Una carezza

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 di Andrea Damiani

L’altro giorno, nella mia preghiera mattutina, ho chiesto al Signore una sola cosa: fammi una carezza. Perché alla fine il problema è sempre lo stesso: abbiamo bisogno di gesti e di segni.

E che ormai siamo abituati a tutto, viviamo in una società che non ha più sorprese e nulla ci scalfisce più. Viviamo  accumulando giorni su giorni, in piena frenesia completamente lanciati verso un futuro che ci spaventa e ancorati ad una passato che ci ha fatto soffrire. Perdendo così l’unico momento nel quale possiamo incontrare il Signore: Adesso.

Adesso è il solo momento che abbiamo per rivolgere il nostro sguardo verso l’alto, adesso è il momento di ricapitolare le cose che facciamo in Cristo, adesso è il momento di ascoltare, pazientare, amare.

La giornata cominciata con questa istanza nella mente e nel cuore si dipanava fra impegni da assolvere, risposte da dare, certezze da conquistare. E fra alti e bassi si dirigeva verso la fine, quando al rientro a casa, la mia attenzione viene catturata da una bambina diversamente abile che mi corre incontro gridando a squarciagola il mio nome.

Rimango fermo sul posto, pietrificato. A questo punto la mia memoria torna ad alcuni giorni precedenti: infatti insieme a mia moglie ci soffermiamo sovente di fronte ad una casa vicino alla nostra. Lo facciamo spesso perché ci piace salutare una bambina down che è sempre affacciata alla finestra.

Tornavamo dalla spesa e avevamo appena comprato degli ovetti kinder ( passione irrefrenabile del mio figlio maggiore) e così con il permesso della mamma ne regaliamo qualcuno anche a lei che accetta con un grandissimo sorriso.

Nello stesso istante in cui la bambina mi salta addosso riempendomi di baci e coccole, mi sono ricordato della mia preghiera mattutina ed ecco che la bambina mi guarda e mi accarezza il viso.

Sono lì con le lacrime agli occhi abbracciandola forte e ricambiandola di altrettanti baci. Quanto è grande Dio!!! Non tarda mai ad arrivare. E lo fa in maniera originale, è sempre pronto a sorprenderti. E lo fa anche se le nostre preghiere a volte ( come la mia) sono infantili e poco fiduciose.

Lui è nostro Padre. Noi i suoi figli. Non smetterà mai di amarci di un’ amore tenero e misericordioso. Questo semplice episodio avvenuto in una semplice giornata, ha scaldato il mio cuore e mi ha lanciato verso la serenità di chi sa che la propria Vita è in buone mani, che è bello vivere di Grazia e che le proprie giornate sono  fatte di tanti piccoli momenti da sfruttare per entrare  in rapporto con Lui, per imparare a conoscerlo.

Entro dentro casa e quando è l’ora di portare i bimbi a letto, mi soffermo con il più piccolo che ha un anno di vita. Lo guardo dritto negli occhi con tanto amore e riconoscenza, la stessa imparata poco prima dalla bambina. E lui cosa mi fa???

 

10 pensieri su “Una carezza

  1. Daniela

    Ti accarezza?!…È vero, quando il grido del cuore è sincero Dio risponde così!
    Ci doni anche gli occhi x riconoscerlo.

  2. fiore

    Questa sera alle ore 22.30 circa, dopo la S. Messa celebrata allo Stadio di Helvia Recina, comincerà il lungo pellegrinaggio di 80.000 persone (forse anche di più), che da Macerata, cammineranno tutta la notte per andare a trovare la Madonna di Loreto nella Sua casa. Il motto di quest’anno è: “Di cosa abbiamo bisogno per vivere? La risposta, Andrea, l’hai data anche tu. Abbiamo bisogno di “amore”.

  3. 61angeloextralarge

    Per chi ha la grazia di partecipare al pellegrinaggio: ricordatevi di noi e delle nostre intenzioni! Grazie di cuore e uniti nella preghiera. Smack! 😀

    Andrea: grazie per questo post, che è una carezza… quella che hai ricevuto divulgata e allargata. Smack! 😀

      1. 61angeloextralarge

        Daniela: Smack! 😀
        Anche, se secondo me, la Mamma è da ‘mo che gli risponde, anzi lo chiama ed è Alvise che non le risponde… 😉

  4. Giancarlo

    Quanto è bella e commovente l’innocenza. Anch’io, ieri mattina, ho visto una bambina down. Giocava tranquilla con la sua nonna ed emanava un tale senso di pace! E’ stato un evento perché oggi non è facile incontrare bambini down.

    Complimenti Andrea, anche per me, leggendo la tua piccola storia, è stato come ricevere la carezza del Nazareno.

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