#stopgender: il “bus della libertà” scalda i motori

di Federico Cenci 

“I bambini sono maschi, le bambine sono femmine”. Un concetto che appare ovvio, pleonastico, ma non inutile da ribadire. In un tempo in cui nelle scuole vengono proposti corsi tesi a destrutturare l’identità sessuale, le polemiche possono attizzarsi anche per una frase di tal banale risma.

È per questo che gli attivisti italiani della piattaforma online CitizenGo stanno idealmente affilando le armi in vista dell’iniziativa che da sabato 23 settembre a sabato 30 li vedrà impegnati in un viaggio per l’Italia. Un grande pullman di linea, colore arancione con bordi bianchi, partirà da Roma per poi arrivare il giorno successivo a Firenze, il 25 sarà a Milano, il 26 a Brescia, il 27 a Bologna, il 28 a Bari, il 29 a Napoli e infine il 30 il ritorno a Roma, dove è prevista una manifestazione.

Sulla fiancata del grosso mezzo a quattro ruote – chiamato il Bus della Libertà – campeggerà a caratteri cubitali la scritta in questione, seguita da “La natura non si sceglie” e “#StopGender nelle scuole”. In questi giorni è stato pubblicizzato a Roma da una campagna d’affissione di manifesti con il provocatorio motto “basta violenza di genere” sui bambini.

L’iniziativa, nata in Spagna ed estesa ad altre parti del mondo, è stata importata in Italia dai ragazzi di Generazione Famiglia, una delle organizzazioni promotrici degli ultimi due Family Day, nonché anima della sezione italiana di CitizenGo. Con questo pullman – spiega a InTerris Filippo Savarese, responsabile per il nostro Paese della piattaforma online – “vogliamo denunciare il regime di pensiero sulle verità più elementari, come il fatto che si nasca maschi o femmine”. Secondo Saverese, “c’è un clima di intolleranza verso la normalità di questa espressione”.

La conferma di quanto sostiene il responsabile di CitizenGo Italia sarebbe la diffusione nelle scuole del Belpaese di corsi che dietro l’obiettivo di contrastare bullismo e discriminazioni, celano la diffusione del gender, ideologia che travalica natura e dato oggettivo affermando che l’identità sessuale sia fluida e si possa scegliere nel corso del tempo.

Dopo aver attraversato le strade della Spagna, il Bus della Libertà ha fatto tappa in vari Paesi latinoamericani, negli Stati Uniti – dove ha sostato davanti al Palazzo di Vetro dell’Onu – e in Germania. Finito il tour in Italia, il mezzo raggiungerà la Francia. “L’idea è quella di lanciare un messaggio di grande impatto mediatico”, spiega Savarese.

Il proposito è stato già pienamente centrato, viste le veementi reazioni innescate dal rombo di questo pullman. “Proteste di piazza da parte di organizzazioni lgbt sono state all’ordine del giorno in quasi ogni città in cui è passato il Bus della Libertà”, afferma Savarese. Ma più che il dissenso dal basso, a far rumore sono state le proteste di note personalità politiche e finanziarie.

Chelsea Clinton, figlia dell’ex candidata presidente degli Stati Uniti, si è mostrata indignata rispetto alla presenza dell’automezzo negli States. In Spagna ha chiesto invano che il Bus della Libertà venisse bloccato in partenza Manuela Carmena, sindaco di Madrid. Ma il più clamoroso è l’intervento del magnate e speculatore finanziario George Soros, che su Twitter ha scritto: “Una falsa narrativa ha messo radici in America Latina, minacciando i diritti delle donne e delle persone lgbt”. La “falsa narrativa” cui fa riferimento è la denuncia da parte degli animatori del Bus della Libertà nei confronti dell’ideologia gender, propinata ai bambini nelle scuole.

Le ire di certe personalità testimoniano – osserva Savarese – “che stiamo toccando un nervo scoperto”, perché il solo fatto di fare informazione su questo tema “è considerato intollerabile da chi vuole propugnare un certo tipo di società”.

