi Avvenire ha posto la mordacchia al tema e manco citato la notizia. Il riferimento è al tema dell’introduzione dell’educazione gender nelle scuole come materia obbligatoria, su cui la pinocchia è prima firmataria di un apposito disegno di legge nonché responsabile dell’inserimento del famoso comma 16 all’interno della legge 107 nota come “buona scuola”. Valeria Fedeli afferma: “Non ho mai fatto riferimento a una supposta ‘teoria gender’, tanto meno a una ‘ideologia’, non solo perché il pensiero ideologico mi è strutturalmente estraneo, ma perché una simile ideologia, ammesso che esista, e non è mai stata d’ispirazione per l’operato mio, o del Parlamento o del governo. Vorrei che la parola gender uscisse dal nostro vocabolario in questa accezione minacciosa, e che tornassimo a parlare di uguaglianza tra donne e uomini, in linea con le normative nazionali e internazionali sui diritti umani”. Tu, caro Marco, le dai bordone: “La ringrazio, gentile ministra Fedeli, per la lineare chiarezza di questa sua pur articolata lettera. Una risposta non solo e non tanto a me quanto a interrogativi legittimi (anche se non sempre lucidi nell’argomentazione e pacati nei toni) per le posizioni che aveva assunto o che le erano state attribuite sul tema che (per sintesi) ormai quasi tutti, comunque la pensino, richiamano con la parola-slogan ‘gender’, intendendo con essa la pretesa di decostruire la basilare differenza maschile-femminile e alludendo a un’offensiva (che ha avuto e ha organizzatori e sostenitori anche in Italia) per istruire in questo senso scolari e studenti”.

                  Caro Marco Tarquinio, l’allarme sul gender non l’ha lanciato Mario Adinolfi o il Popolo della Famiglia. La parola “gender” non è una “parola-slogan”, ma una delle principali preoccupazioni di Papa Francesco che l’ha denunciata utilizzando proprio quella parola in innumerevoli interventi, l’ultimo il 3 ottobre 2016 rientrando dalla Georgia: “Ho parlato di quella cattiveria che oggi si fa con l’indottrinamento della teoria gender. Un padre francese mi raccontava del figlio di dieci anni: alla domanda ‘cosa vuoi fare da grande’ ha risposto: la ragazza! Il padre si è accorto che nei libri di scuola si insegnava la teoria gender, e questo è contro le cose naturali”. Sul quotidiano La Croce del 20 dicembre 2016, il giorno in cui tu trovavi “lineare chiarezza” nelle parole di Valeria Fedeli, noi riportavamo i dati di una nazione, la Svezia, dove ora fin dall’età della scuola dell’infanzia è stato introdotto il pronome “hen” per identificare bambini “neutri, dall’identità sessuale incerta”, portando l’ospedale di Stoccolma che fino al 2012 aveva “curato” appena 4 bambini per disforia di genere, a ricoverarne nel solo 2015 ben 116 e oltre 200 nel 2016 (aspettiamo la fine dell’anno per i dati ufficiali). Centinaia e centinaia di bambini in un solo ospedale di una sola città in un solo anno, l’ospedale è l’Astrid Lindgren pediatrico di Stoccolma. I bambini vengono sottoposti a sovradosaggi ormonali e alla somministrazione di farmaci per il blocco della pubertà con la finalità di prepararli al cambio di sesso. Ecco, questo è esattamente quello che intendeva Papa Francesco, ripeto Papa Francesco e non Mario Adinolfi, quando riferiva l’episodio del bambino di dieci anni francese. I responsabili di questa tragedia sono gli ideologi del gender e Valeria Fedeli in Italia ne è una delle esponenti principali, tanto da aver presentato il disegno di legge sull’educazione gender come materia obbligatoria nelle scuole, travestito da legge sulla “educazione di genere” e sulla “parità tra uomo e donna”, concetto ovvio su cui non sono necessarie materie di studio obbligatorie a scuola.

                  Che Valeria Fedeli sia un’ideologa del gender non è una supposizione, basta leggere le sue dichiarazioni. Basta riascoltare il suo intervento in aula al Senato durante il dibattito per l’approvazione della vergognosa legge sulle unioni gay, nota anche come legge Cirinnà. La Fedeli ha parlato il 4 febbraio 2016 e questo ha detto: “Se tutti i cittadini sono uguali, come dice la Costituzione, perché ad alcuni è negato il riconoscimento del legame affettivo e familiare che hanno con un’altra persona? Se tutti i bambini sono uguali perché alcuni hanno meno tutele di altri e sono condannati a vivere nella discriminazione? Se in tutta Europa questi diritti sono riconosciuti, perché non è lo stesso per le coppie omosessuali italiane e per i loro figli, figli di italiani?”. Dunque è chiaro. Per la Fedeli la coppia omosessuale è famiglia, la coppia omosessuale ha figli (nati con l’utero in affitto, non ci sono altri modi) e il riferimento normativo è quello “europeo”, dunque della Francia che preoccupa Papa Francesco e della Svezia che preoccupa noi per i dati che abbiamo appena elencato.

