L’ordine e l’intelligenza delle cose per fare la volontà di Dio

di Costanza Miriano

Trovo abbastanza insopportabile il tono che sui mezzi di comunicazione, soprattutto quelli cattolici, ha preso la discussione sul tema dell’immigrazione. Dico quelli cattolici perché a me di cosa pensano Soros e Repubblica e l’Espresso della “carità” importa pochissimo. Ma di come mettermi da cristiana di fronte al problema, invece, interessa molto. Ascolto quello che dice il Papa e me ne lascio interrogare, perché è il Papa e quello che dice mi interpella comunque. Proprio per questo cerco di leggere davvero le sue parole e di ignorare completamente il modo in cui vengono riportate disonestamente, o ancora peggio in cui vengono rilanciate dai suoi scudieri che vogliono essere più papisti del Papa e ogni tanto sbandano.

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Della carità e dell’accoglienza, pensieri a voce alta

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di Costanza Miriano

Provo sempre disagio, come tanti, tutti forse, quando vedo in televisione – a volte mi è successo anche di essere io quella che le metteva in video – immagini di persone straniere ammucchiate in condizioni non dignitose, alla ricerca di una vita migliore. Provo disagio, un vago senso di colpa, che di solito liquido con un frettoloso “ma io che posso fare?”. Vediamo.

C’è un’altra risposta che ci vuole seguire Cristo si può dare?

Come si pone un cristiano di fronte alle onde di persone che vengono da lontano nel proprio paese in cerca di fortuna, non profughi dalle guerre vere, non le guerriglie intendo (quelli vanno accolti a qualsiasi costo, come in ogni caso in cui l’alternativa è la morte), ma persone che come è normale cercano solo di elevare la propria condizione di vita trasferendosi in zone in cui oggettivamente il livello medio è migliore? Continua a leggere “Della carità e dell’accoglienza, pensieri a voce alta”

Carità bastarda

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di Francesco Natale

Penso fosse il 1994, poiché all’epoca avevo poco più di 18 anni: avevo appena finito il Liceo e iniziato a frequentare il primo anno di Giurisprudenza.

Il weekend capitava spesso che prendessi un treno per recarmi a Milano: buona parte del mio “entourage” liceale si era iscritto alla Cattolica o alla Statale e a quel tempo Internet, chat e social network erano qualcosa di neppure immaginabile. I primi telefoni cellulari, oggetti costosissimi di dimensioni equiparabili ad un accumulatore da centrale termica, erano, al massimo, appannaggio esclusivo di qualche altissimo dirigente pubblico. Continua a leggere “Carità bastarda”

In Cristo coincidono verità e carità

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Joseph Ratzinger  –  MISSA PRO ELIGENDO ROMANO PONTIFICE  18 aprile 2005

“Non dovremmo rimanere fanciulli nella fede, in stato di minorità. E in che cosa consiste l’essere fanciulli nella fede? Risponde San Paolo: significa essere “sballottati dalle onde e portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina…” (Ef 4, 14). Una descrizione molto attuale!

Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero… La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde – gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Continua a leggere “In Cristo coincidono verità e carità”

La carità a chilometro zero.

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di Salvatrice Mancuso

Parto da una constatazione: la carità oggi è davvero vincente. Le nostre società, i giornali, i talk-show, aggiungono sempre nelle pieghe delle loro performance un formidabile “additivo”: la carità, intesa forse meglio come “charity”. Il significato più forte di “questa” carità è quello di supplire alle carenze dello stato o degli stati e rendere gli uomini meno egoisti, facendo avanzare la società di qualche punto sul cammino della  fratellanza. Continua a leggere “La carità a chilometro zero.”