D’altronde la fondazione Open Society, di cui Soros è a capo, sostiene con lauti finanziamenti le organizzazioni lgbt e i partiti politici che si fanno promotori delle loro istanze.

Ma il milionario Soros quale giovamento può trarre dalla diffusione dell’agenda progressista, fatta, oltre che di adozioni e matrimoni omosessuali, anche di aborto e legalizzazione della droga? Secondo Savarese certi “grandi amministratori di strumenti finanziari, politici e culturali” sono mossi “dalla sete di poter governare i fenomeni”, e per farlo “è necessario che le popolazioni non si ribellino”.

Di qui l’interesse a rendere le persone più malleabili e dunque “senza identità, senza pretese, senza ‘spina morale’, senza corpi intermedi come la famiglia e l’associazionismo”.

Savarese sottolinea che “un discorso fondamentale per noi in questa battaglia” è quello pronunciato da Papa Francesco al Parlamento europeo di Strasburgo nel 2014, in cui denuncia la “pressione di interessi multinazionali non universali” che indeboliscono e trasformano le democrazie “in sistemi uniformanti di potere finanziario al servizio di imperi sconosciuti”.

Non solo il Pontefice, una sponda vaticana nella lotta sociale per difendere il diritto naturale è rappresentata dal Tribunale della Penitenzieria Apostolica. Pochi giorni fa a Fatima il card. Mauro Piacenza, che ne è il penitenziere maggiore, ha detto che “nulla è più profetico, più moderno, più anticonformista che difendere la vita, la famiglia, l’educazione, riconoscendo come queste, oggi, siano le vere emergenze”.

Parole che hanno corroborato Savarese e gli altri esponenti di CitizenGo Italia, pronti a sfidare contestazioni anche nel nostro Paese. Finora sono giunte al loro indirizzo solo “velate minacce” da parte di utenti che si nascondono dietro allo schermo di un pc.

Nessuna tensione da parte di Savarese e soci, del resto “non andiamo in assetto di combattimento, vogliamo solo accendere i riflettori sui tentativi ripetuti di diffondere l’ideologia gender nelle scuole e protestare contro le sentenze dei tribunali che convalidano la ‘stepchild adoption’ legittimando così l’utero in affitto”. È per questo ultimo punto che il pullman partirà proprio dalla Corte di Cassazione di Roma (lato Lungotevere).

Un luogo simbolo, come il Ministero dell’Istruzione, altro edificio sotto il quale si fermerà il Bus della Libertà. A tal proposito spiega Savarese che “ogni anno aumentano le denunce di genitori nei confronti della diffusione dell’ideologia gender nelle aule scolastiche dei loro figli”, conferma del fatto che “cresce la presa di coscienza” sul tema.

La fase di rodaggio è dunque alle spalle. Il motore è caldo, non resta che accendere il bus per questa nuova tappa della battaglia.

fonte: interris

 

20 pensieri su “#stopgender: il “bus della libertà” scalda i motori

  1. Claudia

    Grazie per questa azione informativa. Purtroppo in USA dove vivo siamo molto più “avanti” (direi indietro ma poi non si capisce) che in Italia. A parte la scuola che è una tragedia, anche nella vita normale quotidiana si incontrano seri problemi. Proprio oggi due coppie omosessuali hanno fatto causa alle agenzie religiose del Michigan per adozione che venivano tollerate. Forse chiuderanno? Come nel 2006 Catholic Charities, una delle più vecchie agenzie di adozione del paese che ha chiuso piuttosto che rinunciare ai principi cattolici. Altri sei stati hanno questa tolleranza che permette di affidare i bambini a famiglie vere composte da un uomo e una donna. Dicono che lo fanno per i bambini ma a me sembra di no dato che le agenzie cristiane chiudono e quindi i bambini hanno meno supporto. Invece se le lasciassero stare e andassero in agenzie non religiose i bambini avrebbero il doppio delle possibilità di essere adottati. Dato che ci sono tutt’e due i tipi di agenzia. Molto triste. In Italia mi sembra che per ora stiate meglio. Che Dio vi protegga.