                  Vedi caro Marco, se qualche volta i toni si alzano e diventano poco “pacati”, è perché legittimando le falsità e le ipocrisie e il non detto delle Valeria Fedeli di turno, per paura di mettersi in urto con il potere, a chi di potere non ne ha resta solo l’urlo. Vorrei che ti arrivasse forte quest’urlo, vorrei che tu lo facessi tracimare nelle pagine sempre “pacate” e qualche volta placate di Avvenire, vorrei che portassi un po’ di sconquasso e reale dibattito su un tema che pare essere secondario e invece è determinante. Pochi giorni fa a Ragusa un tribunale ha emesso una sentenza sempre ossequiante l’ideologia gender: autorizza un 27enne a dichiararsi donna all’anagrafe pur restando maschio a tutti gli effetti anatomicamente. Ecco, quando ti chiedi cos’è l’ideologia gender, la risposta è in questa sentenza. Una sentenza ideologica, appunto, che scardina un elemento fondante della verità, scritta nel Dna delle nostre cellule, nei nostri cromosomi, scientificamente rilevabile. L’ideologia gender dichiara transeunte ciò che transeunte non è, in nome di un’ideologia dell’autodeterminazione che è finta libertà contro la verità. Questa follia è destinata a travolgere la nostra società, ha la finalità di giungere al traguardo ideologico dell’omogenitorialità legittimata, per devastare la famiglia che è l’unico ostacolo che separa lorsignori dalla costruzione di una società di individui fragili e sbandati perché profondamente soli, che senza verità non hanno alcuna libertà e son dunque agevolmente manipolabili.

                  Questa mia preoccupazione, la preoccupazione del Popolo della Famiglia, non dovrebbe essere una preoccupazione dei cristiani, ma di tutti gli uomini di buona volontà. E se Papa Francesco indica la via su molte strade innovative, la indica anche su questa, sull’allarme reiterato rispetto all’espandersi della colonizzazione ideologica del gender. Essere complici e vedere “lineare chiarezza” in chi chiaro davvero non è e mente persino sul titolo di studio nel curriculum, vuol dire aver inforcato un paio di occhiali con le lenti sbagliate. Con affetto e amicizia, ma anche con fermezza e nettezza, ti chiedo di dare spazio a queste mie osservazioni su Avvenire come hai voluto darne a una persona che indegnamente ricopre la carica di ministro, in violazione dell’articolo 54 della Costituzione che prevede che i pubblici uffici siano svolti “con disciplina e onore”. Ricordando a lei e a tutti coloro che avessero dubbi che è famiglia solo la “società naturale fondata sul matrimonio”. Anche qui, non siamo nei canoni del diritto ecclesiastico, ma all’articolo 29 della Costituzione repubblicana che quasi venti milioni di italiani domenica 4 dicembre hanno difeso dall’assalto di manipolatori che avevano promesso che avrebbero tolto le tende e invece, poiché sono bugiardi matricolati, sono ancora al governo a fare danni. E chi scrive li conosce bene, forse più di te, caro Marco, che sei caduto nella loro strumentale ricerca di legittimazione che non meritava ascolto.

                  1. Alessandro

                    http://www.lanuovabq.it/it/articoli-quell-amore-sbocciato-tra-avvenire-e-la-fedeli-18435.htm

                    “La triste verità è che chi sta guidando di fatto la CEI ha già sostanzialmente accolto la teoria gender: certamente in modo soft, dividendo il gender buono dal gender cattivo (come fosse il colesterolo), con tanti distinguo, arricchendolo di buoni sentimenti; tutto quel che si vuole, ma pur sempre a favore del gender.
                    Così come monsignor Galantino e Tarquinio si sono più volte espressi a favore del riconoscimento delle unioni omosessuali: certo, non trattate come famiglia, e con dei limiti all’adozione, ma pur sempre a favore delle unioni civili che lo stesso Tarquinio vede – lo ha scritto lui – come un incremento di solidarietà nella società.”