Ama e fa’ ciò che vuoi

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 “Una volta per tutte dunque ti viene imposto un breve precetto: ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene”. Continua a leggere “Ama e fa’ ciò che vuoi”

“Ama l’uomo non il suo errore” 

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 “Se volete conservare la carità, fratelli, innanzitutto non pensate che essa sia avvilente e noiosa; non pensate che essa si conservi in forza di una certa mansuetudine, anzi di remissività e di negligenza. Non così essa si conserva. Non credere allora di amare il tuo servo, per il fatto che non lo percuoti; oppure che ami tuo figlio, per il fatto che non lo castighi; o che ami il tuo vicino allorquando non lo rimproveri; questa non è carità, ma trascuratezza. Sia fervida la carità nel correggere, nell’emendare; se i costumi sono buoni, questo ti rallegri; se sono cattivi siano emendati, siano corretti. Continua a leggere ““Ama l’uomo non il suo errore” “

Di cosa parliamo quando parliamo di limite

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 di Costanza Miriano

Ho una domanda che mi ronza in testa da tempo. A esser precisi un po’ mi ronza – perché ogni notte vedo Marzullo mentre scrivo, e mi faccio una domanda e mi do una risposta sgranocchiando per non dormire – e un po’ me l’ha fatta ronzare qualcuno. E siccome nella vita ho poche certezze – il rossetto mi sta male; Dio è mio Padre; le scarpe perfette ci sono ma il mio numero è finito – alle domande serie cerco di prestare attenzione, soprattutto se stimo chi me le fa. Continua a leggere “Di cosa parliamo quando parliamo di limite”

Misericordia vò cercando ch’è sì cara

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di Paolo Pugni

M’è rimasta dentro questa storia della misericordia e mi tormenta. Ne ho parlato l’ultima volta qui (mamma mia era l’inizio di marzo!) suscitando commenti. E contestazioni. Capita.

Anche a Gesù capitava e con questo –prendete nota vi prego- NON (maiuscolo) intendo paragonarmi a Lui, ci mancherebbe. Solo affermare che quella frasetta buttata lì dal maestro sul quello che hanno fatto a Lui e che avrebbero fatto ai discepoli… beh il suo senso l’aveva… Continua a leggere “Misericordia vò cercando ch’è sì cara”

Saper di Amore

9788881555512Basta vedere don Ugo parlare con i ragazzi, un settantasettenne che conquista il cuore degli adolescenti, per capire che è un uomo davvero “sapiente di Amore”, per richiamarmi al titolo del suo ultimo libro. Un sacerdote che conosce il cuore dell’uomo come pochi, vale la pena ascoltarlo. Per questo appena l’ho trovato ho comprato il suo Saper di Amore, uscito da pochi giorni per le edizioni Ares, e ho deciso che sarà il mio libro per l’estate (vacanza è una parola grossa, che non mi azzardo più a usare da quando ho figli). Ho cominciato a sfogliarlo e ho trovato la conferma. Ho capito che non avevo capito niente riguardo a un sacco di cose, tanto per cominciare la differenza tra carità e opere di carità, e tra fede e religione, e poi di molte altre cose. Buon proposito per i mesi a venire: leggerlo, rileggerlo, capirlo, capirlo bene, e magari alla fine cominciare a convertirmi.
Tanto che io studio, ecco la sua breve preziosa sintesi.  
Costanza

Le regole della casa del due

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di Andreas Hofer

Alcune virtù sono le astuzie di un vizio.
(Nicolás Gómez Dávila)

L’anima di ogni essere umano, regione della vita morale, osserva Simone Weil ne L’enracinement (trad. it. La prima radice), è sede di bisogni vitali analoghi a quelli corporei. Per quanto più elevata sia la difficoltà di riconoscerli, i bisogni della vita morale sono, come i bisogni fisici, necessità della vita terrena. Non soddisfarli presto o tardi conduce l’uomo a cadere in uno stato prossimo alla morte, più o meno analogo alla vita vegetativa. Continua a leggere “Le regole della casa del due”

La leva e la croce

di Andreas Hofer

Ci si può fare un idolo persino della verità, perché la verità, scissa dalla carità, non è Dio: ne è soltanto l’immagine, un idolo che non dobbiamo né amare né adorare (e tanto meno dobbiamo amare e adorare il suo contrario, ossia la menzogna.
(Blaise Pascal)

Parole come “certezza” e “verità” non godono di buona stampa nel nostro mondo. Viviamo, è ampiamente noto, in una “civiltà ipotetica” dove ogni convinzione reca il marchio della provvisorietà e che, per contrasto, sembra nutrire una fastidiosa allergia per ogni forma di “pensiero forte”. Tanto che, come ha scritto qualcuno, la minaccia attuale in campo religioso non è certo più l’intolleranza, ma il suo calco rovesciato: un indifferentismo mascherato da “tolleranza”. Continua a leggere “La leva e la croce”