Non giudicare, non giudicare, non giudicare

di Giacomo Bertoni

«Quando un datore di lavoro si trova davanti la possibilità di reclutare una persona che non ha pregiudizi, che non giudica, che è cooperativo, che è amico di tutti, chi glielo fa fare di non prendere quello a preferenza di uno che magari usa giudicare il prossimo?». È sabato sera, sono le 23, dalla radio arriva la voce squillante di Sofia Corradi, l’inventrice dell’Erasmus, ospite della trasmissione di Irene Zerbini “Spunti di vista”, in onda su Radio24.

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Contro i nulla-pensanti

di Mauro Zanon  per Il Foglio

Parigi. “Sabato scorso, il nostro presidente ha annunciato qualcosa di estremamente inquietante: l’introduzione del ‘reato di oltraggio sessista’. Quale sarà la prossima misura? La penalizzazione dello sguardo lubrico?”. Élisabeth Lévy, intellettuale e direttrice del magazine controcorrente Causeur, fatica a crederci. “O ci si renderà presto conto che è un’idiozia inapplicabile, annunciata soltanto per far piacere alle neofemministe, o la situazione diventa pericolosa. Macron ha detto che la Francia non deve più essere il paese dove le donne hanno paura. Ma chi vuole prendere in giro? Il governo ci sta dicendo che noi donne avevamo paura, ma non lo sapevamo, che vivevamo in un incubo, ma non eravamo al corrente. Tutto ciò è assurdo”.

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“Gente incinta”

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di Antonio Gurrado  per Il Foglio

Siccome solo i matti sono perfettamente logici, non sorprende che la British Medical Association abbia invitato i dottori a non parlare più di “expectant mothers” (“mamme in attesa”) attenendosi bensì a un più generico “pregnant people” (“gente incinta”). Il sindacato ha diramato quest’invito in una brochure indirizzata a centosessantamila membri: “L’ineguaglianza di genere si riverbera nelle tradizionali idee sui ruoli femminili e maschili. Si presuppone abitualmente che una donna abbia figli; tale stereotipo può spesso svantaggiare seriamente le donne. Benché una vasta maggioranza della gente incinta possa essere identificata come femminile, possiamo essere inclusivi nei confronti degli uomini intersessuali e dei transmen utilizzando l’espressione gente incinta anziché mamme in attesa”. Continua a leggere ““Gente incinta””

A voi la strada, a me Oriana

 

di Giacomo Bertoni

A Cremona la Commissione del Comune ha bocciato la proposta di intitolare una strada a Oriana Fallaci perché si tratta di “una figura che divide”. Rosita Viola (Sel), l’assessore ai Servizi demografici che quel giorno rappresentava l’amministrazione in Commissione, ha spiegato al Corriere della Sera che “stiamo parlando di un nome che ha fatto discutere”. Continua a leggere “A voi la strada, a me Oriana”

Aleppo, la collera del vescovo

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di Marco Tosatti per La Stampa 

Durante la ‘Notte dei testimoni’ organizzata annualmente da Aiuto alla Chiesa che Soffre, l’Arcivescovo greco melchita di Aleppo, mons. Jean-Clément Jeanbart, dopo aver descritto la drammatica situazione degli aleppini, il vescovo siriano ha parlato ai giornalisti che sono venuti ad ascoltare. La traduzione dall’originale di Boulevard Voltaire.

“I media europei hanno continuato a distorcere il quotidiano di chi soffre in Siria e hanno anche utilizzato per giustificare quello che sta accadendo nel nostro paese delle informazioni senza mai controllarle», ha cominciato, fustigando le fonti di stampa create durante la guerra e usate da molte agenzie di stampa. “Strumenti dell’opposizione armata, come l’Osservatorio siriano per i diritti umani, fonte indiscussa dei media occidentali”.  Continua a leggere “Aleppo, la collera del vescovo”