    1. Claudia,

      voi siete più avanti in senso cronologico. Questo vuol dire che l’incendio è ancora più grande; però vuol dire anche che ci sono più pompieri sul campo. Le marce per la vita sono più partecipate, come le preghiere davanti agli abortifici, eccetera. È anche molto ricca e articolata la reazione di intellettuali cattolici e l’attività associativa. Questo per noi potrebbe essere un vantaggio, perché ci metterebbe in grado anticipare la reazione prima che essa scaturisca dalla constatazione di danni eclatanti. Per ora dormiamo ancora troppo; speriamo che sia ancora per poco.

    2. Il tutto dimostra quale sia la vera ratio di chi intenta simili cause…

      Mi ricorda il figlio contese dalle due donne e il giudizio del Re Salomone.

  2. ROSA
  3. Nathalie

    Qualcuno sa dirmi dove possiamo e a che ore venire domani a Roma per un sostegno a questa bellissima e coraggiosa iniziativa? Siamo la maggioranza, perchè permettere alla minoranza di imporrci come educare i nostri figli!!!!!!!

  4. Nathalie

    Dimenticavo. Proverò a informare anche i genitori del catechismo del figlio di questa bellissima iniziativa, anche se di certo non so come la vedranno. Quando ho provato a invitare a Family day genitori del calcetto della Parrocchia, molti mi hanno tolto saluto e molti non mi rivolgono più la parola…. Anzi, mi hanno detto che non sono tollerante e che bisogna rispettare tutti!!! Il rispetto è una cosa,ma imporre ai miei figli educazione gender è un’altra. Evidentemene, non sono “moderna”….Tutte famiglie apparentemente normali; mamà,papà e i figli…..

  5. La differenza tra noi e quelli che definiscono cattofascista il bus #stopgender e che si stanno organizzando per decidere “come accogliere sto cavolo di bus” è che noi rispettiamo le loro idee, solo pretendiamo che non vengano insegnate ai nostri figli nelle scuole, come noi non costringiamo tutti nella scuola dell’obbligo ad ascoltare le nostre opinioni sulla sessualità.
    I bus con le immagini del Gay Village possono circolare liberamente, e nessuno di noi ha protestato. Non ce li siamo filati.
    La differenza infatti è che noi chiediamo solo che i nostri figli non vengano costretti nella scuola dell’obbligo a campi di rieducazione ideologica, mentre loro, ammesso che di figli ne abbiano (?) sono liberi di educarli come credono.
    La libertà deve essere vera.
    Non lo è l’obbligo di condividere opinioni prive di qualsiasi fondamento scientifico.

    1. Christina

      Sono pienamente d’accordo, non voglio in nessun modo dare a mia figlia un’educazione di genere e non mi sento rispettata quando non posso decidere io sull’educazione sessuale di una creatura che ha solo 7 anni..
      Noi cerchiamo di fare del nostro meglio e già non è facile, se ci si mette anche l’ideologia vdi genere siamo fritti….

      Ha che ora e dove ci si incontra domani?

      PS: spero di poter venire, x me il sabato è lavorativo..

    2. Ma la scuola ha un’impronta massonica, per cui di che ci si meraviglia? In un paese dove e’ permesso ingiuriare liberamente la madre di Dio, poiche’ non e’ considerata divinita’, mentre per contro e’ sanzionabile inveire contro Visnu’ o Allah, perche’ dunque la gender-materia non dovrebbe divenire materia di insegnamento scolastico?

    3. Ronganos

      E che dire del potere della televisione? Esiste purtroppo un ben noto programma sulla emittente Mediaset che ha completamente snaturato l’intento per cui è nato e per cui negli anni ha congeguito un alto gradimento cause farlocche a parte. Il problema ed il pericolo allo stesso tempo è sorto da quando la conduzione è passata ad una Sua ( di Costanza) nota collega giornalista la quale sta facendo scempio di ogni sano principio umano diventando la portabandiera di quei colori che da rappresentare un fenomeno atmosferico di fisica-ottica, adesso mi fa venire il voltastomaco.
      Ma non potrebbe Lei farsi assegnare su di una qualsivoglia rete tv a diffusione nazionale un format per fare controinformazione?

      Spero di non essere stato prolisso.