  25. giulia

    Se con quei 3 anni di diplomino da maestra asilo avesse insegnato per almeno 20 anni, lo potrei anche accettare, ma questa del mondo scuola che c….o ne sa????!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    1. Alessandro

      Giulia,

      ma l’hai capito o no che ha fatto 3 anni di militare a Cuneo… no 40 anni di servizio rigoroso alla Cgil nel tessile? Con una esperienza così sei abilitato/a/* a far tutto! 😉

      1. giulia

        In un certo senso, avrebbe pure ragione la Fedeli a vantare la sua militanza CGIL come titolo…visto quanto purtroppo è sindacalizzata la scuola…

  26. Cristina

    C’è un giudice a Ragusa che in un colpo solo ha
    – reso inutile la legge sulle “unioni civili”,
    – legittimato non solo la step-child adoption, ma addirittura la semplice adozione da parte di coppie omosessuali
    – legittimato il gender:

    http://www.lastampa.it/2016/12/17/italia/cronache/per-cambiare-sesso-allanagrafe-non-serve-unoperazione-chirurgica-Kb8phtu0631GVrtE9XbHDM/pagina.html

    Da ora in poi per due omosessuali che vogliono sposarsi (non “unirsi civilmente” alla Cirinnà, ma proprio sposarsi), è sufficiente che uno di loro cambi sesso ed è fatta. Potranno andare in comune è sposarsi come una coppia uomo-donna. e potranno anche adottare bambini (dato che sono una “normale” coppia uomo-donna). E anche la toeria gender viene sancita “ope legis”, a colpi di sentenze. Fine della discussione.

    Il Problema dei Problemi è che in qeusto Paese qualunque giudice si sente autorizzato a legiferare, sostituendosi al parlamento. Questo è il vero pericolo per la nostra democrazia, altro che il referendum!

    Cosa si può fare? Un mega-ricorso? Una protesta nazionale? Una raccolta di firme?

    1. Piero

      Cosa si può fare? Un mega-ricorso? Una protesta nazionale? Una raccolta di firme?
      Ci dovevate pensare prima, invece di fare orecchie da mercante pensando di approfittare della situazione.
      Tornano sempre alla mente le famose parole di Brecht (in realta’ prese da un sermone ):
      Prima di tutto vennero a prendere gli zingari,
      e fui contento, perché rubacchiavano.
      Poi vennero a prendere gli ebrei,
      e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
      Poi vennero a prendere gli omosessuali,
      e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
      Poi vennero a prendere i comunisti,
      e io non dissi niente, perché non ero comunista.
      Un giorno vennero a prendere me,
      e non c’era rimasto nessuno a protestare

      Chi e’ causa del suo mal, pianga se’ stesso

  27. roberto

    brava costanza ,per la tua campagna per il bene comune.Aveva ragione san Pio del pericolo dell’assuefazione all’aborto e per questo era restio ad assolvere la donna che abortiva.Bisogna amare il destino delle donne.

    un caro augurio

    Roberto

  28. Enrico Turomar

    Alessandro,
    oggi ad un giorno da pecora c’era la Cirinnà ma non ho avuto tempo per ascoltare. Che tu sappia c’è modo di riascoltare i programmi radio della RAI?

      1. Enrico Turomar

        Bariom,
        grazie. In genere i conduttori di un giorno da pecora sono piuttosto ‘birichini’ con le domande e sono curioso di sentire cosa ha detto la Cirinnà (magari su come pensano di procedere dopo la battuta d’arresto del referendum).

  29. Enrico Turomar

    Alessandro,
    eccomi qua, faccio una sintesi di quanto scritto da Puccetti.
    Solo 12 giorni dopo che la Giannini aveva detto: ‘Chi ha parlato e continua a parlare di teoria gender in relazione al progetto educativo del governo Renzi sulla scuola, compie una truffa culturale…’ la Fedeli risponde all’intervistatrice che chiede se intende introdurre l’educazione di genere nella scuola e nell’università: ‘Certamente. C’è già nella buona scuola, per fortuna’.
    L’intervista è stata fatta durante la trasmissione ‘Un giorno da pecora’ del 28 settembre 2015, http://youtu.be/mPQfUqzv9Qw
    Non ho verificato se il link funziona.

    1. Enrico Turomar

      Ho verificato, funziona. Da lì sono andato al video dove la Fedeli dice che se vince il no al referendum governo e parlamentari se ne andranno. Sapendo come in realtà è andata, il video sarebbe già notevole di per sé, ma la ciliegina è la padronanza dell’italiano del neo-ministro. Ascoltare per credere.

      1. Alessandro

        Enrico,
        peccato che stranamente di tutte queste informazioni su parole e gesta della Fedeli (e mettiamoci pure il curriculum creativo della “cara ministra”) il direttore di Avvenire paia all’oscuro…

        1. Enrico Turomar

          Alessandro,
          come dici tu, pare che lui non sapesse nulla, pare. Io non ci ho creduto, ma per sicurezza ieri sera ho provveduto ad informarlo 🙂

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