Il ritorno del Re nudo…e la dittatura del Politically Correct

Untitled-1Qual è il confine tra il rispetto per l’altro e l’impossibilità di essere aderenti alla realtà?
Si può essere offensivi in nome della verità?
Possiamo ancora gridare al re nudo?
Siamo di fronte ad una neolingua imposta dall’alto, o stiamo assistendo ad una naturale evoluzione del linguaggio?
Nel fragile equilibrio che regola la libertà d’espressione e il politicamente corretto, si ha l’impressione di non essere più liberi. Continua a leggere “Il ritorno del Re nudo…e la dittatura del Politically Correct”

Censurato in Francia il video dei ragazzi Down felici

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di Costanza Miriano

Essersi dati un codice di autoregolamentazione verbale piuttosto rigoroso – ho un bonus parolaccia annuale, ma si sappia che conservo una zona franca in macchina quando guido da sola, e in casi estremi posso insultare automobilisti creativi o anche il destino cinico e baro nei giorni no – ti costringe a uno sforzo espressivo molto maggiore di quello che faresti approfittando del semplice turpiloquio. Ci si mette di più a descrivere il gesto davvero ignobile di quello che salta la fila, se non puoi dire “anvedi sto …” È anche un pelino meno efficace, lo ammetto, dire “trovo opportuno rispettare l’ordine di arrivo”, reprimendo il vaffa che giace sopito dentro di te. Continua a leggere “Censurato in Francia il video dei ragazzi Down felici”

Dizionario del politicamente corretto

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da un commento di Franz
A = antidiscriminatorio (per definizione, ogni battaglia ideologica delle lobbies NWO); accoglienza (obbligo per gli altri)

B = basito (stato d’animo del progressista quando un ignorante osa proferire parola in sua presenza)

C = consapevole (in unione con il sostantivo “scelta”, alternativamente a “coraggiosa”)

D = Dialogo (sempre con la maiuscola), diritti (pl.), discriminazione (evitare la -), diversità (promuovere la -) Continua a leggere “Dizionario del politicamente corretto”

La dittatura del politically correct

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di Costanza Miriano    IL TIMONE gennaio 2014

Ultimamente mi trovo, sempre più spesso, quando parlo in pubblico, a chiedere: “state registrando?” E tenete presente che io sono una delle persone al mondo meno preoccupate della formalità, cosa che mi ha procurato memorabili figuracce nel corso della vita (da cui a volte mi salvaguardano solo le occhiatacce di mio marito). Continua a leggere “La dittatura del politically correct”

Ho sognato la fine di Hollywood

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Di Francesco Natale

Consentitemi di iniziare con una breve premessa autobiografica ed un doveroso “mea culpa”. Qualche anno fa recensii “Io speriamo che resto Cattolico“, di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro. Ebbene, tale recensione fu grandemente apprezzata dagli autori, al punto tale che essi mi contattarono personalmente per chiedermi di utilizzarla al fine di promuovere pubblicamente il loro bellissimo e divertente libro. La cosa, devo ammetterlo, mi inorgoglì non poco.

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L’abracadabra del politicamente corretto

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di Giulio Meotti    Il Foglio

Lo avevano annunciato così: “Il 2013 sarà l’anno dell’uguaglianza a scuola”. Così lo scorso 7 giugno, la scuola elementare Yves Codou, nel comune di La Mole, aveva celebrato la “festa dei genitori” e non più della mamma, per non scontentare i neosposi omosessuali di Francia. Adesso, quando a metà settembre inizierà il nuovo anno scolastico, sulla facciata dei 55 mila edifici educativi di Francia verranno affisse due paginette suddivise in diciassette punti e due capitoli: “La République est laïque” e “L’école est laïque”. E’ la tanto attesa carta della laicità voluta dal ministro dell’Istruzione, Vincent Peillon.

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Meglio fuori che dentro

di Costanza Miriano

Meglio fuori che dentro. No, non è una citazione da Shrek, un omaggio alla pur nobile fattura di un testo tanto significativo per la formazione dell’uomo moderno.

È l’icastico riassunto del mio atteggiamento nei confronti del diverso: i nemici, nel senso delle idee, sono fuori dalla Chiesa, dentro invece no, si deve cercare l’unione a tutti i costi. Continua a leggere “Meglio fuori che dentro”