      1. MenteLibera65

        Non sei stato prolisso…ma almeno per me sei stato confuso! Non è vietato se dici il nome del programma e della giornalista! Io non l’ho capito……

        1. Ronganos

          Effettivamente ho fatto un giro di parole di troppo ma mi sembrava evidente che si trattasse di “Forum” condotto da Barbara Palombelli (arcobaleno)…

        2. exdemocristianononpentito

          Sono d’accordo: non si è capito affatto a quale programma si riferisce. Questo mi conferma nell’opinione che non bisogna mai dare nulla per scontato e non bisogna mai partire dal presupposto che “senz’altro gli interlocutori capiranno”.

  6. alessandra

    esagerati….affrontate ilpulman o altre forme di tutela senza così tanta drammaticità.. gia parlare, scoccarsi e scocciare è una forma intelligente che induce alla riflessione tutti, xchè se npn diventa una battaglia , una guerra, molti, moltissimi capiscono e approvano. Sono importanti le forme e gli strumenti,
    Proposte, proposte, proposte

  7. admin @CostanzaMBlog

    Caterina Giojelli su facebook:

    Il 90 per cento degli strampalati attacchi al Bus delle libertà si arrampica sulla difesa dell’orientamento sessuale come si trattasse di scegliere il gusto di un gelato. Il fatto che una società guardi i bambini e ci veda, prima che maschi o femmine, le loro bizzarre possibilità di accoppiamento ha già in sé i caratteri dello schifo pedopornografico, tirarli per i capelli supercazzolando di diritti, libertà e rispetto delle minoranze discriminate la dice lunga su quale sia il loro posto oggi nel mondo: non più bambini, bensì porcellini d’india.

  8. Sarà il caso di ricordare che uno dei circoli LGBT più influenti del nostro paese è intitolato a Mario Mieli. Uno che sosteneva:


    « Noi checche rivoluzionarie sappiamo vedere nel bambino non tanto l’Edipo, o il futuro Edipo, bensì l’essere umano potenzialmente libero. Noi, sì, possiamo amare i bambini. Possiamo desiderarli eroticamente rispondendo alla loro voglia di Eros, possiamo cogliere a viso e a braccia aperte la sensualità inebriante che profondono, possiamo fare l’amore con loro. Per questo la pederastia è tanto duramente condannata: essa rivolge messaggi amorosi al bambino che la società invece, tramite la famiglia, traumatizza, educastra, nega, calando sul suo erotismo la griglia edipica.. La società repressiva eterosessuale costringe il bambino al periodo di latenza; ma il periodo di latenza non è che l’introduzione mortifera all’ergastolo di una «vita» latente. La pederastia, invece, «è una freccia di libidine scagliata verso il feto. »
    (Elementi di critica omosessuale, pag. 62, 2002)

    Nella nota 88 si legge:

    « Per pederastia intendo il desiderio erotico degli adulti per i bambini (di entrambi i sessi) e i rapporti sessuali tra adulti e bambini. Pederastia (in senso proprio) e pedofilia vengono comunemente usati come sinonimi »
    (Elementi di critica omosessuale, pag. 62, 2002)

    1. exdemocristianononpentito

      Beh…..un po’ di equità da parte nostra: io non credo davvero che tutti gli omosessuali (e nemmeno la maggior parte di essi) condividano idee così dirompenti e moralmente inaccettabili.
      Mauro Mieli era un personaggio come minimo “borderline” ed un temperamento fantasioso se non “artistico”, quindi portato agli eccessi e ad ingenerare stupore negli astanti. Quello che dicono queste persone va valutato come un ballon d’essai, se non come una fanfaronata. A mio modesto avviso, è un errore prendere troppo sul serio sortite come quelle. È certamente giusto che un cattolico le stigmatizzi, ma senza dargli soverchia importanza.

  9. Bisogna esigere che la scuola abbia una impostazione antropologica, confacente alla educazione che vogliamo dare ai nostri figli. La scuola non deve essere in contrapposizione col processo educativo che la famiglia svolge ma ne deve costituire un’estensione conformata sul miglior buonsenso.

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